Josephine Skriver: chi è la supermodella nata in provetta

Se la bellezza è genetica, di certo Josephine Skriver ne è l’esempio più illustre. La splendida modella danese, angelo di Victoria’s Secret e paladina dei diritti LGBTQ, è nata in provetta: correvano gli anni Novanta, e la madre, dichiaratamente lesbica, per trovare un donatore pubblicò un annuncio in una newsletter. Fu così che la donna conobbe il futuro padre dei suoi figli: segni particolari, gay. Dai due nacquero due splendidi figli, Josephine ed Oliver, entrambi concepiti con fecondazione assistita e cresciuti tutti insieme. La splendida supermodella, oggi 24enne, è sempre stata molto legata alla famiglia, presente in molti dei suoi post su Instagram.

Josephine Skriver è nata a Copenhagen il 14 aprile 1993. Un metro e ottanta centimetri e un fisico perfetto, la bella Josephine viene scoperta all’età di 15 anni, mentre era a New York in trasferta con la squadra di calcio nella quale gioca: qui viene avvicinata da un model scout, ma la giovane decide comunque di finire gli studi prima di dedicarsi alla carriera di modella. Nel 2010 entra a far parte della Marilyn Agency sfilando nel febbraio 2011 per nomi come Calvin Klein, Prada e Gucci; nello stesso anno posa per diverse edizioni di Vogue.

Tanti i brand che se la contendono sulle passerelle e come testimonial: Josephine ha sfilato per Chanel, Balenciaga, Yves Saint Laurent, Givenchy, Max Mara, solo per citarne alcuni. Nel gennaio 2017 è la cover girl dell’edizione spagnola di Vogue. Dal 2013 la modella sfila per Victoria’s Secret, di cui nel febbraio 2016 è diventata un Angelo.

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Josephine Skriver è nata a Copenhagen nel 1993


La supermodella inoltre è impegnata a favore dei diritti LGBTQ, per cui si batte in veste di ambasciatrice del Family Equality Council. «Sono da sempre in qualche modo un’attivista per la comunità LGBTQ. Fin da piccola ero felice di rispondere a domande sulla mia famiglia. La Danimarca è un paese privilegiato: ricordo quando ho letto per la prima volta che eravamo considerati “sbagliati” da alcuni e addirittura un problema in certe parti del mondo. Le famiglie esistono in molte forme diverse, ma sono tutte unite dall’amore», così la top model si è espressa a questo proposito.

«La mia mamma mi ha sostenuta da subito. Spero di diventare anche solo la metà della splendida donna che è lei. La ammiro molto perché è una donna forte, che mi ha sempre insegnato a difendere quello in cui credo. Oggi ho una piattaforma che mi permette di far sentire la mia voce a molte più persone». Josephine Skriver è una delle influencer più seguite: la modella vanta più di 3 milioni di follower su Instagram e ben 230mila follower su Twitter.

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Moda mare 2017: il costume è intero

