LOOK OF THE DAY: METAL MOOD
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(immagini prese da www.trendfortrend.com)
beauty di Miriam De Nicolo’
Valentina Mache è la nostra “modella del mese”
Foto di Miriam De Nicolo’
Modella Valentina Mache
1. Valentina, raccontaci dei tuoi inizi in qualità di modella:
Avevo 16 anni e vivevo ancora nella mia città, Galati in Romania. Uno scouter mi vide e mi chiese di partecipare ad un concorso, dove una grande agenzia di Bucharest faceva selezioni. Era la MRA Models con cui, grazie a quel concorso, ho avuto un contratto di esclusività per 5 anni.
2. Quali sono i pro e i contro del tuo mestiere?
Esistono pro e contro in tutti i campi. Molti pensano che fare la modella sia un lavoro facile e leggero, invece è un lavoro relativamente faticoso, come tutti gli altri. Le gratificazioni a me arrivano quando mia madre va in edicola, compra una rivista in cui sono pubblicate delle mie foto e le mostra agli altri orgogliosa. Ma c’è anche il rovescio della medaglia: alzarsi alle 5.00 del mattino per prendere un treno e ritornare a casa alle 23.00. E’ la forte passione che fa passare stress e stanchezza.
3. Segui delle diete per mantenerti in forma?
Mai seguito nessuna dieta per dimagrire! Ho fatto qualche dieta mirata, ma per mettere massa. Sono magra di natura ed è una fortuna per il mio lavoro, anche se la gente pensa che io non mangi; chi mi conosce sa che mangio di tutto senza esclusione.
4. Quali sono i tuoi prodotti di bellezza?
Potrei dilungarmi per ore! Adoro i prodotti per la pelle, le creme per il corpo, il make-up… I miei must per il trucco sono il fondotinta (Shiseido), il mascara (Dior), l’eye-liner (Make-up forever), il blush (Mac) ed il balsamo per le labbra (Elisabeth Arden).
5. Quanto è importante per te l’essere e quanto l’apparire?
Sono convinta che viviamo in una società in cui “apparire” è più importante che “essere”. Io cerco sempre di mantenere un approccio naturale agli altri e di non dare mai troppe spiegazioni. Non mi piace giustificare i miei atteggiamenti e se sono nel “mood di apparire”, lo faccio e basta. Ma il mio vero “io”, il mio “essere”, lo riservo alle persone con una bella energia – Quali tipi di persone? Lo si capisce dai loro occhi!
6. I tuoi progetti per il futuro:
Tantissimi progetti, troppi 🙂 ma cerco di stare con i piedi per terra e vivere il presente. Come dice una canzone “non chiedermi del futuro, si avvicina mentre andiamo“.
7. Cosa consiglieresti a una giovane ragazza che si addentra nel mondo della moda?
Di essere se stessa, puntare in alto e studiare. Personalmente sono stufa di quelli che pensano che le modelle non hanno tanta materia grigia. Poi di andare e vedere il mondo. Questo lavoro ti offre tante possibilità di viaggiare, quindi non dite di no ai viaggi.
8. Ci sono icone a cui ti ispiri?
La mia ispirazione è ovunque: moda, natura, architettura, sorrisi, occhi…
Adoro Audrey Hepburn perché abbiamo una cosa in comune: la passione per i cappelli. Non esco mai di casa senza indossarne uno. Più che una passione è un’ossessione.
9. La campagna fotografica per cui avresti voluto posare?
Parliamo di una campagna del 2015?!? Se sì, non c’è dubbio: avrei voluto vestire i panni di Rihanna per Dior Secret Garden, fotografata da Steven Klein -un sogno! Solo la location mi fa venire i brividi: Château de Versailles, stesso luogo dove la bellissima Charlize Theron è stata testimonial della campagna profumo J’Adore.
10. I tuoi hobby e il tuo tempo libero:
Ascoltare musica è il mio più grande hobby. Anche perché posso fare tante cose mentre ascolto. La musica cura le mie ferite ed apre mente e cuore. Poi amo tantissimo la natura quindi vado a fare lunghe passeggiate nei boschi e rifletto…
Abiti Invictus Atelier
EMANUEL UNGARO COLLEZIONE PRIMAVERA – ESTATE 2016 – PARIGI FASHION WEEK
Il quinto giorno della Parigi Fashion Week SS2016 vede sfilare EMANUEL UNGARO e le sue modelle protagoniste di una fiaba fiorita.
