Un week-end culinario al verde

D-Art vi porta alla scoperta dei 4 ristoranti “green” più in voga nella Milano dell’Expo. Tra sperimentazioni culinarie e stili di vita sani siete pronti per una 48 ore da vegetariani?

Una popolazione al verde e non parliamo del PIL ma dei cittadini che scelgono sempre più l’alimentazione vegetariana e vegana. A oggi, secondo i dati Eurispes, sono circa 4,2 milioni gli italiani che decidono di non mangiare carne.
Una tendenza alimentare che, nel centro nevralgico dell’Expo, ha visto nascere realtà satellite interessanti e sperimentali dal punto di vista culinario e visivo.
Luoghi da visitare nei weekend estivi e autunnali, per avvicinarsi all’alimentazione “green” o semplicemente per deliziare il palato già forte della sua scelta.
Per il pranzo con gli amici del sabato, tra una retata di shopping e l’altra, essendo collocato in una delle rare zone pedonali in città, si consiglia Radice Tonda. Un luogo in cui si esaltano i sapori e i colori degli alimenti provenienti da agricoltura biologica e biodinamica. Gli utensili sono totalmente biodegradabili così come l’arredo di recupero sapientemente studiato. Vasta è la scelta tra le specialità dolci e salate con una particolare selezione di zuppe e vellutate. Le combo proteine, verdure e cereali vi consentono di scegliere tra deliziose opzioni intente a sfatare il mito che la cucina vegana, quindi addirittura senza alcun ingrediente di origine animale, è triste e poco gustosa.
Anche le bevande sono proposte con cura, vini e birre bio, tisane, caffè, cappuccini con latte di soia, digestivi alle erbe e centrifugati di frutta e verdura completano il menù per chi vuole fermarsi da Radice Tonda pure per la colazione e le brevi pause.

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Se l’intenzione è stupire gli amici con originali idee per il sabato sera Mantra Raw Vegan è il posto che fa per voi. Parliamo del primo ristorante vegano crudista in Italia, la cui filosofia è intenta a fornire un’esperienza culinaria alternativa e a trasmettere una sensazione di benessere spiriturale attraverso piccole opere di food design.
I crudisti vegani consumano solo cibi crudi o preparati a temperature al di sotto dei 45 °C, affinché gli enzimi e le proprietà nutritive degli alimenti non vengano perse.
Mantra, però, non è affatto integralista, il suo spirito di condivisione si estende al mini market, alla caffetteria e al laboratorio culinario, dove è possibile vedere la preparazione dei piatti grazie a innovativi macchinari statunitensi. Un viaggio per gli occhi che esplode nel minimalismo del design interno, caratterizzato da linee semplici, pulite e colori pastellati.
Spaghetti di zucchine al pomodoro e lasagne con ricotta di Macadamia sono solo alcuni degli alimenti, della cucina tradizionale italiana, rivisitati dallo chef Alberto Minio Paluello. Diplomato come Raw Vegan Chef alla Matthew Kenney Accademy di Santa Monica, con all’attivo significative esperienze nell’ambito internazionale, Paluello opera mirando alla conoscenza dell’alimentazione crudista nel nostro Paese.

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Il brunch domenicale in un’atmosfera che sa di casa può aver luogo solo da Orto Erbe e Cucina.
Un bistrot focalizzato sulle immense proprietà delle piante aromatiche che dà ampio spazio ai vegetariani e al rispetto delle materie prime.
Orto è un progetto nato dall’estro di alcuni professionisti di origini siciliane, appassionati nel mixare le erbe di stagione con i piatti tradizionali dell’isola più profumata del Belpaese. Un excursus plurisensoriale che guida il cliente a toccare, odorare e gustare le erbette che si ritrovano nei piatti, composti al massimo da quattro ingredienti.
E tra le idee più originali ci sono il premio fedeltà, vale a dire una piantina in omaggio a seguito di 3 pranzi, e il picnic da Orto. Da settembre, infatti, ogni domenica sarà animata da giochi, cestini di vimini e tovaglie a quadretti.


