Speciale Fashion Week: Anteprima Primavera/Estate 2016

L’evanescente aria tropicale per moderne veneri metropolitane.


L’impalpabilità unita al profumo della leggera brezza dei Tropici accompagna la viaggiatrice che non vuole fronzoli, ma solo l’eleganza discreta, di Anteprima.
Sovrappone, estraendoli dal suo bagaglio, gonne plissè delicatamente stampate, lineari top in differenti lunghezze e versatili parka, da indossare “all day long”.
Il rombo diventa leitmotiv dell’intera collezione, tanto da essere mostrato sulle calze in nylon indossate con sandali dall’allure semplice ma audace.


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Le geometrie strutturali sono evidenti anche nelle righe che svelano la palette cromatica nei freddi toni del bianco, light blue e giallo.
Un’ esploratrice che risplende di luce propria senza costrizioni, pronta per altri viaggi a caccia di nuove texture.


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New York Fashion Week: i migliori look

Si è conclusa da pochi giorni la New York Fashion Week. La Grande Mela è stata teatro di sfilate emozionanti. Tante le tendenze proposte per la prossima Primavera/Estate 2016. Per voi una selezione dei più interessanti fashion trend visti sulle passerelle.

Givenchy nella sua prima sfilata aperta al pubblico emoziona con l’allestimento scenico curato da Marina Abramovich. Non una data a caso, Riccardo Tisci sceglie di commemorare l’undici settembre con il suo show. Sulle note dell’Ave Maria di Schubert sfilano capi altamente scenografici: la sua donna è una guerriera, note angeliche lasciano talvolta spazio a note dark. Black & white per tuniche, sari e pepli preziosi, con frange e decorazioni da dea contemporanea, per una sfilata evento a cui hanno potuto accedere gratuitamente gli allievi del Fashion Institute of Techonology.

Da Tommy Hilfiger suggestioni folk e spirito nomade declinato in colori vitaminici: protagonista è la Giamaica di Bob Marley, tra collane e stampe etniche. Guest star della sfilata la top model protagonista dell’ultimo calendario Pirelli Gigi Hadid.

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Joan Smalls in passerella per Givenchy
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Givenchy incanta New York con la prima sfilata aperta al pubblico
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Mood giamaicano da Tommy Hilfiger

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Gigi Hadid in passerella per Tommy Hilfiger


Ralph Lauren incanta New York con una collezione ispirata al glamour della riviera francese, con suggestioni cubiste nelle stampe e charme francese nelle righe e nella palette cromatica.

Da Jeremy Scott consueta ironia, per una bambola direttamente ispirata dalla Pop Art: shift dress con decorazioni cartoon, capelli cotonati, calze a rete e colori fluo.

Una collezione sporty chic quella proposta da Victoria Beckham, con una femminilità nuova. Lunghi abiti, perfetti per il giorno, con sneakers ai piedi, e per la sera: regna il maxi tartan.

Frange, stampe etniche e mood boho-chic da Rachel Zoe, in una collezione di netta ispirazione Seventies.

Stampe tapestry, fiori tra i capelli e romanticismo protagonista della sfilata di Diane von Furstenberg: i toni del rosa predominano, in una collezione all’insegna della femminilità. Modella d’eccezione Kendall Jenner.

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Ralph Lauren
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Suggestioni cubiste da Ralph Lauren
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Una Pop Art girl in passerella da Jeremy Scott
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Tartan da Victoria Beckham
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Frange, stampe azteche e suggestioni boho-chic per Rachel Zoe
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I Seventies sono al centro della collezione proposta da Rachel Zoe

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Fiori tra i capelli e stampe foulard da Diane von Furstenberg


Minimalismo è la parola d’ordine di Narciso Rodríguez, in una collezione che profuma d’Oriente. Mood monastico direttamente ispirato al Sol Levante per tuniche asimmetriche e stampe astratte.

Toni pastello su abiti sartoriali tagliati a vivo per Carolina Herrera, che fa sfilare una donna sofisticata e romantica, dalle sfumature ton sur ton e dalla femminilità classica.

La Petite Robe di Chiara Boni punta sui toni del rosa, che impreziosiscono lunghi abiti da sogno. Mood fiabesco per capi che uniscono alla linea sofisticata e garbata la comodità del jersey stretch, che la designer ha adottato come propria cifra stilistica. Divertenti i dettagli: il black & white viene impreziosito da colletti e polsini.

Da Michael Kors giochi di balze e capi strutturati, fluidità di impalpabile chiffon di seta e tripudio di bianco. Pulizia ed essenzialismo si sposano perfettamente con un pizzico di grinta, per una collezione in linea con lo stile del brand.

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Mood oriental da Narciso Rodríguez
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Pieghe e mood romantico per Carolina Herrera
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La Petite Robe di Chiara Boni sfila in black & white

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Minimalismo estivo da Michael Kors


Un’esplosione di femminilità da Oscar de la Renta. Gonne a ruota, pizzi ed audaci trasparenze, e ancora rosso sanguigno e suggestioni spagnoleggianti per una P/E 2016 da vera diva.

Relaxed mood da Calvin Klein con proporzioni oversize e capispalla estivi caratterizzati da grande fluidità. Una palette cromatica che va dal panna al bianco al crema, per una sfilata all’insegna della delicatezza.

Da Tory Burch sfilano caftani preziosi e suggestioni orientali. Allure da diva per lunghi caftani e kimoni che diventano abiti da sera di grande impatto scenografico. Impreziositi da accessori etnici, per un look da dieci e lode.

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Full immersion nella femminilità da Oscar de la Renta
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Fluidità dei capi e predilezione per il total white da Calvin Klein

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Caftani preziosi da Tory Burch





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Stella Tennant nuovo volto di Pringle of Scotland

Pringle of Scotland festeggia 200 anni di stile e sceglie tra i suoi testimonial la modella più blasonata e iconica del Regno Unito: Stella Tennant.