Se fino ad oggi avete sempre prediletto il bikini, preparatevi a cambiare idea: la moda per l’estate 2017 vede un tripudio di costumi interi. Il caro vecchio due pezzi sembra proprio destinato a restare in panchina, in una stagione in cui il costume intero torna ad essere prepotentemente alla ribalta. La parola d’ordine è una, one piece: tanti sono gli stili visti sulle passerelle, che alternano note rétro a suggestioni sporty, fino allo charme timeless di costumi classici. Il costume intero è must have assoluto dell’estate che sta per arrivare, e tanti sono gli stilisti che hanno abbracciato questa tendenza, da Miuccia Prada ad Anya Hindmarch, da Moschino a Fendi. Ce n’è davvero per tutti i gusti, per un trend destinato a raccogliere infiniti proseliti: perché, diciamocelo, se il bikini è perfetto per l’abbronzatura, il fascino di un costume intero ci riporta immediatamente alla mente dive del passato, da Esther Williams a Marilyn. Tanti i brand che hanno proposto nelle loro collezioni numerosi modelli di costume intero, a partire da Calzedonia, che propone un modello classico accanto ad uno ironico, in cui un maxi slogan impreziosisce il decollete. Effetti trompe-l’oeil sfilano da Moschino, mentre balze romantiche caratterizzano il modello firmato Asos. Largo a stampe floreali, come quelle scelte da Fendi e Tory Burch, che punta alla raffinatezza passepartout dei pattern stile maiolica, per un modello chic. A dominare la palette cromatica è il millennial pink, nuance prediletta da gran parte dei brand, accanto al bianco e al nero d’ordinanza. Tra i modelli più in voga il monospalla, accanto a note sporty-chic che strizzano l’occhio agli Eighties. Un esempio è il modello tuta in stile surf, declinata in tessuto scuba con zip frontale: correvano gli anni Ottanta quando la splendida Farrah Fawcett sfoggiò un modello simile in un film. Non mancano inoltre righe in stile mariniere, come nel modello Dolce & Gabbana, e suggestioni vintage, direttamente prese a prestito dagli anni Cinquanta, come nel modello doppiato in tulle, con scollo all’americana e arricciature, proposto da Norma Kamali. Per dive contemporanee.

Tendenze moda PE2017: strati

Se tra i consigli della nonna vestirsi a cipolla era il numero uno, per evitare malanni di stagione ed affrontare le temperature incerte di periodi come la primavera, sappiate che ora è diventato un fashion trend: tra le principali tendenze moda per la primavera/estate 2017 vestirsi a strati è un autentico must have. Una moda all’insegna del costruttivismo e della stratificazione, per capi che strizzano l’occhio alla sperimentazione più ardita. Ecco che top e camicie si indossano ora sopra casacche, le gonne si portano insieme ai pantaloni, in un interessante esperimento stilistico: il comfort sembra essere il valore prediletto, per uno stile che inneggia ad un grunge contemporaneo. Nessuna regola vige in materia, gli strati vengono lasciati al caso e al mood della giornata, ma la comodità sembra essere il fil rouge di questo trend. Da Aalto l’abito lungo si indossa sopra i pantaloni insieme ad un blazer: l’effetto è chic e minimalista, meglio ancora se si sceglie di declinare il tutto in un suggestivo giallo. Femminilità da saloon e strati sono stati protagonisti assoluti sulla passerella di Alberta Ferretti, in una collezione che inneggia ad uno stile gaucho e ad atmosfere coloniali. Grafismi optical e strati su strati anche da Arthur Arbesser e Céline, mentre Carven punta alla sperimentazione, in un tripudio di black all over. Stratificazioni in chiave esotica da Daks, mentre Givenchy by Riccardo Tisci mixa silhouette iper femminili a strati declinati in chiave futurista. Strati in chiave sporty da Gucci e Lacoste, mentre Lanvin punta al classico, in una collezione dall’allure timeless. Stratificazioni e note glam da Mary Katrantzou, mentre Missoni punta al colore e ad inedite suggestioni orientali: mood simile anche da Roksanda, Vionnet e Sportmax, mentre Sonia Rykiel punta alla femminilità, tra giochi di balze e rouches e strati inediti.

