Sfila a Londra il minimalismo sporty di Berthold

Si intitola Asylum la collezione autunno/inverno 2017 di Berthold, presentata durante la London Fashion Week dedicata alla moda uomo. Linee pulite e trionfo di minimalismo, intervallato qua e là da suggestioni sporty-chic e dettagli streetwear. Lo stilista austriaco punta alla pulizia e al comfort, per capi morbidi e funzionali: capo principe della collezione è la felpa in pile con cappuccio.

Linee fluttuanti e proporzioni over definiscono uno stile facile da indossare, dal mood dinamico e pratico. “Si gioca tutto sulla bellezza e sulla spensieratezza”, ha dichiarato Raimund Berthold. Il designer ha portato sulla passerella alcune uscite iconiche: ecco sfilare sulla passerella l’uomo bendato, metafora dello Zeitgeist o coup-de-theatre funzionale all’estetica del brand. L’uomo si benda per affrontare la vita con uno spirito nuovo, forse con rinnovato ottimismo, necessario per resistere agli inganni della contemporaneità.

Il défilé si apre con una serie di cappotti in candida lana bianca: largo a proporzioni oversize e dettagli casual, come le sciarpe indossato su giacche più smilze. I modelli sfilano quasi come dei manichini: volutamente inespressivi li vediamo aggirarsi quasi senza meta attraverso i corridoi, su uno sfondo decorato con i medesimi colori dei capi che si alternano in passerella. Tripudio di mohair, feltro di lana e pelle tra i materiali usati: le bende indossate sia nei look maschili che in quelli femminili superano l’identità di genere.



Pantaloni ampi e maniche aperte caratterizzano molte delle uscite, in una palette cromatica che predilige tonalità neutrali come il nero, il bianco e il rosso. Domina un minimalismo chic di raffinata impronta sartoriale. Non mancano ispirazioni knitwear per lunghi ed avvolgenti cardigan e maglioni a collo alto, en pendant con i pantaloni. I materiali e le lavorazioni definiscono un’estetica nuova, che gioca molto sulla reale portabilità dei capi, per una moda che si pone finalmente come interprete della realtà.

London Fashion Week: A-Cold-Wall collabora con NikeLab Air Force 1

Istrionica ed irriverente la collezione presentata da A-Cold-Wall durante la settimana della moda maschile dedicata alle collezioni di menswear per l’autunno/Inverno 2017.

Il brand londinese di Samuel Ross, pupillo di Virgil Abloh/Off-White, punto di riferimento per chi ama lo streetwear, ha presentato una collezione iconica caratterizzata dalla collaborazione con NikeLab Air Force Ones.

La collezione segna il debutto di Ross nel calendario della moda uomo londinese. Largo a capi dalle suggestioni androgine e dai bagliori iridescenti, come nei capispalla argentati, che strizzano l’occhio a certo grunge anni Novanta, mai dimenticato, come anche a guizzi futuristi. Un uomo che ama sperimentare ed osare, quello che ha calcato la passerella di A-Cold-Wall, audace ed eclettico interprete di uno stile fortemente attuale.



Ma le vere protagoniste della serata sono state le scarpe. “Chiamiamolo pure un esperimento su misura”, ha commentato Ross, “perché la scarpa è stata modificata piuttosto pesantemente”. Il risultato dell’esperimento è una sneaker che reca il logo angolare del brand cucito sull’angolo esterno del piede.

“A Cold Wall e Nike offrono prodotti unici, innovativi e curati che celebrano la cultura del design e la cultura Street”, ha aggiunto poi lo stilista, definendo lo scambio tra i brand come una conversazione tangibile, che dà vita ad un prodotto iconico.

Sebbene le scarpe siano state realizzate appositamente per il défilé, sembra già aleggiare la possibile decisione da parte dei due brand di commercializzare il prodotto, se la domanda sarà abbastanza forte. Il 25enne Ross, che si è autodefinito “un uomo vecchio”, interessato solo “ad andare a letto presto e creare”, ha debuttato alla London Fashion Week in grande stile, con una sfilata ricca di suggestioni. Dopo aver lanciato la sua linea lo scorso maggio, con solo 25 pezzi, vanta già tra i suoi clienti Barneys New York ed Harvey Nichols. Ora arriva anche la collaborazione con NikeLab Air Force 1.

