Il fashion show di Anteprima stupisce per le sue note glam rock in netto contrasto con lo storytelling delle precedenti collezioni.
E’ una collegiale che abbandona lo stereotipo di brava ragazza pronta a lasciarsi andare con bomber e maxi cardigan abbinati a abiti e gonne longuette, e a divertirsi con giacche dal taglio maschile, senza disdegnare orecchini maxi e stringate.
E’ una delicata ribelle che ama il giallo, pantone di punta della prossima primavera estate, e i maxi pois.
La forza del carattere conduce fino alla fine dello show che può definitivamente segnare una svolta del brand dallo stile italo giapponese.
Fashion editor Alessia Caliendo
Video director Matteo Di Pippo
Tag: fashion week
I migliori backstage di Milano Moda Donna: Luisa Beccaria
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, è stata la location scelta da Luisa Beccaria per creare una connessione tra il futuribile e il suo personale mondo onirico.
Fluttuanti ninfe contemporanee hanno calcato la scena omaggiando “le mille sfumature dell’acqua” e l’iconografia impressionistica.
Il lino effetto denim e il cotone arricchito di sangallo i tessuti presenti negli abiti da giorno, di ispirazione Seventies, mentre l’ organza e lo chiffon hanno dato vita ai look serali, fatti di pepli e di tuniche con ampie maniche a mantella.
Varie le lunghezze da indossare con la scelta di calzature: dai tacchi bassi leggermente alla schiava, fino a quelli squadrati e a stiletto in suede, in vernice o realizzati con gli iconici pattern ricamati della Primavera-Estate 2017.
Fashion editor Alessia Caliendo
Video director Matteo Di Pippo
Fashion blogger, la guida (ironica) alla New York fashion week
New York fashion week: glamour, champagne, outfit elaborati e pr isterici. A metà strada tra duro lavoro e leggende metropolitane, le sfilate di moda della stagione primavera estate 2017 sono iniziate. Sulla Fifth Avenue e a Central Park, in questo preciso momento, sfilano fashion blogger di corsa tra una sfilata e un post su snapchat. Ma come sopravvivere alla follia collettiva delle sfilate? Come vestirsi alla fashion week? Come destreggiarsi tra inviti, caffè di Starbucks e gift bags? Ci ha pensato Stylebop.com a raccontarlo, con una serie di disegni dell’illustratrice Julie Houts. Il retailer tedesco ha scelto la matita graffiante e ironica della Houts, famosa per i suoi sketch su instagram ma anche per la collaborazione con J. Crew, per cogliere il lato divertente delle sfilate di moda.
Tredici illustrazioni irriverenti che mostrano come per il mondo della moda questa settimana (e le tre a seguire di Londra, Milano e Parigi) siano cruciali. Nei disegni di Julie Houts c’è la pr di nero vestita, che non dorme da giorni e manda email a raffica. La celeb che si addormenta sul front row, forse stremata dall’afterparty della sera prima. E ancora la giornalista che sceglie la praticità perché “è lì solo per fare il suo lavoro“, la semi-sconosciuta che cerca di intrufolarsi in prima fila, la modella fuori servizio che nasconde la sbronza continuando a bere con nonchalance. La Guida illustrata al fashion month prende in giro gli outfit più stravaganti e i tagli di capelli più costosi, echeggiando la domanda: come vestirsi alla fashion week? La più divertente, però, è la fashion blogger che si dichiara distrutta tra uno show e l’altro, lamentandosi nell’enorme quantità di party a cui è costretta a partecipare. Salvo poi sbraitare contro la pr se non la fa entrare all’evento più cool della settimana della moda. Chiamasi: fear of missing out.
New York Fashion Week. Sfila l’A/I 16-17 di Tom Ford
Evento stellare, quello che Tom Ford ha organizzato per presentare la collezione A/I 16-17 durante la New York Fashion Week.
Lo stilista statunitense ha presentato la sua linea in modalità see now buy now giustificando, dunque, la sua assenza durante la passata edizione tenutasi nella Grande Mela a gennaio.
Un défilé che ha visto una parata di stelle pronto ad applaudirlo sedute comodamente nel front row: dall’amica Naomi Campbell a Julianne Moore fino a Lauren Hutton, Rita Ora e Anna Wintour.
Il progetto creativo del designer si sviluppa attorno alle lunghezze estreme. I toni noir sono spezzanti dal colore cognac, dal camouflage e dall’animalier che dona un tocco wild ad una collezione prettamente gotica.
