Pauline de Rothschild: l’incarnazione dello stile

Quando si parla di moda e stile, la si venera come una dea. La baronessa Pauline de Rothschild è stata una delle più longeve ed influenti icone di eleganza. Uno stile a trecentosessanta gradi, che comprendeva diversi settori dell’arte e della cultura, dal momento che la celebre icona è stata anche scrittrice, fashion designer e traduttrice di diverse opere, dalla poesia elisabettiana ai testi teatrali di Cristopher Fry.

Pauline Fairfax Potter Leser nacque il 31 dicembre del 1908 nel quartiere parigino di Passy da due americani espatriati, originari di Baltimora e successivamente stabilitisi a Parigi. La madre di Pauline è Gwendolen Playford Cary, una pronipote di Thomas Jefferson nonché lontana cugina dei Lord britannici Falkland e Cary, mentre suo padre è Francis Hunter Potter, un playboy nipote di Alonzo Potter, vescovo della Chiesa Episcopale di Pennsylvania. Nipote di Francis Scott Key e diretta discendente di Pocahontas, la celebre principessa indiana protagonista di svariate leggende e film, Pauline Potter era esponente di una delle famiglie più antiche degli Stati Americani del Sud, che vantavano una lunga discendenza a partire dal XVII secolo.

Il padre abbandona lei e la madre, e quest’ultima diviene in breve tempo preda dell’alcolismo. La piccola Pauline viene quindi spedita da alcuni cugini a Baltimora: elegante ed ambiziosa, la ragazza è un pesce fuor d’acqua in quell’ambiente. “I want to have a more interesting life”, “voglio avere una vita più interessante”, dichiara ancora giovanissima. Pauline si colora le unghie, compra mobili in stile bohémien e coltiva una propria eleganza, assolutamente inadeguata a quel contesto provinciale. Bella ma non in modo convenzionale, una pelle imperfetta, una statura smisurata per l’epoca e lineamenti che sfuggivano ai canoni estetici classici, la giovane ha una voce che incanta e una grande cultura. La sua ambizione è quella di sposare un uomo provvisto di titolo nobiliare, ed è disposta a grandi sacrifici pur di ottenere il suo scopo.

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Pauline de Rothschild è stata socialite, icona di stile e fashion designer di successo


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All’anagrafe Pauline Fairfax Potter Leser, la futura baronessa Rothschild nacque nel quartiere parigino di Passy da due genitori di origine americana


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La baronessa ritratta da Horst P. Horst nella celebre camera da letto del suo appartamento parigino


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Gli splendidi interni dell’appartamento parigino arredato dalla baronessa


Ancora giovanissima, paga lo scotto di uscire dall’angusta realtà di Baltimora sposando Fulton Leser, un giovane di buona famiglia: ma il matrimonio naufraga in fretta a causa delle scarse doti amatorie del giovane. Enigmatica come Greta Garbo, la sua attrice preferita, grandissimi occhi su un viso severo e capelli biondi, chi pensa che Pauline debba tutto al suo matrimonio con il barone Philippe de Rothschild, celebratosi nel 1954, ha molto da studiare: l’icona di stile era già un’eminente firma del Baltimore, svolgeva già brillantemente la professione di personal shopper ante litteram a New York, dirigeva negozi a Palma de Mallorca, lavorava negli stores di Elsa Schiaparelli a Londra e Parigi ed era una fashion designer di successo, capo del dipartimento ordini presso l’impero di Hattie Carnegie, nel cuore di Manhattan. Quest’ultima, al secolo Henrietta Kanengeiser, riconobbe immediatamente il talento della giovane Pauline, che lavorò lì dal 1945 al 1953 e si stima che fu una delle donne più pagate dell’epoca, negli Stati Uniti. Una self-made woman in piena regola, insomma, per la quale il matrimonio con un uomo del calibro di Rothschild era forse l’unica unione possibile, in un connubio di eleganza e cultura.

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Insuperato capolavoro di stile che rispecchia in pieno il gusto di Pauline de Rothschild


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Una foto dei baroni


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Il matrimonio tra il barone de Rothschild e Pauline Potter fu celebrato nel 1954


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Bellezza anticonvenzionale, Pauline de Rothschild con la treccia da un lato, l’acconciatura che la rese celebre


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Pauline ritratta da Shaun Thompson


Socialite amata e venerata, fu ritratta, tra gli altri, da Cecil Beaton e Horst P. Horst. Il suo stile fu sdoganato ufficialmente a seguito delle sue nozze, quando fu immortalata da Vogue, Harper’s Bazaar, Towm & Country e Women’s Wear Daily. Vero e proprio idolo della moda, la sua figura divenne celebre e fu accostata a nomi come Jacqueline Kennedy Onassis, Diana Vreeland, Coco Chanel e la Duchessa di Windsor.

Ossessionata dai capi Balenciaga, Courrèges e Yves Saint Laurent, Pauline era anche una fine intellettuale, nonostante il tempo speso nei camerini a provare i capi più lussuosi delle maison dell’epoca. Il suo stile tuttavia si esprime anche nella sua incredibile capacità di arredare gli interni delle sue sontuose abitazioni: celebre è diventata la camera da letto del suo appartamento di Parigi, piena di uccelli variopinti stilizzati alle pareti. Le sue sale da pranzo erano decorate con letti di muschio, sul modello dei dipinti giapponesi del Diciassettesimo secolo. Il suo appartamento londinese era pieno di tappeti di taffettà, e la baronessa era solita svegliarsi ogni mattina in mezza dozzina di camelie in fiore, su ispirazione dei palazzi di San Pietroburgo immersi nel paesaggio invernale. Porte multicolore direttamente importate dalla Spagna, letti di rose e giochi cromatici blu e oro che monopolizzavano l’attenzione. La sua lontana cugina Diana Vreeland mantenne intatte quelle pareti nel salotto dell’appartamento newyorchese dei Rothschild.

