Ossie Clark, il vintage che incanta

Nato a Warrington, nel Ceshire, nel 1942, Raymond Clark era il più giovane di sei figli. Trasferitosi con la famiglia ad Oswaldtwistle durante la guerra, prese da questa località il nome Ossie.

Versatile fin dall’infanzia, confezionava vestiti per i suoi nipoti e costumi da bagno per le ragazze del vicinato, esercitandosi sulle bambole. Fervente lettore di Vogue e Harper’s Bazaar, ad appena tredici anni iniziò a studiare architettura, esperienza che si rivelò determinante nella sua futura carriera di stilista, come egli stesso dichiarò più avanti, giacché gli permise di capire le basi delle proporzioni e dei volumi.

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Si iscrisse poi al Regional College of Art di Manchester (oggi Manchester Metropolitan University) ed in questo periodo conobbe la sua futura moglie nonché partner di lavoro, Celia Birtwell. La coppia si trasferì poi a Londra, in un piccolo appartamento a Notting Hill, e qui Ossie si laureò presso il Royal College of Art nel 1965.

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Nell’agosto dello stesso anno una sua creazione comparve per la prima volta su Vogue. Influenzato dalla Pop Art e dalle atmosfere di Hollywood, il primo negozio a vendere le sue creazioni fu Woollands 21.

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L’anno seguente, nel 1966, iniziò la collaborazione tra Ossie e Celia (sposata tre anni dopo), che diede vita ad una collezione indimenticabile, con le stampe disegnate da quest’ultima, lavoro commissionatole da Alice Pollock, titolare dell’esclusiva boutique Quorum. In breve tempo le creazioni di Ossie Clark, così particolari ed uniche per la moda dell’epoca, spopolarono non solo nella Swinging London, di cui fu protagonista assoluto, ma anche a New York e Londra.

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Tra i suoi fan troviamo Mick Jagger, Liza Minnelli e Marianne Faithfull.

I capi di Clark hanno influenzato diversi designer dagli anni Sessanta fino ai nostri giorni, come Anna Sui, Tom Ford e Yves Saint Laurent.

Celebri sono le foto di David Bailey che hanno visto, tra le tante muse, Jane Birkin e la stessa Celia Birtwell come modelle. Il fascino senza tempo della Swinging London continua ad appassionare: numerosissime sono oggi le boutique specializzate in capi vintage che vendono le creazioni di Ossie Clark, che hanno ormai assunto un valore inestimabile.

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CINTI: COLLEZIONE F/W 15/16

L’individualismo farà tendenza per il prossimo autunno inverno 2015. Osare con audacia, sperimentare, pensare in grande.

La moda ci aiuterà ad esprimere noi stessi, mostrando lo spirito del momento e questo si riflette da un lato in uno stile sobrio e mascolino, dall’altro diventa espressione pura di femminilità che da spazio a luci e bagliori, stampe farfalla e pattern animalier.

La collezione di Cinti attraversa queste sfere cavalcando gli anni’70 e un rinnovato stile neo-hippy, riproponendo gli ’80 con creepers punk rock per finire negli anni 20 e 30, dove accessori scintillanti trasformano ogni donna in una vera e propria diva.

ANIMALIER!

Chic, glamour, pop, soft, provocatorio, lussurioso; l’animalier affascina da anni molti stilisti che lo propongono e ripropongono da anni sulle passerelle.

L’animalier è considerato uno dei capisaldi del fashion system e viene definito da molti “the new black”. Viene ripresentato in tantissime varianti ed è un trend che non conosce stagioni. Sarà infatti uno dei protagonisti delle prossime collezioni autunno/inverno.

La collezione FW15/16 di 070ST riscopre il lato ludico della femminilità in un gioco che alterna linee giovani e tessuti metropolitani a capi dall’allure classico.

In questa nuova visione anche i tessuti più tradizionali come il casentino assumono vesti inedite. Le combinazioni caratterizzano la collezione e trovano la massima espressione nella reversibilità. Nella collezione troviamo le stampe leopardo accoppiate a tessuti grigi in lana su modelli ampi, forme aeree a pipistrello che rievocano il mondo punk degli anni ’80.

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La moda ci aiuterà ad esprimere noi stessi, mostrando la nostra anima ma anche lo spirito del momento e questo diventa espressione pura di femminilità e da spazio a luci e bagliori e pattern animalier.

La stampa animalier leopardata o maculata è ormai a tutti gli effetti un classico must have del guardaroba e quest’ inverno conquista un posto da protagonista nella collezione di CINTI.

