Note rétro attraversano la passerella di Marc Jacobs: proporzioni a trapezio ed elmetti irriverenti che ricordano un po’ le creazioni di Andrè Courrèges e Paco Rabanne si alternano sul défilé della collezione autunno/onverno 2017-2018 presentata nell’ambito della fashion week newyorkese. Una sfilata iconica che unisce note sporty al glamour degli Swinging Sixties. Largo a linee a trapezio, per abitini e capispalla: trionfo di principe di Galles e stampe check, tra colli di pelliccia e cappelli ad elmetto. Non manca il denim rivisitato in chiave vintage, impreziosito da decorazioni a contrasto: sopra minidress laminati le modelle sfoggiano montoni e capi che sembrano usciti fuori dall’armadio della mamma, tra citazioni anni Sessanta e virtuosismi stilistici che attingono alla storia del costume. Una collezione ricca di sprint, che non lesina in dettagli hip-hop e tocchi Seventies: tripudio di losanghe e stampe iconiche, mentre ai piedi delle mannequin si alternano stivali flat e zeppe, in un sincretismo che unisce Youth culture e vintage. Nella cornice di Park Avenue Armory sfila una parata di cadetti in chiave luxury, sulle note di alcune hit celebri, tra cui Respect di Aretha Franklin: sull’improvvista passerella si alternano 40 uscite in cui dominano suggestioni streetstyle. Dimenticate coup de theatre ed entrate ad effetto, qui il fil rouge sembra essere la vita quotidiana, reinterpretata però in chiave ultra chic. Non mancano pizzi e merletti, accanto a pellicce e stampe patchwork. I cappelli ad elmo, firmati Stephen Jones, impreziosiscono ogni uscita, insieme alle catene in oro firmate dall’artista Urs Fischer. Le mannequin dalla magrezza sofferta costituiscono l’unica note stonata di un défilé perfetto.
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Frances Bean da Kurt Cobain e Courtney Love a Marc Jacobs: è la musa della SS ’17
“Ho incontrato Frances Bean per la prima volta quando aveva due anni. Correva l’anno 1994 e ci trovavamo al Bar Six di New York, dove stava cenando con la madre e Anna Sui. Ho sempre voluto lavorare con Frances. La sua bellezza, unicità e forza sono qualità che ho ammirato e rispettato a lungo. Poche cose rimangono costanti nella mia vita quanto la mia continua ammirazione nei confronti delle persone che grazie alla loro integrità, al loro coraggio e alla loro curiosità si sono trovati ad esplorare territori rimasti inesplorati spingendosi oltre i limiti convenzionali“, ha scritto Marc Jacobs sul suo account Instagram a proposito della sua nuova musa: Frances Bean.
Labbra pronunciate, sguardo profondo, ciocche sul viso.
Frances Bean possiede gli stessi tratti fisiognomici di suo padre, Kurt Cobain, appena conosciuto o, forse, mai conosciuto davvero.
Frances aveva solo 20 mesi quando il frontman dei Nirvana si tolse la vita nel 1994 ed è da allora, da quel punto di non ritorno, che s’è vista crescere senza un padre.
“Kurt era arrivato al punto da sacrificare ogni piccola parte di sé a favore della sua arte perché era quello che il mondo gli chiedeva. Credo che questo sia stato uno dei fattori scatenanti. Sentiva di non voler essere qui e che tutti sarebbero stati più contenti senza di lui. Ma se avesse continuato a vivere io avrei avuto un padre. E penso che sarebbe stata un’esperienza incredibile per me“, ha spiegato in un’intervista a Virgin Radio.
Sulla figura emblematica e misteriosa di questa giovane donna di 24 anni insiste Marc Jacobs facendo di lei la promotrice e l’immagine della collezione Primavera/Estate ’17 scattata dal fotografo David Sims.
L’intensa malinconia e l’inquietudine sono le caratteristiche di una campagna turbolenta come il rapporto di Frances con sua madre Courtney e il ricordo dell’assenza della figura paterna.
E ancora in scena a vestire i panni di una generazione che rifiuta le proprie origini e non si riconosce in esse è la mancata partecipazione emotiva alla musica dei Nirvana, la band portavoce di quella generazione X che vide la luce negli anni del grunge.
