Pitti Uomo 90° Compleanno

Pitti Uomo quest’anno Festeggia il suo 90° compleanno. E’ la Kermesse fiorentina completamente dedicata alle nuove tendenze per la moda uomo.

In questa edizione vediamo un uomo moderno e sempre più informale ma allo stesso tempo sofisticato.

Il tema di Pitti è stato Pitti Lucky Numbers, raccontato attraverso i numeri e la loro simbologia, la qualità estetica e grafica.

Ecco… vediamo cosa sarà e non di tendenza per la primavera / estate 2017.

In anteprima al Pitti, un nuovo brand per tradurre una filosofia in tre collezioni: Be The Bridge, Be Black! Sono tre linee destinate a lasciare il segno: B_Rec Collection, B_Hydro Collection e Be_Go Collection.

Propongono Accostamenti di materiali insoliti ma dirompenti e giovani, cuoio e pelle abbinati a tessuti naturali o mixati a materiali tecnici come il canvas spalmato o il pet riciclato, sempre nell’ottica del rispetto dell’ambiente e dell’ecosostenibilità.

Nella nuova collezione di accessori di The BridgeTotal Black”, possiamo vedere i dettagli super curati e pieni di raffinatezza che hanno la funzionalità estrema di assecondare tutte le necessità del viaggiatore urbano e frenetico.

TheBridge_B_GO
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TheBridge_B_Hydro
TheBridge_B_Hydro


TheBridge_B_Rec
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Se sei alla ricerca della sartoria di alta qualità non potete non apprezzare la bellissima storia di Barba, nata nel 1965 in un piccolo studio artigianale da Antonio Barba.

Con una reputazione internazionale di più di 20 anni. La camicia Barba parla su un stato che va al di là della necessità di indicare le tendenze nella moda. La sua originalità e l’autenticità senza tempo è per la qualità che si fonde ad un tessuto tagliato nella continua ricerca dell’innovazione.

Con il suo sviluppo del business per un marchio internazionale di lifestyle, Barba aggiunge il concetto di total look per la produzione di pantaloni sia in denim che in cotone, giacche, maglieria, biancheria intima, accessori, calzature, camicie e pantaloni anche per la donna.

Il loro processo di realizzazione si basa su decenni di conoscenze e competenza nella sartoria di alta qualità.

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Barba Napoli Company


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Barba Napoli Company


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Barba Napoli Company


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Barba Napoli Company


Già per gli ammanti degli accessori sofisticati come pochette da taschino, Fefè propone una collezione rivisitata in chiave moderna, rivoluzionante nello stile, nella presentazione e nell’essenza. Una collezione di qualità elevata abbinata a colori e design innovativi.

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Fefè


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Fefè


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Fefè


Con un secolo e mezzo di tradizione , passione e qualità c’é Campanile che ha iniziato il suo percorso dietro ad un piccolo laboratorio artigianale nel rione sanità.

le sue impronte sono quelle di seguire le tendenze che cambiano di continuo, però restando sempre fedeli alla tradizione.

La loro impronta è quella di entusiasmare i loro clienti con un prodotto di qualità completamente artigianale.

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Campanile


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Campanile

Elia Cometti: da muratore a nuovo volto della moda

«Quella di Gucci è stata solo la prima di tantissime sfilate in giro per il mondo. Ho lavorato e lavoro, tra i tanti, per Alexander McQueen, Moncler, Dolce & Gabbana e Giorgio Armani».

Si legge sicurezza, nelle parole di Elia Cometti, il giovane carpentiere di Villongo, nel Bergamasco, ora richiestissimo sulle passerelle newyorkesi.

 

Elia Cometti ph Rick Day
Elia Cometti ph Rick Day

 

 

Elia, classe 1991, ha tutte le carte in regola per interpretare le collezioni delle maison più blasonate.

Il suo fisico statuario (è alto 190 cm), gli ha permesso di essere apprezzato da Elite, l’agenzia di moda che ha, nel suo mainboard, David Gandy  e Matias Beck e che oggi, aspira a far diventare Cometti, il nuovo volto della moda maschile italiana.

Sguardo tenebroso e fisico scolpito (la sua circonferenza petto è di ben 104 cm): tanto basta per entrare negli annuali della moda.

La vita di Elia, è stata segnata dall’incontro con un booker che, rimasto impressionato da tanto carisma, ha spinto Cometti nelle mondo glamour del fashion biz.