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Per concludere in bellezza il week end l’ideale è rifugiarsi in un angolo country presente nella cintura urbana. Parliamo di Erba Brusca, un’ ex cascina del 1600, sulla sponda del Naviglio Pavese, circondata dal proprio orto, con la vista che spazia sul verde dei campi e un’area relax sulla sponda del fiume.
Il ristorante, opera prima di Danilo Ingannamorte, sommelier, e di Alice Delcourt, chef, nasce dall’istintività fresca e passionale di chi lavora nell’eccellenza da molti anni.
La Delcourt, forte della sua nazionalità mista e delle innumerevoli esperienze professionali, rivisita la cucina italiana con richiami francesi, inglesi e americani.
Massimo il rispetto per la stagionalità dei prodotti, molti dei quali coltivati presso la cascina stessa, con ampia dedizione nei confronti dei vegetariani, senza disdegnare, però, chi mangia la carne che è prevalentemente bianca e proveniente da allevamenti controllati.

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Vegetariani e non alla ricerca di suggestioni per il palato e per gli occhi, di sicuro non resteranno delusi dai luoghi proposti e saranno pronti per altri week end tematici all’insegna del gusto.

“Choripan” la mostra personale di Mariano Franzetti

Mariano Franzetti

“Choripan”

Mostra Personale

dal 3 al 20 settembre 2015

Il 3 settembre 2015 alle 15,00 apre al pubblico presso lo Spazio Sanremo | 5Vie a Milano la mostra Choripan con 20 opere, di cui la maggior parte inedite, realizzate da Mariano Franzetti, a cura di Elisa Ajelli.
Il percorso espositivo propone ai visitatori una visione molto personale dell’autore sui temi dell’Expo relativi alla nutrizione e allo stretto rapporto tra il popolo italiano e argentino, in considerazione del fatto che più della metà delle persone residenti in Argentina ha origini italiane.

Di questa comunione di origini l’artista Mariano Franzetti è testimone e interprete ideale, avendo vissuto tra Italia e Argentina, stabilendosi poi a Milano, città che ospita l’Esposizione Universale.

Il significato di nutrizione nelle opere dell’autore assume un senso molto lato, riferendosi anche alla rinascita culturale dell’Argentina dopo le note vicissitudini socio-economiche e alla stretta similitudine del proprio percorso culturale, pur se con qualche decennio di ritardo, con un’analoga evoluzione del nostro paese.

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La nutrizione cui fa riferimento l’artista parte certamente dal fatto che l’Argentina è uno dei più grandi esportatori di prodotti agricoli e zootecnici nel mondo. L’autore tuttavia non prescinde dalla necessità dell’essere umano di alimentare la propria esistenza oltre i bisogni primari: la comunanza di valori, la condivisione dei momenti salienti del quotidiano (come nella serie di opere Iconoclast) ma anche il bisogno di riscatto costituito dall’identificazione con i supereroi contemporanei, che siano essi rappresentati da esponenti del mondo dello sport, dal macho decadente o dagli sgargianti piatti tipici delle tradizioni di entrambi i paesi (da qui il titolo della mostra: Choripan è un piatto tipico argentino consumato per strada) imprescindibili nei luoghi comuni presenti nel quotidiano di ogni argentino o italiano, ritratti con ironia, enfasi e stile neopop nelle opere della serie Groncho.

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Oltre ad opere pittoriche, l’esposizione consta di sculture e installazioni multimediali che propongono una similitudine tra la storia mediatica italiana e argentina e conferiscono, attraverso un’efficace simultaneità, un adeguato parallelismo tra tradizione e modernità espressiva.

La mostra vuole essere una riflessione ora ironica, ora poetica, circa il tentativo dell’essere umano di trovare nuove strade di affermazione attraverso la condivisione e la coltivazione dei rapporti umani.

Queste tematiche non sfuggono all’occhio apparentemente beffardo dell’artista, in realtà profondamente attento e sensibile ai mutamenti socio-culturali dei popoli di cui la sua vita rappresenta una sintesi ineffabile e la ricerca stilistica di un nuovo umanesimo contemporaneo.

La mostra gode del sostegno del Consolato dell’Argentina, della Direzione del padiglione Argentina presso EXPO, di Expoincittà, e dell’Associazione 5Vie di Milano che tutela e promuove la zona più antica della città attraverso la promozione di eventi culturali e artistici.

