Chi di voi conosce Dalton Trumbo? Ebbene, fu uno dei più richiesti ed influenti sceneggiatori del panorama hollywoodiano degli anni ’40. Il regista statunitense Jay Roach ha deciso di dedicargli un film, L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo, con Bryan Cranston nei panni del celebre scrittore, affiancato da Helen Mirren, Diane Lane ed Elle Fanning. Entriamo nei dettagli.
Agli inizi degli anni ’40 Dalton Trumbo approda a Los Angeles iniziando la sua carriera come lettore per la Warner Bros e divenendo nel corso del tempo uno degli sceneggiatori più in voga del periodo. A questo proposito, degne di nota furono le collaborazioni con la Columbia, la MGM e la RKO. Punto di riferimento della scena sociale hollywoodiana, Trumbo era un convinto sostenitore del comunismo, schierandosi più di una volta in favore dei sindacati e dei diritti civili.
A causa della sua tendenza politica, nel 1947 Trumbo finì di fronte al Comitato per le Attività Antiamericane, rifiutandosi categoricamente di rispondere alle domande. Le conseguenze furono inevitabili: andò in prigione, perse la casa, il lavoro e la possibilità di esprimersi pubblicamente. Nonostante ciò, egli non si diede per vinto e continuò imperterrito a comporre sceneggiature sotto pseudonimo e a battersi fino ad ottenere la cancellazione della lista nera.
Distribuito nelle sale cinematografiche italiane dalla Eagle Pictures proprio in questi giorni, L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo è un film biografico dal carattere idealista che marcia all’interno di un parallelismo concettuale insito nel protagonista della storia: da una parte troviamo l’impegno costante e continuo di Trumbo nel suo mestiere, con tanto di strenuo sforzo fisico per resistere al sonno e alla stanchezza, dall’altra, invece, trova posto il medesimo prodigarsi nella difesa ad oltranza delle proprie idee politiche e della libertà di pensiero a 360 gradi.
A tal proposito, infatti, è da sottolineare come Trumbo non solo lavorò alacremente per se stesso sotto falso nome durante gli anni più bui della sua esistenza, ma fornì una quantità consistente di materiale a tutti quei colleghi che come lui avevano fatto la stessa scelta di coerenza, divenendo delle vere e proprie vittime dell’ostracismo imperante dell’epoca.
In virtù di queste azioni, Trumbo manifestava a livello pratico un’etica di giustizia sociale intesa, soprattutto, come redistribuzione della ricchezza, cercando allo stesso tempo di far crollare a suon d’inchiostro il muro di gomma eretto sia dalla Commissione sia dalla paranoia del popolo americano nei confronti dei cosiddetti “Dieci di Hollywood”.
Dovendo muovere una critica all’opera di Jay Roach (di cui ricordiamo alcuni film dai toni sicuramente più leggeri quali Ti presento i miei, A cena con un cretino e Candidato a sorpresa) è possibile affermare che il piano idealista rappresentato da Dalton Trumbo non viene bilanciato da quello scenografico. Sebbene il percorso tematico contraddistinto dall’esclusione e dall’umiliazione personale del protagonista venga descritto e sviluppato in maniera completa e approfondita, non si può dire altrettanto per la sfera professionale, la quale, infatti, viene solo appena accennata.
Gli spunti positivi di certo non mancano. Basti pensare alle sequenze in cui Trumbo progetta Vacanze romane o disquisisce con l’estroverso Frank King (interpretato da John Goodman). Ma in una pellicola biografica incentrata su un personaggio di questa caratura e portata avremmo voluto assistere a molte più scene di questo tipo.
La lente d’ingrandimento del film di Jay Roach si sofferma in maniera particolare su Trumbo pater familias e sulla sua figura intesa come modello umano da seguire, prediligendo la vena dell’eroismo piuttosto che l’esplorazione delle sue opere principali. In questo senso, la divertente ed ironica sequenza con Otto Preminger e Kirk Douglas risulta tanto azzeccata quanto a se stante.