Tendenze moda PE2017: camicie

La primavera è finalmente arrivata e tante sono le tendenze moda per questa stagione: protagonista assoluta sulle passerelle per la primavera/estate 2017 è la camicia. Il capo più basic del guardaroba di ogni donna, autentico passepartout, da indossare dal mattino fino a sera, rivive oggi come must have indiscusso, reinterpretato dall’estro dei designer. Tanti sono gli stilisti che hanno abbracciato questa tendenza, rivisitando la camicia in chiave contemporanea ed eleggendola a capo principe della stagione corrente. Colletto ben abbottonato e blocchi bicromatici sfilano da Arthur Arbesser, dove la camicia viene interpretata alla stregua di un’uniforme contemporanea, meglio se indossata con gonne, in un suggestivo gioco di sovrapposizioni e stratificazioni. Bon ton timeless da Balenciaga, che porta in passerella la più classica camicia con fiocco, dal piglio ladylike, declinata a righe: un look vincente per gli amanti dello stile classico. Da Céline trionfa la sperimentazione e il minimalismo: la camicia assume proporzioni maxi, fino a divenire un maxi dress, perfetto dal giorno alla sera. Tartan d’ordinanza ma tanta femminilità sulla passerella di Dries Van Noten: qui la camicia si indossa con maxi gonne preziose, in un suggestivo mix & match all’insegna dello streetswear. Suggestioni sporty in passerella da Esteban Cortazar, che fa sfilare camicie lasciate aperte, indossare sopra strati di gonne e pantaloni. Righe e dolcezza per Francesco Scognamiglio: qui la camicia si indossa con mini shorts, lasciando scoperte le gambe. Minimalismo in chiave visionaria da Gabriele Colangelo, che reinterpreta la camicia in chiave basic ma futurista, in una collezione proiettata in un futuro affascinante. Asimmetrie, rouches e sperimentazione ardita per Junya Watanabe, che sdogana la camicia come nuovo dress, protagonista assoluta di una collezione eclettica. Costruttivismo ed estro in passerella da Marni, dove la camicia diviene nuovo capospalla, in un suggestivo sincretismo tra capi diversi. Volumi oversize sfilano da Marques’Almeida, mentre tagli audaci impreziosiscono la camicia vista da Milly. Suggestioni tropicali sfilano da Stella Jean, mentre la camicia diviene un minidress da Sportmax e Sacai.

TropicOOz: la capsule collection Marella firmata da Olimpia Zagnoli

Colori accesi, stampe vitaminiche e suggestioni tropicali caratterizzano la collezione Tropicooz, disegnata in esclusiva per Marella da Olimpia Zagnoli. Una capsule collection suggestiva che mixa diversi stili e tendenze, in un tripudio di brio e stampe mix & match: il mood tropicale, tra i principali fashion trend della primavera/estate 2017, si arricchisce di note inedite, che ci portano in un viaggio ideale che passa dal deserto della California ai paesaggi del Messico. Stampe floreali si mixano alle righe, tra colori pop e suggestioni che rimandano alla foresta: sono quattro i disegni realizzati dalla stilista per l’occasione, in un caleidoscopio di nuance in cui spiccano colori come il verde smeraldo, l’azzurro, il rosso, il giallo, il rosa e il navy. Classe 1984, Olimpia Zagnoli nasce a Reggio Emilia; all’età di sei anni si trasferisce a Milano, dove frequenta il Liceo Classico; successivamente si diploma presso l’Istituto Europeo di Design. La sua carriera inizia nel 2008, con la pubblicazione delle prima illustrazioni su testate italiane ed internazionali, tra cui Il Sole 24 Ore e il New Yorker. Un’estetica concettuale, quella della stilista, che attinge dal Futurismo e dalle stampe optical degli Swinging Sixties, come anche dai viaggi tropicali. Tropicooz nasce così, ripercorrendo l’album dei ricordi: come un souvenir o una fotografia, la capsule collection disegnata per Marella ricorda l’estate, in una dimensione onirica, in cui il verde rigoglioso della giungla si anima di suggestioni nuove, tra scenari lussureggianti abitati da animali esotici. Una giungla metropolitana è pronta ad accogliere la donna Marella, per capi che spaziano da maxi dress, gonne a tubo, camicie, impreziosite da pattern vibranti che strizzano l’occhio all’estate. Una collezione da gustare insieme ad una fetta di anguria, per una full immersion vitaminica.

