Gentryportofino mostra la collezione FW25/26 tra arte, gioielli e sartorialità

Gentryportofino presenta la collezione Autunno-Inverno 2025/26, un viaggio tra matericità sofisticata e layering minimalista, caratterizzato da preziose lavorazioni artigianali e dal fatto a mano. Un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, dove capi iconici vengono reinterpretati.

Sono le mani che, con dedizione e cura, danno vita alle creazioni. Tra le tecniche distintive della stagione spicca il “punto pelliccia“, che dona volume e tridimensionalità ai capi. Un esempio è il maglione boxy fit in mohair e lana, ideale in abbinamento alla gonna lunga svasata con taglio sul davanti, realizzata in velluto lavato con stampa maltinta di viscosa seta dalla mano saponata. Il concetto di stratificazione guida la collezione, propone combinazioni sofisticate di texture ricercate, volumi femminili e materiali pregiati. La maglia in costina di lana cashmere, uno dei must-have del brand, si accosta alla mantella lunga in 100% cashmere con finiture a ricciolo, mentre il maxi cardigan in punto rete traforato con cintura in vita si sovrappone a una sottoveste fluida in velluto lavato. L’approccio sartoriale emerge anche nei capi outerwear: la giacca in nylon imbottita con impunture geometriche si abbina a una gonna plissettata in satin di raso fluido cangiante, mentre la giacca in punto pelliccia, lavorata a mano con filati fantasia, viene completata da una cintura in pelle tono su tono e da una gonna plissé in flanella di lana stretch. L’ispirazione sportiva si riflette nel pantalone ampio in nylon tinto filo cangiante lavato, caratterizzato da tasche applicate e dettagli strutturati, e nella giacca in nylon 2-in-1, con parte inferiore removibile e impunture grafiche. Per un’eleganza raffinata, la mantella in cashmere avvolge un abito dal design essenziale con collo alto e gonna a ruota in jersey di viscosa/lana, mentre la sottoveste in satin fluido con dettagli in pizzo si combina armoniosamente con una giacca corta in punto pelliccia. La palette cromatica trae ispirazione dalla natura: tonalità raffinate come stucco, borgogna, oliva e nero definiscono la collezione. Il contrasto tra tessuti lucidi e opachi, come il satin cangiante e il cashmere opaco, accentua il gioco di luci e texture, per un impatto visivo sofisticato.

Per completare la visione estetica della collezione, gentryportofino presenta una preziosa selezione di gioielli realizzati a mano, in perfetta sintonia con l’anima artigianale del brand. Ogni pezzo è unico, forgiato con la tecnica della microfusione a cera persa e rifinito interamente a mano. Il filo conduttore della collezione è il ramo, elemento naturale reinterpretato in argento brunito, rame puro e pietre dure. Ogni gioiello nasce da un processo meticoloso: il ramo viene scolpito direttamente sulla cera, poi fuso e lavorato per avvolgere e incorniciare ogni pietra in modo irripetibile, enfatizzandone le sfumature e le imperfezioni uniche. Un’espressione di equilibrio tra natura e design, che si sposa perfettamente con i tessuti e le tonalità della collezione. Questa raffinata collaborazione è firmata da Laomi Scanavini, designer, orafa e maestro artigiano con oltre 35 anni di esperienza.

In occasione della presentazione, gentryportofino collabora con l’artista e pittrice Ilaria Franza per un’installazione interattiva che segna una svolta nella sua poetica. Non più gli agenti atmosferici a influenzare i suoi tratti, ma il pubblico stesso: i partecipanti saranno invitati a lasciare la propria impronta su una tela di cotone, attraverso l’uso di colori e inchiostri ispirati alla palette della collezione e strumenti come pennelli o contagocce. Un’opera inaspettata prenderà forma in modo fluido e spontaneo, trasformandosi in un racconto collettivo di emozioni e connessioni. A completare l’allestimento tra i capi della collezione si snoderà un percorso espositivo con le opere di Ilaria Franza, creando un dialogo visivo tra moda e arte. Un’esperienza immersiva che celebra l’eleganza e l’espressione creativa. Ogni opera è il risultato tangibile di un dialogo incessante tra l’artista e il mondo che la circonda, un flusso continuo in cui la volontà individuale si intreccia con le forze incontrollabili della natura. Franza non cerca di dominare la materia, ma di accompagnarla nel suo viaggio, lasciando che il tempo e gli elementi imprimano sulla tela l’impronta unica e irripetibile del loro passaggio.

