Lo stile di Linda Tol

Influencer, icona di stile internazionale e it girl tra le più amate, Linda Tol è uno dei nomi più famosi del fashion biz. I suoi look boyish l’hanno sdoganata in poco tempo fino a renderla una delle fashion icon più copiate.

Nata ad Amsterdam e recentemente trasferitasi a Milano, capelli biondo cenere e viso perfetto, lei si definisce trendwatcher, osservatrice delle tendenze. Una carriera sfolgorante nella moda iniziata nel 2008 come PR, per poi divenire buyer e stylist.

I suoi look androgini e dalle suggestioni pop hanno fatto il resto: lo stile di Linda Tol vanta un respiro internazionale e la sua personalità dirompente ha incuriosito i media olandesi ed internazionali, che in appena tre anni ne hanno fatta una delle più influenti protagoniste dello streetstyle.

image

image

image

image

Apparsa su magazine del calibro di Vogue, Harper’s Bazaar, Elle, Marie Claire, Glamour e Grazia, nel 2013 Linda Tol ha lanciato la propria piattaforma LindaTol.com.

I believe in pink è la frase con cui la bionda icona di stile dà il benvenuto ai visitatori del suo sito. Quasi a dire, il Vangelo secondo Linda: design-addicted, la trendwatcher si professa dipendente dal cioccolato e dalle borse firmate. Un amore incontrastato per maison del calibro di Chanel, il suo stile è futurista con sfumature pop e suggestioni nordiche. Un inedito ma quantomai riuscito connubio che mixa le tipiche note scandinave allo charme che si respira nelle capitali della moda, da Milano a Parigi. Linda Tol è una cittadina del mondo e il suo passaporto è lo stile, che le scorre nelle vene.

image

image

image

image

image

image

Impressionante fotogenia, labbra colorate e outfit sempre interessanti: lo styling per Linda Tol è qualcosa di innato. L’essenzialità dello stile scandinavo si sposa a sfumature stile Pop Art: un amore viscerale per il colore, anche nelle cromie più audaci e fluo, per uno stile in cui si respira un melting pot culturale.

Moda come arte, per la trendsetter, amante del mix&match. Il suo stile non lesina suggestioni grunge nei colori, dal make up al colore dei capelli. Blu e rosa predominano in una palette cromatica che abbraccia tutti i colori dell’arcobaleno in mise che sembrano trarre ispirazione dai libri di arte e design. Capispalla oversize per suggestioni Eighties e Nineties: qualunque capo indossi, diventa subito di tendenza.

image

image

image

image


Nel 2013 Linda Tol è diventata contributor di Metro e dell’edizione olandese di Glamour. Nel 2014 la bionda icona fashion ha firmato un contratto con L’Oréal Paris. Il suo amore per l’Italia l’ha portata in poco tempo a divenire una delle maggiori influencer del Paese in fatto di stile, guadagnandosi una collaborazione con Glamour Italia e con molti altri magazine internazionali, innamorati del suo stile e della sua professionalità. Un’icona capace di portarci nel futuro con uno stile cosmopolita e accattivante.


Potrebbe interessarti anche:
I migliori siti di moda vintage

BLONDIEFULL FOR D-ART

Anche se siamo già a Novembre, il tempo per fortuna resiste ancora, non lamentiamoci 😉


Pero’ ho sempre un problema: non so mai cosa indossare.

Perché durante il giorno, quando c’e il sole,  si sta bene – ma appena il sole cala, diventa freddino.


Allora verrebbe voglia di optare per un cappotto invernale, ma no, farebbe troppo caldo, e invece con solo una giacca farebbe troppo freddo.


La soluzione potrebbe essere vestirsi a strati: togliere e aggiungere a proprio piacimento. Ma non sempre è la più confortevole – quella migliore in assoluto è la scelta del poncho! Elegante, caldo e comodo allo stesso tempo.

Portabile con un look casual durante il giorno o con un look più elegante di sera… sta bene su tutto!


E quando inizierà l’inverno più rigido, si puo’ usare sopra il cappotto o giacca di pelle, o usarlo come sciarpa gigante.

La varietà è immensa oggi –  sarà difficile fare una scelta. Io ho optato per questo stupendo poncho animalier di Burberry,  per dare un tocco di colore ed una nota piccante al mio outfit !


 

Love B


ENGLISH VERSION


Although we are already in November, the weather is still holding up, and of course no complaints here.

But, I don’t know about you, I am kinda having a hard time figuring out what to wear.

‘Cause during the day with the sun it is nice and warm but as soon as you get out of the sun it gets kind of chilly.

A winter coat is still too warm and a jacket too cold.

Now an option could be layers, just take off or add according to the temperature.

But that is not always the most comfortable option or most flattering….a better one is the poncho.

Because you still look elegant and are warm and comfy at the same time.

 

You can wear it with a casual day look or with a more elegant evening look…and it’s all ok.

And when it really does get colder you can throw it on top of your coat or leather jacket, or just use it as a huge scarf.

The variety is huge nowadays and it will be hard to make a choice. I of course opted for this gorgeous animalier one from Burberry for a bit more color and spice.


Love B


Total Look @BURBERRY

Thigh high boot @PINKO

Ph by HENRIK HANSSON  WWW.HSZPRODUCTIONS.COM

1

2

3

4

5

6

7

I migliori siti di moda vintage

Il vintage oggi rappresenta più che una semplice tendenza, ma una nuova branca della moda, che piace e affascina: sempre più numerosi sono i curiosi mentre è cresciuto in modo esponenziale il numero di appassionati di moda e design vintage.

