Glam e tenerezza sono gli ingredienti chiave della sfilata di Katie Eary: la stilista porta sulla passerella della London Fashion Week dedicata al menswear una collezione che celebra la Londra anni Settanta.
Il glam della Soho anni Settanta rivive sui capi iconici che si alternano sul défilé, tra pattern dalle suggestioni optical e fluidità delle linee. La collezione di Katie Eary segna ufficialmente l’avvento di una nuova era e stavolta la tendenza sembra essere inequivocabile: è giunta l’ora di dire addio al maschio alfa. L’uomo che calca la passerella è un dandy contemporaneo, che indugia in vestaglie preziose e dettagli che strizzano l’occhio all’infanzia.
Protagonista assoluto del défilé è lui, l’iconico teddy bear sdoganato come nuovo must have della prossima stagione invernale: largo a nostalgici rimandi ad un’infanzia mai dimenticata, per l’uomo che non si separa mai dal suo orsacchiotto, stretto tra le sue mani ad ogni uscita (o quasi). E se le uscite di womenswear ricordano una valchiria armata di self-confidence e sex appeal, l’uomo sembra invece prediligere una ritrovata dolcezza.
Katie Eary, definita “un uragano nel mondo del menswear”, sdogana una nuova estetica che alla scanzonata virilità preferisce la dolcezza di un uomo che sceglie di rompere con gli stereotipi, prediligendo la comoda eleganza di una veste da camera. Il pigiama in seta e il teddy bear che ciondola dalla mano inaugurano una nuova visione dell’uomo contemporaneo: ma sotto l’aria da bravo ragazzo ecco il coup-de theatre e la sfilata verte su suggestioni prese a prestito dai Seventies, gli anni più trasgressivi. Resta da chiedersi se il nuovo uomo, un po’ romantico e un po’ Peter Pan, non risulti invece irresistibile.
Le uscite femminili omaggiano certi strip-club londinesi, in cui a dominare sono gli eccessi. Uno stile moderno ed ironico, che veste la donna con top in seta dai pattern geometrici. La palette cromatica abbraccia nuance come il pesca, l’arancio, il porpora. L’uomo sfila tra fur coat in pelliccia, pantaloni ampi e capi all’apparenza sobri da cui fanno invece capolino piume di marabù. In passerella anche la bomb shell Daisy Lowe, strizzata in capi che omaggiano la disco anni Settanta. La top model londinese, classe 1989, omaggia la sensualità femminile, tra curve da capogiro e falcate aggressive.
Grande amante delle stampe audaci, Katie Eary trae ispirazione dall’universo di Soho e da Paul Raymond, figura di spicco di quegli anni. Paul Raymond, nome d’arte di Geoffrey Anthony Quinn, è stato un imprenditore ed editore inglese di fama mondiale: soprannominato il “Re di Soho”, divenne famoso aprendo proprio a Soho il primo strip club inglese, il Raymond Revuebar. Katie Eary incanta con una sfilata piena di contraddizioni e charme: sensualità e candore si uniscono in modo mirabile, in una collezione ricca di colpi di scena e di virtuosismi stilistici.