Eleventy presenta alla Milano Moda Uomo la collezione autunno/inverno 16/17
Una presentazione che non passa certo inosservata quella di Eleventy alla Milano Moda Uomo 2016.
Non manca nulla:
– una collezione maschile curata e studiata nel dettaglio, un inno agli opposti che si attraggono – abbinamenti inaspettati di tessuti e colori; il classico che si fonde con lo sportivo, una filosofia riconducibile alla cultura giapponese wabi sabi
– nuovi concept: la camicia trattata con il collo coreano in flanella; il pantalone da jogging al posto del classico; lo stretch per le giacche in camoscio da indossare su jeans cimosati; il trattamento rain system che rende impermeabili tessuti lanieri come fossero capi in nylon
– un lunch con chef d’eccezione Andrea Berton, che ha allietato buyers e giornalisti (nuovi runner delle settimane della moda milanesi) con deliziosi manicaretti.
La capsule collection PLATINUM, rigorosamente di sartoria napoletana – da sempre la migliore – propone una moda mixed, dai colori del beige, grigi, moro, blu notte, con punte di ruggine e verde delavèe.
Marco Baldassari, designer e perfetto rappresentante dell’uomo Eleventy, dichiara:
“Vogliamo proporre un’eleganza che non sia ostentata, ma trasmetta un concetto di bellezza imperfetta dato da qualità, cura nei dettagli e abbinamenti insoliti di colori e tessuti“.
Una tempesta di cristalli Swarowski e dettagli preziosi invade la passerella Balmain per la collezione Autunno/Inverno 2016-2017. Un omaggio alla Torre Eiffel e a Parigi, per un défilé ricco di suggestioni. La capitale francese, definita da Olivier Rousteing come “la città della luce”, viene rappresentata in una collezione maestosa e principesca. A calcare la passerella è un vero principe, tra giacche impreziosite da cristalli, arabeschi e bomber dorati.
L’uomo Balmain indossa lunghi guanti in pelle e stivali da fantino, tra stampe e nero all over. Tartan, righe, paisley e rombi esaltano il total black delle uscite. Sulla passerella si alternano modelli del calibro di Jon Kortajarena e Lucky Blue Smith, mentre non mancano top model come Alessandra Ambrosio e Lily Donaldson, che indossano la pre-collezione femminile per il prossimo autunno/inverno.
Opulenza e suggestioni sovietiche caratterizzano la sfilata maschile di prêt-à-porter: tra pantaloni in jersey o suede e giacche che ricordano i kimono, abbondano i ricami e i dettagli preziosi. Il principe della Ville Lumière sfila con fusciacca rigida in vita impreziosita da nappine e stivali e giacche in pieno stile military-chic. La personalità di Rousteing segna un altro colpo, per una collezione altamente evocativa, che intende restituire speranza alla Parigi martoriata dal terrorismo, dopo gli attacchi dello scorso novembre. La palette cromatica omaggia la bandiera francese, mentre certe uscite ricordano molto da vicino Napoleone Bonaparte e i fasti del suo impero. Opulenza è la parola chiave, per un uomo che, come un condottiero, affronta la stagione invernale in uniforme simil militare.
E se fosse un delicato fiocco ad essere il filo conduttore della collezione autunno/inverno 16-17 di Dior Homme, presentata il 23 gennaio all’interno della suggestiva cornice del Tennis Club de Paris?
Kris Van Assche, direttore creativo della linea uomo di Dior, risponde con sobrietà alle recenti proposte moda uomo che per certi versi sono apparse esageratamente sopra le righe.
L’uomo Dior non ha bisogno di colorite presentazioni per essere descritto: è l’eleganza dei suoi capi a far parlare di sé.
L’alta sartorialità degli smoking, la loro linea affusolata, questo stile estremo in parte “beffato” da pesanti anfibi con lacci in contrasto, delineano la fisionomia di una maison che non si lascia incantare dai trend imposti ma piuttosto ne inventa di altri. Si, perché moderazione e accenni rockeggianti a volte possono essere il binomio perfetto per creare una collezione dagli esiti sorprendenti. I guanti recisi, mostrano le unghie laccate di nero, i pinstripe trousers sono sdrammatizzati da coulisse in vita tenuti da cordini rossi e blu intenso (le due tonalità sono state elette, peraltro, firma per la prossima stagione fredda).
