Morbidi cappotti avvolgenti, pregiato knitwear e note minimal-chic pervadono la collezione autunno/inverno 2017-18 di Max Mara: sfila sulla passerella milanese una femminilità rilassata e sofisticata, in un tripudio di effortlessy-chic. Banditi inutili coup de theatre, l’eleganza è minimale e si esprime in una collezione all’insegna del rigore, declinato in chiave luxury, attraverso l’uso di materiali di pregio, che conferiscono un’allure chic alla donna che calca la passerella: “Questa collezione parte dal rigore e dalla classe femminile. Interpretiamo lo spirito di una donna intelligente, che vuole arrivare in alto”, ha dichiarato Ian Griffiths, direttore creativo del marchio. Una sfilata suggestiva, che si rivolge alla donna contemporanea esaltandone la femminilità in chiave daywear: e se la donna ha il volto di Gigi Hadid, Natasha Poly, Elsa Hosk e Lily Donaldson -solo per citare alcune delle top che si sono alternate sulla passerella- il risultato è assicurato; il cappotto cammello si rivela capo principe di una collezione che punta al comfort. Largo a cappotti sartoriali oversize in velluto e shirling, gonne a matita in velluto abbinate a morbide maglie a collo alto, pantaloni ampi da indossare con knitwear a trecce. In passerella sfila una parata di top model, tra cui la brasiliana Isabeli Fontana, Eniko Mihalik e l’italianissima Vittoria Ceretti, che incarnano alla perfezione il mood della collezione, che si rivolge ad una bomba sexy che non ha bisogno di ostentare le curve per apparire comunque bellissima. Volti puliti con poco trucco e lunghi capelli lasciati lisci sulle spalle: questa è la nuova femminilità sdoganata da Max Mara, in un revival di bellezza acqua e sapone destinata a non passare mai di moda. Le modelle indossano cappe in cashmere, trench sartoriali e mise ton sur ton, in una palette cromatica che abbraccia il cammello, l’oro, il nero, il marrone, il grigio e il rosso. Pulizia e rigore di ispirazione scandinava si traducono in capi dalle linee essenziali, per un ritorno al minimalismo più chic.
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Max Mara conquista Shanghai
Max Mara sceglie Shanghai per presentare la collezione pre-fall 2017, dal suggestivo titolo Monopolis. Nella cornice dello Shanghai Exhibition Center ha sfilato una capsule collection esclusiva composta da 11 pezzi, sullo sfondo di un’installazione realizzata da Liu Wei, uno degli artisti più importanti dell’arte cinese contemporanea.
Anche Max Mara aderisce alla filosofia del “see now buy now”: i capi che hanno calcato la passerella sono infatti già disponibili sul sito maxmara.com e in 45 flagship store. Presenti al défilé oltre mille ospiti, che hanno ammirato una collezione che celebra l’artigianalità italiana proiettandola in una dimensione metropolitana dai rimandi quasi onirici: è una citta futurista quella che accoglie la donna Max Mara, moderna valchiria che sfila tra citazioni urban, sulle note di Johnny Dynell.
In passerella tripudio di capispalla sofisticati dal sapore classico, declinati nei colori iconici della maison (nero, cammello e bianco) ma anche in texture inedite, che spaziano dal jacquard al trompe l’oeil. Sinuosa femminilità nei cappotti in cashmere, cammello e alpaca con cintura in vita e spalle importanti, suggestioni romantiche negli abiti con ruches. Trionfo di alta sartorialità nelle tute e nei pantaloni.
La metropoli si incontra con l’arte visionaria di Liu Wei, che immagina un luogo ideale, una moderna metropoli sospesa in una dimensione atemporale: la tradizione si unisce alla tecnologia, tra stoffe lavorate ed impreziosite da dettagli geometrici e le citazioni urban tanto care a Wei, già autore nel 2005 di opere fortemente critiche come Love it! Bite it! e Don’t Touch.
«Il ruolo della donna in Cina è ormai uguale a quello internazionale» ha dichiarato l’artista 53enne. «Ho personalmente curato She, mostra d’artiste femminili, numerose le cinesi. Avendo diretto molte gallerie non posso sopportare la mancanza d’evoluzione. E la mia passione per l’arte si tramuta naturalmente in un desiderio di condivisione, riconoscimento e di una precisione che, in questi capi, risiede nell’esattezza del taglio: un abito fatto per attrarre lo sguardo ha spesso una linea impeccabile».
Lina Bo Bardi ispira la collezione di Max Mara
È alla celebre architetto italiana Lina Bo Bardi che si ispira la collezione primavera/estate 2017 di Max Mara.
Tutto il modernismo architettonico sviluppato da Bo Bardi, si desume dal progetto appena presentato dalla maison italiana durante la Milano Fashion Week.
Le sue opere, il suo amato Brasile, emergono man mano che sfilano le modelle sulla passerella. Un tripudio di linee nette e di pattern desunti dalla natura. La fauna dell’equatore, i pappagalli, vengono evidenziate su pantaloni, gonne e completi.
La natura rigogliosa di Max Mara si arrampicano sui tessuti disegnando una nuova giungla metropolitana.
L’iconico cappotto 101801 mostra un nuovo volto, inaspettato e hi tech.
Zoccoli in legno con tomaia in pelle e il parasole, accompagnano la nuova hit bag della maison, la Bobag: ispirata dall’architetto Lina Bo Bardi, la sua linea è essenziale. Disponibile in due versioni, in morbida pelle e con tracolla amovibile, la Bobag è già pronta per essere acquistata sullo shop online di Max Mara.