La campagna pubblicitaria per l’A/I 2015-2016 vede ritratti numerosi artisti, tra cui Robert Montgomery e David Shrigley e l’attore Luke Treadway. Le personalità più importanti del Regno Unito omaggiano il celebre brand e non poteva mancare la celebre top model, qui ritratta in scatti di di notevole intensità ad opera di Albert Watson. Mood intimista e drammaticità per celebrare i 200 anni dalla nascita del brand, con una adv in cui le trame delle textures provenienti dall’isola di Skye vengono esaltate dalla fotografia di Watson e dall’interpretazione degli artisti ritratti.

Stella Tennant, classe 1970, nasce in una famiglia aristocratica: la top model è infatti nipote diretta di Andrew Cavendish, undicesimo duca del Devonshire, e di Deborah Mitford. I genitori della modella sono l’onorevole Tobias William Tennant e Lady Emma Cavendish.

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Stella Tennant per Pringle of Scotland, Autunno/Inverno 2015-2016
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La top model britannica è protagonista della campagna pubblicitaria di Pringle of Scotland per i 200 anni del brand

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Il backstage della campagna pubblicitaria, scattata da Albert Watson


Un fisico androgino e un volto dai lineamenti marcati si uniscono al portamento aristocratico e ad uno spirito ribelle: Stella è già pronta ad intraprendere una sfolgorante carriera nella moda. Quando la ragazza ha 23 anni ed è ancora una studentessa di scultura presso la Winchester School of Art viene notata da Plum Sykes, giornalista di Vogue UK, il quale la presenta al celebre fotografo Steven Meisel. L’immagine da lady dell’upper class inglese viene stravolta quando la modella si presenta con un piercing al naso che le conferisce un tocco punk-rock: l’insolito connubio, very British, fa sì che la modella si imponga all’attenzione del fashion biz. Nel settembre del 1993 Stella Tennant ottiene la sua prima cover per l’edizione canadese di Flare. Seguono i magazine più prestigiosi al mondo, a partire da Vogue, che la vede protagonista delle edizioni britannica, italiana e francese, fino ad Harper’s Bazaar e Numéro.

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Stella Tennant ritratta da Steven Meisel per W Magazine

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Look da bad girl per la modella, col piercing al naso che l’ha resa famosa


Nel 1994 avviene il debutto della modella sulle passerelle e due anni più tardi la sua apparizione in un minuscolo bikini durante la sfilata di Chanel desta scalpore. La Tennant calca le passerelle più importanti, da Alexander McQueen ad Anna Sui, Calvin Klein, Alberta Ferretti, Chanel, Anna Molinari, Christian Dior, Dolce & Gabbana, Donna Karan, Fendi, Gianfranco Ferré, Gianni Versace, Helmut Lang, Givenchy, Valentino, Gucci, solo per citarne alcuni.

Musa di Karl Lagerfeld, è stata testimonial di Burberry, Chanel, Christian Dior. Collocata dall’emittente statunitense Channel 5 al ventisettesimo posto tra le migliori supermodelle del mondo, Stella Tennant nel 1999 ha sposato il fotografo francese David Lasnet, dal quale ha avuto quattro figli.

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Lineamenti androgini e volto interessante per la modella inglese

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Stella Tennant è la nipote di Andrew Cavendish, undicesimo duca del Devonshire, e di Deborah Mitford


Una bellezza particolare, ora celebrata da Pringle of Scotland in una campagna pubblicitaria suggestiva ed emozionante.


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Buon compleanno, Mariacarla

Buon compleanno, Mariacarla

Spegne oggi 35 candeline Mariacarla Boscono, una delle più famose top model italiane degli ultimi anni. Sguardo profondo, lunghi capelli scuri e fisico androgino, la top model ha già all’attivo una lunga carriera costellata di successi internazionali.

Nata a Roma il 20 settembre 1980, Mariacarla nella sua infanzia viaggia moltissimo a causa del lavoro del padre. Prima della sua nascita i genitori vivevano in Thailandia e in America, prima a Providence e poi a Key West, Florida. Mariacarla inizia a frequentare la scuola negli States, salvo poi rientrare in Italia per volontà dei genitori, che pensano sia opportuno che la bambina torni a casa. Ma questo dura poco: quando Mariacarla ha appena 9 anni la famiglia si trasferisce in Kenya, tra Malindi e Mombasa. La top model ricorda questo come il periodo più fantastico della sua vita.

Influenzata dalla cultura americana e da quella africana, poliglotta e cittadina del mondo, Mariacarla a diciassette anni viene notata da un fotografo amico di famiglia, durante una cena. La madre è favorevole ad una carriera della figlia nella moda ma la ragazza preferisce terminare prima gli studi. La scelta si rivela saggia e nonappena conseguita la maturità la futura top model vola a New York City, dove firma immediatamente un contratto con la DNA Model Management.

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Mariacarla Boscono è nata a Roma il 20 settembre 1980
Mariacarla Boscono ritratta da Zoe Ghertner per Hermès, autunno 2013
Mariacarla Boscono ritratta da Zoe Ghertner per Hermès, autunno 2013
Fisico androgino e volto unico per la top model romana
Fisico androgino e volto unico per la top model romana

Mariacarla Boscono in una foto di Txema Yeste per Harper's Bazaar Spagna, marzo 2015
Mariacarla Boscono in una foto di Txema Yeste per Harper’s Bazaar Spagna, marzo 2015


Gli occhi scuri, il viso affilato e drammatico, lo sguardo intenso: in breve la Boscono diventa la modella prediletta da Karl Lagerfeld ed una diva a livello internazionale. Regina delle passerelle, contesa dai brand più prestigiosi, Mariacarla Boscono ottiene numerose cover di Vogue e prende il posto di Kate Moss come testimonial di Hennes & Mauritz.