Internet si adegua, offrendo un’ampia scelta, in base al budget ma anche al decennio prediletto. In rete nell’ultimo decennio si è assistito ad un vero e proprio boom di siti di moda vintage: tantissime sono infatti le boutique specializzate nella vendita di capi autentici risalenti al passato. Ora grazie alla Rete è possibile acquistare da tutto il mondo, in modalità e tempi assai rapidi.

Per chi vuole curiosare tra i capi messi in vendita dalle boutique di tutto il mondo specializzate in moda vintage, Etsy è il sito che fa per voi: il portale propone un’ampia scelta di capi ed accessori autentici vintage, archiviati in base al decennio e alle tendenze. Un sito che permette di fare acquisti intelligenti, con una vastissima scelta tra autentiche chicche per veri vintage-addicted. Su Etsy trovate praticamente di tutto, dall’hatinator identico a quelli sfoggiati da Kate Middleton a capi risalenti a primi del Novecento o addirittura all’Ottocento. E se tantissime sono le proposte a basso prezzo, non mancano i capi firmati, dal prezzo proibitivo, come i bellissimi caftani di Thea Porter, amati da celebrities del calibro di Kate Moss.

vin
Il vintage piace sempre più e tantissimi sono i siti specializzati in vendita di capi autentici vintage
vint
Oggi il vintage costituisce una fetta importante del mercato della moda

vinta
Grazie ad internet acquistare capi vintage è diventato molto più semplice


L’americano ModCloth è un altro portale per nostalgici del gusto retrò: non capi autentici vintage ma rivisitazioni riuscite, per uno stile bon ton a basso costo. Il sito propone abbigliamento ed accessori anche per la casa, dal gusto delicato che profuma di antico: deliziosi i mini cardigan a pois e l’abbigliamento per la casa. Col cambio euro/dollaro favorevole lo shopping è ancora più divertente.

In una rassegna di siti vintage impossibile non citare 1stdibs: benvenuti nel tempio del lusso, qui si respira stile allo stato puro, declinato in ogni sua forma, dall’abbigliamento agli accessori agli oggetti d’antiquariato fino all’arredo per la casa. Gallerie d’arte mettono in vendita i propri pezzi esclusivi, mentre boutique di lusso propongono una vastissima scelta di capi vintage. Fashioniste, avvisate: sedetevi prima di passare in rassegna le preziose creazioni messe in vendita. Da Christian Dior a Madame Grès, da Paul Poiret a Chanel fino alle immancabili Birkin di Hermès: in questo portale per autentici gourmet dello stile sembra non mancare veramente nulla. Splendido alla vista, meno per le finanze. Ma cosa non si fa per lo stile.

Un abito Madame Grès Haute Couture del 1981, in vendita da 1stdibs
Un abito Madame Grès Haute Couture del 1981, in vendita da 1stdibs
Dior Haute Couture Autunno/Inverno 1948, venduto da 1stdibs
Dior Haute Couture Autunno/Inverno 1948, venduto da 1stdibs

Cappotto in velluto Paul Poiret Haute Couture del 1927, su 1stdibs
Cappotto in velluto Paul Poiret Haute Couture del 1927, su 1stdibs


Asos Market Place è l’angolo vintage del colosso ASOS e riserva sempre sorprese gradite: una selezione dei capi più interessanti delle boutique online di tutto il mondo, per uno stile easy dai prezzi contenuti. Le tante proposte strizzano l’occhio in particolare agli anni Ottanta e Novanta, per suggestioni grunge oggi quantomai attuali.

Vaunte è il sito dell’elite della moda: una rassegna esclusiva dei pezzi tratti dai guardaroba di addetti ai lavori. Stylist, designer, editor, PR delle maison più famose, creativi di moda ed esperte vintage di gran gusto vi prendono per mano portandovi alla scoperta dei loro armadi, ovviamente invidiabili. Di base a New York, Vaunte accetta solo soci. Per uno stile elitario.

Da Shop.Hers si inizia creando il proprio identikit in base alla taglia e ai brand prediletti: trovare il proprio soul mate in fatto di stile è facile in questo sito che mette in contatto persone dai gusti simili. Brand del calibro di Alexander Wang, Norma Kamali, Emilio Pucci, Dolce & Gabbana, Hervé Léger, venduti a basso costo, mentre vere e proprie vetrine si aprono sulle borse Chanel e sulla mitica Birkin di Hermès. Imperdibile.

Non solo moda, ma anche design per intenditori, da 1stdibs, come questi lumi gemelli risalenti al 1870
Non solo moda, ma anche design per intenditori, da 1stdibs, come questi lumi gemelli risalenti al 1870
lv1st
Suggestioni optical nel tailleur Louis Vuitton in vendita su 1stdibs
Modello originale anni Ottanta in vendita da Rusty Zipper
Modello originale anni Ottanta in vendita da Rusty Zipper

Abito anni Cinquanta proposto da Rusty Zipper
Abito anni Cinquanta proposto da Rusty Zipper


Se amate gli anni Cinquanta e lo stile Rockabilly, Collectif è il sito che fa per voi. Con sede a Londra, il sito propone una vasta gamma di modelli ispirati agli indimenticabili Fifties. Gonne a ruota, suggestioni da pin up e una vastissima selezione di accessori, per un gusto impeccabile e sofisticato.

