Tendenze moda primavera/estate 2017: hoodie

Tra i capi principe del guardaroba per la primavera/estate 2017 c’è senz’altro la felpa con cappuccio: declinata in chiave sporty-chic e al contempo sofisticata, la tendenza hoodie è onnipresente sulle passerelle, e tanti sono i designer che hanno sdoganato il trend nelle proprie collezioni. Capo basic e pratico, la felpa si arricchisce di slogan coloratissimi e decorazioni cartoon: vivace e fresca ma anche comoda e funzionale, la felpa è il nuovo capo passepartout per la stagione primaverile. Perfetta su ogni mise, la felpa abbraccia suggestioni sportswear e accostamenti in chiave streetswear. Da Alexander Wang trionfano maglie cropped raffiguranti tramonti su spiagge palme californiane, da indossare con shorts e sandali; sulla passerella di Dolce & Gabbana sfilano felpe preziose con scritte tempestate di paillettes. Il Tropico Italiano trova la sua più autentica interpretazione, in una collezione in bilico tra eleganza timeless ed inediti tocchi sporty. Contrasti forti e stile British sfilano sulla passerella di DSquared2, dove la felpa si arricchisce di loghi e stemmi blasonati, che strizzano l’occhio a certi college esclusivi. Cuori ex voto e santini decorano maxi shirts da indossare come dress, pezzi iconici della collezione di Fausto Puglisi. Delicatezza e stampe floreali sfilano da Francesco Scognamiglio, mentre Grinko punta a slogan trasgressivi e pattern black. Suggestioni orientali sfilano da Gucci, tra tigri del Bengala che irrompono su magliette stampate, mentre Haider Ackermann punta a felpe da indossare con miniskirt romantiche. Fiori e ricami folk decorano le felpe di House of Holland, mentre Moschino gioca con cartamodelli stampati su felpe rosa shocking, in un tripudio di ironia e femminilità, da sempre cifra stilistica di Jeremy Scott. Suggestioni spaziali irrompono sulla passerella di Paco Rabanne, tra slogan che inneggiano al Future Sex e paillettes dal piglio timeless. Infine note surrealiste nelle stampe che impreziosiscono le maglie di Proenza Schouler, tra pattern cromatici a contrasto e charme evergreen.

Tendenze moda primavera/estate 2017: new grunge

Tra le tendenze moda che dominano sulle passerelle delle collezioni primavera/estate 2017 il neo grunge si impone come protagonista assoluto: la moda ci vuole irriverenti, nella stagione estiva che è ormai alle porte. Dimenticate diktat precostituiti e lasciate libero sfogo alla vostra fantasia, per accostamenti audaci e sovrapposizioni iconiche, che catturano l’occhio e la fantasia: ecco che la donna diviene istrionica e protagonista assoluta del suo stile, che declina in base al mood delle sue giornate. E se il più classico dei trench si indossa ora con t-shirt a slogan in tinte neon e calzini ai piedi, come visto sulla passerella di Maison Margiela, non mancano suggestioni etniche ed echi coloniali, da sempre cifra stilistica della stagione primaverile: da Acne Studios sfilano sahariane e mise tribali, impreziosite da stampe cachemire e paisley bohémien, che strizzano l’occhio allo stile Seventies. Tra pashmine e pantaloni palazzo sfila un’eleganza timeless che sublima il mix & match cromatico, in un tripudio di stampe patchwork dal sapore grunge. T-shirt con stampe iconiche sfilano da Coach indossate con gonne ed anfibi dal piglio rock, tra sovrapposizioni ardite e scenografiche; la donna vista da Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood è grintosa ed appariscente, in chemisier in tartan che profumano di certa eleganza grunge a cavallo tra anni Ottanta/Novanta. Teatrali le maxi cappe interamente tempestate da una pioggia di paillettes, da indossare con t-shirt e jeans: le abbiamo viste sulla passerella di Dolce & Gabbana. Note tribali anche da Desigual, in lunghe jumpsuit decorate con motivi patchwork; anche Emporio Armani sposa la tendenza grunge, proponendo stampe dal sapore etnico accanto all’eleganza effortlessy-chic che da sempre caratterizza le collezioni di Re Giorgio. Suggestiva ed iconica la collezione Etro, che sdogana sovrapposizioni grunge accanto a note coloniali. Ribelle e rock la donna J.W. Anderson, che ostenta giacche biker e jeans oversize, mentre da Roberto Cavalli sfila un tribal chic in chiave grunge. Louis Vuitton celebra lo stile biker con tanto di stivali e borchie, in un mix stilistico irriverente ed originale. Turbanti in stile Twenties e capi coloniali si alternano a note charleston sulla passerella di Undercover, mentre da Versus Versace sfilano jeans strappati di netta ispirazione Nineties.