Lou Dalton incanta Londra tra joie de vivre e suggestioni knitwear

Gioiosa, colorata, fresca la collezione autunno/inverno 2017 di Lou Dalton, presentata nell’ambito della settimana della moda maschile di Londra. Un’iniezione vitaminica perfetta per combatter il rigore invernale: ottimismo e joe de vivre caratterizzano i modelli per l’uomo disegnati da Lou Dalton. Da sempre amante di certa convivialità, la designer ha scelto di presentare la nuova collezione in un’atmosfera intima: i modelli sono stati raccontati dalla sua stessa voce, che ne ha descritto ispirazioni e stile.

La stilista ha collaborato per la collezione AI2017 con il brand di knitwear John Smedley: l’inedita partnership ha dato vita a filati molto interessanti, che uniscono suggestioni sporty-chic a linee pulite e tinte fluo. Largo a maglioni stampati caratterizzati da colori vitaminici. Brio e allegria costituiscono fil rouge prediletto di una collezione in cui l’uomo è libero da ogni diktat imposto dall’esterno, finalmente deciso a recuperare la propria essenza più autentica e, perché no, a riscoprire e ridare dignità anche al suo lato più infantile.

Lou Dalton si è anche servita dell’aiuto di John Booth, pittore e ceramista di fama mondiale, che ha decorato le borse e anche le camicie jeans, impreziosite da tocchi di arancio, giallo limone e rosa baby. Voluttuose e iridescenti le tinte scelte per la collezione, perfetta per illuminare anche il proverbiale fumo di Londra.



L’attore britannico Russell Tovey recita in un cortometraggio indossando i capi della collezione. Largo a denim e richiami agli anni Ottanta/Novanta, per un uomo educato che ama i colori. La stilista sceglie come location il St. James Market, accanto a Piccadilly Circus. I modelli siedono lungo un muro. Largo a cappotti dalle spalle cadenti, giacche e capispalla iconici, che sovente indugiano nell’eleganza evergreen di tagli sartoriali. Non mancano dettagli in lana bouclé, stampe a righe e denim all over. Ai piedi dell’uomo coloratissime sneakers Converse.

Il Bauhaus rivive da YMC

Ispirazioni Bauhaus rivivono nella collezione YMC, presentata nell’ambito della London Fashion Week. Il celebre club berlinese torna in vita sulla passerella londinese, tra suggestioni beat dal fascino evergreen e silhouettes unisex. Tripudio di capi basic, impreziositi però dall’allure di nostalgici rimandi vintage: torna il military-chic, che si fa strada tra il minimalismo imperante.

Capi morbidi e avvolgenti come plaid, caratterizzati da un’eleganza casual e da un mood easy: è facile indossare outfit come questi, perfetti per ogni momento della giornata. Il brand ha presentato per la prima volta insieme le collezioni di womenswear e menswear: rimandi alla fine degli anni Settanta e all’inizio degli anni Ottanta si uniscono ad ispirazioni streetstyle, per un’eleganza disinvolta che guarda alla Youth culture.

Suggestioni underground anche nella location in cui si è svolta la presentazione, a Covent Garden: qui campeggiava una grande insegna recante la sigla del brand, YMC, You Must Create. I modelli si sono alternati su un palco tra le note di Factory Floor. Chic e fortemente improntata ad una contemporaneità mai banale, la collezione YMC è caratterizzata da look unisex e da capi basic, insostituibili must have di ogni guardaroba.



Largo a giacche biker in pelle, come a tartan rivisitato e pantaloni ampi, in bilico tra Seventies ed Eighties. Ribellione e fascino prevalgono come fil rouge dell’intera collezione. Lo stile YMC è perfetto per affrontare il rigore invernale, grazie alla morbidezza di ampie sciarpe e cappotti dall’aria militare. Rimandi army-chic per lui e per lei: le nuance sono prevalentemente scure e non mancano guizzi di pelliccia. Per lei largo ad abiti oversize, a colli alti e anche qui pelle all over, per un’eleganza perfetta per l’intera giornata.