Rusty Zipper è la più grande vetrina online di capi vintage originali: una selezione vastissima, suddivisa per decennio, dagli anni Quaranta agli anni Ottanta, per abiti, capispalla, accessori e quant’altro. Il sogno di qualsiasi vintage addicted.

 Nasty Gal è uno dei portali vintage più amati: nato come vintage shop, nel 2006, si è poi ampliato, grazie ad un incredibile successo, fino a vendere nuovi brand, tra cui Edelman e Jeffrey Campbell. Proposte sfiziose per capi da sogno. Da non perdere.

Blazer Moschino in vendita da Nasty Gal
Blazer Moschino in vendita da Nasty Gal
Maxi gonna in lana patchwork Missoni vintage, in vendita su Nasty Gal
Maxi gonna in lana patchwork Missoni vintage, in vendita su Nasty Gal
Chiffon di seta e stampe floreali per il maxi dress Givenchy vintage, su Nasty Gal
Chiffon di seta e stampe floreali per il maxi dress Givenchy vintage, su Nasty Gal

Caftano vintage online su Nasty Gal
Caftano vintage online su Nasty Gal


Unique Vintage è il luogo ideale per collezionisti ed amanti di moda vintage, dagli anni Trenta ai Cinquanta. Un tripudio di gonne a ruota, pois, quadretti vichy e stampe animalier, per una selezione interessante e un occhio di riguardo per le taglie curvy. Bellissime le proposte di costumi da bagno firmati Esther Williams. Per pin up contemporanee.

Come una pin up, col costume da bagno firmato Esther Williams, in vendita su Unique Vintage
Come una pin up, col costume da bagno firmato Esther Williams, in vendita su Unique Vintage
Quadretti vichy e gonna a ruota per il modello da perfetta pin up, Unique Vintage
Quadretti vichy e gonna a ruota per il modello da perfetta pin up, Unique Vintage
Modello originale anni Cinquanta in vendita su Unique Vintage
Modello originale anni Cinquanta in vendita su Unique Vintage

Direttamente dagli anni Trenta il lungo abito in chiffon di seta in vendita su Unique Vintage
Direttamente dagli anni Trenta il lungo abito in chiffon di seta in vendita su Unique Vintage



Potrebbe interessarti anche:
Balmain per H&M: la sfilata

Carine Roitfeld: vita da fashion editor

Uno sguardo tagliente e grandi occhi azzurri brillano su un viso dai lineamenti particolarissimi e su una figura longilinea: se esiste lo charme, lei ne ha da vendere.

Controversa, amata ed odiata in egual misura, venerata dai creativi di moda e detestata da molti altri, Carine Roitfeld nel fashion biz è un’autorità indiscussa, da più di un ventennio a questa parte.

La celebre ex direttrice di Vogue Paris, la Bibbia della moda, è una figura centrale della moda contemporanea: icona snob per antonomasia, ex modella, parigina doc, Carine Roitfeld è nata il 19 settembre 1954.

image
Un primo piano di Carine Roitfeld
image
Figura controversa del fashion biz, la Roitfeld è stata direttore di Vogue Paris
image
Musa iconica di Karl Lagerfeld e Tom Ford, ha collaborato a lungo con loro

image
Capi ed accessori in pelle immancabili nel suo guardaroba


Figlia di un produttore cinematografico trasferitosi a Parigi, appena diciottenne l’atletica Carine viene notata per le strade della capitale francese da un fotografo britannico, e inizia a lavorare come modella. Segue un impiego come scrittrice e stilista per l’edizione francese di Elle.

Open-minded e ribelle nella vita privata come sul lavoro, la fashion editor instaura una lunga relazione, mai sfociata in un matrimonio, con Christian Restoin: il rapporto dura più di trent’anni e vede la nascita di due figli, Julia Restoin Roitfeld, nata nel 1980, e Vladimir Restoin Roitfeld, nato nel 1984. La figlia Julia nel 1990 viene fotografata da Mario Testino per Vogue Bambini.

Carine Roitfeld e Mario Testino iniziano una frequente collaborazione, firmando alcuni tra i servizi più famosi di Vogue America e Vogue Parigi. Intanto la Roitfeld inizia un fruttuoso sodalizio artistico anche con Tom Ford quando quest’ultimo è alla direzione creativa di Gucci e di Yves Saint-Laurent. Nel 2001 si concretizza per lei il sogno di qualsiasi fashion editor: il direttore di Condé Nast Jonathan Newhouse le offre la direzione di Vogue Paris. È la consacrazione ufficiale a guru della moda.

Gli shooting e le campagne pubblicitarie da lei curati a volte sortiscono l’effetto di vere e proprie bombe mediatiche, cui seguono talvolta infinite polemiche: un esempio è lo shoot in cui la fashion editor si schiera apertamente a favore delle pellicce, con una Raquel Zimmermann che mostra il dito medio agli ambientalisti, in una lussuosa mise in pelliccia. Un’eleganza sofisticata immediatamente riconoscibile nei lavori firmati Carine Roitfeld, che mostrano donne come dive: personalissimo il suo styling, che esalta la femminilità più autentica.

image
Camicia e gonna bodycon in pelle con borchie: lo stile Carine Roitfeld è borghese con un tocco rock’n’roll
image
Icona di stile e stylist tra le più famose al mondo, Carine Roitfeld è stata modella
image
Capispalla importanti e nero passepartout per la fashion editor
image
Immancabili le pellicce nel suo guardaroba

image
Collaborazioni con Elle ed esperienze come modella nel curriculum della Roitfeld, prima di approdare a Vogue Paris