Dolce e Gabbana a Palermo: il nuovo spot girato al mercato del Capo

Dolce e Gabbana a Palermo: come spesso accade, il duo di stilisti ha scelto le atmosfere coloratissime e veraci del capoluogo siciliano. Così negli ultimi due giorni il mercato tradizionale del Capo ha visto splendide modelle e abiti dal forte spirito mediterraneo apparire tra le bancarelle di frutta e verdura. Il servizio fotografico di moda donna e lo spot di moda uomo firmata Dolce e Gabbana hanno animato il cuore della Palermo più autentica e genuina, in uno di quei mercati storici in cui il profumo di agrumi e i colori degli ortaggi creano un’atmosfera speciale. Atmosfera che si intona perfettamente alla moda Dolce e Gabbana, che alla Sicilia hanno spesso attinto sia come fonte d’ispirazione per le loro collezioni che per le location delle campagne pubblicitarie. L’ultima tappa siciliana, per Domenico Dolce (nato a Polizzi Generosa, nel Parco delle Madonie) e Stefano Gabbana, era stata a Cefalù e Pollina, per lo spot del rossetto Miss Sicily.


Da sempre innamorati delle tradizioni, della Sicilia e della spontaneità tipica dell’isola, Dolce e Gabbana a Palermo hanno voluto cogliere la genuinità dei suoi colori e dei suoi abitanti. Sul set, modelle e modelli della campagna D&G Millennials sono stati accostati a passanti e ambulanti del mercato del Capo. Persone vere, colte nell’immediata freschezza della quotidianità, coperte da capo a piedi di abitini dalle applicazioni preziose e accessori scintillanti, decorazioni barocche e dettagli urban, quell’estroso mix di tradizione e modernità che ha reso Dolce e Gabbana una delle griffe più famose del mondo. Tanto più che le ultime collezioni degli stilisti sono rivolte a una nuova idea di moda: eclettica, lussuosa, ma scelta dai giovani e pensata per i giovani. Sono i millennials i protagonisti della moda Dolce e Gabbana, gli stessi che hanno prestato il volto alla colorata campagna advertising al mercato del Capo.


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Models Matter: un volume celebra le top model più iconiche

Un volume esclusivo celebra la bellezza femminile in circa un secolo di moda: Models Matter raccoglie un’antologia di vite famose, volti entrati nel mito. L’autore, Cristopher Niquet, stylist francese di grande successo, ha collezionato gli autografi dei volti più iconici della moda, creando un’opera unica nel panorama odierno. Da Lauren Hutton a China Machado, da Brooke Shields ad Alek Wek, passando per Cindy Crawford, Twiggy e Peggy Moffitt: i volti della moda mondiale vengono tutti ritratti, decennio per decennio, in un’affascinante excursus attraverso le trasformazioni subite dall’ideale di bellezza femminile imperante.

Tutto ebbe inizio nel 2008, quando Niquet incontrò Peggy Moffitt in un ristorante di Beverly Hills: lo stylist, mai stato amante degli autografi, quella volta non riuscì a resistere, trovandosi davanti l’incarnazione dei mitici Swinging Sixties. Da allora Niquet iniziò una vera e propria collezione di autografi, raccogliendo le firme delle supermodelle più famose del mondo, da Jean Shrimpton a Jerry Hall, da Lauren Bacall ad Isabella Rossellini, da Anita Pallenberg a Naomi Campbell.

Il volume, dal titolo degno di nota (“Le modelle contano”), vede la prefazione di Steven Meisel, che ha più volte immortalato le icone in questione in scatti entrati di diritto nella storia del costume. “Mi rattrista che molti volti dagli anni Cinquanta alla fine degli anni Ottanta siano scivolati nell’oblio”, scrive Meisel.