Sfila a Londra l’estetica concettuale di Chalayan

Per la sua prima sfilata di moda maschile alla London Fashion Week, Chalayan sceglie di tuffarsi in uno stile concettuale: il quotidiano viene esplorato in tutte le sue sfumature, attraverso l’indagine della tensione tra contenuti e forme. Hussein Chalayan elabora un’estetica nuova, che guarda alla contemporaneità e ne osserva minuziosamente i diktat: ecco quindi suggestioni street wear accanto a tagli sartoriali e proporzioni over.

Protagonista dell’intero défilé è l’uomo contemporaneo, che diviene emblema dello Zeitgeist: attraverso il suo modo di vestire veniamo proiettati nello spirito dei tempi, in un’attualità che profuma di inusitati scorci futuristi e di un ottimismo nuovo, per una moda che trae dal passato il meglio e lo rielabora. Panta rei, tutto scorre, si potrebbe dire: così anche lo stile, che risorge come un’Araba fenice, sempre proiettato in un domani tutto da vivere.

La collezione Chalayan, presentata nella boutique del brand a Mayfair, mixa sapientemente capi dal taglio sartoriale a suggestioni streetwear: i capispalla dominano ed impreziosiscono ogni uscita, declinati in linee cocoon e spalle oversize. Largo a cappe e maniche lavorate, tra dettagli sartoriali, come i tagli. I pantaloni dal mood sporty-chic si alternano a quelli dal piglio più formale.



Chalayan indossa quasi i panni di un filosofo, profeta di una nuova visione della moda maschile ed arbiter elegantiae capace di porre le basi di una estetica nuova: perfettamente a suo agio in questa veste, lo stilista interpreta i tempi attuali attraverso un mix iconico di abiti dal taglio sartoriale e silhouette disimpegnate e fluide. Una collezione eclettica e versatile, che segna l’avvento di una nuova era del menswear, capace di guardare avanti senza timore.

Da Katie Eary sfila l’uomo con teddy bear

Glam e tenerezza sono gli ingredienti chiave della sfilata di Katie Eary: la stilista porta sulla passerella della London Fashion Week dedicata al menswear una collezione che celebra la Londra anni Settanta.

Il glam della Soho anni Settanta rivive sui capi iconici che si alternano sul défilé, tra pattern dalle suggestioni optical e fluidità delle linee. La collezione di Katie Eary segna ufficialmente l’avvento di una nuova era e stavolta la tendenza sembra essere inequivocabile: è giunta l’ora di dire addio al maschio alfa. L’uomo che calca la passerella è un dandy contemporaneo, che indugia in vestaglie preziose e dettagli che strizzano l’occhio all’infanzia.

Protagonista assoluto del défilé è lui, l’iconico teddy bear sdoganato come nuovo must have della prossima stagione invernale: largo a nostalgici rimandi ad un’infanzia mai dimenticata, per l’uomo che non si separa mai dal suo orsacchiotto, stretto tra le sue mani ad ogni uscita (o quasi). E se le uscite di womenswear ricordano una valchiria armata di self-confidence e sex appeal, l’uomo sembra invece prediligere una ritrovata dolcezza.

Katie Eary, definita “un uragano nel mondo del menswear”, sdogana una nuova estetica che alla scanzonata virilità preferisce la dolcezza di un uomo che sceglie di rompere con gli stereotipi, prediligendo la comoda eleganza di una veste da camera. Il pigiama in seta e il teddy bear che ciondola dalla mano inaugurano una nuova visione dell’uomo contemporaneo: ma sotto l’aria da bravo ragazzo ecco il coup-de theatre e la sfilata verte su suggestioni prese a prestito dai Seventies, gli anni più trasgressivi. Resta da chiedersi se il nuovo uomo, un po’ romantico e un po’ Peter Pan, non risulti invece irresistibile.

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Un particolare della sfilata di Katie Eary A/I 2017-2018




Le uscite femminili omaggiano certi strip-club londinesi, in cui a dominare sono gli eccessi. Uno stile moderno ed ironico, che veste la donna con top in seta dai pattern geometrici. La palette cromatica abbraccia nuance come il pesca, l’arancio, il porpora. L’uomo sfila tra fur coat in pelliccia, pantaloni ampi e capi all’apparenza sobri da cui fanno invece capolino piume di marabù. In passerella anche la bomb shell Daisy Lowe, strizzata in capi che omaggiano la disco anni Settanta. La top model londinese, classe 1989, omaggia la sensualità femminile, tra curve da capogiro e falcate aggressive.