L’uomo Dior non ama gli eccessi. L’uomo Dior è un esteta. L’uomo Dior è un elegante generale contemporaneo, come un tempo lo era Napoleone Bonaparte.
Over coats profilati di rosso, trench affiancati, pantaloni e cappotti abbelliti con fili di cotone che creano zig zag astratti e l’ inossidabile montgomery: Il progetto di Van Assche non è altro che una coraggiosa contaminazione di stili.
Vince il print: tartan, scacchi, motivi norvegesi e l’indimenticabile rosa: la corolla, simbolo della maison e tanto cara a monsieur Christian Dior, in questa collezione si presenta large, medium e small.
Molte le celebrità presenti al défilé e che hanno indossato in anteprima i capi della collezione presentata.
Tra i nomi celebri: ChristianSlater, Asap Rocky, Rami Malek e Noomi Rapace.
Dopo il grande successo di “Materia”, la collezione autunno/inverno 2016-17 presentata durante la passata edizione di Pitti Immagine, Vittorio Branchizio si racconta in questa intervista esclusiva.
Vittorio, innanzitutto vorrei complimentarmi con te per la presentazione della collezione durante Pitti Immagine Uomo. Parliamo di “Materia”: da cosa ti sei lasciato ispirare?
Ti ringrazio e sono molto contento di aver avuto la possibilità di esprimerti il mio lavoro .
“Materica” perché l’ispirazione nasce dall’interno delle pietre dell’Arno, dalle sezioni nelle quali la natura si esprime in una perfezione dell’astratto. Ispirato da questi disegni che possono essere paragonati a quadri di estrema creatività ho voluto interpretare le sensazioni che ho provato utilizzando effetti ottenuti con trasformazioni chimiche sulle fibre utilizzati.
Quale messaggio intendi inviare con “Materia?
Il messaggio che ho voluto trasmettere è un’ interpretazione dell’astrattismo naturale applicato su trasformazioni di fibre quindi applicato alla “ Materia “.
A quale uomo è dedicata?
Non è dedicata a un tipo di uomo predefinito ma a un modo di essere, che riesce a cogliere certe sensibilità.
Una stretta collaborazione con l’artista Sergio Perrero che ti ha consentito di trasformare le fibre e, di conseguenza, manipolare il capo finito. Puoi raccontare a noi di D-art.it in cosa consiste il contributo di Perrero?
Il contributo con Sergio è un continuo ragionare, confrontarsi, elaborare concetti estetici e studiare tecniche con le quali intervenire sulle fibre, trovando la giusta espressione della nostra idea di ispirazione.
Una seconda collaborazione ti vede affiancato dall’artista Uros Mihic per i capi “origami”. Da quale concetto nascono questi indumenti?
Con il designer Uros ci sono studio e ricerca per applicare la sua arte origami all’estetica dell’abbigliamento.
Il tuo brand è 100% Made in Italy. Spiegaci come si sviluppa all’interno del tuo brand, tale concetto.
Esatto, totalmente Made in Italy, dalla materia prima a tutte le fasi di creazione e trasformazioni. Tengo molto alla sapiente mano italiana che con la sua storia nel campo della maglieria e non solo, riesce ad avere i più esperti collaboratori nelle aziende dal settore.
Un sogno nel cassetto.
Riuscire a costruire un collettivo di professionisti di diversi radici per creare un concetto estetico visto da una nuova prospettiva
Un sogno già avverato?
L’arrivo di mio figlio Samuele.
Vittorio e il futuro: cosa ti aspetti?
Mi aspetto una forte voglia di creare e proseguire nella costruzione del mio progetto.
Per conoscere dettagliatamente la collezione, clicca qui
E così si è conclusa la maratona di quattro giorni della Milan Man Fashion Week con la presentazione delle collezioni autunno inverno 2016/2017, con le tendenze per l’abbigliamento maschile.
Milano non ha accolto solo i grandi brand del mercato mondiale, ma anche figure indipendenti ed emergenti che iniziano in questo difficile percorso verso il successo.
Corneliani e la sua sartorialità più che perfetta, ha dato inizio alle sfilate della Milano Fashion Week, scommettendo su sguardi monocromatici e trame in toni che partono dal petrolio, viola ed un tocco di blu cobalto – oltre a farci vivere un fashion show sobrio e raffinato; le sneackers e i foulards hanno completato i capi, portando una armoniosa atmosfera minimalista con un rimando agli anni 70, scommessa ricorrente alle proposte del MFW.