Photography courtesy Models Matter, Damiani (Twiggy by Burt Glinn/Magnum)
Photography courtesy Models Matter, Damiani (Twiggy by Burt Glinn/Magnum)


“Finché non ho incontrato Christopher Niquet pensavo di essere il loro unico ammiratore, il solo a ricordare le loro storie. Il fatto che qualcuno giovane come Cristopher tenesse all’eredità di Susan Moncur era per me motivo di stupore, sollievo e fiducia. Queste donne meritano il nostro riconoscimento. Erano tutte così uniche, talentuose, appassionate del loro lavoro. Come dimenticarle?”, continua il fotografo.

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Niquet include tra le icone del volume molte modelle di colore, spesso discriminate dal fashion biz, accanto alle colleghe asiatiche. L’autore ha iniziato la sua carriera come stylist lavorando per Self Service, prima di trasferirsi a New York, dove risiede da circa dieci anni. Quindi ha iniziato a scrivere per l’edizione francese di Vanity Fair. Models Matter è la sua opera prima, anche se l’autore sta già lavorando ad altri due progetti.

In mostra a Chatsworth 500 anni di moda

È stata inaugurata lo scorso 25 marzo la mostra “House Style: 500 anni di moda a Chatsworth”: l’esclusiva esibizione, patrocinata da Gucci, comprende anche due abiti disegnati da Alessandro Michele. Protagoniste dell’evento sono le donne legate a Chatsworth House, storica dimora dei duchi di Devonshire, sita nel Derbyshire: in esposizione oltre 100 capi haute couture, tiare e copricapi iconici, gioielli, abiti da sposa e vesti da battesimo, accanto ad uniformi, livree e cimeli antichissimi.

Obiettivo della mostra curata da Hamish Bowles, international editor at large di Vogue America, è ripercorrere mezzo millennio della storia dell’aristocrazia inglese, svelando retroscena affascinanti sui personaggi che hanno abitato le stanze di Chatsworth: tante le donne famose che hanno vissuto qui, da Georgiana Spencer, consorte di William Cavendish, quinto Duca di Devonshire, icona di stile del XVIII secolo, fino ad Adele Astaire , celebre partner di Fred, passando per Kathleen Kennedy, sorella di John Fitzgerald Kennedy, e Stella Tennant, blasonata ed androgina top model anni Novanta, nipote di Andrew e Deborah Cavendish, undicesimi Duchi di Devonshire.

La mostra, sponsorizzata da Gucci, vede anche due creazioni realizzate ad hoc per l’evento da Alessandro Michele, direttore creativo della maison: «Non c’è un posto come Chatsworth da nessun’altra parte al mondo», ha commentato lo stilista. «Questa rassegna dimostra quanto gli oggetti storici siano un’incredibile fonte d’ispirazione per il presente». La mostra nasce da un’idea di Lady Laura Burlington, moglie di William Cavendish, Conte di Burlington, erede del dodicesimo Duca di Devonshire. Lady Laura, ex modella nonché membro attivo del comitato New generation della London Fashion Week, rovistando tra gli archivi di Chatsworth House ebbe l’illuminazione: quel materiale era perfetto per dare vita ad un’esposizione destinata ad entrare nella storia.

Deborah Devonshire & Stella Tennant, Chatsworth, 2006. Foto Mario Testino
Deborah Devonshire & Stella Tennant, Chatsworth, 2006. Foto Mario Testino


«Ci sono voluti sei anni per mettere a punto House style, che ora comprende molto più di quanto immaginassimo quando abbiamo iniziato a scavare negli archivi di Chatsworth», ha commentato Lady Burlington. «Spero che i visitatori apprezzino le dimensioni e aspirazioni della mostra e si divertano a esplorare le storie che questi vestiti e cimeli rivelano sulla famiglia Cavendish».

