La dichiarazione è forte, e sembra destinata inevitabilmente ad aprire orizzonti nuovi ed inusitati nel fashion biz. In casa Tod’s, dopo l’addio di Alessandra Facchinetti, il direttore creativo sembra ormai una figura destinata a scomparire. Ridimensionata la sua importanza, lo stilista sarebbe quindi considerato oggi non essenziale ai fini della messa a punto delle nuove collezioni. A dirlo è Diego Della Valle, patron del gruppo marchigiano. Così l’imprenditore si è espresso durante il Luxury Summit organizzato dal Il Sole 24 Ore.
La dichiarazione intendeva commentare l’addio della stilista Alessandra Facchinetti, che all’inizio del mese corrente ha abbandonato dopo tre anni la direzione creativa di Tod’s. Ma Della Valle non ha mezze misure nel proferire parole dalla portata storica, che hanno profondamente sconvolto il mondo fashion e che gettano scenari inquietanti sul futuro della moda: “Lo stilista, a noi, nel senso classico, non serve più perché credo sia diventato, tranne in alcuni casi, un po’ un rallentatore dei progetti”, ha affermato Della Valle, annunciando nuovi progetti di sviluppo previsti per il mese di giugno.
“Il fatto di andare ogni mese nei negozi è già un’antitesi. Lo stilista se è bravo è un pensatore, ha bisogno dei tempi, ha le sue comprensibili incertezze, vuole rifare le cose, tutto questo non è più contemplato nella velocità che noi oggi dobbiamo avere nelle aziende”, ha poi aggiunto. “Se voi osservate i nuovi stilisti, di stile praticamente non sanno niente, sono fenomeni tra pr e socialite. Mai avrete visto un marchio di rilevanza mondiale senza lo stilista. E qualche volta, quando è capitato, è stato un dramma. Oggi si avverte che il mercato si orienta da un’altra parte”.
Se da una parte viene quindi rinnegata la figura stessa del direttore creativo, che, secondo Della Valle, oggi sarebbe reo di rallentare la velocità e i tempi di produzione, tuttavia mancherebbe a tutt’oggi una reale strategia per modernizzare il brand e renderlo capace di tenere il passo in una società in cui la velocità sembra essere diventata condicio sine qua non. A suo dire Tod’s non aderirà infatti alla filosofia del “see now-buy now” che oggi domina il mercato della moda: le collezioni del celebre brand italiano non verranno quindi messe in vendita subito dopo la loro presentazione. Un approccio che risulta quasi antitetico alle dichiarazioni circa la figura del direttore creativo del brand. Della Valle ha inoltre auspicato razionalità e buon senso come base su cui sviluppare le nuove strategie aziendali che saranno messe a punto entro qualche settimana. Resta da chiedersi se si possa considerare valido un simile approccio, e se dovremo quindi aspettarci l’avvento di una nuova era per la moda, intrisa di qualunquismo e rea di non aver dato il giusto valore alla creatività del singolo, un’era in cui la stessa figura dello stilista sarà drammaticamente soppiantata dalla spersonalizzazione e dalla meccanizzazione dominanti nelle logiche di mercato.
Talvolta la moda riesce a coniugare i fashion trend attuali con suggestioni tratte dall’arte: è il caso di STOKTON, brand da sempre attento alle nuove tendenze, che ha appena presentato la nuova collezione di sneaker per l’Estate 2016.
Suggestioni barocche ed ispirazioni Basquiat si sposano alle principali tendenze moda per la stagione Primavera/Estate. Elementi decorativi barocchi vengono stemperati da una visione contemporanea del gym style impreziosito dalla cura nei materiali usati, che spaziano dai macro pitoni crackle alle stampe cocco perlate e traslucide declinate in nuances lunari e raffinate. La palette cromatica abbraccia i toni dell’acqua, dell’incenso, del safari e del nirvana.
Nelle forme sfilate che esaltano il piede fanno capolino elementi decorativi di pregio, come puntalini metallici ricoperti da gemme mono e multicolor. Ricordano l’impressionismo italiano i pizzi e ricami della collezione pensata per lei, in un mood femminile e mediterraneo che si snoda attraverso delicate trasparenze.
Per i modelli unisex spruzzi multicolor a rilievo, superfici graffiate, all’insegna dell’effortlessy-chic, e, ancora, pennellate e scolature di vernice. Striature di colore scalfiscono la pelle, in un gioco di rimandi, in perenne bilico tra arte e moda. I pattern tipicamente estivi prevedono stampe macro e floral nei toni tropical, che ricordano i quadri di Paul Gauguin e il post impressionismo, reinterpretato attraverso una visione naturalistica animata da colori densi e nuance dal piglio strong.
Suggestiva, ricercata e sofisticata la collezione STOKTON per l’estate 2016: sia la donna che l’uomo potranno calzare un accessorio che vanta un grande studio stilistico ed un invidiabile background tecnico, all’insegna di un’artigianalità italiana che, ancora una volta, si dimostra un valido passepartout per un successo su scala internazionale.
Si è appena conclusa la 69esima edizione del Festival del Cinema di Cannes: tanti, come sempre, i look che hanno monopolizzato l’attenzione e i flash dei fotografi. Le dive che hanno calcato la croisette e il red carpet ci hanno fatto spesso sognare anche se non è mancato qualche scivolone in fatto di stile. Tantissime le attrici protagoniste del Festival di Cannes 2016, ma ad incantare sul red carpet ci hanno pensato anche top model e fashion blogger.
