Parigi e Londra celebrano Balenciaga nell’80° anniversario della maison

Ricorre nel 2017 l’80° anniversario della fondazione di Balenciaga: il genio di Cristóbal Balenciaga sarà celebrato con alcune mostre esclusive che avranno luogo nelle principali Capitali europee, da Parigi a Londra: la maison, oggi facente capo al gruppo Kering di François-Henri Pinault, verrà omaggiata a partire dal prossimo 8 marzo nella cornice del Musée Bourdelle di Parigi.

Qui verrà infatti inaugurata la mostra «Balenciaga, l’œuvre au noir»: protagonista assoluto dell’esposizione sarà il colore nero, nuance prediletta dal couturier spagnolo. Attraverso una selezione di capi della collezione del Musée de la mode de Paris-Palais Galliera e degli archivi della maison si esplorerà l’amore di Cristóbal Balenciaga per il colore nero.

Dal 27 maggio invece occhi puntati su Londra, dove sarà allestita la mostra «Balenciaga: Shaping fashion», nella cornice del V&A-Victoria and Albert Museum. Si tratterà della prima retrospettiva organizzata in Inghilterra sulla maison oggi affidata a Demna Gvasalia: saranno esposti circa 100 abiti e 20 cappelli scultura, ma anche bozzetti, fotografie, filmati d’archivio e campioni di tessuto.

balenciaga5

“L’alta moda è come un’orchestra e Balenciaga ne è il conduttore… Noi couturier siamo musicisti e seguiamo la direzione che lui ci dà”, così Christian Dior si esprimeva sul genio di Balenciaga. La retrospettiva londinese resterà aperta fino al 18 febbraio del 2018. «Non si tratterà di una retrospettiva, bensì di una exhibition focalizzata sul tardo periodo della carriera del sarto: gli anni 50 e 60, in cui probabilmente la sua creatività aveva raggiunto l’apice», ha commentato la curatrice della mostra Cassie Davies-Strodder. Imperdibili i capi appartenuti alle muse predilette dal couturier spagnolo, a partire da Ava Gardner, Gloria Guinness e Mona von Bismarck.

SFOGLIA LA GALLERY:



Cristobal Balenciaga Eizaguirre nacque a Getaria il 21 gennaio 1895: già all’età di 12 anni lavorava presso una sarta. Dotato di un talento unico, fin dagli esordi il suo lavoro viene apprezzato dall’aristocrazia spagnola ed europea. Nel 1937 fonda a Parigi la maison che porta il suo nome. Il resto è storia: Balenciaga si impose come uno dei couturier più amati del mondo ed una delle figure fondamentali nella storia del costume.

Hermes, la Città AEterna tra i successi dei suoi 180 anni

Alla vigilia dei suoi 180 anni, Hermes festeggia la sua presenza nella Città AEterna da ben 50 con una nuova boutique in via Bocca di Leone.
Lo spazio già occupato in via dei Condotti, sarà adibito a eventi e mostre.


Unica apertura europea del 2016 per Hermes che ha scelto 630 metri quadri all’interno del Palazzo Arconati-Negroni-Caffarelli nel quale dar lustro alle sue linee d’abbigliamento e non solo.
Infatti, sarà presente anche una limited edition di borse iconiche e palloni da football in colori giallorossi e biancocelesti.


Non un negozio, come sostiene Francesca di Carrobio, bensì un luogo per sentirsi a casa.
Con l’apertura della nostra seconda boutique romana nel 2011 in via di Campo Marzio ci siamo accorti di quante potenzialità avesse per noi questa città — e ci siamo messi in cerca di uno spazio che ci permettesse di esprimere tutto il nostro stile. Ci sono voluti due anni soltanto per ristrutturarlo con un lavoro di collaborazione tra la maison, i Beni culturali e gli architetti dello studio parigino Rdai. Adesso, in questo luogo, non mi piace chiamarlo “negozio”, riusciremo ad accogliere le persone come in una casa: ci sono infatti tende, quadri, poltrone e anche una biblioteca dove poter leggere e riposare“.