Mistress of the Robes Coronation Gown, worn by Duchess Evelyn at 1937 coronation and Duchess Mary at 1953 coronation, Painted Hall, Chatsworth, 2016. Photo by Thomas Loof, © Chatsworth
Mistress of the Robes Coronation Gown, worn by Duchess Evelyn at 1937 coronation and Duchess Mary at 1953 coronation, Painted Hall, Chatsworth, 2016. Photo by Thomas Loof, © Chatsworth


In mostra anche alcune creazioni di Christian Dior, Alexander McQueen e Chanel. La mostra resterà aperta fino al 22 ottobre 2017. Per maggiori informazioni su biglietti e prenotazioni: www.chatsworth.org/book-tickets/

Megan Hess: una guida fashion alla scoperta della Grande Mela

“Fashion victim a New York” è il titolo dell’ultimo libro di Megan Hess: la regina dell’illustrazione di moda sforna un altro volume imperdibile per le fashioniste di ogni parte del mondo. Dopo la biografia illustrata di Coco Chanel e l’illustrazione per la cover del celebre libro di Candace Bushnell Sex & the City, Megan Hess vi aspetta ancora una volta in libreria, con la sua guida a New York, in versione fashion. Amatissima per le sue illustrazioni chic ed ironiche, Megan Hess vanta in curriculum collaborazioni con Prada, Dior, Louis Vuitton, Yves Saint Laurent, Tiffany & Co. e Bergdorf Goodman, per cui decorato una limited edition di accessori. Il suo tratto versatile e glamour descrive ora il suo amore per la Grande Mela: una guida fuori dal comune, quella scritta da Megan Hess, che immagina la sua giornata ideale a New York, sulla scia delle indimenticabili protagoniste di Sex & the City. Tanti gli indirizzi chiave, dai concept store alle boutique di lusso fino ai grandi magazzini, ma non solo: nella sua raffinata guida l’autrice seleziona i luoghi più ambiti per lo shopping e il lifestyle, dai mercatini vintage ai locali più trendy, dai quartieri glamour agli hotel di lusso, passando per Times Square senza tralasciare una full immersion nel verde di Central Park. I musei, luoghi di culto per gli appassionati d’arte, tornano in primo piano, accanto al celebre Fashion Institute of Technology, la Mecca della moda. Ultima meta imperdibile del tour promosso dalla Hess è la casa di Carrie Bradshaw, location degli episodi della serie cult, rimasti per sempre impressi nella nostra memoria. “Fashion victim a New York”, edito da Mondadori, è uscito pochi giorni fa: una guida imperdibile, creata da una amante della Grande Mela. .«Credo sia la mia città preferita in assoluto, contando anche che ci sono andata praticamente di continuo negli ultimi 15 anni. Mi sono innamorata della sua energia da subito: il rumore, la gente, le differenze tra Uptown e Downtown… E poi è il luogo della mia prima grande occasione lavorativa, quindi occupa un posto speciale nel mio cuore anche per questo. È quel tipo di posto in cui non importa quante volte tu ci vada, c’è sempre qualcosa di nuovo e interessante da scoprire che ti fa mantenere la voglia di ritornarci», così ha commentato l’autrice del volume.

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La copertina dell’ultimo libro di Megan Hess, edito da Mondadori

Lady Gaga compie 31 anni: i migliori look della trasformista della musica

Ha compiuto ieri 31 anni Lady Gaga, diva della musica pop, amatissima per i suoi look istrionici e per il talento raro: sangue italianissimo nelle sue vene, Stefani Joanne Angelina Germanotta è nata il 28 marzo 1986 a New York, da Joseph Germanotta, imprenditore statunitense di origini siciliane. La famiglia di Stefani viene da Naso, piccolo comune nell’entroterra messinese. La madre Cynthia Bissett, è una casalinga di origini franco-canadesi. Stefani cresce nell’Upper West Side di Manhattan, insieme alla sorella minore Natali; la giovane frequenta la scuola cattolica per sole ragazze Convent of the Sacred Heart School. Molto disciplinata e studiosa, Stefani è oggetto di atti di bullismo data la sua indole insicura.

Già durante gli anni del liceo la passione per la musica si fa sentire: a quindici anni la giovane fa una breve apparizione nella serie televisiva I Soprano, mentre a 19 anni appare nel programma televisivo di MTV Boiling Points. Nello stesso periodo subisce una violenza sessuale, che causa in lei un profondo trauma: Stefani trova rifugio nell’alcol e nei disturbi alimentari. Dopo il liceo, la giovane entra alla Tisch School of the Arts di New York, che però abbandona successivamente per dedicarsi alla musica. Dapprima la vediamo esibirsi nei locali del Lower East Side, dove si impone per il suo stile provocatorio. Lady Gaga c’è già tutta nelle esibizioni accanto alle drag queen e agli spogliarellisti: così Stefani forgia l’immagine che la rende iconica sulla scena musicale, un mix perfetto di teatralità e provocazione. Sofisticata e chic come l’ultima delle dive, l’artista scrive testi irriverenti conditi da una musicalità del tutto nuova. In breve il suo stile la aiuta ad imporsi come una degli artisti contemporanei più amati.

