Franco Moschino: l’eredità di un genio iconoclasta

Franco Moschino: l’eredità di un genio iconoclasta

Entrare nella mostra FRANCO MOSCHINO. IL GENIO VISIONARIO è come varcare la soglia di un universo parallelo, dove la moda incontra l’arte, la provocazione si fonde con l’eleganza, e ogni dettaglio trasmette indipendenza creativa. 

In occasione del 30° anniversario dalla scomparsa di Franco Moschino, l’Art Directors Club Italiano offre un tributo che è tutto fuorché convenzionale: una celebrazione della sua audacia, della sua ironia e della sua capacità di (ri)trasformare il mondo della moda in una tela da ridisegnare.

La mostra, che ha inaugurato il 22 novembre presso la MyOwnGallery di Superstudio a Milano, non è una semplice esposizione ma un’esperienza immersiva. L’obiettivo è chiaro: ricordare il designer che ha osato deridere la moda, i suoi dogmi e persino se stesso, con un’ironia che ancora oggi fa scuola.

Uno sguardo attraverso l’obiettivo di Stefano Pandini

Curata da Giuseppe Mastromatteo e Pierpaolo Pitacco, la mostra trova il suo cuore pulsante nelle fotografie di Stefano Pandini, che catturano l’essenza dissacrante di Moschino.

Tra pannelli fotografici e video interviste con protagonisti della cultura pop anni ’80 e ’90 – da Manuel Agnelli a Luca Stoppini – si ricostruisce il mosaico di un creativo inarrestabile. La narrazione è vivace, critica, piena di quel senso di libertà che Moschino ha sempre difeso, dentro e fuori le passerelle.

Parte del progetto è anche dedicato alla beneficenza: il libro fotografico e una serie di fotografie certificate Fine Art di Pandini saranno in vendita in loco e l’incasso verrà devoluto all’Hospice di Abbiategrasso, organizzazione sostenuta dalla fondazione Moschino.

Ad arricchire ulteriormente l’esperienza, un corner dedicato a opere originali del designer, appartenenti alla collezione privata di Pandini, che evocano una nostalgia capace di parlare anche alle nuove generazioni. È qui che si capisce quanto Moschino fosse più di uno stilista: era icona, artista, filosofo contemporaneo, critico sociale che usava la moda come strumento di comunicazione e protesta.

Moschino, ribelle con uno scopo

L’industria della moda poteva – e doveva – essere di più. Ironia, critica sociale e pacifismo si intrecciano nei suoi capi, che non sono semplici abiti ma veri e propri manifesti. Moschino anticipava i tempi, parlando di ecologia e sostenibilità quando ancora non erano trend, ma necessità ignorate. Il suo rifiuto delle convenzioni, la ferma volontà di non cercare consenso, e il disprezzo per il conformismo lo rendono oggi più attuale che mai.

Ecco perché questa mostra è molto più di un evento celebrativo: è un manifesto. Una dichiarazione di indipendenza creativa in un’epoca in cui la moda rischia di diventare schiava di like e approvazioni virtuali.

Moschino, con il suo stile inimitabile, ci ricorda che l’ironia è un’arma di ribellione, un antidoto al conformismo, e che sorridere può essere un atto rivoluzionario.

Un tributo alle nuove generazioni

Il dialogo con i giovani talenti dell’Istituto Marangoni, che Moschino ha frequentato a sua volta, è un ulteriore tassello della mostra. Attraverso progetti ispirati alla sua visione anticonformista, gli studenti reinterpretano la sua eredità, dimostrando quanto il suo linguaggio sia ancora vivo e capace di ispirare.

La partnership con Marangoni, insieme al supporto di sponsor come Neutro Roberts e Hogarth, sottolinea l’importanza di tramandare il suo messaggio. Non si tratta solo di celebrare il passato, ma di usarlo come punto di parteza per ridisegnare il presente e il futuro.

La forza di un’eredità immortale

Moschino è stato inserito nella Hall of Legends 2024 durante gli ADCI Awards, un riconoscimento che sancisce – ancora una volta – il suo impatto e il suo contributo al mondo moda.

Eppure, il vero premio lo si coglie passeggiando tra le stanze della mostra: Moschino vive ancora. Vive nell’ironia tagliente di una campagna pubblicitaria, nell’audacia di un abito che sfida ogni regola, nella consapevolezza che la moda può – e deve – essere molto più che bella.

Fino al 19 dicembre, Milano celebra un designer che ha insegnato a pensare fuori dagli schemi, a credere che il lusso non debba mai essere privo di significato, e che l’arte della provocazione sia una forma d’amore per la verità. Un genio visionario che, ancora oggi, ci sfida a sorridere di fronte alle convenzioni.

Visitate la mostra. Riscoprite Moschino. Lasciatevi ispirare.

Moschino gioca con la moda e crea una collezione SS17 parodia

MOSCHINO PRIMAVERA ESTATE 2017 – LA MODA PARODIA DELLA MODA

Avete mai giocato a “Gira la moda“? Probabilmente Jeremy Scott sì, perché lo ha riproposto in passerella durante la Milano Fashion Week!

La collezione primavera estate 2017 a quanto pare è un gioco divertentissimo, dove poter vestire le modelle e cambiarle d’abito a piacimento, come si faceva con i modellini di carta. Così i vestiti sono dei disegni effetto trompe l’oeil con tanto di linguetta, i boa di struzzo vengono soppiantati da cartonati, i cappelli e i gioielli dipinti su carta e i mega fiocchi solo un’illusione.

Il fashion show di Moschino rimane sempre il più atteso e non manca mai di stupire, riprendendo lo stile ironico e irriverente del maestro Franco Moschino, che proponeva una moda, parodia della moda.

Le donne in questo show diventano dei manichini di carta e gli abiti uno scherzo non indossabile, anche se Jeremy Scott accontenta le fanatiche del brand con una capsule acquistabile subito dopo la sfilata, ispirata al libro “La valle delle bambole” di Jacqueline Susann del 1966, una collezione carica di una potente dose di pillole.

Pillole da successo, pillole da fama, pillole ostentazione del proprio stato sociale, sulle borse, stampate sulle felpe, pillole riconoscimento di una psicosi nuova malattia dei ricchi. Parodia anche questa?

Fatto sta che quando a indossarle sono Irina Shayk, Gigi Hadid, Bella Hadid e Anna Cleveland, diventano simbolo di potere e di charme, come quello che trasmette la Cleveland con il suo ingresso in passerella, eclettica, magnetica, scenografica.

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Irina Shayk


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sfilata Moschino SS17


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Bella Hadid



 

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Gigi Hadid con clutch portapillole e felpa della nuova capsule collection


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Anna Cleveland e l’abito effetto trompe l’oeil





Sfoglia la gallery sfilata Moschino SS17: 


 

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