Grande forza, seppur con quel senso di leggerezza tipico del sapiente uso dei tessuti di Emanuel Ungaro, la collezione primavera – estate 2016 sprigiona grazia e profumi di stagione: i fiori sono protagonisti, dai minidress, ai lunghi abiti dal taglio seventies.
Con Fausto Puglisi alla guida, Emanuel Ungaro ci fa rivivere una donna “principessa” in chiave moderna, dallo stile bohémienne con accenti futuristici, una donna che non rinuncia alla femminilità e lo fa con carattere e personalità, una donna che conserva i tratti eleganti e regali ma non tace quelli più oscuri.
L’elemento flower attraversa il corpo e si annida sulle spalle delle giacche in forma di ruches, i cuissard sono il fil rouge della cappe, non mancano i completi bon ton black and white e carta da zucchero.
Guarda qui tutta la collezione primavera – estate 2016 di Emanuel Ungaro
MODELLA DEL MESE: MATEA PLENCA
“Back to Seventies”
Model: Matea Plenca @The Lab Models Milan
Photographer: Miriam De Nicolo’
Stylist: Valeria Semushina
Make-up: Francesca Borrello
Nome: Matea
Cognome: Plenca
Nazione: Croazia
Descrivici il tuo stile:
Sono sempre alla ricerca dei trends e li seguo, ma mixandoli al mio stile, a volte sporty, altre vintage. C’è un accessorio a cui proprio non posso rinunciare: i tacchi a spillo!
Esistono delle modelle-icone a cui ti ispiri? Cara Delevingne, una delle modelle più pagate del momento ha deciso di lasciare le passerelle, cosa ne pensi?
Ho letto la notizia sui giornali, Cara Delevingne ha saputo differenziarsi per carattere e personalità, ma non è tra le mie preferite, ha lo stile di un “maschiaccio”. Io sono per la dolcezza di Miranda Kerr o la sensualità di Candice Swanepoel, supermodella testimonial di Victoria’s Secret.
Segui delle diete particolari per tenerti in forma?
Non faccio alcuna dieta, ma cerco di mangiare sano, prediligendo frutta e verdura, pesce, uova, insomma più proteine e meno grassi!
Quali sono i prodotti cosmetici che utilizzi di più?
Quando faccio casting non uso make up – e in genere ho casting tutto il giorno, fino alle 21.00.
E’ la sera che mi sbizzarrisco, quando esco con gli amici, mascara e fondotinta non mancano mai nel mio beauty-case, in genere Mac, ottimi prodotti da professionisti.
La casa di moda che più ami:
Valentino, senza alcun dubbio: eleganza e femminilità.
Siamo sull’ultima spiaggia, quella dei “nuovi fotografi”, quella dei “selfie tra le gambe fronte mare”, quella dei “workshop di nudo in una fabbrica abbandonata”.
L’era del digitale ha scaravoltato (alla Parodi) la fotografia e soverchiato il buon gusto, il rigore, a volte la decenza.
Eccezioni ne esistono ancora in questa valle di lacrime, un esempio è Pino Leone, che ancora sopravvive grazie alle sue idee e forse grazie alla collocazione geografica della sua dimora.
Chi è Pino Leone? Pino Leone è un ragazzino che alle scuole medie imparava “fotografia” – Chissà in quel periodo a quanti poteva interessare la materia. Vi rispondo subito: solo 8 suoi coetanei, mentre oggi probabilmente ci sarebbe la fila come alle ore 20.30 all’Esselunga di un sabato d’estate.
Pino scattava in pellicola, ebbene, quanti “nuovi fotografi” oggi scattano in pellicola? (conoscete la risposta) ed ebbe una gran botta di fortuna, diciamolo, incontrando il grande Oliviero Toscani, che subito gli propose di andare sul set a imparare il mestiere.
Con la sua prima Zenit, il povero ragazzino cadde in una trappola tesa dal fratello: un corso di fotografa nell’esercito, tra carri armati, motori, reportage di esercitazioni alla “Full metal jacket” di Kubrick. Un inganno per calmare lo spirito ribelle di chi, alla fine, a briglie sciolte, prenderà la sua strada, ma fregato dal suo stesso sangue si spara 9 anni e mezzo tra maschiacci e parolacce.
