78 Festival del Cinema di Venezia – i film da non perdere

Freaks out 

Mirabolante! “Freaks out” di Gabriele Mainetti è una storia delicatissima di “diversi che senza circo sono solo dei mostri”, come afferma uno dei fantastici 4 personaggi dotati di superpoteri. C’è tanto della poesia de “La forma dell’acqua” nella rappresentazione dell’amore e della tenerezza verso il mostro, tanto dei personaggi strambi amati da Diane Arbus, la fotografa morta suicida la cui storia é stata interpretata da una Nicole Kidman che si innamora dell’uomo lupo. 2 anni di post-produzione per una pellicola che tiene incollati allo schermo, azione, storia, ironia, colpi di scena, fotografia ed effetti speciali. Anche qui il Festival del Cinema avvicina al crudele tema della guerra, durante il periodo fascista, e il cinema è il mezzo forse più veloce e potente per aprire cuori e menti.

Qui rido io 

Qui Rido io di Mario Martone è la storia vera di Eduardo Scarpetta, il più grande commediografo e attore comico del ‘900 italiano. Un uomo generoso con il pubblico e severo con la famiglia, a tratti egoista, un dongiovanni che coabitava con mogli ed amanti e rispettivi figli, quelli riconosciuti e quelli che lo chiamavano “zio”, Titina, Peppino ed Eduardo De Filippo, che presero poi il cognome della madre. 
Per Scarpetta teatro e vita vera si mescolavano, la sua esistenza sfarzosa in palazzi imperiali lo portavano ad un atteggiamento imperioso che obbligava la sua cerchia ad una sudditanza “naturale”. Fino a quando l’episodio dannunziano, la messa in scena della parodia della “Figlia di Iorio”, l’opera di Gabriele D’Annunzio, lo vede accusato di plagio; sarà Benedetto Croce l’unico a sostenerlo, testimone di una malinconia che prende il sopravvento, di un mondo che muore e della nascita di un teatro nuovo. 
Toni Servillo ha letteralmente divorato il palcoscenico. 

Ezio Bosso. Le cose che restano 

Per Ezio Bosso, interprete, direttore d’orchestra e compositore, esiste una “Teoria delle 12 stanze in movimento”, l’ultima delle quali tornerà a noi come prima nel momento in cui impareremo a riconoscerci, per poter essere liberi, per sempre. 
Il docufilm di Gabriele Salvatores che in Ezio Bosso vedeva l’artista musicale che lui non è mai stato, è una finestra sul giardino dei mille volti che hanno avuto la fortuna di incontrare un grande comunicatore. Con la sete di sapere e la fame di musica che ha dall’età di quattro anni, Ezio Bosso è riuscito nell’intento di avvicinare “il popolo” alla musica classica, di portare la gente comune nei teatri; un film dalle infinite citazioni e dalla colonna sonora che Bosso ha regalato all’Italia intera, la direzione dei Carmina Burana all’Arena di Verona, le tre ore e mezza di musica e spettacolo nel Teatro Verdi di Busseto, in provincia di Parma, andato poi in onda su Rai3 in cui spiega Beethoven.
Una lunga storia d’amore e di dolore, quello che lo ha fermato e allontanato dalla musica, la malattia degenerativa che aveva da 2011. 
Le sue esibizioni non sempre erano perfette, lo ha dichiarato anche il suo ufficio stampa, ma non è forse l’imperfezione a renderci unici?!

Captain Volkonogov Escaped

Captain Volkonogov Escaped di Natasha Merkulova e Aleksey Chupov è la storia di una redenzione.
Fedor Volionogov è il capitano del servizio di sicurezza nazionale russo, il suo compito è quello di catturare i “nemici dello Stato”, per lo più vittime innocenti che vengono seviziate e uccise per accuse inesistenti.
Uno spirito notturno, una spiritualità che si era sopita, lo avverte dell’Inferno imminente dandogli la speranza di un Paradiso eterno solo nel caso in cui almeno uno dei famigliari delle vittime da lui uccise, gli avesse concesso il perdono. 
Incontrerà un padre che aveva ripudiato il proprio figlio credendolo un traditor di patria; una moglie impazzita per aver perso il marito per sempre; una figlia che credeva il padre ancora vivo; un bambino che brucia gli oggetti del padre perchè “un traditore non può chiamarsi padre” e una figlia chiusa in soffitta, sull’orlo di morire, sarà lei il limbo per poter accedere all’alto oppure in basso…

Imaculat

Volutamente claustrofobico, volutamente lento, volutamente irritante, volutamente silenzioso, il film sceneggiato da Monica Stan racconta la sua dolorosa e reale storia, le vicende di una tossicodipendente in un centro di riabilitazione tra giochi di potere taciti e non.

Di Monica Stan e George Chiper

Venezia Film Festival 2018: i look più belli tra star del cinema e influencer

Il fascino di Venezia non è così facile da dimenticare, ti rimane addosso come un segno indelebile sul cuore, ma c’è un periodo dell’anno in cui la città si veste di un’eleganza estrema, i giorni dedicati al Festival del Cinema!
Sono stati giorni intensi, emozionanti, sorprendenti, e tra chi ha brillato di più e chi meno, il red carpet è stato un tripudio di applausi, lacrime, emozioni, abbracci, colori, pizzi, piume, volumi e trasparenze.
Il Festival del cinema di Venezia regala come ogni anno emozione e stupore, il red carpet diventa palco di abiti da sogno, accessori preziosi, tacchi vertiginosi, il tintinnio dei gioielli, amici immancabili per le donne dello star system e protagonisti delle giornate veneziane.

