Peter Lindbergh in mostra a Rotterdam

Sarà aperta fino al 12 febbraio 2017 la mostra ospitata al museo Kunsthal di Rotterdam dedicata al fotografo di moda Peter Lindbergh: “A Different Vision on Fashion Photography” è una rassegna esclusiva di 220 scatti di moda che hanno consacrato Peter Lindbergh nell’Olimpo della fotografia patinata. Una tra le firme più autorevoli del Novecento, i suoi scatti hanno consacrato le supermodelle Cindy Crawford, Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Helena Christensen e Linda Evangelista, solo per citarne alcune.

Taschen firma l’iconico catalogo della mostra, che vede in copertina la splendida Kate Moss. Lindbergh, pioniere della fotografia neorealista, ha ridefinito gli standard di bellezza con un approccio umanistico, privilegiando una bellezza autentica ed espressiva. La retrospettiva, curata da Therry-Maxime Loriot, spazia sulla lunga attività del fotografo (dal 1978 ad oggi), attraverso 220 fotografie che documentano i passaggi più importanti della sua estetica. Le top model vengono ritratte in pose naturali per le strade della Grande Mela o ancora strizzate in giacche biker come provette motocicliste, o ancora con le celebri camicie bianche, iconico scatto realizzato per Vogue nel 1992.

La sua estetica si opponeva ad ogni stereotipo, offrendo un’interpretazione innovativa della bellezza femminile. “Questa dovrebbe essere oggi la responsabilità dei fotografi: liberare le donne, e ognuno, dal terrore della giovinezza e della perfezione”, così il fotografo si esprimeva negli anni Novanta. Attraverso il suo obiettivo, è riuscito a conferire un’aura di umanesimo anche alla fotografia più glamour e patinata. Il fotografo di origini polacche ha pubblicato i suoi lavori sulle riviste più prestigiose del mondo, da Vogue a Marie Claire, da Interview ad Harper’s Bazaar. Fotografie come reportage, realizzate senza alcun trucco.

Naomi Campbell, Linda Evangelista, Tatjana Patitz, Christy Turlington & Cindy Crawford, New York, 1990 © Peter Lindbergh
Naomi Campbell, Linda Evangelista, Tatjana Patitz, Christy Turlington & Cindy Crawford, New York, 1990 © Peter Lindbergh

Donna Karan: lasciano il CEO e i direttori creativi

Cambio di rotta da Donna Karan International (DKI): Caroline Brown, CEO della maison, e Maxwell Osborne e Dao-Yi Chow, designer della diffusion line DKNY starebbero infatti per rassegnare le proprie dimissioni. I tre sarebbero pronti a lasciare i loro incarichi entro la fine dell’anno. La notizia è emersa in concomitanza con la vendita di DKI (che controlla i marchi Donna Karan e DKNY), che è passata dal gruppo Lvmh all’americano G-III Apparel Group: secondo le fonti l’operazione, annunciata lo scorso luglio, avrebbe avuto il valore di 650 milioni di dollari.

Caroline Brown, CEO del brand dal gennaio 2015, vanta nel suo curriculum la presidenza di Carolina Herrera, incaricato lasciato per l’attuale. Ma ora sarebbe stata convinta dalla nuova direzione a lasciare il timone «per esplorare nuove opportunità di carriera». I direttori creativi di Dkny, Maxwell Osborne e Dao-Yi Chow, arrivati nell’aprile 2015, avrebbero deciso di concentrarsi unicamente sulla loro linea Public School, considerato «il cambio di proprietà e di strategie» che si è consumato all’interno dell’azienda.

G-III Apparel è un gruppo da 2,34 miliardi di dollari di ricavi l’anno, che controlla marchi come Vilebrequin, Andrew Marc, Bass, G.H. Bass e G-III Sports by Carl Banks. In più ha in licenza brand come Calvin Klein, Tommy Hilfiger, Karl Lagerfeld, Kenneth Cole, Cole Haan, Guess, Levi’s e Dockers. In un comunicato pubblicato ieri, in occasione dell’acquisizione, Morris Goldfarb, CEO di G-III, ha dichiarato: «Donna Karan International va ad aggiungersi al nostro portafoglio di marchi iconici e rafforza la nostra posizione di fashion leader».

