Accedo al mio profilo Instagram.
Scorro la home come fosse pane quotidiano e, in qualche modo, lo è.
Quante volte ci siamo trovate ad avere una fame incontrollabile e a doverla ignorare a causa di immagini di cibi deliziosi?
Facendo un calcolo approssimativo risulta che quasi il 70% del nostro capitale sociale su Instagram posti foto di interminabili tavolate.
E ancora squisiti e succulenti piatti tutti da gustare in un sol boccone, arrosto, pasta, dolci.
Food Blogger?
Tralasciando le food blogger che sembrano avere come unico scopo quello di farci salire l’acquolina in bocca, la stragrande maggioranza dei nostri amici e conoscenti pare abbia uno smisurato quantitativo di cibo da fotografare.
Da chi utilizza questo sistema come lavoro, invece, non possiamo che approfittarne per “scopiazzare” qualche ricetta innovativa.
Ben accetti sono anche gli spunti interpretativi nell’apparecchiare la tavola o – e questa ritengo sia la vera portata straordinaria di questo lavoro – conoscere qualche metodo infallibile per preparare in pochi minuti e con pochi ingredienti quelle ricette definibili “tappa-buchi”, ovvero che possano riempirci la pancia senza troppa fatica.
E le fashion blogger?
Di contrasto, le fashion blogger sembrano non possedere un’alimentazione capace di somministrarci il desiderio di aprire il frigo e ingerire tutto ciò che ne contiene.
I loro pasti sono composti da insalata, verdura in quantità, qualche spuntino giornaliero, poche calorie.
E i dolci? In quanto a dolci sono esperte di macarons e frappè ma nel caffè sono solite girare cucchiaini di zucchero di canna.
Ma siamo italiani…
E in quanto tali possediamo un amore smisurato nei confronti della buona cucina.
Anche coloro che non amano cucinare, hanno provato l’ebbrezza di passare delle ore ai fornelli in attesa della propria personalissima ricetta da servire con entusiasmo.
Inoltre sono sempre più in crescita i programmi televisivi a mo’ di sfida culinaria: vince il migliore.
Basti pensare alla cake design mania che ha assorbito completamente il panorama della cucina italiana e internazionale negli ultimi anni.
Anche la moda vuole la sua parte: è il Food Fashion
È la nuova tendenza di stagione.
Le borse di Prada, Moschino, Chanel e Fendi divengono così degli ottimi spuntini (da sbranare? no, da esibire).
Le it-bag fanno presto da fashion food, la tendenza capace di rendere digeribile – anche in termini di acquisto – la moda.
Amate i toast? Via con Prada.
Preferite le baguette? Gli zainetti di Chanel fanno al caso vostro.
Ma non solo, Chanel tratta anche pancakes con glassa e ciambelline con lo zucchero.
O ancora la bagel Philadelphia e salmone di Fendi, gli english muffin o i waffles di Moschino, e ancora toast di Louis Vuitton.
Le borse sono in mostra fino al 2 maggio alla Division Gallery di Montreal.
Tag: food & fashion
L’eleganza del cibo: a Manhattan va in mostra l’eccellenza Made in Italy
Fino al 4 luglio, al Chelsea Market di Manhattan, va in scena “L’eleganza del gusto. Tales about Food and Fashion“, la mostra curata da Bonizza Giordani Aragno e Stefano Dominella (Ceo della maison Gattinoni), che coniuga cibo e moda.
Giorgio Armani, Etro, Gattinoni, Laura Biagiotti, Salvatore Ferragamo, Valentino, Gucci e Moschino, hanno offerto le loro realizzazioni (in tutto 58), per incrementare il successo dell’esposizione.
La creazione di Armani, scelta dalla linea Armani Privé, è ispirata alla pianta di Bambù. Salvatore Ferragamo, mette a disposizione le calzature provenienti dagli archivi del marchio; Etro, propone capi con stampe che rimandano ai banchetti italiani con pietanze ricche e colorate.
Stefano Dominella, ai microfoni di ANSA, ha così spiegato l’esibizione: “Anche il cibo stimola la creatività dei grandi stilisti, il nostro Made in Italy può trarre ispirazione da qualunque cosa . Questa e’ una mostra trasversale che parla di moda e food, due cose che rendono famoso il nostro Paese nel mondo”.
La mostra, ha lo scopo di promuovere le eccellenze del Made in Italy negli Usa ed è legata al piano speciale lanciato dal governo italiano per sostenere le maestranze italiane.
Fonte cover Paolo Belletti