Bella Hadid, Gigi Hadid e Kendall Jenner sono anche delle fotografe

Ebbene sì, le tre modelle più famose del momento sono anche delle fotografe.
Proprio Bella Hadid, ha scattato di recente il suo primo editoriale con la rivista W Magazine nella sede di Chrome Hearts a Los Angeles, nel quale ritraeva alcuni suoi amici come Jesse Jo Stark e qualche componente della sua famiglia, ovvero sua mamma Laurie Lynn.


Poche settimane dopo, più o meno durante le Fashion Weeks di Settembre, anche sua sorella Gigi Hadid scattava con la polaroid per V Magazine.


In concomitanza con le due notizie, si è venuto a sapere che anche Kendall Jenner non è riuscita a resistere al fascino di diventare una fotografa.
Così, collabora oggi con Love Magazine accanto alla caporedattrice Katie Eleanor Grand alla ricerca di un volto noto per la copertina della prossima Primavera/Estate 2017.
Sì, ci chiederemo, ma cosa c’entra con la fotografia?
Jenner fotograferà a novembre i venti finalisti scelti presso Los Angeles.


Chi pratica la moda, solitamente, non pensa alla fotografia come seconda scelta di impiego.
È risaputo infatti che le modelle abbiano un occhio sempre rivolto al ruolo di fashion designer, con un’unica eccezione: Helena Christensen.


Eppure le tre sembrano avere ben chiaro il ruolo su cui investire per una futura carriera, ruolo che le vede inevitabilmente non più sotto i riflettori ma dietro.
Potrebbe essere una scelta ponderata, dettata dall’immensità del sistema di condivisione di fotografie più veloce al mondo, Instagram.
Che le tre abbiano pensato di voler incrementare i likes non soltanto attraverso gli scatti a se stesse, ma anche e soprattutto agli altri?


Opinione insindacabile che cozza però con la teoria del “tuttofare“, ovvero di coloro che possiedono la pretesa di riuscire in qualsiasi campo della vita.
Provarci non costa niente, ma il detto dice: chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non quello che trova.

Come non sbagliare look: il choker con i lacci delle scarpe

Dallo streetstyle ai trend fai-da-te, è choker necklace mania.
Gli anni ’90 tornano ruggenti in diverse varianti, dallo stile minimal e skinny, alle trecce alla francese, fino ai choker necklace, i collarini da esibire al collo di diverse forme e colori.
Reduce dalla pubblicità, ricordiamo Brenda di Beverly Hills 90210, si fa largo nelle boutique, negli store e anche nelle case.


Riconosciuto come oggetto regale ispirato al periodo vittoriano, le signore lo portavano al collo sotto forma di nastri di velluto impreziositi da gioielli luminosi per dar luce e lustro ai loro colli adornati.
Anche utilizzato come simbolo di protesta durante la Rivoluzione Francese, il nastro rosso attorcigliato attorno al collo era un evidente segno di contestazione nei confronti delle condanne a morte con la ghigliottina di Luigi XVI.


Indossato oggi dalle star di tutto il mondo, da Gigi Hadid a Kendall Jenner, è semplice ma forte, sicuro e determinato, ecco perché piace tanto.
Ma come realizzarne uno in casa senza spendere troppo e facendo comunque tendenza?
Ci ha pensato Katie Rosebrook, una ragazza americana che dopo aver postato la foto della sua nuova creazione su Twitter, ha raggiunto 150.000 like e 47.000 views in poche ore.


Ho indossato il mio choker fatto in casa a una festa ieri sera e non ho mai ricevuto così tanti complimenti“, dice soddisfatta.
Composto principalmente da un vecchio laccio di sneakers, l’ha attorcigliato al collo facendoci un fiocco all’estremità ed è stato subito tendenza.


Dagli stilisti alle ragazze DIY, tutti possono indossarlo.
In passerella lo hanno mostrato DKNY, Carven e Cristiano Burani rivisitandone l’aspetto e congiungendolo nelle sue nuance pop, Balmain e Givenchy gli hanno conferito un mood deciso e moderno e Gucci lo ha reso un accessorio unisex presentandolo nelle collezioni uomo.

J. Crew sigla una capsule collection per Net-a-porter

L’annuncio è arrivato da Instagram: Net-a-porter, il celeberrimo sito di lusso online, ha siglato un’esclusiva collaborazione con il marchio J. Crew.

“Quando Net-a-porter ci ha parlato di questa collaborazione abbiamo subito capito di avere una grande occasione”, ha dichiarato Jenna Lyons, direttore creativo del marchio.