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Musa di Riccardo Tisci e amata da Karl Lagerfeld, Mariacarla Boscono è una delle top model più famose al mondo

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La top model da piccola ha vissuto tra Stati Uniti e Africa


Musa di Riccardo Tisci per Givenchy, amata dai più famosi fotografi al mondo, Mariacarla è una delle top model più famose al mondo: in pochissimi anni diventa il volto di Chanel, Blumarine, Etro, Moschino, Yves Saint Laurent, Alessandro Dell’Acqua, Marc Jacobs, Dolce & Gabbana, Roberto Cavalli, Salvatore Ferragamo, solo per citarne alcuni. Inserita nel 2005 da Forbes nella classifica delle modelle più pagate al mondo, tre anni dopo diventa testimonial di Emilio Pucci, Hermès, Moschino e John Galliano.

Fotografata da Peter Lindbergh per Vogue Italia, febbraio 2014
Fotografata da Peter Lindbergh per Vogue Italia, febbraio 2014
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La Boscono è stata selezionata da Vogue Paris tra le trenta modelle più famose degli anni Duemila

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Nel 2006 la modella ha debuttato come attrice teatrale a New York


Divisa tra Roma e New York -sua seconda patria- la modella ha all’attivo anche tre edizioni del calendario Pirelli, precisamente l’edizione del 2003, 2004 e 2009, scattata dal grande Peter Beard e ambientata nell’Africa che l’ha vista crescere. Inserita da Vogue Paris tra le 30 modelle del 2000, l’espressività del volto della supermodella non lascia indifferenti: nel 2006 Mariacarla ha debuttato come attrice teatrale con uno spettacolo di Jean Genet presso il Lee Strasberg Theatre Institute di New York. Sposata con l’imprenditore italiano Andreas Patti, dal quale ha avuto una figlia, Marialucas, Mariacarla Boscono è una delle italiane più famose all’estero. Una bellezza decisamente interessante.


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Happy Birthday, Twiggy!

È la modella che ha rivoluzionato il concetto di bellezza. La più fotografata e la più amata in assoluto. Dopo aver segnato un’epoca col suo volto, Twiggy spegne 66 candeline. Una carriera sfavillante, iniziata per caso, fino a divenire icona quasi mitologica degli anni Sessanta. Figlia di quella Swinging London che ne ha forgiato lo stile, Twiggy ha incarnato lo spirito di quegli anni.

Nata a Neasden, un sobborgo di Londra, il 19 settembre del 1949, Lesley Hornby -questo il suo vero nome- è una ragazza gracile e dai lineamenti fanciulleschi. Assai diversa dallo standard allora vigente, che identifica la bellezza in donne dal fisico meno acerbo, l’appena sedicenne Lesley viene notata dal fotografo di moda Justin de Villeneuve, mentre lavora in un parrucchiere.

Tra i due nasce un rapporto sentimentale e lavorativo: Villeneuve ha fiuto e intuisce subito che quel viso così grazioso ha una marcia in più. Dopo esserne diventato il manager, è lui stesso a lanciare la ragazza e a scegliere per lei il soprannome di Twiggy, letteralmente “grissino”, un esplicito riferimento alla sua magrezza adolescenziale.

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Twiggy ha incarnato lo stile della Londra anni Sessanta
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Twiggy su Vogue, 1967
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Nata a Neasden, un sobborgo di Londra, la modella è stata scoperta all’età di sedici anni
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Tipico look anni Sessanta per Twiggy
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La modella è stata testimonial di Mary Quant, che con la sua minigonna ha rivoluzionato la moda
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Entusiasmo fanciullesco per la modella grissino
Sugli autoscontri al Bertram Mills Circus, Londra, 1967
Sugli autoscontri al Bertram Mills Circus, Londra, 1967

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Foto di Bert Stern, New York, 1967


Basta fare circolare qualche foto della ragazza e tutto ha inizio: quel volto così particolare ben si addice al fermento rivoluzionario della Londra di quegli anni. Grandi occhi da cerbiatto, sguardo innocente e sorriso spontaneo su gambe nervose, Twiggy emana una freschezza che incanta tanto la gente comune quanto gli addetti ai lavori della moda. In appena un anno la modella grissino diviene una star. Le ciglia finte e il make up disegnato ad esaltare gli immensi occhioni, gli abitini a trapezio e le minigonne: il suo stile incarna l’anima più swing degli anni Sessanta. Idolatrata, imitata e ambita dai designer inglesi e non, viene nominata dal Daily Express “Il volto del ’66”.

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Foto di Ronald Traeger
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Un altro scatto di Ronald Traeger

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Twiggy fotografata davanti ad un dipinto di Bridget Riley, tuta di Gene Shelly, Vogue, 1967, foto di Bert Stern


Successivamente diventa il volto di brand del calibro di Biba e Mary Quant, che la sceglie come testimonial della sua celebre minigonna. Una rivoluzione dentro la rivoluzione: sullo sfondo della liberazione dei costumi si consuma un altro epocale cambiamento, per cui il concetto standard di bellezza e femminilità vigente viene completamente stravolto dal candore della nuova icona: Twiggy è la prima modella a rappresentare una nuova donna, giovane e gioiosa.

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Uno scatto per Vogue, maggio 1967, foto di Ronald Traeger
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Mood spaziale in uno scatto di Bert Stern, 1967
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Twiggy Lawson per Sangeran, 1970, foto di Bert Stern

Twiggy in un celebre scatto di Richard Avedon, acconciatura di Ara Gallant, Parigi, gennaio 1968


Compiuti i diciotto anni, Twiggy rompe la relazione sentimentale con Villeneuve. La sua fama è ormai mondiale, tutti la acclamano e nuove occasioni si profilano presto all’orizzonte. Parallelamente al lavoro di modella, Twiggy compare in alcuni film, come “Il Boyfriend”, di Ken Russell (1971). Per il suo ruolo vince due Golden Globe. Nello stesso tempo inizia ad incidere dei cd, con un discreto successo: tra i generi prediletti dalla nuova pop star troviamo il rock, il pop, la musica disco e country. Ormai divenuta un personaggio, posa accanto a David Bowie per la copertina del suo album “Pin Ups”, nel 1973. Dal celebre film “The Blues Brothers” fino ad un cameo all’interno del Muppet Show, il volto di Twiggy diviene emblema di un secolo.