Vivetta FW25 alla Milano Fashion Week

Dove la materia diventa pensiero, lo stra-ordinario prende forma. La FW25 di Vivetta è un viaggio sospinto dal vento attraverso i capisaldi del brand, giocosa provocazione al dress code formale. Così la collezione si trasforma in un gesto radicale contro l’omologazione, reinventando il daywear come invito a esprimere la propria individualità.

Le Silhouette

Guardando a un futuro informato dal passato, Vivetta rilegge i suoi codici per aprire nuove prospettive. Il Collo Mani diventa una sciarpa che avvolge la scollatura; il trompe-l’œil si fa audace, sovrapponendo cappotti e cappottini, abiti e abitini con illusioni ottiche, cromatiche e dimensionali. Se la silhouette anni ’60 à la Vivetta è vista attraverso il prisma del contemporaneo, il tailoring, le cravatte Regimental e i capi romantici sembrano oggi volanti grazie ai tagli curvi e ai volumi sospesi di un’anima che ha memoria. Studiati, spostati, ripensati e moltiplicati sono invece gli archetipi del guardaroba, dal colletto della camicia ai fiocchi simbolo di femminilità: l’interpretazione del classico è sempre un serio divertissement. Anche la variazione di scala è un campo di sperimentazione, tra vestibilità slim e oversize, così come le incursioni tecniche, con il cappuccio sportswear che corona garbatamente il viso di arricciature.

I Tessuti

Materiali scelti con cura scrivono l’alfabeto della FW25 di Vivetta, dove il crêpe de chine fluisce leggero accanto a georgette e pizzi, mentre fresco lana e panno strutturano le forme. Il popeline celebra la tradizione della camiceria e le fodere in viscosa emergono, sfumando il confine tra intimo e pubblico.

Le Nuance

Una palette essenziale: nero e grigio sartoriale si fondono con panna, celeste e bianco. Il verde acqua, pastello onirico, si accende di più decisi e passionali tocchi scarlatti.

Il Dettaglio

La natura entra in scena, ma non come la conosciamo, e le stampe floreali mutano in collage di elementi botanici che creano preziosi ricami. Da lontano, sembrerebbero gambi e corolle; da vicino, si rivelano innesti surrealisti di bacche, verdure, frutti e piante erbacee. Rose gialle sono infatti pomodori, file di perle fungono da semi racchiusi in verdi baccelli, i petali si scoprono ali di farfalla: la logica è sfidata, l’immaginazione liberata.

Gli Accessori

Ballerine e mocassini per movimenti leggeri, tacchi bassi per una femminilità che non ha bisogno di altezze. Le proporzioni giocano infine con il guardaroba come con gli accessori: gioielli, ispirati al mondo vegetale, definiscono collane e choker che raccontano una storia di continuità e inesauribile scambio tra la natura, il sogno e la donna Vivetta.