Nel 2006 alcune indiscrezioni la vogliono alla guida di Harper’s Bazaar, al posto di Glenda Bailey, ma nulla accade fino al 2010. Il 17 dicembre di quell’anno, dopo dieci anni alla direzione di Vogue France, Carine Roitfeld rassegna le proprie dimissioni a seguito delle polemiche suscitate da un suo shooting con protagoniste bambine, che ammiccano in pose ritenute troppo provocanti, considerata l’età. Il suo posto alla direzione del celebre magazine viene preso da Emmanuelle Alt, già redattrice moda sotto la direzione della stessa Roitfeld. Carine Roitfeld torna quindi a lavorare freelance, collaborando alle campagne Autunno/Inverno 2011 e Primavera/Estate 2012 di Chanel. Nello stesso anno esce il suo libro Irreverent, edito da Rizzoli.

image
Amata ed odiata, la fashion editor è una figura chiave nel fashion biz

image
Carine Roitfeld è stata per dieci anni direttrice di Vogue France


Ultimamente si parla fa tanto di ladylike: lo stile di Carine Roitfeld rispecchia in pieno questa definizione. Sobria ma sempre stilosa, la stylist predilige pencil skirts e camicie, per una femminilità discreta e un’eleganza minimale. Nero passepartout nei suoi outfit, ricercati ma minimal-chic. Perfetta nelle sue mise a tubino, come anche negli outfit più eccentrici, che non scadono mai in banale esibizionismo. Cappotti voluminosi e pellicce a pelo lungo si mixano a gonne discrete ma sexy che valorizzano la sua figura esile in modo gentile. Uno stile molto francese: “Avere cattivo gusto in modo elegante” è la sua massima in fatto di eleganza. Musa iconica di se stessa, vera e propria diva del fashion biz, la giornalista non lesina in capi ed accessori di pelle, pellicce (con buona pace degli animalisti!) e tacchi a stiletto. Lei stessa definisce il suo stile borghese ma con un tocco rock’n’roll.

Catherine McNeil per CR Fashion Book, styling di Carine Roitfeld
Catherine McNeil per CR Fashion Book, styling di Carine Roitfeld
Daria Strokous ritratta da Steven Meisel per Dior Golden Jungle, Autunno/Inverno 2012. Styling di Carine Roitfeld
Daria Strokous ritratta da Steven Meisel per Dior Golden Jungle, Autunno/Inverno 2012. Styling di Carine Roitfeld
Raquel Zimmerman fotografata da Mario Testino per Vogue Paris, agosto 2008. Styling di Carine Roitfeld
Raquel Zimmerman fotografata da Mario Testino per Vogue Paris, agosto 2008. Styling di Carine Roitfeld

Aymeline Valade ritratta da Mario Testino per V Magazine Aurunno 2011, stryling di Carine Roitfeld
Aymeline Valade ritratta da Mario Testino per V Magazine Aurunno 2011, stryling di Carine Roitfeld


Ora la signora dello charme parigino ha fondato CR Fashion Book, un magazine semestrale che porta le iniziali del suo nome, quel CR tanto caro ai lettori di Vogue, con cui era solita firmare i suoi editoriali. La rivista, prestigiosa e dalla linea editoriale estremamente sofisticata, ha aperto i battenti a settembre 2012. Acclamata nel front row delle sfilate più importanti, reduce da una collaborazione con la catena giapponese Uniqlo, per cui ha firmato una collezione, lo stile Roitfeld è assolutamente da copiare.


Potrebbe interessarti anche:
Alber Elbaz lascia Lanvin

Lo stile di Candela Novembre

Qualcuno diceva che lo stile è qualcosa di innato, qualcosa che parte da dentro, dai meandri dell’anima e da un indefinibile mix di personalità, intelligenza e garbo. Partendo da questo assunto, appare chiaro come per alcune donne la definizione di icona di stile appaia riduttiva.

Candela Pelizza Novembre è un nome tra i più conosciuti del fashion biz: it girl, trendsetter, brillante imprenditrice di se stessa e mamma di due bambine, oltre che modella. La sua personalità e un innato senso dello stile l’hanno portata a divenire una delle maggiori influencer, seguitissima su Instagram e acclamata come una diva ad ogni uscita pubblica, per i suoi outfit che rasentano l’arte.

Candela nasce in Argentina: eclettica e curiosa, fin da ragazzina è una mente vivace, desiderosa di conoscere il mondo e di aprirsi a nuove culture: il lavoro di modella la porta in Italia, appena diciassettenne. La sua è una bellezza sofisticata, forse lontana dai cliché imposti oggigiorno: aggraziata, delicata, ricorda quasi una Audrey Hepburn dei nostri giorni.

novembre

candela

image

image

A Milano la bella Candela trova la sua seconda patria, grazie al lavoro come modella. Non una bellezza aggressiva, ma un sorriso dolce e un candore rassicurante: in un mondo in cui apparire è condicio sine qua non, Candela Novembre non ha bisogno di ostentare la sua carica hot e questo la rende diversa. Una donna di carattere, mamma di due bellissime bimbe dai nomi evocativi, Verde e Celeste.

