Suggestioni tribali in passerella da Maison Margiela

Artigianalità e note couture attraversano la passerella di Maison Margiela, protagonista del prèt-â-porter parigino. John Galliano fa piazza pulita di ogni sovrastruttura e di ogni diktat pre-confezionato, scegliendo invece di ricombinare i pezzi basic del guardaroba interpretandoli in modo inedito. Il suo animo da classicista lo porta da sempre a considerare l’haute couture una sorta di fucina di idee da realizzare entro i più ampi confini del ready-to-wear. Mirabile interprete della cultura pop, il couturier ama rivolgersi alle dive contemporanee: oggi, forte della maturità e della saggezza acquisita con gli anni, lo stilista non lesina in virtuosismi stilistici che strizzano l’occhio anche a certa realtà commerciale, forse un tempo snobbata. Il risultato è una collezione iconica e suggestiva, che predilige ardito decostruzionismo accanto a quel processo che lo stilista definisce décortiqué.
Galliano omaggia una delle sue icone predilette, Marilyn Monroe: ecco che sbucano capelli biondi sfoggiano lunghe gambe nude sotto a maglioni oversize, accanto a jeans e vestiti beige dalle nette suggestioni basic. Il défilé si apre con un trench dalle linee sartoriali: il capo classico per antonomasia del guardaroba viene qui declinato in chiave ultra femminile, tra scollature a cuore e ironia nel citare Burberry, da sempre brand tradizionalmente associato al trench. Tripudio di colori neutri per dress e capispalla, tra decorazioni iconiche, come il simbolo della pace, che fanno capolino da capi in lana dalle suggestioni sporty-chic. Evocativi e ricchi di fascino millenario i copricapi che indossano le mannequin, ciliegina sulla torta di una collezione iconica, che si apre a potenti echi tribali: interessanti i contrasti che uniscono una sartorialità di stampo fortemente tradizionale a note etniche direttamente ispirare a certe tribù millenarie.

La couture digitalizzata di Maison Margiela

Echi nostalgici ed ispirazioni digitali sfilano sulla passerella di Maison Margiela, protagonista dell’haute couture parigina. John Galliano indaga sulla realtà contemporanea, esplorandone i risvolti legati alla rivoluzione digitale, che ha stravolto vecchi codici comunicativi sdoganando un’estetica dominata dall’apparenza. L’Artisanal di Maison Margiela parte da una riflessione sul mondo che ci circonda, per creare una collezione che rispecchi la realtà attuale: Galliano si mostra interessato alle infinite possibilità offerte dai media digitali, ma al contempo alquanto spaventato e restìo ad appropriarsi dei nuovi codici comunicativi. “Mi chiedo solo se tutti siamo geneticamente predisposti per assorbire così tante informazioni”, ha commentato lo stilista. “Sono grato per la possibilità che mi viene data di comprendere quanto sia importante vivere nel presente”, ha continuato poi, riferendosi alle molteplici sfaccettature di un mondo sempre più digitalizzato. E proprio in quest’universo si muove la donna Maison Margiela, tra un selfie e un filtro, a modificare la realtà: le emoticon e i disegni sdoganati dai nuovi social media, in primis Snapchat ed Instagram, divengono ora i dettagli che impreziosiscono i capi che si alternano sulla passerella. In una nuvola di tulle dal grande impatto scenografico sfila una vestale, nascosta sotto tuniche drappeggiate in cui sbucano i simboli della comunicazione digitale. Largo a pizzo sangallo e sovrapposizioni, in un tripudio di cuciture ardite e tessuti maschili. Non mancano note folk, che rendono omaggio a culture lontane dai risvolti arcaici, forse unico antidoto ad una realtà sempre meno umana. Struggente teatralità nella collezione sfornata da Galliano, che si riconferma mirabile interprete della contemporaneità: voce fuori dal coro, Galliano è considerato un outsider per antonomasia nel panorama del fashion system. Il suo estro ancora una volta dà vita a speculazioni filosofiche mai sterili che divengono ispirazione privilegiata per una moda intesa come specchio dei tempi.

Svolta intellettuale per Maison Margiela

Piglio intellettuale e charme esistenzialista caratterizzano la collezione AI2017-18 di Maison Margiela, presentata nell’ambito della settimana della moda uomo parigina. Decostruzioni ardite e sapienti citazioni ad un’estetica inedita: pulizia e minimalismo chic dominano tra pezzi essenziali e ricchi di charme. L’uomo Maison Margiela è un intellettuale parigino dall’allure evergreen: suggestioni grunge emergono in una collezione dinamica ed esistenzialista.