Perfettamente equilibrato e adattato agli sguardi del casual chic, il brand JFLondon ha presentato una palette di colori a partire dell’argento, rosso, viola e aggiungendo una tonalità più profonda dei neri. I colori saranno i protagonisti nella sua nuova collezione che si concentra su un uso per diverse occasioni, dagli uffici di Canary Wharf di Londra o dai negozi e ristoranti chic di Kensington, ma anche per una rilassante passeggiata attraverso i numerosi parchi della capitale inglese e le grandi capitali cosmopolite del mondo.
Vicino alla cultura orientale, Wabi Sabi in questa MFW, ha presentato un incontro di opposti, colori e tessuti pregiati, eleganza sobria, ma non per questo passa inosservato. Questa la collezione presentata da ELEVENTY con una una magnifica “capsule collection Platinum”, composta da capi di alta sartoria napoletana, realizzati con tessuti pregiati, con una particolare cura per i dettagli.
Al top dell’innovazione Paul & Shark, presentando alla MFW le novità del Fashion Tech, con una fantastica ricerca sulle nuove tecnologie dei tessuti come il Tifone Artic, utilizzato per produrre una giacca impermeabile con un trattamento Waterproof Tyfoon 20000, un sistema in cui la semplice pressione di un pulsante riscalda la giacca. La casa ha inoltre presentato un piumino Eco Down, un piumone senza piume d’oca ma utilizzando una “speciale lavorazione dell’ovatta che risulta morbida, leggera e traspirante quanto la piuma.”
Il brand Silvio Fiorello ha debuttato in questa MFW con una collezione costruita su un look classico, ma con una forte comprensione e visione di esigenze contemporanee focalizzando l’attenzione su un soggetto relativamente inesplorato di accessori maschili. La collezione Silvio Fiorello nasce con il desiderio e il dovere di lasciare il look maschile più ricco senza perdere i suoni di un passato elegante e raffinato, è una collezione pensata per gli uomini che amano farsi notare.
Silvio Fiorello in collaborazione con l’accademia di belle arti “Aldo Galli” del gruppo IED presenteranno per la prima volta una capsule collection di cui i temi principali sono:
Jim Dine / Jim Dine Pop: Concentrata sui motivi maschile e costumi urbani-chic, con sovrapposizione di colori intensi.
Murrine: Un vero e proprio must-have della collezione fornito con giochi geometrici e colori dove donano vivacità a chi lo indossa.
Texture: Un look per l’uomo dandy, interamente dedicato ai tessuti che sono stati ridisegnati e resi quasi impercettibili.
Concludo per adesso con la presentazione di Roberto Botticelli in collaborazione con Monsieur Defustel che ha portato novità del mondo della moda maschile per questa primavera / estate 2016. Secondo brand Botticelli saranno quattro modelli dedicati ad una palette di colori scelte da Defustel: due modelli direzionati per gli uomini d’affari che cercano l’aria classica delle forme, ma allo stesso tempo non lasciano da parte la possibilità di utilizzare materiali e colori che escono un poco dal convenzionale. E altri modelli che portano una interpretazione di un uomo sportivo e informale ma che ama anche sentirsi apprezzato nel modo di vestire.
Interessante partecipare a questo momento unico nella moda maschile mondiale, gli uomini cominciano a riscoprire la possibilità di far risaltare il buon gusto con l’uso di accessori, tessuti e tagli di alta qualità, il tutto miscelato con chiarezza, le idee e le possibilità della tecnologia oltre il fascino indiscusso dell’eleganza maschile di un passato non così lontano, ma polveroso sugli scaffali ora rinnovati in modo esclusivo, raffinato e premuroso.
And so whe have concluded the fashion marathon for four days at Milan Fashion Week with the presentation of the autumn winter 2016/2017 trends for menswear. Milan welcomed not only strongly established brands in the global fashion market but also made room for independent and emerging new faces starting to face the difficult world where a presence is a way of life and not just part of success.