Il resto della collezione

Una collezione mai terminata quella di Moschino Spring Summer 2019 – Milano Fashion Week

MILANO FASHION WEEK – COLLEZIONE MOSCHINO PRIMAVERA ESTATE 2019

I ritmi delle sfilate sono serrati, finita una collezione si è già al lavoro per un’altra, i disegni, i tagli, le prove, le modelle, i fitting, lo show da preparare, le nottate insonni. Insomma si ha sempre l’ansia di non arrivare mai in tempo, di non farcela, il Lexotan per il panico, il Supradine per il fisico, gli aiutini per aumentare la creatività. Che tutti pensano, ehi, se c’è qualcuno a cui non manca – la creatività – quello è proprio Jeremy Scott. Ma oggi scopriamo che anche Jeremy è uno di noi, umano, uno che non ce la fa, uno che ha dovuto consegnare i bozzetti, gli schizzi dei disegni, e dare ordine di concretizzarli così com’erano sulla carta: degli abiti scarabocchiati, delle calze dal tratto di pennarello nero, dei cappelli disco che sembran di cartone appena ritagliato, scarabocchiate anche le décolleté in tinta con l’abito, le pochette, stampe che sono disegni di catene d’oro con il logo Moschino.

Non c’è mai tempo, si ha troppo da fare, troppo lavoro, questo lo deve dire la donna super impegnata, lo dice, con il tailleur che indossa, con quei fiorellini disegnati e colorati fuori dal bordo, con il rotolo di tessuto ancora in mano, di un long dress non finito, quello importante, per la sua serata galante, quello per l’evento speciale, ma non ha tempo, è sempre tutto in divenire, e poi potrebbe cambiare idea, volerlo più corto, più lungo, più drappeggiato. Presto presto presto che deve uscire!!!

Et voilà, la donna fumetto Moschino Spring Summer 2019 .



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La donna esotica di Cristiano Burani – collezione SS 2018

La collezione Cristiano Burani Primavera Estate 2018 è l’esperienza di un viaggio, come quella che fece Paul Gauguin quando fuggì a Tahiti per coltivare l’arte come lui la intendeva: selvaggia e primitiva, come le donne dell’isola. Una missione artistica, una collezione che la ricorda con i colori vivaci dei fiori, con la florida bellezza delle donne locali.

sx Cristiano Burani SS18 – dx “Racconti Barbari” di Paul Gauguin 1902


La Primavera Estate 2018 di Cristiano Burani sfugge alla fatica e si rifugia tra le braccia di Madre Natura, godendone a pieno le libertà, la donna veste leggera con i tulle plissettati, le nuance vitaminiche la accendono, i cow boy boots la portano a spasso per le foreste inesplorate.

sx Cristiano Burani SS18 – dx “Girasoli e pere” di Paul Gauguin 1901


I colori neon, come l’azzurro delle gonne plissé, ricordano i cieli oliosi dell’isola polinesiana cara a Gauguin, le stampe floreali la sua nuova casa, le frange multicolor dei maxi marsupi sono le code dei pappagalli.
La maglieria è lavorata a mano ed è la tessitura di reti che lasciano intravedere il corpo della donna, quasi fosse un peccato coprirla; ciò che appare pelliccia in realtà è denim, ciò che sembra non è, una collezione carica di energia e mistero, quasi fosse un messaggio di nuova speranza.
Che sia questa la strada Cristiano Burani?

sx “Montagne a Tahiti” di Paul Gauguin 1893 – dx Cristiano Burani SS18


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ALBERTA FERRETTI, IL RITORNO ALLA SEMPLICITÀ – COLLEZIONE SS 2018

Alberta Ferretti, il ritorno alla semplicità – collezione SS 2018

MILANO FASHION WEEK – COLLEZIONE SS 2018 DI ALBERTA FERRETTI


C’è bisogno di leggerezza, in un periodo in cui Trump allarma il mondo intero di una possibile distruzione della Corea del Nord, c’è bisogno di eleganza, quando si sentono capi di Stato e di Governo insultarsi con espressioni senza precedenti rispetto ai loro precursori. Questo lo si evince anche da quello che ha sfilato in passerella durante la fashion week milanese.

Una su tutte, Alberta Ferretti, che nelle passate collezioni ha messo in scena le pomposità fine ‘800, tra velluti porpora e i grandi manti principeschi, colorando gli abiti delle sfumature veneziane o dei giardini di Giverny tanto cari a Monet, per la collezione Primavera Estate 2018 elimina gli imbellettamenti, niente pizzi o merletti, velluti o maquillage, Alberta Ferretti ci fa dono della semplicità.