Oltre alla sua musica (tante le hit di successo, da Poker Face a Bad Romance fino all’ultimo singolo Million Reasons), è proprio quel suo stile unico ad averla resa uno dei volti più carismatici del momento attuale: teatrale e vulcanica, Lady Gaga è una vera trasformista, amante della masquerade più estrosa. Accostata spesso ad icone della moda come Isabella Blow e ad artiste come Cher, la passione per la moda le è stata trasmessa dalla madre.

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Lady Gaga è nata a New York il 28 marzo 1987



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Tra i suoi designer più amati l’indimenticabile Alexander McQueen. Premiata dal Council of Fashion Designers of America con il Fashion Icon Award nel 2011, Lady Gaga è a tutti gli effetti considerata una delle icone fashion più ammirate del mondo: prima cantante ad essere insignita di tale onorificenza, la star ha anche calcato più volte la passerella, sfilando per Mugler e Marc Jacobs. Inoltre ha anche lavorato come fashion editor per la rivista V, ed è stata inserita nella lista delle 100 icone della moda stilata dal Time, accanto ad artisti come Madonna, Michael Jackson e i Beatles.

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Il suo stile iconico ha reso Lady Gaga una delle icone fashion contemporanee più amate


«I’m not real. I’m theatre», così la cantante ha definito il proprio stile: tra le variazioni di peso e gli innumerevoli successi che l’hanno vista protagonista, Lady Gaga ci ha abituato nel corso degli anni a look altamente scenografici, come abiti fatti di carne cruda, bolle di plastica e pupazzi di Kermit la Rana. Grottesca e femme fatale, la cantante è molto amica di Giorgio Armani e di Donatella Versace, per cui è stata anche testimonial nel 2014. Dal 2012 il suo consulente in fatto di immagine è Brandon Maxwell.

I migliori look di Eleonora Carisi

Sofisticata e versatile, femminile e ribelle, Eleonora Carisi è molto più che una fashion blogger: salita agli onori della cronaca grazie a Jou Jou Villeroy, il canale di lifestyle e tendenze fondato dalla it girl nel 2010, oggi Eleonora è una vera diva della moda internazionale, testimonial ambitissima di brand celebri e protagonista indiscussa sui front-row delle fashion week.

Un viso dai lineamenti antichi si unisce ad un fisico mediterraneo, che l’aiuta ad indossare con classe evergreen ogni mise: l’influencer, regina dello street style, è in assoluto il personaggio più atteso, e non solo durante le settimane della moda, ma anche durante gli eventi più importanti del jet-set internazionale, dove la bella blogger è riuscita a ritagliarsi uno spazio privilegiato grazie a non indifferenti doti manageriali e ad uno stile impeccabile -ça va sans dire.

Nata a Torino nel 1984, dopo aver conseguito una laurea in Marketing e Comunicazione presso l’Istituto Europeo di Design di Torino, Eleonora ha iniziato a lavorare nella moda aprendo una piccola boutique al centro del capoluogo piemontese: è così che la futura icona di stile capisce che la moda per lei è molto più di una passione, ma è la strada da intraprendere nel futuro. Nel 2010 segue l’apertura del blog: il resto è storia.

Da allora Eleonora non si è più fermata, dimostrando una personalità versatile ed eclettica ed incredibile carisma, che trascende la barriera virtuale dei social network, imponendosi in tutta la sua forza dirompente. Lei, che ama definirsi una cool hunter, ha posato per i brand più importanti del mondo, come Moschino, Michael Kors, Chanel, Tod’s, Gucci, Ferragamo, Redken, solo per citarne alcuni. Il suo stile iconico ama il trasformismo, in un caleidoscopio di ispirazioni che permettono alla influencer di passare dalle mise più femminili, come gli abiti da gran soirée, ai capi che inneggiano invece ad una ardita sperimentazione.