E se osare si è rivelata talvolta la parola d’ordine, c’è chi, come Charlize Theron, riesce ad incantare tutti anche col più classico dei tuxedo maschili. Nessuna provocazione gratuita, solo la classe di una vera diva. Chapeau. Icona fashion sempre impeccabile Kate Moss: la top model è apparsa raggiante in un abito Halston dalle suggestioni Seventies, accompagnata dalla sorelline Lottie, in un rosso Christian Dior. Una magistrale lezione di stile, direttamente dalle passerelle. Occhi puntati sulla futura mamma Blake Lively, che ha brillato sul red carpet in un abito drappeggiato firmato Atelier Versace. Le forme rotonde della gravidanza hanno accentuato ulteriormente la bellezza dell’attrice hollywoodiana.
Ma forse la vera protagonista di quest’edizione del Festival è stata Bella Hadid: la splendida top model diciannovenne ha fatto tanto parlare di sé, complice un abito che poco o nulla lasciava all’immaginazione. Audace scollatura e spacco vertiginoso, la modella è apparsa sexy come non mai sul red carpet, sfoggiando un fisico perfetto. Opinione pubblica letteralmente divisa sull’eleganza dell’abito con spacco inguinale, prontamente copiato dalla collega Izabel Goulart, che ha sfoggiato lo stesso capo in un diverso colore.
Allure da diva e piedi nudi per la sempre splendida Julia Roberts, mentre Susan Sarandon ha sfatato ogni tabù sul tempo che passa, apparendo in forma smagliante. Ironica e sicura di sé, la diva di “Thelma & Louise” ha indossato un abito Jean Paul Gaultier e uno smoking Saint Laurent. Tante le dive che hanno scelto l’opulenza regale di Zuhair Murad, mentre Alexandre Vauthier è balzato agli onori delle cronache grazie alla mise rosso fuoco sfoggiata da Bella Hadid, tra spacchi hot e scollature mozzafiato. Giorgio Armani veste la giurata Valeria Golino, fedele al suo stile minimal-chic.
SFOGLIA LA GALLERY:
Adriana Lima in Prada e gioielli Chopard. (Photo by Anthony Harvey/FilmMagic)
Erin Moriarty in Alberta Ferretti. (Photo by Luca Teuchmann/WireImage)
Adele Exarchopoulos in Louis Vuitton e gioielli Chopard. (Photo by Laurent Viteur/FilmMagic)
Aishwarya Rai in Rami Kadi, gioielli De Grisogono. (Photo by Venturelli/WireImage)
Alessandra Ambrosio in Michael Kors. (Photo by Anthony Harvey/FilmMagic)
Amal Clooney in Atelier Versace e gioielli Cartier. (Photo by Anthony Harvey/FilmMagic)
Adriana Lima in Ralph & Russo.
Alessandra Ambrosio in Zuhair Murad e gioielli Bulgari. (Photo by Luca Teuchmann/WireImage)
Alexandra Maria Lara in Elie Saab. (Photo by Tony Barson/FilmMagic)
Alexina Graham in Azzaro Couture. (Photo by Andreas Rentz/Getty Images)
Ana Beatriz Barros in Ralph & Russo. (Photo by Venturelli/WireImage)
Anna Kendrick in Tom Ford, gioielli Bulgari. (Photo by Samir Hussein/WireImage)
Laetitia Casta in Atelier Versace.
Barbara Palvin in Philosophy di Lorenzo Serafini e gioielli Messika in compagnia di Lucky Blue Smith.
Bella Hadid in Cavalli Couture, gioielli De Grisogono. (Photo by Antonio de Moraes Barros Filho/FilmMagic)
Bella Hadid in Christian Dior, gioielli De Grisogono. (Photo Harvey/FilmMagic)
Bianca Balti in Balmain (Photo WireImage)
Bianca Balti in Alberta Ferretti Couture. (Photo by Samir Hussein/WireImage)
Blake Lively in Atelier Versace.
Blake Lively in Vivienne Westwood Couture. (Photo by Gisela Schober/Getty Images)
Celine Sallette in Christian Dior Haute Couture.
Chanel Iman in Ralph & Russo Haute Couture, sandali Stuart Weitzman.
Cheryl Fernandez-Versini in Naeem Khan, gioielli De Grisogono. (Photo by George Pimentel/WireImage)
Clémence Poésy in Chanel
Chloe Sevigny in Chanel. (Photo by Danny Martindale/FilmMagic)
Coco Konig con gioielli Chopard.
Daria Strokous in Zuhair Murad . (Photo by Danny Martindale/FilmMagic)
Eleonora Carisi (Photo by Danny Martindale/FilmMagic)
Elle Fanning attends in Zuhair Murad. (Photo by Luca Teuchmann/WireImage)
Ellie Bamber in Chanel. (Photo by Samir Hussein/WireImage)
Eva Herzigova in Christian Dior Haute Couture, gioielli Chopard. (Photo by Venturelli/WireImage)
Eva Longoria in Pamella Roland, gioielli Messika. (Photo by Anthony Harvey/FilmMagic)
Frédérique Bel in Yanina Couture.
Frédérique Bel in Zuhair Murad
Gaia Weiss in Mugler (Photo by George Pimentel/WireImage)
Valeria Golino in Giorgio Armani. (Photo by Ian Gavan/Getty Images)
Valeria Golino in Prada e gioielli Chopard.
