Nonconformists, la nuova adv di Prada firmata da Willy Vanderperre

Prada presenta la sua nuova campagna adv Nonconformists, firmata dal fotografo Willy Vanderperre per le collezioni autunno inverno 2017-18. Inserita all’interno del progetto artistico 365, la campagna pubblicitaria ha un che di rivoluzionario: le immagini sono state scattate lo scorso 15 gennaio, dietro le quinte della sfilata Prada uomo autunno inverno 2017-18. Per la prima volta, quindi, una collezione viene immortalata prima di sfilare davanti al pubblico e alla stampa. Le immagini acquisiscono così una spontaneità, una ruvidezza, una verità che sui set fotografici si rischia di perdere. Immediate, quasi crude, le fotografie di Vanderperre ritraggono modelle e modelli in pose quasi spontanee, cogliendo la verità della persona, del personaggio e dei capi che indossa.


Entrambe ispirate agli anni ’70 e a un certo attivismo politico che le attraversa con un’energia palpabile, le collezioni Prada uomo e donna per il prossimo autunno inverno sono fatte di linee semplici, materiali grezzi, sovrapposizioni apparentemente casuali. Lana e popeline, velluto a coste e cachemire alternano texture morbide e ruvide per una moda che esalta la semplicità e l’individualità. Nei raffinati scatti in bianco e nero e nelle immagini a colori, Willy Vanderperre esplora l’unicità dell’individuo che interpreta la collezione in maniera personale. Così gli uomini e le donne di Prada sono sé stessi ma interpretano anche un personaggio, testimonial di un manifesto che inneggia alla spontaneità. Lexi Boling, Mia Brammer, Kris Grikaite, Natalie Westling, Aiden Andrews, Clement Chabernaud, Michel de Haan, Alpha Dia, Kassian Ibrahim, Mikolaj Kajak, Adam Osborne, Kerkko Sariola, Quintin Van Konkelenberg sono i volti della campagna, in cui appaiono cappotti di pelliccia patchwork e cardigan bon ton, pullover a V e, ovviamente, le borse Prada autunno inverno 2017-18. Miuccia Prada si affida un nuovo tipo di comunicazione, che racconti la sua moda ma anche i tempi in cui viviamo e la necessità, per tutti, di esprimere la propria identità anche attraverso i vestiti.


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Sfilata Miu Miu 2017, tra fur coat, colori pastello e maxi paillettes

Miu Miu chiude il mese dedicato alla moda donna prêt-à-porter con la sua sfilata a Parigi, presentando una collezione autunno inverno 2016-17 coloratissima e glamour. Miuccia Prada rappresenta quella che lei stessa definisce «la follia del glamour davanti a un futuro così incerto». Fur coat e abitini in maxi paillettes si tingono di colori pastello, tonalità acide e colori brillanti per un caleidoscopio di sfumature iper femminili e giocose. Come durante la Grande Depressione, la moda diventa l’arma per eccellenza delle donne che cercano di sfuggire a un presente e a un futuro terribilmente grigio.


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Sulla passerella della sfilata Miu Miu 2017, ci si difende dall’incertezza avvolte in morbidi fur coat sintetici con cappelli abbinati dai colori pastello: azzurro e rosa, corallo e giallo chiaro, verde acqua e arancio. I minidress sfavillano di maxi paillettes, cristalli e piume, per una moda donna che spazia dalle suggestioni anni ’40 agli anni ’70. Jumpsuit psichedeliche e scollature bordate di cristalli, maxi bomber e trench in pvc sono i tasselli con cui Miu Miu crea una sfilata ottimista e colorata, massimalista e surreale. Il gioco della moda si inserisce in una problematica sociale e politica che affligge ogni donna: la libertà di essere se stesse, ancora oggi ostacolata in troppe situazioni. Cosa può fare il mondo del lusso? Certo non molto, ma può dare un segnale, come Miuccia Prada insegna. Può liberare la fantasia e l’immaginazione attraverso i suoi capi e aprire una strada verso l’inclusione di tutti i tipi di femminilità. «Sono sempre più interessata alle diverse forme della bellezza» ha dichiarato la stilista, dietro le quinte della sfilata Miu Miu a Parigi. Sulla sua passerella sfilano donne diverse, accomunate da una forte personalità. Indossano moonboots in pelliccia sintetica arancione e sandali ricoperti di cristalli, cappotti in pvc e stivali di vernice. E non hanno paura di nulla.