 

(Fonte allure.com)
(Fonte allure.com)

 

(fonte immagine mf-fashion)
(fonte immagine mf-fashion)

 

(fonte immagine popsugar.com)
(fonte immagine popsugar.com)

 

(fonte immagine popsugar.com)
(fonte immagine popsugar.com)

 

 

La collezione J.Crew for Net-a-porter che sarà in vendita sull’e-store a partire dal 13 settembre, avrà come fil rouge le righe: “Le righe marinière sono un classico importantissimo sia per la cultura europea che per quella americana. I miei pezzi preferiti sono quelli più estrosi. La collezione è un mix tra tradizione e sorpresa”, ha raccontato Lyons.

La maglieria segna il punto di partenza della linea: un abito aderente che disegna la fisicità della donna, un maglioncino dolcevita color block.

Librano leggere nell’aria, la gonna plissettata e l’over skirt a pois.

Fanno parte della collezione anche un paio di sneakers, la stola di pelliccia, una cappa e una pelliccia.

 

 

 

Fonte cover allure.com

Stella Jean collabora con Marina Rinaldi

Non cessano le collaborazioni che la stilista italo-haitiana Stella Jean firma con i brand nostrani.

Proprio una settimana fa vi raccontavamo del contributo che Stella darà al noto marchio di moda ed intimo United Colors of Benetton (leggi la notizia cliccando qui).

 

Look Stella Jean (fonte immagine dresstothet.net)
Look Stella Jean (fonte immagine dresstothet.net)

 

Campagna pubblicitaria Marina Rinaldi FW 16-17 (fonte immagini marinarinaldi.com)
Campagna pubblicitaria Marina Rinaldi FW 16-17 (fonte immagini marinarinaldi.com)

 

 

Nelle ultime ore è stata confermata una nuova partecipazione della designer e stavolta per il marchio Marina Rinaldi.

Il brand dedicato esclusivamente alle donne curvy ha chiesto ed ottenuto una collaborazione di Stella Jean che molto probabilmente interverrà sulle stampe dando vivacità ai capi di Marina Rinaldi, sempre molto garbati e seriosi.

La capsule collection primavera/estate 2017 di cui ancora non si hanno le specifiche, verrà presentata in anteprima il 23 settembre in occasione della Milano Fashion Week.

 

 

Fonte cover Getty Images

Derek Lam dice addio alla Fashion Week newyorkese

C’è una rivoluzione in atto nelle moda, ben più complessa di quanto si possa credere. Abbiamo assistito alle collezioni presentate in modalità “see now by now” ed a divorzi eclatanti tra maison e stilisti. Non di meno,  molti si sono scandalizzati nell’apprendere che lo style director Justin O’Shea, aveva preso il timone della direzione creativa di Brioni e che il calendario della settimana della moda italiana si sarebbe sfoltito da presentazione a presentazione (l’ultimo “arrivederci” è quello di Giorgio Armani che sfilerà con la collezione Emporio Armani a Parigi).

 

Scopri lo stile di Derek Lam

Scelte coraggiose, quelle prese dagli stilisti che sembra vogliano sovvertire le regole scritte dai predecessori qualche decennio fa.

L’ultimo in ordine di tempo è Derek Lam che ha deciso di cancellare il suo eponimo marchio dalla settimana della moda newyorkese, optando per una presentazione meno mediatica ma più diretta.

Il defilé, composto da 24 looks, verrà presentato il prossimo 14 settembre ad un gruppo ristretto di giornalisti e buyer presso l’hotel Greenwich.

La mini collezione primavera/estate 2017, come ha dichiarato lo stilista statunitense, vedrà capi ricchi di sfumature in virtù della volontà di Derek di concentrasi sulla qualità più che sulla quantità.

 

 

Fonte cover hollywoodreporter.com

Antonio Lopez. New York omaggia l’illustratore di moda

Il New York Times lo definì “un grande illustratore di moda” ma in molti, finirono per dimenticare le sue opere.

New York, con una mostra al Museo del Barrio, rende omaggio al dimenticato Antonio Lopez, il grande illustratore di moda, menzionato da tanti, per aver poggiato la sua carriera su quattro muse che sarebbero diventate in divenire, le Antonio’s Girls e cioè, Jerry Hall, Grace Jones, Pat Cleveland e Jessica Lange.

 

Antonio Lopez (fonte immagine d.repubblica.it)
Antonio Lopez (fonte immagine d.repubblica.it)

 

Oscar de la Renta by Antonio lopez (fonte immagine beatricebrandini.it)
Oscar de la Renta by Antonio lopez (fonte immagine beatricebrandini.it)

 

 

(fonte immagini badinicreateam.blogspot.it)
(fonte immagini badinicreateam.blogspot.it)

 

 

Nato a Utuado (Portorico) l’11 febbraio 1943, all’età di sette anni assieme alla famiglia, si trasferisce a New York.

