Tutte le donne di Au jour le jour , collezione primavera estate 2017

Chi lo ha detto che le donne sono sempre in competizione? Esistono luoghi, esistono donne, che si riuniscono solidali, per raccontarsi, per scambiarsi idee ed opinioni, per confrontarsi, in totale libertà, vicine seppur diverse – questi spazi sono le sororities, comunità femminili nate nel lontano 800. Oggi sono i salotti, i club al femminile, ed è a queste confraternite che Au jour le jour si ispira per la collezione primavera estate 2017.

Di cosa si discute? Di musica, di letteratura, di arte e fotografia, ciascuna porta il proprio bagaglio culturale. Cosa ne scaturisce? Un giardino fiorito, dove i girasoli crescono accanto alle rose, dove le diversità si attraggono, una festa di colori e gusti che rende ciascuna donna unica. La collezione Au jour le jour SS17 è esattamente come queste donne, abiti che richiamano epoche diverse, mestieri e personalità delle più disparate, geishe moderne, casalinghe in stile fifties pronte per una serata in discoteque anni ’80.

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Tornano mini abiti silver e brillanti, come li sfoggiava Madonna negli eighties, tessuti tecnici, shiny o resinati; le paillettes argentate sfumano su tinte unite o su abiti a balze e vengono abbinati con coraggio su bermuda basket e felpe oversize.

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Non mancano nella collezione Au jour le jour primavera estate 2017 gli abiti dal sapore country, print floreali, delicati chemisier  in popeline, organza o fancy, fantasie geometriche o a quadretti come una dolce Cappuccetto Rosso perduta nel bosco.

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Sono donne romantiche, indipendenti, creative, provocanti, dalla personalità poliedrica e sfaccettata, d’altronde lo diceva anche Oscar Wilde: “Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto“.

Sfoglia qui la sfilata Au Jour le jour primavera estate 2017:



 

Siamo stati nel backstage della sfilata, qui il video:


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Le donne di Helmut Newton rivivono nella sfilata di Elisabetta Franchi SS17

Le donne di Helmut Newton rivivono nella sfilata di Elisabetta Franchi SS17

 

All’uomo che ha raccontato la donna come simbolo di desiderio, musa irraggiungibile e dal carattere forte, sexy oltre misura, si è ispirata Elisabetta Franchi per la collezione primavera estate 2017, a Helmut Newton va questo omaggio.

Helmut Newton, fotografo di origini tedesche, ha lasciato nell’immaginario collettivo una donna che molti oggi cercano di emulare, attraverso immagini, dipinti, fotografie, ma senza la magia di chi la donna  la vedeva realmente come essere superiore.  Si dice sia la madre di Newton la vera fonte di ispirazione, e che i quartieri a luci rosse, visitati col fratello maggiore a soli otto anni, abbiano fatto il resto.

Da lì l’occhio di Newton partorisce donne con stivali alla caviglia, guanti lunghi fino al gomito, fruste, tacchi a spillo e quell’aria altera e sprezzante che le rende spaventosamente sexy.

Erotismo che calca la passerella da Elisabetta Franchi, che ha stupito tutti con una collezione dal carattere algido e dal potere seduttivo, donne che ammiccano, donne che lasciano intravedere i seni, attraverso le trasparenze o, sfacciate, indossando body a rete.

 

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sx Elisabetta Franchi – dx foto di Helmut Newton


La donna Elisabetta Franchi conosce perfettamente le sue armi e le usa! Stringe la vita per esaltarla con cinture importanti e sandali altissimi che lasciano il piede nudo; il corpo diventa il mezzo attraverso cui esibirsi.

Ovviamente la palette colori comprende il rosso lacca, il nude e l’oro, con presenza del nero, fil rouge della collezione.

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sx Claudia Schiffer fotografata da Helmut Newton – dx abito Elisabetta Franchi


 

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sx foto di H.Newton – dx Elisabetta Franchi SS17


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sx foto di Helmut Newton – dx long dress Elisabetta Franchi


Capi scultorei e strutturati, decoltè in vista e micro top fascianti, le lunghezze sono maxi e le giacche oversize, perché la donna E.F. ha quel lato mascolino che non vuole nascondere.

