43ma edizione di Mercante in Fiera a Parma, tutte le novità

Si è appena conclusa l’Esposizione “Mercante in Fiera” di Parma, il più grande evento europeo dell’Antiquariato, Modernariato, Collezionismo dove trovare tutto, ma proprio tutto quel che cercate. 

Collezionisti e appassionati di tutto il mondo si sono contesi pezzi unici, circa 60.000 gli ingressi, 1000 le presenze espositive, e migliaia gli oggetti che racconteranno la loro storia in case differenti dalle loro radici, questo è l’obiettivo di chi ama gli oggetti senza per questo possederli, ma lasciandoli a nuova vita.

Scatole in radica fine ‘700 porta bottiglie e servizi di cristallo Baccarat; porta calici da champagne in ottone, con cestelli intarsiati in abbinato, trovati su una nave da Crociera lusso; banconi da sarta in rovere; litografie giapponesi d’autore inizi ‘800; boccette in vetro ambrato da farmacia; porta sigarette in argento provenienza Birmingham, la città dei Peaky Blinders. E ancora delle deliziose giacche in tweed Chanel che trovate da Angelo Vintage, colui che ha nobilitato il vintage e lo ha fatto diventare tendenza. Lo stand di Angelo offre anche una selezione accurata di cravatte di seta e di bracciali in smalto gran fuoco con dettagli oro, ultimi pezzi unici in stile orientale.

Mercante in Fiera non è una semplice Fiera, ma un evento culturale dove trovare mostre (come quelle dei Beatles e del mondo profumi) e tavole rotonde, contenuti ideati da Ilaria Dazzi, Exhibition director e mente di Fiera Parma, che da anni porta alto il nome del nostro Made in Italy.

L’abbiamo incontrata in Fiera:


Quali sono le novità di quest’anno?

Quest’anno abbiamo 3 collaterali con 3 temi suggestivi, da un lato la grande collezione portata dal Museo di Brescia dedicato ai Beatles, per gran parte oggetti appartenuti a collezionisti di questo mondo, autografi, documenti d’epoca, manifesti.

Una dedicata ai porta profumo, ce ne sono circa 180 in esposizione e che coprono una fascia temporale che va da circa il 1600 fino al agli anni ’20-’30 in cui si scopre qual era la funzione storica del profumo, e cioè che veniva utilizzato come porta sali, per permettere alle signore di riprendersi perchè i bustini e i costumi costrittivi spesso facevano perdere i sensi, oltre al fatto che l’igiene della persona non era così accurata e in alcuni contesti il fetore era così forte da far svenire le signore. I sali e i profumi servivano quindi per rianimare ed avevano una funzione più medica che cosmetica.

Ed una collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea, che ci ha mandato alcuni macchinari utili a comprendere che tipo di percorso stanno facendo non solo per le ricerche sulla Luna, ma per lo sbarco su Marte nel 2040; comprendere quanto possiamo abitare questi mondi e cosa imparare da essi. Tommaso Ghidini, Direttore del Dipartimento di Meccanica dell’ESA, in un talk tenutosi qui in Fiera, ha dato visione della loro vera missione, ha presentato il suo libro Homo Caelestis edito da Longanesi in cui racconta la sua passione per il volo che si è trasformata in passione per l’astrofisica.

Chi sceglie le tematiche di Mercante in Fiera?

Di anno in anno ci sono avvenimenti di prestigio di interesse internazionale, vicini all’antiquariato o vicini alle nuove generazioni. Io stessa mi occupo e mi prendo cura della gestione dei contenuti, per presentare la filiera collezionista anche in una prospettiva futura, perchè anche nel 2040, quando qualcuno volerà su Marte e vi resterà per qualche tempo, molti oggetti che noi usiamo nella quotidianità e oggetti di collezionismo, non ultimi la chiave o il lucchetto, saranno anche su Marte. Alcuni pezzi nel 2050 saranno un premodernariato delle future generazioni. Il collezionismo progredisce, la temporalità si allontana, ma il collezionismo è in divenire.

Cambia l’utilizzo degli oggetti, ma come cambia la clientela del collezionismo?