Corneliani and his tailoring more than perfect was the one who initiated the disputed fashion show of “Milano Fashion Week”, betting on monochromatic looks and plots in tones that leave from oil and purple letting permeated with cobalt blue touches the Corneliani fashion show brought a sober and refined pieces, the sneackers and foulards composed the looks, bringing a harmonious, minimalist atmosphere with the scent of the 70s, bet applicant at the proposals in the MFW.
Perfectly balanced and adapted to the looks from casual to luxurious Anche JF London brand presented a color palette starting with silver, red, purple and coming to a deeper shade of black, the colors will star in his new collection which focuses on a use for different occasions, could be at the fine offices of Canary Wharf in London or the shops and chic restaurants of Kensington but also for a relaxing stroll through the many parks of the English capital as well as the great cosmopolitan capitals of the world.
And for the unsuspecting, the oriental philosophy culture, Wabi Sabi would also be seen in this MFW, a meeting of opposites, colors and fine fabrics, a kind of informal elegance, but not for that reason cease to be noticed. Going beyond the Korean collar shirts and many cashmere sweaters, coming here to replace the classic white shirt, by the way with great mastery. This was the collection presented by Eleventy that in its proposal brought a magnificent “capsule collection Platinum”, a precious collection of high tailoring Napoletana pieces, made with fine fabrics, which details makes you realize how in curated all quality process.
At the edge of innovation came Paul & Shark, debuting at MFW landed with news in the Fashion Tech, presenting a fantastic research of tissue technology as the Typhon Artic Heat, used to produce nothing more, nothing less than a jacket with a unique treatment Waterproof typhoon 20000, which is a system where at the touch of a unique button transforms his jacket on a heater. Many news Area Fashion Tech, the house Ovatta presented a winter Eco Down jacket, made with products that heat without prevent sweating, the feeling is the same as using a goose-down blanket.
Among so many comings and goings, between famous names, brands, fashion shows and news certainly what brought me the greatest pleasure was to see and experience the return of the traditional and true Italian tailoring and of unquestionable quality fabrics.
The brand Silvio Fiorello debuted this MFW with a collection built on classic looks, but with strong understanding and vision of contemporary needs, and focused attention on the relatively unexplored subject of men’s accessories. The Silvio Fiorello collection is born with the desire and the duty to let the richest men look without losing the sounds of echoes of an elegant and refined past, is a thoughtful collection for men who like to get noticed. Fiorello’s makes sure to let your customers will bring a mix of ideas where the customer can compose his pieces with his identity, showing versatility and elegance.
This was the first time a capsule collection bears the stamp of the Academy of Fine Arts Aldo Galli from IED group, bringing topics such as:
“Jim Dine / Jim Dine Pop” – with male subjects and urban-chic costumes, overlapping of intense colors;
“Murrine” – A true must-have of the collection comes with geometry games and colors where donate liveliness to the wearer. And finally;
“Texture” – A look for a dandy man, fully devoted to fabrics that are redesigned and almost imperceptible.
We completed our marathon on a high note, with the presentation of the collection from Roberto Botticelli that in collaboration with Mousier Defustel brought news to the men’s fashion world guided in spring / summer 2016. According to Botticelli house will be four models dedicated to color palette selected by Mousier Defustel:
Two models targeted for businessmen who seek the classic air of forms, but at the same time does not leave aside the possibility of using materials and colors to flee rather conventional. And other models bringing an interpretation of the sporting man who exudes informality, but also likes to feel appreciated in the way they dress.
Interesting and deliciously delirious live and participate in this unique moment in world men’s fashion, men began to rediscover their chance to shine highlighting your good taste with the use of accessories, fabrics and high quality cuts, all this mixing with clarity the possibilities ideas technology and the undisputed glamor of male elegance of a not so distant past which was dusty on the shelves now renewed for a inclusive fashion, refined and exquisite.
“L’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”: è un vecchio monito di Giorgio Armani, assolutamente attuale se si guarda alla sfilata che ha avuto luogo stamane nel quartier generale della maison. Come di consueto è Re Giorgio a chiudere la settimana della moda milanese, con una collezione Autunno/Inverno 2016-2017 che lo stilista definisce “un riassunto dei miei amori”. Finalmente senza più paura di mettersi a nudo, felice di essere se stesso, dall’alto di una rinnovata consapevolezza: alla vigilia del suo 82esimo compleanno, Giorgio Armani dichiara di sentirsi così. Lo stilista ammette di aver attraversato diverse fasi nel corso della sua sfolgorante carriera, forte di una incessante crescita interiore che lo ha portato a vivere innumerevoli stagioni restando sempre protagonista indiscusso della moda italiana.