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Pauline de Rothschild in uno scatto di Horst P. Horst, Vogue, 1 marzo 1950


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Pauline de Rothschild è stata anche traduttrice della poesia elisabettiana e dei testi teatrali di Cristopher Fry


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La baronessa in uno scatto che ne immortala l’intramontabile eleganza


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Pauline de Rothschild in uno scatto di Cecil Beaton, anni Cinquanta


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L’icona di stile prediligeva capi Balenciaga e Yves Saint Laurent


“L’ultima esteta”, la definì il decoratore Russell Bush, capace di organizzare la sua sfera privata in modo artistico e sublime. Incarnazione dello stile, Pauline de Rothschild aveva un’attenzione certosina per i dettagli. Certo, il tempo e il denaro per soddisfare le proprie fantasie, anche le più ardite, non mancavano di certo a casa Rothschild. Ma l’estro non è qualcosa che si può acquistare col denaro, d’altronde. E se è vero che l’eleganza è innata, la baronessa scrittrice dalla lunga cosa di cavallo intrecciata su una spalla, e dall’amore per le stampe indiane e l’interior design, di eleganza ne aveva da vendere. Scomparsa nel 1976, la sua eredità stilistica è ancora oggi mirabile esempio di un’intramontabile eleganza e il suo ricordo è vivo più che mai.


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Adele: quando la bellezza è curvy

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Un viso angelico ed una voce unica: Adele è tornata dopo quattro anni con il suo nuovo singolo, Hello, che è già il pezzo più ascoltato d’autunno, e con ben 30 chili in meno.

Un video struggente, in delicate atmosfere filtrate da una luce seppia, molto retrò, ed un testo strappalacrime: ma Adele Laurie Blue Adkins, classe 1988, non è solo la voce più bella di questo decennio.

Uno stile raffinato l’ha contraddistinta dai suoi esordi: l’immancabile eyeliner, le ciglia finte e una classe oggi quantomai rara l’hanno portata, nel 2012, ad apparire sulla cover di Vogue America.

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Adele è tornata col suo nuovo singolo, “Hello”, mentre il suo nuovo album uscirà il prossimo 20 novembre
Eyeliner e ciglia finte: lo stile Adele
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Adele fotografata da Mert Alas and Marcus Piggott con lo styling di Tonne Goodman per Vogue America, marzo 2012
Adele fotografata da Mert Alas and Marcus Piggott con lo styling di Tonne Goodman per Vogue America, marzo 2012


Ritratta da fotografi del calibro di Mert & Marcus, la sua fotogenia nulla ha da invidiare alle modelle professioniste. Il carisma fa la differenza, e la sua proverbiale simpatia catalizzano l’attenzione ad ogni sua esibizione pubblica.

Consacrata ad icona di stile e bellezza, la cantante britannica non ha nulla da invidiare alle colleghe taglia 40: un volto dai lineamenti perfetti, grandi ed espressivi occhi azzurri e labbra carnose, il biondo caldo di capelli ad onde e la sofisticata eleganza di icone della musica del calibro di Etta James ed Aretha Franklin, sue ispiratrici.

Il suo stile predilige suggestioni vintage, come i capelli cotonati e le unghie finte, tubini neri e pizzo, ma anche capi colorati. I chili in più non ne hanno mai scalfito la bellezza, ma nonostante ciò la cantante ha deciso di sottoporsi ad una dieta vegana, perdendo ben 30 chili. La cantante che ha venduto di più dai tempi dei Beatles adesso è tornata, più affascinante che mai.

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Il servizio pubblicato su Vogue America nel 2012
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Viso perfetto e labbra carnose per la cantante britannica
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Rossetto rosso lacca e sofisticata eleganza

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Adele Laurie Blue Adkins è nata il 5 maggio 1988 a Tottenham, Londra



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Carine Roitfeld, vita da fashion editor

Carine Roitfeld: vita da fashion editor

Uno sguardo tagliente e grandi occhi azzurri brillano su un viso dai lineamenti particolarissimi e su una figura longilinea: se esiste lo charme, lei ne ha da vendere.

Controversa, amata ed odiata in egual misura, venerata dai creativi di moda e detestata da molti altri, Carine Roitfeld nel fashion biz è un’autorità indiscussa, da più di un ventennio a questa parte.

La celebre ex direttrice di Vogue Paris, la Bibbia della moda, è una figura centrale della moda contemporanea: icona snob per antonomasia, ex modella, parigina doc, Carine Roitfeld è nata il 19 settembre 1954.

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Un primo piano di Carine Roitfeld
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Figura controversa del fashion biz, la Roitfeld è stata direttore di Vogue Paris
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Musa iconica di Karl Lagerfeld e Tom Ford, ha collaborato a lungo con loro

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Capi ed accessori in pelle immancabili nel suo guardaroba


Figlia di un produttore cinematografico trasferitosi a Parigi, appena diciottenne l’atletica Carine viene notata per le strade della capitale francese da un fotografo britannico, e inizia a lavorare come modella. Segue un impiego come scrittrice e stilista per l’edizione francese di Elle.

Open-minded e ribelle nella vita privata come sul lavoro, la fashion editor instaura una lunga relazione, mai sfociata in un matrimonio, con Christian Restoin: il rapporto dura più di trent’anni e vede la nascita di due figli, Julia Restoin Roitfeld, nata nel 1980, e Vladimir Restoin Roitfeld, nato nel 1984. La figlia Julia nel 1990 viene fotografata da Mario Testino per Vogue Bambini.

Carine Roitfeld e Mario Testino iniziano una frequente collaborazione, firmando alcuni tra i servizi più famosi di Vogue America e Vogue Parigi. Intanto la Roitfeld inizia un fruttuoso sodalizio artistico anche con Tom Ford quando quest’ultimo è alla direzione creativa di Gucci e di Yves Saint-Laurent. Nel 2001 si concretizza per lei il sogno di qualsiasi fashion editor: il direttore di Condé Nast Jonathan Newhouse le offre la direzione di Vogue Paris. È la consacrazione ufficiale a guru della moda.

Gli shooting e le campagne pubblicitarie da lei curati a volte sortiscono l’effetto di vere e proprie bombe mediatiche, cui seguono talvolta infinite polemiche: un esempio è lo shoot in cui la fashion editor si schiera apertamente a favore delle pellicce, con una Raquel Zimmermann che mostra il dito medio agli ambientalisti, in una lussuosa mise in pelliccia. Un’eleganza sofisticata immediatamente riconoscibile nei lavori firmati Carine Roitfeld, che mostrano donne come dive: personalissimo il suo styling, che esalta la femminilità più autentica.