 

Elia Cometti durante la sfilata Dolce & Gabbana
Elia Cometti durante la sfilata Dolce & Gabbana

 

 

Elia, indossa perfino la casacca dell’A.C. Gandosso, squadra di calcio che gli ha permesso di coltivare la sua grande passione per lo sport e, soprattutto, per il pallone.

Ora che è un giramondo, ciò che gli manca maggiormente è la tranquillità dei suoi vigneti, della sua Villongo ed è per questo motivo che appena può, stacca la spina e torna nella sua città natale.

 

 

 

Fonte cover Michael Del Buono

CFDA Award 2016: i vincitori

Il Cfda-Council of fashion designer of America, ha annunciato i vincitori degli Award 2016, durante l’evento organizzato per l’occorrenza, all’Hammerstein Ballroom di New York.

 

Alessandro Michele (fonte collezioni.info)
Alessandro Michele (fonte collezioni.info)

 

 

Per la categoria Womenswear Designer of the Year, trionfa lo stilista statunitense Marc Jacobs, figura di spicco nel fashion biz, grazie ad una gloriosa collaborazione con Louis Vuitton alle spalle ed un presente sulla cresta dell’onda, con l’omonimo marchio.

 

Imran Amed (AFP PHOTO/JUSTIN TALLIS)
Imran Amed (AFP PHOTO/JUSTIN TALLIS)

 

 

Per la categoria Menswear Designer of the Year, vince  Thom Browne, già trionfatore nel 2006 e nel 2013 per la medesima tipologia.

Gli Oscar della moda, hanno premiato, inoltre, Mansur Graviel per gli accessori e Alessandro Michele che ha ricevuto l’ambito riconoscimento International Award.

 

Beyoncé (fonte mic.com)
Beyoncé (fonte mic.com)

 

 

Tre stilisti emergenti, Brandon Maxwell, Paul Andrew e Orley, si sono aggiudicati lo Swarovski  Award, rispettivamente per le categorie: womenswear, menswear ed accessori.

Prevedibile ma super meritato, il premio assegnato alla cantante Beyoncé, ritenuta dalla giuria, icona di stile dell’anno.

 

Donna Karan (fonte richestcelebrities)
Donna Karan (fonte richestcelebrities)

 

 

A Donna Karan è stato assegnato il Founder’s Award in honor of Eleanor Lambert, premio conferito dal CFDA per “contributi unici al mondo della moda e/o meriti speciali nel settore”.

Infine, il Board of Directors’ Tribute è stato riservato a David Bowie e il Media Award in honor of Eugenia Sheppard, a Imran Amed (esperto di moda anglo-canadese di origini indiane e fondatore e direttore del sito Business of Fashion n.d.r.).

 

 

 

Fonte cover mode.newgo

 

 

Abstractionism – Fashion Editorial

ABSTRACTIONISM

 

L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è.”

Paul Klee

Photo & Styling Miriam De Nicolo

Model Daria Mikołajczak @Wonderwall Management

Make up Manuel Montanari 

Hair Mattia Flora 

Thanks to: So Sweet PR agency Milano 

Camicia gialla con fiori strass multicolor Blugirl Folies – Gonna frange multicolor Cristiano Burani
Sx Guanti lunghi bicolor Bruno Carlo – Dx Top in corda con frange rosa Cristiano Burani
Per gli occhi – Lip mix light blu + Studio Eye gloss transparent Mac Cosmetics
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Camicia gialla con fiori strass multicolor Blugirl Folies – Gonna frange multicolor Cristiano Burani
T-shirt lino stampato Alysi – guanti gialli in pelle Bruno Carlo
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Maglia bianca con inserti bianchi in paglia + gonna in corda frange blu Cristiano Burani – guanti effetto dripping Bruno Carlo – quadro Maura Bruno
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Maglia bianca con inserti bianchi in paglia + gonna in corda frange blu Cristiano Burani – guanti effetto dripping Bruno Carlo – sneakers con strass Stokton – dx bomber fantasia G2G

“Urban Seventies” la collezione autunno inverno 2016-2017 di Antonio Grimaldi

Antonio Grimaldi PAP FW  16
Antonio Grimaldi PAP FW 16



« New York è riuscita a produrre la cultura della congestione e, inoltre, è riuscita a esprimere la tecnologia del fantastico, un ideale che forse ha poco a che vedere con le regole della composizione architettonica ma che, in effetti, riesce a produrre manufatti edilizi certamente non meno interessanti di quelli che escono dalle accademie, vecchie o nuove, delle nostre scuole di architettura »

 

Rem Koolhaas, architetto olandese, scrive così parlando della Grande Mela nel suo saggio-manifesto “Delirious New York”.

