Illusioni ottiche e citazioni all’arte cinetica sono state protagoniste del défilé di Iris van Herpen, che ha sfilato nell’ambito dell’haute couture parigina. La stilista olandese ha dimostrato ancora una volta un estro raro, indagando mirabili illusioni ottiche su uno sfondo realizzato dall’artista italiana Ester Stocker. Visionaria e sperimentatrice, Iris Van Herpen porta sulle passerelle parigine una collezione dai risvolti onirici in cui spiccano tulle e poliuretano dipinto a mano, tra grafismi caleidoscopici e virtuosismi stilistici. Sfilano 16 capi caratterizzati da curve lineari e pattern ipnotici realizzati con effetti 3D che impreziosiscono i capi. “Le forme sono costruite ma è il corpo che cambia le forme e modella gli angoli quando ci cammini”, ha commentato la designer. Una couture che si tinge di note high-tech quella prediletta dalla stilista, che utilizza tecniche futuriste per una moda mai banale: sperimentazione ed estro caratterizzano la collezione haute couture primavera/estate 2017: in passerella una creatura eterea ed evanescente, che ricorda quasi una medusa. Largo a tripudio di black & White per abiti corti e trasparenti, che risplendono tra sete preziose e tulle elaborati. Intersezioni e intarsi geometrici risplendono su capi scultura dalle costruzioni ardite, che strizzano l’occhio alla tecnologia. Si alternano abitini da cocktail con punto vita definito e gonne a palloncino, ma anche lunghi abiti impalpabili. Largo a volumi esasperati e capi scultura che ricordano le creazioni di Alexander McQueen, nel cui studio la designer si è formata. Una couture digitalizzata che non lesina in ardita sperimentazione e inediti giochi cromatici. Ipnotico e suggestivo, il défilé rielabora i tradizionali codici stilistici associati al brand olandese, aggiungendo note inedite associate all’uso della tecnologia.
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Eterea eleganza in passerella da Iris van Herpen
Il suo è uno dei nomi più controversi della moda. La designer olandese Iris van Herpen non ha deluso neanche stavolta le aspettative. Ha sfilato nella suggestiva cornice della chiesa dell’Oratoire du Louvre, il tempio protestante sito in rue Saint-Honoré, la collezione haute couture Autunno/Inverno 2016-2017. A dominare la scena è uno strutturalismo in chiave 3D declinato in abiti eterei, quasi luminescenti.
Nella location scelta occhi puntati sull’installazione zen dell’artista giapponese Kazuya Nagaya: le modelle sembrano statue animate, quasi creature di un altro mondo. E attraverso il “seijaku”, concetto nipponico che indica il trovare la serenità nel caos della vita, veniamo proiettati in una nuova dimensione. La meditazione zen abbraccia la couture in un défilé che trae ispirazione dalla cinematica: le vibrazioni sonore divengono il tramite per accedere ad una dimensione onirica.
Eterea, sognante, la donna che sfila sulla passerella di Iris van Herpen è una creatura fluttuante, quasi una silfide, ninfa dell’immaginario poetico: ieratica ed affascinante, ipnotizza e cattura l’occhio la sua eleganza ibrida, fatta di abiti leggeri e quasi impalpabili. La silhouette futurista abbraccia la fantomatica silfide conferendole un’aura quasi divina: largo ad abiti-scultura tagliati al laser, silicone trasparente, plissé d’organza e tulle, ma anche cristalli, che avvolgono l’eterea creatura.
La palette cromatica abbraccia i colori neutrali, che si alternano al nero e ai toni metallici, per capi dall’allure onirico. Motivi a spirale quasi a ricordare i giochi creati sul bagnasciuga dal rincorrersi delle onde del mare, ma anche dettagli naturalistici, per cocktail dress translucidi. Le scarpe, platform che sembrano sospese a mezz’aria, completano il mood della sfilata. Poesia e futurismo si mixano in una collezione altamente evocativa.
(Foto cover: Rémy Artiges per Libération)
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Iris van Herpen: teatralità a profusione in bolle di sapone
Poeticamente teatrale. A tratti, architettonica. Surreale e profondamente couture: Iris van Herpen incanta Parigi proponendo una collezione autunno/ inverno 16-17 superlativa come solo la maison sa proporre.