Ma come nasce Hermes?



Nel 1837 il sellaio Thierry Hermès creò una bottega per bardature e finimenti da cavallo, bottega che si trasferì presto (nel 1870) nel quartiere in rue du Faubourg-Saint-Honoré che è ancora la sede commerciale della maison.
Nel 1920 il brand iniziò a creare capi in pelle di daino ed ebbe subito una sua successione con la creazione di gioielli dedicati al mondo equestre e con la prima collezione di moda femminile disegnata da Lola Prusac.
Solo il decennio successivo però portò alla maison i riconoscimenti dovuti, come nel caso della creazione della borsa da sella poi riadattata e ridimensionata che piacque tanto a Grace Kelly e dalla quale prese il suo nome.
Il vero e proprio giro d’affari avvenne nel 1951 con la direzione di Robert Dumas e Jean Guerrand i quali aprirono diversi punti vendita e nel 1960 con il debutto coi profumi.
L’azienda oggi ha tagliato il traguardo della quinta generazione con la direzione di Patrick Thomas ma è allo stilista di punta Jean Paul Gaultier che deve la direzione creativa e l’impegno profuso attivo dal 2003 al 2011 e al suo successore Christopher Lemaire proveniente da Lacoste.

Nuovo look per il packaging Louis Vuitton

Cambio di look in casa Louis Vuitton: la maison francese ha appena presentato il nuovo packaging che dal prossimo 16 agosto troveremo nelle boutique di tutto il mondo. Ritorno al passato per lo storico brand, che rispolvera uno dei passepartout dei suoi archivi: il colore scelto per il nuovo packaging è infatti il fatidico Imperial Saffron, una particolare sfumatura di ocra che nel lontano 1923 veniva scelta da André Citroen per equipaggiare le automobili che avrebbero partecipato alla Crosière Noire, con un esclusivo set di 150 bauli firmati Gaston Vuitton declinati nella medesima nuance.

La storia ci tramanda di un viaggio avventuroso che, dall’Algeria, sarebbe poi giunto in Madagascar nel 1925: cinque veicoli a bordo dei quali vi erano ricercatori, medici e professionisti, mentre i bauli col logo della maison contenevano farmaci, munizioni e generi di prima necessità.

Il nuovo packaging in Imperial Saffron sarà contraddistinto da dettagli blu elettrico: anche qui la maison fa un tuffo nel suo glorioso passato, riportando in auge gli storici motivi che accompagnavano un modello di Cabin Trunk risalente al 1928, anch’esso nella medesima tonalità di giallo, contraddistinto da un’elegante banda blu elettrico. Eleganza allo stato puro per uno dei marchi storici tra i più amati di sempre per borse e bagagli.

lv
Il nuovo packaging Louis Vuitton, disponibile da fine agosto nelle boutique del celebre marchio


lv 2 The original Citroen Trunk, commissioned in 1924. Courtesy Louis Vuitton
Il baule commissionato nel 1924 da Citroen. (Courtesy: Louis Vuitton)

Da Schiaparelli il pranzo è haute couture

Tavole imbandite, tovaglie, piatti e porcellane, e, ancora, ortaggi e vivande di ogni tipo fanno capolino da lunghi abiti da sera in impalpabile chiffon di seta. Gusci di uova decorano tailleur bianchi dalle proporzioni a trapezio, in pieno stile anni Swinging Sixties, tra shift dress e stivali. La collezione haute couture Primavera/Estate 2016 di Schiaparelli incanta Parigi, tra ironia e suggestioni surrealiste.