Divertenti le combinazioni tra stampe leopardate e giraffa usate per le sneakers in cavallino o sulle stringate. Sensuali e intriganti gli interventi sulle ballerine, i tronchetti open-toe o gli stivaletti a punta.

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ITA-KLI propone una vasta collezione di capi in pelliccia, cappotti e gilet. Peli pregiati come volpe, anche abbinati a lane si alternano a lapin murmaski kit e rex. I tagli moderni, le vestibilità facili e l’inaspettata leggerezza sono il dna di ogni collezione.

I maculati assumono un aspetto british e sono realizzati in pregiato kid.

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Si è spento Elio Fiorucci, il padre dello street style

Da domenica non dava sue notizie, facendo allarmare i parenti che solo lunedi 20 luglio, lo hanno ritrovato privo di sensi nella sua casa milanese in viale Vittorio Veneto.

Elio Fiorucci aveva ottant’anni, di cui quasi cinquanta passati a mantenere alto l’orgoglio della moda made in Italy ma soprattutto democratica, perché un capo Elio Fiorucci era alla portata di tutti, con poche pretese ma con tanta personalità. Ancora oggi è il nome d’alta moda che si ricollega ad un filone tutto pop, street, colorato, esageratamente giovane che ha ispirato tantissimi altri designer a venire. Questa filosofia libera dai dettami che le passerelle d’alta moda avevano sempre imposto, si era riflessa anche nelle strutture dei suoi negozi, partendo da quello aperto in Piazza San Babila nel 1967.

Lo stesso Elio Fiorucci aveva raccontato quanto fosse stato un azzardo, ma anche una fortuna: quelle vetrine luminose e sgargianti che avevano portato un tocco british in una Milano ancora troppo seriosa e borghese, avevano dato vita ad una carriera che da nazionale si trasformò in un impero internazionale negli anni ’70, quando furono aperti altri due store a Londra e New York. Quest’ultimo aveva addirittura affascinato un genio artistico quale Andy Warhol, che usò quelle stesse vetrine per sponsorizzare il suo giornale Interview.

Elio Fiorucci aveva iniziato come semplice creatore di una linea di galosce molto colorate – riprese poi anni più tardi, dopodiché erano stati i jeans, i cherubini, gli gnomi e la Love Therapy – per citare alcuni punti saldi della sua carriera, a mandare avanti un nome che ancora oggi fa pensare ad una moda allegra, semplice ma curatissima, adatta ad ogni persona, età e circostanza.

Non solo designer ma anche persona attenta alle questioni più sociali, si era attivato a favore del Parco Canile di Milano, scelta che incentivò poi la volontà di diventare vegetariano a settant’anni come segno di rispetto per gli animali.

Givenchy a Parigi esalta la femminilità

Alle sfilate parigine dedicate alle collezioni autunno – inverno 2015 / 2016 di certo non poteva mancare Givenchy e il tocco di Riccardo Tisci.

 

In soli undici capi il direttore creativo della maison francese ha dato vita ad una collezione ultra femminile capace di risaltarne la sensualità della donna fasciata sia in abiti lunghi ricamati in pizzo ed arricchiti di piume, che in capi prettamente maschili come il gessato, che tirano fuori tutta la forza e vitalità della donna del ventunesimo secolo.

 

La donna Givenchy osa con i bustier abbinati a gonne lunghe a sirena, suit d’alta sartoria, sottovesti che per l’occasione diventano abiti haute couture, il tutto giocato con accessori esagerati in forme, come gli orecchini a cerchio e i rosari da portare al collo.

 

Per l’autunno / inverno 2015 / 2016 Givenchy propone giochi di trasparenze e pizzi per un tocco di vedo – non vedo che suscita un velo di malizia, alternati a tessuti molto eleganti come lo chiffon, il tulle, il Sangallo e ancora lana e maglia, arricchiti di Swarovski, perline e cristalli per una collezione preziosa, tinti in rosa antico, nero, azzurro e giallo che invece ne conferiscono una vena romantica.

 

Ai piedi, stivali open toe da abbinare anche al gessato.

 

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(foto: vogue.it)

Atelier Versace incanta Parigi

Parigi ha ospitato le sfilate per le collezioni d’alta moda autunno / inverno 2015 / 2016, in rassegna dal 5 al 9 luglio.

 

Fra le maison francesi hanno sfilato anche case italiane importanti quali Atelier Versace, seguita da una Donatella Versace che ha dato vita ad una collezione meno aggressiva e più romantica. Questo passaggio è stato esplicato dalla scelta di creare abiti leggeri in chiffon dal taglio sfrangiato, bustier in Swarovski, mini tuniche ricamate, maxi robe in organza, abiti da sera drappeggiati con nodi in tessuto.