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La star assoluta del red carpet di Venezia 2018 è stata la grande Lady Gaga (protagonista di A Star is Born al fianco di Bradley Cooper che l’ha diretta), che con un vaporoso abito rosa in tulle e piume di Valentino Couture, ha incantato il festival durante la terza giornata.
Anche Cate Blanchett si è fatta tentare dalle piume, indossando un “black &white” firmato Armani.

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Ma andiamo per ordine.

Alcune delle protagoniste della prima giornata di Festival sono state: Olivia Hamilton (J. Mendel), Naomi Watts (Armani Privè) che ha ricevuto il Leone alla carriera, Sara Sampaio (Armani Privè), Claire Foy (Valentino Couture), Izabel Goulard (Alberta Ferretti), Carolina Crescentini (Gucci), Elisa Isoardi (Elisabetta Franchi).

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Emma Stone, Cristiana Capotondi e Melissa Satta, sono state tra le protagoniste della seconda giornata; la Stone in Louis Vuitton, Capotondi in Hilfiger Collection e la Satta in Alberta Ferretti.

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La terza giornata è stata animata dal look etereo di Levante in Christian Dior, Emma Marrone in total look Emporio Armani e Aimee Song in un elegante Giorgio Armani, mentre Salma Hayek è stata la protagonista del gala dinner al Franca Sozzani Award, che ha ritirato il premio come donna dell’anno, all’evento diverse sono le celebrities accorse per omaggiare la memoria dello storico direttore di Vogue.

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Con il tanto atteso remake di Suspiria, firmato Luca Guadagnino, il red carpet della quarta giornata ha occhi solo per le protagoniste: Dakota Johnson, Tilda Swinton, Chloe Grace Moretz, Jessica Harper, Mia Goth, Malgosia Bela, tutte elegantissime e bellissime.

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Nella giornata di domenica 2 Settembre approda al Lido un’eterea Bianca Balti, che insieme a Kasia Smutniak (in Givenchy) e Alba Rohrwacher (in Valentino), ha formato un fantastico trio di sobrietà, eleganza e simpatia.
Nella serata della quinta giornata di Festival, si è celebrato l’atteso appuntamento nato dall’estro creativo di Miuccia Prada, i Miu Miu Women’s Tales.
Gli outfit delle star? Rigorosamente Miu Miu o Prada!

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Emmanuelle Seigner è stata la star più attesa della giornata di lunedì 3 Settembre, con l’allure sensuale che la distingue, ha calcato il red carpet per la presentazione della pellicola di Julian Schnabel in un elegante abito verde lastricato da pailettes scintillanti firmato Alexandre, Vauthier.
Sul tappeto rosso anche Tilda Swinton in un’elegante outfit Schiaparelli.
La settima serata ha proclamato protagonista assoluta il premio Oscar Natalie Portman in uno scintillante abito Gucci ricco di pailettes in oro, arrivata a Venezia per promuovere il film Vox Lux, ha abbagliato tutti con la sua naturale bellezza.
Valeria Bruni Tedeschi e Valeria Golino sono state invece le protagoniste dell’ottava serata tutta italiana, giunte al Lido per presentare il film I Villeggianti in eleganti outfit nero profondo (sottoveste per la prima e tuta con vertiginosa scollatura la seconda), si sono aggiudicate la palma delle più eleganti della serata.

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Details: il mono-orecchino di Tilda Swinton e la pochette di Donatella Finocchiaro

Le italiane sono state protagoniste anche della nona serata: Marianna Fontana e Donatella Finocchiaro (in Gucci) sono le protagoniste del film Capri Revolution, mentre sul red carpet si sfidavano a suon di eleganza Violante Placido (in rosso) e Paola Turci (nude look).

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“Una storia senza nome” è invece il film italiano che vede protagonista una bellissima Micaela Ramazzotti (Prada), arrivata sul red carpet di Venezia in un bellissimo e scintillante abito in pailettes nella giornata di venerdì 7 Settembre, a contendersi i flash dei fotografi anche un’elegantissima Carolina Crescentini in un abbagliante abito giallo sole.

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Tra le influencer presenti a Venezia, che hanno spiccato per eleganza e bellezza, troviamo in pole position: Paola Turani, Giulia Gaudino (accompagnata dal fidanzato e style consultant Frank Gallucci), Beatrice Valli, Laura Comolli, Giulia De Lellis, Alice Campello (moglie del noto calciatore Alvaro Morata).

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Volge dunque al termine la 75esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, edizione che ha regalato grande stupore e meraviglia, non solo per i film in concorso ma anche per gli outfit indossati dalle donne dello star system, che hanno monopolizzato l’attenzione di fotografi e pubblico presenti sul red carpet.
La serata finale è stata dominata dalla vittoria del film “Roma” di Alfonso Cuaròn, pellicola in bianco e nero ricca di emozioni e amarcord, per la prima volta nella storia del Festival vince un film prodotto per lo streaming e che andrà in onda a Dicembre, contemporaneamente anche in alcune sale cinematografiche.
William Dafoe vince la Coppa Volpi per il film dedicato a Van Gogh “At eternity’s gate”, mentre Olivia Coleman vince come migliore attrice per “The Favourite”, il Leone d’Argento è conquistato da Jacques Audiard per “The sister brothers”.

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copertina