Speciale Fashion Week: Gucci Primavera/Estate 2016

Il rivoluzionario Alessandro Michele e il suo onirico elogio alla tenerezza per Gucci.


Il bing bang generato dalla fusione della cultura personale con le suggestioni emotive, l’excursus professionale e la forte carica sentimentale guida nuovamente Alessandro Michele nella produzione di una collezione caleidoscopica.
Il designer ci invita all’esplorazione fornendo una mappa, che può aver ritrovato tranquillamente al mercato delle pulci di Ouen, munita di una particolarità.
E’, infatti, quella pubblicata nel 1654 da Madeleine de Scudéry: la Carte de Tendre.
Attraverso parole e feticci scopriamo che si tratta di una topografia mobile dei desideri.
Ogni oggetto che accompagna il vissuto diventa riferimento estetico per il designer intento a imprimere lo stesso nella collettività.
Moderne e moderni Marco Polo visitano l’Oriente e l’Occidente in una macchina del tempo che sfida i secoli; dove i broccati si fondono alle sete ricamate con paillettes, la pelle punk è dipinta a mano e le divise bon ton hanno dettagli sporty.


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Nello show, che viene definito un “Atlante delle emozioni”, ritroviamo i codici della collezione Autunno/Inverno: il plissè stropicciato, il pizzo, le pellicce grafiche e la particolare attenzione/ossessione per gli accessori. Ancora una volta il designer conduce lo spettatore negli archivi storici di Gucci e nel suo personale scrigno dei gioielli; fuori dai bauli e dalle casseforti ogni dettaglio conclama la sua aura di intramontabilità.


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Come nel Diciassettesimo secolo la Carte declamava l’universo emozionale delle donne così Michele invita le sue muse a esplorarlo, avendo cura dei propri sentimenti e della vivacità intellettiva che alimenta il presente e rammenta il vissuto.