Halima Aden: il nuovo volto della moda indossa il velo

Occhi da gatta, labbra carnose e volto perfetto: Halima Aden è balzata agli onori della cronaca lo scorso febbraio, durante la Milano Fashion Week, che l’ha vista protagonista di un evento di portata storica per la moda internazionale: la splendida modella somala è stata infatti la prima indossatrice a sfilare con il velo.

L’apertura della moda occidentale all’hijab si è consumata dapprima sulla passerella di Yeezy (il brand di Kanye West), a New York, e poi a Milano, dove la bella modella ha sfilato con il velo da Max Mara e Alberta Ferretti per le collezioni per l’autunno/inverno 2017-2018.

Nata diciannove anni fa in un campo profughi del Kenya, Halima vive a New York da quando aveva sei anni e frequenta la facoltà di Storia alla Saint Cloud State University, nel Minnesota. La modella è musulmana osservante, e porta regolarmente l’hijab. Dopo aver partecipato a Miss Minnesota sfoggiando un burkini, Halima infrange l’ultimo dei tabù, sdoganando il velo come nuovo accessorio fashion: “Voglio trasmettere un messaggio positivo che ha come tema la bellezza e la diversità. Voglio mostrare alle giovani donne musulmane che c’è spazio anche per loro -così la modella ha commentato la sua partecipazione al défilé di Alberta Ferretti- Ho scelto l’amore, perché le nazioni che non sono solidali, sono destinate a crollare. Sfilare oggi per Alberta Ferretti, una delle grandi designer della moda durante la fashion week di Milano, è senza dubbio un momento decisivo della mia carriera di modella”.

Halima Aden in passerella per Max Mara nella sfilata Autunno/Inverno 2017-2018
Halima Aden in passerella per Max Mara nella sfilata Autunno/Inverno 2017-2018


La modella posa insieme a Gigi Hadid nel backstage di Alberta Ferretti
La modella posa insieme a Gigi Hadid nel backstage di Alberta Ferretti


Dal canto suo, la stilista ha dichiarato tramite l’account ufficiale Instagram della maison, di volere “Abbracciare la cultura e la differenza per infrangere le regole e cambiare il modo di pensare della moda attuale”. “Sono molto orgogliosa che Halima sia una delle protagoniste della mia sfilata -ha commentato la stilista- Per me rappresenta una delle tante personalità femminili del nostro presente, dove vorrei che ci fosse sempre più spazio per la convivenza delle diversità. Scegliere lei per la mia passerella è stato del tutto naturale: il mondo non deve avere più barriere culturali e mentali. Ho molte clienti internazionali e molte vivono nei Paesi del Medio Oriente, dove non c’è alcuna contraddizione tra il portare l’hijab e il concetto del lusso”.

Un segnale forte per il fashion system occidentale, che si apre alla fede islamica in un’accettazione del diverso all’insegna di valori come il cosmopolitismo e il rispetto delle differenze culturali. Lo scorso febbraio Halima è entrata a far parte della prestigiosa agenzia IMG Model di New York, che rappresenta Gigi e Bella Hadid, Elsa Hosk e Sasha Luss. Inoltre la modella ha ottenuto la sua prima copertina per il semestrale ideato da Carine Roitfeld, CR Fashion Book Issue 10.

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Hugo Boss: la collezione primavera/estate 2017