Quella del “less is more“, ma carica di luce e di quel fulgore femmineo che la donna Alberta Ferretti sa rappresentare a pieno titolo. E allora la brillantezza del quarzo rosa, quella fiammante del corallo, e quella regale del bronzo, si materializzano in abiti dalla forma pulita ed essenziale, da silhouette lineari ma con volumi inaspettati.


Le scollature sul dorso sono totali, le piume e le paillettes creano un gioco di movimento che segue l’ondeggiare del corpo ad ogni passo, ogni ricamo ci ricorda quanto Alberta Ferretti ama le donne e quanto desidera accontentare il loro desiderio di bellezza.


Nella più pura semplicità, si crea il movimento, grazie ai preziosi ricami e all’effetto dégradé delle paillettes, gli abiti si fanno fluttuosi come le onde, quelle che decantava Virginia Woolf, nell’attesa dell’arresa.





Liquidi e ritmici, come la parola della scrittrice britannica, gli abiti in lurex, declinati nei delicati colori pastello; non mancano chiffon e trasparenze, seta e nylon e la sera il dress code si sdrammatizza con un giubbotto in suède o un parka leggero.



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ELISABETTA PELLINI: L’EQUILIBRIO DEI SOGNI, TRA CINEMA E REALTA’

Una domenica mattina a Milano, tra la frenesia della MFW ed una pausa caffè al tavolino di un bar, dove incontri per una chiacchierata a tu per tu la bellissima Elisabetta Pellini, volto noto del cinema e della televisione. Sguardo limpido, dolcezza infinita ed una semplicità disarmante per parlare di se, dei suoi lavori in uscita e di alcuni sogni che partono dal profondo per andare lontano, molto lontano..

Elisabetta a Milano per la MFW. Come è andata? 
“Qui ho le mie origini e ogni volta che ritorno è sempre un grande piacere ritrovare le persone care, i luoghi vissuti. Milano è una città che vive di un battito suo e mai come durante la settimana della moda ne senti le pulsazione e l’energia. Sono stata invitata ad alcune sfilate che mi hanno molto colpito per la matrice comune del volere riportare la donna ad una femminilità vera, senza spacchi o scollature ma semplice e pulita, proprio come sono state le proposte di Emporio Armani, Elisabetta Franchi con la sua collezione ispirata ad Evita Peron ed agli anni 40 o Laura Biagiotti che celebra una donna charment, vestita di bianco, rosso o colori tenui”.


Qual è il tuo ideale di femminilità?
“Femminilità va a braccetto con il concetto di eleganza ovvero riuscire ad  essere sensuali pur mantenendo la semplicità. Tradotto in poche parole: non è un abito che fa diventare una donna sexy ma il contrario”. 


In tema di moda anche la tua famiglia era nel settore ma la tua via è stata un’altra…
“Sì, fino a qualche anno fa erano proprietari di una pelleria e da li ho ereditato la mia passione. Ma il mio amore è sempre stato il cinema, fin da piccola. Del resto crescere con papà che ogni minuto ci rendeva protagonisti delle sue foto non ha certo aiutato (sorride..). Scherzi a parte, realmente il ruolo di papà, il suo amore per i viaggi, per la fotografia e soprattutto per il cinema (non a caso realizzò due documentari cult negli anni 70) mi trasmisero un fascino verso questo mondo al quale non ho saputo resistere. Il principio fu la danza classica a 7 anni: l’impegno era massimo e tutto girava intorno al saggio per il quale mi allenavo duramente anche un anno intero. Così fu anche quando entrai nel mondo del cinema, il meccanismo è lo stesso”. 