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Camaleontica e mai banale, la blogger ci ha abituati a look ad alto tasso scenografico, imponendosi come una delle icone di stile contemporanee più copiate dalle fashioniste: nel suo guardaroba immancabili shift dress e stampe, dal tapestry floreale a grafismi optical; tripudio di denim accanto a capispalla sartoriali si alterna a coat dal piglio bon ton e tailleur istrionici, indossati con aria boho-chic. Scanzonata e ribelle, fiera di uno stile effortlessy-chic, la blogger ama indossare maxi dress eterei accanto a proporzioni che inneggiano agli Swinging Sixties. Non mancano capi scultorei, dal giorno alla notte, nude look ad alto tasso erotico e fur coat da diva, che si alternano a note provenzali e gonne a ruota di stampo Fifties. Uno stile unico, tutto da copiare (se ci riuscite!).

ELISABETTA PELLINI: L’EQUILIBRIO DEI SOGNI, TRA CINEMA E REALTA’

Una domenica mattina a Milano, tra la frenesia della MFW ed una pausa caffè al tavolino di un bar, dove incontri per una chiacchierata a tu per tu la bellissima Elisabetta Pellini, volto noto del cinema e della televisione. Sguardo limpido, dolcezza infinita ed una semplicità disarmante per parlare di se, dei suoi lavori in uscita e di alcuni sogni che partono dal profondo per andare lontano, molto lontano..

Elisabetta a Milano per la MFW. Come è andata? 
“Qui ho le mie origini e ogni volta che ritorno è sempre un grande piacere ritrovare le persone care, i luoghi vissuti. Milano è una città che vive di un battito suo e mai come durante la settimana della moda ne senti le pulsazione e l’energia. Sono stata invitata ad alcune sfilate che mi hanno molto colpito per la matrice comune del volere riportare la donna ad una femminilità vera, senza spacchi o scollature ma semplice e pulita, proprio come sono state le proposte di Emporio Armani, Elisabetta Franchi con la sua collezione ispirata ad Evita Peron ed agli anni 40 o Laura Biagiotti che celebra una donna charment, vestita di bianco, rosso o colori tenui”.


Qual è il tuo ideale di femminilità?
“Femminilità va a braccetto con il concetto di eleganza ovvero riuscire ad  essere sensuali pur mantenendo la semplicità. Tradotto in poche parole: non è un abito che fa diventare una donna sexy ma il contrario”. 


In tema di moda anche la tua famiglia era nel settore ma la tua via è stata un’altra…
“Sì, fino a qualche anno fa erano proprietari di una pelleria e da li ho ereditato la mia passione. Ma il mio amore è sempre stato il cinema, fin da piccola. Del resto crescere con papà che ogni minuto ci rendeva protagonisti delle sue foto non ha certo aiutato (sorride..). Scherzi a parte, realmente il ruolo di papà, il suo amore per i viaggi, per la fotografia e soprattutto per il cinema (non a caso realizzò due documentari cult negli anni 70) mi trasmisero un fascino verso questo mondo al quale non ho saputo resistere. Il principio fu la danza classica a 7 anni: l’impegno era massimo e tutto girava intorno al saggio per il quale mi allenavo duramente anche un anno intero. Così fu anche quando entrai nel mondo del cinema, il meccanismo è lo stesso”. 


Ovvero?
“La preparazione per interpretare un personaggio deve essere molto profonda, devi entrare in quel personaggio, lo devi sentire tuo, lo devi analizzare quasi come a creare una sorta di “amico” che in parte ti porterai appresso per tutta la vita”. Allo stesso modo sarà anche molto forte la sensazione dell’abbandono quando il copione si sarà concluso. Per fare tutto questo ovviamente ci vogliono determinazione, preparazione e una grande passione”. 


Piccolo e grande schermo ti hanno vista interpretare tantissimi personaggi. Qual è il ruolo che hai amato di più?
“Tutti perché come dicevo prima diventano quasi degli amici per me. E’ stato così con Laura delle “Tre Rose di Eva” oppure Anna Ronco per “Provaci ancora Prof!” così come una grande empatia l’ho creata con il personaggio del film in uscita i prima di marzo “La mia famiglia a soqquadro” nel quale interpreto una donna che abbandona la sua veste di “casalinga”per una carriera nella moda, diventa magra ed attraente e vi sarà un avvicinamento all’uomo del quale è sempre stata innamorata (interpreto da Marco Cocci) a sua volta sposato e con figli. E da qui “mio figlio” che invidiava le famiglie degli altri compagni in quanto convito di tanti vantaggi nell’aver i genitori divorziati capirà come ciò non corrisponde alla realtà. Un film intelligente, uno spaccato perfetto della società moderna”.