Colori audaci, grafismi arditi e lo stile senza tempo di un brand iconico: si apre nel segno della sartorialità la collezione primavera/estate 2017 di Hugo Boss. In bilico tra tradizione ed innovazione, la collezione comprende capi ed accessori declinati in tinte vivaci e materiali di pregio, in un riuscito mix di suggestioni sporstwear e femminilità. Jason Wu, direttore creativo del brand, alla sua sesta collezione, indugia in silhouette e dettagli che strizzano l’occhio alla femminilità più classica, accanto a note fortemente contemporanee, che traggono ispirazione da uno stile sporty-chic. Ecco dunque maxi dress con coulisse in vita e cordoncini alle maniche, tra drappeggi di stampo classico che conferiscono a capi come jumpsuit una femminilità inedita. Silhouette moderne e capi comodi, come il gilet, ora declinato in chiave urban, senza maniche e con ampio colletto. Largo anche a tubini con inserti trasparenti, sandali con cinturini incrociati e materiali come la pelle e il satin lucido, in linea con il mood della collezione, che unisce uno stile sofisticato al comfort. Non mancano asimmetrie e cuciture strategiche, per capi dai tagli contemporanei, declinati in una palette cromatica che predilige il blu elettrico, il rosso scarlatto e il verde brillante, accanto a motivi floreali e stampe jacquard: tra i materiali usati largo a chiffon, organza trasparente e crêpe plissettato. Un occhio di riguardo meritano gli accessori, come la nuova it bag in verde acceso: la borsa, autentico must have di stagione, può essere usata sia come shopper che come pochette, abbinata ad un abito dai sofisticati drappeggi, che sottolineano il punto vita e la femminilità timeless del brand. La borsa BOSS Bespoke Soft è ora presentata in una silhouette pià morbida e rilassata e si tinge di colori accesi. Disponibile in tutte le colorazioni di tendenza della stagione, la morbida borsa BOSS Bespoke Soft è già disponibile in alcuni negozi selezionati e sul sito del brand.

Il costume da bagno must have dell’estate 2017

Dimenticatevi bikini che scoprono il corpo: il costume da bagno del momento ha le maniche lunghe. Il modello, andato letteralmente a ruba in Australia, sta per sbarcare anche in Europa: si chiama Original Sexy Rashie ed è prodotto dal brand di swimwear Une Piece, il costume da bagno più ambito dell’estate 2017. Il modello, molto sofisticato, è intero, con le maniche lunghe ed una cerniera anteriore, a regolare la profondità della scollatura. Il costume da bagno, sold out in una settimana in Australia, si adatta a qualsiasi taglia senza sacrificare la sensualità. Un successo senza precedenti per Carly Brown, imprenditrice australiana e fondatrice, insieme al marito, di Une Piece. Dopo anni trascorsi in Europa, dove ha lavorato come marketing manager di brand come Revlon, Coca-Cola e Uber, Carly Brown è tornata nel Queensland: qui la creazione della linea di costumi da bagno, con una collezione corredata dalle illustrazioni di Kerrie Hess. I costumi di Une Piece, realizzati con pregiati tessuti italiani, sono caratterizzati dalle maniche lunghe e sono pensati per tutte le donne, a prescindere dall’età e dalla forma fisica. “Una rinascita dell’eleganza”, così Carly Brown ha commentato l’uso della manica lunga, strategico per proteggere la pelle dal sole. #unepiecewomen è la campagna con cui Une Piece invita le donne a raccontarsi, infrangendo i tabù riguardanti il peso. I costumi sono disponibili in cinque colori (nero, bianco, blu, rosso e azzurro) e sono in vendita online al prezzo di 195 dollari. Il modello denominato Original Sexy Rashie è un vero e proprio must have: una settimana prima che il costume entrasse in commercio sul web la lista di attesa contava già 500 donne, mentre solo nel primo giorno di vendite il portale superava i 20mila accessi.

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Il genio “Futurista” di Giacomo Balla in mostra a Londra

Sono 116 le opere scelte tra bozzetti e capi di moda che fanno parte della grande collezione di Laura Biagiotti e del marito Gianni Cigna (appassionato collezionista), e che saranno in esposizione dal 5 Aprile al 25 Giugno presso l’Estorick Collection of Modern Italian Art (MIA) con la mostra intitolata “Giacomo Balla: Designing the Future”.
Una scelta desiderata e voluta quella dei coniugi, di portare a Londra le opere più significative del grande artista.