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Milano Moda Uomo: sfilata e cena per il Prada Day

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Prada Day: la giornata più attesa di questa edizione di Milano Moda Uomo è stata quella di ieri, in cui la signora Miuccia ha svelato la sua collezione primavera estate 2017 e poi ha offerto una cena a tutti gli ospiti. Nomi illustri nel front row della sfilata moda uomo (e donna), da Jessica Chastain a Milla Jovovich, da Carlo Capasa a Valeria Golino. Tutti vestiti Prada dalla testa ai piedi, ça va sans dire, e pronti ad ammirare una collezione come sempre sorprendente. Dopo la sfilata autunno inverno, dedicata alla scoperta, è ancora il viaggio il tema ispiratore. «In passerella ci sono giovani alla scoperta di scambi culturali, di esperienze – ha dichiarato la stilista – Vogliono condividere il loro sapere con popoli, razze diversi. Ho pensato a loro come a viaggiatori in cerca di condivisioni». Un viaggio di scoperta, declinato in stile millennials: zaino in spalla alla ricerca dell’avventura, ma sempre connessi.


Tutti i modelli indossano un grande zaino in cui portano tutto ciò che può servire: tablet e smartphone, borracce e borsette, scarponcini e tacchi a spillo. Non si sa mai. «C’è in effetti un senso di preparazione all’emergenza, un’urgenza di portare con sé tutto il necessario», ha dichiarato la signora Prada raccontando la collezione. L’unico vero must è la praticità. Tessuti leggerissimi, impermeabili, resistenti come il nylon, vero protagonista della collezione. Colori neutri e stampe coloratissime, per questa moda uomo e donna che coniuga comodità e stile. Le stampe classiche come il tartan e il quadrettato si applicano a pantaloni sportivi con banda fluo, le tute si arricchiscono di cinture in vita e le gonne sono stampate a fantasie grafiche o cartoon. Ai piedi, ciabatte di gomma con applicazioni colorate e calzini di spugna, perché gli esploratori camminano tanto. Ancora una volta, Miuccia Prada è capace di catalizzare l’attenzione della Milano Fashion Week, anche quando disegna tute per ragazzi avventurosi.


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Manuela Pavesi: l’addio ad una grande icona della moda italiana

Icona fashion ed esteta. Eclettica ed estrosa. Il volto unanime del fashion system e della fotografia di genere.

Manuela Pavesi, con la sua dipartita a soli 65 anni e dopo una dolorosa malattia, ha lasciato un vuoto enorme e difficile da colmare nel mondo della moda italiana ed internazionale.

 

Manuela Pavesi ritratta sorridente in una mise eccentrica
Manuela Pavesi ritratta sorridente in una mise eccentrica

 

 

Redattrice di moda per Vogue Italia, braccio destro di Miuccia Prada (le due donne s’incontrarono per la prima volta nel 1968 durante un corteo studentesco vestite elegantemente in Yves Saint Laurent), ossessionata dagli abiti vintage tanto da divenire collezionista di quest’ultimi.

Sobria nel suo chignon biondo, Manuela si scagliava contro la sciatteria definendo lo stile una “costruzione e modo di essere”.

Era ossessionata dalla moda fin dai primi anni della sua vita, definendola una “perversione, deviazione e patologia”.

 

Manuela Pavesi in compagnia dell'amica Miuccia Prada
Manuela Pavesi in compagnia dell’amica Miuccia Prada

 

 

Idolatrava il maestro couturier Yves Saint Laurent come raccontò in un’intervista “L’incontro che mi ha cambiato è stato quello, simbolico, con Yves Saint-Laurent, il primo a portare la sensibilità della strada nella moda. Mi sono vestita quasi solo Yves Saint Laurent per almeno tutti gli anni ’70. Abiti incedibili, che conservo ancora gelosamente tutti. Come il famoso vestito “Belle de jour”, nero con il colletto bianco, a cui sono legatissima e che mi ha sempre affascinato per l’interpretazione alla Buñuel dell’eleganza femminile, che lo ha ispirato […]Vestirmi YSL e condividere così il suo stesso punto di vista è stato per me più che frequentare un’università della moda. Ha influenzato profondamente la mia estetica.”

Ribelle, severa nel suo essere donna e lavoratrice. Colta e raffinata, indubbiamente pioniera delle nuove tendenze.

Il suo sorriso, sempre splendente e i suoi abbinamenti  sopra le righe, mancheranno al sistema, come ai suoi estimatori e agli amanti in genere della moda.

 

 

Per la copertina fonte Vanity Fair

 

Prada: estetica globetrotter in passerella a Milano

È stato finora il défilé più controverso, quello che più ha animato le discussioni della seconda giornata della Milano Moda Donna: sfila sulla passerella di Prada una nuova estetica, che trova incarnazione in una incallita viaggiatrice dall’animo curioso, un po’ bohémien e un po’ globetrotter, sempre pronta ad abbracciare nuove sfide e nuovi orizzonti.

A calcare la passerella è una donna dissoluta, ai margini della società, stretta in corsetti che profumano di antichi boudoir e segreti inconfessabili; poi ecco il lusso del broccato di seta ad impreziosire capi dal sapore retrò, vagamente Fifties, reliquie di un passato lasciato ad attecchire tra la naftalina degli armadi, tra ricordi custoditi con cura in soffitte polverose.