Stretto dentro un paltò, perso nel fumo di una sigaretta, il novello filosofo si interroga sul significato ultimo dell’esistenza. La presentazione della collezione ha visto i modelli seduti in semicerchio, quasi che fossero in un’aula universitaria, tra libri e profondi dibattiti accademici. Ecco entrare in scena un uomo in un impermeabile mentre il successivo outfit vede un tripudio di Principe di Galles. Non mancano giacche di pelle dal sapore Seventies, tra stampe patchwork che profumano di antico: l’uomo Maison Margiela ricorda quasi uno studente impegnato in una manifestazione di protesta.

Culturalmente vivace ed esteticamente impeccabile, la maison si rivolge ora ad un uomo nuovo, non più interessato alla mera apparenza ma genuinamente rivolto ad una esplorazione dei diversi moti dell’esistenza umana. Bisogna fare i conti con un cambio di rotta di portata non indifferente, questo è certo ed evidente, a partire dal format scelto per presentare la collezione: non più la passerella ma una presentazione statica, che si è svolta sulle note di Nico, celebre cantante tedesca.

Tra atmosfere alla Kerouac e suggestioni rétro, i modelli aspettano in due appositi spazi, talvolta conversando tra loro. Uno di loro legge un’edizione di Henri Bergson risalente al 1958 riguardo i temi della volontà individuale e del tempo. Dominano nella palette cromatica capi in gessato, tra vortici di arancio e citazioni classiche come il Principe di Galles. Largo a giacche biker e dettagli techno, tra maglie in lana e audaci pantaloni in pelle rossa. Suggestiva ed iconica, la collezione presenta un uomo deciso ed affascinante, sicuro di sé e delle proprie idee.

Maison Margiela: una retrospettiva sullo stilista invisibile al Palais Galliera nel 2018

Maison Margiela è sicuramente la più misteriosa tra le maison del lusso. Il suo fondatore, Martin Margiela, è conosciuto come lo stilista invisibile perché si è sempre rifiutato di farsi fotografare, apparire in pubblico o concedere interviste. Circolano solo pochissime immagini del designer belga, scattate molti anni fa, nonostante sia uno dei più influenti sulla moda degli ultimi decenni. Il prossimo anno, però, una piccola finestra sul mondo di Martin Margiela si aprirà al Palais Galliera, il museo della moda di Parigi. La notizia è stata diffusa da WWD: lo stilista starebbe collaborando con Olivier Saillard, direttore del museo, per una retrospettiva sul proprio lavoro prevista a marzo 2018. Saillard si è proclamato grande estimatore di Margiela in occasione di un’intervista al quotidiano francese Le Figaro. «Martin Margiela occupa lo stesso posto di Cristobal Balenciaga nella storia della moda – ha dichiarato quest’estate – Molti stilisti hanno rivelato di essere stati influenzati dal suo lavoro e hanno indossato i suoi capi, da Marc Jacobs ad Alexander McQueen». Un importante attestato di stima, che deve aver convinto il designer a svelare un po’ del suo mondo.


Martin Margiela inizia a lavorare nel 1980 come assistente di Jean Paul Gaultier, per poi fondare la sua maison nel 1984 con la prima sfilata. Da allora ha sempre stupito, con collezioni originali nei volumi e nelle proporzioni e un’idea di moda decostruita, rivoluzionando le strutture degli abiti e ricostruendoli in soluzioni estetiche completamente nuove. Nel 2009, l’addio alla sua griffe, allora conosciuta come Maison Martin Margiela e da anni appartenente al gruppo OTB e a Renzo Rosso. Lo stilista vive adesso nel più totale anonimato a Parigi, mentre il marchio è stato rinominato Maison Margiela ed è diretto da John Galliano dal 2014. Nonostante la sua lontananza dai riflettori, Martin Margiela è ancora d’ispirazione per i giovani stilisti, primo fra tutti Demna Gvasalia, fondatore di Vetements e nuovo direttore creativo di Balenciaga. Quest’anno inizierà a mostrarsi al pubblico nella mostra Margiela: Hermes Years, da fine marzo a fine agosto 2017 al museo MoMu di Anversa, per poi essere protagonista della retrospettiva al Palais Galliera di Parigi a partire da marzo 2018.

Maison Margiela. Con John Galliano gli alieni sfilano a Parigi

Se qualcuno, un giorno, diede l’appellativo di “Pirata della moda”  a John Galliano, un motivo valido ci sarà.

L’eclettico della moda, quello che tutto può e tutto ottiene ha creato una collezione primavera/estate 2017 per Maison Margiela all’altezza del suo estro.

Estremamente libero da ogni canone estetico, fatiscente nelle regole dettate dalla moda, questo défilé tocca tanti piccoli appigli di ispirazione. Una sciarpa in lana diventa magicamente un top, come nelle migliori tradizioni dadaiste, il parka di organza delinea un’avvincente codice estetico vittoriano. Se la cuffia anni ’20 diventa un bizzarro copricapo, i gioielli cuspidi ai lobi delle modelle rimandano al magico e al quanto avventuristico mondo degli alieno.