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«Pensiamo -ha quindi aggiunto- che il mercato abbia bisogno di questi brand e che la sola linea Dkny abbia il potenziale di generare 1 miliardo di dollari di vendite l’anno. Lavorando in stretto contatto con i partner e il licensing network puntiamo a immettere in breve tempo sul mercato un lifestyle convincente, che riporterà Donna Karan in primo piano».

Sfila al Ritz Chanel Metiers d’Art 2017

Sfila nelle sontuose sale del Ritz di Parigi, dimora di mademoiselle Coco Chanel per ben 34 anni, la nuova collezione Chanel Metiers d’Art 2017. Dopo Roma, location scelta per la sfilata dello scorso anno, Karl Lagerfeld torna alle origini della maison, riscoprendone l’essenza più intima, attraverso gli ambienti che hanno fatto da sfondo alla vita di Coco Chanel, che visse al Ritz dal 1937 fino alla morte, avvenuta il 10 gennaio 1971. Il lussuoso hotel, che ha riaperto le porte solo pochi mesi fa, diviene set ideale di un défilé ricco di suggestioni.

Alla base della scelta di Lagerfeld di ambientare il fashion show a Parigi anche motivazioni di natura politica, dato il crollo del turismo parigino a seguito degli attacchi terroristici dello scorso anno: “Parigi ha una tale cattiva reputazione, ma visto che toccare Parigi è come toccare il cuore del mondo ho pensato sarebbe stato importante sfilare qui”, così lo stilista ha commentato la sua decisione.

Apre la sfilata la nuova baby musa di kaiser Karl, Lily-Rose Depp, la giovanissima figlia di Vanessa Paradis e Johnny Depp, che ha calcato la passerella in uno sfarzoso due pezzi composto da crop top e midi skirt in oro interamente ricoperti da una cascata di paillettes. Subito dopo è stata la volta della bellissima top model Cara Delevingne, altra musa prediletta dal couturier, che ha reso omaggio a Frida Kahlo.

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Lily-Rose Depp, la nuova musa di Lagerfeld


PARIS, FRANCE - DECEMBER 06: Cara Delevingne walks the runway during "Chanel Collection des Metiers d'Art 2016/17 : Paris Cosmopolite" show on December 6, 2016 in Paris, France. (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
Cara Delevingne ha reso omaggio a Frida Kahlo. (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)


Suggestioni Roarin’ Twenties e atmosfere da Café Society per la collezione, che ha visto un tripudio di ricami e applicazioni preziose, per lavorazioni artigianali dallo charme senza tempo: fiorellini in cristallo ed elementi gioiello fanno capolino dal tulle di lunghi abiti da gran soirée; largo a frange e ruches, ma anche piume e contrasti iconici, come l’abito da sera indossato con piumino. La Belle Époque illumina la Ville Lumière tra velette di pizzo, camelie di voile e suggestioni couture che strizzano l’occhio al glorioso passato della maison. Trionfo di tweed e fili di perle, tra giacche bouclé, da sempre capo principe della maison e stivali alti a ginocchio. In passerella anche Georgia May Jagger e Pharrel Williams.

Da 13 anni a questa parte la linea Chanel Métiers d’art omaggia i laboratori artigianali che fanno parte di Paraffection, l’azienda sussidiaria aperta dalla Maison nel 1997 per promuovere l’opera degli artigiani francesi a cui si affida per le sue creazioni. La sfilata di quest’anno è stata caratterizzata da tante novità: Karl Lagerfeld, per la prima volta presente al défilé, seduto ad uno dei tavolini, ha permesso l’entrata dei fotografi nel backstage del fashion show, per immortalare gli artigiani al lavoro.





Nel front row spiccano Jada Pinkett-Smith, Willow Smith, Clémence Poesy, Vanessa Paradis, Inès de la Fressange, Ludivine Sagnier e Marie-Ange Casta, solo per citarne alcuni. #ParisCosmopolite è stato l’hashtag ufficiale della sfilata.

Moschino veste Barbie e Ken nel nuovo Christmas Giftset

Natale è alle porte così come la lista dei regali. Una chicca imperdibile arriva da Moschino, che sforna un Christmas Giftset ironico e glamour. Per il Natale 2016 Jeremy Scott sceglie di vestire Barbie e Ken, la coppia patinata per eccellenza, che per l’occasione indossa gli stessi abiti indossati dallo stilista e dalla splendida supermodella irlandese Stella Maxwell in occasione degli MTV Video Music Awards del 2015. Un cofanetto esclusivo che rappresenta il regalo ideale per tutti i fan della celebre bambola.