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Camicia e gonna bodycon in pelle con borchie: lo stile Carine Roitfeld è borghese con un tocco rock’n’roll
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Icona di stile e stylist tra le più famose al mondo, Carine Roitfeld è stata modella
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Capispalla importanti e nero passepartout per la fashion editor
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Immancabili le pellicce nel suo guardaroba

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Collaborazioni con Elle ed esperienze come modella nel curriculum della Roitfeld, prima di approdare a Vogue Paris


Nel 2006 alcune indiscrezioni la vogliono alla guida di Harper’s Bazaar, al posto di Glenda Bailey, ma nulla accade fino al 2010. Il 17 dicembre di quell’anno, dopo dieci anni alla direzione di Vogue France, Carine Roitfeld rassegna le proprie dimissioni a seguito delle polemiche suscitate da un suo shooting con protagoniste bambine, che ammiccano in pose ritenute troppo provocanti, considerata l’età. Il suo posto alla direzione del celebre magazine viene preso da Emmanuelle Alt, già redattrice moda sotto la direzione della stessa Roitfeld. Carine Roitfeld torna quindi a lavorare freelance, collaborando alle campagne Autunno/Inverno 2011 e Primavera/Estate 2012 di Chanel. Nello stesso anno esce il suo libro Irreverent, edito da Rizzoli.

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Amata ed odiata, la fashion editor è una figura chiave nel fashion biz

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Carine Roitfeld è stata per dieci anni direttrice di Vogue France


Ultimamente si parla fa tanto di ladylike: lo stile di Carine Roitfeld rispecchia in pieno questa definizione. Sobria ma sempre stilosa, la stylist predilige pencil skirts e camicie, per una femminilità discreta e un’eleganza minimale. Nero passepartout nei suoi outfit, ricercati ma minimal-chic. Perfetta nelle sue mise a tubino, come anche negli outfit più eccentrici, che non scadono mai in banale esibizionismo. Cappotti voluminosi e pellicce a pelo lungo si mixano a gonne discrete ma sexy che valorizzano la sua figura esile in modo gentile. Uno stile molto francese: “Avere cattivo gusto in modo elegante” è la sua massima in fatto di eleganza. Musa iconica di se stessa, vera e propria diva del fashion biz, la giornalista non lesina in capi ed accessori di pelle, pellicce (con buona pace degli animalisti!) e tacchi a stiletto. Lei stessa definisce il suo stile borghese ma con un tocco rock’n’roll.

Catherine McNeil per CR Fashion Book, styling di Carine Roitfeld
Catherine McNeil per CR Fashion Book, styling di Carine Roitfeld
Daria Strokous ritratta da Steven Meisel per Dior Golden Jungle, Autunno/Inverno 2012. Styling di Carine Roitfeld
Daria Strokous ritratta da Steven Meisel per Dior Golden Jungle, Autunno/Inverno 2012. Styling di Carine Roitfeld
Raquel Zimmerman fotografata da Mario Testino per Vogue Paris, agosto 2008. Styling di Carine Roitfeld
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Aymeline Valade ritratta da Mario Testino per V Magazine Aurunno 2011, stryling di Carine Roitfeld
Aymeline Valade ritratta da Mario Testino per V Magazine Aurunno 2011, stryling di Carine Roitfeld


Ora la signora dello charme parigino ha fondato CR Fashion Book, un magazine semestrale che porta le iniziali del suo nome, quel CR tanto caro ai lettori di Vogue, con cui era solita firmare i suoi editoriali. La rivista, prestigiosa e dalla linea editoriale estremamente sofisticata, ha aperto i battenti a settembre 2012. Acclamata nel front row delle sfilate più importanti, reduce da una collaborazione con la catena giapponese Uniqlo, per cui ha firmato una collezione, lo stile Roitfeld è assolutamente da copiare.


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Alber Elbaz lascia Lanvin

Fashion Trend Autunno/Inverno 2015: Venere in pelliccia

La stagione fredda è ormai alle porte. Quello che si preannuncia come il più freddo inverno nella storia è facilmente gestibile se si indossano i capi giusti.

Le passerelle Autunno/Inverno 2015-2016 parlano chiaro: largo alle pellicce, che siano ecologiche o meno. La tendenza protagonista delle sfilate A/I vede infatti la pelliccia protagonista assoluta.

Tanti sono i brand che hanno portato in passerella il nuovo trend, dai modelli declinati in colori fluo, protagonisti delle collezioni di Moschino, Philosophy by Lorenzo Serafini, fino alle proporzioni oversize viste in passerella da Louis Vuitton. Fur coat da indossare praticamente su tutto, dai maxi abiti ai jeans con cuissardes o stivali fino alle minigonne o agli abiti da gran soirée. La pelliccia diventa capo passepartout, che aggiunge un tocco sofisticato a qualsiasi mise.

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Carolyn Murphy in pelliccia Gucci, foto di Patrick Demarchelier per Tatler Russia, settembre 2014
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Natasha Poly indossa una pelliccia colorata
Philosophy by Lorenzo Serafini
Philosophy by Lorenzo Serafini
Moschino
Moschino

Louis Vuitton
Louis Vuitton


Eleganza classica ed evergreen in passerella da Giorgio Armani, che propone colori inediti, come il blu elettrico, per le sue pellicce lavorate. Un tocco retrò e colori neutri visti invece da Blugirl, che propone anche pellicce multicolor, in linea con le tendenze attuali. Da Fendi sfila l’opulenza tipica della maison, da sempre amante dei fur coats. Il mitico brand porta in passerella anche dei dettagli in pelliccia, come negli originalissimi stivaletti, quasi dei calzari, ricoperti interamente di pelo. E se gli animalisti avranno certamente da obiettare, tante sono le varianti ecologiche: perché si può essere altrettanto eleganti anche nel pieno rispetto dei nostri amici animali.

Il brand inglese Missguided (https://www.missguided.co.uk) propone per l’Autunno/Inverno 2015-2016 sfiziose versioni in pelliccia sintetica in nuance delicate e assolutamente imperdibili, come il rosa nude. Warehouse ( http://www.warehouse.co.uk) propone invece colori come il grigio, su un modello a pelo lungo, rigorosamente in pelliccia sintetica. Perfetto su tutto, dai jeans ai capi più femminili, faux fur è sinonimo di must have incontrastato per la stagione invernale.

Blugirl
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Fendi
Fendi
Giorgio Armani
Giorgio Armani
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Kate Upton per Vogue Italia, novembre 2012
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Eniko Mihalik fotografata da Terry Richardson per Harper’s Bazaar US, novembre 2011
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Charme e posa da diva per Carolyn Murphy, ritratta da Patrick Demarchelier per Tatler

Come una diva, in pelliccia rosa baby: Carolyn Murphy per Tatler Russia, settembre 2014


Colori glossy e proporzioni oversize caratterizzano il brand Tzarina Furs (http://www.houseoftzarina.com/): il lusso si mixa ad un amore incontrastato per lo stile e le tendenze: vastissima la scelta, dai modelli classici ai faux fur coats coloratissimi, declinati in sfiziose tinte pastello, assolutamente imperdibili.