image

image

image

image

image

image

Candela Novembre si impone all’attenzione del fashion biz in pochissimo tempo: la modella ama fotografare la vita che la circonda, che si tratti di abiti o di attimi rubati, di souvenir di viaggi in terre lontane o di un sorriso delle sue figlie. Il suo diario aperto al pubblico, su Instagram, attrae un pubblico sempre più vasto e il clamore mediatico non tarda ad arrivare: Grazia la vuole come it girl, mentre Glamour la nomina nel 2014 “Migliore donna dell’anno”, accanto a nomi del calibro di Poppy Delevingne e Diane Kruger.

image

image

image

image

Un gusto personalissimo nel creare i suoi fatidici outfit e un approccio quasi ludico alla moda, che le fa scegliere cosa indossare in base al mood della giornata. Disimpegno e carattere unito alla capacità di mixare: tanti sono i nomi prediletti dalla it girl, da Moschino a Jil Sander, da Costume National a MSGM, da Normaluisa alle borse di Paula Cademartori. Ma accanto alle firme e ai pezzi di design spuntano i capi low cost, e l’amore per i mercatini vintage, inedite fucine di idee sempre nuove. Lo stile di Candela Novembre riflette la sua personalità: una predilezione per il total white, indossato anche durante l’ultima settimana della moda parigina; largo a colori vitaminici, stampe optical, denim patchwork ed una vera passione per le fantasie geometriche, che su di lei diventano quasi un omaggio al Cubismo.

image

cand

cand2

candcand

Spontanea, entusiasta e brillante, Candela Novembre è anche un’imprenditrice di successo. Creatrice di Lampoon, fucina di idee e scambio tra designer e stilisti nonché e-shop per veri gourmet: si respira un’eleganza di stampo internazionale, declinata in vere e proprie chicche di cultura visiva e non solo, per un magazine che vede al suo interno professionisti del calibro di Carlo Mazzoni, apprezzato scrittore e già direttore de L’Officiel Italia, e Giovanni Dario Laudicina, fashion editor.

“È di moda non essere di moda”: questa è una delle massime preferite da Candela Novembre: perché la personalità è un valore evergreen.

(Foto copertina Settimio Benedusi)


Potrebbe interessarti anche:
Caroline de Maigret: parisienne chic

Parronchi Cashmere: il glamour per l’Autunno/Inverno

Il lusso che diviene prerogativa quotidiana, per una collezione all’insegna della femminilità più ricercata e glamour. Parronchi Cashmere per l’A/I 2015-2016 si rivolge ad una donna contemporanea e moderna, che non rinuncia alla qualità artigianale e a suggestioni luxury.

Capi esclusivi e pregiati, che coniugano mirabilmente un’attenta ricerca stilistica ad un design mai convenzionale. Stampe jacquard in linea con le tendenze attuali che si ispirano ai Sixties; suggestioni vagamente British e retrò per la maglieria, che diviene protagonista assoluta, tra maglie, abiti, pantaloni, gonne e cappotti, per un guardaroba versatile e creativo.

Eleganza evergreen per gli accostamenti black & white dei cappotti dalle linee geometriche. Tessuti finemente lavorati, con punti luce appena accennati che fanno capolino dalle trame, che svelano la cura per il prodotto artigianale. Preziosi filati per una donna sofisticata e attenta alla qualità.

image

image

image

image

La magia del Nord diventa glamour per capispalla profilati in pelliccia, perfetti per affrontare il freddo invernale. Il punto maglia a costa inglese abbinato alla volpe argentata coniuga suggestioni rustiche ad elementi extra lusso. Sofisticate le mantelle profilate in morbida pelliccia, da indossare su abiti in raso in tinta unita o in Principe di Galles, per conferire ad ogni outfit suggestioni bon ton.

La palette cromatica dei morbidi cardigan e pull varia dal bianco al nero passando per grigi mélange: il cashmere conferisce nobiltà al mohair garzato. Tante le proposte di maglieria 100% cashmere di Parronchi Cashmere, dove interpretazioni di nuovi tagli e dettagli di stile conferiscono nuova vita al guardaroba invernale. Tweed sale e pepe dall’aspetto un po’ ruvido si rivelano morbidissimi al tatto: insolito ma assai riuscito il contrasto con i dettagli in pizzo valenciennes.

image

image

image

Mood sporty-chic per le proposte di maglieria, la cui femminilità viene sapientemente accentuata dall’accostamento con fluttuanti bluse di raso di seta o camicie in crêpe de Chine dal taglio rigorosamente sartoriale.

Urban chic per le nuance metropolitane, che evocano magistralmente atmosfere “foggy”, nebbiose e autunnali. Il grigio, insieme ai bianchi e neri, si stempera nel raffinato rosa cipria, con tocchi di fucsia e di giallo dorato, per conferire un tocco di classe al vostro guardaroba.

image

image

image

Una collezione che saprà stupirvi con una femminilità delicata e stylish, per affrontare il freddo con stile.

Miroslava Duma: la zarina della moda

Tra le icone fashion contemporanee è la numero uno, la più affascinante e la più ammirata. Immancabile presenza nei front row delle sfilate, blogger e it girl, Miroslava Mikheeva Duma, detta Mira, è nata il 10 marzo 1985 a Surgut, nella ricca regione del Tyumen, in Siberia. Figlia di un senatore, nel 2008 si laurea in International Business and Business Administration presso il Moscow State Institute of International Relations (MGIMO).

In pochissimi anni Miroslava Duma si impone come icona di stile, autorevole trendsetter e fashion editor. Amatissima dai suoi followers su Instagram, per la sua bellezza minuta e la creatività dei suoi outfit si è imposta all’attenzione dei media a livello internazionale.

