Platini non prenderà parte alla classica manifestazione per i sorteggi Euro 2016. Il TAS ha confermato la sua sospensione di 90 giorni.
Oggi, a Parigi, si terrà il consueto e tanto atteso sorteggio per gli Europei 2016. Al cospetto dell’urna, dalla quale saranno estratti i bussolotti che decideranno le sorti delle Nazionali europee nella fase a gironi, ci saranno personaggi illustri: grandi campioni del mondo del calcio, dirigenti e comitati sportivi.
Ma, Michel Platini, sempre presente, questa volta non ci sarà: il Tas ha confermato la sua sospensione provvisoria di 90 giorni.
Un’assenza pesante, dovuta ad una sospensione che scadrà il prossimo 5 gennaio 2016.
Michel Platini, genio indiscusso del pallone, grande campione dai freddi modi di fare, è oggi perseguitato dalla giustizia: il Comitato Etico della Fifa ha aperto un’inchiesta per una presunta tangente, di 2 milioni di euro, per un lavoro svolto diversi anni fa. Una consulenza, come la definisce il campione francese.
Michel rischia grosso: radiazione dalla Federazione Internazionale di calcio.
UN CALCIO MALATO
Il caso sta facendo letteralmente tremare i piani alti del mondo del calcio.
Proprio di quel calcio che fino a pochi mesi fa era visto come una realtà distante da tutti noi, un luogo fatato e difficilmente raggiungibile, un mondo dalle sembianze incantate, oggi, invece, visto come mondo corrotto e sporco.
La vicenda, o meglio, lo scandalo Fifa ha lasciato l’amaro in bocca a tutti appassionati di calcio, a tutti coloro che credono fermamente, con tutto loro stessi, nell’essenza dello sport.
Uno sport che, oggi come non mai, ruota attorno a scandali, truffe e doping. Uno sport difficilmente credibile, che rischia, di allontanare sempre più persone e rischia di danneggiare, in maniera irreversibile, i valori, quelli veri, puri.
E’ questo il messaggio da dare a tutti i giovani che, con amore, decidono di avvicinarsi allo sport? Sono questi i pilastri sui quali dovrà sempre manteneresi lo sport?
No, assolutamente no.
Quanto sta accadendo, seguendo le vicende che, giorno dopo giorno, con preoccupante costanza, invadono i tg sportivi, è semplicemente il risultato dei modi di fare di una società priva di buonsenso, di valori e, sopratutto, di umiltà. Si, perché è sull’umiltà e sul rispetto che si dovrebbe costruire un solido mondo sportivo.
Ma, tutto ciò sembra essere pura utopia.
Finché sarà il denaro a tenere uniti i mattoni dei diversi palazzi del potere, difficilmente si potrà assistere ad uno sport pulito.
Perseguire dei validi ideali, in una vita ricca di valori, è un qualcosa di difficile: più semplice è la strada che porta alla triste ricchezza materiale.
INNOCENTE O COLPEVOLE? PLATINI CONTINUA A DIVIDERE IL MONDO DEL PALLONE
Un uomo dalla doppia personalità: sensibile e, allo stesso tempo, arrogante e convinto di potersi permettere tutto.
Una sensibilità che è possibile ammirare con piacere nella costante partecipazione alle diverse e numerose commemorazioni della tragedia dell’Heysel del 1985. Platini era presente e con se porterà sempre quelle tristi immagini.
Una strafottenza che, invece, è possibile tristemente osservare in tantissimi suoi comportamenti, sia da giocatore, sia da uomo chiave del calcio mondiale.
Un uomo che ha sempre diviso il mondo sportivo: da una parte, amato e osannato per quel tocco di classe, che solo i grandi campioni sanno di avere; dall’altro lato, largamente criticato, per la sua arroganza: un uomo che difficilmente sa accontentarsi e che è sicuro del fatto che tutto gli è dovuto.
Ma, la domanda è solo una: possibile che un uomo,ieri giocatore dalle straordinarie capacità, che ha vinto tutto, o quasi, e oggi alto dirigente di quello che da sempre è stato il suo mondo, la sua vita, ha potuto abbassare la guardia e farsi dribblare dalla corruzione?
La famosa mazzetta, da due miliori di euro, che Platini ha ricevuto a nero da Joseph Blatter (presidente Fifa, oggi sotto inchiesta) è davvero riconducibile ad un illecito, o la buonafede ha ingannato l’ingenuo Platini?
Difficile rispondere.
Michel, candidato alla presidenza della Fifa, proprio per quella tangente, definita come prezzo di una normale consulenza, ha sentito scricchiolare la solida poltrona sulla quale era seduto.
Un sempliciotto che si è mosso in buona fede o una esperta volpe di un mondo sporco?
Platini, sempre sicuro di se, ha sempre pensato di vincere, in ogni situazione, anche circondato da fattori estremamente negativi.
Ma, questa volta, è trascinato da Blatter, ora suo nemico ufficiale, in uno scandalo senza eguali.
Solo la decisione finale dei giudici ci permetterà di capire chi è realmente Platini: genio estroverso del pallone, odiato e amato, oppure un semplice dirigente corrotto?
La risposta presto arriverà.