La pelliccia, capo principe del guardaroba femminile, ha visto negli ultimi anni una nuova vita, grazie a modelli che l’hanno resa un capo adatto alle più svariate occasioni. Per uno styling perfetto, si può seguire l’esempio di un’autentica icona di stile, quale è Kate Moss, e abbinare la pelliccia (meglio se ecologica!) ad un semplice maxi dress in lana e a stivali. Un capo che dona subito una nuova allure, sulle orme delle dive del passato.

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Colori pastello e charme nei modelli proposti da Tzarina Furs
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Un modello Warehouse
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Rosa nude per la pelliccia sintetica di Missguided
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Kate Moss
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Nancy Berg fotografata da Erwin Blumenfeld per Vogue, novembre 1954

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Must have incontrastato di stagione, la pelliccia dona a tutte un tocco di classe



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Lee Radziwiłł: vita di un’icona di stile

Lee Radziwill: vita di un’icona di stile

A volte anche chi ha vissuto di luce riflessa può iniziare a brillare di luce propria. È il caso di Lee Radziwill: la sorella minore dell’indimenticabile Jackie Kennedy è stata protagonista indiscussa del jet set internazionale a cavallo tra gli anni Sessanta ed Ottanta.

Socialite, PR di successo, interior designer e attrice, una personalità poliedrica e uno stile invidiabile, Caroline Lee Bouvier nasce a Southampton, New York, il 3 marzo del 1933. Le sorelle Bouvier trascorrono un’infanzia agiata, tra party esclusivi, lezioni di tennis e corse a cavallo.

Le chiamano “the whispering sisters”, per quel loro modo -un po’ infantile e complice- di appartarsi in un angolo ad ogni festa e chiacchierare tra loro. Ancora ignare del proprio destino, che porterà Jackie Lennedy Onassis ad entrare nel mito e Caroline Lee Bouvier a divenire principessa Radziwill nel 1959, le due appaiono inseparabili.

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Lee Radziwill con la figlia Tina in una stanza del loro appartamento londinese, con l’interior design curato da Renzo Mongiardino, 1966


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Lee Radziwill in uno scatto di Mark Shaw, Londra, 1962


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Lee Radziwill in un abito Nina Ricci, foto di Mark Shaw, Parigi 1962


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Lee Radziwill in Lanvin, foto di Mark Shaw, Londra, 1962


Il soprannome Lee viene dal cognome da nubile della loro madre, Janet Lee, che proveniva da una famiglia povera di immigrati irlandesi. Ma agli occhi dell’aristocrazia newyorchese le umili origini erano assolutamente da nascondere e pertanto le due sorelle non persero mai occasione per millantare discendenze aristocratiche. Il padre John Bouvier, broker di successo, soprannominato Black Jack per la sua carnagione perennemente abbronzata, amava trascorrere le sue notti tra alcol e scommesse. Fu così che il matrimonio dei genitori delle due sorelle Bouvier naufragò, fino al divorzio, arrivato nel giugno del 1940 e vissuto all’epoca come un’ombra infamante.

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Lee Radziwill in abito Christian Dior, foto di Mark Shaw, Londra, 1962


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Ancora in un abitino a trapezio Christian Dior


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Caroline Lee Bouvier è nata il 3 marzo 1933 a Southampton, New York


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La principessa Radziwill fotografata da Henry Clarke per Vogue, 1960


Jackie e Lee, cresciute in un ambiente iperprotetto, sono competitive, ambiziose ed amanti della bella vita. Entrambe aspirano ad avere amicizie influenti e a far parte dell’élite. La piccola Lee si sente meno amata rispetto alla sorella Jackie, più posata e riservata e considerata più bella esteticamente. Inoltre Jackie è più diligente a scuola e consegue ottimi risultati nello studio. Man mano nell’animo della sorella minore si fa strada un sentimento di gelosia forse mai dichiarata nei confronti di quella sorella così perfetta, sentimento che diverrà visibile anni dopo, come lo stesso Truman Capote dichiarerà apertamente. Lee al contempo viene descritta come una testa vuota arrogante e non particolarmente brillante negli studi. Appena ventenne la ragazza decide di convolare a nozze con Michael Temple Canfield. Il matrimonio viene celebrato nell’aprile 1953. Ma cinque mesi dopo Jackie le ruba ancora la scena, sposando John Fitzgerald Kennedy, bel senatore del Massachusetts nonché futuro Presidente degli Stati Uniti d’America. È l’inizio di una rivalità che durerà per tutta la vita.

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Caroline Lee Bouvier nel corso della sua vita è stata socialite, PR, interior designer ed attrice


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Uno scatto di Dennis Oulds, 1967


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Icona di stile dalla raffinata eleganza, la principessa Radziwill ha posato diverse volte per Vogue


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Germania, 1968


Il matrimonio di Lee si conclude con un divorzio, nel 1959, ma nello stesso anno la fanciulla sposa il principe Stanisław Albrecht Radziwiłł, più vecchio di lei di 19 anni. Inizia così un lungo momento di celebrità per Caroline Lee Bouvier. Nessuna è più acclamata di lei, nessun party può iniziare senza la sua presenza. La volgare definizione di arrampicatrice sociale a volte è solo questione di circostanze particolari che possono portare una donna ad interessarsi ad un certo tipo di uomo. Lee Radziwill certamente non avrebbe potuto accontentarsi di un uomo diverso: le amicizie influenti del marito fanno parte integrante della loro unione e ne costituiscono l’aspetto più eclatante. Ma Lee non si accontenta, il suo animo perennemente alla ricerca di qualcosa di più non riesce a farle vivere serenamente neanche quel matrimonio blasonato.

Icona di stile idolatrata, le viene chiesto da molti magazine di scrivere di moda, ma lei pretende cifre esorbitanti, mentre tenta senza grande successo la carriera di attrice. Intanto si profila all’orizzonte una nuova rivalità tra le due sorelle Bouvier: Jackie, ormai vedova del Presidente Kennedy, si appresta a sposare Aristotele Onassis, che sarà al centro di un inedito triangolo amoroso tra le due. Ben presto anche il secondo matrimonio di Lee naufraga, e nel 1974 arriva il divorzio dal principe Radziwill.