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ai lati collezione Elisabetta Franchi SS17 – al centro una foto di Helmut Newton


Lo scintillìo dei dettagli laminati ricordano le serate glamourous degli anni ’80 e delle dive hollywoodiane.

Rivive in questa collezione SS17 Elisabetta Franchi la “femme fatale” newtoniana e speriamo che ci rimanga.

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sx foto di H.Newton – dx Elisabetta Franchi SS17


 

Sfoglia la gallery Elisabetta Franchi primavera estate 2017:

 



 

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LA SFILATA DI ANTONIO MARRAS SS17 ALLA MILANO FASHION WEEK 

 

Come in fotografia ci sono fotografi che hanno un’ottima tecnica ma nessuna idea, e quelli che hanno qualcosa da raccontare e lo fanno senza pensare alla precisione del dettaglio, dove nascono i mossi, dove le immagini non sono a fuoco, dove i tagli sono sbagliati, e in queste sbavature nasce la forza dell’immagine, allo stesso modo esistono stilisti che raccolgono le mode del momento e ne eseguono alla perfezione un abito, ma mancano di sostanza. E designer che invece l’idea ce l’hanno eccome, che non solo hanno qualcosa da dire, ma hanno bisogno di urlarla, hanno bisogno di “sporcarsi le mani” e far uscire la creatività, hanno quel dono del raccontare perché sanno, perché conoscono la storia del loro paese, le mode, le culture, le tradizioni… Questa voce può avere un solo nome: Antonio Marras!

E commuove ancora alla presentazione della collezione primavera estate 2017 alla Milano Fashion Week.

Il tema? l’indipendenza del Mali nel 1960 dalla colonia francese, insieme ad altri 17 stati africani, un popolo che finalmente festeggia la libertà di cui ogni essere umano avrebbe diritto.

Come lo mette in scena? Con la sua singolare sensibilità, facendo sfilare bellissime donne di colore in gonne ampie e voluminose, altre in abiti fluidi e scivolati, dalle linee morbide e leggermente ondulate. Non mancano i caftani e i completi in denim, parei, tuniche e camicioni. I tessuti vanno dal cotone sangallo bianco alle stampe su duchesse e georgette, dai vichy alle stampe batik fino al lino Prince de Galles.

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sx sfilata Antonio Marras – dx uno scatto di Malick Sibidè



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sx dalla passerella Marras SS17 – dx un celebre scatto di Malick Sibidè


 

Trasparenze, sovrapposizioni, stratificazione e intrecci, la donna Marras mixa il denim con il rosa polvere, il maschile kaki con le paillettes e le applicazioni con fiori di rafia, il bianco e nero a scacchi con le fantasie floreali.

In passerella anche gli uomini indossano gli stessi tessuti delle donne, osando con stampe a roselline da tappezzeria fin de siècle, perché le contaminazioni, le diversità diventino una cosa cosa sola, diventino forza e memoria collettiva che ispira alla libertà.

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sx scatto del celebre fotografo Malick Sibidè – dx l’uomo Marras


 

Una standing ovation a fine fashion show, quando performers di colore si sono scatenati nelle danze, così come fecero i giovani di Mali immortalati dal celebre fotografo Malick Sibidè. Twist e Rock’n’roll per le strade, nelle case, alle cerimonie, in riva ai fiumi ai picnic, tutti a festeggiare la rinascita attraverso la danza, oggi qui, sulla passerella di Antonio Marras, per ricordare.

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sx scatto di Malick Sibidè – dx un momento di danza alla sfilata di Antonio Marras


 

Il finale della sfilata di Antonio Marras alla Milano Moda Donna:


 

 

Sfoglia qui la collezione primavera estate 2017 di Antonio Marras: 

 

 

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Milano Fashion Week 2016, la collezione Wunderkind SS17

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Le mode tornano, anche quelle lontane 3 secoli! A riportare in auge il guardinfante ci pensa Wunderkind, brand tedesco fondato da Wolfgang Joop, con degli abiti-omaggio all’infante di Velázquez.

