H&M ha presentato la collezione Conscious Exclusive per la primavera estate 2017, fatta di abiti per occasioni speciali in materiali innovativi. Ogni capo è realizzato con tessuti sostenibili, alcuni dei quali ricavati dal riciclo dei rifiuti plastici marini. Una collezione esclusiva, che comprende moda donna e moda uomo e, per la prima volta, anche proposte di kidswear e profumi. Il capo principe della collezione H&M Conscious Exclusive primavera estate 2017 è un abito lungo plissé rosa cipria, realizzato in BIONIC®. Si tratta di un poliestere riciclato, ottenuto dai rifiuti plastici marini. Nella campagna pubblicitaria, lo indossa la modella Natalia Vodianova, che con la piattaforma di sua creazione Elby si occupa da tempo di iniziative a difesa dell’ambiente. «La collezione H&M Conscious Exclusive dimostra che anche i capi più eleganti possono rispettare l’ambiente e contribuire a proteggere il pianeta – ha dichiarato la modella – È una collezione spettacolare, con capi in materiali sostenibili da indossare anche in futuro».
Abiti lunghi e romantici, minidress stampati, crop top asimmetrici e minigonne a trapezio sono realizzati con tessuti innovativi ed ecologici. Si va dalla seta bio al poliestere ricilato, fino al TENCEL®, una fibra di cellulosa estratta dagli alberi di eucalipto. Tra gli accessori spiccano la borsa a rete, anch’essa ottenuta da rifiuti marini, e gli orecchini pendenti in vetro e plastica riciclati. Stampe floreali ad acquerello e colori pastello, ruches e applicazioni di paillettes rendono romantica e contemporanea questa collezione in cui anche il prezzo è sostenibile. Tutti i capi di moda donna saranno disponibili a partire dal 20 aprile in 160 negozi H&M in tutto il mondo (in Italia i punti vendita designati sono a Roma, Milano, Venezia e Napoli). H&M Conscious Exclusive primavera estate 2017 comprende anche una capsule collection maschile che sarà acquistabile solo sul sito web, così come i capi per bambini e il set di oli bio.
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Stella McCartney lancia la Rainbow Pop Falabella al Salone del Mobile
È la settimana in cui Milano diviene crocevia internazionale del design e fucina di talenti: il Salone del Mobile è da sempre vetrina di eventi esclusivi, meta privilegiata di designer e cultori dello stile. E così anche Stella McCartney si adegua: la stilista ha scelto di presentare la nuova Rainbow Pop Falabella proprio durante il Salone del Mobile 2016.
La nuova mini tote Falabella farà il suo ingresso trionfale in una nuova veste: 7 colori vitaminici per un’estate ricca di stile. La it bag lanciata sul mercato nel 2010 viene ora declinata in una palette cromatica che abbraccia i colori dell’arcobaleno: 7 tonalità, dal viola all’azzurro, dal rosa shocking fino al giallo, per una collezione estiva e fresca.
Stile ed eleganza ma anche un occhio di riguardo per la natura: la collezione Rainbow Pop Falabella è infatti interamente realizzata in shaggy deer, una pregiata varietà di ecopelle brevettata da Stella McCartney, prodotta da risorse rinnovabili.
Fino al 17 aprile sarà possibile acquistare in anteprima mondiale i pezzi esclusivi della collezione nello store milanese di Stella McCartney in via Santo Spirito 3 e nel corner alla Rinascente. Inoltre nella boutique di via Santo Spirito per tutta la settimana del Salone del Mobile verranno offerti dei centifrugati nei gusti che si ispirano ai colori della collezione: un’iniziativa che strizza l’occhio alla fitness e ad una filosofia healthy, realizzata in collaborazione con VitaminChic: direttamente da Los Angeles viene offerta una vasta gamma di prodotti bio per il benessere del corpo e una linea di detox personalizzabile. Quale migliore modo per una remise en forme che anticipa l’estate?
Intanto le immagini in esclusiva della campagna pubblicitaria della nuova collezione Rainbow Pop Falabella sono state presentate a Londra: protagonista degli scatti una splendida Natalia Vodianova immortalata dalla fotografa Harley Weir. Intensa e gioiosa, nel video che accompagna le immagini della campagna la top model russa gioca con le coloratissime borse. Inoltre sono disponibili anche portafogli, porta carte e cover per l’iPhone6, declinati nelle nuance dell’arcobaleno. Per una primavera vitaminica.