Celebrata da Vogue con foto patinate, la principessa vive tra viaggi in giro per il mondo ed amicizie famose, tra cui spiccano Rudolf Nureyev, Andy Warhol e Truman Capote. Indebitata fino al collo per i suoi vizi, in primis l’alcol, prova senza successo a sposare il magnate californiano degli hotel Newton Cope, ma un’ora prima della cerimonia gli amici di lui lo dissuadono dall’idea: sposare quella donna non sembra affatto una mossa intelligente. Lee si ritrova ancora una volta sola e con il bicchiere in mano. Nel 1988 sposa in terze nozze il produttore Herbert Ross, ma anche questo matrimonio culminerà in un divorzio.

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Jackie Kennedy e Lee Radziwill alla Casa Bianca, anni Sessanta


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Caroline Lee Bouvier ritratta da Andy Warhol, 1972


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Figura di spicco del jet set internazionale


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Lee Radziwill è stata inclusa nella Hall of Fame dell’International Best Dressed List


L’icona Lee Radziwill vive male, soffre di alcolismo ed è preda di demoni che neppure la vita patinata riesce a sconfiggere. Abituata a stare sotto i riflettori, nel jet set internazionale è il personaggio forse più discusso, mentre la sua bellezza fuori dai canoni vigenti affascina praticamente tutti, a partire da fotografi del calibro di Henry Clarke e Andy Warhol, suo grande amico.

Tante sono le testimonianze che la descrivono come una donna sostanzialmente arida e senza scrupoli, che seleziona gli eventuali partner solo in base allo status sociale e alla disponibilità economica. Di certo Lee Radziwill sotto i riflettori si è sempre trovata a proprio agio. Lo vediamo dalle foto in cui sorride gioiosa, tra lo sfarzo e l’opulenza di location da favola. La massima “less is more” certamente non sembrava appartenere alle sorelle Bouvier. Celebre la foto della principessa Radziwill con la figlia Tina nel suo appartamento londinese, arredato secondo il gusto ottomano dall’estro di Renzo Mongiardino. Confinata nella torre d’avorio dei suoi sorrisi perfetti e dei suoi abiti di lusso, la donna trascorre una vita spesso dura e paga sulla propria pelle il peso delle proprie scelte.

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Jackie e Lee a Londra, 1965


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Una giovane Lee ritratta da Cecil Beaton, gennaio 1951


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Lee Radziwill ritratta da Marilyn Silverstone, 1962


Lee Bouvier ha incarnato la quintessenza della classe con il suo stile e le sue mise semplicemente perfette. In bilico tra il glamour e i fasti di certi abiti da gran soirée e il minimalismo di mise semplici, come i pantaloni Capri, sdoganati dalla sorella Jackie, il suo stile è eclettico e versatile. Allure intramontabile nella figura esile, ma anche nelle imperfezioni, come gli occhi distanti e la bocca che si allarga in sorrisi forse troppo ampi rispetto ai canoni tradizionali. La sua eleganza la porta nel 1996 ad entrare nella Hall of Fame della celebre International Best Dressed List creata da Eleanor Lambert. Ma noi la preferiamo versione acqua e sapone, in spiaggia, col vento tra i capelli e il sorriso genuino.


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Il 22 ottobre l’attrice francese Catherine Deneuve festeggia 72 anni. Diva dallo charme inimitabile, musa storica di Yves Saint Laurent e volto di maison come Chanel, l’attrice è icona di stile ed eleganza e mito vivente.

All’anagrafe Catherine Fabienne Dorléac, la sua è una bellezza algida e allo stesso tempo incredibilmente sexy, celebrata da film come Bella di giorno.

L’inimitabile carré di capelli biondi, la sofisticata eleganza, lo sguardo altero e le forme burrose. Musa di registi del calibro di Roger Vadim e François Truffaut, Catherine Deneuve è considerata tra le migliori attrici francesi; una candidatura all’Oscar come migliore attrice per il film Indocina e innumerevoli premi e riconoscimenti, dalla Coppa Volpi al David di Donatello

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All’anagrafe Catherine Fabienne Dorléac, Catherine Deneuve compie 72 anni il prossimo 22 ottobre
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Catherine Deneuve in uno scatto del 1962
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Musa di Yves Saint Laurent e volto storico di Chanel


Nata a Parigi da Maurice Dorléac e di Renée Deneuve, entrambi doppiatori, il debutto nel cinema avviene durante l’adolescenza. La consacrazione giunge invece nel 1967: è il film scandalo Belle de jour, di Luis Buñuel, a darle la fama mondiale. Icona di stile strizzata nei trench disegnati per lei da monsieur Yves Saint Laurent, indimenticabile il suo ruolo di borghese alla ricerca dello scandalo. In Italia collabora con registi del calibro di Marco Ferreri, Dino Risi e Mauro Bolognini.

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L’attrice nel 1960
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Catherine Deneuve ritratta da David Bailey, 1967
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Ambasciatrice UNESCO, la vita sentimentale della diva è stata al centro del gossip: dalla relazione con il regista Roger Vadim alle burrascose vicende sentimentali che la legano all’attore Marcello Mastroianni, da cui ha la figlia Chiara, fino al matrimonio con il fotografo britannico David Bailey. Volto storico di Chanel n°5 negli anni Settanta, la diva rappresenta ancora oggi la quintessenza dell’eleganza parigina. “Oui, je suis Catherine Deneuve”, recitava qualche anno in un famoso spot. Un nome, un mito.

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Eleonora Carisi è nata a Torino nel 1984

Eleonora Carisi of Jou Jou Villeroy wearing Michael Kors floral skirt. New York Fashion Week
Icona di stile, trendsetter ed influencer, Eleonora Carisi è una delle personalità più famose del fashion biz


Dopo aver conseguito una laurea in Marketing e Comunicazione presso l’Istituto Europeo di Design di Torino nel 2006, nello stesso anno Eleonora ha aperto una piccola boutique al centro del capoluogo piemontese: è nato così You You Store, concept store che ha sdoganato l’incredibile amore per la moda di Eleonora Carisi, che l’ha portata in pochi anni a fare della propria passione un lavoro più che redditizio.