Il carattere dirompente di questa collezione si concretizza con l’uso estremo della pelle che confezione skirt longuette, over coats e giacche aderenti.
Ma il vero punto di forza di questo défilé è l’effetto sparkling che dona estrema eleganza ai capi. Abiti da red carpet luccicanti, over. Fili metallici che scendono sulla lunghezza delle maglie e delle gonne; paillettes che giocano a far vibrare la luce nell’aria. Questo è Tom Ford: uno stilista capace di stupire sempre.
Diverse sono le varietà di pellicce: corte o lunghe, multicolor o a macchia di leopardo.
Eccessivamente sensuali, i cuissard chiudono una sfilata già abbondantemente procace.
Ecco alcuni look della sfilata
Per le immagini fashionista.com
Milano Moda Uomo: I Trend per la SS 2017
La Milano fashion week ha svelato quello che saranno le tendenze più trend per la primavera estate 2017. Abbiamo visto sfilare molti capi dallo stile urban casual, per alcuni brand come Junli, Christian Pellizzari, che ha portato nelle passerelle linee pulite piuttosto decise con colori sobri come il grigio nelle sue diverse sfumature e il nero.
Mentre il vero must have continuano ad essere i destroyed jeans, quelli strappati con segno di una vita lunga, senza alcun dubbio le giacche con patch saranno il vero trend della futura stagione.
La vera sorpresa è lo stile country, ovvero le stampe scozzesi, ma in questo caso riportata ad un stile più metropolitano creando nuove geometrie.
Certamente uno dei nuovi trend è lo sport chic, più che altro per le giacche e maglioni destrutturati. Andranno anche per la maggiore il bermuda con diverse stampe e colori forti come il rosso fuoco e il verde.
Molto sofisticata e elegante la collezione di Daks, che ha portato l’odore e il colori della lontana India, un vero incrocio di sentieri e strade. Passando da un grigio quasi argento che si mescola con il bordeaux e il verde. Tutto questo facendo buon uso dei tessuti come il lino, la seta e il cotone.
Qui nella nostra gallery potrete vedere molte idee che non potranno mancare nel vostro guardaroba per la prossima stagione Primavera Estate 2017.
Daniela Gregis si racconta per la prima volta
Ad ogni fine sfilata , i designers escono tra il pubblico per accogliere gli applausi, sempre.
Lei no. Al suo posto, una fila di sarte sorride in passerella. Indossano abiti da lavoro e ringraziano.
Questo è il messaggio della designer di moda Daniela Gregis: la persona viene prima dell’ abito che indossa.
Intervisto Daniela Gregis presso il suo atelier nel centro di Bergamo.
Siamo nel bar storico di Bergamo alta. La piazza è un vociare allegro di ragazzi appena usciti da scuola, siedono sugli scalini accanto ai cafè. Chiacchiero con l’assistente di Daniela Gregis cercando di scoprire qualcosa sul carattere della designer, quando mi appare d’improvviso dietro le sue spalle. Mi venisse un colpo!
Una signora elegante in ambiti semplici, senza un filo di trucco sul viso, con una grande fusciacca al collo e dalla voce sottile mi invita a sedere al tavolino del bar per conversare davanti ad una tazza di tè bollente, che allunga con un poco di spremuta. Magra, capelli castano cenere sulle spalle, ha l’andatura della voce di chi ha il lusso del tempo e mi racconta quand’è nata la passione per la moda:
“Mia zia lavorava all’uncinetto, è da lei che ho imparato e da allora porto avanti la tradizione, più per una questione di rispetto che per una vera e propria scelta di stile”.
Ricorda il suo primo scialle, di un arancio forte e di una lana terribile, sintetica, che si usava per fare delle prove, per i noviziati: lo ricorda con ironia e racconta che ogni momento di inquietudine e solitudine lo passava lavorando alla maglia, era il suo modo per allentare le tensioni.
Da allora non ha mai più smesso.
Piazza Vecchia di Bergamo:
Daniela Gregis è alla sua 38esima collezione, ha iniziato questo mestiere 19 anni fa, quando nel laboratorio di Bergamo c’erano solo 3 persone; oggi in questa città si trovano i suoi 3 atelier che si affacciano sulla Piazza Vecchia. Il primo spazio è utilizzato come sala riunioni e propone pezzi di modernariato, dove il nuovo incontra il passato; oggetti acquistati nei numerosi viaggi around the world. Il secondo atelier, accanto a questo, è il vero negozio che propone la collezione in corso, una piccola boutique che non ha mai subìto restauri o ritocchi dove lavora la stessa signora da anni, da anni. Il terzo atelier è una “lavagna bianca”, dove ogni mese il tema cambia e si gioca con gli abiti e oggetti; in questo periodo è dedicato ai bambini, quindi via libera agli acquerelli, ai giochi in legno e mini clothes.