Tutto è così teatrale. I tailleur si vestono di macro cabochon e la tuta da sub viene arrotolata mostrando un pattern surrealista. Il tulle è stato aggrovigliato, rendendolo vaporoso e goffrato. Sembra quasi plastificato.

Sovrapposizioni scalmanate di tessuti completamenti distanti per consistenza, creano effetti volumetrici non ordinari.

Il tartan si avvicenda a broccati pregiati creando un diktat affascinante ed equilibrato.

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Fonte cover Madame le Figaro

Fonte gallery vogue.com

Maison Margiela. John Galliano stupisce ancora

Il pirata della moda, sembra abbia trovato la mappa del tesoro e sull’Isola Maison Margiela, la ricchezza del suo estro creativo è stata ammirata.

John Galliano è un vero narratore di storie mai ascoltate. E’ un eclettico puro, capace di trasfigurare tutto il suo sapere, sulla stoffa.

E’ un sognatore? E’ un romantico? Di sicuro è un vincente! Vince ancora la sua arte, sempre fuori le righe. La sua collezione non è stucchevole; insomma, Galliano non è di certo l’ultimo arrivato che deve a tutti i costi catalizzare l’attenzione su di sé, pur di non perdere la poltrona.

 

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Sorprendenti e bizzarri, gli abiti prodotti da Galliano per Maison Margiela, rappresentano la storia stessa della maison.

Inneggiano ad una singolare haute couture, i volumi dei capi, spesso esagerati ma sapientamente sovrapposti.

Mood military chic, nel look “napoleonico” con il bicorno attualizzato abbinato ad un maxi parka e cuissard in gomma.

Non può che sorprendere l’anticonformismo adottato nei maxi guanti/calzini in maglia a coste, abbinati ad un abito sottana in pvc.

I cappotti sono over, perdendo la loro naturale vestibilità. Le maniche sembrano attratte dalla gravità, sprofondando verso terra.

 

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La donna Maison Margiela è stravagante e rompe le regole del bon ton. Come una rappresentazione goliardica, potremmo giudicare il defilé appena presentato dalla griffe francese o, per meglio dire, la riconferma di un grande stilista che detta legge nell’Haute Couture.

 

 

 

 

Fonte immagini Madame Figaro

Paris Fashion Week. Maison Margiela omaggia Leonard Cohen

E’ la poesia malinconica di Leonard Cohen il fulcro della collezione uomo primavera/estate 2017 presentata a Parigi da Maison Margiela.

Last Years Man“, il brando del cantautore canadese, è la fonte d’ispirazione di un defilé a tratti nostalgico e che diventa, a suo modo, allegoria del potere dell’uomo moderno.

 

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La collezione è stata costruita sulla volontà di avvicinare il modello sartoriale, ai capi più desueti.

Straordinario, il concetto di abito incompleto con profili in gesso e imbastiture a vista: appare come un’opera abbozzata che un’artista ha volutamente lasciato incompiuta.

 

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Maison Margiela, si rivolge ad un uomo sentimentale, sognatore. Lascia che le tendenze attuali, rimangano al margine del progetto creativo e presenta capi di eccezionale valore sartoriale e, sicuramente, intrisi di significato.

Strutturata su proporzioni medium, la sping/summer della maison propone anche accenni di capi over, come il cappotto e il denim. Eleganza pacata, si evince negli smoking.

 

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Le grand artiste de Maison Margiela, indossa casacche ampie e sgualcite ma tiene ad apparire sempre in ordine.

Indossa pantaloncini con disinvoltura e gli piace sottolineare il suo vestiario attraverso sovrapposizioni.

Per gli accessori, prevale il mocassino classico, ma non mancano anfibi e stivaletti.

 

 

 

Fonte immagini Madame Figaro

 

 

 

 

 

Scarpe autunno-inverno 2015/16 – il colore è rosso!

Nell’aria e per le strade c’è già profumo di Natale e l’atmosfera si colora di rosso.
Anche ai piedi quindi il colore si fa strada, le proposte dalla passerelle sono infinite e declinate in tutte le sfumature del rosso.

Ispirazioni dalla lontana Cina per i modelli di Joshua Fenu, dettagli gold con inserti in velluto per O Jour, tacchi vertiginosi – come sempre – per il brand iper-femminile di Casadei, lacci infiniti per Malone Souliers, ottocenteschi gli stiletto Balenciaga, invidiabili e originali i modelli unici di Maison Margiela, con l’utilizzo del dripping sulla punta delle sneakers, quasi un omaggio a Pollock!

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