 

Quella vena romantica riportata sugli abiti è stata accompagnata da graziose coroncine fiorate che hanno dato più la sensazione di una sbocciata primavera che di un prossimo autunno a venire, così come i sandali e i rami di edera in organza.

 

I colori hanno un sapore nostalgico che ben si concilia con l’intera collezione, cosicché il grigio perla, rosa, color carne, celeste, glicine si possano accostare all’arancione, verde, giallo, più autunnali e consoni alla stagione rappresentata dalla collezione.

 

Tutte queste tonalità tingono i mini dress, le camicie, i leggings fit e abiti da sera giocati su chiffon, georgette, velluto, maglia di metallo, organza, pizzo, piume.

 

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(foto: vogue.it)

Marc Jacobs e quel nudo da dieci e lode su Instagram

Che Instagram sia un’arma a doppio taglio come tutti i social è un dato di fatto, che talvolta si sia incapaci di usarlo, pure. Anche quando si fa finta di aver sbagliato.

 

Capita a tutti di dare in pasto ai propri followers delle foto che lì per lì lascerebbero esterrefatti, ma quando capita alle star diventa un affare internazionale, qualcosa di assolutamente riprovevole o assolutamente geniale: ecco quindi che il nudo d’autore firmato Marc Jacobs (ci piace pensare che i tag siano stati #nofilter #nophotoshop) ha fatto il giro del mondo in pochissimi secondi, che non sono bastati allo stilista per rimuovere la foto senza che nessuno si fosse accorto di un’intimità vagante nella propria home. Felix Baumgartner, questo sconosciuto.

 

La foto ritraeva lo stilista dentro la sua cabina armadio piena di vestiti e shoppers, completamente nudo e con la parte hot in bella vista, senza nessun tipo di giochi di tessuti e pizzi da passerella a lasciare un velo di mistero: avete letto bene, sia il lato B che il lato P si sono lasciati ammirare accompagnati da un commento piccante “E’ vostro e da provare!“.

 

Si dice che Marc Jacobs avesse voluto in realtà mandarlo via direct, funzione di Instagram che permette agli utenti di inviare una foto solo ad un pubblico selezionato di persone, anche se comunque la scusa non è attendibile considerato il contenuto dello scatto e la personalità estrosa dello stilista che non ha mai negato di divertirsi nel flirtare. Diamoci il beneficio del dubbio.

 

Lo scatto d’autore è stato confermato tale grazie ad alcuni particolari non sfuggiti alle prime persone che hanno fatto in tempo a cliccare “mi piace” e farne addirittura uno screen shot, quali i tatuaggi e un anello.
Tutto questo, ribadiamo, in pochissimi secondi, un tempo ancora infieriore rispetto a primi commenti post – sfilate talvolta acidelli, tanto quanto quei commenti che considerano Marc Jacobs “un anziano che twitta da ubriaco“.

 

 

La triplice anima dell’uomo firmato Costume National

Biker, musicista e un po’ retrò: ecco di quante anime si compone l’uomo odierno secondo Costume National, che alla Milano Moda Uomo ha fatto sfilare la propria collezione primavera / estate 2016.

 

L’uomo moderno è affascinato dalle contaminazioni tecnologiche che si instaurano dentro il mondo dell’alta sartoria, che delinea tagli classici per gli abiti, i pantaloni, camicie e giacche che completano look ton sur ton o total.

 

Se per il sotto non vi è via d’uscita dall’uso di pantaloni slim o a zampa d’elefante, per il sopra la collezione primavera – estate 2016 prevede l’alternarsi di trench sottili, giacche con frange, blazer con tasche termoincollate ricavate con taglio laser.

 

Il tutto viene giocato su contrasti forti di colori come il nero, rosso, bianco e turchese che tingono le camicie in raso, t-shirt in cotone, jeans in denim e altri materiali come la nappa e viscosa.

 

L’uomo del 2016 per Costume National è affascinato anche dal mondo dei nativi Americani e ne fa omaggio portando collane di osso e pelle, ma si lascia anche travolgere dal mondo dei cow boy fra boots e camperos, abbinati a zaini con borchie.

 

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(foto: milanomodauomo.it)

 

 

 

 

JEANS MANIA: 10 ABITI IN DENIM

Dai “camalli” (scaricatori di porto) agli abiti dei giorni nostri – il jeans è diventato manìa!