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Twiggy in completo maschile, 1968
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Twiggy indossa scarpe di George Cleverley in una foto di Justin de Villeneuve, anni Settanta
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Uno scatto tratto da Vogue, 1967
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Twiggy ritratta da Bert Stern, New York, 1967
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Con cappellino Snoopy, foto di Bert Stern, novembre 1967
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Twiggy indossa un cappotto di Emeric Partos dipinto a fiorellini da Giorgio di Sant’ Angelo, foto di Richard Avedon per Vogue, New York, 14 Aprile 1967
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Ritratta da Richard Avedon, 1967

Ritratta da Cecil Beaton per Vogue, 1967
Ritratta da Cecil Beaton per Vogue, 1967


La sua carriera, variegata e in continua evoluzione, la vede presentatrice televisiva negli anni Novanta, con un suo show, “Twiggy’s People”, dove intervista personalità del calibro di Dustin Hoffman, Lauren Bacall e Tom Jones. Nel 2005 torna a posare come modella e diviene il volto di Marks & Spencer. Inoltre è stata giudice di America’s Next Top Model dalla quinta alla nona stagione, celebre show televisivo condotto da Tyra Banks.
Tanti auguri ad un mito vivente.

Ritratta da Bert Stern per Vogue, 15 marzo 1967
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Vogue 1867, foto di Bert Stern
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Suggestioni Roarin’ Twenties nello scatto di Terry Fincher, Londra 1966

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Twiggy Lawson, all’anagrafe Lesley Hornby, è nata a Londra il 19 settembre 1949



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Carmen Dell’Orefice: la regina delle passerelle

Ha sdoganato i capelli bianchi rendendoli un fashion trend; ha eliminato tutti i tabù riguardanti il tempo che passa. Se pensate che l’età sia qualcosa da nascondere non avete ancora conosciuto Carmen Dell’Orefice.

Classe 1931, alla veneranda età di 84 anni è la top model più longeva del mondo. La sua falcata elegante, il viso intenso e i lineamenti che trasudano charme, la top model è ancora richiestissima nelle passerelle e nei servizi di moda.

Nata a New York City da genitori di origine italiana ed ungherese, Carmen vive un’infanzia difficile a causa della burrascosa relazione dei genitori. La piccola viene affidata a lontani parenti e a case famiglia fino agli undici anni, quando va a vivere con la madre. Il portamento fiero, la curva gentile del mento e il lungo collo da cigno non passano inosservati.

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Carmen Dell’Orefice è nata a New York il 3 giugno 1931
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Una carriera iniziata ad appena tredici anni, Carmen Dell’Orefice è la top model più longeva al mondo

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La top model ha sdoganato i capelli bianchi come fashion trend


Ad appena tredici anni Carmen viene notata dalla moglie del fotografo Herman Landschoff. La ragazzina posa per dei test fotografici che però, a detta della stessa top model ammette, non furono all’altezza delle aspettative. Ma la sua bellezza non tarda a portarle il successo: è il 1946 quando la giovane viene presentata a Vogue, la Bibbia della moda. Qui firma un contratto per 7 dollari l’ora e diviene modella prediletta del fotografo di fama mondiale Erwin Blumenfeld, che la ritrae nella sua prima cover per Vogue, nel 1946. Il suo volto conquista immediatamente gli addetti ai lavori, ben consapevoli di trovarsi di fronte ad una futura stella della moda. Ma i guadagni derivanti dalla sua attività di modella non bastano a sostenere Carmen e la madre: le due sono sprovviste persino del telefono e le redazioni di moda sono costrette a mandare dei fattorini a casa della modella per darle le notizie sui nuovi lavori.

Denutrita al punto che i celebri fotografi Horst P. Horst e Cecil Beaton sono costretti ad appuntare il retro dei vestiti da lei indossati, Carmen e la madre si inventano un lavoro e iniziano a creare dei vestiti. Tra le loro clienti vi furono la modella Dorian Leigh e la sorella minore di quest’ultima, la celebre top model Suzy Parker.

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Una vita piena di avversità e nuove sfide, quella di Carmen Dell’Orefice
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Carmen Dell’Orefice, foto di Richard Avedon, 1957
Carmen Dell'Orefice al Folies Bergère, foto di Richard Avedon per Harper's Bazaar, 1957
Carmen Dell’Orefice al Folies Bergère, foto di Richard Avedon per Harper’s Bazaar, 1957
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La top model è stata la modella più giovane ad essere apparsa sulla cover di Vogue America, ad appena sedici anni

La prima cover di Carmen Dell'Orefice per Vogue, 1947
La prima cover di Carmen Dell’Orefice per Vogue, 1947


Nel 1947 le quotazioni di Carmen Dell’Orefice iniziano a salire e lo stesso avviene per le sue finanze. Nell’ottobre dello stesso anno ottiene una cover di Vogue ad appena 16 anni, entrando nella storia come la modella più giovane ad essere apparsa sulla copertina del celebre magazine. Nella sua carriera sfolgorante, Carmen Dell’Orefice ha posato per fotografi del calibro di Irving Penn, Richard Avedon, Francesco Scavullo, Norman Parkinson e Melvin Sokolsky, che la immortala per Harper’s Bazaar nel 1960 e per Vanity Fair.