La sua carriera è iniziata come quella di quasi tutti i blogger, postando le foto dei suoi outfit su siti come The Sartorialist. La svolta si profila quando viene scelta come Special Projects Editor di Harper’s Bazaar: entra così nel giornalismo di moda dalla porta principale. Lavora poi come scrittrice contributor freelance per Vogue, Tatler, Forbes, Glamour Russia e OK Magazine.

image
Miroslava Duma è nata il 10 marzo 1985 a Surgut, in Siberia
image
Trendsetter ed icona di stile tra le più ammirate, la carriera di Miroslava Duma è iniziata come fashion blogger
image
Mood optical per la fashion editor alla New York Fashion Week
image
Suggestioni orientali ed eleganza esotica per Mira Duma
image
La sua carriera nel giornalismo inizia da Harper’s Bazaar

image
Mira Duma ha alle spalle numerose collaborazioni con magazine del calibro di Vogue, Glamour, Tatler Russia


Nel 2011 fonda Buro 24/7, una piattaforma online che tratta di arte, architettura, cinema, moda, lifestyle, musica e stile. Buro 24/7 viene definito dalla stessa giornalista come “un ufficio informazioni aperto 24 ore al giorno, sette giorni su sette”. La piattaforma dal lancio è cresciuta fino a contare undici Paesi, tra cui Australia, Azerbaijan, Europa centrale, Kazakistan, Malesia, Medio Oriente, Mongolia, Russia, Singapore e Ucraina.

Brillante investitrice, Miroslava Duma è stata ambasciatrice per la collezione di gioielleria di Chanel ispirata al design del 1932 e ha lavorato per Louis Vuitton per il lancio di una campagna intitolata “Small is Beautiful” per celebrare la nuova linea di mini borse.

image
Una mise romantica nel trench Valentino
image
Dalla Russia con amore in total look Chanel
image
Una predilezione per capi bon ton
image
Nel 2011 Miroslava Duma fonda Buro 24/7, portale di moda, lifestyle e cultura
image
Lo stile della fashion editor non teme accessori importanti, meglio se abbinati a capi low cost

image
Tanta femminilità nelle gonne e nella camicia col fiocco


Definita dal Financial Times “una forza dell’industria del fashion”, lodata da Vogue per le sue doti di brillante imprenditrice, per Fashion Diva Design lei è “la It Girl”. Icona dello streetstyle, il suo stile è sfarzoso e sofisticato: l’opulenza tipicamente sovietica si mixa brillantemente al misterioso charme siberiano. Largo a colbacchi di pelliccia, stampe optical, accessori importanti, per un mood barocco ed eclettico. Ma lo stile di Mira Duma non lesina elementi bon ton, evidenti nella sua predilezione per cappottini ladylike e colori pastello, nelle camicie con fiocco e nelle gonne. Outfit studiati con precisione certosina: il segreto dell’eleganza di Mira Duma è la capacità di osare, mixando capi extra lusso come le borse Hermès ad elementi low cost. La fashion editor è sposata con il magnate Aleksey Mikheev, dal quale ha avuto due figli, George nato nel 2010 e Anna nata nel 2014. Una icona che ci riserverà ancora molte sorprese.

image
Miroslava Duma per Vogue UK, marzo 2014
image
Sposata con un magnate russo, la Duma ha già due figli
image
Immancabile presenza nei front row delle sfilate,, gli outfit di Miroslava Duma sono sempre studiati fin nei minimi dettagli.

image
Fascino in miniatura per la blogger, che non arriva al metro e settanta



Potrebbe interessarti anche:
Olivia Palermo: la ragazza dal guardaroba perfetto

Il glamour anni Cinquanta visto dall’obiettivo di Lillian Bassman

Fotografie come schizzi, in cui il colore tratteggia scene di un’antica e forse perduta eleganza. Mistero, allure e glamour, la filigrana spessa che sa di antico, l’arte di padroneggiare con disinvoltura l’esposizione e le sfumature: gli scatti di Lillian Bassman ci portano in una dimensione onirica in cui moda e arte si incontrano, in un mirabile gioco di chiaroscuri.

Un profilo appena illuminato da un raggio di luce, la curva delicata di un cappellino, l’ombra di un fiocco, e ancora la suggestione dei viaggi in treno, gli sguardi persi fuori dal finestrino, i pensieri che vagano: le foto di Lillian Bassman raccontano delle storie. Scatti intimi e delicati, all’insegna di un buon gusto oggi tristemente in disuso e di una femminilità che sa ancora di trine e vezzi. Fotografie che sanno di magia, l’artista Bassman riesce ad emozionare ad ogni scatto.

image
Mary Jane Russell fotografata da Lillian Bassman per Harper’s Bazaar, Le Pavillon, New York, 1950
image
Barbara Mullen con un cappotto di Ben Khan, Harper’s Bazaar New York, Novembre 1954
image
Suzy Parker, Harper’s Bazaar, New York 1955
image
Lillian Bassman nasce a New York il 15 giugno 1917

image
Nella sua lunghissima carriera Lillian Bassman ha lavorato a lungo per Harper’s Bazaar