Nonostante non sia il frutto di una pianificazione ponderata la metropoli statunitense , con la sua congestione di forme e stili, ha dato comunque origine alla contemporaneità.
 

Sintetizzando il suo pensiero con termini semplici, possiamo affermare che Koolhaas è un grande sostenitore dell’architettura di rottura: il suo forte messaggio è “fanculo contesto!”. Paradossale è che il distacco dal contesto architettonico preesistente alle sue creazioni sia frutto di un’attenta analisi della composizione architettonica, della tradizione, della trasparenza e dell’etica.


Antonio Grimaldi PAP FW 16
Antonio Grimaldi PAP FW 16



 

Nascono da questo contesto complesso le creazioni del designer Antonio Grimaldi, che prende spunto dalle forme di Koolhaas per la sua collezione ready-to-wear autunno inverno 2016-2017: abiti che seguono e accompagnano il corpo, tubini sotto il ginocchio, linee fascianti in cady tecnico che ricordano lo sportswear, reinterpretato con una nuova sensualità. Lasciando intravedere la schiena grazie ai tagli misurati ad incastro e ad un mix di texture come il neoprene e reti metalliche, per un effetto tromp l’oeil sperimentale.

 

Minidress in velluto dalla forma svasata, in damasco o in organza lavorata con la lana. Lo stilista propone capi dall’effetto urban design con inserti in plissé soleil.

Realizza cappe con tessuti tinti e sfumati, stampate o dall’effetto macchiato.

 

Nei longdress, must della collezione, prevalgono i colori metallici, il lamé, l’oro sfumato sul verde turchese, o ancora le stampe che evocano i giardini pensili tipici delle architetture urbane dei grattacieli di Koolhaas. Nella palette cromatica non mancano il bianco e il nero assoluti, il rosso rubino e il green musk, fino al giallo ocra.

Evocazioni seventies per i pantaloni a zampa in velluto, in tweed di lana o in bouclé black and white, come nel chiodo, e paillettes metalliche smoke grey color ,si accostano a velvet jacket lavorate.

 

Texture e colori dei paesaggi urbani e tagli ispirati all’architettura: questi i tratti salienti della donna Antonio Grimaldi autunno inverno 2016.

 

 

 

 

 

 

San Paolo – The True Colors

Hello guys!

Per chi non la conoscesse, San Paolo è la capitale dello stato omonimo, la città più grande dell’ America Latina, una città che potrebbe sembrare grigia, con i suoi grattacieli e la mancanza di significato apparente, quasi senza vita, ed un immenso via vai di persone che quasi non si vedono.

Ma esiste un arcobaleno non così lontano, in un affascinante intreccio di stradine, piazzette con un movimento sinuoso di persone, un mondo colorato e più easy dove le persone provengono da tutto il mondo, tanti gli accenti e gli incontri.

Mentre facevo degli scatti davanti ad un graffito degli “Stones” un gruppo di Americani che cantavano ad alta voce, ho vistodue donne bionde e alte che parlavano tedesco. Ho visto anche molti italiani, cinesi e stranamente, molti Paulistas (nativi nello stato di San Paolo) e Paulistani ( nati nella città di San Paolo).

Per chi non conoscesse la zona, consiglio di visitare: Vila Madalena / Beco do Batman, il luogo è famoso per i suoi graffiti disegnati ovunque, contornata da un incredibile ecosistema, bar, foodtrucks, negozi di abbigliamento vintage, saponerie artigianali, molti colori e un’infinita gioia. Qui i veri colori di San Paolo sono presentati al completo, la sua diversità e la gioia innegabile e l’ospitalità dei brasiliani.

Il look total è di Zara ed è stato creato pensando a questa gioia e a questo scambio, questo mix tra una San Paolo più austera, centro nevralgico dell’economia, con la sua Avenida Paulista piena di uomini alla moda e quest’altra San paolo più colorata e spogliata.

Photos by: Devair Pierazzo

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ENGLISH VERSION

For those are not familiar, São Paulo, capital of the homonymous state, is the largest city in Latin America and is only a gray city, just another caught skyscraper with apparent meaninglessness, almost lifeless, just a mad stampede people always in a rush time, walking without see anybody around.