Nel 2009 l’icona di stile ha lanciato la sua prima linea d’abbigliamento: What’s Inside You -questo il nome scelto- perché la moda è qualcosa di innato, qualcosa che parte da dentro. Ma è l’anno seguente, il 2010, l’anno della svolta: Eleonora apre il suo blog Jou Jou Villeroy, un canale di lifestyle e tendenze, veicolo di pura bellezza. Quella che si respira ad ogni foto è arte pura, unita ad un’estetica perfetta. Subito balzato in testa alla classifica dei 50 blog più popolari in Italia, grazie al suo blog Eleonora Carisi è divenuta in poco tempo un’icona famosa in tutto il mondo.

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Eleonora Carisi si è laureata nel 2006 in Marketing e Comunicazione presso l’Istituto Europeo di Design di Torino
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Nel 2006 l’icona di stile ha aperto il suo concept store You You Store, nel centro di Torino
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Nel 2009 l’icona di stile ha lanciato la sua prima linea d’abbigliamento, What’s Inside You
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Nel 2010 Eleonora ha creato il suo blog, Jou Jou Villeroy

Foto tratta da Lookbook.nu    —
Uno dei suoi mille outfit imitatissimi


Regina incontrastata dei social media, come Instagram, Twitter e Pinterest, immancabile presenza nei front-row delle passerelle più famose ed icona di stile. Lei, che dal canto suo si definisce cool hunter, non sbaglia un colpo: attentissima alle nuove tendenze, curiosa, poliedrica, carpisce le novità e le rielabora secondo il suo occhio. Un appeal sofisticato e un grande carattere, dal 2011 Eleonora Carisi collabora con la versione online del magazine italiano Grazia, di cui è stata it-girl.

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Eleonora Carisi alla Milan Fashion Week Autunno/Inverno 2013
Photo by Le21eme
Foto di Le21eme
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In pizzo bianco per le strade di Milano
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Il look scelto da Eleonora per la sfilata Roberto Cavalli Primavera/Estate 2016

Total look Louis Vuitton, shoes Louboutin, sunglasses Pollini
Total look Louis Vuitton, scarpe Louboutin, occhiali da sole Pollini


La sua grande fotogenia non è passata inosservata e tanti sono i brand che se la contendono da anni come testimonial: la blogger è stata modella e musa di nomi storici della moda, tra cui Moschino, Michael Kors, Chanel, Tod’s, Gucci, Ferragamo, Redken. Bella è bella: un viso che resta impresso ed uno stile sofisticato. Ogni mise è semplicemente perfetta, curata in ogni minimo particolare: uno stile eclettico, che passa con disinvoltura dalle suggestioni anni Quaranta, nei capelli ad onde e nei tailleur pantalone con stola di pelliccia al mood glossy di gonne a ruota indossate con cocoon coat rosa baby, fino all’ironia delle stampe cartoon. Femminilità allo stato puro negli outfit scelti per il suo blog e nei lunghi abiti da diva indossati sui red carpet, ma impeccabile anche in un mood casual quando la si incontra per le strade di Milano.

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Appeal da diva alla settimana della moda di Parigi
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Eleonora Carisi ad Intimissimi On Ice
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Alla sfilata Fendi Autunno/Inverno 2014-2015

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Cool hunter e modella, Eleonora Carisi è molto seguita nei social network


Eleonora Carisi è stata designer di apprezzate capsule collection per Zalando, Patrizia Pepe e Maria Grazia Severi. Inoltre ha collaborato, in veste di guest editor, per Grazia.it, VanityFair.it, Elle.it ed Elle Girl China, solo per citarne alcuni. Icona di stile tra le più copiate, ha calcato i red carpet più importanti, dal Festival del Cinema di Venezia al Festival di Cannes; presenza fissa ai Nastri d’argento e al Taormina Film Festival, la sua eleganza innata continua a mietere consensi.


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Lo stile di Poppy Delevingne

Il suo nome è sinonimo di stile, i suoi outfit sono tra i più cercati in rete: Poppy Delevingne è oggi un’icona di stile contemporanea tra le più amate al mondo. It girl, socialite e modella, famosa in tutto il mondo per la sua indiscutibile eleganza, la sorella maggiore di Cara Delevingne è un personaggio tra i più influenti nel fashion biz.

Poppy Angela Delevingne nasce a Londra il 3 maggio 1986 in una famiglia blasonata come poche: figlia di Pandora Anne Stevens, personal shopper, e Charles Hamar Delevingne, costruttore edile, per via materna discende dalla famiglia dei baroni Faudel-Phillips, che annovera tra gli avi il Lord sindaco della città di Londra.

Poppy cresce a Belgravia, nel centro di Londra, e frequenta la Bedales School. Lunghi capelli biondi e altezza svettante (1,78 m), Poppy Delevingne ha lavorato a lungo come modella professionista: scoperta nel 2008 dalla fondatrice della Storm Model Management Sarah Doukas, ha al suo attivo numerose campagne pubblicitarie.

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Poppy Delevingne nasce a Londra il 3 maggio 1986
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Icona di stile, socialite e influencer, Poppy Delevingne è sorella maggiore dell’ex top model Cara

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Suggestioni boho-chic negli outfit prediletti dall’icona di stile


Nella sua carriera come modella, Poppy Delevingne ha prestato il suo volto a brand del calibro di Shiatzy Chen, Laura Ashley, Anya Hindmarch, Alberta Ferretti e Burberry ed ha calcato le passerelle di nomi come Julien Macdonald. Una bellezza algida eppure fresca, l’inedito ma quantomai riuscito mix, unito allo charme British e ad uno sguardo malizioso, Poppy Delevingne ha posato per Terry Richardson ed è stata il volto di Louis Vuitton per la collezione Primavera/Estate 2012.

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Poppy Delevingne ama i maxi dress a stampa floreale, dalle suggestioni Seventies
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Poppy Delevingne in maxi dress a stampa floreale Valentino
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La foto del suo abito da sposa firmato Emilio Pucci è diventata virale in rete
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Poppy nel suo abito da sposa Emilio Pucci disegnato per lei da Peter Dundas, per le nozze in chiave hippie-chic celebrate a Marrakesh
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La modella in Emilio Pucci P/E 2014

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Ancora un modello firmato Emilio Pucci, maison prediletta dalla socialite inglese


Musa nonché amica di Matthew Williamson, la modella è stata coinquilina dell’attrice Sienna Miller, con la quale ha condiviso un appartamento a New York. Nel 2012 Poppy Delevingne si è fidanzata con James Cook, con cui è convolata a nozze nel maggio del 2014, con un doppio matrimonio e due outfit da sogno, rispettivamente Chanel Haute Couture per le nozze celebrate a Londra e un Emilio Pucci disegnato per lei da Peter Dundas, per la cerimonia hippie-chic che ha avuto luogo a Marrakesh.

