Chinoiserie e romanticismo per Marchesa alla New York Fashion Week

Keren Craig e Georgina Chapman, le stiliste alla guida di Marchesa, hanno presentato la collezione autunno inverno 2017-18 del brand alla New York fashion Week. Una parata di romantici abiti da sera, in cui a farla da padrone sono il colore e i dettagli preziosi. La moda firmata Marchesa è sempre molto femminile, principesca ed elegante, ma la novità di stagione sta nell’inserimento di delicate suggestioni orientali. A ispirare Keren Craig e Georgina Chapman è la Cina, filtrata attraverso pellicole cult come Addio, mia concubina del 1993. «La Cina mi ha sempre affascinato – racconta la Chapman durante un’intervista con Suzy Menkes, alla fine della sfilata – È una cultura che ha veramente una propria identità».


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Il fascino orientale rivive nella sfilata Marchesa autunno inverno 2017-18, “The glamour of Shanghai“. Tessuti preziosi come il velluto, il pizzo Chantilly, il tulle sono rinnovati da dettagli couture: piume di marabù e grandi fiori tridimensionali, frange e ricami fil coupé. Le silhouette dei lunghi abiti da sera alternano gonne ampie e vaporose a modelli a sirena, movimentati da lunghe frange e scenografici fiocchi di velluto. Per questa sfilata alla New York Fashion Week, Marchesa sceglie una delicata palette di colori pastello, dal rosa cipria all’arancio pallido all’azzurro polvere, intervallati da nero e rosso imperiale e da tocchi pop di raso chartreuse. Molti abiti da sera sembrano già pronti per il red carpet e tra il pubblico della New York Fashion Week qualche star li avrà già adocchiati per la cerimonia degli Oscar. Elegantissimi i look in bianco e nero: un modello a sirena, con ampio spacco e un grande fiocco di velluto sul bustier e uno in morbido tulle con fiori argentei sono stati i più applauditi. Bellissimi però anche i vestiti in raso color cipria che ricordano gli abiti tradizionali della Cina imperiale, e quelli con lunghe frange a metà strada tra oriente e occidente anni ’20.


New York Fashion Week 2017, la nuova libertà di Brandon Maxwell

A soli due anni dalla fondazione del proprio brand, il giovane designer Brandon Maxwell sente su di sé la soffocante pressione del fashion system, dei clienti, della stampa e di tutti coloro che si aspettano da lui l’ennesima sfilata in bianco e nero. Così, alla New York Fashion Week 2017, lo stilista ha deciso di presentare una collezione «creata con il cuore», come la definisce poco prima dello show. Libero da qualunque aspettativa, Brandon Maxwell ha scelto di viaggiare con la fantasia trasportato solo dal proprio talento, «pronto a lasciare andare ciò che gli altri si aspettano da lui». Il risultato è una collezione autunno inverno 2017-18 in cui la maestria nel giocare con i volumi e i tagli architettonici dello stilista è sempre presente, ma interpretata alla luce di una maggiore libertà creativa.


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Nel bianco e nero a cui Brandon Maxwell ha abituato il suo pubblico si inseriscono verde petrolio, burgundy, blu elettrico e magenta. «Sono tantissimi colori, rispetto al mio solito» scherza in un’intervista alla fine della sfilata autunno inverno 2017-18. La collezione però non gioca solo con la palette dei colori, ma anche con proporzioni e volumi esagerati su tessuti sfarzosi. Pelle, cristalli e pelliccia sono i materiali che rendono quella di Brandon Maxwell una sfilata opulenta, sfarzosa ma con gusto. Gli abiti dalla struttura asimmetrica in pelle nera aggiungono un tocco sexy, così come i tagli cut-out e le aperture strategiche sui lunghi abiti a sirena. Straordinari i capi in cavallino: cappotti avvitati e lunghe, scenografiche ball-skirt. Brandon Maxwell conferma la sua maestria nei volumi architettonici e nell’uso creativo dei materiali, riaffermando il suo ruolo preminente tra i giovani talenti della moda americana. Tra i suoi estimatori Lady Gaga, Gwyneth paltrow, Uma Thurman e tantissime altre star. Sicuramente rivedremo i suoi abiti della collezione autunno inverno 2017-18 su un tappeto rosso.