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Info:

• Dal 3 settembre al 20 settembre 2015
• Apertura al pubblico: 3 settembre dalle 15
• Spazio Sanremo | 5Vie, via Fosse Ardeatine (angolo via Zecca Vecchia) Milano
• Preview per la stampa: 3 settembre dalle 12 alle 15
• A cura di Elisa Ajelli
• Orari: dal lunedi al venerdi 10-19 | sabato e domenica 15-18
• Cocktail e presentazione catalogo 15 settembre dalle 18,30 (su invito)
• Enti sostenitori: Consolato dell’Argentina, Direzione del padiglione Argentina presso EXPO, Expoincittà, Associazione 5Vie Milano.
• Relazioni con la stampa: s2bpress Milano

Mariano Franzetti

Mariano Franzetti nasce in Argentina, a Rafaela, nel 1978, abbandona gli studi di architettura, iniziati a Cordoba, per trasferirsi a Buenos Aires e dedicarsi completamente alla sua passione, la pittura, che coltivava fin da piccolo studiando i pittori rinascimentali e l’arte in generale. Sperimenta in maniera autonoma diverse tecniche, catturando le immagini dalla realtà che viveva nel quartiere di San Telmo. Inizia a vendere i suoi primi quadri agli ospiti del piccolo albergo dove alloggiava, per mantenersi e continuare ad esercitare la sua pittura senza mai abbandonare il sogno di trasferirsi in Italia. Migra in Italia nelle Marche nel 2004 ed inizia subito a lavorare come artista in collaborazione con un laboratorio di architettura ed interior design.
Dal 2005 realizza mostre personali e collettive, tra cui alcune importanti a livello istituzionale, in Italia, a Buenos Aires, in Grecia e in altri paesi europei. Vince numerosi premi d’arte e riconoscimenti internazionali, scrivono di lui alcuni tra i più noti critici, storici ed esponenti del mondo artistico. Nel 2010 approda a Milano con un’esposizione al Salone Internazionale del Mobile-Design Week e la sua creatività versatile viene notata nel campo della moda e del design con i quali realizza progetti in qualità direttore artistico, fashion consultant e scenografo: i suoi lavori sono pubblicati costantemente da testate come Vogue International, NakedButSafe-New York ed altre.
Attualmente vive ed opera tra le Marche, Milano e Buenos Aires.

Gli angeli orfani di Elio Fiorucci

Si è spento nella giornata di lunedì 20 luglio il visionario imprenditore che, nel pieno dei moti rivoluzionari di fine anni ’60, ha cambiato il modo di percepire la moda in Italia e nel mondo.

Milano. Possiamo definirci una generazione di angeli orfani della nuvola di divertimento e provocazione, creativa e visiva, che accompagnava l’universo di Elio Fiorucci, spentosi all’età di 80 anni.

Sui social network rimbalzano post, tweet e articoli intenti a ricordare il folle meneghino che importò in Italia la rivoluzione del costume proveniente dalla Swinging London. Colui che aprì le porte verso una via di fuga dall’ancora ingessata e borghese Italia.

Il primo al mondo a ideare, nel 1974, un concept store multisensoriale, dove si potevano non solo acquistare articoli di vario genere, ma assistere a performance, degustare il “tè delle 5” e mangiare deliziosi hamburger su piatti di Richard Ginori.

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La Milano libera e cosmopolita di Fiorucci venne catapultata, grazie al suo estro e alle advertising dallo spirito ribelle, firmate da Oliviero Toscani, ad onor di cronaca.
Seguirono i monomarca in giro per il mondo, alcuni dei quali firmati in collaborazione con Ettore Sottsass, Andrea Branzi e Franco Marabelli, per poi finire nelle grazie del re della Pop Art, Andy Wahrol, che scelse di presentare il suo magazine “Interview” proprio presso una boutique Fiorucci; senza dimenticare la consolidata amicizia con Keith Haring, che dipinse le vetrine in San Babila.