Musa di Salvador Dalí, le condizioni di salute di Carmen non sono buone e la sua magrezza allarmante ritarda anche l’avvento della pubertà. Dopo un iniziale rifiuto, nel 1953 l’agenzia di Eileen Ford accetta di rappresentarla: dopo aver seguito delle terapie ormonali Carmen ha una nuova bellezza. Sul suo fisico un tempo androgino e sottile sono esplose delle curve mozzafiato che ne hanno addirittura accresciuto la bellezza e le hanno procurato nuovi ingaggi come modella di cataloghi di lingerie.

Carmen dell'Orefice in abito da sera Ceil Chapman, Vogue America 1949
Carmen dell’Orefice in abito da sera Ceil Chapman, Vogue America 1949
Carmen Dell'Orefice in una foto di John Rawlings 1948
Carmen Dell’Orefice in una foto di John Rawlings 1948
Carmen Dell'Orefice a Londra, settembre 1960
Carmen Dell’Orefice fotografata da Norman Parkinson per Queen Magazine, Londra, settembre 1960

1958, foto di F. C. Gundlach
Uno scatto di F. C. Gundlach, 1958


La modella decide di ritirarsi dalle passerelle nel 1958, dopo il suo secondo matrimonio, con il fotografo Richard Heimann. Dopo un ventennio trascorso lontana dai riflettori, al suo terzo divorzio, nel 1978, Carmen ritorna a sfilare. Il passare del tempo non ne ha scalfito minimamente lo charme e la top model è ancora ricercatissima. Nuove copertine la vedono immortalata, da Vogue a Harper’s Bazaar a W Magazine.

Insignita nel 2011 di una laurea honoris causa dalla University of the Arts di Londra, per il suo contributo nel fashion biz, è stata anche celebrata con una retrospettiva curata dal grande illustratore di moda inglese nonché suo grande amico David Downton.

Carmen Dell'Orefice alle Bahamas, foto di Norman Parkinson per Vogue, luglio 1959
Carmen Dell’Orefice alle Bahamas, foto di Norman Parkinson per Vogue, luglio 1959
Foto di Erwin Blumenfeld
Foto di Erwin Blumenfeld
Town Country Magazine 1981
Town Country Magazine 1981
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Town Country Magazine, 1981

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Carmen Dell’Orefice è ancora richiestissima come modella, sia per le passerelle che per le riviste


Una vita vissuta spesso su un ottovolante, Carmen Dell’Orefice è una donna forte, che ha attraversato indenne momenti molto duri. Investimenti sbagliati l’hanno portata, tra gli anni Ottanta e i Novanta, a perdere nuovamente il suo intero patrimonio. Coinvolta nella frode fiscale di Bernie Madoff, la top model si è ritrovata in bancarotta. Tre divorzi e numerosi aborti alle spalle, il rapporto conflittuale con la figlia e gli spaventosi crolli finanziari non ne hanno scalfito la serenità. I suoi occhi guardano oltre, il suo sorriso è celestiale e il suo proposito è di morire indossando i tacchi alti. Una grande lezione di stile, per tutte le donne che temono l’età.


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Lauren Bacall: fascino senza tempo

Nasceva oggi, 16 settembre, l’attrice più affascinante ed iconica degli anni Quaranta: Lauren Bacall. Sguardo magnetico e algido, sex appeal da vendere, Lauren Bacall ha incarnato la bellezza dei Forties.

Modella e attrice, all’anagrafe Betty Jane Perske, la diva nacque a New York il 16 settembre del 1924 da padre polacco e madre romena, immigrati negli Stati Uniti. Abbandonata dal padre, la piccola cresce solo con la madre, che le dà il proprio cognome, Bacal, che diviene Bacall nel tentativo di anglicizzarlo. La bella Betty Jane coltiva ambizioni artistiche e fin da piccola sogna di fare la ballerina.

La sua carriera artistica inizia come fotomodella: scoperta dalla mitica Diana Vreeland, ottiene la copertina di marzo 1943 di Harper’s Bazaar, il magazine più famoso e prestigioso, di cui la Vreeland è fashion editor.

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Lauren Bacall fotografata da John Kobal
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Lauren Bacall, all’anagrafe Betty Jane Perske, nacque da genitori immigrati negli Stati Uniti
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Capelli ad onde e sguardo obliquo, la Bacall ha incarnato la bellezza tipica degli anni Quaranta

Lauren Bacall in uno scatto del 1944
Lauren Bacall in uno scatto del 1944


Soprannominata “The Look”, “lo sguardo”, per quei suoi occhi così magnetici e taglienti, Lauren Bacall ha incarnato la bellezza e lo stile degli anni Quaranta: i capelli ad onde, il rossetto rosso lacca, il look austero eppure sexy. La Vreeland disse di lei: “È perfetta come nessun’altra”. Un primo piano della modella cattura l’attenzione del regista Howard Hawks. Fu così che, appena diciannovenne, la bella Betty Jane si ritrovò sul set, alla sua prima esperienza cinematografica.

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Scoperta da Diana Vreeland, Lauren Bacall ha iniziato a lavorare come fotomodella
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Ad appena diciannove anni conobbe sul set il suo compagno di vita Humphrey Bogart
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Icona e diva di Hollywood, Lauren Bacall si è spenta nel 2014

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La diva nacque a New York il 16 settembre 1924


Il suo primo ruolo è da protagonista, nel film “Acque del Sud”, accanto ad uno dei più grandi divi di Hollywood, Humphrey Bogart. Tra i due sul set nasce un’attrazione fortissima, nonostante i venticinque anni di differenza che li separano. I due divi convolano a nozze nel 1944 e dalla loro unione nascono due figli, Stephen e Leslie. L’unico amore della sua vita fu proprio Bogart, sebbene dopo la sua scomparsa la diva ebbe una relazione con Frank Sinatra e un secondo matrimonio.