Gong Li in Cavalli Couture, gioielli Piaget. (Photo by Samir Hussein/WireImage)
Heidi Klum in Versace, sandali Giuseppe Zanotti, gioielli Lorraine Schwartz. (Photo by Mike Marsland/WireImage)
Helen Mirren, gioielli Chopard.
Irina Shayk in Emilio Pucci.
Isabelle Huppert in Chloé, gioielli Chopard. (Photo by Tony Barson/FilmMagic)
Isabeli Fontana
Marion Cotillard in Christian Dior, gioielli Chopard. (Photo by Luca Teuchmann/Getty Images)
Milla Jovovich in Prada
Mischa Barton in Georges Hobeika, gioielli Atelier Swarowski. (Photo by George Pimentel/WireImage)
Naomi Watts attends in Armani Privé, gioielli Bulgari. (Photo by Samir Hussein/WireImage)
Natasha Poly in Prada
Petra Nemcova in Safiyaa, gioielli Chopard. (Photo by Anthony Harvey/FilmMagic)
Izabel Goulart in Alexandre Vauthier. (Photo by Luca Teuchmann/WireImage)
Jessica Chastain in Alexander McQueen, gioielli Piaget. (Photo by George Pimentel/WireImage)
Jourdan Dunn in Ralph & Russo Couture
Julianne Moore in Givenchy, gioielli Chopard. (Photo by Samir Hussein/WireImage)
Juliette Binoche in Giorgio Armani Privé, gioielli Chopard
Karlie Kloss in Louis Vuitton, gioielli Bulgari. (Photo by Neilson Barnard/Getty Images)
Karolina Kurkova in Giorgio Armani, gioielli Harry Winston. (Photo by Pascal Le Segretain/WireImage)
Lotti Moss in Dior, gioielli Chopard. (Photo by George Pimentel/WireImage)
Katy Perry in Marchesa, gioielli Harry Winston
Kendall Jenner in Cavalli Couture by Peter Dundas, gioielli Chopard. (Photo by Venturelli/WireImage)
Kirsten Dunst attends in Valentino, gioielli Chopard. (Photo by Venturelli/WireImage)
Kristina Bazan in Alberta Ferretti, gioielli Chopard
Lara Stone in Prada. (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
Léa Seydoux in Louis Vuitton, gioielli Chopard
Lily-Rose Depp in Chanel. (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
Lily Donaldson in Saint Laurent, gioielli Atelier Swarowski. (Photo by George Pimentel/WireImage)
Liya Kebede in Haider Ackermann, gioielli Atelier Swarowski (Photo by Danny Martindale/FilmMagic)
Nicole Warme in Dion Lee, gioielli Chopard
Rebecca Hall in Dior (Photo by Gisela Schober/Getty Images)
Sonia Braga
Susan Sarandon in Saint Laurent, scarpe Jimmy Choo e gioielli Dauphin (Photo by George Pimentel/WireImage)
Protagoniste del red carpet e icone di stile, le blogger Eleonora Carisi e Kristina Bazan sono state tra le più ammirate. Kendall Jenner, top model classe 1995, nuova protagonista dello spot Magnum Double (qui un pezzo sulla campagna pubblicitaria che la vede testimonial del celebre gelato), è stata tra le più fotografate, insieme alle colleghe Adriana Lima, Alessandra Ambrosio e alla bellissima Barbara Palvin, nuova testimonial del profumo Acqua di Gioia di Giorgio Armani.
Occhi puntati su Kristen Stewart, che ha sfoggiato un abito firmato Chanel e un make up originale. Tanti i look riusciti, da Katy Perry in un Marchesa rosso fuoco ad Adèle Exarchopoulos in Louis Vuitton. A contendersi la Palma d’Oro dello stile Amal Clooney, raggiante in Atelier Versace, e le già citate Kate Moss, Blake Lively e Julia Roberts, a riprova del fatto che la personalità è sempre glamour.
È stato presentato nell’ambito della 69esima edizione del Festival di Cannes il nuovo spot Magnum che vede come protagonista d’eccezione la giovanissima top model Kendall Jenner. Occhi e capelli scuri e volto perfetto, la piccola di casa Kardashian è la modella del momento. Classe 1995, Kendall Jenner ha già al suo attivo numerose copertine e campagne pubblicitarie. Star della tv, supermodella e musa di fotografi e stilisti, Kendall Jenner è uno dei volti più volti più iconici del fashion biz.
Tripudio di gusto ed estasi di piacere sono gli ingredienti del nuovo Magnum Double, il gelato con lo stecco più famoso del mondo: e quale perfetta testimonial per incarnare il lato wild del piacere se non Kendall Jenner? La top model è il volto del nuovo spot pubblicitario, realizzato da due maestri della fotografia di moda, quali Mert Alas e Marcus Piggott. Il duo ha presentato in esclusiva una mostra che celebra il piacere. “Release the Beast“, questo il titolo dell’esposizione: un vero e proprio monito per liberarsi dalle convenzioni sociali e dare sfogo al proprio istinto. Cogliere l’attimo, godere dei piccoli piaceri della vita, e, perché no, concedersi qualche vizio anche a tavola, è il leitmotiv della campagna pubblicitaria firmata Mert & Marcus.