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Antesignano è dir poco quando, con Lycra, diventò fautore del primo jeans stretch. Quello nato a inizio secolo come indumento da lavoro, grazie a Fiorucci viene proclamato elemento chiave del guardaroba di tutte le donne che vogliono sentirsi sexy e desiderate.

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Un marchio come espressione di uno stile di vita, senza regole e costrizioni, emblema della felicità e dell’anticonformismo di una società libera di indossare, a qualsiasi età, t- shirt con i personaggi Disney e scaldamuscoli in pieno “stile Flashdance”.

Con l’inizio degli anni ’90 il brand viene acquistato dai giapponesi per affdare a Fiorucci solo la direzione creativa.
La “sua terapia dell’amore” continua negli anni a seguire con iniziative e progetti benefci fno a pochi giorni fa quando ancora dispensava sorrisi e consigli ai vicini di quartiere in Porta Venezia.
Lui che con quegli angeli vittoriani, logo del brand progettato insieme all’architetto Italo Lupi, ha finito per giocarci davvero.

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Around the world: Slovenia all’Auditorium di Milano

Lunedì 22 giugno alle ore 20.30 si è tenuto il secondo concerto della rassegna musicale “Around the world” pensata per Expo 2015 da laVerdi.

Presso l’Auditorium di Milano in largo Mahler, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, dietro la conduzione del direttore d’orchestra Francesco Maria Colombo, ha eseguito una serie di brani della tradizione musicale slovena.

E’ quindi la Slovenia la nazione scelta per questo appuntamento volto a mostrare come la musica delle culture più lontane abbia una base comune, che renda tutti gli autori presentati “comprensibili” e capaci di coinvolgere la nostra intelligenza.

Le introduzioni ai brani del direttore Francesco Maria Colombo ne sono una prova: collegamenti storico-culturali correlati di fotografie e documenti che tengono viva l’attenzione in sala, un modo nuovo e interattivo di raccontare la musica e introdurre un neofita allo straordinario mondo delle sale da concerto.

Con la “Sinfonia per archi in re maggiore” di Giuseppe Tartini è iniziata la serata, una figura europea che passa la vita a girovagare per l’Italia e noto per aver composto la celeberrima sonata “Trillo del Diavolo”.

Ha seguito la “Seconda Suite per archi” di Marijan Lipovšek, unico fra gli autori in programma ad aver visto realizzarsi la nazione slovena.

Con il “concerto per arpa e orchestra” di Lucijan Marija Škerjanc fa il suo ingresso Elena Piva, la solista che dal 2000 ottiene il posto di Prima Arpa presso laVerdi e si conclude con Blaž Arnič e l’Ouverture a un’opera comica (purtroppo mai realizzata).

INFO E PRENOTAZIONI:

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: martedì – domenica ore 14.30 – 19, telefono 02.83389401/2/3; biglietteria via Clerici 3 (Cordusio), orari apertura: lunedì – venerdì ore 10 – 19, sabato ore 14 – 19, telefono 02.83389.334; on line www.laverdi.org o www.vivaticket.it.

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“Around the world”, il viaggio musicale insieme a Francesco Maria Colombo

Around the world” è il programma musicale ideato per Expo 2015: 14 concerti diretti dal maestro Francesco Maria Colombo sul podio dell’Orchestra Verdi.

A partire da sabato 13 giugno alle ore 20.30 presso l’Auditorium di Milano, seguirà un ricco programma di concerti, 14 in tutto, in cui la musica sarà il filo conduttore che unirà culture, tradizioni diverse, in un linguaggio universale: quello della musica.

L’obiettivo sarà cercare di capire come l’identità nazionale influisca, plasmi, dia carattere alla musica prodotta da un paese.

Il primo della serie è dedicato alla Gran Bretagna, una nazione che ha prodotto musica per lo più sconosciuta nelle sale da concerto. A questo proposito il direttore d’orchestra Francesco Maria Colombo ha deciso di dare luce a brani inediti. Sono stati scelti a tal proposito i 4 Interludi Marini di Britten – il poema sinfonico Tintagel, che fa rifermento alla legenda arturiana di Bax e “Pomp and circumstance” di Elgar, brano che chiuderà il concerto.