Una sfilata all’insegna dell’originalità, che ha visto un inedito mix di spunti variegati. Il risultato sfiora la genialità, tra fiori e piante che sbucano da tailleurini bon ton, ed altri elementi floreali che decorano lunghi abiti da dea, in cui farfalle volano tra drappeggi e ricami. Eleganza nelle maxi gonne plissettate che completano bluse con fiocco, e dolcezza quasi infantile nelle stampe. Ricami traforati e crochet avvolgono abiti da gran soirée, mentre sul candido bianco di tailleur e lunghi abiti compaiono posate e servizi di argenteria. Il direttore creativo della celebre maison di alta moda, Betrand Guyot, celebra la gioia e l’eleganza dell’atto del nutrirsi, tra uova a la coque e teiere.

Un mood di ispirazione vagamente provenzale, nei tessuti che ricordano le tovaglie, si arricchisce di elementi surrealisti, quali aragoste, conchiglie, cuori e labbra. Colpisce la ricercatezza di ogni dettaglio, fino alle scarpe, i cui tacchi rappresentano i baccelli dei piselli, ma in chiave 3D. Ironia protagonista assoluta di questa sfilata, insieme alla gioia di vivere insita nel cibo, come la stessa Elsa Schiaparelli affermava nel lontano 1954. Un ricettario illustrato di sofisticata eleganza, nelle stampe caleidoscopiche ispirate a Louise Bourgeois, mentre le aragoste omaggiano la celebre collaborazione tra la couturier e Salvador Dalí, che risale al lontano 1937.

Nel front row dell’apprezzatissimo défilé spiccano nomi del calibro di Carla Bruni Sarkozy, Michelle Yeoh, Christian Louboutin, Olivia Palermo, Kate Bosworth e Daphne Guinness, ma anche Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, i direttori creativi di Valentino. La palette cromatica predilige tanto bianco, ma anche i toni del giallo e dell’arancio, che vengono sublimati in stampe e fantasie di ispirazione culinaria, per una sfilata tra le più apprezzate.

schiap

schiap 1

schiap 2

schiap 3

schiap 4

schiap 5

schiap 6

schiap 7

schiap 8

Parigi Moda Uomo: l’effortlessy-chic di Hermès

Pulizia, il consueto stile effortlessy-chic e un tocco futurista hanno caratterizzato la sfilata di moda maschile Hermès per la prossima stagione invernale. Véronique Nichanian ha presentato una collezione caratterizzata da un’eleganza disinvolta e rilassata, in linea con lo spirito della storica maison francese. Stile vincente non si cambia, recita un vecchio motto: e in effetti il carattere tipico del brand non viene assolutamente alterato nonostante la designer francese osi, mixando nuance ardite e sperimentando con materiali insoliti.

Nonchalance sembra essere la parola d’ordine per un uomo che, in tempi frenetici e convulsi, sceglie invece di andare controcorrente e rallentare i ritmi: i modelli che si alternano sulla passerella hanno le mani in tasca e indossano comodi pantaloni con elastico in vita. L’uomo Hermès per l’Autunno/Inverno 2016-2017 predilige il parka e i capispalla in pelle. Le silhouette sono gentili, abbondano i colli alti e le sciarpe e la palette cromatica varia dal turchese al mostarda fino al crema, al grigio e al rosa pallido, senza dimenticare l’arancione simbolo della maison, e il cammello. Il nero la fa da padrone, mentre i modelli sfoggiano borse che impreziosiscono la classicità di capispalla come il trench, insolitamente declinati in pelle.

Veronique Nichanian, definita “la sacerdotessa della moda maschile”, coniuga mirabilmente comfort e stile, conferendo all’uomo un tocco di charme moderno e avanguardistico, che non stravolge l’identità del brand. I modelli indossano il consueto foulard d’ordinanza, simbolo per antonomasia della maison francese, mentre ardito risulta a volte il mix & match, specie per quanto concerne la palette cromatica. Inoltre, sempre nel corso della sfilata, è stato presentato il lancio dell’Apple Watch Hermès: dallo scorso 22 gennaio sono disponibili i primi dieci modelli del nuovo nato, con prezzi che variano da 1.300 a 1.780 euro.

he

he1

he2

he3

he4

he5

he7

he6

Christian Louboutin sceglie le curve

La rivoluzione curvy passa anche per un brand del calibro di Christian Louboutin: la celebre maison delle scarpe più ambite da ogni donna sceglie come testimonial della sua linea di rossetti una modella curvy.

