Teschi e scritte manifesto come Wild e Heroes: il nuovo dandy firmato Ermanno Scervino non è solo vanità.
La collezione autunno/inverno 16-17 attinge allo sport per l’utilizzo di tessuti tecnici e al glam attraverso le ruches delle camicette. Il parka military-chic con cappuccio in pelliccia e il robe manteau impreziosito di cristalli, elevano la collezione a livelli altissimi.
Del resto siamo sempre stati abituati all’opulenta eleganza dello stilista italiano che, senza troppi eccessi, è riuscito a far catalizzare l’attenzione dei media sulle sue collezioni.
Principe di Galles sui pantaloni dalla linea sartoriale e cappotti con manicotti in pelliccia bastano per disegnare un uomo di buone maniere, sofisticato e intelligente.
I pullover si dipingono di righe in stile marinière e il denim spalmato ci rivela un uomo dall’animo rock.
Insomma, svariate ispirazioni per un unico obiettivo: rivelare al mondo il vero volto del dandy contemporaneo.
Toni cupi compongono la collezione. Un elegante blu notte è il re indiscusso della collezione ma non mancano un evergreen come il nero e tonalità più scintillanti come il grigio che si veste di filati laminati. Ad alleggerire il progetto dello stilista, il verde e il cammello.
Ultima parola spetta agli accessori, curati nei dettagli anch’essi. Tracolle in pelle, stringate e sciarpe corpose delineano il profilo di una collezione da vero gentleman.
Anche se siamo già a Novembre, il tempo per fortuna resiste ancora, non lamentiamoci 😉
Pero’ ho sempre un problema: non so mai cosa indossare.
Perché durante il giorno, quando c’e il sole, si sta bene – ma appena il sole cala, diventa freddino.
Allora verrebbe voglia di optare per un cappotto invernale, ma no, farebbe troppo caldo, e invece con solo una giacca farebbe troppo freddo.
La soluzione potrebbe essere vestirsi a strati: togliere e aggiungere a proprio piacimento. Ma non sempre è la più confortevole – quella migliore in assoluto è la scelta del poncho! Elegante, caldo e comodo allo stesso tempo.
Portabile con un look casual durante il giorno o con un look più elegante di sera… sta bene su tutto!
E quando inizierà l’inverno più rigido, si puo’ usare sopra il cappotto o giacca di pelle, o usarlo come sciarpa gigante.
La varietà è immensa oggi – sarà difficile fare una scelta. Io ho optato per questo stupendo poncho animalier di Burberry, per dare un tocco di colore ed una nota piccante al mio outfit !
Love B
ENGLISH VERSION
Although we are already in November, the weather is still holding up, and of course no complaints here.
But, I don’t know about you, I am kinda having a hard time figuring out what to wear.
‘Cause during the day with the sun it is nice and warm but as soon as you get out of the sun it gets kind of chilly.
A winter coat is still too warm and a jacket too cold.
Now an option could be layers, just take off or add according to the temperature.
But that is not always the most comfortable option or most flattering….a better one is the poncho.
Because you still look elegant and are warm and comfy at the same time.
You can wear it with a casual day look or with a more elegant evening look…and it’s all ok.
And when it really does get colder you can throw it on top of your coat or leather jacket, or just use it as a huge scarf.
The variety is huge nowadays and it will be hard to make a choice. I of course opted for this gorgeous animalier one from Burberry for a bit more color and spice.
Chi ha vissuto negli anni Settanta non può non ricordare i suoi capi. Linee pulite ed essenziali si uniscono al glam tipico degli anni Settanta, per capi che divengono emblema di un’epoca. Roy Halston Frowick nasce nel 1932 a Des Moines, Iowa. Già nella prima infanzia crea abiti per la madre e la sorella e ben presto inizia a disegnare cappelli.
Nel 1952 si trasferisce a Chicago, dove frequenta un corso serale presso la School of the Art Institute e contemporaneamente lavora come visual merchandiser per mantenersi agli studi.
L’anno seguente, nel 1953, inizia la sua attività di creatore di cappelli, riscuotendo grande clamore: Kim Novak, Deborah Kerr e Gloria Swanson sono solo alcune delle star che indossano le sue creazioni. Nel 1957, dopo avere inaugurato la sua prima boutique, si trasferisce a New York, dove inizia a lavorare per la celebre stilista Lilly Daché. Nel giro di un anno viene nominato co-designer della maison, incarico che lascia per passare alla Bergdorf Goodman.
Halston balzò agli onori della cronaca per aver disegnato il cappellino indossato da Jackie Kennedy alla cerimonia di insediamento alla Casa Bianca del marito, nel 1961. Inoltre amarono i suoi cappelli personalità del calibro di Rita Hayworth, Diana Vreeland e Marlene Dietrich.
Definito da Newsweek come il designer più interessante d’America, nel 1966 passò dalla creazione di cappelli alla creazione di abiti, inaugurando la sua prima boutique in Madison Avenue nel 1968. L’anno seguente, nel 1969, lanciò la sua prima linea di prêt-à-porter, Halston Limited.
Come egli stesso dichiarò in un’intervista rilasciata a Vogue, ciò che più gli stava a cuore, nella creazione dei capi, era la funzionalità. Odiava tutto ciò che non fosse funzionale, come fiocchi o cuciture inutili; le sue collezioni fin dal principio si distinsero per un minimalismo funzionale. Si trattava di capi eleganti e sexy ma dalle linee semplici e pulite.
Nel 1972 brevettò l’Ultra suede, un particolare tessuto facilmente lavabile anche in lavatrice, comodo e perfettamente adattabile alla silhouette. Il suo halter dress, ideato due anni più tardi, è entrato nei dizionari di moda: quando parliamo di scollatura all’americana, parliamo di Halston, che ne fu l’inventore. La sua donna era una sirena della disco glam di fine anni Settanta. I suoi abiti, perfetti per un party in piscina, erano la perfetta incarnazione del mito americano. Colori caldi come il bronzo, l’oro, l’argento, il fucsia, il blu elettrico e tessuti come il cachemire, il jersey e la seta.
Il jet set internazionale cadde ai suoi piedi. Tra le sue più fedeli clienti troviamo Anjelica Huston, Lauren Bacall, Margaux Hemingway, Elizabeth Taylor, Bianca Jagger e Liza Minnelli.
Dal 1968 al 1973 il fatturato del brand si stima intorno ai 30 milioni di dollari. Nel 1975 Max Factor realizzò la prima fragranza col nome della maison. Secondo Vogue, Halston contribuì a rendere popolare il caftano, disegnando diversi modelli per Jackie Kennedy.
Personalità emblematica di quegli anni, Roy Halston fu assiduo frequentatore dello Studio 54 ed intimo amico di Liza Minnelli ed Andy Wahrol. Dopo una vita di eccessi, si ritirò a metà degli anni Ottanta. Nel 1988 risultò positivo al test dell’HIV e morì due anni dopo, nel 1990, per complicanze legate al virus.
Oggi resta la sua eredità. Il marchio, dopo diverse vicissitudini legate a scelte sbagliate, è stato acquistato nel 2011 da Ben Malka, già presidente del gruppo BCBG Max Azria. Halston continua ad essere sinonimo di stile e si contraddistingue ancora oggi come uno dei marchi più venduti negli Stati Uniti.