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Lauren Bacall fu attrice e modella
Harper's Bazaar, Marzo 1943
Harper’s Bazaar, Marzo 1943
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Uno scatto che cattura la bellezza dell’attrice
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Sigaretta in bocca e bellezza misteriosa

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Lauren Bacall e Humphrey Bogart, compagni sul set e nella vita


Un grande amore per la moda, Lauren Bacall fu una vera icona. Avanti rispetto ai tempi, la sua figura slanciata ben si addiceva ai capi di Yves Saint Laurent, che l’attrice adorava, insieme ad Emanuel Ungaro, Pierre Cardin e Christian Dior.


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Modella del mese: Matea Plenca

MODELLA DEL MESE: MATEA PLENCA




“Back to Seventies”



Model: Matea Plenca @The Lab Models Milan

Photographer: Miriam De Nicolo’

Stylist: Valeria Semushina

Make-up: Francesca Borrello



Nome: Matea

Cognome: Plenca 

Nazione: Croazia

Salopette Carolina Wayser, montone vintage Giorgio Armani, Top Patrizia Pepe


Camicia Zara, Jeans Carolina Wyser


Jeans Carolina Wyser, maglione Sandro, giacca American Apparel, scarpe Converse All Star


Descrivici il tuo stile:

Sono sempre alla ricerca dei trends e li seguo, ma mixandoli al mio stile, a volte sporty, altre vintage. C’è un accessorio a cui proprio non posso rinunciare: i tacchi a spillo!


Esistono delle modelle-icone a cui ti ispiri? Cara Delevingne, una delle modelle più pagate del momento ha deciso di lasciare le passerelle, cosa ne pensi? 

Ho letto la notizia sui giornali, Cara Delevingne ha saputo differenziarsi per carattere e personalità, ma non è tra le mie preferite, ha lo stile di un “maschiaccio”. Io sono per la dolcezza di Miranda Kerr o la sensualità di Candice Swanepoel, supermodella testimonial  di Victoria’s Secret.

Jeans Carolina Wyser, t-shirt vintage, camicia American Apparel, scarpe Converse All Star


Camicia American Apparel


Jeans Carolina Wyser, t-shirt vintage, camicia American Apparel, scarpe Converse All Star


Ombretto Aegyptia – mascara Guerlain


Camicia Promod, dolcevita COS


Camicia Zara, Jeans Carolina Wyser


Segui delle diete particolari per tenerti in forma? 

Non faccio alcuna dieta, ma cerco di mangiare sano, prediligendo frutta e verdura, pesce, uova, insomma più proteine e meno grassi!

Quali sono i prodotti cosmetici che utilizzi di più? 

Quando faccio casting non uso make up – e in genere ho casting tutto il giorno, fino alle 21.00.

E’ la sera che mi sbizzarrisco, quando esco con gli amici, mascara e fondotinta non mancano mai nel mio beauty-case, in genere Mac, ottimi prodotti da professionisti.

La casa di moda che più ami: 

Valentino, senza alcun dubbio: eleganza e femminilità.

A sinistra Jeans e camicia Promod, dolcevita COS – A destra Jeans Carolina Wyser, maglione Sandro, giacca American Apparel


Camicia Promod, dolcevita COS


Fondotinta Frais monde


Camicia Promod, dolcevita COS

Olivia Palermo: la ragazza dal guardaroba perfetto

È la it girl più amata in assoluto. Con il suo stile si è guadagnata il titolo di icona fashion e con la sua fotogenia è richiestissima come testimonial dei brand più famosi. Oltre 2 milioni e mezzo di followers su Instagram, Olivia Palermo è figlia della New York più chic, quella delle copertine patinate e dei party esclusivi.

Origini italiane, nata a Greenwich il 28 febbraio 1986, Olivia Toledo Palermo è diventata famosa nel 2009, in seguito alla sua esperienza come attrice nel reality show di MTV “The City”, che documenta la vita di Whitney Port.

Socialite e trendsetter, Olivia è figlia di un ricco costruttore e di una interior designer. Cresciuta tra l’Upper East Side di New York e Greenwich, nel Connecticut, Olivia ha frequentato le scuole più prestigiose, a partire dalla Nightingale-Bamford School.

Nel 2009 la famosissima agenzia Wilhelmina Models le offre un contratto come modella. Olivia Palermo ottiene la cover di Elle Messico e compare in magazine come Marie Claire UK, Tatler, ASOS Magazine.

Eletta nel 2010 da ASOS “nuova regina dello street style”, è stata testimonial Hogan e ora è il volto di Max & co. per l’autunno/inverno 2015-2016. Inoltre ha posato per Mango nella campagna autunno/inverno 2010, in compagnia del suo attuale marito, Johannes Huebl. Nello stesso anno ha lanciato una linea di gioielli insieme a Roberta Freymann ed è diventata testimonial di Carrera y Carrera.

L’anno seguente, nel 2011, il celebre brand Stuart Weitzman le chiede di disegnare una linea di scarpe per beneficenza. Inoltre diviene guest editor per Paperlime.com e partecipa in qualità di giudice alla nona stagione di Project Runway.

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Icona di stile e it girl, Olivia Palermo è nata a Greenwich il 28 febbraio 1986
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Olivia Palermo per Cosmopolitan Portogallo, gennaio 2015

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In posa per Cosmopolitan Messico


Nell’ottobre 2011 lancia il suo sito (www.oliviapalermo.com), in cui documenta i suoi viaggi e i suoi fantastici outfit: avviene così la consacrazione dello stile di Olivia Palermo. Eletta nel 2012 dal New York Post la meglio vestita della Grande Mela, ha al suo attivo diverse partnership con siti di e-commerce. Attualmente scrive per Vogue UK la sua rubrica personale, dall’esauriente titolo “Today I’m wearing”. Soprannominata “la ragazza dal guardaroba perfetto”, il suo stile conquista in modo garbato e sofisticato.