In #ReleaseTheBeast la top model è immortalata acqua e sapone, in canotta bianca, pronta ad addentare il gelato più glamour. Poi la vediamo pronta a tuffarsi in acqua in un paio di hot pants ad alto tasso erotico e con una tavola da surf animalier sottobraccio. Tra gli outfit indossati dalla modella anche un lungo abito con spacco vertiginoso e un tubino rosso fuoco, su uno sfondo da cui fa capolino un divano zebrato.
Sexy e scatenata, Kendall Jenner incarna alla perfezione il mood della campagna. “Dare to be wild”, recita lo spot. E lei riesce benissimo ad incarnare il lato selvaggio della vita. Concedersi delle trasgressioni e assaporare il piacere: per meglio interpretare questo messaggio la modella ha dichiarato di essere andata indietro con la mente alla ricerca di episodi che hanno caratterizzato la sua vita. Autentica e determinata, la top model, dopo un’infanzia trascorsa sotto i riflettori, ha iniziato a calcare le passerelle ad appena 14 anni. L’abbiamo vista incantare tutti anche sulla croisette del Festival del cinema di Cannes, durante la presentazione di “Release the Beast”. Splendida, irriverente ed autoironica, la top model nel nuovo spot.
Spegne oggi 46 candeline Naomi Campbell: top model di fama mondiale, entrata nella storia negli anni Novanta. Dagli amori da copertina agli eccessi (denunce comprese), fino all’affidamento ai servizi sociali: la bellezza della Venere nera splende ancora oggi, nonostante una verve talvolta esplosiva. Pelle d’ebano, volto perfetto e fisico atletico, la modella è stata inserita dalla rivista People tra le 50 donne più belle del mondo. Con un patrimonio di 48 milioni di dollari, è una delle modelle più pagate della storia.
Naomi Elaine Campbell è nata a Streatham, Londra, il 22 maggio 1970. Sua madre è la diciottenne Valerie Morris, una ballerina di origini giamaicane. Sconosciuta è invece l’identità del padre, che abbandona Valerie quando quest’ultima è incinta di 4 mesi. Nel certificato di nascita l’uomo non viene nominato e la top model, in accordo con le volontà della madre, non lo ha mai incontrato. Il cognome Campbell è quello del secondo marito di Valerie. Nel 1985 è nato Pierre, il fratellastro della modella.
Ultimamente un certo Errol Campbell, che ha da poco scontato una condanna per stupro, ha rivendicato la paternità, chiedendo a Naomi di sottoporsi al test del DNA. Le affermazioni dell’uomo sono state prontamente smentite dalla madre della top model, la quale invece si è astenuta dal commentare la notizia. Tuttavia secondo alcune fonti la modella vanterebbe origine giamaicana e antenati cinesi.
Dopo aver vissuto a Roma, dove la madre lavorava come ballerina, la piccola Naomi viene spesso affidata alle cure dei parenti mentre la madre viaggia in tutta Europa. Dall’età di 3 anni la bambina frequenta la Barbara Speake Stage School e all’età di 10 anni viene ammessa alla Italia Conti Academy of Theatre Arts, dove studia danza.
La sfolgorante carriera di Naomi Campbell inizia nel 1978, ad appena 8 anni, quando viene scritturata per il videoclip di Is This Love, di Bob Marley. E numerosi saranno i videoclip di artisti che, in seguito, ne immortaleranno la bellezza, da Madonna a George Michael, da Michael Jackson a Puff Daddy. Ad appena 15 anni inizia a lavorare come modella. In breve il suo volto e la sua bellezza unica si impongono sulla scena del decennio Ottanta/Novanta. Naomi Campbell diviene una delle sei modelle della sua generazione per cui è stata coniata l’espressione di “supermodelle”. Carismatiche e capricciose come vere e proprie dive, iconiche muse per stilisti e fotografi, le supermodelle non sono semplici mannequin ma si impongono all’attenzione dei media come dei personaggi. Nell’aprile 1986 Naomi appare sulla copertina di Elle e, sempre nello stesso anno, è tra le modelle che posano per Terence Donovan per il calendario Pirelli 1987. Nell’agosto 1988 è la prima donna di colore ad apparire sulla copertina di Vogue (prima in Francia e successivamente in Inghilterra) e di Time Magazine.
SFOGLIA LA GALLERY:
Naomi Campbell in una foto di Inez Van Lamsweerde & Vinoodh Matadin
Foto di Herb Ritts
Foto di Terence Donovan per Elle UK, settembre 1988
Naomi Campbell in uno scatto dell’ottobre 1989, foto di Ron Galella
Vogue Italia 1992, foto di Steven Meisel
Foto di Francesco Scavullo
Foto di Iango Henzi, Luigi Murenu per Lui Magazine, ottobre 2015
In Dolce & Gabbana per l’obiettivo di Mert & Marcus
Foto di Herb Ritts, 1990
Vogue maggio 1992, foto di Patrick Demarchelier
Vogue, maggio 1992, foto di Patrick Demarchelier
Naomi Campbell, New York, Agosto 1991. (Foto di Terry O’Neill/Getty Images)
Foto di Herb Ritts, 1990
Foto di Patrick Demarchelier, giugno 1992
Per il Calendario Pirelli 1995, foto di Richard Avedon
Vogue UK, 1992, foto di Bert Stern
Vogue giugno 1990, foto di Peter Lindbergh
(Foto di Terry O’Neill/Getty Images)
In passerella per Versace
Vogue, febbraio 1994, foto Albert Watson
Vogue Portogallo, febbraio 2016
La caduta sulla passerella di Vivienne Westwood, P/E 1993, foto Niall McInerney
Naomi per Azzedine Alaïa, 1988
Naomi Campbell per Valentino, A/I 1995, foto di Walker Chin
Calendario Pirelli 1995, foto Richard Avedon
In passerella per Givenchy
Uno scatto in bianco e nero della Venere nera
Naomi Campbell
Vogue, novembre 1989, foto Arthur Elgort
Foto di Sølve Sundsbø
Naomi per Elle
Con Christy Turlington, foto di Steven Meisel, 1989
Vogue, 1988, foto di Eddie Kohli
Naomi, Vogue Italia, luglio 2009
In passerella per Valentino
Nel corso della sua carriera, Naomi Campbell è stata testimonial nelle campagne pubblicitarie di molte case di moda, tra le quali Fendi, Prada, Roberto Cavalli, Dolce & Gabbana, Chloé, Emanuel Ungaro, Guess, Escada, Pinko. Volto storico di Valentino, Versace, Roberto Cavalli, Yves Saint Laurent, con la sua falcata ha calcato le passerelle delle più grandi case di moda al mondo. Nel 1988 inizia la carriera di attrice, prendendo parte a tre episodi della serie I Robinson. Intanto debutta anche al cinema, nel 1991, nel film Cool as Ice. Nel 1999 è protagonista in Testimone scomoda.