Il guardinfante è quella struttura metallica che permette alla gonna di gonfiarsi e di assumere quella forma bombata, e fa riferimento alle donne in attesa che, grazie a questo oggetto, potevano proteggere l’addome e quindi il bambino.

Wunderkind lo modernizza sotto gonne in plastica o abiti dalle lavorazioni con cuciture a fagotto.

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la collezione Wunderkind SS17 prende ispirazione dall’infante di Velazquez




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gonna con struttura metallica (guardinfante) in uso già nel 1600


L’elemento regale si mischia quindi al taglio moderno, alla scelta di tessuti a contrasto, alle lunghezze dei giorni nostri. Un mix and match dove si vedono contaminazioni folk miste alle più lontane tradizioni bavaresi dei ricami heart ruche.

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Wunderkind SS17


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Wunderkind SS17


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Wunderkind SS17


La vita è strettissima e legata da grosse cinture. Le bluse sono leggere e femminili e si alternano tra seta e popeline, anche se fanno ingresso in passerelle delle fantasie orientali accese da dettagli silver, come i boots a tacco largo.

Impertinente e coraggioso Wunderkind nel mixare la ricchezza delle curve barocche spagnole alla freddezza della plastica ultramoderna e fantasie bavaresi.

Rimane un esempio di come il presente si nutra perennemente del passato.

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bluse dalle fantasie orientali mixate a dettagli silver


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la vita è strettissima e legata da grosse cinture



Sfoglia qui tutta la collezione Primavera Estate 2017 di Wunderkind:

San Andrés alla Milano Moda Donna 2016- l’importanza delle proprie radici

Nel film “La Grande Bellezza“, la Santa, missionaria del terzo mondo diceva: “Le radici sono importanti“; su questo principio si presenta alla settimana della moda milanese, la collezione autunno/inverno 16/17 di San Andrès.

Un tuffo nei colori della comunità “Mazahua”, ricca di fauna e di artigiani che lavorano lana e legno. Grande attenzione all’artigianalità per il cappotto realizzato in lane e mohair ricamati a mano con cristalli Swarovski.

Andrès Caballero – designer del brand – omaggia in questo modo la sua terra, la tradizione e la forza di un popolo che, con i colori, combatte la difficoltà di numerose battaglie, come la Difesa dei Diritti Umani e delle Risorse Naturali.

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In passerella, una scenografia variopinta di rosa fucsia, blu elettrici, verdi smeraldo e rossi fuoco – colori decisi e vibranti, che disegnano abiti con ruches femminili, dress in cady e georgette stampate, sexy silhouette impreziosite dai dettagli: dalle calze in pizzo ai colli in volpe e visone, dalle cinture che esaltano il punto vita agli orecchini in Swarovski per un perfetto outfit Etno-chic.

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Una collezione autunno/inverno 2016/17 che esalta la bellezza di un popolo ben radicato nella propria cultura – San Andrés continua con il fil rouge di chi, oltre al gusto, ci mette cuore.

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STREET STYLE: UN PALCOSCENICO CHIAMATO MILANO FASHION WEEK

Mode, tendenze e stranezze catturate tra le vie della capitale italiana della moda. Una settimana di show a cielo aperto, per non dimenticare che la moda è prima di tutto passione. 

