MILANO FASHION WEEK: IL “FUORI SFILATA” DA ROBERTO CAVALLI

Tripudio di celebrities e fashion blogger alla sfilata di Roberto Cavalli. Un indice positivo, per celebrare il ritorno del direttore creativo Peter Dundas

Il rinnovamento è avvenuto in casa Roberto Cavalli e il perché lo dobbiamo alla sapiente esperienza dell’ex direttore creativo di Emilio Pucci che, tornato alla casa di moda fiorentina, ne ha sconvolto le linee creative fino alla scorsa collezione in essere. Il risultato una collezione che mescola elementi sportivi ad elementi più eleganti per delineare lo stile di una nuova donna sportiva ma nel contempo una donna di classe. Tutti segnali evidenti di un cambiamento decretato da subito come un vero successo, avallato anche dallo stuolo di celebrities, vip e fashion blogger presenti. Come vi mostriamo nella gallery la sfilata di personaggi famosi è stata più che esauriente, a partire da lei, la super top model Natasha Poly (in black dress) a Renzo Rosso, da Afef alle fashion influencer Anna Dello Russo e Candela Novembre.
Un vero e proprio tripudio di stili, più o meno minimali, ma sempre e solo cool.
Gustatevi le nostre immagini inedite!

ph: Daniele Trapletti

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Caroline de Maigret, parisienne chic

Perfetta incarnazione dello stile parisienne, modella internazionale e musa di Lancôme, nonché produttrice musicale, dj e autrice del bestseller che insegna a tutte come copiare il look da perfetta parigina.

Lei è Caroline de Maigret: quarant’anni, sangue blu nelle vene, la modella discende da un ramo dell’aristocrazia della Borgogna da parte di padre e dai principi polacchi Poniatowski dal ramo materno. Ribelle ed anticonformista, da giovanissima Caroline molla tutto per andare a New York a fare la modella.

Bellezza anticonvenzionale, naso importante su un volto dai lineamenti marcati, la modella è una delle icone di stile della Parigi più chic. Mamma di Anton, 8 anni, impegnata sul fronte umanitario ed ambasciatrice dell’eleganza francese, il suo look parisienne l’ha portata a scrivere con le amiche Anne Berest, Audrey Diwan e Sophie Mas una guida alla “femminilità parigina”: “Come essere una parigina. Ovunque tu sia” è uscito in Italia lo scorso 31 marzo per Mondadori. Il libro è stato subito bestseller, tradotto in 32 lingue e paragonato ad un Sex & the City versione francese.

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Caroline de Maigret è nata a Neuilly-sur-Seine il 18 febbraio 1975
Vogue, luglio 2014
Caroline de Maigret per Vogue, luglio 2014
Caroline de Maigret è una modella ed icona dello stile parisienne
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Autrice del bestseller “Come essere una parigina. Ovunque tu sia”, uscito in Italia lo scorso marzo

Vogue Spagna
Uno scatto per Vogue Spagna


Effortlessly chic è la parola d’ordine per acquisire il look da parigina doc: quell’aria apparentemente acqua e sapone, capelli finto spettinati e poi, d’improvviso, il coup de foudre di un rossetto rosso lacca, a conferire un tocco di charme. La bellezza da Ville Lumière è alla portata di tutti, afferma Caroline, citando all’inizio del libro icone come Jane Birkin e Romy Schneider, divenute icone dello stile francese pur essendo nate altrove. Non temere di invecchiare è la regola numero uno per donne che credono nel loro potenziale seduttivo indipendentemente dall’età e dai canoni estetici vigenti. Forse nuove femministe, come la stessa autrice si dichiara, perché l’andare controcorrente è chic.