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Curata da Fabio Lenzi, direttore scientifico della Fondazione “Biagiotti – Cigna”, la mostra è la prima del millennio del grande maestro a Londra.
Il percorso di Giacomo Balla si snoda tra divisionismo, dipinti dedicati ai paesaggi, alle famose opere futuristiche e alla moda.
Già nel 2015 la stilista dedicò a Balla il progetto “Tombini Art”; “Modello di prendisole per mare” del 1930 fu l’opera scelta dalla designer, che con il nome di Futurballa” fu impressa anche su una shopping bag in limited edition.
Laura Biagiotti da sempre amante dell’arte, dedicò alle opere di Balla la passerella del 2015, e fece inoltre in modo che in occasione dell’Expo milanese (sempre dello stesso anno), il dipinto “Genio Futurista” (già presente alla grande Esposizone di Parigi del 1925 e ritenuta opera cardine per lo sviluppo dell’Art Decò), fosse presente nelle sale di rappresentanza di Palazzo Italia.


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Tra alcune delle opere in mostra, è presente una scelta di 36 dipinti a olio, tempera e pastello: Autospalla (1903), Inverno (1905), La siepe di Villa Borghese e Donna a Villa Borghese (1906), i ritratti di Egle Casarini e di Grethel Löwenstein (1911), il noto Ritratto di Tolstoij, Compenetrazioni Iridescenti e Vortice+Paesaggio.
Giacomo Balla si dedicò anche alla moda, realizzando una collezione di opere che costituiscono la più importante fusione tra arte e moda futurista: studi per giacche e completi maschili e femminili, cravatte, scarpe, borsette, foulard, ventagli, gilet, ma anche studio dei tessuti futuristici e dei bozzetti sulla figura.
Di grande interesse è anche lo studio e la realizzazione delle arti applicate futuristiche inerenti al design: paralumi, arazzi, mobili, tappeti, lumi, ceramiche, progetti per l’arredamento; questo suo studio è da attribuire all’attività di Balla con la redazione del “Manifesto della ricostruzione futurista dell’universo” (1915), il primo segno d’avanguardia nell’applicazione dell’estetica e delle opere d’arte nella vita quotidiana.





“Giacomo Balla: Designing the Future” – dal 5 al 25 Giugno – Estorick Collection of Modern Italian Art (MIA)
Photo credit: La Stampa, Pinterest, Thants all trends, Arts Life,Mazzoleni art