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Un’immagine simbolo dello stile di Olivia Palermo
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Origini italiane, la Palermo è l’icona di stile più seguita

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Maxi gonne, frange: Olivia Palermo predilige i look bohémien


Dallo stile iperfemminile, Olivia è la tipica ragazza americana dell’Upper East Side. Classe da vendere, la sua corporatura minuta (non arriva al metro e settanta) le permette di indossare qualsiasi capo al top. Viso dall’eleganza antica, lo stile di Olivia Palermo è invece pienamente contemporaneo. Abiti lunghi, che tradiscono una predilezione per il mood boho-chic. Gonne maxi, indossate con ballerine e camicie in seta. Grande femminilità nella predilezione per minigonne, Olivia Palermo mantiene sempre un’allure perfetta.

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Durante la fashion week di New York, settembre 2014
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Alla sfilata di Burberry, Londra, settembre 2014
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Fashion blogger, attrice e modella, Olivia Palermo è contesa come testimonial dai brand più famosi
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Poncho Burberry personalizzato e cuissardes
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Mood boho-chic per la maxi gonna indossata su ballerine pitonate e camicia in seta

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In maxi dress Mango, Brand di cui la blogger è stata testimonial nel 2010


Suggestioni Seventies nei maxi abiti boho-chic, come quello di Mango, brand per cui Olivia è stata testimonial. Stampe jacquard o paisley anche nei suoi outfit Burberry. Svettanti le sue gambe in minigonna e cuissardes indossati sotto il poncho Burberry con le iniziali personalizzate.

Considerata una dea della moda, contesa dalle maison e dai magazine, Olivia Palermo è la prova vivente di quanto la classe sia evergreen. Mai sopra le righe, la sua eleganza sempre discreta non sbaglia un colpo.

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Camicia e maxi gonna a stampa foulard
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In giro per New York in mini abito a stampa paisley
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Giacca da biker e maxi gonna a balze
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Total look in denim
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Olivia Palermo in Mango

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Salopette declinata in modalità chic per l’icona di stile



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Lo stile di Alexa Chung

Lo stile di Elisa Sednaoui

È la modella più cosmopolita ed intellettuale nonché madrina del prossimo Festival del Cinema di Venezia: Elisa Sednaoui è una delle top model più affascinanti degli ultimi tempi.

Classe 1987, un’infanzia trascorsa in Egitto, Elisa è una vera cittadina del mondo: numerosissimi i viaggi, che, dopo una breve parentesi italiana, la portano a Parigi e infine a New York. La brillante carriera nella moda inizia dopo il conseguimento del diploma di maturità: nel 2008 debutta sulle passerelle newyorkesi di Dolce & Gabbana.

Definita nel 2010 rising star della moda da vogue.it, appare nelle campagne pubblicitarie di Emilio Pucci, Diane von Fürstenberg e Moschino. Bellezza aristocratica, la top model italo-egiziana fa il pieno di cover su magazine prestigiosi quali L’Officiel e Vogue.

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Elisa Sednaoui è nata nel 1987
Fotografata da Peter Lindbergh per Vogue Italia settembre 2012
Fotografata da Peter Lindbergh per Vogue Italia settembre 2012

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La top model italo-egiziana sfoggia spesso un look bohémien


Elisa Sednaoui ha due calendari Pirelli al suo attivo: l’edizione firmata Karl Lagerfeld, nel 2011, e quella del 2013. Inoltre Elisa ha già preso parte a diversi film e ha ricevuto critiche entusiastiche anche per le sue interpretazioni da attrice.

Madre del piccolo Jack, avuto da Alexander Dellal, la modella è stata scelta come madrina della 72esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si terrà dal 2 al 12 settembre 2015.

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Suggestioni rock per la sfilata Chanel
Elisa Sednaoui in Chanel
Elisa Sednaoui in Chanel
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Ancora un look firmato Chanel per la top model

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La Sednaoui parla cinque lingue ed ha vissuto a lungo all’estero


Lo stile della top model rispecchia perfettamente la sua anima bohémien: lunghi abiti svolazzanti si mixano ad un tocco rock per uno stile moderno e giovane. Coroncine sui capelli, lunghe gonnellone gipsy e ankle boots, la top model sfoggia spesso un look boho-chic. Perfetta sulla cover di The Edit nel giugno del 2014 in un lungo caftano prezioso, Elisa Sednaoui ha lo charme delle dive di una volta. Un volto interessante come pochi e un gusto particolare nel vestire ne hanno fatta una vera icona di stile.

Elisa Sednaoui per The Edit, giugno 2014
Elisa Sednaoui per The Edit, giugno 2014
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In Egitto, dove la modella ha trascorso l’infanzia
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Sposata dal 2014 con Alexander Dellal, la modella ha avuto un figlio da quest’ultimo

Bettie Page in mostra a Bologna

Raramente un personaggio è entrato tanto nella cultura visiva e popolare di un’epoca da diventarne icona inimitabile. Ma Bettie Page, prima modella pin-up, antesignana del bondage, emblema della femminilità anni Cinquanta, ha sicuramente influenzato forse come nessun altro la cultura pop del Novecento.

L’icona viene ora celebrata, a sette anni dalla scomparsa, in una mostra organizzata dalla galleria ONO di Bologna, che apre i battenti il prossimo 29 agosto.

Bettie Mae Page nasce a Nashville il 22 aprile 1923. Dopo un’infanzia trascorsa in una famiglia poverissima con un padre che abusava di lei e delle sue due sorelle, Bettie viene lasciata in orfanotrofio dalla madre. Tutto ciò non ferma la brillante personalità della ragazza: gli ottimi voti che consegue le permettono di laurearsi in Arte nel 1943, dopo aver mancato per appena un quarto di punto una prestigiosa borsa di studio per la prestigiosa Vanderbilt University.

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Dopo il matrimonio fallito con Billy Neal, suo compagno al liceo arruolatosi durante la Seconda Guerra Mondiale, la giovane Bettie decide di trasferirsi a New York. Qui inizia a lavorare come segretaria, ma questa routine le sta stretta. Bettie sa bene di avere una grande fotogenia ma la sua bassa statura e le curve esplosive non sono in linea con le tendenze della moda, che esige mannequin assai più eteree. Tuttavia la ragazza mostra una grande consapevolezza del proprio fisico e una straordinaria spontaneità davanti l’obiettivo. Felicemente curvilinea, Bettie sfodera sorrisi ed un’irresistibile innocenza.