Noi veniamo da generazioni che avevano capacità di spesa e abitazioni diverse, oggi abbiamo spazi più ristretti e capacità economica inferiore e si riesce ad arrivare ad una indipendenza economica molto più tardi rispetto alle generazioni precedenti. Questo incide dal punto di vista economico, ma avvicinarsi al mondo del collezionismo con una intelligenza e preparazione culturale che le generazioni precedenti non avevano, significa fare scelte ponderate e cercare determinati oggetti di valore nei cassetti della memoria. Oggi si selezionano meno oggetti ma investendo di più in quelli che porteranno valore nel tempo. In questi ultimi 5 anni ho visto, con mia grande soddisfazione, aumentare la fascia intorno ai 30 anni, quella del collezionista curioso e appassionato.

Anche i media stanno approcciando al mondo del collezionismo, “Cash or Trash”, il programma in onda su La Nove, sta democratizzando il collezionismo, rendendolo accessibile e di più facile fruizione, come in passato fece Masterchef per la cucina. Sei d’accordo?

Esattamente. La missione di Mercante in Fiera e la filiera collezionista si declina in tanti modi, non necessariamente devi essere miliardario per iniziare una collezione. Il giornalismo sensazionalistico del tipo “Mi sono ritrovato un Picasso in cantina“, non fa più notizia; oggi culturalmente abbiamo più strumenti, ma potremmo imbatterci in un interlocutore meno onesto, per questo motivo mettiamo a disposizione il servizio “L’esperto risponde durante il week end“: gratuitamente è possibile chiedere un parere verbale, qui tra i padiglioni.

La visione internazionale di Fiera Parma.

L’internazionalità è sempre stato obiettivo dell’Amministratore Delegato di MIF che ha fortemente voluto ricoprissi questo ruolo. Abbiamo guidato il percorso di ospitalità per circa 70 unità di perosne che vengono dal Centro Europa e Stati Uniti, (in passato anche dalla Russia), con obiettivo prossimo il Qatar e gli Emirates, dove ci sono delle frange del nostro commercio. L’ internazionlalizzazione di Mercante in Fiera è iniziata 10 anni fa con professionisti del settore che ci hanno permesso una cassa di risonanza su mercati esteri, quelli che vengono autonomamente, anche se c’è ancora tantissimo lavoro da fare, perchè il Made in Italy di fatto è un brand, e permette in America di vendere un oggetto comprato qui a Mercante, 4 volte tanto, in Australia addirittura 5, nel mondo asiatico Cina e Giappone idem. L’unico ostacolo è di questione legale, perchè tutti i pezzi che hanno più di settant’anni, hanno bisogno di certificazioni. Il nostro perito e la sovrintendenza si rendevano disponibili in passato, oggi le leggi restrittive non so quanto tutelino i beni che dovrebbero rimanere; in casa d’aste vengono battute grandi opere del nostro panorama, che arrivano all’estero non si sa bene come. Il commerciante onesto che segue la procedura e l’acquirente onesto che non evade le dogane, si chiedono come mai devono attendere 4 mesi per ricevere un oggetto che hanno comprato, che non è certamente un dipinto di Leonardo. Nell’ottica di una crescita economica del nostro Paese andrebbe affrontato un cambiamento.

Come fare?

Credo serva una revisione di questa legge, quello che è commerciabile non è vergognoso, avere e commerciare opere d’arte di autori italiani che hanno avuto intuizioni importanti, non è da nascondere- la vergogna è che l’Italia venga privata in maniera illegittima di opere importanti che la contraddistinguono, non rendere legittimo un mercato che di fatto esiste lo stesso. Allora riparametriamo questa legge, non facciamo pruderie di argomento importante per tutti e ricordiamo che l’arte è nata per essere circolarizzata. Io non credo che Leonardo pensasse che la sua Gioconda fosse destinata soltanto a una sola persona, credo che come paese che ha più background culturale e bellezza di tutti, negando la possibilità di valorizzare ed esportare, si uccida una parte di economia e si fa la figura della serie B,del tutto fuori dal tempo.