Al culmine della carriera, nel 1994, Naomi scrive anche un romanzo, ma si rivela un clamoroso fiasco. Nello stesso anno pubblica l’album Baby Woman,che si rivela invece un successo commerciale, soprattutto in Giappone. L’anno seguente si butta in un’avventura imprenditoriale insieme alle colleghe Claudia Schiffer, Christy Turlington ed Elle Macpherson: le top model investono in una catena di ristoranti chiamati Fashion Cafe, ma solo tre anni più tardi l’azienda è sull’orlo della bancarotta. Nel 1998 dalle pagine del Time viene annunciata la notizia che segna uno spartiacque indelebile nel fashion biz: è la fine dell’era delle supermodelle. Naomi intanto si è già quasi totalmente ritirata dalle passerelle mentre continua a posare per i magazine patinati. E nel 1999 firma il suo primo contratto per un’azienda di cosmetici, la Cosmopolitan Cosmetics (una divisione di Wella). Mai dimenticate e senza degne eredi, nel 2008 le supermodelle daranno vita, dalle pagine di Vanity Fair, ad una reunion, per nostalgici orfani di un capitolo sfavillante della storia del costume.
Durante la sua carriera, Naomi ha dichiarato guadagni nettamente inferiori rispetto alle sue colleghe. In prima linea nella causa contro il razzismo, la top model ha denunciato più volte i pregiudizi del fashion biz nei confronti delle modelle di colore. Impegnata sul sociale, la modella supporta il Nelson Mandela Children’s Fund, per cui, nel lontano 1998, ha anche organizzato una sfilata di Versace a scopo benefico.
Personalità ribelle ed eccentrica, la top model ha sofferto di dipendenza da cocaina e per ben quattro volte è stata giudicata colpevole di atti di violenza commessi nei confronti di impiegati e camerieri del suo entourage ma anche paparazzi ed estranei, tra il 1998 e il 2009. Affidata ai servizi sociali di New York, bandita dai voli British Airways, i suoi exploit ce l’hanno resa anche più umana e forse meno irraggiungibile. Forte di un’infanzia trascorsa senza un riferimento paterno, per la top model padri putativi sono stati Quincy Jones, Chris Blackwell e Nelson Mandela. Tra i suoi amori il pugile Mike Tyson, l’attore Robert De Niro, il bassista degli U2 Adam Clayton, l’italianissimo Flavio Briatore e il miliardario russo Vladislav Doronin.
È stata la donna che, da sola, ha cambiato il corso della moda, inaugurando l’era moderna. Personalità granitica e stile inconfondibile, di Gabrielle Coco Chanel sappiamo quasi tutto, dalla sua infanzia disagiata agli amori turbolenti (qui un articolo sulla sua vita). Ma che cosa amava nella vita di tutti i giorni questa donna a cui dobbiamo tanto? Quali erano le sue letture preferite, quali i testi che componevano la sua biblioteca? Finalmente una mostra risponderà ad ogni curiosità sulla donna che più di ogni altra ha segnato la storia del costume.
Dal 17 settembre 2016 all’8 gennaio 2017 a Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, si terrà la mostra Culture Chanel, La donna che legge. Un evento imperdibile, che segna una nuova tappa nel ciclo di esposizioni inaugurate dalla maison nel 2007. Dopo Mosca, Shanghai, pechino, Canton e Parigi, ora la maison sceglie l’Italia per il nuovo imperdibile evento dedicato a Coco Chanel.
Culture Chanel è il settimo episodio di questo percorso, fortemente voluto da Jean-Louis Froment: un progetto unico che intende indagare alcuni aspetti della vita della celebre stilista, in questo caso il rapporto con i libri, con un occhio di riguardo per la poesia. Dalle opere classiche di Omero, Platone, Virgilio, Sofocle, Lucrezio e Dante fino ai poeti a lei contemporanei, da Jean Cocteau a Stéphane Mallarmé, verrà rivelato l’archivio di letture predilette dalla stilista. Libri ma non solo: anche alcuni oggetti d’arte provenienti dal suo storico appartamento di rue Cambon 31, Parigi, saranno esposti per la prima volta, insieme a gioielli e profumi, per un totale di circa 350 pezzi.