Nata il 15 giugno 1917 a Brooklyn da due intellettuali ebrei immigrati dall’Ucraina, Lillian studia alla Textile High School di Manhattan con Alexey Brodovitch e consegue il diploma nel 1933. Durante i suoi studi conosce il fotografo Paul Himmel, con cui convola a nozze nel 1935. Lillian Bassman è stata una delle fotografe di moda più longeve in assoluto: la sua lunghissima carriera inizia negli anni Quaranta, dapprima come assistente dello stesso Brodovitch, all’epoca direttore artistico di Harper’s Bazaar. Lillian firma un contratto per Junior Bazaar e successivamente per la rivista principale.

image
Un ritratto di Lillian Bassman
image
Evelyn Tripp per Harper’s Bazaar, New York 1954
image
Barbara Vaughn in abito Ficol, New York, 1956

image
Dovima. New York, 1954


Le prime foto sono a colori; sotto la guida di Brodovitch inizia invece a scattare prevalentemente in bianco e nero, dando vita a degli insuperabili capolavori stilistici. Tra i suoi maestri vi furono anche Richard Avedon e George Hoyningen-Heune, che la iniziò ai segreti della camera oscura. Dalla fine degli anni Quaranta fino ai primi anni Settanta il lavoro di Lillian Bassman nella fotografia di moda è incessante: la fotografa è mirabile testimone del glamour anni Cinquanta.

Le sue modelle in lingerie incantano e seducono con classe, le donne da lei ritratte mentre viaggiano da sole a bordo di eleganti vagoni di prima classe sono donne indipendenti, molto diverse dall’angelo del focolare tipicamente anni Cinquanta. Donne forti, come forti sono i contrasti delle sue foto.

image
Lillian Bassman studiò presso la Textile High School di Manhattan con Alexey Brodovitch
image
Suzy Parker fotografta da Lillian Bassman per Harper’s Bazaar, luglio 1955
image
Il treno è una costante nelle foto di Lillian Bassman, dove sofisticate signore viaggiano in eleganza
image
Delusa dalla fotografia di moda, negli anni Settanta la celebre fotografa distrusse i negativi che aveva conservato durante la sua vita

image
Barbara Mullen in giacca Pauline Trigère e cappello Lilly Dachè. 1955


Presto delusa dalla fotografia di moda contemporanea, alla quale si sente via via più estranea, negli anni Settanta la Bassman distrugge tutti i negativi che aveva messo da parte: è il lavoro di una vita, e sarebbe stata una irrimediabile perdita se quegli stessi negativi non fossero stati ritrovati, nel corso degli anni Novanta. Un patrimonio smisurato dal valore incommensurabile, che testimonia quasi mezzo secolo.

Negli ultimi anni della sua vita Lillian Bassman si dedica alla pittura e all’insegnamento alla Parson’s School of Design. L’artista fa un ritorno trionfale nella moda solo negli anni Novanta, dove coniuga la camera oscura alla fotografia digitale. Sicura di sé, l’avvento del digitale non la spaventa e l’artista padroneggia con naturalezza anche Photoshop per manipolare le immagini.

image
Mary Jane Russell, Le Pavillon, New York, Harper’s Bazaar, aprile 1955
image
Uno scatto risalente al 1955
image
Ancora il topos del viaggio in treno in uno scatto che cattura il glamour anni Cinquanta
image
Cappellino Philipp Treacy, Vogue Germania, 1998
image
Celebrazione della femminilità Fifties, i corsetti e le piume

image
La lingerie anni Cinquanta protagonista degli scatti di Lillian Bassman


Nonostante gli anni di assenza dalla scena, Lillian Bassman viene acclamata come un guru della fotografia di moda ed è ricercatissima: John Galliano le commissiona diversi lavori, così come le riviste Vogue e New York Times. Nel 2009, dopo una vita trascorsa insieme e ben 73 anni di matrimonio, muore il marito Paul Himmel. La fotografa si spegne a Manhattan tre anni più tardi, il 13 febbraio del 2012, all’età di 94 anni. Ma i suoi scatti sono ricordati come degli assoluti ed originalissimi capolavori.

image
La fotografa si è spenta nel febbraio del 2012
image
Suzy Parker in turbante, 1952
image
La fotografia di Lillian Bassman vede un delicato gioco di luci e una femminilità antica e sofisticata
image
Ancora protagonista la lingerie
Barbara Mullen, 1958
Barbara Mullen, 1958

image
Lillian Bassman per Gossard, 1997



Potrebbe interessarti anche:
L’arte fotografica di Louise Dahl-Wolfe

Halston, il re del glamour anni Settanta

Chi ha vissuto negli anni Settanta non può non ricordare i suoi capi. Linee pulite ed essenziali si uniscono al glam tipico degli anni Settanta, per capi che divengono emblema di un’epoca. Roy Halston Frowick nasce nel 1932 a Des Moines, Iowa. Già nella prima infanzia crea abiti per la madre e la sorella e ben presto inizia a disegnare cappelli.

Nel 1952 si trasferisce a Chicago, dove frequenta un corso serale presso la School of the Art Institute e contemporaneamente lavora come visual merchandiser per mantenersi agli studi.

Farrah Fawcett in Halston
Farrah Fawcett in Halston


L’anno seguente, nel 1953, inizia la sua attività di creatore di cappelli, riscuotendo grande clamore: Kim Novak, Deborah Kerr e Gloria Swanson sono solo alcune delle star che indossano le sue creazioni. Nel 1957, dopo avere inaugurato la sua prima boutique, si trasferisce a New York, dove inizia a lavorare per la celebre stilista Lilly Daché. Nel giro di un anno viene nominato co-designer della maison, incarico che lascia per passare alla Bergdorf Goodman.