Tra le più grandi passioni di Daniela Gregis c’è la cultura giapponese con le sue tradizioni.
Nel negozio che propone oggetti di modernariato si possono acquistare introvabili borse japan in legno di noce (resistenti più della pelle mi dice), contenitori di legno scandinavo a incastro, kit giapponesi per oggetti rotti: si tratta di una colla color oro che disegna un tratto elegante su un oggetto che sarebbe destinato alla spazzatura. “Perché dire addio ad un oggetto bello o utile che amiamo? Il recupero è un modo per evitare lo spreco”
Gli atelier di Daniela Gregis nella città di Bergamo:
Nei racconti della stilista Daniela Gregis, che sottolinea “l’eleganza non è eccesso a tutti i costi, trovo sia più elegante un contadino di una signora male agghindata” – si ritrovano l’amore per il proprio lavoro ma soprattutto una filosofia che stimola le scelte che ricadono sulla comunicazione del brand. Lo stesso bizzarro e originale dettaglio di aver fatto sfilare una donna non più giovane come Benedetta Barzini, modella e giornalista.
“Siamo delle maschere e recitiamo sempre una parte, perché mai? Che motivo abbiamo?” si domanda – “siamo così arroganti da credere di essere importanti”: questa la verità che si cela dietro il non apparire di Daniela Gregis, il non voler esporsi, il lasciare piena libertà alle modelle, di sfilare con i loro ritmi, lenti, cadenzati dalla musica, totalmente in contrasto con la frenesia di una fashion week abituale.
La location prediletta per la settimana della moda milanese è un luogo sacro: l’oratorio della Basilica di San Ambrogio, una delle più antiche chiese di Milano.
Le sfilate di Daniela Gregis raccontano una moda senza solennità, colma di spiritualità, come il luogo dove si svolge, un defilé quasi neghittoso, indolente e soprattutto mai autoreferenziale.
Ogni passo della modella libera quel po’ di mistero romantico degli abiti della Gregis, che sono casti ma colorati, moderni ma intrisi di storia – assistervi è come abbandonarsi ad una riscoperta naturalezza.
Il clangore di una grossa campana avvisa che il tempo è finito – una lezione di vita quella di Daniela Gregis: l’essere se stessi, semplicemente.
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I migliori backstage di Milano Moda Donna: San Andres
Il viaggio nel Centro America, attraverso il quale ci guida da anni, è di nuovo il fulcro per le novità San Andres Milano
Una comunità di indigene, intente a trasmettere i propri credo attraverso variopinte cromie e trame iconografiche, le Muzahua, è il leitmotiv che aleggia nella collezione Autunno/Inverno di San Andres Milano.
Intente a danzare al suono della fisarmonica e della chitarra fanno vibrare gli abiti realizzati in cady e georgette e ricamati con cristalli swarovski, gli stessi che ritroviamo nei capispalla dalla duplice anima in lana e mohair. A completare questi ultimi opulenti colli di volpe che svelano sofisticati dettagli, come le calze in pizzo indossate con sensuali Mary Jane.
La “Mujer Muzahua” rivendica, così, anche sulle passerelle milanesi il suo profondo legame con l’estetica.
Fashion editor: Alessia Caliendo
Video: Christian Michele Michelsanti
Photo: Matteo Di Pippo
I migliori backstage di Milano Moda Donna: Au Jour le Jour
I giochi enigmistici scendono in passerella per la nuova collezione Autunno Inverno Au Jour le Jour
I 5 sensi sono operativi per soddisfare la curiosità dell’animo umano, che vive di giochi cifrati e simbologie note.
Questo è il concept su cui si basa la prossima stagione autunno/inverno di Au Jour le Jour.
I macro ricami tornano alla ribalta mentre il panno di lana e il Principe di Galles si alternano alla leggerezza del tulle e dell’organza. Per caratterizzare le pellicce, inoltre, vengono utilizzate giocose paillettes in plexiglass.
La stagione fredda sceglie cromie neutrali e stimolanti accessori per far rivivere il lato ludico di ogni donna.