La passione per la moda, nasce dalla necessità della madre, Maria Luisa Cruz, di tenere il figlio lontano dalla strada. E’ lei, un’abile sarta, ad avvicinare Antonio nel fashion system, chiedendogli di disegnare i fiori che lei stessa avrebbe ricamato.

Assecondando le sue doti artistiche, frequenta la High School of Art and Design e, in seguito, il Fashion Institute of Tecnnology.

 

(fonte immagini badinicreateam.blogspot.it)
(fonte immagini badinicreateam.blogspot.it)

 

(fonte immagini badinicreateam.blogspot.it)
(fonte immagini badinicreateam.blogspot.it)

 

(fonte immagini badinicreateam.blogspot.it)
(fonte immagini badinicreateam.blogspot.it)

 

(fonte immagini badinicreateam.blogspot.it)
(fonte immagini badinicreateam.blogspot.it)

 

 

A lui si sono affidate maison come Valentino e Missoni e testate giornalistiche come il New York Times, Vogue, Vanity Fair, Elle e Harper’s Bazaar.

Incontra poi l’art director Juan Eugenio Ramos; tra i due nasce una stretta collaborazione e anche un grande amore. Si batterono a lungo per portare i concetti di razza e genere nella moda, fino a quando Antonio non spirò il 17 marzo del 1987, a causa di un sarcoma di Kaposi sopraggiunto come complicanza all’AIDS di cui era affetto da diversi anni.

 

(fonte immagine verlanga.com)
(fonte immagine verlanga.com)

 

 

In suo onore, furono pubblicati diversi libri tra cui “Antonio Lopez: Fashion, Art, Sex, and Disco” di Roger e Mauricio Padilha (Rizzoli, 2012).

La mostra a lui dedicata, “Antonio Lopez: Future Funk e Fashion“, resterà aperta fino il prossimo 26 novembre 2016.

 

 

 

Fonte cover bangbangbang.com.mx

Anna Jolie. Il lusso secondo Anna Chekunova

Eleganza autentica. Linee sinuose che accarezzano garbatamente la silhouette della donna. Lusso. Con queste prerogative, nasce il marchio Anna Jolie, fondato nel 2015 dalla designer russa Anna Chekunova, che unisce prêt-à-porter a dettagli desunti dall’alta moda.

Il legame con il Made in Italy è vigoroso: le materie prime utilizzate come la seta e il pizzo pregiato, sono di derivazione comasca.

Uno stile inconfondibile, quello di Anna Chekunova che, per la griffe Anna Jolie, esalta la naturale eleganza della donna attraverso l’inconfondibile stile anni ’50 e una certosina attenzione nei particolari come i ricami sugli abiti con reminiscenze alla lingerie femminile.

Rose d’inverno“, la collezione autunno/inverno 16-17 di Anna Jolie, presenta un gioco di trasparenze provocatorie che dimostrano, altresì, la garbatezza dell’estro creativo della designer russa.

Preziosi pizzi, avvolgono maliziosamente tubini dalla linea minimale. Lo scorrere della seta, fluttuante e leggera, confeziona un abito sensuale e accattivante, in perfetto stile Marilyn.

La palette di colori, è variopinta ma pone una discreta attenzione sulle tonalità fredde.

Anna Chekunova, attenta alle richieste delle sue clienti, crea inoltre capi esclusivi  su misura, accontentando una sempre più esigente clientela.

 

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Photo courtesy Press Office

Zara nella bufera. L’illustratrice Tuesday Bassen denuncia il marchio

 

Bufera non solo mediatica in quel di Zara.

Il colosso spagnolo della moda, è infatti accusato di rubare, per così dire, le illustrazioni altrui, trasmigrandole con fugace velocità nelle sue collezioni.

A lanciare questo monito/accusa, è l’illustratrice americana Tuesday Bassen che utilizza la piattaforma Instagram per “sbugiardare” il marchio.

Come ha dichiarato la ventisettenne illustratrice californiana, il presunto caso di plagio ai danni del suo lavoro, è stato reso noto ad un legale che provvederà a richiamare Zara.

 

 

Il post di denuncia di Tuesday Bassen apparso sul suo profilo Instagram. Fonte immagine Tuesday Bassen IG)
Il post di denuncia di Tuesday Bassen apparso sul suo profilo Instagram. Fonte immagine Tuesday Bassen IG)

 

 

La risposta del marchio, però, non si è fatta attendere: “La mancanza di tratti distintivi, rende molto difficile quantificare la parte di popolazione che associa i disegni in questione a quelli di Tuesday Bassen”, hanno fatto sapere dall’ufficio stampa.

Ma un’assomiglianza, come tutti potranno notare, c’è è come e non solo associando i disegni di Tuesday con quelli proposti dalla griffe low cost.