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Gisele Bündchen: per Forbes è lei la modella più pagata al mondo
Forbes, la prestigiosa rivista statunitense di economia e finanza, ha reso noto i nomi delle modelle più pagate al mondo.
A chi spetta lo scettro di regina delle passerelle? Anche quest’anno e per la nona volta consecutiva, Gisele Bündchen risulta l’indossatrice più retribuita al mondo con 47 milioni di dollari percepiti durante tutto il 2015 (386 milioni di dollari da quando ha intrapreso la carriera da modella nel 2001).
Seppur la top model abbia abbandonato le sfilate ormai da tempo, i compensi economici ricevuti per le campagne pubblicitarie (Chanel, Stuart Weitzman e Vivara Jewelry solo per citarne alcune) hanno contribuito a far lievitare la sua fortuna incrementata oggigiorno da Gisele Bündchen Intimates: la linea di intimo di cui è fondatrice.
La bella brasiliana che secondo la temutissima Anna Wintour “Ha fatto rivivere il concetto di top-model degli anni Novanta” conta anche sull’appoggio dei suoi followers che solo su Instagram si calcola siano 7,6 milioni.
Il segreto del suo successo è ormai noto a tutti: bellezza disarmante, incredibile spontaneità e fascino innato.
La Bündchen divide il podio con le colleghe Cara Delevingne e Adriana Lima con un profitto comunque considerevole visto 9 milioni di dollari fatturati nell’arco di un anno solare.
A seguire, la splendida Doutzen Kroes. Il volto noto di L’Oréal, Calvin Klein e Tiffany&Co. nonché ex angelo di Victoria’s Secret chiude l’anno con un introito pari a 7,5 milioni di dollari. La russa Natalia Vodianova che si accontenta (consentiteci il termine) di 7 milioni di dollari ha affermato che devolverà parte dei suoi guadagni in beneficenza.
Sesto posto per l’australiana Miranda Kerr con 5,5 milioni di dollari incassati. Joan Smalls, la modella portoricana volto di Marc Jacobs, Estée Lauder e H&M oltre che protagonista del calendario Pirelli, si posiziona meritatamente al settimo posto.
Fortunato anche il 2015 per Lara Stone che grazie alla campagna pubblicitaria con Kate Moss per Balenciaga e agli scatti bollenti con Justin Bieber per Calvin Klein, si aggiudica l’ottavo posto con 5 milioni di dollari.
Chiudono la classifica, la brasiliana Alessandra Ambrosio con 5 milioni di euro e la modella sudafricana Candice Swanepoel con soli (si fa per dire) 3 milioni di euro.
Pirelli 2016: il carisma è glamour
Dimenticatevi modelle dai fisici statuari svestite e in pose ammiccanti, come anche effetti speciali e location esclusive: il Calendario Pirelli 2016 segna una nuova era dell’estetica contemporanea, che punta tutto sul carisma di 13 donne straordinarie.
Atmosfere intimiste negli scatti di Annie Leibovitz, firma della 43°edizione del mitico “The Cal”, presentato oggi a Londra. Non nuova a prestare il suo occhio e il suo obiettivo al calendario patinato per eccellenza, la Leibovitz aveva già firmato l’edizione del 2000: anche in quel caso non aveva deluso le aspettative, presentando un lavoro originale e improntato sull’avanguardia artistica. Protagoniste di quell’edizione furono le danzatrici del corpo di ballo del coreografo Mark Morris. Unica modella d’eccezione era la burrosa Laetitia Casta.
L’edizione 2016 del Pirelli, i cui scatti sono stati realizzati lo scorso luglio a New York, vede protagonista indiscussa la personalità, spesso grande incognita in un mondo improntato all’immagine. Le modelle selezionate per l’occasione non sono più top model patinate ma donne che hanno puntato più sulla propria intelligenza che sul fisico, segnando traguardi d’eccellenza nel mondo del lavoro. Una sfida contro i canoni vigenti propinatici quotidianamente dalla pubblicità e dai media, che lascia auspicare l’avvento di un’epoca in cui la bellezza torni ad essere specchio della personalità individuale. Saturi di una perfezione irraggiungibile e spesso plastificata, i nuovi esteti preferiscono rifugiarsi nei porti più sicuri del carisma: o ce l’hai o non ce l’hai, quel quid che rende unici ed affascinanti travalica i canoni imposti dalla società odierna. Bando a ogni concezione del bello che imponga il raggiungimento di determinati standard, “The Cal” 2016 sdogana la bellezza naturale, senza limiti di taglia o anagrafici.
