JF LONDON SEGUE L’ISTINTO BDSM

JF LONDON HA PRESENTATO LA COLLEZIONE AUTUNNO/INVERNO 16/17 ALLA MILANO FASHION WEEK

Scarpe e accessori di rimando sadomaso, una collezione dal carattere strong quella di JF LONDON alla Milano Fashion Week 2016

Nel 2008, Madonna ci stupisce con un’altra delle sue “trasgressioni” e si esibisce sul palco crocifissa su un’enorme croce di Swarovski con tanto di corona di spine. Tutti gridano alla “blasfemia” e forse lei ottiene il risultato desiderato. Negli anni sono stati in tanti, tra cantanti e performers, a copiare quel tipo di show, ma sempre con scarsi risultati, perché brutte copie di un’originale.

Oggi croci e crocifissioni non destano così tanto scalpore e si vedono sfilare in passerella durante la settimana della moda – fa capolino anche nella collezione di JF LONDON, brand che già ha fatto parlare di sé per la sua originalità e per la sua “voce fuori dal coro”.

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sx Madonna in una esibizione del 2008 – dx collezione JF LONDON


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Madonna fotografata da Mert & Marcus


L’elemento sadomaso ha radici ben più profonde, tema di romanzi e pellicole storiche, in Histoir d’O una giovanissima Corinne Clery accetta di subire ogni sorta di rituale sadomasochistico in nome di un amore incondizionato e subisce numerose flagellazioni.

Osservando la collezione donna JF LONDON è impossibile non ripercorrere certe strade, i sandali si impreziosiscono di corde rosse che legano la gamba come facevano gli schiavi nell’antica Roma, gli stivali in pelle sono un intersecarsi di lacci e cinghie, le décolleté sfoggiano una ball gag rosso fuoco.

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sx Crepax – dx stivale JF LONDON


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sx scene tratte dal film Histoire d’O – dx scarpa JF London


Per le meno audaci, JF LONDON pensa a una serie che gioca sui contrasti: l’oro e il bordeaux si sposano sui sandali, contrasti anche nei materiali – e li accosta agli accessori, delle small bag con catenelle, dove non poteva mancare l’elemento firma della collezione: un piercing ad anello – il cerchio che tutto chiude e tutto aspetta…

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Madonna in uno scatto di Mert & Marcus – dx sandalo JF LONDON


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gold e bordeaux nella collezione JF LONDON F/W 16/17


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SIMONETTA RAVIZZA COLLEZIONE AUTUNNO INVERNO 16/17


TRA LE FAVOLE DI LUISA BECCARIA – SFILATA AUTUNNO INVERNO 16/17


SAN ANDRÉS ALLA MILANO MODA DONNA 2016- L’IMPORTANZA DELLE PROPRIE RADICI

SFILATA DANIELA GREGIS – COLLEZIONE AUTUNNO INVERNO 2016/17

San Andrés alla Milano Moda Donna 2016- l’importanza delle proprie radici

Nel film “La Grande Bellezza“, la Santa, missionaria del terzo mondo diceva: “Le radici sono importanti“; su questo principio si presenta alla settimana della moda milanese, la collezione autunno/inverno 16/17 di San Andrès.

Un tuffo nei colori della comunità “Mazahua”, ricca di fauna e di artigiani che lavorano lana e legno. Grande attenzione all’artigianalità per il cappotto realizzato in lane e mohair ricamati a mano con cristalli Swarovski.

Andrès Caballero – designer del brand – omaggia in questo modo la sua terra, la tradizione e la forza di un popolo che, con i colori, combatte la difficoltà di numerose battaglie, come la Difesa dei Diritti Umani e delle Risorse Naturali.

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In passerella, una scenografia variopinta di rosa fucsia, blu elettrici, verdi smeraldo e rossi fuoco – colori decisi e vibranti, che disegnano abiti con ruches femminili, dress in cady e georgette stampate, sexy silhouette impreziosite dai dettagli: dalle calze in pizzo ai colli in volpe e visone, dalle cinture che esaltano il punto vita agli orecchini in Swarovski per un perfetto outfit Etno-chic.