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New York Fashion Week 2017: la moda bon ton di Carolina Herrera

«Per me, le silhouette meno complicate sono più moderne – spiega Carolina Herrera, controllando che sia tutto pronto dietro le quinte del suo show alla New York Fashion Week 2017 Con questa collezione voglio mostrare la vera essenza della maison Carolina Herrera». Forse anche per dissipare le ombre sul brand, in seguito all’abito da sera indossato da Ivanka Trump durante il ballo inaugurale, che ha gettato la stilista nell’occhio del ciclone della politica. Quando si spengono le luci e inizia la sfilata, però, diventa chiaro cosa intendesse per “essenza della maison”: niente virtuosismi e complesse architetture per gli abiti della collezione autunno inverno 2017-18. Semplicità, buongusto ed eleganza sono i capisaldi di questa collezione effortless chic. La protagonista dei primi look è la camicia bianca. Indossata su gonne al ginocchio da collegiale e pantaloni di velluto, si arricchisce di maniche a sbuffo e fiocchi di velluto, baschine e dettagli in tulle. I colori sono quelli tipici dell’inverno: bianco, nero e grigio con qualche tocco di blu e di rosso. «I colori più vivaci – spiega ancora Carolina Herreravanno bene per l’estate o per gli abiti da sera».


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Nei look per la sera, in effetti, si aggiunge un delicato rosa cipria e un intenso burgundy insieme al raffinato blu notte. «Tutti gli abiti da sera hanno un bel movimento, questo per me è molto importante». Le silhouette lineari sono infatti rese leggere e fluide da velluto e tulle, distribuiti a piene mani nei lunghi abiti da sera. A percorrere tutta la collezione autunno inverno 2017-18 un dettaglio bon ton: il fiocco. Tocco vezzoso e romantico sulle camicie bianche preppy style, chic e raffinato sugli abiti da sera, contemporaneo su giacche da biker e abiti chemisier. Alla New York Fashion Week, Carolina Herrera porta una donna decisa e moderna, romantica ed elegante, che ha fatto della semplicità la sua arma di seduzione.


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New York Fashion Week, la moda per ‘persone reali’ di J. Crew

Come già successo in altre stagioni, il brand J. Crew ha scelto di presentareare la propria collezione autunno inverno 2017-18 facendola indossare a persone reali. Niente modelle professioniste, ma amici e clienti del brand che hanno fisicità diverse, età diverse, gusti diversi. Il tema degli amici di lunga data ritorna anche nei pezzi della collezione presentata alla New York Fashion Week. Capi che hanno fatto grande il brand, grandi classici e pezzi bestseller sono stati reinventati in versioni nuove. Maglie da rugby e maglioni dolcevita arrivano dall’archivio anni ’90 di J. Crew, che il direttore artistico Somsack Sikhounmuong ha rimaneggiato con gusto proponendo nuove silhouette, giochi di proporzioni e sovrapposizioni inedite.


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Le camicie di stampo classico a righe diventano bluse fluide, i pantaloni cargo si abbinano a maglie di pizzo, il tessuto seersucker abbandona l’abbigliamento formale e si modella in voluminose gonne increspate di tulle. Fantasie floreali e maculate, camouflage e tartan si abbinano in libertà, intervallate da esplosioni di colori pastello. Il tulle a pois sbuca a sorpresa da rigorose gonne al ginocchio, le cravatte maschili diventano foulard di seta iper-chic, fiocchi e ruches ingentiliscono i look più casual. Anche gli accessori sono variegati: pochette furry, mocassini maschili e scarpe con tacchi alti ricoperte di glitter. Per J. Crew questa collezione autunno inverno 2017-18 è un’occasione per regalare ai clienti più affezionati del brand quello stile che tanto amano, ma rimaneggiato in qualcosa di nuovo. Leggerezza ed ironia sono i capisaldi dell’evento J. Crew alla New York Fashion Week, che si discosta dalle notizie d’attualità per concentrarsi solo sulla moda. Una moda donna dallo spirito giocoso, che si indossa facilmente in situazioni informali ma anche in ufficio, e che mira a piacere a tutti indipendentemente dall’età e dai gusti personali. Per questo convince con una modernità fresca e cool che ripesca dalla moda anni ’90 solo il meglio.