Fashion editor: Alessia Caliendo
Video: Christian Michele Michelsanti
Photo: Matteo Di Pippo
I migliori backstage di Milano Moda Donna: Vivetta
L’orientalismo e gli anni 20 incontrano l’estro della designer che per la prossima stagione si ispira ad Ertè
Gli anni Venti e Trenta e il trionfo dell’Art Decò contestualizzano la prossima collezione della designer umbra Vivetta, oramai catapultata sulle passerelle milanesi. Uno show, il cui styling è curato dall’editor di fama internazionale Leith Clark, tributo ad Ertè, artista noto per le sue illustrazioni come quelle presenti sulle cover di Harper’s Bazaar.
L’Oriente e il military, ispirazioni e temi cari ad Ertè, si riconoscono nelle lunghe vestaglie stampate e negli alamari presenti sugli abiti, senza disdegnare la fusione con l’arte surrealista di Vivetta.
I colletti e gli abiti bon ton, core business della designer, si arricchiscono di minuscoli bouquet ispirati alle tappezzerie di un tempo.
Con un salto di cinquanta anni si approda agli anni ’70 grazie alle lunghezze mini e midi e alle silhouette smilze.
L’organza, il tulle di seta, il velluto di cotone e il delicato frisottino sono i tessuti scelti per la collezione che vanta cromie messe a contrasto: il cammello, il nero, il celeste “Ertè” e il rosso intenso incontrano i colori pastello, l’oro, il bianco e il verde inglese.
Uscita da ritratti e illustrazioni d’epoca vezzose e opulente la donna Vivetta della prossima stagione è destinata all’eleganza senza tempo.
Fashion editor: Alessia Caliendo
Video: Christian Michele Michelsanti
Photo: Matteo Di Pippo
I migliori backstage di Milano Moda Donna: Stella Jean
A accompagnare la sfilata di Stella Jean, nel segno della rappresentazione degli avi, tra ritratti e maschere etniche, un coro gospel soul
La designer di origini creole, che vive e lavora a Roma non delude i suoi affezionati che ritrovano anche nella collezione Autunno Inverno 2016 2017 la fusione tra la cultura del vecchio e la verve del nuovo continente. Il Ritratto e la Maschera e il parallelismo socio-antropologico delle due facce della stessa medaglia, una sorta di Dr Jekyll e Mr Hyde che rivive nell’albero genealogico, è la tematica affrontata in passerella.
I manufatti etnici dell’Africa Subsahariana incontrano il gusto dei grandi artisti come Modigliani, Giacometti, Picasso e Gauguin, affascinati dal primitivismo, dando vita a un viaggio attraverso la galleria degli avi.
A supervisionare il fluire delle ispirazioni la figura del carabiniere in qualità di rimando immediato all’Italia, terra del cuore per Stella Jean.
I volti del passato, quindi, visti come riferimento della propria identità sociale nonché legame con il vissuto e le tradizioni, in modo da preservarne il culto.
Il classico rivive nei cappotti, nelle giacche e nei trench arricchiti di stampe e ricami, le lunghezze scelte per gonne e abiti ladylike sono variegate e i pantaloni con le bande laterali richiamano la divisa dei carabinieri per affermarsi come tuxedo rivisitati.
Per la prima volta, inoltre, la stilista utilizza una sofisticata tecnica di recupero e lavorazione, il Fluffy, tessuto interamente estrapolato dagli scarti industriali del mass market.
Gli accessori hanno le fogge più svariate: dalle clutch in plexiglass con applicazioni di piume colorate alle doctor bag in tessuto e dalle ciabattine piatte ricche di pietre ai sandali in cavallino maculato.
A completare il tutto i gioielli dei designer dell’Elisabetta Cipriani Gallery, con sede a Londra, che esaltano l’eclettismo suggerito anche dalla colonna sonora prescelta per la sfilata: i brani del coro soul gospel Soul Voices.
Fashion editor: Alessia Caliendo
Video: Christian Michele Michelsanti
Photo: Matteo Di Pippo
I migliori backstage di Milano Moda Donna: Richmond
Una killer queen placcata in oro calca le passerelle di Richmond sulle note della cantante americana, nonchè testimonial d’eccezione, Eve
Opulenza VS evanescenza sono i due mondi che si incontrano e scontrano nella nuova collezione Richmond.
Un viaggio al cardiopalma tra cromie decise, pelli, sete stampante, pellicce, broccati e grafiche raffiguranti gotici corvi.
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Fashion editor: Alessia Caliendo
Video: Christian Michele Michelsanti
Photo: Matteo Di Pippo