La Gran Bretagna, così legata al mito della regalità, natura imperiale su cui non tramontava mai il sole, aprirà il ciclo che durerà fino al 24 ottobre con un programma tutto da scoprire.

AUDITORIUM DI MILANO
Largo Mahler 1, Milano
Sabato 13/06/2015 dalle 20:30 alle 23:30

FOOD COUTURE – un progetto firmato Expo 2015

Food Couture” è tra i progetti selezionati da Regione Lombardia all’interno delle iniziative Expo 2015 per la promozione del Lago di Garda, attraverso la creazione di 4 itinerari inediti e la loro rappresentazione con una sfilata di moda che si è svolta durante la Milano Fashion Week.

“Food Couture” è poesia, provocazione, dove “il food è fashion”, e diviene elemento simbolico che racconta le emozioni di un territorio e le declina in chiave multisensoriale. Idea ludica ed estrema dove l’esperienza legata al food ed ai suoi orizzonti diviene esperienza da vivere, osservare, immergersi. Sul mood di 4 suggestioniBlue, Green, Yellow e White – si sviluppano 4 itinerari con un linguaggio immediato, iconico e moderno, che trasmette l’incanto di un luogo, il Lago di Garda, ad un target luxury attraverso codici ed immagini condivise.

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Close-up of fish scales
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Rete pesca

Expo Milano 2015 è l’Esposizione Universale che l’Italia ospiterà dal primo maggio al 31 ottobre 2015 e sarà il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione con oltre 20 milioni di visitatori attesi. Il lago di Garda presenta una capacità ricettiva importante, un’offerta estremamente versatile, e rappresenta una proposta di vacanza ottimale per tutti coloro che vogliano proseguire la visita in Italia da Milano. Dalle ricerche effettuate il trend di permanenza sul lago sarà di 48 h ed è su questa base che sono stati creati gli itinerari di Food Couture.

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Gli itinerari risponderanno a tutto questo, ogni proposta sarà condensata in 48 ore, con suggerimenti, consigli pratici, rimandi di approfondimento, ma soprattutto facendo vivere l’anticipazione delle emozioni che si provano percorrendo quei luoghi.

www.48hrsatlakegarda.com sarà una guida di viaggio digitale, per immagini, come linguaggio non verbale capace di raggiungere tutte le culture per comunicare la bellezza di questo luogo. Un viaggio che è un’esperienza da condividere on line, dove il web diventa il veicolo per esplorare un mondo che è sì virtuale, ma che trasmette emozione. Un viaggio “to taste”, per essere immerso nei colori del lago, sporcarsi le mani, sentire i profumi, canticchiarne la musica. Un viaggio per tappe, per chi ha poco tempo e non ne spreca. Per viaggiatori contemporanei, alla ricerca di suggestioni e non di consigli, con 48h a disposizione o più, e la voglia di godere la pienezza della libertà di scegliere. L’essenza del viaggiare.

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Der Stamm eines sehr alten Olivenbaumes in Palma, Mallorca, Spanien

4 itinerari tematici:

• 4 colori per un immediato riconoscimento iconografico – blue, yellow, green, white
• 4 fili conduttori partendo da un elemento food – pesce, agrumi, olio, vino L ugana
• I principali punti di attrattività saranno ricondotti a ognuno dei 4 percorsi e caratterizzati da un tema principale: origini, natura, benessere, acqua
• Spunti insoliti e consigli di “nicchia” per una guida di viaggio inedita
• Suggerimenti tematici (sport, arte, musica e food) per ciascuno dei 4 itinerari
• Tempi cadenzati ma non serrati
• Viaggio emozionale, guida turistica esperienziale
• Taglio iconografico nelle descrizioni, per un viaggiatore social dipendente

itinerario blue: il filo conduttore è l’acqua, come elemento, come sinonimo di relax (spiaggie), active (sport vela), forza vitale e propulsiva, fun (gita in motoscafo), acqua come elemento di confine (orizzonti). L’accento food è posto sul pesce di lago.

itinerario yellow: il filo conduttore è l’energia/la solarità/la rigenerazione e il benessere, simboleggiati dalla sferzata vitaminica degli agrumi.

itinerario green: il filo conduttore è la natura, la terra. L’elemento food è l’olivo e il suo prodotto principe, l’olio exravergine. Tutto l’itinerario è però anche intriso di letteratura, per ricordare i grandissimi nomi che sul Garda hanno soggiornato e che l’hanno celebrato nelle loro opere.

itinerario white: l’itinerario bianco è l’itinerario dove non possono mancare luoghi icona del Lago ma riletti i chiave contemporanea. Si snoda fra luoghi culto dell’epoca romana con accostamenti inediti, e le cantine e i vigneti del Lugana.