Il denim, tessuto utilizzato maggiormente per i pantaloni taglio jeans, per questa stagione si trasforma in abito: mini, lungo, chemisier, taglio vivo, sfrangiato, l’importante è averlo nel guardaroba perché è un vero must!

Perfetto con una cintura in corda o in tessuto naturale e abbinato a sandali color cuoio. Massimo Rebecchi per questa primavera-estate 2015 lo propone impreziosito da colori su collo e orli.

L’abito in jeans è talmente in voga che lo troverete di ogni taglio e di ogni fascia di prezzo. Qui vi proponiamo 10 abiti in denim:

abito a campana denim zara
Abito a campana denim Zara
abito a salopette in denimh&m
Abito a salopette in denim H&M
vestito denim con cintura zara
Vestito denim con cintura Zara
abito h&m
Abito H&M
abito scollo americana zara
Abito scollo all’americana Zara
chemisier H&M
Chemisier H&M
vestito denim con ricamo zara
Vestito denim con ricamo Zara
vestito orlo sfrangiato zara
Vestito orlo sfrangiato Zara
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Massimo Rebecchi SS 2015
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Massimo Rebecchi SS 2015

Pitti Uomo 88: la collezione COR SINE LABE DOLI SS16

COR SINE LABE DOLI | SS16 | INNO ALLA CREATIVITÀ


Originalità e inventiva sono i tratti distintivi di Cor Sine Labe Doli che, dopo 5 anni di attività, presenta una collezione tutta nuova all’edizione Pitti Uomo 88.

Gli storici accessori del brand sono reinterpretati per la collezione Primavera-Estate 2016: papillon, cravatte, gemelli e ceramichette si arricchiscono di colori, lavorazioni, materiali nuovi rimanendo fedeli alla tradizione artigianale 100% Made in Italy.

L’eclettico papillon in ceramica si veste di righe, pois di polvere di vetro, fantasie e si trasforma in vetro per brillare di luce propria, impreziosito da disegni geometrici e floreali fatti a mano.

Il tocco luxury è dato dal dettaglio Swarovsky e dalle pietre semipreziose come la Sodalite;  entra in collezione il papillon in seta con il nodo in cristallo di rocca ed il papillon e la cravatta in pelle intrecciata a mano.

Novità assoluta della stagione è l’utilizzo del cuoio 100% che crea un contrasto molto forte con la ceramica bianca del nodo per il papillon, ma  lo ritroviamo anche nella pochette da tasca e quella porta documenti con simpatici dettagli sempre in ceramica. Dettagli leitmotiv della collezione SS 2016 occhi, nasi, bocche e mani – per ricordarci che siamo fatti di sensi e sensazioni!

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busta Cor Sine Labe Doli con dettaglio mano in ceramica bianca
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dettaglio mano ceramica bianca
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Accessori Cor Sine Labe Doli
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Cravatte e papillon Cor Sine Labe Doli
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Cor Sine Labe Doli al Pitti Uomo 88


(foto Miriam De Nicolo’)

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Milano Moda Uomo: la sfilata di Christian Pellizzari

Solo chi ha letto molti libri potrà essere un grande scrittore, solo chi conosce la storia dell’arte potrà apprezzarne la contemporanea, solo chi fa molta ricerca potrà creare un’amabile collezione, è il caso di Christian Pellizzari, che dai suoi lunghi viaggi prende ispirazioni barocche per riportarle sui capi delle collezioni.

Per questa edizione Milano Moda Uomo, Christian Pellizzari propone la comodità di un capo versatile misto all’eleganza barocca – un contrasto che proviene dalle terre veneziane, dai nobili palazzi, dai maestosi affreschi e decori e si mescola alla necessità di un capo multiforme per l’uomo impegnato.

Lo stile militare dei capi si fa spazio nei bomber, nelle giacche verde celadon, nei cargo pants, che vengono abbinati con un contrasto molto forte a capi d’ispirazione orientale, dai bordeaux laccati ai blu cobalto, colore del sangue nobiliare.

Segna la sua personalità, onnipresente come un dio, il jacquard, firma del brand Pellizzari, che illumina tuxedo e arriva fino alle sneakers con stringhe e doppia suola bianca a contrasto.

Come piccoli gioielli nella collezione Primavera-Estate 2016 di Christian Pellizzari, pezzi di Resort Donna 2016, la collezione con il linguaggio simile a quella Uomo, ma che promette grandiose sorprese!

Guarda qui la collezione Primavera-Estate 2016 di Christian Pellizzari:



(foto Ufficio Stampa)