Bolle di sapone emergono da drappi sapientemente modellati. La bellezza del 3D s’inerpica ed esplora ogni qualsiasi confine di magnificenza artigianale della stilista olandese. Splendore.
La collezione prêt-à-porter presentata a Parigi, è l’incontro materializzato tra il sogno della designer e la realtà magica che si annida ogni giorno nella sua vita.
Colori iridescenti su abiti dalle volumetrie forzatamente contenute: le opere d’arte create da van Herpen sono affascinanti e perdutamente ammalianti. Stupore.
Abiti sospesi in aria. Singolari. La maestria di mille bolle create meticolosamente con il supporto della tecnologia.
Iris Van Herpen ha un’idea del tutto particolare della moda, per lei, mezzo d’espressione incondizionato per raccontare stralci di storia, di estetica e di futuro su abiti immateriali che prendono vigore dalla luce.
Artigianalità e innovazione interagiscono tra loro per creare drappi in seta affascinanti e stampe e spirali in 3D.
Con Iris van Herpen, l’arte esplode nella moda superando ogni limite di aspettative.
Per le immagini fonte Madame Figaro
Iris van Herpen P/E 2016: la magia del 3D
Una sfilata-evento quella di Iris van Herpen, nell’ambito della settimana della moda parigina. Scenografia 3D, suggestioni cibernetiche e una performance dal vivo con l’attrice di Game of Thrones Gwendoline Christie come protagonista.
La Primavera/Estate 2016 firmata Iris van Herpen si apre nel segno della tecnologia: un connubio interessante mixa un live show di grande impatto scenografico alla moda per la prossima stagione primaverile.
Suggestiva ed altamente evocativa la passerella: su una piattaforma circolare giace in un sonno profondo la star de Il trono di Spade, mentre braccia robotiche in 3D la vestono, tessendo sul suo corpo un abito circolare dalle intricate geometrie. Il défilé è intitolato Quaquaversal: un nome altisonante, che rende onore alle stampe 3D, che si stagliano su tutte le direzioni.
Proprio come le radici degli alberi che a volte diventano dei ponti, come in India: questa, l’ispirazione alla base della sfilata. Una collezione ispirata alle piante e agli altri organismi viventi capaci di creare architetture, come le intricate trame che i capi che si alternano sulla passerella tessono sul corpo delle modelle.
Pioniera della tecnologia, Iris van Herpen fa interpretare la sua collezione alla Brienne of Tarth di Game of Thrones: i robot che vestono in diretta la diva sono coperti da un materiale particolare e vengono mossi attraverso dei magneti ideati dal designer Jólan van der Wiel, che ha precedentemente collaborato con Iris Van Herpen nella creazione di capi e scarpe usando la medesima tecnica.
Protagonista assoluto della collezione è il pizzo, declinato in chiave 2.0. Pizzo trasparente con decorazioni di cristalli, delicato come gocce di pioggia, si erge su tuniche senza maniche con cut-out in vista, da indossare sopra gonne plissettate in un argento quasi fiabesco. Diversi tipi di pizzo sono stati usati per creare i capi: un materiale proveniente da Calais ed un tipo di pelle cosparsa da decorazioni in ceramica, firmata Swarovski.
La palette cromatica indugia sui toni del bianco, tra cui il nude, il grigio, l’argento e i toni del nero. Un mood spaziale per suggestioni futuriste che hanno caratterizzato il défilé. Un connubio riuscito per la designer olandese, non nuova ad eventi di questo genere. Le stampe 3D vengono realizzate con l’ausilio della tecnologia, per capi in cui prevale la tecnica di taglio al laser. Capi in un pizzo argentato che ricorda il lattice e gonne che ondeggiano ad ogni gradino: infine, le scarpe, ankle boots platform realizzate in collaborazione con Finsk. Si chiamano Airborne, e danno l’illusione ottica di donne sospese nell’aria: la passerella è pervasa da un senso di mistero e magia, per un mood surreale che ci svela le meraviglie e il potenziale della tecnologia.
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