La nuova collezione autunno-inverno 25/26 di Gianluca Capannolo rende omaggio alla sofisticata eleganza dell’attrice franceseAnouk Aimée. Ispirandosi al personaggio da lei interpretato nel celebre film “Un uomo e una donna” di Claude Lelouch, il designer rielabora il suo fascino senza tempo attraverso una visione contemporanea della moda.
I capi della collezione presentano linee morbide e silhouette avvolgenti, arricchite da dettagli iconici come ampi colli a sciarpa e stampe geometriche che evocano lo stile raffinato degli anni ’60. La palette cromatica celebra l’estetica francese, con sfumature che variano dal turchese al melanzana, dal fucsia al rosa antico, fino a tonalità più calde come nocciola, marrone, nero, panna e blu.
Elemento distintivo della collezione è il trench dal taglio maschile, proposto anche in vinile, che si abbina perfettamente a bluse oversize e pantaloni dal taglio sartoriale. I cappotti, realizzati in macro-bouclé di lana e mohair, si distinguono per le tonalità vivaci e dettagli esclusivi, come patchwork di lana e cachemire, espressione di una lavorazione artigianale di eccellenza.
Particolare attenzione è dedicata ai tessuti: gli abiti sono confezionati in seta stampata, crepe e satin di lana, mentre alcune creazioni sono impreziosite da applicazioni di piume cucite a mano, dando vita a raffinati effetti a mosaico che richiamano lo stile pittorico e geometrico del designer.
Con questa collezione, Gianluca Capannolo celebra un’icona di stile senza tempo, reinterpretandola attraverso il linguaggio della moda contemporanea e riaffermando o il suo impegno nella ricerca stilistica e nelle qualità sartoriali.
Gentryportofino presenta la collezione Autunno-Inverno 2025/26, un viaggio tra matericità sofisticata e layering minimalista, caratterizzato da preziose lavorazioni artigianali e dal fatto a mano. Un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, dove capi iconici vengono reinterpretati.
Sono le mani che, con dedizione e cura, danno vita alle creazioni. Tra le tecniche distintive della stagione spicca il “punto pelliccia“, che dona volume e tridimensionalità ai capi. Un esempio è il maglione boxy fit in mohair e lana, ideale in abbinamento alla gonna lunga svasata con taglio sul davanti, realizzata in velluto lavato con stampa maltinta di viscosa seta dalla mano saponata. Il concetto di stratificazione guida la collezione, propone combinazioni sofisticate di texture ricercate, volumi femminili e materiali pregiati. La maglia in costina di lana cashmere, uno dei must-have del brand, si accosta alla mantella lunga in 100% cashmere con finiture a ricciolo, mentre il maxi cardigan in punto rete traforato con cintura in vita si sovrappone a una sottoveste fluida in velluto lavato. L’approccio sartoriale emerge anche nei capi outerwear: la giacca in nylon imbottita con impunture geometriche si abbina a una gonna plissettata in satin di raso fluido cangiante, mentre la giacca in punto pelliccia, lavorata a mano con filati fantasia, viene completata da una cintura in pelle tono su tono e da una gonna plissé in flanella di lana stretch. L’ispirazione sportiva si riflette nel pantalone ampio in nylon tinto filo cangiante lavato, caratterizzato da tasche applicate e dettagli strutturati, e nella giacca in nylon 2-in-1, con parte inferiore removibile e impunture grafiche. Per un’eleganza raffinata, la mantella in cashmere avvolge un abito dal design essenziale con collo alto e gonna a ruota in jersey di viscosa/lana, mentre la sottoveste in satin fluido con dettagli in pizzo si combina armoniosamente con una giacca corta in punto pelliccia. La palette cromatica trae ispirazione dalla natura: tonalità raffinate come stucco, borgogna, oliva e nero definiscono la collezione. Il contrasto tra tessuti lucidi e opachi, come il satin cangiante e il cashmere opaco, accentua il gioco di luci e texture, per un impatto visivo sofisticato.