La collezione per la prossima stagione invernale è un viaggio interiore attraverso il caos della società attuale. Il blu profondo, che lo stilista privilegia a qualsiasi altra nuance, diviene antidoto e cura per i mali di oggi, in primis per quell’esibizionismo e quell’ostentazione spesso priva di contenuti che caratterizzano la moda odierna. Per Giorgio Armani la vera sfida oggi è riuscire a creare capi eleganti senza scadere nell’eccentricità. Meno audace di un tempo, lo stilista ammette il suo intento di voler adattare ai tempi un rinnovato concetto di stile. Inevitabile la critica a certi colleghi, che creano senza preoccuparsi della reale adattabilità dei capi visti sfilare sulla passerella con la vita reale. «Chi è che mette quella roba lì? Per chi lo facciamo? Bisogna piantarla di pensare solo al piccolo giro della moda», puntualizza lo stilista, che auspica il ritorno ad una moda vera, concreta e possibile.
Si prospetta un Autunno/Inverno 2016-2017 nel segno della classicità, per un’eleganza sobria e discreta, che sembra tornare in auge. Re Giorgio è generoso come non mai, e tante sono le uscite per lui e per lei che hanno caratterizzato la sfilata. Il nuovo lusso si sposa al comfort, per linee fluide e capi dall’appeal sofisticato. Il velluto blu è protagonista assoluto per la sera, in una collezione in cui predominano cashmere e alpaca, ma anche lunghi cardigan in lana con motivi etnici, forse l’unica nota colorata che Armani si concede. La palette cromatica varia dal grigio al rosa al nero, in una riscoperta dell’eleganza evergreen dell’uomo vestito di scuro. Il classico doppiopetto dalla linea a scatola si indossa ora con i pantaloni con le pinces, tra capi in montone ecologico che rimpiazzano la pelliccia tradizionale. Audace sperimentazione nelle tecniche di lavorazione dei capispalla, che vedono pellicce ecologiche in kidassia e gilet indossati sul corpo nudo. Suggestioni africane nelle stampe, i ricami pregiati conferiscono un tocco stilistico nuovo al più classico dei completi. Tessuti con fini lavorazioni artigianali completano il classico abito scuro, tra citazioni classiche, quali il cappotto con la martingala. La pelle scamosciata spicca tra i materiali usati, accanto ad alcuni giacconi matelassé. Le bretelle tornano protagoniste, insieme a guanti e altri dettagli tipici del guardaroba maschile, come il gessato. I cappotti con ampi revers si alternano alla giacca, che diviene quasi una guaina perfetta per esaltare la scultorea fisicità dei modelli. Tra gli accessori cappelli fedora, occhiali da sole e cartelle da lavoro, ai piedi scarpe carrarmato. Nel front row non mancano le celebrities: occhi puntati su Russell Crowe, ospite della sfilata e amico di vecchia data di Re Giorgio.
Mangapunk: è questo l’hashtag ufficiale nonché il titolo della sfilata Autunno/Inverno 2016-2017 di DSquared2. Un samurai in kilt è il protagonista della collezione per la prossima stagione invernale, che ha sfilato stamane, nell’ultimo giorno della Milano Moda Uomo.
Immerso in una location digitalizzata ricoperta di arbusti sottili, l’uomo che calca la passerella in mini kilt scozzese sembra uscito dai manga giapponesi. La Gran Bretagna incontra il Giappone: i gemelli canadesi Dean e Dan Caten riescono nell’improbabile connubio, per una collezione all’insegna delle contaminazioni. Dettagli marinière si coniugano a tocchi pop art, per un uomo che affronta il rigore invernale con piumini fosforescenti. Tanto denim, sia nei giubbotti che nelle camicie. Tra i capispalla spiccano il parka e il classico kaban blu rivisitato: ma se il primo è caratterizzato da inedite allacciature a nastro e da stampe pop, il secondo tradisce un’ispirazione marinara, evidente nei bottoni con ancore stampate. I volumi sono over, i tessuti plissettati.