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Simone Rugiati presente alla sfilata Food Couture


La APP correlata al progetto ne rappresenta il necessario completamento. Sarà un’interfaccia comoda e facile da utilizzare, sia prima di partire per facilitare la pianificazione del viaggio che mentre si è in movimento. Grande cura sarà dedicata alla segnalazione di luoghi d’interesse e strutture ricettive, con schede dettagliate, la mappa per vedere la loro posizione e calcolare il percorso per raggiungerle.

Il progetto è ideato da UNICA Comunicazione e promosso dal Consorzio Tutela Lugana DOC nell’ambito delle iniziative del Sistema Brescia per EXPO 2015 finanziate da Regione Lombardia.

Djokovic mette a stecchetto le speranze degli avversari

Roma-Milano per Novak Djokovic, reduce dal perentorio 6-4, 6-3 su Roger Federer agli Internazionali d’Italia. Il campione serbo ha prestato volto e soprattutto una buona dose di simpatia in qualità di testimonial per la sua linea di prodotti alimentari DJOKOLife. L’evento, realizzato al Palazzo della Regione Lombardia, ha visto coinvolti molti bambini, un Roberto Maroni prestato alla pallavolo e coloro che respirano volley dalla mattina alla sera, ovvero le neo campionesse d’Italia di Casalmaggiore, alla ricerca del selfie perfetto col Djoker. Giù le mani, è tutta roba di Jelena. Inevitabile una battuta sul tappo di Champagne che ha rischiato di saltargli in un occhio: tutto a posto fortunatamente, consigliamo una sciabolata rigorosamente in slice per la prossima occasione. Chi ha detto Roland Garros?

 

 

Standing ovation appena l’attuale numero 1 nella classifica ATP arriva a Piazza Città di Lombardia sul campo in sintetico color terra realizzato per questo happening imperdibile soprattutto per i bambini, veri protagonisti dell’evento. Nole si è dimostrato show man all’occorrenza, ecco alcuni dei numeri sciorinati per l’occasione: lezione privata di tennis per i più piccini, smorzata che ricade dall’altra parte del campo per poi tornare da papà con un effetto da circense, grugniti da Godzilla (esibiti anche in alcuni celebri doppi a scopo benefico) ed infine stretching e meritato riposo dopo una battaglia epica con una ragazzina che ha festeggiato il compleanno strappando applausi con un diritto stellare ed un rovescio da antologia. Djokovic si concede ai più piccoli come se nulla fosse, ha il DNA – apparentemente – del genitore modello. Sarebbe bello intervistare tra qualche anno Stefan a tal proposito.

 

Djokovic coi bambini a Milano

 

Novak pigliatutto, invincibile (ha perso solo la finale con Federer a Dubai in questo 2015) pronto a conquistare la terra parigina (unica casella Slam ancora ferma a zero per il serbo). Ecco, potremmo dire che la sua stagione sia in perfetta antitesi di quella del suo Milan. Di certo, gli applausi seguiti da alcuni fischi appena Maroni ha rivelato la sua fede calcistica gli hanno fatto dapprima mettere le mani tra i capelli con la testa china, per poi salvarsi in calcio d’angolo con un convenzionale: “Io tifo Italia”. Nella conferenza relativa a DJOKOLife altra prevedibilissima domanda scomoda: “Che cosa ne pensi della stagione attuale del Milan?” Glissata abilmente con diritto inside out che brekka l’interlocutore: “Parlo solo di DJOKOLife.”