Per completare la visione estetica della collezione, gentryportofinopresenta una preziosa selezione di gioielli realizzati a mano, in perfetta sintonia con l’anima artigianale del brand. Ogni pezzo è unico, forgiato con la tecnica della microfusione a cera persa e rifinito interamente a mano. Il filo conduttore della collezione è il ramo, elemento naturale reinterpretato in argento brunito, rame puro e pietre dure. Ogni gioiello nasce da un processo meticoloso: il ramo viene scolpito direttamente sulla cera, poi fuso e lavorato per avvolgere e incorniciare ogni pietra in modo irripetibile, enfatizzandone le sfumature e le imperfezioni uniche. Un’espressione di equilibrio tra natura e design, che si sposa perfettamente con i tessuti e le tonalità della collezione. Questa raffinata collaborazione è firmata da Laomi Scanavini, designer, orafa e maestro artigiano con oltre 35 anni di esperienza.
In occasione della presentazione, gentryportofino collabora con l’artista e pittriceIlaria Franza per un’installazione interattiva che segna una svolta nella sua poetica. Non più gli agenti atmosferici a influenzare i suoi tratti, ma il pubblico stesso: i partecipanti saranno invitati a lasciare la propria impronta su una tela di cotone, attraverso l’uso di colori e inchiostri ispirati alla palette della collezione e strumenti come pennelli o contagocce. Un’opera inaspettata prenderà forma in modo fluido e spontaneo, trasformandosi in un racconto collettivo di emozioni e connessioni. A completare l’allestimento tra i capi della collezione si snoderà un percorso espositivo con le opere di Ilaria Franza, creando un dialogo visivo tra moda e arte. Un’esperienza immersiva che celebra l’eleganza e l’espressione creativa. Ogni opera è il risultato tangibile di un dialogo incessante tra l’artista e il mondo che la circonda, un flusso continuo in cui la volontà individuale si intreccia con le forze incontrollabili della natura. Franza non cerca di dominare la materia, ma di accompagnarla nel suo viaggio, lasciando che il tempo e gli elementi imprimano sulla tela l’impronta unica e irripetibile del loro passaggio.
Dove la materia diventa pensiero, lo stra-ordinario prende forma. La FW25 di Vivetta è un viaggio sospinto dal vento attraverso i capisaldi del brand, giocosa provocazione al dress code formale. Così la collezione si trasforma in un gesto radicale contro l’omologazione, reinventando il daywear come invito a esprimere la propria individualità.
Le Silhouette
Guardando a un futuro informato dal passato, Vivetta rilegge i suoi codici per aprire nuove prospettive. Il Collo Mani diventa una sciarpa che avvolge la scollatura; il trompe-l’œil si fa audace, sovrapponendo cappotti e cappottini, abiti e abitini con illusioni ottiche, cromatiche e dimensionali. Se la silhouette anni ’60 à la Vivetta è vista attraverso il prisma del contemporaneo, il tailoring, le cravatte Regimental e i capi romantici sembrano oggi volanti grazie ai tagli curvi e ai volumi sospesi di un’anima che ha memoria. Studiati, spostati, ripensati e moltiplicati sono invece gli archetipi del guardaroba, dal colletto della camicia ai fiocchi simbolo di femminilità: l’interpretazione del classico è sempre un serio divertissement. Anche la variazione di scala è un campo di sperimentazione, tra vestibilità slim e oversize, così come le incursioni tecniche, con il cappuccio sportswear che corona garbatamente il viso di arricciature.
I Tessuti
Materiali scelti con cura scrivono l’alfabeto della FW25 di Vivetta, dove il crêpe de chine fluisce leggero accanto a georgette e pizzi, mentre fresco lana e panno strutturano le forme. Il popeline celebra la tradizione della camiceria e le fodere in viscosa emergono, sfumando il confine tra intimo e pubblico.
Le Nuance
Una palette essenziale: nero e grigio sartoriale si fondono con panna, celeste e bianco. Il verde acqua, pastello onirico, si accende di più decisi e passionali tocchi scarlatti.
Il Dettaglio
La natura entra in scena, ma non come la conosciamo, e le stampe floreali mutano in collage di elementi botanici che creano preziosi ricami. Da lontano, sembrerebbero gambi e corolle; da vicino, si rivelano innesti surrealisti di bacche, verdure, frutti e piante erbacee. Rose gialle sono infatti pomodori, file di perle fungono da semi racchiusi in verdi baccelli, i petali si scoprono ali di farfalla: la logica è sfidata, l’immaginazione liberata.
Gli Accessori
Ballerine e mocassini per movimenti leggeri, tacchi bassi per una femminilità che non ha bisogno di altezze. Le proporzioni giocano infine con il guardaroba come con gli accessori: gioielli, ispirati al mondo vegetale, definiscono collane e choker che raccontano una storia di continuità e inesauribile scambio tra la natura, il sogno e la donna Vivetta.