L’eccentricità, da sempre cifra stilistica del brand, si arricchisce qui di contaminazioni altamente scenografiche e trae ispirazione dal punk, per un uomo dalla personalità decisa e dal carattere forte. Suggestioni orientali nei pantaloni che ricordano i kimono, per un moderno samurai in chiave punk. Ricordano quasi una tenuta da karate i larghi pantaloni in cotone bianco, mentre anche le stampe omaggiano l’Oriente. Bomber in seta brillante, decorazioni floreali, jeans e bermuda doppiati con mini kilt uniti al punto vita da una zip: l’uomo DSquared2 ricorda a tratti uno dei personaggi del teatro kabuki, in un suggestivo gioco di ruolo.
Argento e nero dominano la palette cromatica, accanto a colori fluo, per un défilé ricco di spunti. Il kilt, declinato nell’intramontabile tartan, ma anche in nero, si indossa sulla pelle nuda o sopra i pantaloni. Le gambe sono coperte da calzettoni, mentre le calzature appaiono forti, quasi indistruttibili, siano stivali o sneakers. Tra gli accessori spicca lo zaino, indossato spesso da questo guerriero ninja in chiave contemporanea.
Quale capo d’abbigliamento se non la robe de chambre, potrebbe descrivere al meglio la collezione autunno/inverno 16-17 della maison romana Fendi?
“Dalle nostre abitazioni lavoriamo, facciamo ricerche, voi giornalisti scrivete – racconta Silvia VenturiniFendi – ormai, a domicilio arrivano il cinema, i ristoranti e le palestre coi personal trainer”.
È un uomo “pantofolaio” ma anche bamboccione (e non per modo di dire visto le ciabatte in peluche ai piedi dei modelli, il fumetto di montone intarsiato sopra il taschino della giacca e le emoticons sulle piccole tracolle) quello descritto dal noto brand, che veste anche con assoluta cura ed eleganza. Un uomo che ama il tepore delle abitazioni e che sceglie la comodità anche quando si lascia travolgere dalla vita mondana.
È un tripudio di maglioni a dolcevita, pantaloni over, principe di galles e stampe cravatta, ma anche di faux fur e di maxi sciarpe.
Giochi di volumi, palette di colori intensi, intervallati da toni pastello e colori vitaminici come il giallo su revers e maglioni, compongono la variopinta collezione.
La maestria artigianale del marchio prende luce nel cappotto/vestaglia a scacchi. Eccentrico o per veri egocentrici, il completo in peluche giustificato da Fendi Venturini attraverso queste parole: “In questo momento pieno d’incertezze e difficoltà – osserva la stilista – c’è bisogno di leggerezza e ironia.”
Gli accessori funny, enfatizzano il progetto della stilista: colbacco, shopper e scarpe in peluche lasciano l’unica speranza di un accessorio davvero eccellente: la Peekaboo.
La collezione Autunno/Inverno 2016-2017 di Etro parte dalla proiezione di “State of Nature”, il film prodotto da Kean Etro, che introduce il tema della sfilata. Il rispetto per la natura, l’amore e la cura per il pianeta Terra, e il rispetto per gli animali divengono i temi su cui si snoda il défilé. Le suggestioni della natura, con le fitte vegetazioni e gli intrinsechi legami con l’universo costituiscono il filone privilegiato per interpretare pienamente i capi proposti per la prossima stagione invernale. Into the wild, si potrebbe dire, per un vero e proprio ritorno alle origini primordiali. Lasciamo da parte le sovrastrutture, gli schemi e l’apparenza: questo sembra essere il monito lanciato sulla passerella, per un uomo che abbraccia la natura e la libertà.
La collezione vede filati e cashmere pregiati, ma anche lana mohair, tra stampe jacquard, righe e tartan all over. Morbide sciarpe avvolgono il corpo di questo giovane impavido, che attraversa i boschi, forte della propria personalità. Volumi e proporzioni over, per un’eleganza rilassata. Il comfort è la parola chiave, senza rinunciare allo stile, minimale e raffinato, che non teme di osare, puntando su cappotti a stampa animalier. Il cavallo dei pantaloni scende, mentre le cravatte sono solo un lontano ricordo: l’eleganza adesso è easy, per maglioni a collo alto indossati sotto a giacche da lavoro e maglie dai bordi realizzati a telaio, dal caratteristico effetto usurato, per un look effortlessy chic.