 

DJOKOLife

 

Tennis e promozione vanno di pari passo. Vi ricordate il furoreggiante Agassi nel mitico spot Canon “Image Is Everything?” Bene, toglietevelo dalla testa perché Nole viaggia sulle ali dell’equilibrio mentale e psico-fisico, del benessere corporeo e della dieta sana ed equilibrata. Niente ostentazioni, solo pragmatismo. Tsonga 2010 segna l’inizio del nuovo Djokovic (nel 2011 si concede del cioccolato dopo circa 8 mesi di regime dietetico ferreo, lui non propriamente celiaco ma intollerante al glutine). Roma 2015, Sua Maestà Federer cede il passo al marziano. L’elvetico ha poco da recriminare, Nadal si deve inventare qualcosa per difendere il feudo francese, Murray coltiva qualche speranza dopo il Masters di Madrid. Nole si prepara alla grande abbuffata, tennisticamente parlando. Per il resto c’è DJOKOLife.

 

Djokovic presenta la sua linea di prodotti

Cividini autunno/inverno 2015/16

Cividini, leader della maglieria e della lavorazione dei filati, sfila virtuoso come un Glenn Gould al pianoforte.

In occasione della Milano Moda Donna, presenta la sua collezione autunno/inverno 2015/16, un racconto che passa dai più sofisticati capi di maglia, frutto di una preziosa lavorazione artigianale, ai più urban look dove aleggiano comodi e leggeri abiti in lana.

E’ quindi la maglia la protagonista indiscussa di questa collezione, regina sotto i gilet lunghi trapuntati con strato di tricot in supergeelong o accostato a parka con il cuore di cashmere high gauge.

La donna Cividini è una donna multitasking, super impegnata, che indossa bag capienti e stivaletti bassi in vernice nera con dettaglio metallo della cerniera. Una donna busy ma che non rinuncia alle tendenze e alla ricerca dei dettagli. Super trendy con il gilet di visone, alternato da strisce di visone e fettucce di lana o con il cappotto over size con le maniche in tricot.

Artigianalità, design e fantasie, sulle apparizioni di colore viola, il colore del mistero, che sbocciano in cappotti a lavorazione double o su jacquar di lana con disegno floreale in rilevo; fiori che hanno i colori militari, per una guerriera della pace, abbinati a buste in coordinato.

Di grande tendenza per l’autunno/inverno 2015/16 i cappotti a vestaglia, arricchiti dalla sartorialità Cividini di un largo bordo a balzine bicolori in merino.

Guarda le foto della sfilata CIVIDINI:

 

(foto Camera della Moda)

La donna-ballerina di Christian Pellizzari

E’ dalle stanze da ballo che compare, sulle punte, la donna Christian Pellizzari.

Riconosciamo nelle forme, nelle geometrie degli abiti, la compostezza e il rigore di una ballerina di danza classica, la stessa grazia che accompagna i gesti nella morbidezza di una comoda felpa e nell’ampiezza delle gonne a ruota.

In occasione della Milano Moda Donna 2015, il brand Christian Pellizzari ha presentato la sua collezione autunno/inverno 2015/16, in cui vediamo i capi roteare su manichini in stile carillon. Danzano lenti e piroettano come una ballerina contemporanea, che mescola tessuti e stili come solo una donna di carattere sa fare.

Passa dalla trasparenza degli abiti in pizzo, estremamente femminili, ai completi gessati dal taglio maschile; da texture strutturate e morbide, a lane intrecciate a mano e impreziosite da ricami.

 

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Contrapposizioni forti per Christian Pellizzari, che si lascia contaminare anche dalla natura, creature fiabesche ispirano i preziosi abiti da sera, apparizioni dalle onde del mare, sirene danzanti indossano gonne strutturate con crinoline abbinate a fluide bluse in seta. Abiti da cocktail dai colori del profondo oceano e di tutte le sue immense sfumature, si sposano con blazer maschili doppiopetto.

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Per il giorno, in attesa delle argentee luci della sera, la donna Christian Pellizzari indossa comode felpe over sopra gonne che mostrano le gambe, completi portafoglio di seta e tweed e completi di flanella grigi gessati.
Un total look innovativo, inaspettato, frizzante, ma che non dimentica l’essenza femminile ed elegante di ogni donna.