 A tal proposito qual è il tuo pensiero? 
“Io sono stata fortunata perché la mia famiglia era un po’ come quella del mulino bianco, con due genitori che si sono amati tantissimo e che hanno trasmesso a noi figli dei valori fondamentali. Sono però consapevole che non sempre può andare così: capita che due persone si separino, anche per terze persone, ma la cosa più importante è che non scordino mai le loro responsabilità come madre e padre. Non è giusto che due persone stiano insieme per forza, facendo poi ricadere sui figli le loro guerre”. 


Oltre a “La mia famiglia a soqquadro” hai altri lavori in uscita?
“Sì, i primi di marzo arriva nelle sale “Gomorroide”nel quale interpreto l’esilarante parte di una moglie isterica tradita dal marito, una milanese in trasferta a Napoli, autrice di scene esilaranti che sono sicura faranno sorridere. Inoltre a breve vedrete in onda la fiction “Sorelle” di Cinzia Th Torrini, un thriller melo nella quale ho interpreta un ruolo piccolo ma fondamentale per lo svolgersi della trama. Un vero e proprio giallo con sfondo romantico diretto da una grande donna e regista che non lascia nulla al caso ma curando ogni dettaglio crea dei lavori magnifici. Lavorare per lei è stato un vero onore…”. 


Oltre a Cinzia Th Torrini sei stata diretta da molti registi nella tua carriera. Un ricordo tra tutti al quale sei più legata?
“Ve ne sono tantissimi in quanto ogni volta che sono su un set cerco di creare una famiglia, tessendo poi con tutto il cast e la produzione dei legami che permettano di generare la giusta empatia anche per la realizzazione del film. Quindi da Vanzina, a Salvatores, Ozpetek che dopo uno spot girato sotto la sua direzione mi ha voluto in un suo film, con tutti questi grandi Maestri del cinema italiano ho un ricordo speciale. E oltre a loro ho sempre un pensiero per Vincenzo Verdecchi, regista delle “Tre Rose di Eva” che purtroppo ci ha lasciato: una persona gioiosa, che amava la vita, dal quale ho imparato tantissimo”.  


Oltre al cinema nella tua carriera annoveri anche molte esperienze televisive come “Miss Buona Domenica” e altre ancora. Torneresti al piccolo schermo?
“Il mio grande amore è e resterà il cinema ma se dovessi ricevere una proposta potrei valutarla. Presentare è una cosa che ho sempre fatto, ma preferisco allontanarmi da me stessa, recitare piuttosto che presentarmi in prima persona. Se devo essere me stessa preferirlo esserlo con gli amici e con chi mi circonda, accettando le critiche per un’interpretazione più che come persona”.


Un sogno?
“Ne ho tantissimi ma sono superstiziosa per cui preferisco non rivelarli. Dirò quello generale che è di trovare serenità e felicità nei tanti sali e scendi che la vita ci riserva, dettati spesso dalla perdita delle persone care che abbiamo accanto. Questa è una delle cose con il quale sto ancora cercando di trovare il mio equilibrio che contrasti la mia parte più sensibile ed emotiva che quando sei attore serve ma va gestita nel modo migliore. E per gli altri sogni più grandi…incrociamo le dita”.


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Il cast di “Gomorroide” in uscita al cinema


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I migliori look di Gala Gonzalez