Poppy Delevingne in Valentino alla mostra di Tiffany & Co.  'Fifth & 57th' all'Old Selfridges Hotel, luglio 2015, Londra  (Foto Getty Images for Tiffany & Co.)
Poppy Delevingne in Valentino alla mostra di Tiffany & Co. ‘Fifth & 57th’ all’Old Selfridges Hotel, luglio 2015, Londra (Foto Getty Images for Tiffany & Co.)
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Poppy Delevingne è modella professionista, e ha posato, tra gli altri, per Terry Richardson
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Suggestioni bon ton per il total look Chanel
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Poppy Delevingne in un lungo abito con inserti di paillettes Temperley London
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Biker jacket, gonna plissé e ankle boots per lo Street style di Poppy Delevingne
Per le strade di Londra con cappa e ankle boots giallo canarino

Mood grunge per il fur coat rosa indossato sopra jeans scampanati


Per la giovane it girl britannica, la moda non è solo una passione: nominata Young Ambassador del British Fashion Council ed ambasciatrice del brand Chanel, Poppy Delevingne in fatto di stile è una vera e propria autorità. Il suo stile capta le ultime tendenze proposte dalla moda reinterpretandole in chiave personalissima.

Una predilezione per i look boho-chic, vediamo spesso Poppy Delevingne indossare lunghi abiti stampati, dalle suggestioni Seventies. Tra i brand prediletti dall’icona di stile in pole position troviamo Valentino ed Emilio Pucci.

L’influencer inglese ha dimostrato un gusto innato capace di mixare capi haute couture e pezzi vintage: dal tailleurino bon ton Chanel al look grunge composto da fur coat e jeans a zampa d’elefante. Eclettica, raffinata ed ironica, il suo è uno stile spumeggiante e studiato fin nei minimi particolari.

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Sul red carpet del Festival di Cannes, 2015
Poppy Delevigne nel front row della sfilata di Matthew Williamson Autunno/Inverno 2012 (Photo di Nick Harvey/WireImage)
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Poppy Delevingne per Madame Figaro
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Un primo piano dell’icona di stile, ambasciatrice del British Fashion Council

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Come modella, Poppy Delevingne ha posato per brand del calibro di Alberta Ferretti e Louis Vuitton


Seguitissima sui social network, Poppy Delevingne è stata stylist per il matrimonio della sorella maggiore Chloé e designer. Ora dichiara di voler fare l’attrice. Uno stile tutto da copiare, per vere icone d’eleganza.


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Lo stile di Candela Novembre

Qualcuno diceva che lo stile è qualcosa di innato, qualcosa che parte da dentro, dai meandri dell’anima e da un indefinibile mix di personalità, intelligenza e garbo. Partendo da questo assunto, appare chiaro come per alcune donne la definizione di icona di stile appaia riduttiva.

Candela Pelizza Novembre è un nome tra i più conosciuti del fashion biz: it girl, trendsetter, brillante imprenditrice di se stessa e mamma di due bambine, oltre che modella. La sua personalità e un innato senso dello stile l’hanno portata a divenire una delle maggiori influencer, seguitissima su Instagram e acclamata come una diva ad ogni uscita pubblica, per i suoi outfit che rasentano l’arte.

Candela nasce in Argentina: eclettica e curiosa, fin da ragazzina è una mente vivace, desiderosa di conoscere il mondo e di aprirsi a nuove culture: il lavoro di modella la porta in Italia, appena diciassettenne. La sua è una bellezza sofisticata, forse lontana dai cliché imposti oggigiorno: aggraziata, delicata, ricorda quasi una Audrey Hepburn dei nostri giorni.

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A Milano la bella Candela trova la sua seconda patria, grazie al lavoro come modella. Non una bellezza aggressiva, ma un sorriso dolce e un candore rassicurante: in un mondo in cui apparire è condicio sine qua non, Candela Novembre non ha bisogno di ostentare la sua carica hot e questo la rende diversa. Una donna di carattere, mamma di due bellissime bimbe dai nomi evocativi, Verde e Celeste.

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Candela Novembre si impone all’attenzione del fashion biz in pochissimo tempo: la modella ama fotografare la vita che la circonda, che si tratti di abiti o di attimi rubati, di souvenir di viaggi in terre lontane o di un sorriso delle sue figlie. Il suo diario aperto al pubblico, su Instagram, attrae un pubblico sempre più vasto e il clamore mediatico non tarda ad arrivare: Grazia la vuole come it girl, mentre Glamour la nomina nel 2014 “Migliore donna dell’anno”, accanto a nomi del calibro di Poppy Delevingne e Diane Kruger.

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Un gusto personalissimo nel creare i suoi fatidici outfit e un approccio quasi ludico alla moda, che le fa scegliere cosa indossare in base al mood della giornata. Disimpegno e carattere unito alla capacità di mixare: tanti sono i nomi prediletti dalla it girl, da Moschino a Jil Sander, da Costume National a MSGM, da Normaluisa alle borse di Paula Cademartori. Ma accanto alle firme e ai pezzi di design spuntano i capi low cost, e l’amore per i mercatini vintage, inedite fucine di idee sempre nuove. Lo stile di Candela Novembre riflette la sua personalità: una predilezione per il total white, indossato anche durante l’ultima settimana della moda parigina; largo a colori vitaminici, stampe optical, denim patchwork ed una vera passione per le fantasie geometriche, che su di lei diventano quasi un omaggio al Cubismo.

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Spontanea, entusiasta e brillante, Candela Novembre è anche un’imprenditrice di successo. Creatrice di Lampoon, fucina di idee e scambio tra designer e stilisti nonché e-shop per veri gourmet: si respira un’eleganza di stampo internazionale, declinata in vere e proprie chicche di cultura visiva e non solo, per un magazine che vede al suo interno professionisti del calibro di Carlo Mazzoni, apprezzato scrittore e già direttore de L’Officiel Italia, e Giovanni Dario Laudicina, fashion editor.

“È di moda non essere di moda”: questa è una delle massime preferite da Candela Novembre: perché la personalità è un valore evergreen.