But there is a “Over the Rainbow” not so far away, in a charming village of narrow streets, small squares and a lot of movement, a colorful world and less fast. Stop and take pictures whit no time, a lot of people from many places, where the accents of the locals mingle with the national and international tourists, here people see each other and bump each other too, but without getting nervous, full of pleasure and smiles.

While taking a picture in front of a Stone graffiti a group of Nort Americans went laughing out loud, going toward the next graffiti two women, blonde and tall, talking in his expressive German, Italians, Chinese and a lot of “paulistas” (born in the state of São Paulo) and “paulistanos” (Those born in the city of São Paulo).

For those who don’t know I’m talking about, get the tip: Vila Madalena / Beco do Batman, the place very famous for the graffiti that you can see everywhere, around this tight streets there is an amazing things ecosystem, bars, food trucks, cool clothes business, mugs, handmade soaps, lots of color and joy. Here the true colors of São Paulo are presented to the full, its diversity and the undeniable joy and Brazilians hospitality.

This outfit was created thinking about this joy and this exchange, this mix between that São Paulo more austere, nerve center of the economy of Brazil, like the Paulista Avenue full of fashionable men in a tailoring suits and international brands in the composed look, and in the other site “Sampa” that São Paulo more colorful and stripped, enjoyable and full of life color.

Marco Bartoletti: l’imprenditore coraggioso che assume ammalati

Ci sono percorsi nella vita molto spesso difficile da intraprendere: in salita e tortuosi, in discesa e su terreni sdrucciolevoli.

Se è vero che in Italia molto spesso siamo inghiottiti dal menefreghismo, azioni compiute a favore del prossimo come una finestra aperta sul mondo, ci fanno credere che ancora qualcosa di buono siamo in grado di produrre.

Il fiorentino Marco Bartoletti, di questa storia intrisa di altruismo ne è il protagonista.

Ex operaio, oggi grande imprenditore dal cuore nobile. Potremmo definirlo anche l’uomo dei record, dato che in sedici anni di attività, è stato in grado di portare un umile laboratorio manifatturiero da 2 a 250 dipendenti riuscendo a far decollare il fatturato da settecento milioni di lire a ben 40 milioni di euro.

Potremmo anche definirlo l’industriale dal cuore d’oro che fa del lusso un tramite per aiutare il prossimo.

Bartoletti, infatti, si è dimostrato sempre  attento alle tematiche sociali ed è sua premura assumere personale affetto da deficit sia mentali che fisici e malati di cancro, dando loro la possibilità di inserirsi nella società.

Accogliere anziché discriminare. Aprire le porti a chiunque non tenendo conto dell’età, dell’esperienza e della cittadinanza. Questa è la missione dell’ex operaio che ha costruito un impero investendo i risparmi di una vita (circa sette milioni del vecchio conio), dando speranza a chi l’aveva perduta.

La BB Holding, l’azienda che si occupa di produrre accessori per Bulgari, Christian Dior, Yves Saint Laurent, Gucci, Cartier, Prada, Louis Vuitton, Hérmes, Balenciaga, Céline e Tom Ford, è una vera “isola paradisiaca in un mare che presenta sempre più atolli alla mercé dei pirati”.

 

 

Cover fonte youtube.com

Philosophy di Lorenzo Serafini – la forza del romanticismo

PHILOSOPHY DI LORENZO SERAFINI – COLLEZIONE AUTUNNO/INVERNO 16/17


Un tocco romantico che lo contraddistingue e quella venatura rock che lo rende moderno: Philosophy by Lorenzo Serafini sfila alla Milano Moda Donna F/W 16/17 con una collezione che non si fa dimenticare.

Dettagli dell’aristocrazia femminile e maschile del XVII secolo, come la gorgiera su camicie ed abiti in pizzo a incorniciare il volto, e perle a impreziosire cinture e polsini – le perle che nel periodo elisabettiano significavano verginità, purezza e venivano utilizzate su spille, collane e anche tra i capelli.

sx gorgiera 1620 - dx Philosophy F/W 16/17
sx gorgiera 1620 – dx Philosophy F/W 16/17


La donna Philosophy è al passo coi tempi ma rimane ancorata ad un passato nostalgico, dove eleganza, grazia, storia e ambizione sono ingredienti preponderanti.

Gracious come una “virgin suicide” e sicura di sé come una donna ritratta da Henri de Toulouse-Lautrec, la protagonista Philosophy indossa pizzi e candidi merletti, ma anche tessuti damascati e velluti importanti. Alterna tra rettitudine e passione, sottovesti di mussola leggera ad abiti strizzati con corsetti per segnare il punto vita, colletti inamidati e rigidi.