Cala il sipario sulla Milano fashion week 2016. Cinema finito ora tutti a casa. Eppure vi è quel qualche cosa che resta per le vie della città più fashion d’Italia, un qualche cosa che non puoi spiegare ma che se ami la moda, puoi capire. E sarà forse la nostalgia di quelle corse tra una sfilata e l’altra, di quel clima di fibrillazione all’arrivo di un’auto con i vetri scuri che non sai chi scaricherà o la miriade di fotografi per le vie del centro alla ricerca della blogger di turno. O più semplicemente sarà la mancanza di quelle stranezze che, diciamocela tutta, sono capaci di colorire anche una città spenta e piovosa del nord. Perché così ci ha accolto in questi giorni questa Milano della moda, un palcoscenico a cielo aperto che seppur un po’ cupa per il meteo, che non ci ha risparmiato, ha sfoderato comunque tutta la sua adrenalina ed il suo colore. Il colore degli outfit sfoggiati da loro ovviamente, blogger, giornalisti, buyer e star che per sei giorni hanno recitato al meglio il loro ruolo di protagonisti (alcuni), comparse, (altri). Ogni sfilata uno show, non solo quello vero, della passerella, delle collezioni che generano business da miliardi, ma anche fuori per strada. Bello, bellissimo… e chi ama la moda, questo lo sa. E così non puoi non carpire il dettaglio di una fascetta anni 70 tra i capelli, fatta di perle o fiori, abbinata a pelliccette eco colorate, cappotti oversize indossati con disinvoltura e abbinati a cappelli ampi di ogni colore, forma e dimensione. Non da meno le pellicce vestaglia o le cappe in cinigliato, come hanno sfoggiato al loro ingresso da Blumarine Anna Dello Russo e Candela Novembre. Più minimale Kylie Minogue in all black, ma bella come non mai, con i capelli raccolti in una coda e l’occhiale nero da vera star (nonostante la pioggia battente). E poi anticipazioni di primavera per le più temerarie che non hanno temuto freddo ed umidità, come si è visto nel pre-show di Ermanno Scervino e Cividini. Via libera così a cappottini fiorati, pantaloni ambi abbinati a bomber college style, qualcosa di militare che non guasta mai e poi capelli colorati a tutto andare. Sì, avete capito bene: rosa, grigio/azzurro, azzurro, le teste di molti fashion addict si sono tinte di gradazioni di colori così vivaci da contrastare solo loro il grigiore della pioggia. Ma alla fine si sa, la moda è un gioco e forse, in alcuni casi serve proprio per farci divertire e sorridere. Fino alla prossima fashion week, alla prossima passerella, al prossimo show.

ph: Daniele Trapletti

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Il mondo onirico di Vivetta incontra le illustrazioni di Erté

La collezione autunno inverno di Vivetta immerge, fin dalla prima uscita, in un’atmosfera di misteriosa, romantica tenerezza. Tema caro alla giovane designer, il cui stile ironico e surreale ha conquistato in pochissimi anni celebrities e fashion victim.

 

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L’amore di Vivetta Ponti per le suggestioni retro’ si esprime stavolta nella citazione di un artista il cui raffinato spirito estetico è affine al suo. La collezione che ha calcato la passerella l’ultimo giorno di Milano Moda Donna si ispira infatti alle illustrazioni di Romain de Tirtoff, meglio noto come Erté. Illustratore, pittore e scenografo, Erté ha saputo cogliere la follia e la struggente bellezza di Parigi negli anni Venti e Trenta. Il jazz e il charleston, lo champagne e le risate degli anni ruggenti vivono nelle figure esili ed eleganti dagli occhi blu che popolano le sue opere, e che diventano figure chiave della collezione di Vivetta. Eteree ballerine e strampalate cowgirl convivono in un incanto surreale, avvolte in abitini di tulle così leggeri da volare via in un soffio, vestaglie preziose e cappotti d’ispirazione militare. Foglie, colibrì e ramoscelli donano un’aria squisitamente art déco a cappotti e tailleur, le lunghezze midi e i colori psichedelici richiamano gli anni ’70, mentre le figure stilizzate e i bouquet di fiori in rilievo sono in puro stile Vivetta. A completare questo mondo onirico ci pensano i cappelli di Super Duper Hats: colbacchi, turbanti, cappelli da cowgirl e coroncine di fiori, creati appositamente per la sfilata della fashion week di Milano.

 

Photo Courtesy: GM/PR Press Office