Jonathan Saunders rifonda Diane von Furstenberg

Aria nuova in casa Diane von Furstenberg: alla guida della celebre maison arriva Jonathan Saunders, a rifondare un marchio che ha rivoluzionato a suo tempo la storia della moda e del costume. Correva l’anno 1974 quando Diane von Furstenberg arrivava sulla scena. Il suo wrap dress divenne un must have grazie al quale la blasonata designer ottenne la fama mondiale, con la consacrazione ufficiale ottenuta sulla cover di Newsweek nel 1976.

Ora si apre una nuova era per il brand, alla cui direzione creativa è salito solo pochi mesi fa Saunders. Lo stilista scozzese raccoglie la sfida di rifondare un marchio storico, ridefinendone i canoni stilistici. La sua prima collezione è stata presentata pochi giorni fa nell’ambito della New York Fashion Week: non una sfilata ma una presentazione dei capi della collezione Primavera/Estate 2017.

Colori audaci e pattern esuberanti, da sempre emblema dello stile DVF, impreziosiscono capi destrutturati e fluidi dall’appeal sofisticato. Largo a un mix & match ricco di suggestioni, per patchwork ricchi di contrasti cromatici. A farla da padrona sono le righe e le stampe floreali, in cui si avverte l’influenza giapponese e africana. Ricordano i fiori stampati su certi kimoni le cromie che illuminano fusciacche e
lunghi abiti impalpabili.

Una silhouette nuova per capi dal taglio sartoriale. Lo stilista omaggia Diane e la sua personalità eclettica. L’eleganza effortlessy-chic, tanto cara alla designer oggi 69enne, resta uno dei principi su cui si basa ancora oggi l’estetica della maison. Sensuale, indipendente, la donna di Saunders inneggia fieramente all’American Style. I prezzi non sono saliti, in linea con una linea di marketing che non rinuncia ad essere easy. Tra i materiali prediletti seta e cotone. La palette cromatica abbraccia tonalità che spaziano dall’azzurro cielo al verde al rosso terracotta.

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(Le foto sono tratte da WWD)

Jonathan Saunders nominato direttore creativo di Diane von Furstenberg

Jonathan con la sua passione per le stampe e i colori è unico, la sua estetica e il suo amore per le donne, il fatto di volerle rendere belle e affascinanti, traghetterà con successo DVF verso il futuro.”

Con queste parole, Diane von Furstenberg, annuncia la nomina di Jonathan Saunders a direttore creativo dell’omonimo marchio fondato dalla stilista nel 1970.

Saunders, dopo la breve ma intensa esperienza lavorativa come designer del suo omonimo brand, era stato per tempo associato a maison Dior dopo l’addio di Raf Simons.

 

Diane von Furstenberg nel 2006 è stata nominata presidentessa del CFDA
Diane von Furstenberg nel 2006 è stata nominata presidentessa del CFDA

 

Diplomatosi presso la scuola d’arte di Glasgow nel 1999 e dopo il conseguimento di un master sul soggetto presso la Central Saint Martins College of Art and Design nel 2002, oggi è ritenuto uno tra gli stilisti più talentuosi del Regno Unito.

La dichiarazione di Jonathan non si è fatta attendere: “Sono felice di questa nuova sfida e non vedo l’ora di iniziare. Lo spirito su cui è fondato questo marchio è oggi giorno sempre più rilevante: Diane possiede l’abilità unica di entrare in empatia con le donne e sono felice di poter lavorare con Paolo Riva, CEO di DVF, al futuro di questo marchio.”

La prima collezione Diane von Furstenberg by Jonathan Saunders, verrà presentata a New York il prossimo settembre.

 

 

Fonte cover i-d.vice

 

Jonathan Saunders sempre più vicino a Dior

Le voci si rincorrevano già da qualche mese ed ora sembra ufficiale: Jonathan Saunders, lo stilista britannico nato a Glasgow nel 1977, potrebbe essere il nuovo direttore creativo di maison Dior.

Il giovane studente del Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, laureatosi con una collezione di caftani in chiffon ispirati dalla copertina dell’album “Yellow Submarine” dei Beatles, sembra sia il couturier adatto per riportare il marchio di lusso parigino sulla rotta che era abituato a sorvolare.

Tra le esperienze  lavorative accumulate durante la sua attività di designer, sono degne di nota le collaborazioni intraprese con Alexander McQueen di cui disegna le fantasie della collezione McQueen 2003 e con Pucci (in quegli anni sotto la guida di Cristian Lacroix n.d.r.), Chloé e Paul Smith di cui ha curato la consulenza.

 

Pattern disegnato da Saunder per la collezione AI 2003 Alexander McQueen
Pattern disegnato da Saunders per la collezione AI 2003 Alexander McQueen

 

 

Lo spirito imprenditoriale di Jonathan gli permette di fondare, in conclusione, una casa di moda tutta sua: la Jonathan Saunders, che esordisce durante la settimana della moda  londinese, per poi essere trasferita a  New York (per una naturale evoluzione, dirà lo stilista) e approdando infine, nuovamente a Londra.

La Jonathan Saunders come già si era appreso negli scorsi mesi, ha chiuso i battenti con la collezione spring/summer 2016 e questa decisione è stata per molti, la prima avvisaglia di un possibile inserimento di Saunders nel team Dior.

Lo stilista britannico, aveva giustificato questa difficile e sofferta decisione dichiarando: “Non è una decisione che ho preso con leggerezza e sarò eternamente grato al mio team e alla mia partner Eiesha (Eiesha Bharti Pasricha investitrice della griffe n.d.r.) per il loro lavoro. Ringrazio gli amici che ho incontrato durante questo percorso e non vedo l’ora di lavorare con loro su altri progetti”.

 

Collezione Jonathan Saunders SS16 presentata a Londra
Collezione Jonathan Saunders SS16

 

L'ultima collezione di Saunders come designer dell'omonimo brand
L’ultima collezione di Saunders come designer dell’omonimo brand

 

 

 

Altro tassello che lascia tremare gli ammiratori del marchio di lusso parigino è la scelta proclamata solo pochi giorni fa, di presentare la collezione cruise 2017 proprio a Londra, patria dello stilista.

Jonathan Saunders, il talentuoso designer tanto acclamato oltremanica, potrebbe dunque ricoprire un ruolo ambitissimo, conteso da diversi stilisti in cerca di occupazione e si spera possa far dimenticare le imprese artistiche dell’ormai quasi scordatoto Raf Simons.