Una ventata di aria fresca irrompe nell’haute couture parigina, grazie alla collezione di Franck Sorbier: primizie e leggerezza caratterizzano una sfilata più simile ad una performance live. Suggestioni bucoliche attraversano la passerella, in un tripudio di note silvestri che profumano di primavera. Franck Sorbier non è nuovo a coup de theatre: il couturier da sempre ama sorprendere il suo pubblico, unendo alla couture suggestioni artistiche e ardita sperimentazione. Il risultato è eccellente: nella mirabile cornice del Pavillon des Champs Elysées ha avuto luogo la sfilata PE2017. Largo a silhouettes fluide e volumi aerei declinati in una palette cromatica che omaggia l’immaginario poetico dello stilista: tra note silvestri e citazioni botticelliane sfila una primavera contemporanea, in cui dominano toni marroni ed arancioni. Un’ode alla bella stagione prende forma sulla passerella, che diviene quasi palcoscenico di una rappresentazione teatrale in cui la couture è pretesto per dare forma ad un’arte superiore. Una conversazione romantica consumata al chiaro di luna di un lussureggiante giardino diviene set ideale della sfilata, che vede le mannequin alternarsi sull’erba dei prati verdi. Eterea e leggiadra la donna Sorbier incarna alla perfezione il risveglio della natura e dei sensi, in un edonismo lussureggiante. Protagoniste indiscusse del défilé sono le bambine, uno stuolo di baby modelle che conferiscono una grazia senza pari alla sfilata. Candore e poesia si pongono come fil rouge della collezione, caratterizzata da grazia infinita. Ad ispirare la collezione l’opera di artisti come Georges Zipélius, Murakami Saburo ed Adolpe Braun. Nel 19esimo secolo Zipélius dava vita a tessuti caratterizzati da mirabili stampe floreali, immortalate poi dall’arte fotografica di Braun. Oggi le stesse stampe rivivono su seta ed organza nella collezione dello stilista, tra tecniche e pregiate lavorazioni rigorosamente handmade.