Le ruches sono la firma ridondante, vezzo di vanità, nei colori pastello o in total black per le mercoledine. Tra bottines in pelle nera con fiocchi e fibbie e stivali alti e morbidi, il tocco rock Philosophy urla il suo carattere e la sua forza.

Philosophy 16/17 - scene dal film "The Virgin Suicides"
Philosophy 16/17 – scene dal film “The Virgin Suicides”


al centro un dipinto di Henri de Toulouse-Lautrec – ai lati sfilata Philosophy


Day and Night si mescolano nella collezione autunno/inverno 16/17 Philosophy dando vita a chemisier femminili con dettagli in pizzo chantilly.

Fiocchi, plissettature, volumi, piume di cigno si alternano al velluto, allo shearling, alla nappa laccata, al cady, in un gioco di contrasti e opposti che si attraggono, come una Colette âgée ma ancora bellissima che cade in amore per Chéri.

Philophy – dx una scena tratta dal film Chéri


Credo che oggi il coraggio di essere romantici sia davvero un punto di forza. Ho pensato alla volontà che bisogna avere per mantenere un approccio dolce alla vita. Partendo da questo ho esplorato diverse sfumature della spirito romantico che mi appartiene scoprendo una femminilità più forte con una più consapevole innocenza seduttiva” – così racconta Lorenzo Serafini il suo viaggio nella collezione Philosophy F/W 16/17. 

E’ questa la visione della donna del direttore creativo, una donna che sa amare e sa ancora dimostrarlo, una donna forte ma dall’animo gentile e garbato, capace di emozionarsi e recuperare la forza delle tradizioni.

dal film "Legends of the fall" - dx Philosophy
dal film “Legends of the fall” – dx Philosophy


Guarda qui tutta la collezione Philosophy di Lorenzo Serafini:



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DassùYAmoroso: il tartan che si appropria del prêt-à-porter

Il tartan come punto di partenza di un brand giovane e contemporaneo, capace di unificare diversi stili, dal glamour allo street style.

Tutto ha inizio grazie all’ingegno di due menti creative, quelle di Stefano Dassù e Pasquale Amoroso che lanciano sul mercato la linea DassùYAmoroso: una collezione prêt-à-porter composta da capi iper femminili e facile da interpretare.

 

Collezione DassùYAmoroso A/I 16-17
Collezione DassùYAmoroso A/I 16-17

 

Il tartan tridimensionale di DassùYAmoroso. Collezione A/I 16-17
Il tartan tridimensionale di DassùYAmoroso. Collezione A/I 16-17

 

 

Forti della loro preparazione accademica, che li ha visti destreggiarsi nei laboratori teatrali creando abiti da scena anche nell’ambito cinematografico, il duo di giovani designer ora incontra un mercato più attivo, facendo della loro creatura, un punto di riferimento per chi ama trasmettere un’immagine di sé audace e misteriosa.

 

DassùYAmoroso: una linea di capi giovane e contemporanea
DassùYAmoroso: una linea di capi giovane e contemporanea

 

DassùYAmoroso collezione A/I 16-17
DassùYAmoroso collezione A/I 16-17

 

 

Il tartan, viene elaborato per creare un effetto visivo 3D; ciò è possibile solo grazie all’abilità di Stefano e Pasquale di creare una stampa capace di realizzare tale effetto avvalendosi anche di un  lavoro certosino di accostamento del colore.

Per maggiori informazioni visitate il sito www.dassuyamoroso.com

Alberta Ferretti, il matrimonio tra arte e moda

ALBERTA FERRETTI COLLEZIONE AUTUNNO/INVERNO 2016/17

 

Arte e Moda vivono da sempre un legame indissolubile; ed è all’arte che la collezione moda donna di Alberta Ferretti Autunno/Inverno 16/17 si ispira.

Dai ruscelli del pittore John Everett Millais, dove si svolge il dramma della povera Ophelia, ai romantici paesaggi della pittura nipponica, dove fiori e uccelli creano una perfetta armonia di colori e forme.