Pino Leone, in semi-isolamento, nella sua camera oscura di 300 mq, sviluppa ritratti e la voglia di continuare con la fotografia. Le agenzie notano il suo tratto pulito, il suo bianco e nero secco, deciso e finalmente stacca il cordone ombelicale da quello che finora era stato il suo “laboratorio-sperimentale”.
La fortuna bussa alla sua porta in veste di amico – un designer di abiti da sposa – lui fa “clic” e finisce sulle pagine di Vogue. E come tutte le fortune, arrivano insieme colorate di numeri: è il 1991 , 128 pagine di pubblicità, 3 sale posa per 1 studio a noleggio e ben 7 assistenti. La moda è la sua nuova compagna.
Roma, Parigi, Milano, tra cataloghi, sfilate, pubblicità, è tutto leggero eppure così solido da dover dire “No” ad alcune offerte.
Ora, Pino Leone, ha ottenuto quello che desiderava. Cosa? La Libertà! La libertà di scegliere COSA fotografare. Ed inizia il suo linguaggio espressivo: il nudo.
Tutto va a pari passo con l’ascesa della moda, apre un’agenzia a Roma dove lavora in simbiosi con la sua compagna Sara, una Roma lontana dalle competizioni meneghine, lontana dagli “sgambetti” e dai preventivi da “calende greche”.
Quando gli chiedo se apprezza qualche giovane fotografo mi risponde secco “Non ho tempo per sfogliare il lavoro degli altri, non sono in competizione con nessuno e con tutti i miei amici fotografi c’è un rapporto di stima reciproco”.
Non stento a credergli – Pino è il tipo di persona cui è facile volergli bene – la nostra intervista si è consumata al tavolo di un grazioso ristorante romano, sorseggiando del buon vino, mentre Sara (sua compagna e collaboratrice) racconta del loro orto con la sigaretta in mano e lui fantastica, con l’entusiasmo di un bambino, su una vita alle Seychelles tra rocce, spiagge bianche e fitte foreste. Il luogo delle sue fotografie.
Fotografi preferiti: Helmut Newton – Richard Avedon- Horst P. Horst
Lucie, modella del mese
Modella: Lucie Hrubà @The Lab Models Milan
Make up/Hair: Manuel Montanari
Styling: Valeria Semushina
Foto: Miriam De Nicolo’
Lucie ci racconti quando hai iniziato a lavorare come modella?
A 14 ho partecipato a un concorso per modelle, in Repubblica Ceca, ero molto giovane e dovevo ancora terminare gli studi. Dopo qualche tempo un amico ha aperto un’agenzia di moda e mi ha spinto ad intraprendere questa strada.
A quel tempo non avevo il fisico adatto per fare la modella, avevo 15 chili di troppo e sono stata costretta a fare una dieta mirata: tanti esercizi fisici, proteine, cibi non grassi e corsa all’aperto.
Qual è stata la prima città dove hai lavorato?
Ho iniziato a viaggiare subito, sono rimasta a Istanbul per tre mesi, volando poi a Roma, Cina, Hong Kong per altri sette mesi, una città che ho nel cuore: montagne, spiagge, le persone sono friendly, si va a far la spesa in pijama, i ristoranti sono aperti 24 h su 24 ed è sempre un grande party!
Passerella o sala posa. Dove preferisci lavorare?
Fashion shows o lookbooks, dipende sempre dal team con cui si lavora. Una modella agli inizi non ha dei grossi rientri economici per le sfilate, però il lavoro è veloce, dinamico, dopo il trucco si esce in passerella e poi via ad un’altra sfilata.
Al contrario quando si posa il lavoro puo’ essere stressante, 8-11 ore sul set lavorando con un team che può essere coinvolgente, allegro, professionale, così come potrebbe non esserlo.
Sei in Italia da sole due settimane, qual è la tua prima impressione?
In agenzia c’è molta concorrenza e questo si respira nell’aria, ho notato che ci sono molte modelle simili tra loro – e ho deciso di tagliare capelli, cambiare colore e mettere il septum (piercing al naso): essere “diverse” è il modo migliore per uscire dal coro e farsi notare.
Cosa pensano i tuoi genitori del mestiere che hai scelto?
All’inizio erano molto titubanti, anzi decisamente contrari! I miei primi guadagni andavano a loro, che sono rimasti in Repubblica Ceca, perché vengo da una famiglia modesta. Ovviamente da genitori, mi vorrebbero sempre a casa, ma pare che si stiano abituando all’idea che sono cresciuta e che è arrivato il momento di staccare il cordone ombelicale.