Grande amante delle stampe audaci, Katie Eary trae ispirazione dall’universo di Soho e da Paul Raymond, figura di spicco di quegli anni. Paul Raymond, nome d’arte di Geoffrey Anthony Quinn, è stato un imprenditore ed editore inglese di fama mondiale: soprannominato il “Re di Soho”, divenne famoso aprendo proprio a Soho il primo strip club inglese, il Raymond Revuebar. Katie Eary incanta con una sfilata piena di contraddizioni e charme: sensualità e candore si uniscono in modo mirabile, in una collezione ricca di colpi di scena e di virtuosismi stilistici.

S.W.O.R.D 6.6.44 – La pelle testimone del tempo

L’arte della moda è ora più che mai indissolubilmente legata alla società, alla cultura e all’andamento economico. Alcuni stilisti di moda, più di altri, connettono le loro ricerche con i cambiamenti in atto non solo nel loro universo creativo, ma nella vita di tutti i giorni.


S.W.O.R.D 6.6.44 è una di quelle aziende: un’ eccellente testimone dei tempi. Vent’anni di attività artistica e di business per Matteo e Giacomo Zanellati, una generazione che ha prodotto e distribuito le sue collezioni di pelle e pellicce pregiate nel Mondo.


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Figli d’arte, Matteo e Giacomo hanno fatto i loro primi passi nell’azienda di famiglia, a Ravenna, e sono stati immediatamente immersi nel mondo dell’artigianato e della creatività. Tagliare e lavorare la pelle erano i loro giochi preferiti, e intere legioni di soldatini venivano vestiti con divise fantasiose create dai due piccoli.


Da adolescenti, la loro attenzione si è spostata alla creazione di capi personali e successivamente alla produzione per clienti sempre più numerosi. La passione e il riscontro è tale da catapultarli presto nel cuore del fashion system, dal quale sono stati ricompensati nel vedere le maggiori star mondiali indossare le loro creazioni.


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Così, Matteo e Giacomo hanno iniziato a giocare con la moda e, se la pelle è il loro sostentamento, il senso degli affari è la loro carta vincente. La loro filosofia si traduce in una continua ricerca di materiali naturali e finiture pregiate, il comfort totale, il perfect fit e il design pulito ed elegante.


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I capi S.W.O.R.D 6.6.44 sono grintosi e raffinati e si distinguono per la cura dei dettagli, che diventano poi pezzi forti di una costruzione dal design lineare concentrata sulla sostanza, senza disdegnare le piccole provocazioni.
I diversi lavaggi e la vasta gamma di colori che va dai toni eleganti e neutri alle tonalità più accese, permettono di vestire tutti i giorni il cliente metropolitano e cosmopolita.


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Diventato un must have per il guardaroba delle star nazionali ed internazionali, la S.W.O.R.D 6.6.44 vanta un ampio portfolio di Sword addicted.


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Hamaki-Ho a Pitti Uomo

Cresce l’attesa per la nuova edizione di Pitti Immagine Uomo, che si terrà dal 10 al 13 gennaio 2017. Occhi puntati sulle collezioni di moda maschile per il prossimo autunno/inverno 2017-2018. L’evento, che accoglie da sempre milioni di blogger e professionisti della moda, offre un’ampia panoramica sui trend della moda maschile.

Tra i brand protagonisti di Pitti Uomo spicca Hamaki-Ho, che presenterà la nuova collezione. Protagonisti assoluti i cappotti, declinati in diversi materiali e modelli. Un brand dall’impronta fortemente personale, che coniuga con grande nonchalance ispirazioni eterogenee, in un ponte ideale tra passato e presente. L’eleganza senza tempo del cappotto rivive accanto a suggestioni tratte dallo streetwear, per una collezione affascinante.

La collezione autunno/inverno 2017-2018 di Hamaki-Ho spazia da ispirazioni classiche e un po’ rétro a suggestioni fortemente improntate nella contemporaneità: largo a cappotti oversize ironici ed irriverenti, declinati in stampe divertenti, tra maxi righe e pied de poule. Un’incursione in pattern che strizzano l’occhio al passato, tra iconici rimandi agli Swinging Sixties e pulizia dei tagli over.