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‘People are people’: alla New York Fashion Week la sfilata democratica di Christian Siriano

People are people è la stampa sulla t-shirt nera dell’ultimo look sulla passerella di Christian Siriano, e anche il mantra che ha guidato tutta la sua sfilata alla New York Fashion Week. Siriano abbatte barriere estetiche e culturali e presenta un variegato mix di stili, di capi, di silhouette e di donne perché la sua moda autunno inverno 2017-18 mira a vestire proprio tutte. La prima commistione, la più visibile, è quella delle modelle plus-size che sfilano accanto a ragazze dal fisico asciutto. Le loro curve sono morbidamente avvolte in minidress di velluto oppure esaltate dalle trasparenze di abiti aderenti, comunque mai nascoste o mortificate. Il secondo mix è quello di pezzi luxury in edizione limitata e capi più abbordabili, realizzati in collaborazione con marchi lowcost. Un passo avanti verso la democratizzazione della moda.


Infine, a mescolare ancora le carte in tavola, si aggiungono stili diversi che danno forse alla collezione autunno inverno 2017-18 poca continuità ma sottolineano il concetto che chiunque possa scegliere un look firmato Christian Siriano. Amanti degli anni ’80 e dive da tappeto rosso, donne romantiche e aspiranti showgirl. Ce n’è per tutte, tra trionfi di glitter e ruches e silhouette più asciutte, stampe maculate e applicazioni in 3d, abiti da principessa e gonne a sirena. Domina una varietà che riflette innumerevoli modi di essere donna. Christian Siriano ha voluto portare alla New York Fashion Week un momento di libertà in cui essere pienamente sé stesse, ispirato da un viaggio nel Valley of Fire State Park, in Nevada. «Nell’ultimo paio di mesi ho avuto bisogno di una vacanza, e nel parco mi sono sentito come in un sogno – ha raccontato lo stilista dietro le quinte della sfilata – Volevo che tutti si prendessero venti minuti semplicemente per sognare. Succedono tante cose nel mondo, ma per un momento ci si può estraniare».


Jason Wu festeggia il 10° anniversario del brand alla New York Fashion Week

Sono già passati 10 anni dall’inizio della carriera di Jason Wu. La stranezza sta nel fatto che lo stilista taiwanese abbia solo 34 anni e in un decennio sia riuscito a creare e mantenere un brand ormai iconico. Merito dell’ex First Lady Michelle Obama, che scelse un suo abito da sera in chiffon bianco per il primo ballo con il marito appena eletto nel 2009? Sicuramente, ma non solo. Il merito è anche di questo ragazzo che, appena uscito dalla Parsons, ha finanziato la sua prima collezione di prêt-à-porter disegnando e vendendo vestiti per le bambole. Jason Wu è un uomo determinato, raffinato e dal gran talento ed è riuscito a ritagliarsi un proprio spazio nel fashion system. Per celebrare questo importante anniversario, lo stilista ha presentato alla New York Fashion Week la collezione autunno inverno 2017-18 e un profumo, il primo prodotto beauty che porta il suo nome.


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«C’era una certa ingenuità nelle mie prime collezioni – ha raccontato Jason Wu alla New York Fashion WeekArriva un momento in cui vuoi vestire la donna in ogni occasione». Così, allentata ma mai abbandonata la vena fantasiosa e fanciullesca, il brand vira verso uno stile più maturo, tagli sartoriali e una grande attenzione alle diverse occasioni d’uso. Una vera e propria fissazione per gli abiti ha accompagnato le prime collezioni firmate Jason Wu, così la sfilata autunno inverno 2017-18 si apre con un completo casual: maglia a maniche corte e pantaloni skinny in cotone con pois a rilievo ton-sur-ton. Poi arrivano i completi checked, reinventati in gonne al ginocchio e top asimmetrici, e gli abiti freschi e floreali per il giorno, movimentati da ruches e tagli strategici. Non potevano mancare, però, gli abiti da cocktail e da sera. Jason Wu ne propone diversi, alternando velluto devorè e trasparenze, nero e assenzio giallo, con intricati drappeggi ed equilibrate asimmetrie. Il modo migliore per festeggiare dieci anni di successi è puntare ai prossimi.