Sbirciando in rete, infatti, diverse sono le analogie che legano i disegni di Zara, con marchi oramai affermati nel fashion biz ma, come tutti ben sapranno, basta anche solo un tratto modificato, per non incorrere alle accuse infamanti di fake e uscirne indenni da ogni calunnia.

Come terminerà la bagarre tra le due parti, non possiamo ancora saperlo, ma se è vero che l’ispirazione percorre una strada lunga per essere rielaborata, in questa occasione, il percorso è stato, molto probabilmente, “accorciato”.

 

 

Fonte cover Twitter

 

 

Nicolas Ghesquière starebbe lasciando Louis Vuitton?

Potrebbe essere vicino, l’addio di Nicolas Ghesquière da maison Louis Vuitton.

La notizia, attualmente smentita dai diretti interessati, è stata lanciata dall’agenzia di stampa Reteurs, che annuncia la dipartita lavorativa dello stilista, prevista per il prossimo ottobre e cioè subito dopo la presentazione della collezione ready to wear primavera/estate 2017.

Ancora ignote le cause del divorzio (semmai venisse confermato in seguito dai diretti interessati), ma sembrerebbe che Bernard Armault (imprenditore francese e proprietario di LVMH), sempre secondo Reteurs, abbia già deciso il nome del successore che figurerebbe nella persona di Jonathan Anderson, attualmente legato a maison Loewe.

Per conoscere l’evoluzione della storia, dovremmo attendere, dunque, ancora un paio di mesi ma visto il grande successo che Nicolas Ghesquière ha conquistato in Louis Vuitton, tutto porterebbe a credere che si tratti di una news inesatta.

Scopri la collezione autunno/inverno 16-17 cliccando qui di Nicolas Ghesquiére cliccando qui.

 

 

Fonte cover louisvuitton.com

 

 

Peter Copping lascia Oscar de la Renta

Il marchio Oscar de la Renta, resta orfano del designer Peter Copping.

In una nota emessa dalla stessa azienda, si comunica, infatti, che lo stilista inglese ha abbandonato la sua poltrona (occupata dal 2014 dopo la scomparsa del fondatore della griffe n.d.r.), per motivi personali, attualmente non specificati. “Dopo due anni meravigliosi”- ha fatto sapere Copping – “ lascio Oscar de la Renta e ritorno in Europa per ragioni meramente personali”.

 

(Fonte immagine vogue.co.uk)
(Fonte immagine vogue.co.uk)

 

(Fonte immagine vogue.co.uk)
(Fonte immagine vogue.co.uk)

 

 

Copping, che al suo esordio in Oscar de la Renta si disse emozionato per questo nuovo ruolo, promettendo agli estimatori della maison di proseguire l’essenza estetica del marchio, lavorò precedentemente per Lousi Vuitton con Marc Jacobs, Sonia Rykiel e  Nina Ricci, maison di cui divenne direttore creativo.

 

(Fonte immagine vogue.co.uk)
(Fonte immagine vogue.co.uk)

 

(Fonte immagine vogue.co.uk)
(Fonte immagine vogue.co.uk)

 

 

Le sue creazioni, iper femminili e garbate, seguivano il lascito di Oscar de la Renta: abiti sartoriali e sofisticati, creati per una donna altrettanto raffinata.

Solo per il momento, sarà il team interno a creare la prossima collezione e si attende, perciò, la nomina del nuovo direttore creativo che verrà eletto fino a data da destinarsi.

 

 

 

Fonte cover fashionista.com

Calvin Klein. Raf Simons sempre più vicino alla griffe

Potrebbe essere Raf Simons, il nuovo direttore creativo di Calvin Klein.

Le voci oramai si rincorrevano da tempo e pare, da prime indiscrezioni, che il designer belga stia attendendo i termini di scadenza del contratto di non concorrenza che lo vede legato a maison Dior fino alla fine di luglio, per approdare come stilista per la griffe statunitense.

 

Raf Simons lasciò la poltrona di Dior nell'ottobre 2015 (fonte immagine vogue.co.uk)
Raf Simons lasciò la poltrona di Dior nell’ottobre 2015 (fonte immagine vogue.co.uk)

 

 

La news è giunta dal sito wwd.com che riporta come fonte attendibile lo stesso fondatore del marchio, Calvin Klein, che ha rilasciato un’intervista telefonica annunciando l’ingresso di un nuovo direttore creativo a partire da agosto 2016.

Il fortunato erede dell’ambitissima poltrona lasciata vacante dopo l’addio di Francisco Costa e Italo Zucchelli, curerà le linee uomo e donna, gli accessori, le fragranze, l’intimo e il jeans.

Sempre secondo il sito, l’ingaggio di Raf Simons si aggirerebbe intorno ai 20 milioni l’anno.

 

 

Fonte cover justfashionmagazine.com