Antonio Marras FW24/25, il legame indissolubile con la sua terra e un omaggio alla forza delle donne
Teatrale e poetico come sempre, Antonio Marras omaggia nella collezione autunno inverno 2024/25 un personaggio femminile che ha difeso i diritti delle donne, Eleonora d’Arborea, Principessa 👑 medievale di Sardegna.
Vissuta tra la metà del 1300 e i primi ‘400, la Judicissa si è battuta per le ingiustizie e ha redatto trattati a favore del “sesso debole”; sudditi e regnanti si mescolano in questa sfilata, dove compaiono cavalieri e dame, cotte di maglia e copricapi danteschi, acconciature prese direttamente dal ritratto “Dama con ermellino” di Leonardo da Vinci (1452-1519), testi scritti sui volti femminili che sembrano veli, maschere di perle, donne in armature dorate.
Qui Marras accarezza ancora una volta la donna, ne sottolinea il carattere e la forza, l’intelligenza e la perseveranza, un atto di amore a cui ci ha abituati, insieme ad una scenografia e ad un mini spettacolo teatrale che tiene incollati e che invoglia a vederne il finale.
Apparentemente frivolo, apparentemente salottiero, Jeremy Scott porta in passerella per Moschino una fotografia contemporanea, uno sfotto’ dei tempi moderni.
L’ambientazione è settecentesca, siamo alla fine del secolo alla corte di Francia al cospetto di Maria Antonietta, moglie illustrissima di Luigi XVI, ma l’atmosfera è secondaria, un giochetto divertente per rappresentare l’edonismo che assale anche i nostri giorni. Le scarpette un tempo, i social network oggi, mezzi superficiali per soddisfare l’ego smisurato, rovina dei Millenials e della Generazione Z.
Edonismo è la parola chiave, ricerca del piacere come unico scopo di vita ma con il minimo sforzo; fasto e sfarzo tutt’intorno, insieme a una buona dose di bonbon, torte glassate, specchi d’argento, e una collezione di porcellane di Messein che si fanno abito nella collezione Autunno Inverno 2020/21.
sx Moschino FW 20/21 – dx Kirsten Dunst interpreta “Marie Antoinette” nel film di Sofia Coppola.
Moschino collezione FW 20/21 Moschino FW 20/21
L’ironia, forse più sarcasmo, con cui Moschino denuncia un pensiero, lascia sempre il segno. Dalle stravaganze di Maria Antonietta all’ambiguità di Lady Oscar, Moschino reinterpreta il personaggio cult delle anime giapponesi diretto da Osamu Dezaki e Tadao Nagahama nel 1979, divenuto un successo anche in Italia.
Un’ambiguità sessuale rivelata solo alla scoperta del vero amore, il personaggio di Lady Oscar, fattezze femminili e tempra maschile, sfila in passerella con broccati, velluti e passamaneria.
sx episodio dell’anime Lady Oscar – dx Moschino FW 20/21 sx Moschino Fall Winter 20/21 – dx Maria Antonietta nell’anime Lady Oscar
Sulle ampie gonne da cortigiana compaiono biker jacket, evergreen del marchio, felpe ibride, denim con ricami dorati. Se la moda è un gioco, Moschino conosce perfettamente le regole per vincere.
Dopo il successo della prima edizione, il formato vincente di “Something À La Mode” trunk show creato dalla Fashion Curator Veronica Sheynina, è tornato a Milano durante la MFW con due nuovi stilisti.
Presentando una collezione eco-sostenibile realizzata completamente in lino il brand made in Russia VOLTRY.
E la stilista Italiana SOFIA ALEMANI che dopo la Montecarlo FW e Alta Roma ha scelto l’evento “Something À La Mode” per presentare le sue nuove eclettiche creazioni.
VOLTRY è un brand Russo eco-sostenibile specializzato da più di 50 anni nella lavorazione del filato di lino ecologico, trasformando i capi in veri trend. Il brand è stato il primo in Russia a utilizzare il filato di lino ecologico per la produzione di maglieria ed è diventata il leader assoluto del settore in Russia.
La produzione è focalizzata sui capi in tessuto di lino con l’uso dei vari metodi di lavorazione a mano che rendono ogni capo VOLTRY unico ed esclusivo.