La donna immaginata da Miuccia Prada per la collezione Autunno/Inverno 2016-2017 è una vagabonda di lusso, che sembra quasi provare un autentico piacere nell’inedito mix & match a cui si lascia andare. Gli accostamenti sono arditi e surreali, audaci prove stilistiche che catturano l’occhio e la fantasia. È un patchwork di lana e broccati preziosi, tra calze ricamate e abiti da sera, tartan e velluti. Sovrapposizioni, cappotti in stile militare, capispalla dall’allure classico in tweed con il collo di pelliccia a contrasto. Gli accessori sembrano rubati dal guardaroba della nonna, mentre decorazioni surrealiste fanno capolino ovunque, ed inserti in velluto come spalline completano abiti da sera che ricordano un passato mai vissuto o mai dimenticato.

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(Fonte Madame Figaro)
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(Fonte Madame Figaro)


Protagonista indiscusso della sfilata è un casual mood perfettamente studiato in ogni dettaglio, nel segno di un effortlessy chic che strizza l’occhio a certe suggestioni barocche e sopra le righe da indossare con disinvolta allegria accanto alla mise più sobria. Largo ad accostamenti borderline ed accessori iperbolici, per un’eleganza nuova, che fa di questa originale clochard extra lusso una trendsetter ante litteram. Ribelle, anticonformista, complessa ed individualista, la donna Prada non teme il giudizio altrui e sfila dall’alto di una invidiabile self-confidence.

Le stampe firmate da Christophe Chemin profumano di viaggi in paesi lontani, di valigie mai riposte e di un bagaglio culturale che trae linfa vitale dalla mera osservazione del mondo, tra popoli e culture lontane che affascinano questa cittadina del mondo, più a suo agio on the road che entro i ristretti limiti delle feste glamour. Proustiana nel suo approccio al viaggio, curiosa e decadente, è una donna che ha un vissuto da raccontare, che trova espressione nelle collane con libri e chiavi come ciondoli, tra oro all over e stoffe pregiate.

Il cappello marinère si accosta alla camicia hawaiana, gli stivaletti da montagna accompagnano l’abito da sera, mentre sotto a paletot dall’aria vintage sbucano corsetti semi slacciati. I capispalla sposano astrakan e lana patchwork, per suggestioni globetrotter; il mood è casual e folk, per peregrinazioni ricche di aneddoti, ricordi e souvenir di viaggi, racchiusi nell’immancabile handbag che fa capolino quasi ad ogni uscita. In passerella brilla Stella Tennant, blasonata top model britannica, oggi splendida quarantacinquenne, mirabile testimone dell’estetica di Miuccia Prada.


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Miu Miu P/E 2016: femminilità boyish

Contrasto è la parola d’ordine che caratterizza la collezione Primavera/Estate 2016 di Miu Miu: Miuccia Prada si rivolge ad una donna dalla personalità forte e dallo spirito anticonvenzionale, che attinge a piene mani dal guardaroba maschile, per un mood quasi transgender.

Quasi timorosa della propria femminilità, o forse costretta dal mondo di oggi a celarla, la donna Miu Miu si districa tra un mood boyish e una sfrontata anima muliebre: perché essere donne a volte può essere la parte più difficile del gioco.

Poli opposti sfilano al Palais D’Iéna, per una donna dall’anima duplice: leziosità e dolcezza nelle sottovesti orlate di bordi frou frou che fanno capolino da austeri capispalla sartoriali dal taglio maschile o da polo rubate all’armadio di lui.

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Sotto una corazza da signorina Rottermeier, la donna che sfila da Miu Miu nasconde un candore infantile, che viene fuori nei dettagli, come il cerchietto indossato da tutte le modelle.

Suggestioni retrò nelle camicette e nel tweed di gonne midi da segretaria, che sembrano indugiare un po’ nella linea a sirena; ma laddove l’anima femminile sembra voler avere la meglio, arrivano la polo maschile e il cappotto oversize dal taglio rigorosamente sartoriale, a bilanciare gli equilibri.

Una dicotomia che diviene il fil rouge dell’intera sfilata: lo styling è forte e ricco, come nelle sottovesti da indossare sopra la camicia. La lingerie diventa protagonista, per audaci trasparenze che in realtà svelano solo l’outfit che si nasconde sotto. Stampe forti, in linea col mood strong, a partire dalle labbra rosso vinaccia.

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Stole dai colori fluo impreziosiscono austere giacche, il rigore si stempera nello chiffon delle camicie da notte fluttuanti indossate come grembiuli sopra i capi. Quasi una schizofrenia, il maschile e il femminile si rincorrono costantemente, tra grintose biker jacket che svelano inediti ricami, stampe metallizzate e argentate e dettagli in vernice su capi rigorosi.

Le scarpe flat un attimo dopo divengono sfiziose francesine dal tacco platform. La palette cromatica non teme di osare e unisce un pied-de-poule viola al verde smeraldo di dettagli che non stonano affatto. Largo a pullover a rombi, pantaloni a sigaretta dai dettagli fluo, giacche oversize e dettagli sporty-chic.


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