“Non mi sono mai piaciuti tantissimo i Nirvana. E mi dispiace per le persone che si occupano di promozione. Sono sempre stata più interessata ai Mercury Rev, Oasis, Brian Jonestown Massacre. Non sono mai stata molto attratta dalla scena grunge. Ma devo dire che Territorial Pissings è una bellissima canzone e Dumb mi fa piangere ogni volta che l’ascolto. E’ una versione di Kurt, del suo rapporto con le droghe e del sentirsi inadeguato nel dover essere il portavoce di una generazione“, ha rivelato la nuova musa di Marc Jacobs: Frances Bean.
Il rave party di Marc Jacobs alla New York Fashion Week
Teatrale e curiosamente anticonformista: il rave party di Marc Jacobs per la collezione primavera/estate 2017 viene scandito da capi in voga negli anni ’80, riletti in chiave moderna.
E’ un evento a tutti gli effetti, il défilé di Jacobs che ha chiuso questa lunga kermesse con un parterre di top model come Irina Shayk, Kendall Jenner, Adriana Lima, Karlie Kloss e Gigi Hadid costrette, sfidando la forza di gravità, ad ancheggiare sulla passerella su stivali con maxi platform.
Un avvicendarsi di capi midi, che paiono usciti dai miglior cartoon manga: balze, sketch paesaggistici che disegnano sweatshirt e patchwork; la collezione è variopinta.
Immancabile il camouflage nelle collezioni dello stilista americano che come una firma indelebile, viene proposto in ogni collezione.
Dreadlock multicolor, realizzate da DreadlockbyJena ed ispirati da “Lana Wachowski, dalla cultura raver, dagli anni ’80 da Boy George e dalle Harajuku girls di Tokyo” (come sostenuto dall’hairstylist Guido Palau), hanno però provocato uno strascico di polemiche sul web visto che in passerella la maison ha prediletto modelle dalle pelle diafana trascurando top model di colore, come la cultura impone.
Lo stesso Marc Jacobs ha difeso l’operato del suo team, lasciando un commento su Instagram in risposta alle critiche mosse dagli internauti: “A tutti quelli che parlano di “appropriazione culturale” o di qualsiasi altra cosa senza senso riguardante il colore della pelle legato al modo in cui si portano i propri capelli dico: è divertente che non critichiate ugualmente le donne di colore che lisciano i loro capelli. Io rispetto e sono ispirato dalle persone e dal loro modo di apparire. Non vedo razze né colori, vedo le persone. Sono molto dispiaciuto nel leggere che così tanta gente sia di così strette vedute. La risposta è l’amore. È bello poter apprezzare ed essere ispirati da così tante cose con provenienze diverse. Pensateci“.
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Fonte cover madame Le Figaro
Fonte gallery vogue.com
Marc Jacobs firma una capsule collection per MTV
Marc Jacobs, l’eclettico stilista tutto gotico e paillettes ha disegnato una mini collezione appositamente per gli amici di MTV.
Su sweatshirt, accessori e t-shirt, campeggia fortemente il logo del celebre canale di musica statunitense che quest’anno, in via del tutto eccezionale, trasmetterà in diretta gli MTV Music Awards dal Madison Square Garden di New York.
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La collezione, già acquistabile in pre-order sul sito ufficiale del marchio, presenta tutte le caratteristiche dell’eponimo brand e la forza dirompente del celebre canale televisivo.
Colori fluo e linee abbondanti compongono la limited edition disegnata da Jacobs. Scintillii di luci e colori, disegnano il logo di MTV Music Television che con il pattern animalier che fa da cornice, dona un aspetto grunge ai capi.
Una piccola anticipazione di questa collaborazione è stata fornita dallo stesso Jacobs che, per la collezione Resort 2017, aveva presentato alcuni pullover recanti il logo di MTV.
Fonte cover youtube
Omaggio agli anni 80 per la cruise 2017 di Marc Jacobs
Maculato, pois e ancora camouflage e maxi fiocchi: la cruise 2017 disegnata da Marc Jacobs è un viaggio a ritroso negli anni ’80.
“Sono partito dall’ultima stagione invernale e l’ho resa kitsch… È stato un percorso a ritroso che da YouTube ci ha portato indietro fino a Mtv”, ha affermato il designer fresco della premiazione al CFDA, come miglior designer di womenswear dell’anno (qui potrete leggere la notizia).