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Una collezione autunno/inverno 2016/17 che esalta la bellezza di un popolo ben radicato nella propria cultura – San Andrés continua con il fil rouge di chi, oltre al gusto, ci mette cuore.

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Moschino mette in scena il surrealismo – in un mondo decadente di donne bruciate

Pare che dar voce alle fantasie più recondite sia il suo più grande divertimento – è così, con la riconoscibile pungente ironia, che Jeremy Scott mette in scena quello che senza dubbio si può definire lo spettacolo più atteso della Milan Fashion Week 2016 – la sfilata di Moschino!

Un po’ come faceva Lewis Carroll nei suoi libri – Jeremy Scott trasforma l’impossibile in possibile – in un’atmosfera decadente, con arredo pomposo fatto di drappeggi in velluto rosso bruciato, enormi cornici dorate rotte, un ambiente che ricorda il mondo fiabesco di La Bella e La Bestia.

Lo stesso mondo dove tutto è animato, dai candelabri ai lampadari, presenza ingombrante in passerella e applaudita a tappeto.

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un grande lampadario di cristalli Swarovski caduto dal soffitto si trasforma in abito da ballo


 

La donna Moschino veste una moda ribelle, di carattere, una donna che ricorda, negli abiti, una Miss Havisham in “Grandi Speranze” (interpretata dalla musa e moglie di Tim Burton, Helena Bonham Carter) – una sposa che prende fuoco accidentalmente.

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sx Moschino – dx Miss Havisham in Grandi Speranze 


Il chiodo di pelle, must have della collezione F/W 16/17 è reinterpretato in chiave pop rock, così anche gli abiti dove catene ricreano la struttura di uno scheletro – una donna surreale che indossa cappelli alla Schiaparelli e orecchini-sigaretta. Il surreale diventa il mondo in cui viviamo – ed è fatto di fuocofiamme e…donne!

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elementi surrealisti alla sfilata di Moschino


Guarda qui tutte le foto della sfilata Moschino F/W 2016/17: 

Look of the day – lo stile vittoriano

Sulle passerelle, da due anni a questa parte, è tornato di moda lo stile vittoriano.

Pizzi, merletti, balze, fiocchi, ricami, intarsi – tutto il romanticismo eccentrico dell’arte vittoriana.

Dalla pittura alla fotografia, dalla letteratura alla moda, l’epoca vittoriana ha un’eco che arriva fino ai giorni nostri.

Dante Gabriel Rossetti, pittore e poeta britannico, fu tra i fondatori del movimento preraffaellita, dove le opere si mescolano in scene simboliste e romantiche, fatte di donne dalle lunghe e ondose chiome (come volevano le regole dell’epoca che proibiva alle fanciulle di tagliarsi i capelli e di scioglierli solo nell’intimità del letto coniugale).

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A sea spell – Dante Gabriel Rossetti -1877


Evelyn Nesbit fu la prima donna di fine 800 comparsa in una fotografia con i capelli sciolti e non coperti dal cappellino che si richiedeva all’epoca – usanza ancora in voga nella famiglia reale di Inghilterra durante le presentazioni ufficiali.

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Evelyn Nesbit


La fortunata letteratura e fotografia vittoriana di Lewis Carroll rivelò tutta la sua filosofia personale, centrata su un’ideale di bellezza puro, incontaminato, di perfezione morale estetica e fisica; per questo motivo i soggetti dei suoi ritratti erano prevalentemente bambine. La sua prediletta fu Alice Liddell, musa ispiratrice de “Alice ne paese delle meraviglie“.