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Fonte cover Madame Figaro
Fonte gallery vogue.com
Max Mara lancia i marchi Tresophie e Aiim
Novità in gruppo Max Mara. Nel 2017, infatti, verranno lanciati sul mercato i marchi Tresophie e Aiim (acronimo di Art is inside me), con l’obiettivo di raggiungere nuove nicchie di mercato.
Tresophie è la linea dedicata ad una donna capace di interpretare a suo modo, l’abito. La collezione, si comporrà di 52 capi tra cui: dress, jumpsuit, gonne, copri abiti ed una tiara, che simboleggia l’eleganza di Tresophie.
Aiim, prende ispirazione dai lavori di Alfons Mucha, pittore e scultore ceco, esponente di spicco dell’Art Nouveau. Certamente più creativa, la linea si presenterà con una selezione di capi che varieranno dal cardigan, al maglioncino fino alle gonne, agli abiti ed i pantaloni, tutti confezionati con tessuti pregiati.
L’arrivo negli stores multimarca d’Italia, Spagna, Russia, Regno Unito e Francia, è previsto per gennaio 2017 ma le clienti avranno la possibilità di acquistare le collezioni anche attraverso l’e-commerce ufficiale, che sarà attivato in concomitanza con i siti tresophie.com e aiimfashion.com.
Max Mara: neofemminismo in chiave Bauhaus
Cascate di paillettes inondano pantaloni e giacche, dentro le morbide pellicce bicolor l’aria della notte berlinese è frizzante; sotto al trucco marcato la nuova Lili Marleen sorride enigmatica, consapevole del proprio fascino. Forti eppure fragili, indipendenti, lavoratrici: alla Milano Fashion Week Max Mara omaggia le donne, con un défilé interamente dedicato alla figura femminile, che viene riproposta nelle sue infinite sfaccettature.
A metà tra le suffragette e le eroine del cinema muto, sulla passerella di Max Mara si respira la frenesia dei cabaret berlinesi e la magia delle ispirazioni dadaiste: tra capi glitterati e dettagli sparkling, i favolosi Roarin’ Twenties rivivono in una collezione che segna un punto di rottura con la tradizione del brand emiliano. È un commiato in piena regola quello che si respira in casa Max Mara: un punto di rottura con il passato, per cui si abbandona lo stile più classico, da sempre simbolo della maison, per abbracciare una nuova estetica, in cui confluiscono suggestioni dadaiste, costruttiviste e moderniste.
L’Autunno/Inverno 2016-2017 pensato dal direttore creativo Ian Griffiths vede una donna forte, energica, come le prime donne lavoratrici, pioniere dell’epoca, come Gertrud Grunow, Natalia Goncharova e Hannah Hoch: avanguardistica, modernista e intrisa di suggestioni femministe, la collezione Max Mara guarda al futuro.
Il classico cappotto maschile, da sempre capo principe della maison, cede ora il passo a tute da lavoro in versione luxury. Il movimento artistico del Bauhaus ispira capi in color-block. E se le silhouette sono ancora maschili, protagonista assoluto della sfilata è un inedito patchwork in chiave glitter, tra scacchi, righe, vernici, lane plastificate e pelli lucide.
Lo Zeitgeist si incarna in una donna moderna, che ostenta la sua personalità dall’alto di preziose jumpsuit ricoperte di paillettes. I colori sono accesi e brillanti, come il blu, il verde, il giallo e il rosa; grafismi e forme geometriche attraversano i capispalla dal taglio sartoriale, ma anche gli shorts in maglia, le tute da lavoro con grandi tasche. Il classico cappotto ora è declinato in materiali quali cashmere, shearling, cavallino e alpaca lavata, ha le spalle arrotondate e la zip laterale. Non mancano trench dorati, lunghi guanti in pelle, maxi occhiali dalle lenti rotonde, mentre le scarpe hanno il tacco grosso o sono le classiche stringate maschili.
Tra gli accessori spicca la Whitney Bag, it bag simbolo della maison, che si preannuncia già must have indiscusso della prossima stagione invernale. Protagonista del front-row l’attrice Natalie Dormer, conosciuta per i ruoli ne “Il Trono di Spade” e “Hunger Games”. L’attrice britannica è stata insignita del Women In Film Max Mara Face of the Future Award® 2016, che le sarà consegnato il prossimo 15 giugno nella splendida cornice di Beverly Hills, in California.
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Max Mara P/E 2016: marinière è chic
Stelle, righe marinière e proporzioni oversize in passerella da Max Mara, nella collezione per la Primavera/Estate 2016.
Una sfilata ricca di spunti e suggestioni: tanto bianco, alternato a rosso e blu, per righe, pois e stelline.
Un mood che ricorda Popeye; con Max Mara salpiamo per un viaggio in barca a vela, con un’unica meta: lo stile. Capispalla fluidi e oversize, all’insegna del comfort, tailleur pantalone dalla linea sartoriale, il caban regna incontrastato per conferire un tocco evergreen: declinato nei toni del blu, rigorosamente doppiopetto e impreziosito dai bottoni dorati, per una full immersion nello stile marinaretto.
Stampe che rappresentano i nodi delle barche su comodissime gonne longuette, oblò e piccole barche a vela, Mary Jane stringate per un look alla marsigliese. Trench classici su pantaloni palazzo e pullover costellati di stelle, per una full immersion nella classe più autentica. Vestivamo alla marinara, e lo facciamo ancora.
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