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Effortlessy chic è la parola d’ordine per imitare lo stile parigino
Caroline de Maigret per Lancôme
La modella è musa iconica di Lancôme
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Caroline de Maigret in Chanel durante la Fashion Week
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Ancora la modella in total look Chanel
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La top model è mamma di Anton e impegnata sul fronte umanitario

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Icona di stile e modella, la carriera di Caroline de Maigret è iniziata a New York


Altra regola di stile esige il reggiseno nero sotto la camicia bianca. Alleggerire, adottare un look bohémien, facendo propria la massima di stile per eccellenza del “less is more”. Bando ai loghi, assolutamente vietati in un guardaroba sofisticato, come pure i mezzi tacchi e in generale le mezze misure. Tagliarsi i capelli da sole è un’altra abitudine da acquisire, infine, essere sempre “trombabili” (parole testuali), anche per andare a fare la spesa. Le parigine dominano la moda, sostiene Caroline de Maigret. E noi ne siamo assolutamente convinte.

Vogue Spagna
Vogue Spagna
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Un altro scatto per Vogue Spagna
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Nel suo libro “Come essere una parigina. Ovunque tu sia” Caroline de Maigret svela i segreti del suo look
CAROLINE DE MAIGRET
Chiodo e clutch per un look bohémien
Parigi, A/I 2014-2015
A Parigi durante la fashion week A/I 2014-2015

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La modella a New York per le sfilate P/E 2015



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Speciale Fashion Week: Au jour le jour Primavera/Estate 2016

Il duo di designer si lega ad una delle storiche icone Pop italiane: il fustino Dash.


L’irriverenza di Au Jour le Jour, per lanciare segnali positivi e esularsi dalla crisi economica, celebra una delle icone pop nazional popolari: il fustino Dash.
In occasione del cinquantenario, infatti, il brand stringe una partnership con la Procter&Gamble dando vita a una collezione tematica.
Nato negli anni del boom economico, il detersivo ha segnato intere generazioni promuovendo l’innovazione e la ricerca nell’ambito della pulizia e della cura dei tessuti.


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Un concetto affine alle idee del giovane marchio che, in passerella, fa sfilare un vero e proprio “omaggio allo sporco da lavare”.
Le macchie di tutti tipi si ritrovano nelle intessiture jacquard, nelle spalmature gommate, nelle trasparenze del fil coupé nei trompe l’oeil sull’ecopelle effetto alligatore.
Le paillettes trionfano sui tessuti e il concetto di riutilizzo degli accessori vede i pendenti staccarsi dagli abiti per diventare gioielli da indossare.

A completare i look stravaganti calzature che invadono la scena pronte per graffiare la cinepresa di moderni Andy Warhol.


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Speciale Fashion Week: Leitmotiv Primavera/Estate 2016

La donna proposta dal duo di designer fugge alla ricerca della felicità.


La studio dei pattern e dei ricami, che contraddistingue da sempre le collezioni Leitmotiv, nella prossima stagione fa un salto nell’arido deserto dell’Arizona.
Il solleone, però, rende la natura del luogo un posto incantato. Ed è così che il cactus vede invadere il suo habitat naturale da cavallucci marini e gorilla. Un parco giochi dove i fiori si mescolano a rotaie e a pastiglie della felicità e il logo del brand , il cervo, vede le proprie corna trasformarsi in tronchi di alberi dove volano insetti e libellule.
Le modelle sfilano attraverso un’istallazione dell’atelier Wandschappen; si tratta di piante macro in linea con l’immaginario dei capi, proposti in denim, popeline, filati laminati, organze, cadì, seta e mikado stretch.


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Le distese di sabbia offrono spunti cromatici di notevole impatto ma, ancora una volta, i Leitmotiv preferiscono i colori intensamente accesi.
Una sfilata che ambisce alla sensibilizzazione e all’impegno sociale nei confronti dei temi di attualità. Infatti, il messaggio esteso al pubblico è quello di rompere i reticolati e i fini spinati per fuggire verso i paradisi del pacifismo e della tolleranza.


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Speciale Fashion Week: Antonio Marras Primavera/Estate 2016

Una triade di visionari al servizio della moda che verrà.