Barbie, la bambola più amata da intere generazioni, sfoggia un lungo abito da sera in velluto nero, della collezione Autunno/inverno 2015 di Moschino: il vestito esalta il suo fisico statuario, tra drappeggi e una balza laterale. Ken indossa invece un tuxedo a righe dalle suggestioni vintage: ricorda le barre di colore degli schermi televisivi la mise, indossata dallo stesso Jeremy Scott.

Il cofanetto regalo in limited edition sarà in vendita nello store online di Moschino (www.moschino.com) e nelle principali boutique del marchio a Milano, Roma, Parigi, Londra, New York e Los Angeles al prezzo di 239 euro. In vendita anche due teli da spiaggia raffiguranti Barbie e Ken: costo 86 euro cadauno. Un’edizione da collezione. Da non perdere.

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Barbie e Ken nel nuovo Giftset firmato Moschino


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Jeremy Scott e Stella Maxwell

Tendenze moda autunno/inverno 2016-2017: cappellini

Accessorio irrinunciabile del guardaroba e vezzo femminile, il cappello è must have di ogni stagione invernale. L’autunno/inverno 2016-2017 vede una grande offerta di modelli, che hanno caratterizzato le principali collezioni: occhi puntati sul cappello, che diviene principale fashion trend di stagione.

Dal basco alla francese al berretto in lana, tantissimi sono i modelli proposti dai principali designer: perfetti per impreziosire ogni mise, dalla più classica alla più sportiva. E se Alessandro Michele porta in passerella da Gucci un cappellino con veletta, dalle suggestioni lady like e dal piglio bon ton, Philosophy by Lorenzo Serafini reinterpreta un evergreen dal fascino intramontabile quale è il basco alla francese.

Missoni punta sulla morbidezza della lana, per combattere il freddo e il rigore invernale. Prada propone invece inedite ispirazioni mariniere per cappellini dal piglio vintage. Suggestioni Seventies e linee rigorose da H&M, che sdogana il cappello in feltro, pezzo classico del guardaroba.

Tendenze accessori autunno/inverno 2016-2017: gli orecchini

Tante sono le tendenze per l’Autunno/Inverno 2016-2017: non solo moda ma anche accessori a calamitare l’attenzione alle sfilate. Preziosi e sfarzosi o plastificati e coloratissimi, gli orecchini sono i veri must have di questa stagione invernale. Onnipresenti sulle passerelle ad impreziosire ogni outfit, la gioielleria è stata il vero fashion trend delle collezioni per l’inverno 2017.

Largo a tantissimi modelli, perfetti per ogni mise e occasione: la fantasia regna sovrana per orecchini dal forte impatto scenografico o modelli più sobri dalle suggestioni antiche, perfetti per i capi più classici. Tanti sono stati i brand che hanno sposato la tendenza imperante, portando in passerella orecchini che catturavano l’attenzione.

Blumarine punta sul romanticismo e sulle più classiche ispirazioni invernali, portando in passerella modelli con pon pon in pelliccia; da Dsquared2 gli orecchini sono a forma di nappina, mentre Anthony Vaccarello e Lanvin puntano su pendenti classici perfetti per la sera. Suggestioni Eighties da Jeremy Scott, Elisabetta Franchi ed Emporio Armani, mentre Gucci punta al vintage, con monili preziosi che profumano di antico.


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Maxi perle in passerella da Marni, mentre Maison Martin Margiela punta alla sperimentazione. Grandi lune di colore rosso sfilano da Stella McCartney mentre MSGM propone orecchini dalle forme bizzarre, in un inedito gioco geometrico. Tessuto e stoffe intarsiate in passerella da Tory Burch e Veronique Leroy mentre l’orecchino secondo Vivienne Westwood è una sorta di amuleto, un talismano dai rimandi misteriosi ed onirici, in bilico tra punk e spiritismo.

(Foto: Elle)

Alessio Pozzi: chi è il modello italiano del momento

Vent’anni, fisico scultoreo e occhi nocciola: è Alessio Pozzi il modello italiano del momento. Amatissimo da Riccardo Tisci, Alessio ha già sfilato per i marchi più importanti del mondo, da Armani a Calvin Klein, da Moschino a Givenchy. Volto di Dolce & Gabbana, H&M e Givenchy Jeans, il modello ha posato accanto a top model del calibro di Adriana Lima, Candice Swanepoel e Miranda Kerr.