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Francesca Liberatore: la designer romana che ha incantato New York

Elevation and Celebration of the Feminine” è la collezione che celebra la grande maturità creativa della designer Francesca Liberatore.

La collezione  prêt-àporter appena presentata a New York è la sintesi di un grande equilibrio estetico raggiunto dalla stilista romana dopo anni di duro lavoro.

E’ la donna al centro della collezione primavera/estate 2017 con una linea di gran classe, intervallata da pattern pittorici e colori intensi come il fuxia, mandarino, turchese e viola e supportata da tonalità neutre come il nero ed il bianco.

Abiti garbati e sensuali allo stesso tempo, ripercorrono l’eterea visione della donna negli anni ’50. Leggeri in alcune proposte, “increspati”per altri, i capi presentati in passerella sono figli di una generosità incontrollata di Francesca che per questo défilé unisce amore e libertà.

La linea balloon (è proprio al palloncino che si erge in aria l’ispirazione di questa collezione) è stata accostata alle fluidità di abiti in seta che leggeri, fluttuano nell’aria.

Interessante la fusciacca in vita, chiusa da maxi fiocchi, pronta a creare movimento ai look.

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Fonte immagine Press Office

 

 

 

Il rave party di Marc Jacobs alla New York Fashion Week

Teatrale e curiosamente anticonformista: il rave party di Marc Jacobs per la collezione primavera/estate 2017 viene scandito da capi in voga negli anni ’80, riletti in chiave moderna.

E’ un evento a tutti gli effetti, il défilé di Jacobs che ha chiuso questa lunga kermesse con un parterre di top model come Irina Shayk, Kendall Jenner, Adriana Lima, Karlie Kloss e Gigi Hadid  costrette, sfidando la forza di gravità, ad ancheggiare sulla passerella su stivali con maxi platform.

Un avvicendarsi di capi midi, che paiono usciti dai miglior cartoon manga: balze, sketch paesaggistici che disegnano sweatshirt e patchwork; la collezione è variopinta.

Immancabile il camouflage nelle collezioni dello stilista americano che come una firma indelebile, viene proposto in ogni collezione.

Dreadlock multicolor, realizzate da DreadlockbyJena ed ispirati da “Lana Wachowski, dalla cultura raver, dagli anni ’80 da Boy George e dalle Harajuku girls di Tokyo” (come sostenuto dall’hairstylist Guido Palau), hanno però provocato uno strascico di polemiche sul web visto che in passerella la maison ha prediletto modelle dalle pelle diafana trascurando top model di colore, come la cultura impone.

Lo stesso Marc Jacobs ha difeso l’operato del suo team, lasciando un commento su Instagram in risposta alle critiche mosse dagli internauti: “A tutti quelli che parlano di “appropriazione culturale” o di qualsiasi altra cosa senza senso riguardante il colore della pelle legato al modo in cui si portano i propri capelli dico: è divertente che non critichiate ugualmente le donne di colore che lisciano i loro capelli. Io rispetto e sono ispirato dalle persone e dal loro modo di apparire. Non vedo razze né colori, vedo le persone. Sono molto dispiaciuto nel leggere che così tanta gente sia di così strette vedute. La risposta è l’amore. È bello poter apprezzare ed essere ispirati da così tante cose con provenienze diverse. Pensateci“.

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Fonte cover madame Le Figaro

Fonte gallery vogue.com

Allure rétro in passerella da Chiara Boni-La Petite Robe

Classe rétro in passerella da Chiara Boni-La Petite Robe. Chic, raffinata ed impeccabile, la donna che ispira la collezione Primavera/Estate 2017 sembra uscita dall’Upper East Side. Suggestioni rétro e tripudio di femminilità per una sfilata all’insegna del bon ton. Appeal ladylike per la donna che calca la passerella, tra nostalgici rimandi ai Fifties e glamour allo stato puro.

Protagonista assoluta, nella suggestiva cornice dello Skylight at Moynihan Station, è un’eleganza evergreen, con nostalgici ma quantomai riusciti déjà-vu che rimandano al buon gusto mai dimenticato degli anni Cinquanta, per una signora della high society, che sotto alla chioma cotonata sfoggia classe da vendere.