Il maculato prevede pattern leopardati ma anche zebrati, nel pieno rispetto degli animali, come viene più volte sottolineato. La palette cromatica abbraccia il magenta, il verde bottiglia, il color cannella: nuance che ricordano il verde della foresta. Si continua con cappotti e completi in stampa paisley, tra suggestioni naturalistiche e tocchi di classicità.
Su un manto copioso di foglie ormai secche, sfila l’uomo nomade di Missoni. È un girovago del lontano Ladakh indiano che veste con pullover e cardigan confezionati con filati preziosi. È un sognatore. È un selvaggio. È un viandante cupo e misterioso, impavido e nobile nella sue essenza.
È un lusso wild quello raccontato dalla storica casa di moda italiana che impiega il cashmere (sia puro che affiancato alla seta), lo yak, la lana shetland, l’alpaca e il mohair per confezionare capi unici e rispettando le fantasie tanto care alla maison.
Le righe zig zag multicolor, disegnano grafismi magnetici su caldi maglioni con collo a scialle. Il parka è stato realizzato con cotone tecnico e arricchito con simpatiche frange. I pantaloni, per lo più confezionati con tessuti check, sono dritti e in alcuni casi comodi e con tasche laterali. I giubbotti sono stati ricamati a mano e impreziositi da monete etniche.
La palette di colori è variopinta. Tra i toni prescelti per ravvivare la collezione troviamo: il vinaccia, il rosso, il giallo, il ruggine, il cognac, il viola, l’azzurro, il bianco, il lilla, il grigio, il beige, il blu, il bianco e l’arancio.
La raffinatezza della collezione si evince anche nei capi più sportivi come le felpe con cappuccio e le giacche in lana con chiusura a zip.
Se comodità sarà la parola d’ordine per il prossimo autunno/inverno 16-17, gli accessori dovranno essere ad ogni modo pratici. Per questo, la collezione è stata completata da boots con lacci, maxi sciarpe per proteggersi dal grande freddo, zaini e berretti in maglia.
Back to Seventies: la tendenza è lampante nella collezione GucciAutunno/Inverno 2016-2017 che ha sfilato oggi nell’ambito della Milano Moda Uomo. L’estro creativo di Alessandro Michele non smette di affascinare, in una sfilata attesissima, con una modella d’eccezione, la scrittrice americana transgender Hari Nef. Nata a Philadelphia, trasferitasi più tardi a New York, dove ha firmato un contratto con la prestigiosa IMG Models, la modella ha sfilato per Alessandro Michele, che ha dichiarato di ammirarne il carisma e lo spirito libero, e ha gestito anche l’account Snapchat del brand italiano.
La collezione Gucci per la prossima stagione invernale porta in passerella un uomo ironico e spregiudicato, che sfila in pigiama floreale perfettamente a suo agio sul red carpet in velluto costruito per l’occasione all’ex scalo ferroviario, location del défilé. Romanticismo, nostalgici tocchi vintage e trasgressione in chiave chic: sono questi i temi chiave su cui si snoda la collezione proposta da Alessandro Michele. Un po’ Mick Jagger e un po’ John Lennon, l’uomo di Gucci è barocco, impavido, semplicemente irresistibile. Richiami Seventies evidenti nel paisley e nei tessuti tapestry di trench più simili ad una vestaglia, ma anche nelle proporzioni e nei volumi, come nei pantaloni scampanati e nei maglioni a dolcevita di quest’uomo efebico e ribelle, che si presenta in broccato di seta, accostando il tartan alle stampe cartoon raffiguranti Snoopy. Patchwork di pattern e dettagli finemente lavorati, come i berretti in maglia ricamati con lavorazioni e stampe peruviane. I pigiami da sera sono decorati con preziosi dettagli floreali e vengono indossati tra occhiali da sole e collane con grossi medaglioni, mentre ai piedi catturano l’attenzione i sandali rasoterra: molte uscite ricordano il look adottato dagli habitué delle comuni anni Settanta. Si continua con grandi sciarpe, mantelle, berretti e le immancabili borse con il logo della maison.
Il chiodo è ricamato, i mocassini-pantofola hanno il bordo di pelliccia. L’uomo Gucci rivendica per sé il ruolo di primadonna, con il savoir faire e l’ironia che contraddistinguono da sempre il direttore creativo dello storico brand italiano. Un nuovo successo per uno stilista che ha tanto da raccontare.