Il meglio della Toronto Fashion Week

Si è conclusa da poco la Toronto Fashion Week: a sfilare nella kermesse della città canadese le collezioni dedicate al womenswear e al menswear: sarà un autunno/inverno 2017-18 all’insegna dell’estro, come visto sulle passerelle della manifestazione. La Toronto Women’s Fashion Week, alla sua prima stagione, ha avuto luogo nello storico edificio Waterworks. La manifestazione, della durata di quattro giorni, è stata fondata da Jeff Rustia, già creatore della Toronto Men’s Fashion Week. A collaborare all’evento anche numerose organizzazioni locali, come il Toronto Fashion Incubator e la Toronto Film School, o ancora la Eco Fashion Week di Vancouver e il Canadian International Fashion Film Festival di Calgary. Tanti i brand canadesi e i giovani designer che hanno presentato le loro collezioni A/I 17-18. Romantica ed eterea la collezione “Redécouvert” di Shelli Oh: la designer di Toronto porta sulle passerelle della fashion week una collezione ambientata in un mondo ideale, in cui la femminilità più leziosa si unisce alla grinta di dettagli metal. Largo a pizzo e dettagli handmade, che si alternano a note dal piglio aggressivo. A calcare la passerella della Toronto Fashion Week anche David Dixon, uno dei nomi più noti nel fashion system canadese: lo stilista ha sfilato con la collezione ready-to-wear di Picadilly. Tra silhouette nostalgiche sfila una collezione raffinata. Roch Matuszek è l’unico nome internazionale della kermesse: lo stilista berlinese, alla sua prima esperienza a Toronto, si ispira ad una valchiria contemporanea: tra note streetswear sfila una collezione in bilico tra presente e passato. L’amore del designer per la musica si unisce ad una visione in cui la donna assume il potere. Tripudio di colore sulla passerella di Joseph Tassoni, che rielabora i più classici capi invernali in una palette cromatica playful: il caban, il gilet in pelliccia e le suggestioni knitwear vengono reinterpretate in un mood ironico ed irresistibile. Iperfemminile e strong la collezione di Stephan Caras: il duo creativo composto da padre e figlio presenta abiti formali e da sera impreziositi da perline e cristalli. La magia dei Roarin’ Twenties sfila sulla passerella di Mikael D: in un vortice di gold, paillettes e ricami intricati ritorna il glamour delll’età del jazz, tra frange e femminilità irriverente. La Toronto Men’s Fashion Week ha avuto luogo nella mirabile cornice di Waterworks, edificio industriale che si è rivelato location perfetta per ospitare le sfilate: tanti i nomi noti, accanto a talenti emergenti. Ad aprire la kermesse Helmer, con una collezione intrisa di classicità reinterpretata però in chiave contemporanea. Suggestioni orientali in passerella da Curtis Oland, tra giacche kimono, tute con spacchi sulle maniche, pantaloni con coulisse. Black all over da Xian, che si ispira ad uno stile urban. Sofisticato il gentleman contemporaneo protagonista della collezione di Zane Barläs: il brand canadese è noto per il taglio impeccabile degli abiti da uomo e dei capi formali confezionati con tessuti italiani di primissima qualità. Note rock sfilano da Hendrixroe: sulla passerella rivive il mito di Jimi Hendrix, in un tripudio di stampe animalier e pelle metallizzata, che rende omaggio anche a Marilyn Monroe, storica musa prediletta dallo stilista.

Tendenze moda PE2017: stampe vichy

Tra le tendenze moda per la primavera/estate 2017 dominano le stampe: ne abbiamo viste di ogni sorta, dal floreale ai grafismi, ma protagonisti indiscussi sulle passerelle sono stati i quadretti vichy. La moda guarda al passato, riportando in auge una stampa di ispirazione vintage: correvano gli anni Cinquanta, quando i quadretti vichy (gingham in inglese) imperversavano come stampa iconica che impreziosiva corpetti e gonne a ruota. Un mood delicato, dalle suggestioni provenzali e dalle note bon ton, per un trend che imperversò fino agli anni Sessanta, quando a sdoganare i quadretti vichy fu la splendida Brigitte Bardot: indimenticabile la mise sfoggiata dal broncio più sexy del cinema, che indossava una gonna a ruota con la stampa vichy in una delle sue pellicole più celebri. Dolcezza ed un tocco di femminilità infantile caratterizzano la stampa, che torna prepotentemente alla ribalta nelle collezioni PE2017: i quadretti vichy, considerati vero e proprio must have di stagione, conferiscono a qualsiasi mise un’allure fresca e una bellezza sofisticata. Indimenticabili gli scenari della Costa Azzurra, dove negli anni Sessanta i vichy impreziosivano shorts e pantaloni a vita alta, indossati dalle icone del jet set internazionale. Oggi i quadretti vichy tornano di moda, declinati su abiti, camicette, bluse, pantaloni, ma anche su accessori, come borse e scarpe. Tanti sono i designer che hanno abbracciato il fashion trend, da Miuccia Prada a Creatures of Comfort, da House of Holland a Blumarine fino a Peter Pilotto, Carolina Herrera ed Antonio Marras. Una tendenza che conquista perché sta bene a tutte e regala un aspetto fresco, qualsiasi capo si indossi.

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Brigitte Bardot sdoganò i quadretti vichy come must have già nei lontani anni Sessanta


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