Posano così in un raffinato bianco e nero nomi che non hanno certo bisogno di presentazioni, a partire da Patti Smith, 68 anni, guru della musica New Wave e protagonista indiscussa, sempre fieramente controcorrente, degli anni Settanta; Yoko Ono, oggi 82enne, storica compagna e musa del genio John Lennon; Kathleen Kennedy, 62 anni, produttrice americana nonché socia di Steven Spielberg, Agnes Gund, 77 anni, collezionista d’arte e presidente del MOMA di New York, ritratta insieme alla nipote Sadie in scatti pregni di amore. Posa come una dea Serena Williams: la 33enne regina del tennis viene ritratta come un Atlantide in gonnella, in scatti di rara poesia che esaltano ogni fibra dei muscoli del suo fisico tonico. Posa in déshabillé, indossando solo la consueta ironia e una grande classe, l’attrice comica Amy Schumer: la sua bellezza curvy diviene emblema della nuova bellezza alla base del Pirelli 2016.
Le foto di Annie Leibovitz non smettono di emozionare: la fotografa statunitense riesce a raffigurare l’anima del soggetto che si trova davanti. Il risultato è sorprendente: scatti che trasmettono intatta la forza e il carisma di ognuna delle protagoniste del calendario. Tra queste anche Fran Lebowitz, 64 anni, paladina dei diritti dei fumatori; l’attrice Yao Chen, prima ambasciatrice cinese dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR); la 43enne Ava DuVernay, regista del film candidato agli Oscar del 2015 “Selma-La strada per la libertà”; Mellody Hobson, presidente di Ariel Investments, impegnata in progetti filantropici nella città di Chicago; l’artista iraniana Shirin Neshat e, infine, la diciannovenne Tavi Gevinson, blogger di Style Rookie, secondo Forbes una delle trenta donne under 30 più importanti del mondo dei media.
A rappresentare il mondo della moda la bellissima Natalia Vodianova. Oggi tra le top model più pagate al mondo, la splendida russa, classe 1982, ha un passato da vera Cenerentola del fashion biz: scoperta ancora adolescente mentre vendeva frutta al mercato di Gorkij, grazie alla sua bellezza è riuscita a costruirsi un impero. Rimasta umile e spontanea nonostante il successo che l’ha travolta, la modella è oggi ambasciatrice dell’organizzazione filantropica Naked Heart Russia, da lei fondata.
Inoltre è stato presentato oggi anche il sito web del Calendario Pirelli: www.pirellicalendar.com.
Al suo interno gli appassionati del mitico calendario troveranno chicche in esclusiva, come le foto del backstage dell’ultima edizione, insieme a scatti inediti e materiale d’archivio, per ripercorrere le tappe di quello che, oltre ad un manifesto di pura estetica, è stato anche testimone privilegiato della storia del costume di oltre mezzo secolo, dal 1963 ad oggi.
Niente nudi integrali nel Pirelli 2016: precisa scelta stilistica che rispetta la tradizione già inaugurata dalle edizioni 2002, 2008 e 2013. La donna del 2016 raffigurata dal Calendario più famoso al mondo è una donna vera e genuina, forte della sua unicità sia a livello estetico che a livello professionale: per un neo femminismo.
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Essere fashion editor: Grace Coddington
Fashion editor: nell’industria della moda oggi ricoprono un ruolo fondamentale ed insostituibile.
Personaggi chiave del fashion biz nonché del giornalismo di moda, idolatrate e temute, trend setter ed icone di stile: sono le fashion editor. Mediatrici tra le idee dei designer e la carta stampata, tutto gravita intorno a loro, nuove guru dallo stile impeccabile.
Uno dei nomi più famosi è sicuramente quello di Grace Coddington, direttrice creativa di Vogue America.
Pamela Rosalind Grace Coddington nasce ad Anglesey, in Galles, nell’aprile del 1941. I genitori, Janie e William, gestiscono un piccolo hotel nell’isola, il Tre-Arddur Bay Hotel. Il padre muore di cancro quando Grace ha appena undici anni, nel 1952.