“Dediche, archivi, fotografie, quadri, disegni, si mescolano con un vestiario di creazioni di moda che svelano, al pari di una biblioteca, il vocabolario estetico di Gabrielle Chanel, il suo gusto per il classicismo e per il barocco, l’amore per la Russia e per gli ori di Venezia”, così la maison descrive la retrospettiva di Ca’ Pesaro. Una mostra esclusiva che intende tracciare un ritratto intimo, attraverso le sue letture e gli oggetti che la circondavano, di una donna che è entrata nel mito.
(Foto cover: Gabrielle Chanel, 1962. Foto di Douglas Kirkland)
È Peter Lindbergh il fotografo scelto da Pirelli per la realizzazione del nuovo Calendario Pirelli 2017. New York la location scelta per parte degli scatti. Il celebre fotografo di moda torna a firmare il calendario patinato più amato dai collezionisti.
Peter Lindbergh, pseudonimo di Peter Brodbeck, è nato a Leszno, in Slesia, il 23 novembre 1944. Dopo essersi trasferito a Duisburg per studiare arte, nel 1978 si trasferisce a Parigi, dove scopre il suo amore per la fotografia di moda. Il bianco e nero iconico diviene la sua cifra stilistica, come certa drammaticità e pathos che lui, maestro della fotografia, riesce a riprodurre ad ogni scatto.
Negli anni Novanta entra nell’Olimpo, fotografando le top model più famose, da Christy Turlington a Kate Moss, da Naomi Campbell a Linda Evangelista, da Eva Herzigova a Cindy Crawford e Stephanie Seymour. Inoltre immortala anche dive del cinema, come Isabella Rossellini, Nastassja Kinski e Monica Bellucci. I suoi lavori sono tra i più apprezzati su Vogue, Marie Claire, Interview e Harper’s Bazaar. Tra i libri pubblicati 10 Women by Peter Lindbergh (1993) e Peter Lindbergh: Images Of Women (2004). È il fotografo dell’edizione 2009 del celebre calendario Dieux du Stade.
Per Lindbergh, 72 anni, non è la prima collaborazione con Pirelli. Il fotografo ha infatti già firmato l’edizione 1996 del calendario patinato: impossibile dimenticare le foto scattate in California a bellezze del calibro di Eva Herzigova, Carré Otis e Nastassja Kinski. Nel 2002 è di nuovo dietro l’obiettivo per il Calendario Pirelli: ad Hollywood immortala, tra le altre, le attrici Kiera Chaplin, Brittany Murphy e Mena Suvari. Infine, nel 2014, partecipa al progetto per la celebrazione dei 50 anni di The Cal, insieme a Patrick Demarchelier: realizza in quest’occasione un’immagine iconica con le top model Alessandra Ambrosio, Helena Christensen, Isabeli Fontana, Miranda Kerr, Karolina Kurkova e Alek Wek.
Spegne oggi 70 candeline Cher. Star della musica, attrice premio Oscar, icona della cultura pop e musa fashion, Cherilyn Sarkisian La Pierre, più nota come Cher, è l’ultima diva contemporanea.
Nata in California il 20 maggio 1946, Cherilyn trascorre un’infanzia disagiata. Il padre è un rifugiato armeno che lavora come camionista, la madre Jakie Jean Crouch (in arte Georgia Holt) è un’aspirante attrice e modella. Dal ramo materno la futura diva vanta origini Cherokee, Francesi e Inglesi. Quando i genitori divorziano, iniziano grandi difficoltà economiche per lei e per la madre, che dà alla luce Georganne da un’altra relazione. Le due figlie saranno poi adottate dal successivo marito della donna, Gilbert La Pierre, banchiere.
La piccola Cherilyn soffre di una grave forma di dislessia non diagnosticata, a causa della quale è costretta a lasciare la Fresno High School all’età di 16 anni. Nello stesso anno avviene a Los Angeles l’incontro con Salvatore Bono, detto Sonny: il giovane all’epoca ha 27 anni, e lavora per Phil Spector ai Gold Star Studios di Hollywood. La giovane Cher sogna già di fare l’attrice. I due fuggono insieme e vanno a convivere all’insaputa della madre della ragazza. Nel 1964 convolano a nozze e dalla loro unione, il 4 marzo 1969, nasce Chastity Bono, che nel maggio 2010 ha completato il percorso di cambio di sesso.
Nel 1965 arriva per il duo di artisti il primo album e la canzone I Got You Babe diventa una hit internazionale. Lo stile dei due e il loro spirito bohémien si impongono sulla scena musicale ma non solo: i due diventano icone della cultura hippie degli anni Sessanta. Basette lui e lunghi capelli neri e pantaloni a zampa d’elefante lei, posano insieme per Vogue ed entrano nel mito.
Cher arriva per la prima volta in Italia, insieme a Sonny, nel settembre del 1966, dove assiste anche ad un’udienza di Papa Paolo VI a Castel Gandolfo, a Roma. L’anno successivo i due tornano in Italia per partecipare al Festival di Sanremo. La cantante si presenta nella gara canora in coppia con Nico Fidenco. Negli anni Settanta conducono insieme uno show televisivo che sdogana Cher come un sex symbol internazionale: i suoi outfit audaci inaugurano una nuova era dello stile. Inoltre la diva fu la prima donna a mostrare l’ombelico. Il suo stilista Bob Mackie ideò per lei degli abiti che lasciassero scoperte alcune parti del corpo.