Lei è Clémentine Desseaux e il suo nome è destinato ad entrare nella storia: è la prima volta in assoluto che un brand di lusso si affida ad una modella curvy per pubblicizzare i propri prodotti. Una svolta epocale che sfida i canoni estetici vigenti.

Labbra carnose ed efelidi, la bella Clémentine veste una taglia 48. Un volto perfetto dalla grande sensualità, e uno charme da ragazza della porta accanto. Camaleontica come solo le grandi modelle riescono ad essere, la giovane top model curvy è originaria della Francia ed ha 27 anni.

curv
Clémentine Dessaux è il volto scelto da Christian Louboutin per la linea make-up
clemew
Taglia 48 ed efelidi per la top model francese

cleme
Clementine Desseaux ha ventisette anni


Il brand fondato nel 1992 sceglie la bellezza di Clementine Desseaux per rappresentare la nuova linea di make-up: un segnale forte, che testimonia come le regole della bellezza stiano cambiando. La modella ha dichiarato quanto le sue morbide curve e le lentiggini all’inizio della sua carriera l’abbiano penalizzata e ha auspicato l’avvento di una nuova estetica che possa mettere fine ai pregiudizi.


Potrebbe interessarti anche:
Buon compleanno, Jane Birkin!strong>

Chanel Métiers d’Art a Roma

Sfilerà il primo dicembre nella cornice di Cinecittà la collezione Métiers d’Art di Chanel 2015/16 intitolata Paris-Rome. Le due capitali saranno unite dallo charme della storica maison francese: Roma è la location scelta da Karl Lagerfeld per presentare la sfilata, negli storici studios di Cinecittà.

Inoltre, sempre nella medesima sede, sarà presentato l’ultimo cortometraggio girato da Lagerfeld e dedicato alla vita di mademoiselle Coco: protagonista è Kristen Stewart, nei panni di Gabrielle Chanel. Nel corto spicca Géraldine Chaplin: l’attrice, alla sua quarta interpretazione della couturiere che ha rivoluzionato i canoni della moda, sarà con la Stewart protagonista di “Once and forever” -questo il titolo del corto.

chaneltwen

chanel-roma-cinecitta_oggetto_editoriale_720x600

chanelfilm

Nel cast del film anche Jérémie Elkaïm, François Marthouret, Amanda Harlech, Jamie Bochert, Jake Davies, Baptiste Giabiconi e Laura Brown. Kristen Stewart è un nome molto caro a Lagerfeld, che l’ha scelta come volto della collezione occhiali Primavera/Estate 2015 e ora come testimonial della campagna pubblicitaria Métiers d’Art.

L’attrice statunitense, classe 1990, divenuta celebre per il suo ruolo di Bella nella celebre saga Twilight, si trova molto a suo agio nei panni di Coco Chanel, almeno a giudicare dalle prime foto del backstage, appena diffuse: tatuata quanto basta, in un inedito ma quantomai riuscito mix di elementi contemporanei e tocchi vintage, lo stile ribelle sfoggiato dalla Stewart ben si sposa con la personalità esplosiva di Gabrielle Coco Chanel, la cui vita ricca di ostacoli, disfatte e vittorie, ha incantato generazioni di fashion victims. Il corto prevede scene di backstage che si alternano alla narrazione, in un gioco di epifanie. Imperdibile l’appuntamento del primo dicembre a Roma.


Potrebbe interessarti anche:
Giovanna Battaglia: essere fashion editor

Alber Elbaz lascia Lanvin

Non si può mai star tranquilli, è proprio il caso di dirlo: dopo l’inaspettato divorzio tra Raf Simons e Dior tocca ora a Lanvin creare scalpore.