Veniamo al cast scelto per l’occasione. Un plauso va sicuramente speso per Bryan Cranston (noto attore statunitense, famoso al pubblico per le serie tv Breaking Bad e Malcolm, nonché per film come Contagion, Argo e Godzilla) nelle vesti di Dalton Trumbo, riuscendo nell’intento non indifferente di non risultare forzatamente più interessante rispetto al personaggio che incarna. Per questo film Cranston ha ricevuto una nomination ai Golden Globe, al BAFTA Award, agli Screen Actors Guild Award e ai Premi Oscar 2016 come miglior attore protagonista.
La celebre attrice britannica Helen Mirren (vincitrice del Premio Oscar nel 2007 per The Queen – La regina), invece, veste i panni della giornalista di gossip (ed ex attrice dell’epoca) Hedda Hopper, che spalleggerà e spronerà di continuo Trumbo nel corso delle sue vicende legali. Completano ed impreziosiscono il quadro Diane Lane nel ruolo della moglie Cleo ed Elle Fanning nella parte della figlia Niki.
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Le nomination della 22ma edizione dei SAG Awards.
Gli Screen Actors Guild Awards sono premi che vengono consegnati ogni anno dal sindacato statunitense che rappresenta più di 150000 attori di cinema e televisione, lo Screen Actors Guild appunto.
E’ uscita la lista dei nominati della 22ma edizione del premio, che avrà luogo il 30 gennaio 2016 a Los Angeles.
Il riconoscimento, nonostante sia stato ideato da poco ( ovvero negli anni Novanta), è molto prestigioso ed è importante poiché chi vince The Actor (questo il nomignolo affibbiato alla statuetta del SAG Award) molto spesso poi porta a casa anche l’Oscar.
Anche se i SAG Awards premiano anche le migliori produzioni e le performance di attori in televisione, parleremo qua del grande schermo.
Nella categoria Miglior Cast troviamo:
– Beasts of no Nation ( parabola drammatica di un bambino costretto ad arruolarsi con un plotone di soldati in un paese africano dilaniato dalla guerra).
– La grande scoperta ( storia di un gruppo di investigatori che scopre i loschi movimenti all’interno del mercato finanziario che hanno portato alla prima grande crisi mondiale del 2007).
– Il caso Spotlight (film che affronta la tematica scottante di Chiesa e Pedofilia)
– Straight Outta Compton (l’inarrestabile ascesa di Dr.Dre, leggenda del rap a stelle e strisce, dal ghetto al successo).
– L’ultima parola – la vera storia di Dalton Trumbo (biopic dello sceneggiatore americano degli anni Quaranta che fu messo nella lista nera di Hollywood a causa delle sue amicizie comuniste, ma che scrisse sotto pseudonimo altre sceneggiature celebri).
Nella categoria Miglior attore protagonista troviamo:
– Bryan Cranston, l’ultima parola – la vera storia di Dalton Trumbo
– Johnny Depp, Black Mass
– Leonardo DiCaprio, The Revenant
– Michael Fassbender, Steve Jobs
– Eddie Redmayne, The Danish Girl
Nella categoria Miglior attrice protagonista troviamo:
-Cate Blanchett, Carol
– Brie Larson, Room
– Helen Mirren, Woman in Gold
– Saoirse Ronan, Brooklyn
– Sarah Silverman, I Smile Back
Nella categoria miglior attore non protagonista troviamo:
– Christian Bale, The Big Short
– Idris Elba, Beasts of No Nation
– Mark Rylance, Bridge of Spies
– Michael Shannon, 99 Homes
– Jacob Tremblay, Room
Nella categoria miglior attrice non protagonista troviamo:
– Rooney Mara, Carol
– Rachel McAdams, Spotlight
– Helen Mirren, Trumbo
– Alicia Vikander, The Danish Girl
– Kate Winslet, Steve Jobs
La stagione dei premi cinematografici è ufficialmente iniziata!