Dopo tanti successi, la coppia divorzia nel 1975, dopo 13 anni di matrimonio. Il divorzio ha portato la cancellazione del “The Sonny and Cher Comedy Hour”. Nello stesso anno, Cher sposa Gregg Allman. Dal nuovo matrimonio, il 10 luglio 1976 nasce un figlio, Elijah Blue Allman.
Dopo il divorzio la cantante si concentra sulla propria carriera da solista e passa al cinema, nei primi anni Ottanta. Dapprima è Robert Altman a volerla in “Jimmy Dean Jimmy Dean”, poi in “Silkwood” recita accanto a Meryl Streep e ottiene la prima candidatura all’Oscar. Dopo “Le streghe di Eastwick” e “Presunto colpevole” arriva l’Oscar per “Stregata dalla luna”. Inoltre è stata premiata anche con un Golden Globe e una Palma d’oro.
SFOGLIA LA GALLERY:
Cher è anche un’icona di stile
Cher nel 1964
Vogue, 1969, foto di Richard Avedon
1966
Vogue 1976
Foto del 1966
Vogue 1966, foto di Richard Avedon
Vogue 1966
Cher su Vogue, 1966, foto di Richard Avedon
Foto di Richard Avedon
Cher, Vogue, 1974
Cher su Vogue, foto di Richard Avedon, 1974
Cher su Vogue, 1974
Foto di Arnaud de Rosnay, 1967
Foto di Arnaud de Rosnay, 1967
Cher su After Dark Magazine, 1979
Cher nel 1974
Cher nel 1980, LIFE Magazine
Foto di Herb Ritts
Foto di Harry Langdon/Getty Images
Anni Settanta
Cher nel 1971
Ritratta da Avedon per Vogue, 1972
Cher nel 1986
Foto di Harry Langdon/Getty Images)
Con Nicolas Cage in “Stregata dalla luna”, 1987
Cher e Sonny
Una giovanissima Cher
Anni Sessanta
Foto di Arnaud de Rosnay, 1967
Ritratta da Avedon per Vogue, 1972
Ritratta da Avedon per Vogue, 1972
Ritratta da Avedon per Vogue, 1972
Ritratta da Avedon per Vogue, 1972
Ritratta da Avedon per Vogue, 1972
Ritratta da Avedon per Vogue, 1972
Ritratta da Avedon per Vogue, 1972
Ritratta da Avedon per Vogue, 1972
Foto di Avedon, Vogue 1974
Vogue 1970
Foto di Richard Avedon, Vogue 1971
Foto di Richard Avedon, Vogue, 1972
Foto di Andrew MacPherson, 2010
Foto di Annie Leibovitz, Vanity Fair, 1968
Foto di David LaChapelle, 1996
Foto di Herb Ritts, Vanity Fair, 1990
Foto di Norman Jean Roy, Vanity Fair, 2010
Foto di Harry Langdon, 1978
Foto di David Kirkland, 1975
in “Stregata dalla luna” (1987)
Intanto Cher è diventata un mito: nel 1971 entra nell’International Best Dressed List, grazie ai suoi look iconici. Zigomi alti, lunghi capelli lisci e fisico tonico, la bella Cher unisce in sé il fascino dei Nativi americani e il glamour anni Settanta. Trendsetter ante litteram, la sua impronta fu decisiva per la moda anni Sessanta/Settanta. Cher diviene presenza fissa sulle cover dei magazine patinati e posa per i più grandi fotografi di moda, da Richard Avedon ad Annie Leibovitz, da Francesco Scavullo fino ad Herb Ritts. Icona amatissima dalla comunità gay, nel corso degli anni per inseguire il mito dell’eterna giovinezza si è sottoposta a numerosi interventi di chirurgia plastica.
Con oltre cinquant’anni di carriera, Cher è entrata nella storia della musica, con oltre 100 milioni di dischi venduti nel mondo. Durante la sua carriera, oltre ad un Oscar come miglior attrice, è stata insignita anche con il Prix d’interprétation féminine a Cannes, un Grammy, un Emmy, tre Golden Globe e un People’s Choice Award per i suoi contributi nel cinema, nella musica e nella televisione.
La ritroviamo negli anni Novanta strizzata in bustier super sexy e immortalata da Herb Ritts. Tra i suoi video ad alto tasso erotico, il singolo If I Could Turn Back Time, che viene censurato da MTV. Nel 1999 arriva un successo galattico con Believe: il singolo è il più venduto da una cantante donna in Inghilterra. Nel 2005 l’artista ha concluso il suo Farewell Tour, durato tre anni.
È il gruppo musicale femminile più amato degli anni Novanta: look iconici e hit di successo hanno reso le Spice Girls un vero e proprio fenomeno di costume. Ora una mostra ne celebra lo stile.
Sono passati 20 anni dal lancio di Wannabe, la hit che ha portato al successo internazionale le Spice Girls. Il gruppo, formatosi nel 1994, è passato alla storia anche per lo stile irriverente delle cinque ragazze. Come dimenticare Emma Bunton alias Baby, Geri Halliwell alias Ginger, Victoria Adams alias Posh, Mel C alias Sporty e Mel B alias Scary? Ed è proprio nella città natale di Geri, che verrà presto inaugurata Spiceworld: The Exhibition.