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Essenziali e classiche le linee e i tagli sartoriali di alcuni cappotti della collezione Fall-Winter 2017-2018 di Hamaki-Ho: non solo capispalla ma anche camicie e pantaloni, maglie e gilet, per un uomo che ama il comfort e lo stile. Suggestioni orientali nelle camicie con collo alla coreana e nei pantaloni dal fit regolare, mentre il military-chic domina negli smoking, tra ispirazioni army-chic e giacche e gilet doppiopetto; dettagli metallici impreziosiscono invece le maglie.

Largo a capi sartoriali deeb black nella Black Basic Capsule Collection, caratterizzata da un mix & match di ispirazioni. Tante sono le correnti stilistiche da cui la collezione trae preziosi input, tra sperimentazione avanguardistica e creatività. Una collezione che gioca su continui rimandi temporali e contrapposizioni stilistiche, districandosi con gusto e stile tra epoche diverse e variegate.

Alain Delon: “Faccia d’angelo e Dandy Ribelle”

Sguardo gelido e volto angelico, ecco come si presenta Alain Delon, attore ed icona di stile maschile senza tempo e senza età, imitato ancora oggi da moltissimi giovani. Possedeva quel tipico atteggiamento francese sicuro di sé, che indubbiamente contribuì alla suo tile impeccabile. Le donne lo amavano, gli uomini volevano essere come lui e l’elegante attore europeo ne era ben consapevole. Nato in un sobborgo di Parigi nel 1935, Delon ebbe un’infanzia tumultuosa. In giovinezza, appena lasciato la Marina, accettò qualsiasi impiego potesse ottenere e diventò amico dell’attrice Brigitte Aubur. Grazie a lei partecipò al Festival di Cannes, evento che diede il via alla sua carriera da attore. Delon fu anche un uomo d’affari, lanciando prodotti come orologi, occhiali da sole e profumi: ognuno di questi prodotti era una testimonianza del suo gusto classico e un po’ retrò.


Alain Delon - FILM "DIABOLIQUEMENT VOTRE" De Julien   Duvivier
Alain Delon – FILM “DIABOLIQUEMENT VOTRE” De Julien Duvivier



Lo stile di Alain Delon era originale ed elegante, rispecchiava i tempi che stava vivendo: fece della semplicità un pass partout, abbinando capi semplici ad accessori di alta classe. All’epoca in molti lo ritraggono come un ragazzo amante della bella vita, delle feste e dei circoli culturali. All’incrocio tra virtuosismi formali e praticità, osava molto tanto che fu definito dalla critica cinematografica piu’ ambita come il “Dandy Ribelle”.


Alain Delon
Alain Delon



Il suo motto fu:


“I capelli di Cesare non sono diventati bianchi, si sono illuminati. Cesare non invecchia, Cesare matura! Ave, me!”


I capi che lo contraddistinguono sono:


– Il Trench


– La t-shirt bianca classica, semplice scollata a V a maniche corte


– Il Borsalino


– La sciarpa in seta


– I pullover in cachemire dalle tonalità scure


– Lo Smoking


Alain Delon
Alain Delon



La sua vita privata è caratterizzata da amori folli (Nathalie Delon, Jill Fouquet, Romy Schneider, Mireille Darc, Rosalie Van Breemen), otto figli, più uno non riconosciuto, con i quali ha avuto rapporti contrastati, passioni pericolose (i cavalli, la boxe, il gioco), rischiose amicizie con esponenti della malavita e un paio di noie con la giustizia come nel misterioso assassinio del suo body-guard, Stevan Markovich. Oggi Alain Delon, che non ha mai nascosto di aver sofferto di depressione, si è riconciliato con il primogenito Anthony, ha regalato agli amici la maggior parte degli oggetti che scandirono i suoi trionfi, ha venduto la maggior parte delle sue proprietà, vive in solitudine tra la Svizzera, di cui è cittadino dalla metà degli Anni Novanta e la vasta proprietà in Francia dove ha sepolto i suoi cani (ben 45) e ha preparato la cappella funebre per sé, per le donne e i figli che vorranno ritrovarlo, un’ultima volta.