La giovane avverte sempre più il bisogno di evadere da quella realtà angusta e provinciale e, compiuti i diciotto anni, cerca fortuna a Londra. Sono gli anni della rivoluzione culturale più sconvolgente, che inizia proprio nella Swinging London. Qui Grace lavora come cameriera e frequenta un corso serale di portamento alla Cherry Marshall Modeling School.
Grace Coddington ha lavorato a lungo come modella prima di diventare una giornalista. Appassionata collezionista di Vogue, fin dall’adolescenza non perde un numero della celebre rivista. Ed è proprio grazie ad un concorso bandito dalla “Bibbia della moda” che la giovanissima Grace inizia la sua carriera di modella, vincendolo nel 1959.
Grandi occhi da gatta e lunghi capelli fulvi, diviene in breve tempo una delle modelle più gettonate degli anni Sessanta e posa per fotografi del calibro di Frank Horvat, Norman Parkinson e Don Honeyman. Ma all’età di ventisei anni la sua carriera subisce un brusco stop a causa di un grave incidente automobilistico che la lascia sfigurata. La Coddington dovrà subire diversi interventi chirurgici per tornare quella di un tempo. Due anni dopo l’incidente, all’età di ventotto anni, fu intervistata dall’editrice di Vogue Beatrix Miller, e successivamente assunta come junior fashion editor.
La Coddington è brillante nel suo nuovo ruolo: gli anni trascorsi a posare come modella hanno infatti fortemente influenzato il suo stile e l’hanno resa capace di capire ed anticipare le tendenze.
La sua carriera prosegue con l’incarico di Photo Editor per Vogue UK, ruolo che ricopre per ben diciannove anni, prima di trasferirsi a New York. Qui inizia a lavorare nel 1987 per Calvin Klein come design director. Nel luglio 1988 approda alla redazione di Vogue America, al fianco di Anna Wintour, che ha appena succeduto, come editor-in-chief, a Diana Vreeland. Nel 1995 viene nominata direttore creativo della rivista.
Stylist dal gusto iper femminile e dalle suggestioni vagamente retrò, i suoi editoriali sono onirici e sontuosi, veri e propri capolavori. Grace Coddington ha lavorato al fianco di fotografi del calibro di Mario Testino, Anne Leibovitz, Helmut Newton, Irving Penn, Patrick Demarchielier, Steven Meisel, Peter Lindberg, Bruce Weber, Arthur Elgort.
Citazioni letterarie, come lo shooting shakespeariano con un Roberto Bolle nei panni di un novello Romeo Montecchi, o rimandi all’arte pre-raffaellita. Alcuni shooting curati da lei sono entrati di diritto a far parte del patrimonio fotografico dei nostri giorni, come il servizio ambientato nella sua Inghilterra, con una Daria Werbowy struggente, o ancora il remake fotografico del celebre film di Hitchcock “La finestra sul cortile”, con una sofisticata Carolyn Murphy nei panni che furono di Grace Kelly. Uno styling improntato ad un gusto intramontabile: frequente l’uso di gonne a ruota, omaggio ai Fifties, per una femminilità che viene esaltata in modo superbo.
Altro capolavoro lo shooting dedicato agli anni Venti ed apparso nel numero di settembre del 2007, così come quello in cui una giovanissima Natalia Vodianova posa come novella Alice in Wonderland per l’obiettivo di Anne Leibovitz, nel dicembre del 2003. Scatti dal gusto fiabesco e dalle suggestioni oniriche, ma non privi di un certo humour tipicamente inglese, come possiamo notare nell’idea -geniale- di trasformare Tom Ford nel Bianconiglio, Marc Jacobs nel Brucaliffo.
Editoriali che parlano, che raccontano delle storie. Protagonista è spesso l’amore, intriso di un romanticismo d’altri tempi, come nel servizio con Natalia Vodianova e il rapper Puff Daddy, uscito nel febbraio 2010. Lo shooting, ispirato al film Breve incontro prodotto da David Lean nel 1945, rappresenta la passione di due innamorati, consumata a bordo delle sontuose carrozze di un lussuoso Orient Express.
Grande amante dei gatti, Grace Coddington è divenuta celebre presso il grande pubblico nel 2009, in seguito al documentario “The September Issue”, che tratta l’uscita del numero di settembre 2007 di Vogue. Nel 2002 è uscito il libro fotografico “Grace: Thirty Years of Fashion at Vogue”, scritto dal suo fidato collaboratore Jay Fielden.