Il Waltford Colosseum dedica una mostra per celebrare il successo mondiale del gruppo, con un’esposizione degli abiti di scena e degli accessori originali indossati dalle ragazze nei videoclip ma anche nei concerti. Dagli stivali iconici di Geri firmati Prada alle scarpe di Mel B, la mostra comprende anche alcuni gadget prodotti nel periodo di massimo successo del gruppo. Spiceworld: The Exhibition sarà aperta al pubblico dal 7 luglio al 7 agosto 2016. Un evento imperdibile per fanatici degli anni Novanta.
Misteriosa, enigmatica, camaleontica: regina della disco-music anni Ottanta e musa di stilisti e fotografi, Grace Jones spegne oggi 68 candeline. Nata a Spanish Town, Giamaica, il 19 maggio 1948, da Marjorie e Robert W. Jones, politico locale e fervente religioso, quando i genitori decidono di trasferirsi sulla East Coast, Grace e il fratello vengono lasciati in custodia ai nonni materni. La piccola cresce sotto la fede pentecostale. Timida e insicura, da bambina viene regolarmente presa in giro dai compagni di scuola per la sua magrezza, ma eccelle negli sport.
Grace e il fratello coltivano un istinto di ribellione nei confronti delle imposizioni paterne, che prevedono una rigida osservazione dei principi religiosi. Trasgredire diventa un modo per affermare la propria identità: Grace inizia ancora giovanissima a truccarsi, a bere e a frequentare locali gay col fratello. Come lei stessa ha dichiarato più volte, durante l’adolescenza comincia anche a consumare LSD.
Nel 1965 si trasferisce negli Stati Uniti, dove inizia la carriera di modella. Alta 1,75 m, un fisico pieno di muscoli e personalità esplosiva, la bella Grace a New York firma un contratto con la Wilhelmina Models. Nel 1970 si trasferisce a Parigi, dove lavora per Yves Saint Laurent, Azzedine Alaïa, Claude Montana e Kenzo Takada.
Nella capitale francese divide l’appartamento con Jessica Lange e Jerry Hall e viene immortalata su Elle, Vogue e molti altri magazine patinati. Posa per i fotografi più famosi del mondo, da Helmut Newton a Guy Bourdin, da Hans Feurer a Chris von Wangenheim, da Richard Avedon fino a Jean-Paul Goude, che sarà anche suo compagno nella vita. Quest’ultimo forgerà il personaggio androgino e carismatico che la rese mito iconico degli anni Ottanta. Presenza fissa al Palace e allo Studio 54, fu immortalata anche da Andy Warhol. Tra le sue frequentazioni Giorgio Armani e Karl Lagerlfed.
SFOGLIA LA GALLERY:
Grace Jones, foto di Greg Gorman, 1986
Grace Jones era presenza indiscussa dello Studio 54
Body painting di Keith Haring, 1984
Uno scatto degli anni Novanta
Una polaroid di Andy Warhol, New York, 1984 circa
Con Arnold Schwarzenegger, foto di Andy Warhol, 1986
Grace Jones per Vogue México
Una foto del 1977
Grace Jones nel 1978
Uno scatto risalente agli anni Ottanta
Grace Jones nel 1974
Grace Jones per Vogue Paris
La cantante è stata legata sentimentalmente al fotografo Jean-Paul Goude
La cantante nel 1990
Grace Jones per OMM
La carriera di Grace Jones è iniziata come modella
Foto di Herman Leonard, novembre 1974
Lo stile inconfondibile di Grace Jones
Provocatoria e camaleontica
La cantante è stata regina della disco-music
Il corpo sinuoso di Grace Jones
Foto di Antonio Lopez
Con Dolph Lundgren, foto di Helmut Newton, Los Angeles, 1985
Con Jerry Hall, foto di Antonio Lopez, anni Settanta
Foto di Andy Warhol, 1984
Foto di Andrea Klarin, 2010
Foto di Bjorn Tagemose, 2014
Foto di Gavin Bond, anni Duemila
Foto di Greg Gorman, 1982
Foto di Greg Gorman, 1995
Foto di Gustavo Papaleo per il Guardian, 2010
Foto di Mark Sink, 1989
Foto di Sam Bolton, 1986
Foto di Stan Shaffer
Grace Jones in Libertango, foto di Jean-Paul Goude, 1981
Grace Jones per Philip Tracy, foto di Kevin Davies, 1998
In “Conan il distruttore”, diretto da Richard Fleischer, 1984
Foto di Jean-Paul Goude, 1980
Bustier Issey Miyake, foto di Greg Gorman, Los Angeles, 1995
Nel 1977 inizia la carriera nella musica: l’artista giamaicana è artefice della fusione tra la disco-music e il reggae. Tra i suoi successi storici anche alcune cover, tra cui la celebre La Vie en Rose di Edith Piaf, rivisitata da Grace Jones nel 1978. Nel 1981 è la volta di I’ve Seen That Face Before, sulle celebri note di Libertango di Astor Piazzolla.
Negli anni Ottanta è stata anche attrice cinematografica: l’abbiamo vista in Conan il distruttore, accanto ad Arnold Schwarzenegger, e in 007-Bersaglio mobile, accanto a Roger Moore.
Felina, aggressiva e prorompente, Grace Jones ha incarnato una bellezza unica nel panorama musicale e nel fashion biz. Innumerevoli le copertine e i servizi di moda. L’artista è attiva ancora oggi: nel 2014 ha partecipato alla colonna sonora di Hunger Games: Il canto della rivolta-Parte 1, accanto alla cantante neo-zelandese Lorde.