Prendendo l’eclettica veridicità di Antonio Marras e unendo la stessa alle suggestioni provenienti dai lavori del regista armeno Sergej Iosifovič Paradžanov e dell’artista iraniano Mahmoud Saleh Mohammadi si ottiene la miscela esplosiva che ha commosso e incantato gli addetti del settore presenti al fashion show della prossima collezione.
Idee che hanno profonde radici in Oriente e rami in Occidente, parafrasando un’affermazione di Mohammadi.
Tutto nasce da un incontro ispirazionale avvenuto nel 2007. Il girovago Marras si trovava a Parigi e, per puro caso, si imbattè nella personale di Paradžanov, le Magnifique. Il romantiscimo del personaggio, collezionista d’arte e di oggetti ornamentali evocativi, ricchi di folcore caucasico, segnò profondamente il suo animo.
Molti anni, e tanta elaborazione delle informazioni percepite durante la mostra, dopo il designer ha deciso di rievocare l’esperienza vissuta dedicando al regista e a tutti i popoli drammaticamente in fuga la Primavera/Estate 2016.
Contro ogni banalità e uniformità si concede l’eccentricità di dar vita a creazioni ricche di ornamenti, stratificazioni e incrostazioni . La sovrapposizione di applicazioni in tessuto, pizzo e materiali di recupero vede nascere accostamenti anomali, connessioni inedite e intrecci sbalorditivi.
Le linee sono asimmetricamente fluide e contrapposte, molte delle quali arricchite di jabot, balze e rouches e l’elaborazione stessa di tali creazioni ha la maniacalità della couture.
Il baule di tessuti che concede tale vezzo contiene il taffetà, il lino lavato, lo shantung stretch, il rigato stuoia, l’organza, il crepe fluido, il broccato, il damasco e la pelle laminata.


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Come la ricca palette del Gran Bazaar in essa si susseguono colori della terra ossidati alternati da esplosioni cromatiche vive e brillanti.
A arricchire tale sensazione è l’installazione in passerella di Mohammadi, “Touch with Eyes”. Interamente composta da tappeti persiani di varie fogge invita gli spettatori all’utilizzo dei sensi. Il tessuto dei tappeti riesce, infatti, attraverso le percezioni sensoriali a essere vissuto anche solo con gli occhi.
Una violenza visiva che raggiunge il culmine con il gran finale dello show quando, le modelle, in total white, escono trionfalmente confondendosi con l’atmosfera.


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MILANO FASHION WEEK: L’ESSENZIALITA’DI JIL SANDER

Minimale ed essenziale: gli elementi indiscussi dell’eleganza firmata dalla maison d’Amburgo

Uno scrosciante applauso quello riservato a Rodolfo Paglialunga, al termine della sfilata Primavera/estate 2016 svoltasi ieri presso lo show room di via Beltrami.

Segnale questo che decreta il risultato positivo del lavoro svolto dal direttore creativo al termine del suo primo anno alla guida della Maison. Con la collezione primavera estate 2016 Paglialunga ha consacrato la sua totale interazione con lo stile essenziale e minimale, sinonimo indiscusso di quell’eleganza semplice ma raffinata che da sempre contraddistingue la donna Jil Sander.

Le linee pulite e semplici a tratti quasi geometriche degli abiti, la linearità di soprabiti, giacche, dress e pantaloni, spezzata da inaspettati tagli e scollature asimmetriche hanno dato vita ad una collezione fatta di capi ricercati e sofisticati, quasi in antitesi con il concetto di essenzialità, che ne è la base.


Un gioco di linee reso ancora più unico dai tessuti utilizzati e dai colori quali bianchi brillanti, grigi e neri, mescolati sapientemente a gialli, rossi e azzurri. Geometria assoluta anche per ballerine e decolté, uniche nel loro genere e perfette per completare la collezione primavera/estate 2016 Jil Sander. Così come l’elemento chiave che ha caratterizzato ogni proposta presentata ovvero il cappello ispirato alla tradizione nordica che, in ogni gradazione di colore proposta, ha reso ancora più tangibile il senso di eleganza assoluta della donna Jil Sander.