Ovvero?
“La preparazione per interpretare un personaggio deve essere molto profonda, devi entrare in quel personaggio, lo devi sentire tuo, lo devi analizzare quasi come a creare una sorta di “amico” che in parte ti porterai appresso per tutta la vita”. Allo stesso modo sarà anche molto forte la sensazione dell’abbandono quando il copione si sarà concluso. Per fare tutto questo ovviamente ci vogliono determinazione, preparazione e una grande passione”. 


Piccolo e grande schermo ti hanno vista interpretare tantissimi personaggi. Qual è il ruolo che hai amato di più?
“Tutti perché come dicevo prima diventano quasi degli amici per me. E’ stato così con Laura delle “Tre Rose di Eva” oppure Anna Ronco per “Provaci ancora Prof!” così come una grande empatia l’ho creata con il personaggio del film in uscita i prima di marzo “La mia famiglia a soqquadro” nel quale interpreto una donna che abbandona la sua veste di “casalinga”per una carriera nella moda, diventa magra ed attraente e vi sarà un avvicinamento all’uomo del quale è sempre stata innamorata (interpreto da Marco Cocci) a sua volta sposato e con figli. E da qui “mio figlio” che invidiava le famiglie degli altri compagni in quanto convito di tanti vantaggi nell’aver i genitori divorziati capirà come ciò non corrisponde alla realtà. Un film intelligente, uno spaccato perfetto della società moderna”.


 A tal proposito qual è il tuo pensiero? 
“Io sono stata fortunata perché la mia famiglia era un po’ come quella del mulino bianco, con due genitori che si sono amati tantissimo e che hanno trasmesso a noi figli dei valori fondamentali. Sono però consapevole che non sempre può andare così: capita che due persone si separino, anche per terze persone, ma la cosa più importante è che non scordino mai le loro responsabilità come madre e padre. Non è giusto che due persone stiano insieme per forza, facendo poi ricadere sui figli le loro guerre”. 


Oltre a “La mia famiglia a soqquadro” hai altri lavori in uscita?
“Sì, i primi di marzo arriva nelle sale “Gomorroide”nel quale interpreto l’esilarante parte di una moglie isterica tradita dal marito, una milanese in trasferta a Napoli, autrice di scene esilaranti che sono sicura faranno sorridere. Inoltre a breve vedrete in onda la fiction “Sorelle” di Cinzia Th Torrini, un thriller melo nella quale ho interpreta un ruolo piccolo ma fondamentale per lo svolgersi della trama. Un vero e proprio giallo con sfondo romantico diretto da una grande donna e regista che non lascia nulla al caso ma curando ogni dettaglio crea dei lavori magnifici. Lavorare per lei è stato un vero onore…”. 


Oltre a Cinzia Th Torrini sei stata diretta da molti registi nella tua carriera. Un ricordo tra tutti al quale sei più legata?
“Ve ne sono tantissimi in quanto ogni volta che sono su un set cerco di creare una famiglia, tessendo poi con tutto il cast e la produzione dei legami che permettano di generare la giusta empatia anche per la realizzazione del film. Quindi da Vanzina, a Salvatores, Ozpetek che dopo uno spot girato sotto la sua direzione mi ha voluto in un suo film, con tutti questi grandi Maestri del cinema italiano ho un ricordo speciale. E oltre a loro ho sempre un pensiero per Vincenzo Verdecchi, regista delle “Tre Rose di Eva” che purtroppo ci ha lasciato: una persona gioiosa, che amava la vita, dal quale ho imparato tantissimo”.  


Oltre al cinema nella tua carriera annoveri anche molte esperienze televisive come “Miss Buona Domenica” e altre ancora. Torneresti al piccolo schermo?
“Il mio grande amore è e resterà il cinema ma se dovessi ricevere una proposta potrei valutarla. Presentare è una cosa che ho sempre fatto, ma preferisco allontanarmi da me stessa, recitare piuttosto che presentarmi in prima persona. Se devo essere me stessa preferirlo esserlo con gli amici e con chi mi circonda, accettando le critiche per un’interpretazione più che come persona”.