La visionaria Designer SOFIA ALEMANI presenta la sua collezione “XXL vs XXS Capsule”, dove il concetto curvy esplode finalmente nella gioia di mille colori e luci di paillettes esibite nel segno del massimalismo.
SOFIA ALEMANI presenta un approccio spontaneo e curioso al tessuto, dove nulla è scontato. Così il diritto lascia il posto al rovescio, creando inedite percezioni e suggestioni tattili inesplorate.
“Con questa speciale capsule di capi prêt a couture ad ispirazione sport chic – spiega Sofia Alemani – desidero ringraziare le mie clienti che sono tutte donne vere e di tante età e taglie diverse. Le ringrazio perché credono ancora nella qualità e nella creatività dei capi sartoriali, fatti su misura e immaginati per valorizzare al massimo la bellezza di ciascuna”.
L’atelier Bailiss presenta la sua collezione SS19 nell’ambito dell’evento “Something a la Mode”, durante la settimana più glamour dell’anno nella capitale della moda, Milano. Bailiss nasce a Mosca nel 2014 da Larisa e Alisa Baysarov.
Per Larissa e Alisa è poesia, usano solo ed esclusivamente tessuti naturali cuciti e ricamati a mano da “maestri sartori” con dettagli unici che esaltano le curve femminili, senza mai cadere nel volgare.
Il ricamo, difficile e prezioso, diventa così il biglietto da visita del marchio. I sarti dell’atelier utilizzano le tecniche tradizionali dalla cultura del Caucaso russo, realizzato all’uncinetto con l’aggiunta di paillettes, trombe, strass, perle e perline.
Il pregiato ricamo appare su tutte le creazioni dell’Atelier Bailiss, abiti da sera, da sposa e anche sugli abiti da giorno come vestiti, tute e cappotti.
Per la PE’19 Bailiss ha utilizzato i seguenti colori: blue, marrone e bianco per un look elegante e moderno. Mentre l’ombra raggiante del color lavanda, del fucsia e del rosso acceso appaiono nei pezzi più considerevoli della collezione.
Le fotografie sono di Anna Minaeva, capelli e trucco di Revolution hair Milano.
MILANO FASHION WEEK – COLLEZIONE MOSCHINO PRIMAVERA ESTATE 2019
I ritmi delle sfilate sono serrati, finita una collezione si è già al lavoro per un’altra, i disegni, i tagli, le prove, le modelle, i fitting, lo show da preparare, le nottate insonni. Insomma si ha sempre l’ansia di non arrivare mai in tempo, di non farcela, il Lexotan per il panico, il Supradine per il fisico, gli aiutini per aumentare la creatività. Che tutti pensano, ehi, se c’è qualcuno a cui non manca – la creatività – quello è proprio Jeremy Scott. Ma oggi scopriamo che anche Jeremy è uno di noi, umano, uno che non ce la fa, uno che ha dovuto consegnare i bozzetti, gli schizzi dei disegni, e dare ordine di concretizzarli così com’erano sulla carta: degli abiti scarabocchiati, delle calze dal tratto di pennarello nero, dei cappelli disco che sembran di cartone appena ritagliato, scarabocchiate anche le décolleté in tinta con l’abito, le pochette, stampe che sono disegni di catene d’oro con il logo Moschino.
Non c’è mai tempo, si ha troppo da fare, troppo lavoro, questo lo deve dire la donna super impegnata, lo dice, con il tailleur che indossa, con quei fiorellini disegnati e colorati fuori dal bordo, con il rotolo di tessuto ancora in mano, di un long dress non finito, quello importante, per la sua serata galante, quello per l’evento speciale, ma non ha tempo, è sempre tutto in divenire, e poi potrebbe cambiare idea, volerlo più corto, più lungo, più drappeggiato. Presto presto presto che deve uscire!!!
Et voilà, la donna fumetto Moschino Spring Summer 2019 .
Gitana e ancorata alle tradizioni, la donna Les Copains per la Primavera Estate 2018 sfoggia un’estetica folk contaminata dallo urban.
Bohémien nelle strade messicane, la donna Les Copains veste con semplicità abiti che rievocano la tradizione, nell’iperdecorativismo ricercato, nell’uso di accessori e di colori della terra mescolati ai più accesi quali i fucsia e i rossi.
Lo scenario è quello urbano ma intellettuale di Louis Barragan, famoso architetto messicano, che con l’uso di tinte molto intense e di geometrie nette, tagliate, ha lasciato traccia di numerose opere di ambientazione surreale.