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Sarà in una spiaggia di Coney Island che la sua vita cambierà per sempre: l’incontro con il fotografo Jerry Tibbs segna l’inizio dell’epopea Bettie Page. Tibbs nota per primo la carica sensuale della giovane e le consiglia di adottare un nuovo taglio di capelli con la particolarissima frangetta corta, che diverrà emblema della pin-up. Come lei stessa ha dichiarato, rispetto al suo nuovo lavoro: “Guadagnavo in un giorno quello che come segretaria guadagnavo in una settimana”.

Nel 1951 Bettie posa per Irving Klaw insieme ad altre modelle. Le foto ritraggono giovani fanciulle intente a maneggiare languidamente corde e frustini: nessuno lo sa ma è l’inizio del bondage.

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Nel 1954, durante un viaggio a Miami, in Florida, Bettie conosce Bunny Yeager, ex modella nonché famosa pin-up di New York, ora aspirante fotografa. Bunny intende realizzare uno shoot ambientato nelle spiagge bianche della Florida e in particolare nel parco naturale africano di Boca Raton, location perfettamente en pendant con gli outfit animalier usati da Bettie. Le foto sono l’apice della sensualità con una Bettie versione wild che posa felina nella giungla. Ben conscia del potenziale della giovane che ha davanti, Bunny manda le foto a Playboy. La freschezza di Bettie conquista subito il patron della rivista Hugh Hefner, che la sceglie come Playmate del mese e come modella protagonista del poster per l’anniversario dei due anni del magazine, nel gennaio del 1955.

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La frangetta nera, gli outfit maculati, le scarpe a punta tonda, i look alla marinaretta sono tutti elementi salienti di una subcultura anni Cinquanta, che ha stravolto e ampliato i confini della moda ufficiale allora vigente. La cultura Rockabilly in toto deve moltissimo a Bettie Page. Quel particolare filone della moda Fifties, ancora oggi seguitissimo e redditizio per le aziende di tutto il mondo, rende interamente omaggio a questa donna e ai suoi look femminili e freschi. Ed è forse un unicum nella storia che una subcultura venga ideata ex novo da un singolo individuo.

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Prima fotomodella della storia, iniziatrice del BDSM e del Burlesque, grazie ad un fisico a clessidra dalle proporzioni degne delle statue greche, Bettie quando posa sfoggia un entusiasmo da bambina che contagia tutti. Donna concreta e misurata, dalla professionalità svizzera e dalla rara integrità morale, ha dichiarato fieramente di non essere mai uscita con un fotografo o con altre persone del settore. Numerosi però sono stati i suoi amanti, semplicemente estasiati dalla sua carica sessuale, a partire dal designer Richard Arbib, con cui viene colta in flagrante durante un focoso amplesso.

Brillante manager della sua carriera, fu designer dei suoi celebri costumi, che disegnava da sola: peccò però di ingenuità la giovane Bettie, quando la società a suo nome se ne impadronì senza mai versarle i dovuti diritti d’autore. Idolatrato oggetto del desiderio, si dice sia stata amante anche di Katharine Hepburn, che la sedusse in una stanza d’albergo. Modella richiestissima anche oltre i trent’anni, lavorò fino al 1957.

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Le sue foto scandalo suscitarono rivolte popolari e fu varato persino un provvedimento dalla sottocommissione sulla delinquenza giovanile del Senato -la cosiddetta audizione Kefauver-, che vietò le sue foto a tema sadomaso, come quelle scattate da Irving Klaw, incolpando indirettamente l’ignara pin-up di aver contribuito a causare la morte di un giovane durante un tentativo di emulazione finito tragicamente.

Temuta dalla puritana America perbenista degli anni Cinquanta, dopo il ritiro si convertì al protestantesimo nel 1958 e si trasferì in Florida. Fervente religiosa, nel tentativo di praticare la parola dei Cristiani Rinati arrivò a risposare il primo marito, che per tutta risposta cercò di ucciderla.


Alle prese con uomini che tentano invano di dominarla, Bettie è insieme tenera e ribelle nel difendere la propria indipendenza. La cifra della sua intera esistenza sta tutta nel comprendere il paradosso Bettie Page, per cui una donna divenuta per sua scelta iconica figurina del sesso è stata in realtà icona ante litteram del femminismo ed emblema dell’emancipazione femminile.

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Segnata dalla vita, la vecchiaia la vede poverissima e ricoverata per schizofrenia per ben otto anni in un ospedale psichiatrico della California. Sarà Hugh Hefner ad aiutarla: Bettie è un marchio vivente e, sebbene lei non ne sia consapevole, per risollevare le sue sorti economiche basta far sì che le vengano finalmente pagati i diritti degli innumerevoli gadget o prodotti culturali recanti il suo nome.

Idolatrata da stuoli di aspiranti modelle, sono tantissime le celebrities che continuano ad ispirarsi a lei, da Dita von Teese, odierna paladina del burlesque, a Katy Perry, da Beyoncé a Madonna.

Scomparsa l’11 dicembre del 2008, oggi l’Italia celebra il mito di Bettie Page con una mostra organizzata presso il museo ONO Arte contemporanea di Bologna. Il vernissage (29 agosto-29 settembre 2015) è composto da 55 scatti provenienti dalla collezione di Michael Fornitz e da 20 immagini a tiratura limitata: si tratta del patrimonio personale che la stessa Page donò ad un amico in punto di morte. Immagini che ritraggono una giovanissima Bettie di fronte alla macchina fotografica, ancora acerba ma già entusiasta. Il ritratto di una donna che ha avuto il coraggio di essere profondamente libera.