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Uno dei ritratti fotografici di Lewis Carroll


Gli abiti del periodo vittoriano sono lunghi, coprono le caviglie, sono carichi di ricami e bianco candido così come lo deve essere la pelle delle donne, mai baciata dal sole (l’abbronzatura è destinata ai braccianti, ai lavoratori della terra, quindi alla popolazione povera).

Per rendere più moderno l’outfit si sdrammatizza con dei cuissard in vernice nera – dettaglio rock –  o con fiocchi morbidi al collo così come propone Philosophy alla Milano Fashion Week per la collezione Autunno Inverno 2016/17.



La donna guerriera di Mario Dice alla Milano Fashion Week 2016

MARIO DICE COLLEZIONE AUTUNNO/INVERNO 2016/17

 

Da sempre la forza, la combattività, la tenacia, sono associate – per ragioni fisiche – al sesso maschile.

Esiste però in Giappone un gruppo di donne ammesse a partecipare alla guerra accanto ai loro uomini – è la storica leggenda del ROUSHI-GUN.

Mario Dice si rifà a questo genere di donna, presentando per la collezione autunno/inverno 2016/17 una linea grintosa con dettagli japan e maschili, a partire dal reggicalze da uomo, apparso in passerella nel 2009 tra le proposte di John Galliano.

sx Mario Dice – dx John Galliano 2009


 

Sovrapposizioni di forme e tessuti danno vita ad un gioco di origami, incroci, trame a effetto tridimensionale che richiamano la tradizione e il mistero del magico continente.

Stampe effetto tattoo indelebili sui long dress e sugli abiti da cocktail, come segno di riconoscimento di una donna che non teme le sofferenze e i pregiudizi tra i sessi – combattiva fino in fondo la donna Mario Dice sfila con sicurezza sia in pantaloni che nella leggerezza della seta e dei pizzi ricamati.

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giochi di origami alla sfilata Mario Dice


 

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tridimensionalità per gli abiti della collezione fw 16/17


 

I colori sono decisi e variano dal blu al rosso, dal giada al nero intenso. Una collezione che sfodera tutta la forza di volontà di Mario Dice – La forza di volontà che attraversa anche le rocce (proverbio giapponese).

 

Guarda qui la collezione autunno/inverno 2016/17 di Mario Dice: 

Simonetta Ravizza collezione autunno inverno 16/17

Da sempre la pelliccia ha una valenza di potere, lustro e supremazia.
Indossata nei secoli sia da uomini che da donne, la pelliccia ha ricoperto diversi ruoli – a partire da quello regale degli imperatori fino ai nouveaux riches dei giorni nostri.

La storia racconta di numerosi uomini amanti delle pellicce: Napoleone, Il Re Sole, Enrico VIII, Rockefeller, Gabriele D’Annunzio

Oggi la pelliccia rimane indumento di seduzione e vanità – Simonetta Ravizza continua a regalarne alle donne diverse varianti.

Alla Milano fashion week 2016 ha sfilato con la collezione autunno/inverno 16/17 insieme alla nuova proposta di borse: dalla clutch alla san-bag rigorosamente hand-made e dai preziosi intarsi.

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sx pelliccia Simonetta Ravizza – dx dipinto di El Greco Dominio Theotokopoulos – A Lady in a Fur


 

Presenti nella collezione i capi in montone dalle nuove linee e dettagli in contrasto: dal caban taglio maschile al maxi cappotto dagli ampi rever, fino al biker jacket.

Sexy e selvaggia come una “Venus in fur“, la donna Ravizza indossa con disinvoltura il visone, lo zibellino, le volpi rosse e argentate – abbinate a sete, cashmire, per un look fluido e leggero che ne esaltano la naturalezza e l’esclusività.

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scena tratta dal film “Venus in fur” di Polanski – dx Simonetta Ravizza


 

Mantenendo la classicità della tradizione, Simonetta Ravizza inserisce l’eccellenza delle finiture sartoriali mixando peli, creando patchwork e maxi polsi e martingale.