 – C’è un salice che cresce storto sul ruscello e specchia le sue foglie canute nella vitrea corrente; laggiù lei [Ofelia] intrecciava ghirlande fantastiche di ranuncoli, di ortiche, di margherite, e lunghi fiori color porpora cui i pastori sboccati danno un nome più indecente, ma che le nostre illibate fanciulle chiamano dita di morto.
Lì, sui rami pendenti mentre s’arrampicava per appendere le sue coroncine, un ramoscello maligno si spezzò, e giù caddero i suoi verdi trofei e lei stessa nel piangente ruscello.
Le sue vesti si gonfiarono, e come una sirena per un poco la sorressero, mentre cantava brani di canzoni antiche, come una ignara del suo stesso rischio, o come una creatura nata e formata per quell’elemento. Ma non poté durare a lungo, finché le sue vesti, pesanti dal loro imbeversi, trassero la povera infelice dalle sue melodie alla morte fangosa. – 
(Amleto, Atto IV, scena VII)

sx Alberta Ferretti – dx Ophelia 1851 di John Everett Millais


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Alberta Ferretti – dipinto giapponese


Chiave di lettura di questa collezione sono il romanticismo e la sensibilità, presentate da indumenti riassunti con tessuti leggeri, che non stringono e non costringono la donna nei movimenti quotidiani.
Gli abiti in crêpe-satin sono modellati dal taglio a sbieco e impreziositi da pizzi, così come i completi in casacca-pantalone.

Gli chemisier in chiffon stampato a fiori sovrapposti da ricami tridimensionali, le jumpsuits in satin bordate con piping a contrasto, gli abiti bustier di lana o cashmere con ricami, creano una moda di carattere, sensuale, che racconta una donna e il suo background creativo.

E’ la libertà di indossare giacche maschili e tailleur, mischiando diverse lunghezze e tessuti e dimenticando in quale ora del giorno ci si trova, come presi da un incantesimo, non riconoscendo più il giorno e la notte. La donna Alberta Ferretti è sicura nel suo prezioso completo pijama, così come negli abiti sottoveste in pizzo.

nature giapponesi – abito bustier Alberta Ferretti con pelliccia


gli abiti di Alberta Ferretti rimandano alle nature nipponiche


Velluti, pizzi e crêpe-satin tra i tessuti della collezione Alberta Ferretti F/W 16/17


Dalle atmosfere preraffaellite al purismo, la collezione F/W 16/17 di Alberta Ferretti dipinge una donna boldiniana, avvolta in abiti in velluto e satin e in cappotti in tweed bouclé lavorato con inserti di pelliccia. Scevra da ogni strutturazione e libera di stupire, con quel tocco di magia, sfilando su mules e stivaletti di velluto, liscio o ricamato, o con totale nonchalance sul tacco a spillo.

sx Alberta Ferretti – dx dipinto di Giovanni Boldini, La dame de Biarritz, 1912


quadro di Giovanni Boldini, Ritratto di Betty Wertheimer – dx Alberta Ferretti


Con uno sfondo in movimento che richiama una natura incontaminata e ovattata, la collezione Alberta Ferretti Autunno/Inverno 2016/17 sfila trionfante alla Milano Moda Donna.
E’ un défilé dove si incontrano i grandi autori della pittura, da Dante Gabriel RossettiJohn Everett Millais, il sigillo di quanto cultura e arte  siano fondamentali per scrivere nel dizionario della moda il nome, in eterno, di una grande rappresentante del genere: Alberta Ferretti.

sx Alberta Ferretti – dx Venus Verticordia di Dante Gabriel Rossetti 1864-8


Alberta Ferretti – dipinto giapponese


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SFILATA CIVIDINI ALLA MILANO FASHION WEEK 2016 

COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO 16/17 

 

Uno dei cantautori più famosi della storia cita: “C’è una crepa in ogni cosa. E’ da lì che entra la luce.
Si tratta di Leonard Cohen, che esalta l’imperfezione come forma di bellezza.

Imperfetta anche la collezione Cividini F/W 2016/17, che calca il concetto con un mood minimale, scarno, ma non privo di dettagli.

In un periodo storico dove il prototipo di bellezza non vuole più modelle magre ma curvy, anche la moda stravolge i suoi canoni: niente più abiti fascianti, no a sexy trasparenze, via libera alla comodità, alla morbidezza, all’antico scopo del vestirsi, che è quello di coprirsi.

Copertura a strati per la collezione Cividini Autunno Inverno 2016/17, sovrapposizioni di capi e tessuti diversi, il maschile si mescola al femminile, gli accessori si riducono ai minimi termini e diventano indispensabili.

Le frivolezze sono bandite, rimane l’essenza!

Guarda qui la collezione Autunno Inverno 16/17 di Cividini: 



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