Classe 1995, 1,89 di altezza, Alessio è nato a Capriolo, in provincia di Brescia. Il giovane modello è stato scoperto in un centro commerciale due anni fa: da allora la sua carriera è in costante ascesa. Re dei social, con oltre 90mila follower su Instagram, il modello è acclamato da uno stuolo di adolescenti.

Segni particolari: una cicatrice sul viso, che il modello si è procurato per colpa di Gris, il suo gatto. Alessio ha firmato un contratto con l’agenzia Elite Milano. Tra i primi a notare la sua grande fotogenia Domenico Dolce, che lo ha scelto come testimonial. Un fisico marmoreo, dovuto a tanta disciplina e alla palestra. «Mi sono costruito», così il modello descrive se stesso.

Tom Ford dice no a Melania Trump

“Non vestirò mai Melania Trump”: a parlare è Tom Ford. Lo stilista americano, intervistato durante la trasmissione “The View”, ha raccontato di aver già rifiutato in passato di creare abiti per la neo First Lady e che non intende farlo in futuro.
«Non è il mio ideale», così Tom Ford commenta la propria decisione, irremovibile. Il designer, ex direttore creativo di Gucci e Saint Laurent, è attualmente al cinema con il suo secondo film, “Animali Notturni”.

Lo stilista cinquantacinquenne lascia a bocca aperta l’intervistatrice Joy Behar: «Già mi è stato chiesto alcuni anni fa di vestire Melania Trump e ho rifiutato —ha detto Tom Ford—. Non è il mio ideale». Mosso da ideali estetici ben diversi dallo stile di Melania Trump, Ford rifiuta in modo categorico la possibilità di vestire la moglie del nuovo presidente degli Stati Uniti.

Tuttavia nel mirino dello stilista non c’è solo Melania Knauss: Tom Ford ha infatti ammesso che non avrebbe accettato neanche di vestire Hillary Clinton, rivale di Trump. «Credo che non avrei vestito neppure Hillary se avesse vinto le elezioni. I miei abiti sono troppo costosi e non si addicono alla moglie di un presidente».

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Dolce & Gabbana alla conquista della Cina

Dolce & Gabbana sbarcano in Cina: è Hong Kong la location scelta per la sfilata di Alta Moda del duo di stilisti. L’evento, seguitissimo sui social, ha visto la costruzione di un ponte ideale tra Cina e Italia, che, secondo Domenico Dolce e Stefano Gabbana non sarebbero poi così lontane. Tripudio di opulenza e suggestioni imperiali nel défilé, che ha visto sfilare modelle rigorosamente asiatiche, vestite come principesse.

Si apre con il dovuto omaggio al Bel Paese, sulle note di “O sole mio” una sfilata destinata ad entrare nella storia: nella hall del Peninsula Hotel sfila per la prima volta l’Alta Moda fuori dall’Italia. Tra i 200 selezionatissimi ospiti l’intero jet-set asiatico, tra sedie d’oro, grappoli di rose e le gigantografie di Leonardo e Tiziano. vogliamo far entrare tutti nel nostro mondo

Si alternano sulla passerella più di cento abiti che omaggiano l’alta artigianalità italiana: virtuosismi e maestria ni ricami dorati che impreziosiscono la prima uscita, con un lungo abito in tulle nero con tanto di lunghi guanti e corona da imperatrice. Tripudio di broccati, pietre preziose e conchiglie che decorano bustier e copricapi pregiati; largo a cappe di seta e pellicce di astrakan, tubini in pizzo e lamè, per re e regine di un ideale regno in cui a dominare è lo stile e il Made in Italy. L’uomo sfila in vestaglia e colbacco, sfoggia blazer interamente ricamati e sfarzosi completi in broccato.

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Opulenza è la parola chiave di un fashion show suggestivo, organizzato in appena un mese e che inizialmente doveva sfilare a Milano. “Perchè qui? -risponde Domenico Dolce- È stato il nostro primo amore cinese. E poi è al centro di tutti, anche di altri mercati come Russia o Australia, tanto è vero che sono venute clienti da ovunque”. I due stilisti si rivolgono ad una “giovane tosta che sa quello che vuole e oggi conosce molto bene le cose e apprezza la qualità. Non la intorti con i falsi, no. Anzi. Vuole cose sempre più vere e originali”. La dichiarazione d’amore per la Cina campeggia sui social con l’hashtag «dgloveshongkong». Dolce & Gabbana ribadiscono l’importanza dei nuovi media come principale veicolo per portare la loro moda alla gente. «Questo è il nostro modo oggi di concepire la moda, andare verso la gente e non importa se non tutti possono acquistare questo o quel capo, ci piace l’idea di farli entrare nel nostro mondo. Di fare vedere a tutti cosa è il nostro lavoro».