La designer fiorentina, molto amata dal mercato americano, propone una collezione delicata e ricca di fascino: aprono il défilé sofisticati abiti da cocktail. Jersey d’ordinanza per la stilista, la cui firma è nel sapiente uso del materiale stretch, capace di enfatizzare la silhouette, per grande vestibilità e comfort. Apre la sfilata un video diretto dal regista e musicista Stefano Poletti. Debutto assoluto per le linee di beachwear e accessori, tra cui borse e scarpe.

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La palette cromatica indugia in un candido rosa e in un delicato azzurro; grande attenzione è riservata ai dettagli, come gli inserti di tulle e i drappeggi. Tocchi di stile nelle margherite che sbucano dai LBD, applicate come decorazioni ton-sur-ton, con petali intagliati e corolle impresse a rilievo.

«La mia ispirazione sono sempre le donne. Nella mia visione di moda è importante realizzare capi che facciano star bene, che le mie clienti possano indossare per sentirsi ancor più belle. Mantenendo comunque un concetto di modernità e funzionalità attraverso il nostro pratico tessuto», così la stilista ha commentato la sua collezione. La donna Chiara Boni-La Petite Robe incanta con la sua grazia fatta di piccoli gesti, come quando sfila con borsetta sottobraccio en pendant con il colore del vestito. La quintessenza della femminilità.

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(Le foto del pezzo sono tratte da WWD. Foto cover Matteo Prandoni/BFA)

Le geometrie newyorkesi di Akris

Dopo essere stato selezionato solo pochi mesi fa dal Couture Council ed incluso per la prima volta nel calendario della New York Fashion Week, Albert Kriemler saluta Parigi per inaugurare la sua nuova stagione nella Grande Mela. E proprio da qui lo stilista svizzero trae linfa vitale per la sua collezione primavera/estate 2017: Kriemler si nutre del fermento culturale e artistico di Manhattan ed in particolare delle opere dell’artista newyorkese Carmen Herrera.

Fu amore a prima vista tra il designer e le opere della Herrera, che catturarono il suo sguardo durante la sua prima visita al Whitney Museum, nel 2015. Il quadro “Blanco y Verde” del 1959, con le sue geometrie ardite e colorate, funge da tavolozza ispiratrice di una collezione colorata, fresca, elegante. Atmosfera rilassata ma sofisticata in passerella. A sfilare è una donna dall’appeal contemporaneo per capi fluidi e linee pulite.

Movimento è la parola chiave per maxi dress svolazzanti declinati in colori intensi: arancio, blu cobalto, rosso, rosa, marrone, bianco e nero. Giacche, tuniche, jumpsuit, t-shirt come abiti. I grafismi ricchi di colore delle tavolozze dell’artista impreziosiscono ogni outfit in un mirabile gioco cromatico. E poi New York, con la sua libertà: Kriemler dichiara il suo amore incondizionato per la Grande Mela, dove ammette di sentirsi già a casa.

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(Le foto del pezzo sono tratte da WWD. Foto cover: The Fashion Spot)

Il Far West sfila da Anna Sui

Citazioni pop e omaggi al continente americano nella collezione Anna Sui dall’evocativo titolo “American Pie”. Giocosa, irriverente, emblematica la collezione Primavera/Estate 2017 trae ispirazione da elementi eterogenei alla base della cultura americana. C’è un po’ di tutto, in un patchwork di suggestioni, dal Far West al romanticismo del Sud degli Stati Uniti, sulla scia di Rossella O’Hara.

Apre il défilé la bellissima Gigi Hadid, in un tripudio di americanismo: la top model indossa un abito floreale in jacquard abbinato ad un giubbotto di pelle stile cowboy con tanto di frange. Le stampe floreali dominano la collezione, per nostalgici déjà-vu che omaggiano lo stile hippie-chic e i figli dei fiori. Tra cappelli da cowboy texano e stivali camperos, il Vecchio West rivive nella donna aggressiva che calca la passerella tra frange e guizzi western. Evidente anche l’influenza dei Nativi americani.

Qua e là ecco suggestivi lampi di quell’American Beauty che non smette di affascinare: ecco sbucare la dolcezza di una cheerleader che indossa la tipica uniforme, con felpa con logo con le iniziali della designer. Delicatezza e trasparenze nei maxi e mini dress floreali. Largo anche a minigonne audaci e frange all over.

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(Foto tratte da WWD)