 

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Speciale Fashion Week: Tod’s Primavera/Estate 2016

La girl band del marchio è pronta a influenzare lo stile mondiale.


Ad accogliere il pubblico di Alessandra Facchinetti sono 15 forti icone testimonial, tra cui Tea Falco, Lizzy Jagger e Julia Restoin Roitfeld. A ritrarre il loro lato più agguerrito, invece, è l’altrettanto poliedrica fotografa Sonia Sieff.
In qualità di operatrici della creatività esse sono musiciste, performer e attrici unite dal fil rouge dell’individualismo impegnato.
Accompagnate dalla chitarra, amica degli sfoghi emotivi, rappresentano le leader e le fedeli groupie di sé stesse. Biker patch, t-shirt come seconda pelle e camicie annodate con massima naturalezza, presenti in collezione, sono in grado di accompagnare la poliedricità femminile in ogni momento della giornata.
Alle stampe e agli intarsi floreali su seta e pelle, simbolicamente identificabili nei capisaldi della proposta creativa della Facchinetti, si affiancano dischi lp, chitarre, spartiti e note musicali.


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Il classico gommino Tod’s si plasma al mood della collezione arricchendosi con borchie, cristalli e ricami e, passo dopo passo, inaugura il nuovo logo con la doppia T in acciaio.
Lo stesso è presente nelle borse, tutte aspiranti “It Bags”.
L’ampia scelta tra le varianti proposte, la maggior parte con tracolla chitarra intercambiabile, degna dei migliori rocker, proclama il suono del brand assolutamente innovativo, rivoluzionario e estraneo ai restanti trend della prossima stagione.


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Speciale Fashion Week: Aigner Primavera/Estate 2016

la donna della casa di moda tedesca, per la prossima stagione, si perde in incontaminate acque oceaniche.


E’ la fauna sottomarina a colpire l’estro di Christian Beck, designer di Aigner che, per la Primavera Estate 2016, decide di far emergere la sua moderna sirena dalle acque dell’Oceano.
Il più affascinante dei mondi diventa ispirazione per capi dalle linee pulite che rivelano la sensualità delle curve del corpo. Senza disdegnare il tocco mascolino degli ampi pantaloni “baggy” in pelle indossati con crop top raffiguranti gli immaginari marini.
L’accostamento dei tessuti, come il ricco jacquard con l’evanescente tulle, crea un’ allure contemporaneamente sofisticata.


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La palette cromatica riflette perfettamente il mood della collezione: tre tipi di light blu incontrano i rosa e i coralli più strong mixandosi perfettamente con le cromie naturali, come il bianco, il grigio e il marrone.
Non possono mancare le borse, uno dei core business della Maison che presta particolare attenzione all’artigianalità e alla cura dei dettagli.
Lineari e dal design essenziale, esse sono arricchite da elementi decorativi come l’oro e le pietre lunari. Queste ultime le ritroviamo anche sui gioielli abbinate alla madreperla, connubio perfetto per illuminare il fondale marino in cui si muove superbamente la regina del mare firmata Aigner.


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Speciale Fashion Week: Gucci Primavera/Estate 2016

Il rivoluzionario Alessandro Michele e il suo onirico elogio alla tenerezza per Gucci.


Il bing bang generato dalla fusione della cultura personale con le suggestioni emotive, l’excursus professionale e la forte carica sentimentale guida nuovamente Alessandro Michele nella produzione di una collezione caleidoscopica.
Il designer ci invita all’esplorazione fornendo una mappa, che può aver ritrovato tranquillamente al mercato delle pulci di Ouen, munita di una particolarità.
E’, infatti, quella pubblicata nel 1654 da Madeleine de Scudéry: la Carte de Tendre.
Attraverso parole e feticci scopriamo che si tratta di una topografia mobile dei desideri.
Ogni oggetto che accompagna il vissuto diventa riferimento estetico per il designer intento a imprimere lo stesso nella collettività.
Moderne e moderni Marco Polo visitano l’Oriente e l’Occidente in una macchina del tempo che sfida i secoli; dove i broccati si fondono alle sete ricamate con paillettes, la pelle punk è dipinta a mano e le divise bon ton hanno dettagli sporty.