Jerry Hall in Halston
Jerry Hall in Halston


Halston balzò agli onori della cronaca per aver disegnato il cappellino indossato da Jackie Kennedy alla cerimonia di insediamento alla Casa Bianca del marito, nel 1961. Inoltre amarono i suoi cappelli personalità del calibro di Rita Hayworth, Diana Vreeland e Marlene Dietrich.

Pat Cleveland in passerella per Halston
Pat Cleveland in passerella per Halston


Definito da Newsweek come il designer più interessante d’America, nel 1966 passò dalla creazione di cappelli alla creazione di abiti, inaugurando la sua prima boutique in Madison Avenue nel 1968. L’anno seguente, nel 1969, lanciò la sua prima linea di prêt-à-porter, Halston Limited.

Ancora Pat Cleveland per Halston
Ancora Pat Cleveland per Halston


Come egli stesso dichiarò in un’intervista rilasciata a Vogue, ciò che più gli stava a cuore, nella creazione dei capi, era la funzionalità. Odiava tutto ciò che non fosse funzionale, come fiocchi o cuciture inutili; le sue collezioni fin dal principio si distinsero per un minimalismo funzionale. Si trattava di capi eleganti e sexy ma dalle linee semplici e pulite.

Halston su Vogue US 1973, foto di Richard Avedon
Halston su Vogue US 1973, foto di Richard Avedon


Nel 1972 brevettò l’Ultra suede, un particolare tessuto facilmente lavabile anche in lavatrice, comodo e perfettamente adattabile alla silhouette. Il suo halter dress, ideato due anni più tardi, è entrato nei dizionari di moda: quando parliamo di scollatura all’americana, parliamo di Halston, che ne fu l’inventore. La sua donna era una sirena della disco glam di fine anni Settanta. I suoi abiti, perfetti per un party in piscina, erano la perfetta incarnazione del mito americano. Colori caldi come il bronzo, l’oro, l’argento, il fucsia, il blu elettrico e tessuti come il cachemire, il jersey e la seta.

Elsa Peretti in passerella per Halston
Elsa Peretti in passerella per Halston


Il jet set internazionale cadde ai suoi piedi. Tra le sue più fedeli clienti troviamo Anjelica Huston, Lauren Bacall, Margaux Hemingway, Elizabeth Taylor, Bianca Jagger e Liza Minnelli.

Jerry Hall in Halston per Vogue US, 1975
Jerry Hall in Halston per Vogue US, 1975


Dal 1968 al 1973 il fatturato del brand si stima intorno ai 30 milioni di dollari. Nel 1975 Max Factor realizzò la prima fragranza col nome della maison. Secondo Vogue, Halston contribuì a rendere popolare il caftano, disegnando diversi modelli per Jackie Kennedy.

Campagna pubblicitaria Halston, anni Settanta
Campagna pubblicitaria Halston, anni Settanta


Personalità emblematica di quegli anni, Roy Halston fu assiduo frequentatore dello Studio 54 ed intimo amico di Liza Minnelli ed Andy Wahrol. Dopo una vita di eccessi, si ritirò a metà degli anni Ottanta. Nel 1988 risultò positivo al test dell’HIV e morì due anni dopo, nel 1990, per complicanze legate al virus.

Le Halstonettes -come venivano chiamate le sue modelle- tra le quali spicca Anjelica Huston
Le Halstonettes -come venivano chiamate le sue modelle- tra le quali spicca Anjelica Huston


Oggi resta la sua eredità. Il marchio, dopo diverse vicissitudini legate a scelte sbagliate, è stato acquistato nel 2011 da Ben Malka, già presidente del gruppo BCBG Max Azria. Halston continua ad essere sinonimo di stile e si contraddistingue ancora oggi come uno dei marchi più venduti negli Stati Uniti.

AltaRoma 2015: Sfumature di “Grigio” da Renato Balestra

Scala di grigio da Renato Balestra per la nuova collezione A/I 2016, capi lussuosi, tessuti palpabili e leggeri, dettagli preziosi in stile art nouveau.

La collezione è stata presentata in occasione di AltaRoma 2015, che ha visto ancora una volta la capitale romana protagonista e scenario di punta dell’alta moda italiana.

Renato Balestra che insieme con altri grandi nomi rappresenta un’autentica eccellenza italiana per la moda nel mondo, si è lasciato sfuggire qualche affermazione riguardo al futuro della moda italiana:

“Alta Roma vuole puntare sui giovani? Ben venganoha affermato Balestrama non devono essere buttati allo sbaraglio. A Roma devono presentare una vera alta moda, se vogliono fare il pret-a-porter che vadano a Milano. Sono d’accordo nell’insegnare ai giovani, ma per farli sfilare devono mostrare talento, conoscere il glamour, sapere che cosa vuol dire rendere belle e chic le donne”.

2

1

3

Nel suo atelier a Prati lo stilista ha presentato una donna dalla silhouette sofisticata e longilinea i cui tessuti preziosi accarezzano il corpo con dettagli a spina di pesce, Swarovski, strisce di velluto, tulle ricamato, pellicce composte di fili lurex. Una collezione dedicata ad una donna sensuale e ultraglam ma anche alle più giovani che amano il vero lusso.

4

5

Grigio pallido, madreperla o platino sono solo alcune delle tonalità che ha scelto Balestra per la nuova collezione.

Glamour, eccellenza sartoriale, bellezza e storia hanno completato il quadro di questa fantastica passerella!

7

6