Aber Elbaz, dopo quattordici anni alla direzione creativa della celebre maison francese, ha lasciato il suo incarico.

A dare per primo la notizia è stato il sito Women’s Wear Daily: secondo rumours fidati, il designer israeliano avrebbe maturato la decisione di abbandonare la maison a causa degli ormai insormontabili contrasti con la dirigenza aziendale del marchio, in primis con Shaw-Lan Wang e Michèle Huiban, CEO di Lanvin.

image
Classe 1961, Alber Elbaz è nato a Casablanca

image
Lo stilista israeliano era alla guida della maison dal 2001


Una riunione straordinaria convocata questo pomeriggio tra i vertici del brand e i dipendenti avrebbe visto Elbaz fare già le valigie e lasciare il suo studio in Rue du Faubourg Saint-Honoré. Ora riflettori puntati sul suo successore.

Certo è che questi divorzi in seno alle maison più autorevoli del panorama internazionale non sono passati inosservati agli occhi degli addetti ai lavori. Se è vero che la moda è una tra le più nobili forme d’arte, assai difficile appare talora il connubio tra le strategie di marketing e le ispirazioni -mutevoli e assolutamente scevre dalle logiche di mercato- dei loro direttori creativi. Una piccola rivoluzione che sta suscitando clamore nel fashion biz, ma che auspichiamo possa magari riportare le case di moda a riscoprire la propria essenza più autentica.


Potrebbe interessarti anche:
Fashion trend Autunno/Inverno 2015: Venere in pelliccia

Raf Simons lascia Dior

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno: Raf Simons lascia la direzione creativa di Christian Dior. È Sidney Toledano, CEO della celebre maison francese, a darne conferma in un comunicato stampa diffuso questo pomeriggio. Lo stilista belga avrebbe motivato la sua scelta affermando di volere concentrarsi sulla sua linea e sulle sue passioni.

Direttore creativo di Dior dallo scorso 2012, Simons subentrò a John Galliano, licenziato per le sue affermazioni antisemite. Un fatturato in continua crescita per la storica maison, grazie anche all’operato di Simons.

Si chiude quindi con la collezione Primavera/Estate 2016, appena presentata a Parigi, la parentesi Raf Simons per Christian Dior. Adesso ci si interroga su chi prenderà il suo posto: tra i nomi più papabili sembra ci siano Riccardo Tisci, direttore creativo di Givenchy, e Phoebe Philo, attualmente alla guida di Céline.

image

Balmain per H&M

Cresce l’attesa per la collezione Balmain per H&M, in arrivo in Italia il 5 novembre 2015.  Appena diffuse, le foto ufficiali della collezione in edizione limitata sono già virali.

Una conturbante sirena metropolitana, tra suggestioni army-chic e paillettes all over: l’inconfondibile stile di Olivier Rousteing, direttore creativo del celebre brand francese, non si smentisce, per una collezione che si preannuncia già come un evento unico.

Il brand low cost svedese è solito creare interessanti collaborazioni con le maison più in vista del panorama mondiale.

hm1

hm2

hm3

Classe 1985, Olivier Rousteing firma una limited collection con modelle d’eccezione del calibro di Kendall Jenner, Jourdan Dunn e Gigi Hadid. Le foto, rese pubbliche lo scorso maggio, con una campagna social intitolata #HM‎balmaination,‬ anticipavano i capi che saranno disponibili dal 5 novembre in 250 store italiani oltre che sull’e-commerce del brand. Capi per lui e per lei assolutamente da non perdere, per un guardaroba di classe, in versione low-cost.

Quello che si prospetta come l’evento fashion più atteso dell’anno sta già conquistando le copertine di mezzo mondo. Fashioniste, pronte ai nastri di partenza.

hm4

hm5

hmcoverbalmain-hm_2000x1125-1940x1091


Potrebbe interessarti anche:
Starbucks apre in Italia: quando il caffè è glamour