Un sogno?
“Ne ho tantissimi ma sono superstiziosa per cui preferisco non rivelarli. Dirò quello generale che è di trovare serenità e felicità nei tanti sali e scendi che la vita ci riserva, dettati spesso dalla perdita delle persone care che abbiamo accanto. Questa è una delle cose con il quale sto ancora cercando di trovare il mio equilibrio che contrasti la mia parte più sensibile ed emotiva che quando sei attore serve ma va gestita nel modo migliore. E per gli altri sogni più grandi…incrociamo le dita”.


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Il cast di “Gomorroide” in uscita al cinema


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Milano Moda Donna: Amato Daniele presenta la sua nuova collezione

A.D. classe 1997


Una storia che ha inizio nel cuore di Milano, all’interno della fabbrica dei celebri artigiani Leu Locati e che muove i suoi primi passi dalla tradizione e dalla sapienza di oltre cent’anni di attività nelle creazione di borse esclusive.


Un’antica tradizione portata avanti con originalità e coraggio, per dar vita nuova ai suoi modelli attraverso materiali esclusivi e lavorazioni uniche, il tutto per coronare una storia che va ben oltre alla giovane età del designer.


Amato Daniele
Amato Daniele



Rivoluzionario e stratega, come Napoleone Bonaparte, protagonista decisivo della storia europea tra il XVIII e XIX secolo, mood della sua nuova collezione A/I 2018.
Amato Daniele
Amato Daniele



L’aria che si respira è intrinseca di grandezza e lusso; un lusso accentuato ed enfatizzato dai preziosi rasi e gli straordinari velluti che compongono i pezzi della sua collezione. I colori principali sono quelli più tipicamente associati alla figura del generale francese, come il blu ed il bordeaux, che si accompagnano al cangiante tessuto notturno con sfumature che oscillano tra il nero, il silver ed il gold. Il particolarissimo velluto viene decorato con delle finissime rose, simbolo di bellezza e perfezione.


Amato Daniele
Amato Daniele



La collazione è impreziosita da ricercatissimi accessori che vengono applicati sia sulle borse che sulle calzature, rappresentando quel particolare in più che riesce a colpire oltre che ad enfatizzare ancora di più il cenno al generale francese.
Cocche decorate con strass che richiamano i colori della bandiera francese, elaborate fibbie e api dorate si fanno spazio sui pezzi della collezione; non solo un omaggio allo stemma ed al manto imperiale napoleonico che ne erano ornati, ma anche in un’accezione più ampia come simbolo di regalità e laboriosità.


Amato Daniele
Amato Daniele



Impossibile tralasciare la componente militare che trova anch’essa spazio, insieme a lusso ed eccessi, in questa collezione caleidoscopica.
E’ così che un elegante velluto trapuntato viene accompagnato da pelli dorate; e ancora mostrine impreziosite da un unico cordino realizzato attraverso l’esclusiva lavorazione di filati d’oro, vanno a completare dei pezzi unici ed audaci.


Amato Daniele
Amato Daniele



Amato Daniele si rifiuta di giocare secondo gli schemi, ed ancora una volta realizza una collezione che vuole essere un canto di vittoria per tutti coloro i quali sono pronti ad osare e ad affrontare la vita armati di determinazione e voglia di distinguersi dalla massa.


Amato Daniele
Amato Daniele



Amato Daniele
Amato Daniele



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Fashion Week, il resoconto delle precedenti e le novità delle successive

Le prossime Fashion Week sono alle porte, trepidanti le amanti della moda, curiose di conoscere le novità e i trend della prossima stagione.
Come ogni anno, le due ondate di novità si tengono nel mese di settembre (Fall ’17), così da presentare le collezioni del successivo autunno/inverno e nel mese di febbraio (Spring ’18), con ciclicità, per presentare le collezioni della successiva primavera/estate.
Il motivo di questa sequenzialità risiede nel fatto che le Fashion Week posseggono il compito di “anticipare” le novità, le collezioni, i trend della stagione successiva, in modo da ottenere un largo anticipo per quanto riguarda la produzione.