I cappotti sono maxi vestaglie dalle cinture bicolore, le giacche si volumizzano, i gilet policromi si abbinano ai bianchi e alle intramontabili tonalità chiare.

 

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Simonetta Ravizza – il romanzo “Venere in pelliccia”


 

La pelliccia mette la donna Ravizza al centro della scena, una donna elegante ma al contempo naturale, che ritrova con questo capo la sicurezza felina.

Guarda tutta la collezione Simonetta Ravizza F/W 16/17: 

 

Tra le favole di Luisa Beccaria – sfilata autunno inverno 16/17

Luisa Beccaria alla Milano Fashion Week – collezione F/W 2016/17 

So fairy tails la sfilata di Luisa Beccaria Autunno Inverno 2016/17 – tanto da ricordare l’ultimo film di Mattero GarroneIl racconto dei racconti” presentato al Festival del Cinema di Cannes lo scorso anno.

Abiti immersi nei luoghi magici e immaginari, dove prendono forma regine e principesse e fate, nelle foreste incantate e fiorite proprio come i tessuti di questa collezione donna F/W 16/17.

Il reale e l’irreale mescolano le carte dando vita a cappotti maxi in velluto che sembrano vestaglie; dai rimandi vittoriani i corsetti e le camicie in chiffon; il velluto si impreziosisce di ricami e viene lavorato a sangallo.

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dipinto di Jean Étienne Liotard – abito Luisa Beccaria


L’atmosfera è leggera e candida come la palette colori, un omaggio all’arte europea tra Settecento e Ottocento: da Jean-Étienne Liotard, pittore svizzero a Francesco Hayez, italiano, massimo esponente della corrente romantica.

I toni intensi del turchese e del petrolio, i verde e rosa pastello, l’avorio e i bagliori metallici, dipingono una collezione eterea, di una eleganza nobile ma scevra dell’altezzosità aristocratica.

La donna Luisa Beccaria è bon ton, discreta, sofisticata e veste la notte così come il giorno, intoccabile e irreale come un quadro da ammirare.

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sx un dipinto di Jean Étienne Liotard – dx abito Luisa Beccaria


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sx Luisa Beccaria – dx Jean Étienne Liotard


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abito Luisa Beccaria – dipinto di Elisabeth Louise Vigée Le Brun


Guarda qui l’intera collezione autunno inverno 16/17 di Luisa Beccaria:

Sfilata Alberto Zambelli Autunno Inverno 2016/17

ALBERTO ZAMBELLI FASHION SHOW F/W 2016/17


La sensibilità di Alberto Zambelli si scrive sugli abiti della collezione Autunno Inverno 2016/17.

Sfiorando diverse epoche, tra la Vienna dei ’40 in “The woman in gold” e la Copenaghen dei ’20 in “The Danish girl“, Alberto Zambelli ci fa rivivere personalità dal sapore romantico in una visione contemporanea e moderna.

I tessuti gold ricordano le tele klimtiane, mixate con preziosi jacquard art nouveau stampati – i colori sono vitaminici e i dettagli ricordano la vita elegante di un estroso pittore.

 

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ispirazioni klimtiane

 

Nella libertà e liberazione del corpo di Einar Wegener (Lili Elbe) – primo transessuale della storia – la collezione si sprigiona e si ispira in un nude look dai colori cipria, bianco, moutarde, clinique con sete e veli decorati da preziose micropaillettes.

 

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ispirazioni The Danish Girl”


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sx “The danish girl” – dx Alberto Zambelli FW 16/17


Il maschile e il femminile vengono mescolati in una moda che non è solo rappresentazione di sesso, razza, religione, cultura, ma che diviene parte di un unico io, sublimato all’essenza, all’Es.