La sfilata, tenutasi nel quartier generale della maison a New York, è stata un excursus nel mondo della musica degli anni ottanta ed ha colpito tutti per la sua eccentricità, mixata a favolose stampe di ispirazione balneare con “stilosi” fenicotteri e palme paradisiache.
La contaminazione di genere, arriva con il cappotto in pelle di serpente, sfavillante nella tonalità arancione.
Stampe pop, ricorrono per tutta la collezione, disegnando un effimero mondo musicale, celebrando MTV.
Gli anni ottanta rivivono, di gran lunga, nell’abuso di glitter e strass che disegnano e illuminano cuori, stelle cadenti e coppe di Martini; allo stesso modo, guanti in pizzo e crinoline, donano un allure rock, valorizzando la filosofia del brand.
Lunghi capelli cotonati con effetto frisé (ideati da Guido Palau) e un tratto scuro di eyeliner sugli occhi, accentuano la dicotomia Jacobs/’80.
Per le immagini fonte DireDonna
CFDA Award 2016: i vincitori
Il Cfda-Council of fashion designer of America, ha annunciato i vincitori degli Award 2016, durante l’evento organizzato per l’occorrenza, all’Hammerstein Ballroom di New York.
Per la categoria Womenswear Designer of the Year, trionfa lo stilista statunitense Marc Jacobs, figura di spicco nel fashion biz, grazie ad una gloriosa collaborazione con Louis Vuitton alle spalle ed un presente sulla cresta dell’onda, con l’omonimo marchio.
Per la categoria Menswear Designer of the Year, vince Thom Browne, già trionfatore nel 2006 e nel 2013 per la medesima tipologia.
Gli Oscar della moda, hanno premiato, inoltre, Mansur Graviel per gli accessori e Alessandro Michele che ha ricevuto l’ambito riconoscimento International Award.
Tre stilisti emergenti, Brandon Maxwell, Paul Andrew e Orley, si sono aggiudicati lo Swarovski Award, rispettivamente per le categorie: womenswear, menswear ed accessori.
Prevedibile ma super meritato, il premio assegnato alla cantante Beyoncé, ritenuta dalla giuria, icona di stile dell’anno.
A Donna Karan è stato assegnato il Founder’s Award in honor of Eleanor Lambert, premio conferito dal CFDA per “contributi unici al mondo della moda e/o meriti speciali nel settore”.
Infine, il Board of Directors’ Tribute è stato riservato a David Bowie e il Media Award in honor of Eugenia Sheppard, a Imran Amed (esperto di moda anglo-canadese di origini indiane e fondatore e direttore del sito Business of Fashion n.d.r.).
Fonte cover mode.newgo
Beyoncé lancia “Lemonade”: un visual album inatteso e autobiografico
Inaspettato e autobiografico. Intriso di rabbia e rancore. Un racconto in rima (che parla di tradimenti e bugie) confidato a milioni e milioni di fans in tutto il mondo.
“Lemonade” di Beyoncé è una trappola per traditori. È un visual album che sbatte in faccia la dura realtà dei rapporti malati. La regina dell’ R&B, pare non abbia digerito il tradimento del marito Jay-Z e usa la musica, il suo regno, per spiattellare in faccia il suo risentimento e sbugiardare in anteprima il suo consorte.
Lemonade è stato pubblicato poche ore prima del sorgere del sole, il 24 aprile scorso ed è stato accompagnato da uno speciale dalla durata di 60 minuti, andato in onda su HBO. In sole 48 ore dalla pubblicazione sulle piattaforme digitali, l’album ha fatto registrare vendite per milioni di copie worldwide.
Lemonade, non è solo musica, ma anche glamour. Si, glamour allo stato puro. QueenB non sorprende: sbalordisce! La moda incontra un’icona della musica mondiale e il risultato è sorprendente.
Messaggi inequivocabili e scenografia a parte, il successo di Lemonade passa anche attraverso i look griffatissimi. Dall’abito in chiffon giallo di Peter Dundas per Roberto Cavalli al tuxedo broccato abbinato a sandali platform di Alessandro Michele per Gucci.
E poi ancora, da vera gangstar, indossa una maxi fur Hood By Hair e leggings e top crop della linea Yeezy Season 1 del collega ed amico Kanye West.