Con l’avvento di Internet e con il consolidarsi del “fast fashion“, la concezione sull’anticipo è cambiata radicalmente, anche osservando le necessità del consumatore, e ha dato luogo al “see now, buy now“.
Sono tanti gli stilisti che nelle precedenti Fashion Week hanno aderito a questo nuovo sistema di vendita, degli esempi sono Tom Ford, Nicole Miller e Tommy Hilfiger, o ancora Vivienne Tam, Rebecca Minkoff, e Diane von Furstenberg.
Il “see now, buy now” può avere diversi modi di approccio, uno di questi è l’apertura della vendita online del capo appena visto in passerella.

Le date sono già state stabilite, la settimana della moda di New York avrà inizio il 9 febbraio 2017 e si concluderà il 17 gennaio 2016, la settimana della moda di Londra, invece, vedrà il suo inizio il 17 gennaio 2017 per concludersi il 21 gennaio 2017.
Il ritorno in patria, ovvero la settimana della moda di Milano, avrà luogo dal 22 febbraio 2017 al 28 febbraio 2017 per poi concludere il calendario con la settimana della moda di Parigi che avrà inizio il 1 marzo 2017 e fine l’8 marzo 2017.

Se la NYFW seguirà il modello del “see now, buy now“, ancora non ci è concesso saperlo.
Ma una novità sembra già giungere alle orecchie delle amanti della moda: Calvin Klein riunirà le collezioni uomo e donna in questa occasione.
Raf Simons rivelerà quindi i suoi primi modelli per Calvin Klein nella collezione di prêt-à-porter per l’autunno-inverno 2017/18.
Sono alte le aspettative del nuovo direttore creativo del brand, dopo aver lasciato lo scorso agosto la maison Dior.

Successiva alla NYFW, è la LFW.
La settimana della moda di Londra è ormai riconosciuta come sede di talenti, designer d’avanguardia e tra questi anche culla di volti ormai noti nella moda come Burberry o Vivienne Westwood.
Londra ha concesso per prima il live streaming delle sfilate durante la Fashion Week, ormai visibili e condivisibili da Youtube.

Ma la vera ondata rivoluzionaria della moda si tiene a Milano durante la MFW, con essa s’alternano leggendari brand come Gucci, Prada, Dolce & Gabbana e Fendi a nuovi e talentuosi designer.
Milano, la capitale della moda, ospita lussuose passerelle, eventi imperdibili, modelle internazionali.

Infine, Parigi.
Nonostante Parigi sia l’ultima delle Fashion Week, rappresenta per molti la “madre” di tutte le settimane della moda.
La PFW accoglie infatti l’haute couture, le sfilate d’alta moda e nomi altisonanti come Louis Vuitton, Commes de Garçons, YSL, Balenciaga, Balmain, Valentino, Alexander McQueen, John Galliano, Hermès, Givenchy, MiuMiu di Miuccia Prada, Dior e ancora, non per ultimo ma per intensità, Chanel guidata da Karl Lagerfeld.

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Expo del bello, l’evoluzione della Milan Fashion Week

Durante la prossima Milan Fashion Week, ovvero Settembre 2017, Milano riunirà tutti gli eventi moda, gli showcase, le rassegne fieristiche e i mercati all’interno del capoluogo lombardo, dando così vita all’Expo del Bello.


Il sottosegretario Scalfarotto ha preso in carica un’analisi approfondita e ha dedotto che: “il settore moda allargato rappresenta il 14% del nostro export ed è cresciuto del 3% nel corso del 2015. L’Italia è l’unico paese al mondo ad ospitare la filiera nel suo insieme, dal filato ai tessuti, dalle confezioni all’accessorio. Un’imponente sintesi di talento creativo, eredità e memoria, innovazione e positiva contaminazione. Eccellenze e primati di cui siamo orgogliosi e che dobbiamo valorizzare, rendendo Milano il crocevia di una convergenza creativa senza eguali”.


