Il suo nome è sinonimo di un’eleganza insuperabile e di uno stile entrato nella storia: spegne oggi 90 candeline monsieur Hubert de Givenchy, blasonato protagonista della moda del Novecento, celebre ideatore del little black dress e sublime arbier elegantiae. Chi non ricorda i suoi costumi per pellicole celebri, da Sabrina a Colazione da Tiffany? Portatore di una rivoluzione nella moda, Givenchy è stato precursore degli anni Sessanta e sublime interprete di un glamour che ha fatto sognare intere generazioni.
Il conte Hubert James Marcel Taffin de Givenchy è nato a Beauvais il 21 febbraio 1927 dal marchese Lucien Taffin de Givenchy e da Beatrice Badin, detta Sissi. La famiglia vanta una lunga discendenza nobiliare che trova le sue radici in Italia, precisamente a Venezia (il cognome originario era infatti Taffini): correva l’anno 1713 quando alla famiglia venne conferito il titolo di marchesi. Il giovane Hubert ha un fratello maggiore, Jean-Claude, che erediterà il titolo di marchese e successivamente diverrà presidente della linea dei profumi della maison. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1930 per le conseguenze di un’influenza, il piccolo Hubert, che all’epoca ha appena tre anni, viene cresciuto dalla madre e dalla nonna materna, Marguerite Dieterle Badin, vedova di Jules Badin. A diciassette anni, andando contro il volere della famiglia, Hubert si trasferisce a Parigi, dove studia presso l’École des Beaux-Arts.
La sua carriera inizia da Jacques Fath nel 1945. Successivamente Hubert diviene apprendista per Robert Piguet e Lucien Lelong, lavorando accanto a Pierre Balmain e Christian Dior. Dal 1947 al 1951 lavora anche per Elsa Schiaparelli. Nel 1952 lo stilista fonda la casa di moda che porta il suo nome: il successo è immediato, a partire dalla prima collezione, che vede come capo iconico la celebre blusa Bettina, dedicata alla mannequin Bettina Graziani. Lo stile Givenchy si impone subito per i suoi tratti fortemente innovatori, rispetto al più conservatore Dior.
A 25 anni Hubert è lo stilista più giovane sulla scena parigina: acclamato dalla stampa e amatissimo dalle dive, in primis Audrey Hepburn, che incarnerà alla perfezione il suo stile. Il primo incontro tra il couturier e l’attrice avviene nel 1953 durante le riprese di Sabrina: lui in realtà attende nel suo atelier Katherine Hepburn e non l’allora semi sconosciuta Audrey. Fu subito amore a prima vista: per lei Hubert crea capi entrati di diritto nella storia del costume. Il sodalizio continua nel 1961, nella pellicola che forse più di qualunque altra ha contribuito a rendere lo stile Givenchy iconico: per Holly Golightly, celebre protagonista di Colazione da Tiffany interpretata ancora una volta da Audrey Hepburn, lo stilista crea il famoso LBD. Il resto è storia.
Tra le clienti più affezionate del couturier figurano nomi di spicco del jet-set internazionale, attrici, socialite e teste coronate: la lista è davvero impressionante ed annovera figure del calibro di Marella Agnelli, Lauren Bacall, Ingrid Bergman, Marlene Dietrich, Mona von Bismarck, Cristiana Brandolini d’Adda, Sunny von Bülow, Maria Callas, Capucine, Daisy Fellowes, Greta Garbo, Gloria Guinness, Dolores Guinness, Grace Kelly, Jeanne Moreau, Jacqueline Kennedy Onassis, Babe Paley, Lee Radziwill, Jacqueline de Ribes, Pauline de Rothschild, Diana Vreeland e la duchessa di Windsor, solo per citarne alcune.
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Nel 1953 lo stilista lancia l’abito a sacco, nel 1958 il mantello con collo avvolgente, nel ’59 l’abito a palloncino e l’abito a bustino. Nel 1954 nasce la prima collezione di prêt-à-porter. Nel 1969 arriva anche la linea uomo. Intanto lo stilista incontra il suo idolo, Cristobal Balenciaga: quando questi decide di ritirarsi dalla moda, nel 1968, Givenchy eredita la sua clientela.
Hubert de Givenchy si distingue per il suo stile moderno: lo stilista sdogana l’uso di materiali come il satung, misto di satin e shantung, la flanella, l’organza, il lino. Ben presto il marchio si estende a scarpe, asciugamani, ombrelli, accessori, bijoux, profumi, fino alla celebre Lincoln Continental, l’automobile di Ford firmata dallo stilista. Seguono le fragranze, come L’Interdit e Le de Givenchy: il volto della campagna pubblicitaria è ancora una volta quello di Audrey Hepburn, musa amatissima dallo stilista ed amica per la vita. Sarà proprio l’amato Hubert a mandarle un jet privato quando l’attrice, già malata di cancro, si troverà costretta a lasciare improvvisamente l’Africa per fare ritorno in Svizzera e ricevere le cure necessarie. L’affezionato Hubert riempirà di fiori la cabina che vedrà l’ultimo viaggio della diva.
Sofisticato come pochi, Givenchy nel 1970 viene incluso nella Hall of Fame dell’International Best Dressed List, creata nel 1940 da Eleanor Lambert. Nel 1995 lo stilista decide di ritirarsi dalla scene: il suo successore fu John Galliano, seguito da Alexander McQueen, che restò alla direzione creativa della maison per cinque anni; dal 2001 al 2004 fu la volta di Julien Macdonald ed infine, dal 2005, di Riccardo Tisci, che ha da poco detto addio alla maison dopo dodici anni.