Alain Delon con Nathalie Delon
Alain Delon con Nathalie Delon



Alain Delon con Nathalie Delon
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Preppy Style: lo stile dei “ Bravi Ragazzi”

Lo stile Preppy nasce in Inghilterra, la patria dell’estremo classicismo formale e del rigore dell’eleganza. Introdotto dal telefilm Happy Days, reso cult dal celebre Gossip Girl il preppy look si ispira all’abbigliamento degli studenti della Ivy League e a quei bravi ragazzi anni ’50 che frequentavano i più prestigiosi college cittadini mixando le loro divise a capi casual-chic. Sdoganato praticamente ogni stagione, marchio di fabbrica di alcuni stilisti e costante ispirazione per altri, il preppy style regna incontrastato sulle passerelle. Sarà per quel carattere speciale che unisce casual e bon ton, per il suo evocare scenari di divertimento e giovinezza o perché, ispirandosi alle impeccabili uniformi degli agiati universitari d’oltreoceano, incarna un po’ il sogno americano. Fatto sta che, da quando è nato tra i Cinquanta e i Sessanta, il look che ha preso il nome dalle pre-school è diventato un chiodo fisso per ragazzi di tutte le età, che lo scelgono perché pratico, chic e, soprattutto, esclusivo.


Preppy Style
Preppy Style



Lo stile preppy è fatto essenzialmente di linee semplici, tessuti di alta qualità, taglie precise e tagli modesti. Le Case di Moda creatrici e realizzatrici di questo stile sono: J. Press, Ralph Lauren, Brooks Brothers, Jack Rogers, L.L. Bean, Tommy Hilfiger, Vineyard Vines, Lacoste, Nantucket Brand, Burberry, J.Crew, Lilly Pulitzer, Lands End, Smathers & Branson e Tucker Blair. Lo stile preppy è quindi quello stile usato dai ragazzi di buona famiglia che frequentano college facoltosi e passano la vita destreggiandosi tra un brunch e un cocktail party.


Preppy Style
Preppy Style



Linee guida al Preppy Style


In buona sostanza si tratta di uno stile classico rivisitato in chiave più moderna; i capi imprescindibili che non devono mancare nel guardaroba di nessun uomo:


– Polo


– Cardigan dai colori classici ( rosso, verde bottiglia, blue navy)


– Jeans attillati


– Tweed


– Mocassini


– Camicia


– Bomber (ultimo grido dell’anno), o College Jacket


Altrettanto importanti sono gli accessori che devono incorniciare e valorizzare bene questi capi d’abbigliamento. Lo stile preppy predilige:


– Foulard


– Pochette da giacca


– Cravatte Crochet con stemmi o loghi di Club di appartenenza


Preppy Style
Preppy Style



Secondo alcuni invece lo stile preppy nasce nel corso degli anni 70 come contrapposizione “elitaria” allo stile hippie, verso il quale si orientava lo spirito ribelle di una massa di giovani senz’altro più numerosa e ben più “rumorosa”. Quindi, mentre l’hippie interpretava lo spirito di quell’epoca con uno stile di abbigliamento stravagante, spesso meno curato e ispirato a un look metropolitano e controcorrente, gli adepti del genere preppy si distinguevano per preferire uno stile sobrio, composto, più da “bravi ragazzi”.



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Il primo pop up store di Louis Vuitton

Louis Vuitton inaugura a Milano il primo pop up store per uomo in Italia. Dedicato esclusivamente all’uomo, il primo pop up store vedrà la luce a Brera, in via Fiori Chiari. Lo store, che resterà aperto dal 14 al 29 gennaio, è dedicato esclusivamente all’universo maschile e ospiterà la collezione uomo per la Primavera-Estate 2017.

La linea è caratterizzata da suggestioni tribali: un omaggio all’Africa e all’arte dei Fratelli Chapman, autori di quattro stampe iconiche raffiguranti animali attorcigliati sullo sfondo del motivo Monogram di Louis Vuitton. La collezione, disegnata da Kim Jones -Direttore Artistico dell’Uomo- celebra il safari, interpretato però da un gentiluomo.

Suggestioni tratte dal Punk londinese si uniscono a stampe zoomorfe che riportano il manto degli animali sul ready-to-wear, negli accessori e nella pelletteria: l’occhio di un viaggiatore si traduce in stampe preziose che omaggiano il continente africano, con la sua magia e le sue tradizioni uniche.

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