Grace Jones spegne 68 candeline

Misteriosa, enigmatica, camaleontica: regina della disco-music anni Ottanta e musa di stilisti e fotografi, Grace Jones spegne oggi 68 candeline. Nata a Spanish Town, Giamaica, il 19 maggio 1948, da Marjorie e Robert W. Jones, politico locale e fervente religioso, quando i genitori decidono di trasferirsi sulla East Coast, Grace e il fratello vengono lasciati in custodia ai nonni materni. La piccola cresce sotto la fede pentecostale. Timida e insicura, da bambina viene regolarmente presa in giro dai compagni di scuola per la sua magrezza, ma eccelle negli sport.

Grace e il fratello coltivano un istinto di ribellione nei confronti delle imposizioni paterne, che prevedono una rigida osservazione dei principi religiosi. Trasgredire diventa un modo per affermare la propria identità: Grace inizia ancora giovanissima a truccarsi, a bere e a frequentare locali gay col fratello. Come lei stessa ha dichiarato più volte, durante l’adolescenza comincia anche a consumare LSD.

Nel 1965 si trasferisce negli Stati Uniti, dove inizia la carriera di modella. Alta 1,75 m, un fisico pieno di muscoli e personalità esplosiva, la bella Grace a New York firma un contratto con la Wilhelmina Models. Nel 1970 si trasferisce a Parigi, dove lavora per Yves Saint Laurent, Azzedine Alaïa, Claude Montana e Kenzo Takada.

Grace Jones in un celebre scatto di Jean-Paul Goude, New York, 1982
Grace Jones in un celebre scatto di Jean-Paul Goude, New York, 1982


Grace Jones, foto di Jean-Paul Goude, New York, 1978
Grace Jones, foto di Jean-Paul Goude, New York, 1978


Foto di Chris von Wangenheim, 1977
Foto di Chris von Wangenheim, 1977


Grace Jones, Antonio Lopez
Grace Jones, Antonio Lopez


Grace Jones, foto di Andy Warhol, 1984
Grace Jones, foto di Andy Warhol, 1984


Nella capitale francese divide l’appartamento con Jessica Lange e Jerry Hall e viene immortalata su Elle, Vogue e molti altri magazine patinati. Posa per i fotografi più famosi del mondo, da Helmut Newton a Guy Bourdin, da Hans Feurer a Chris von Wangenheim, da Richard Avedon fino a Jean-Paul Goude, che sarà anche suo compagno nella vita. Quest’ultimo forgerà il personaggio androgino e carismatico che la rese mito iconico degli anni Ottanta. Presenza fissa al Palace e allo Studio 54, fu immortalata anche da Andy Warhol. Tra le sue frequentazioni Giorgio Armani e Karl Lagerlfed.



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Nel 1977 inizia la carriera nella musica: l’artista giamaicana è artefice della fusione tra la disco-music e il reggae. Tra i suoi successi storici anche alcune cover, tra cui la celebre La Vie en Rose di Edith Piaf, rivisitata da Grace Jones nel 1978. Nel 1981 è la volta di I’ve Seen That Face Before, sulle celebri note di Libertango di Astor Piazzolla.
Negli anni Ottanta è stata anche attrice cinematografica: l’abbiamo vista in Conan il distruttore, accanto ad Arnold Schwarzenegger, e in 007-Bersaglio mobile, accanto a Roger Moore.

Grace Jones, foto di Francis Ing per After Dark Magazine, 1977
Grace Jones, foto di Francis Ing per After Dark Magazine, 1977


La diva con Azzedine Alaïa, 1977
La diva con Azzedine Alaïa, 1977


Grace Jones in uno scatto di David Bailey
Grace Jones in uno scatto di David Bailey


Grace Jones in una  foto di Robert Mapplethorpe, 1989
Grace Jones in una foto di Robert Mapplethorpe, 1989


Felina, aggressiva e prorompente, Grace Jones ha incarnato una bellezza unica nel panorama musicale e nel fashion biz. Innumerevoli le copertine e i servizi di moda. L’artista è attiva ancora oggi: nel 2014 ha partecipato alla colonna sonora di Hunger Games: Il canto della rivolta-Parte 1, accanto alla cantante neo-zelandese Lorde.

(Foto cover Jean-Paul Goude, New York, 1982)


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Jean Paul Goude in mostra al PAC di Milano

Visionario, raffinato e brillante.  La sua arte è meravigliosamente straordinaria e la sua fotografia potrebbe essere intesa come il nuovo manifesto della rivoluzione estetica in ambito fotografico  di metà anni sessanta.

 

Grace Jones fotografata da Jean Paul Goude
Grace Jones fotografata da Jean Paul Goude

 

Goude prediliggeva le donne esotiche (vmagazine.com)
Grace Jones. Goude ama immortalare le donne esotiche (vmagazine.com)

 

 

Jean Paul Goude è sicuramente un virtuoso, capace di adeguarsi ai modelli estetici dettati dalla moda e dalla pubblicità, creando sempre un prodotto finale eccelso.

Ed è proprio a lui, che viene dedicata una mostra promossa dal Comune di Milano-Cultura in collaborazione con il marchio TOD’S, dal nome  “So Far So Goude. Jean Paul Goude ”.

 

Kim Kardashian fotografata da Jean Paul Goude per la rivista Paper (fonte enginehd.net)
Kim Kardashian fotografata da Jean Paul Goude per la rivista Paper (fonte enginehd.net)

 

Farida Khelfa immortalata dal fotografo Goude (fonte blacknyx.tumblr.com)
Farida Khelfa immortalata dal fotografo Goude (fonte blacknyx.tumblr.com)

 

 

Dal 16 Aprile al 19 Giugno 2016 presso il PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano n.d.r.) il pubblico potrà immergersi nel mondo onirico dell’artista, visionando ben 230 scatti che rappresentano il lungo cammino lavorativo di Goude, “percorso” raffigurando per lo più donne esotiche e superbe come la cantante e modella giamaicana Grace Jones  e l’attrice nonché ex top model  Farida Khelfa.

DakotJohnson Harper' sBazaar settembre 2015. By Jean Paul Goude (fonte gotceleb.com)
DakotJohnson su Harper’ sBazaar settembre 2015. By Jean Paul Goude (fonte gotceleb.com)

 

Mariah Carey by Jean Paul Goude for Harper's Bazaar settembre 2015 (fonte gotceleb.com)
Mariah Carey by Jean Paul Goude for Harper’s Bazaar settembre 2015 (fonte gotceleb.com)

 

 

Il suo è un linguaggio potente, manovrato attraverso tecniche sviluppate dopo anni di esperienza maturate in ambito artistico. Il suo ruolo di fotografo, regista, designer e disegnatore, gli ha permesso di restare sempre sulla cresta dell’onda permettendogli di siglare le copertine di alcune riviste prestigiose come  Esquire fino a giungere alla direzione artistica dell’eclatante sfilata sugli Champs Élysées per il Bicentenario della Rivoluzione Francese a Parigi nel 1989.

 

 

 

Fonte cover vmagazine.com