(Foto copertina Settimio Benedusi)


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Caroline de Maigret: parisienne chic

Caroline de Maigret, parisienne chic

Perfetta incarnazione dello stile parisienne, modella internazionale e musa di Lancôme, nonché produttrice musicale, dj e autrice del bestseller che insegna a tutte come copiare il look da perfetta parigina.

Lei è Caroline de Maigret: quarant’anni, sangue blu nelle vene, la modella discende da un ramo dell’aristocrazia della Borgogna da parte di padre e dai principi polacchi Poniatowski dal ramo materno. Ribelle ed anticonformista, da giovanissima Caroline molla tutto per andare a New York a fare la modella.

Bellezza anticonvenzionale, naso importante su un volto dai lineamenti marcati, la modella è una delle icone di stile della Parigi più chic. Mamma di Anton, 8 anni, impegnata sul fronte umanitario ed ambasciatrice dell’eleganza francese, il suo look parisienne l’ha portata a scrivere con le amiche Anne Berest, Audrey Diwan e Sophie Mas una guida alla “femminilità parigina”: “Come essere una parigina. Ovunque tu sia” è uscito in Italia lo scorso 31 marzo per Mondadori. Il libro è stato subito bestseller, tradotto in 32 lingue e paragonato ad un Sex & the City versione francese.

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Caroline de Maigret è nata a Neuilly-sur-Seine il 18 febbraio 1975
Vogue, luglio 2014
Caroline de Maigret per Vogue, luglio 2014
Caroline de Maigret è una modella ed icona dello stile parisienne
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Autrice del bestseller “Come essere una parigina. Ovunque tu sia”, uscito in Italia lo scorso marzo

Vogue Spagna
Uno scatto per Vogue Spagna


Effortlessly chic è la parola d’ordine per acquisire il look da parigina doc: quell’aria apparentemente acqua e sapone, capelli finto spettinati e poi, d’improvviso, il coup de foudre di un rossetto rosso lacca, a conferire un tocco di charme. La bellezza da Ville Lumière è alla portata di tutti, afferma Caroline, citando all’inizio del libro icone come Jane Birkin e Romy Schneider, divenute icone dello stile francese pur essendo nate altrove. Non temere di invecchiare è la regola numero uno per donne che credono nel loro potenziale seduttivo indipendentemente dall’età e dai canoni estetici vigenti. Forse nuove femministe, come la stessa autrice si dichiara, perché l’andare controcorrente è chic.

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Effortlessy chic è la parola d’ordine per imitare lo stile parigino
Caroline de Maigret per Lancôme
La modella è musa iconica di Lancôme
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Caroline de Maigret in Chanel durante la Fashion Week
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Ancora la modella in total look Chanel
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La top model è mamma di Anton e impegnata sul fronte umanitario

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Icona di stile e modella, la carriera di Caroline de Maigret è iniziata a New York


Altra regola di stile esige il reggiseno nero sotto la camicia bianca. Alleggerire, adottare un look bohémien, facendo propria la massima di stile per eccellenza del “less is more”. Bando ai loghi, assolutamente vietati in un guardaroba sofisticato, come pure i mezzi tacchi e in generale le mezze misure. Tagliarsi i capelli da sole è un’altra abitudine da acquisire, infine, essere sempre “trombabili” (parole testuali), anche per andare a fare la spesa. Le parigine dominano la moda, sostiene Caroline de Maigret. E noi ne siamo assolutamente convinte.

Vogue Spagna
Vogue Spagna
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Un altro scatto per Vogue Spagna
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Nel suo libro “Come essere una parigina. Ovunque tu sia” Caroline de Maigret svela i segreti del suo look
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Chiodo e clutch per un look bohémien
Parigi, A/I 2014-2015
A Parigi durante la fashion week A/I 2014-2015

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La modella a New York per le sfilate P/E 2015



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Barbara Snellenburg conquista i The Kolors

Viso innocente e labbra carnose, charme nordico e bellezza disarmante: Barbara Snellenburg conquista anche Stash dei The Kolors, nell’ultimo video della boyband più amata d’Italia.

Protagonista di film cult come “Piccolo grande amore”, al fianco di Raoul Bova, gambe lunghissime e fisico da urlo, Barbara Snellenburg è modella, attrice e ora fashion blogger di successo: tantissimi sono i followers che attendono con ansia i suoi consigli in fatto di moda e stile.

Nostra contributor con la sua seguitissima rubrica BLONDIEFULL FOR D-ART, Barbara Snellenburg è ora protagonista dell’ultimo video del gruppo vincitore di Amici di Maria De Filippi, i The Kolors.

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Barbara Snellenburg è protagonista dell’ultimo video dei The Kolors, intitolato “Why don’t you love me?”
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Il backstage del videoclip
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Barbara Snellenburg è modella, attrice e fashion blogger seguitissima

 

Sensualità e pathos per scene d’amore ambientate nella suggestiva location della città di Berlino, con una Barbara Snellenburg ad alto tasso di seduzione. La bellissima modella olandese fa perdere la testa al frontman della band, Stash, che nel video tradisce la fidanzata storica con la bionda Barbara. Il nuovo singolo dei The Kolors si intitola “Why don’t you love me?” e il video è uscito lo scorso 18 settembre. Qui il video:


Il video è il secondo prodotto dalla band ed è stato girato dal regista Gaetano Morbioli, che vanta una grandissima esperienza nei videoclip per i principali artisti italiani. Barbara Snellenburg seduce Stash da vera femme fatale, interpretando la madre della sua fidanzata: tra i due nasce una relazione proibita e tormentata, come preannuncia lo stesso titolo del video.

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I protagonisti del videoclip
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“Why don’t you love me?” è il secondo singolo della band vincitrice di Amici di Maria De Filippi
Barbara tra Stah e il regista del videoclip Gaetano Morbioli
Barbara tra Stash e il regista del videoclip Gaetano Morbioli

 

L’attrice e l’icona di stile si incontrano anche nel look scelto da Barbara per la sua partecipazione al videoclip: outfit che si sposano mirabilmente con la location berlinese, come il chiodo di pelle H&M, un maglione a righe Comptoir Des Cottoniers, perfetto per combattere il freddo della capitale tedesca, un top Pinko e occhiali da sole Tom Ford, che conferiscono alla splendida modella un fascino da vera diva. Un video che è già un cult. Da non perdere.

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La location scelta per il videoclip è Berlino
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Il nuovo video dei The Kolors è uscito lo scorso 18 settembre

 

(Foto da Blondiefull)