Così, la moda milanese intesa fino ad ora convoglierà a nozze con il mercato internazionale dando vita a un solo ed unico contesto che raggrupperà tutte le novità e le tendenze del prossimo autunno.


È un passo senza precedenti per una realtà importantissima dal punto di vista economico e cruciale per l’identità italiana nel mondo“, continua Scalfarotto.


Sottoscritto il protocollo d’intesa a Roma il 12 Ottobre, Milano diventerà presto capitale della moda e unica vetrina del Made in Italy.
L’intesa prevede, inoltre, un potenziamento delle sfilate e degli eventi fieristici, ma non solo.
In programma anche numerosi eventi aperti ai quali partecipare liberamente.


Anche l’assessore al Commercio Moda e Design Cristina Tajani ha commentato: “Il protocollo conferma la vicinanza di tutte le Istituzioni nazionali e locali verso un comparto produttivo sempre più strategico per il Paese e la volontà di fare di Milano,una vetrina del Made in Italy, riconosciuta a livello internazionale. Oggi confermiamo anche un’alleanza tra operatori privati e del settore pubblico che consentirà di concentrare presenze di buyers, operatori e turisti in un’unica settimana strategica per la città“.

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Foto by Nasario Giubergia



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Milano Fashion Week 2016, la sfilata di Anteprima SS17

Milano Fashion Week 2016, la sfilata di Anteprima SS17

L’effetto ottico è quasi psichedelico, la storia del pois ha radici molto lontane e pare che Anteprima lo voglia per le strade della prossima stagione primavera estate 2017.

In passerella sfilano pois di ogni dimensione e colore, tendenzialmente in versione black & white, sembrano creati apposta per le donne che vogliono far girare la testa.

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tema Pois alla sfilata Anteprima SS17


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Polka dot


Con versioni colorate, il polka dot che nasce dall’omonimo ballo,  per l’appunto la Polka che li rese famosi, viene abbinato a bomber in raso dai colori accesi, come accesi sono i punti di giallo degli impermeabili e delle maglie dai tagli obliqui.

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Anteprima primavera estate 2017


MILAN, ITALY - SEPTEMBER 22:  A model walks the runway at the Anteprima show during Milan Fashion Week Spring/Summer 2017 on September 22, 2016 in Milan, Italy.  (Photo by Venturelli/Getty Images for ANTEPRIMA)
Anteprima SS17


MILAN, ITALY - SEPTEMBER 22:  A model, fashion detail, walks the runway at the Anteprima show during Milan Fashion Week Spring/Summer 2017 on September 22, 2016 in Milan, Italy.  (Photo by Venturelli/Getty Images for ANTEPRIMA)
Anteprima alla MFW2016


La donna Anteprima non rinuncia alla comodità e a quel tocco sportivo che la rende sicura e trendy: i bomber sono un richiamo alle divise dei giocatori di baseball e prendono le iniziali del brand sulle tasche e sulle bags.

Anche in abito da sera, il dettaglio maschile non manca, un rimarcare il periodo in cui la diversità di genere non è più diversità ma uguaglianza.

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bomber rimandi alle divise dei giocatori di baseball


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MILAN, ITALY - SEPTEMBER 22:  A model walks the runway at the Anteprima show during Milan Fashion Week Spring/Summer 2017 on September 22, 2016 in Milan, Italy.  (Photo by Venturelli/Getty Images for ANTEPRIMA)
bomber anche su abiti femminili


MILAN, ITALY - SEPTEMBER 22:  A model walks the runway at the Anteprima show during Milan Fashion Week Spring/Summer 2017 on September 22, 2016 in Milan, Italy.  (Photo by Venturelli/Getty Images for ANTEPRIMA)
dettagli maschili mixati ad abiti ultra femminili


Sfoglia qui tutta la collezione Anteprima SS17:



Qui puoi vedere il meglio dal backstage Anteprima:


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