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Nello show, che viene definito un “Atlante delle emozioni”, ritroviamo i codici della collezione Autunno/Inverno: il plissè stropicciato, il pizzo, le pellicce grafiche e la particolare attenzione/ossessione per gli accessori. Ancora una volta il designer conduce lo spettatore negli archivi storici di Gucci e nel suo personale scrigno dei gioielli; fuori dai bauli e dalle casseforti ogni dettaglio conclama la sua aura di intramontabilità.


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Come nel Diciassettesimo secolo la Carte declamava l’universo emozionale delle donne così Michele invita le sue muse a esplorarlo, avendo cura dei propri sentimenti e della vivacità intellettiva che alimenta il presente e rammenta il vissuto.

MILANO FASHION WEEK: LA COLLEZIONE SS 2016 DI LUISA BECCARIA

Primavera – Estate 2016 “A lilac dawn”


L’atmosfera rarefatta di un campo di fiori immerso nella luce dell’alba primaverile, un’eleganza creativa e dal sapore peasant-chic: la collezione Primavera – Estate 2016 Luisa Beccaria celebra una bellezza sofisticata e naturale insieme, ispirata da uno sfumato repertorio folk, ritessuto e ripensato per la donna contemporanea, decisa e fiera della propria femminilità.

Protagonista della collezione è il fiore, che si declina in mille varianti. Ora è un garofano stampato per leggeri abiti da giorno in cotone; ora un tulipano ricamato sulla georgette di seta. La rosa e la viola diventano pattern di gonne e giacche in organza jacquard, oppure ornano con una stampa delicata il sangallo. Il dettaglio floreale impreziosisce nastri, cinture e abiti plissettati a spicchi di colore.


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Immancabile lo spolverino-vestaglia di tulle ricamato a motivo di fiordalisi. Applicati, con il pizzo, o in versione tridimensionale, i fiori arricchiscono anche leggiadri abiti da sera sui quali si fa strada la calda luce dell’oro.
I tagli sono morbidi e a vita alta, le forme scivolate stemperano il gusto della tradizione popolare di Alma Tadema, che evidenzia le scollature, con la fresca eleganza delle muse anni ’70 (Marisa, Talita, Joni).

La palette cromatica alterna soprattutto i rosa e i pervinca, nelle infinite tonalità dei petali di un fiore. Rosa Tea, lilla, mauve, fiordaliso e violetto, sino a tinte più forti come il rosa ciclamino e il blu degli iris.
Tra gli accessori: ampi cappelli di paglia indossati su foulard; bracciali, cerchietti e spille che ricordano i pattern delle stampe; decolleté a punta in suede con fini cinturini alla caviglia.

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Speciale Fashion Week: Byblos Primavera/Estate 2016

La donna della prossima stagione prende lezioni di botanica in Oriente.


Gli spazi verdi e l’unicità delle piante presenti nei giardini botanici orientali, tra costruzioni architettoniche che sfidano l’infinito, sono le ispirazioni che giungono dalla collezione Primavera/Estate 2016 di Byblos.
Così l’esotismo si fonde alla geometrie per dar vita a una techno-giungla che esplode sui tessuti stampati ad alta definizione.
La città dove vive l’eclettica donna della Maison è Singapore. Vivida e in movimento si diverte a giocare con i motivi floreali che talvolta tendono a scomparire grazie all’effetto trompe l’oeil.
Lo stesso che ritroviamo nei plissè ventagliati che svelano, così, un percorso che fa fondere la grafica e la materia.


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Cromaticamente esplosiva, i colori si intonano di volta in volta alla vegetazione illustrata e alle scelte geometriche, amalgamandosi perfettamente con il bianco e il nero.
Un biglietto di sola andata per provare, oniricamente, le emozioni delle esploratrici metropolitane di nuova generazione.


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