L’album, vede anche la partecipazione di un cast stellare. In Sorry la pluripremiata Serena Williams indossa un abito di Brandon Maxwell mentre l’attrice e cantante Zendaya Coleman nel brano Redemption, veste un look di Phelan di Amanda Phelan, l’ex designer della linea knitwear di Alexander Wang.
Tra le griffe scelte dalle stylist Bea Åkerlund e Marni Senofonte meritano di essere citate anche Marc Jacobs e Givenchy Haute Couture.
Fonte cover awesomelyluvvie.com
Marc Jacobs: Lady Gaga in passerella a New York
Tenebrosa e seducente, multiforme e a tratti confusionaria. Metropolitana e underground. Sicuramente gotica. Insomma, non manca davvero nulla alla collezione autunno/inverno 16-17 di Marc Jacobs presentata a New York.
Un défilé importante quello di Jacobs che punta su una modella del tutto inaspettata per attirare l’attenzione del pubblico. Madame Lady Gaga, infatti, incede sicura sulla passerella, con capelli biondo platino e trucco gotico. Continua dunque il sodalizio tra i due artisti visto la recente apparizione al Grammy di Lady Germanotta in abiti Marc Jacobs.
La collezione proposta è un omaggio al cinema horror, allo stile vittoriano contaminato da elementi gotici, al noir in tutte le sue declinazioni.
Ampiezze importanti, totali. Colletti e dettagli tricot. Gonne in pelle traforata. E poi maxi felpe, pois, fiocchi, piume, pellicce e mantelli daumier. Insomma, contaminazioni visive spettacolari, scenografici pattern come il coniglio, i gatti e i topi e ancora ballerine e graziosi angeli.
La palette di colori vede l’abuso del nero (vivido perfino nel make-up realizzato da François Nars) in qualche occasione accostato a colori più vivaci e comunque incupiti come il grigio e il rosa sporco.
L’unico tocco di colore, all’apparenza forzato, il rosa shocking degli stivali con chiusura a gancetti e maxi platform e le tracolle dalla misura midi.
Anna Wintour, Lizzy Plapinger, Debi Mazar, Christina Ricci, Natasha Lyonne e Juliette Lewis, sedute in prima fila, hanno goduto di uno tra i più grandiose spettacoli che la moda newyorkese sia stata in grado di proporre durante l’ormai passata settimana della moda newyorkese.
Marc Jacobs e quel nudo da dieci e lode su Instagram
Che Instagram sia un’arma a doppio taglio come tutti i social è un dato di fatto, che talvolta si sia incapaci di usarlo, pure. Anche quando si fa finta di aver sbagliato.
Capita a tutti di dare in pasto ai propri followers delle foto che lì per lì lascerebbero esterrefatti, ma quando capita alle star diventa un affare internazionale, qualcosa di assolutamente riprovevole o assolutamente geniale: ecco quindi che il nudo d’autore firmato Marc Jacobs (ci piace pensare che i tag siano stati #nofilter #nophotoshop) ha fatto il giro del mondo in pochissimi secondi, che non sono bastati allo stilista per rimuovere la foto senza che nessuno si fosse accorto di un’intimità vagante nella propria home. Felix Baumgartner, questo sconosciuto.
La foto ritraeva lo stilista dentro la sua cabina armadio piena di vestiti e shoppers, completamente nudo e con la parte hot in bella vista, senza nessun tipo di giochi di tessuti e pizzi da passerella a lasciare un velo di mistero: avete letto bene, sia il lato B che il lato P si sono lasciati ammirare accompagnati da un commento piccante “E’ vostro e da provare!“.
Si dice che Marc Jacobs avesse voluto in realtà mandarlo via direct, funzione di Instagram che permette agli utenti di inviare una foto solo ad un pubblico selezionato di persone, anche se comunque la scusa non è attendibile considerato il contenuto dello scatto e la personalità estrosa dello stilista che non ha mai negato di divertirsi nel flirtare. Diamoci il beneficio del dubbio.
Lo scatto d’autore è stato confermato tale grazie ad alcuni particolari non sfuggiti alle prime persone che hanno fatto in tempo a cliccare “mi piace” e farne addirittura uno screen shot, quali i tatuaggi e un anello.
Tutto questo, ribadiamo, in pochissimi secondi, un tempo ancora infieriore rispetto a primi commenti post – sfilate talvolta acidelli, tanto quanto quei commenti che considerano Marc Jacobs “un anziano che twitta da ubriaco“.