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sx “The Danish girl” – dx Alberto Zambelli collection


Guarda qui l’intera collezione Alberto Zambelli F/W 2016/17:


(foto ufficio stampa –
collage Miriam De Nicolo’)

Sfilata Ermanno Scervino – collezione Autunno/Inverno 16/17

ERMANNO SCERVINO – FASHION SHOW FALL WINTER 16/17

La sfilata Ermanno Scervino alla Milano Fashion Week – collezione Donna Autunno Inverno 2016/17

 

L’iperfemminilità si fonde con la sensualità androgina nella donna Ermanno Scervino.

La divisa diviene accessorio di seduzione, il pizzo per gli abiti una scusa per mostrare il corpo in trasparenza.

Gold, silver e bronzo sono i nuovi linguaggi che spiegano, insieme all’handcraftsmanship la qualità dei capi Ermanno Scervino, da sempre leader assoluto dei ricami e delle silhouette femminili.

Rimandi vittoriani nei long dress in pizzo e gotici nei cappotti black; le clutch si fanno minute, al contrario del casco in volpe, must have in primo piano.

La collezione Ermanno Scervino Autunno Inverno 2016/17 stupisce per i tessuti, macramè petit-damier, cesellati e sovrapposti e per i colori – pennellate di gialli, bordeaux e pink, capelli della modella compresi.

Sfoglia qui tutti i capi della collezione:

 



 

Guarda la sfilata Ermanno Scervino F/W 16/17 

 


 

(foto e video Ufficio Stampa ES)

Eva Robin’s, la video intervista esclusiva (versione integrale)

C’era una volta una bellissima peccatrice che attirava l’attenzione dei media. Il suo nome è Eva Robin’s, si esibiva nelle ville dei politici, nei salotti colti degli artisti, invitata dagli “illuminati” e dai curiosi, e mostrava la sua verità sessuale: il pene. Il pene su un corpo di donna.

Sulle copertine, tra la sinuosità dei seni naturali (Eva inizia a prendere ormoni femminili all’età di 14 anni) e la sfacciataggine di un pene, si crea un personaggio. E mi sembra cosa molto superflua rispetto a quello che vedo oggi, qui, nella sua casa.

Siamo nel centro di Bologna, ultimo piano di un palazzo. Per le scale, pile di libri e oggetti d’arte. Entrando troviamo la Cina, l’Africa e la Francia tra gli scaffali e i mobili, un boudoir dalle tende chiuse e dalla luce soffusa, un ambiente che obbliga al silenzio.

Tutto sembra avvolto da mistero, le porcellane cinesi ricoperte da collane in turchese, le statue rivolte verso le finestre, gli angoli accesi dalle piccole luci natalizie, il bambin Gesù sotto una lampada giallastra – tanti ammennicoli che ricordano un luogo di preghiera. Eppure Eva Robin’s è atea.

Il sorriso si posa sulle sue labbra come una falena stanca. Il personaggio è scomparso, o meglio, ogni tanto viene fuori timido con qualche smorfia, qualche battuta sarcastica; ma quel coraggio, forse a volte un poco incosciente, di una Eva ventenne, non c’è più.

Lontana dai proiettori, Eva Robin’s si dedica al teatro, che l’ha aiutata a scacciare i fantasmi. E’ bellissima, conserva il fisico di una ragazzina e una sensualità innata, le finte ciglia vibrano, la voce è calda, docile, in sottofondo c’è il Requiem di Mozart.


(leggi tutto su “Eva Robin’s si mette a nudo“)

Qui la video intervista in versione integrale:


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VIDEO INTERVISTA ESCLUSIVA AD EVA ROBIN’S


Nella suo piccolo boudoir in pieno centro di Bologna, Eva Robin’s  si racconta in un’intervista, dopo anni di silenzio.


I suoi amori, i dolori che l’hanno fortificata, la passione e il lavoro che da sempre la lega al teatro e il tempo che passa. Una Robin’s cambiata ma che conserva, sempre, quel fascino magnetico che impone all’ascolto.


Qui l’intervista ad Eva Robin’s ed il servizio fotografico.