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In mostra a Londra il guardaroba di Lady Diana

Che Lady Diana Spencer fosse un’icona di stile non è certo una novità: tantissimi i look sfoggiati nel corso degli anni dalla “principessa triste”, consacrata ad icona di stile. A 20 anni dalla sua scomparsa, una mostra celebra lo stile di Lady D.

“Diana: Her Fashion Story” aprirà i battenti a Kensington Palace il prossimo 24 febbraio: l’attesissima mostra, fortemente voluta dai figli William e Harry, segna solo l’inizio di una serie di iniziative che intendono celebrare la figura di Diana Spencer nel ventesimo anniversario dalla sua prematura e tragica scomparsa, avvenuta il 31 agosto 1997 a seguito di un incidente automobilistico in un tunnel parigino.

Timida e fragile, la principessa Diana è stata una delle figure più scomode della casa reale inglese: dal suo matrimonio con Carlo agli amori clandestini, al centro della mostra vi è l’evoluzione del suo stile. Da brutto anatroccolo a cigno fotografato su tutti i tabloid, Lady Diana ha sfoggiato nel corso degli anni tantissimi look entrati nella storia. Un’evoluzione stilistica che, dagli anni Ottanta ai Novanta, viene esplorata attraverso 26 indimenticabili abiti esposti a Londra, cinque dei quali sono di proprietà dell’Historic Palace Houses, mentre gli altri 21 appartengono a collezionisti privati e musei di tutto il mondo. Una panoramica sullo stile di una delle principali icone del Novecento: dall’abito a pois firmato Regamus, indossato da un’acerba Diana appena 19enne al celebre abito da sera in veluto blu, firmato Victor Eldestein, che la principessa indossava durante un memorabile ballo alla Casa Bianca con l’attore John Travolta. Correva l’anno 1985 e la naturalezza di Diana, la sua spontaneità e la sue proverbiale eleganza contribuirono a consacrarla come icona fashion. Tra i suoi designer più amati Catherine Walker e Christian Dior.

Lady Diana alla Casa Bianca nel 1985
Lady Diana alla Casa Bianca nel 1985


Eleri Lynn, curatrice della mostra, ricorda così la principessa: «Diana era consapevole dell’effetto che le sue scelte sartoriali potevano avere a livello diplomatico e del modo in cui la sua immagine poteva essere interpretata, oltre all’importanza che potevano rappresentare per il futuro degli stilisti da lei scelti e dell’industria della moda britannica. Per questo poneva estrema cura nella preparazione di ogni capo».

Calzedonia compie 30 anni

Il primo dicembre Calzedonia spegne 30 candeline: il brand di calze e beachwear più famoso del mondo segna un traguardo importante. Nato a Verona nel 1986, con la missione di rendere belle ed eleganti tutte le donne grazie alle sue calze, Calzedonia ha sempre puntato sulla bellezza.

Tante le testimonial illustri che si sono alternate nel corso degli anni, da Gisele Bundchen a Cameron Russel, da Sara Sampaio a Julia Roberts fino ad Adriana Lima. Tante anche le pubblicità che ancora ricordiamo, dallo sport “Speriamo che sia femmina”, del 2006, al famoso “Il Futuro è rosa” del 2009 fino allo spot di oggi, che vede una splendida Julia Roberts scambiata per una commessa: un manifesto estetico che ha sempre guardato con attenzione all’evoluzione della moda.

“Un’occasione da non perdere”, ha dichiarato l’azienda in una nota, “per ricordare il lungo percorso di un brand che negli anni ha definito il suo Dna di specialista nel mondo delle calze e dei costumi da bagno. L’italia, il Veneto restano sempre il punto di partenza, dove tutto ebbe inizio nel lontano 1986. Calzedonia continua ad essere legata al suo territorio, Verona, dove ha sede l’headquarter, ma con occhi sempre più rivolti ai mercati esteri, dove ci sono i più ampi margini di crescita. In tutti questi anni Calzedonia ha affermato uno stile in cui l’accessorio è protagonista”. L’anniversario è seguito in tutto il mondo attraverso i social network, con l’hashtag #calzedonia30.