La città come Barragan la immagina e la compone, si fa strada sul corpo della donna, che diviene un tutt’uno con l’ambiente. Il cielo è la maglia che indossa, i muri taglienti le gonne e le striature delle strade, gli stivali che le percorrono.
Scaramantiche, ça va sans dire, portano al collo monili di nobili artigiani, pietre e metalli ed amuleti, scivolano poi le organze di seta, volteggiano le pieghe in chiffon, le bande bicolor vengono ricamate a punto croce, le tuniche in mussole seta-cotone ci ricordano la freschezza della stagione.
E’ una femminilità non banalizzata né idealizzata quella di Les Copains SS2018, ma attenta al dettaglio, con delicati tocchi di eccentricità personale, che si fanno spazio nella libertà delle scelte e in quella che gli abiti regalano.
Non teme l’uso degli orpelli muliebri né di quelli maschili, via libera quindi a fiocchi e cappelli, ma anche agli stivali da cow-boy. I contrasti diventano il nuovo linguaggio.
Sfoglia la collezione Les Copains Spring Summer 2018:
Oriente, rigore, compostezza – le parole chiave della nuova collezione Primavera Estate 2018 Byblos.
Dall’arte antica dell’ikebana, la disposizione dei fiori recisi, un tempo offerti agli déi poi divenuta vera e propria vocazione artistica, trova terreno ispirativo il brand Byblos.
La forza della bellezza e la caducità del fiore strappato, la consapevolezza della donna samurai e l’arrendevolezza della geisha, il rigore e la passione, sono i contrasti i veri protagonisti della collezione Spring Summer 2018.
Un orient ride che incontra l’iperfemminilità japan e la comodità occidentale, antipodi che si sposano intrecciando stili e tessuti, trame e intrecci. Spalle in vista e fiocchi di seta, cinture che incastonano scollature e avvolgono il corpo segnando il punto vita; dolci i plissé e più vibranti i cromatismi degli abiti, tracce di colore grafico.
Morbidi gli abiti longuette, trasparenti, volumi vaporosi che lasciano libero il corpo, giacche di ispirazione militare, ampie e con maniche a cerchio.
Del Sol Levante ci sono gli equilibri: non potevano mancare i bianchi e neri, simmetrie, microgeometrie, cerchi e righe, delicati fiori impreziosiscono fianchi e spalle, i tocchi leggeri di verde ricordano quei gambi che si alzano dai vasi, ergendosi verso lo spazio.
Dai pantaloni diritti spuntano i divertenti inseriti in vinile sui fianchi, la palette colori è luminosa nei verdi tendenti al lime, caldi negli amaranto e fucsia, con rilassanti toni naturali che vanno dal cipria cosmetic al nude.
La collezione Cristiano Burani Primavera Estate 2018 è l’esperienza di un viaggio, come quella che fece Paul Gauguin quando fuggì a Tahiti per coltivare l’arte come lui la intendeva: selvaggia e primitiva, come le donne dell’isola. Una missione artistica, una collezione che la ricorda con i colori vivaci dei fiori, con la florida bellezza delle donne locali.
sx Cristiano Burani SS18 – dx “Racconti Barbari” di Paul Gauguin 1902
La Primavera Estate 2018 di Cristiano Burani sfugge alla fatica e si rifugia tra le braccia di Madre Natura, godendone a pieno le libertà, la donna veste leggera con i tulle plissettati, le nuance vitaminiche la accendono, i cow boy boots la portano a spasso per le foreste inesplorate.
sx Cristiano Burani SS18 – dx “Girasoli e pere” di Paul Gauguin 1901
I colori neon, come l’azzurro delle gonne plissé, ricordano i cieli oliosi dell’isola polinesiana cara a Gauguin, le stampe floreali la sua nuova casa, le frange multicolor dei maxi marsupi sono le code dei pappagalli.
La maglieria è lavorata a mano ed è la tessitura di reti che lasciano intravedere il corpo della donna, quasi fosse un peccato coprirla; ciò che appare pelliccia in realtà è denim, ciò che sembra non è, una collezione carica di energia e mistero, quasi fosse un messaggio di nuova speranza.
Che sia questa la strada Cristiano Burani?
sx “Montagne a Tahiti” di Paul Gauguin 1893 – dx Cristiano Burani SS18