Fashion blogger di fama mondiale, socialite ed it girl tra le più ammirate, Gala Gonzalez si è imposta all’attenzione dei media per il suo stile inconfondibile, che l’ha eletta icona di stile contemporanea ed influencer. Un successo conquistato grazie al blog amlul.com: da qui la giovane it girl dispensa infatti consigli di stile e perle di saggezza per un lifestyle che non smette di affascinare i numerosissimi follower. Viso pulito e personalità poliedrica, Gala Gonzalez vanta in curriculum esperienze come modella, dj e designer. Nata il 16 marzo 1986 a Coruña, in Galizia, Gala Gonzalez è nipote dello stilista Adolfo Domínguez. Dopo aver studiato moda presso la University of the Arts of London, Gala ha lavorato come creative designer per la linea di Domínguez, prima di diventare volto di Loewe, H&M, Mango, solo per citare alcuni dei brand che se la contendono. Immortalata sulle cover delle riviste più importanti del mondo, nel 2009 è stata eletta it girl da Vogue Spain. Il suo stile minimale e futurista ne esalta il fisico esile e la creatività, con styling sempre ricercati e colori accesi. Minimale e cosmopolita, lo stile di Gala Gonzalez è fortemente improntato alla contemporaneità: tra i suoi bran preferiti Louis Vuitton, Dior, Cavalli, Gucci, Calvin Klein. Tra note grunge e sovrapposizioni ardite, ecco anche accenni ad una femminilità grintosa, come gli abitini con spalline sottili e i capispalla iconici. Gala ha più volte ammesso di avere una predilezione per il total white, che conferisce ad ogni mise un fascino timeless. Pulizia e minimalismo in chiave chic contraddistinguono i suoi outfit, che la rendono protagonista indiscussa dello street style e regina del front row delle fashion week. Gala non lesina in capi dalla forte connotazione sportswear, unendo ricercatezza e comfort. Largo anche a stampe e geometrie optical, tra minigonne e denim all over.

I migliori look di Candela Novembre

“È di moda non essere di moda”: questa sembra essere la massima che riassume lo stile di Candela Novembre, it girl ed icona di stile contemporanea, imprenditrice di successo e regina indiscussa dello street style. Eclettica ed effervescente, l’ex modella argentina si è imposta all’attenzione del fashion biz internazionale per il suo stile iconico, vivace sofisticato. Viso delicato e fisico sottile, è bastato davvero poco a Candela Pelizza Novembre per divenire una vera diva dello street style: considerata una delle maggiori influencer, l’icona è tra i volti più fotografati di ogni fashion week, dove monopolizza l’attenzione grazie ai suoi outfit colorati e chic.

Sorriso spontaneo e verve naturale si uniscono ad una grazia da cerbiatto e ad una impressionante fotogenia: dopo una carriera da modella la bella Candela si è rimessa in gioco, creandosi un angolo dedicato alla moda e al lifestyle. Grazie alle sue foto su Instagram, in cui posta una sorta di diario della sua vita privata, l’icona è diventata in breve una delle personalità più influenti nel fashion system attuale. Mamma di due bambine, Candela vanta alle spalle collaborazioni con numerose riviste patinate, a partire da Grazia, che la elegge sua it girl, fino a Glamour, che la nomina nel 2014 Migliore donna dell’anno.

Tra i suoi designer preferiti figurano Jil Sander, Moschino, MSGM e Costume National, mentre per gli accessori candela predilige Paula Cademartori. Il suo stile è un mix di capi di alta moda e pezzi acquistati nei mercatini delle pulci: il risultato è un’eleganza effortlessy-chic, in cui lo styling si unisce ad una creatività rara. Sempre impeccabile, Candela Novembre ha dichiarato di scegliere i suoi outfit in base al suo stato d’animo. L’influencer adora il total White accanto a colori vitaminici e grafismi otpical: non manca nel suo guardaroba una vasta selezione di capi in denim.

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It girl ed icona di stile contemporanea, Candela Novembre è protagonista indiscussa dello street style


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Largo a sovrapposizioni audaci e stampe mix & match; non mancano maglie lavorate in crochet abbinate a gonne pitonate dalle suggestioni luxury e colori vitaminici ton sur ton per maxi coat dalle linee cocoon abbinati a pantaloni sartoriali. Uno stile iconico, quello di Candela, che mixa capi diversi per mise sempre ricche di charme. In bilico tra contemporaneità e futuro, l’it girl predilige accostamenti arditi, per capispalla ironici spesso declinati in animalier, da indossare con full skirt dal piglio rétro. Non mancano suggestioni mannish e note bon ton nelle camicie con fiocco, che fanno capolino sotto tailleur sartoriali. Femminile e leggiadra, l’icona ama apparire sbarazzina ed irriverente, accostando capi leggiadri a note grintose, come i gilet fur percorsi da grafismi optical e le giacche biker impreziosite da mini borchie dal sapore punk. Uno stile unico tutto da imitare.