Così anche Facebook ha preso il volo, è la brutta fotocopia di Instagram?
App che crushano, fotocopie di stesse funzioni, continui aggiornamenti.
Sembra non ci siano novità in fatto di social, bensì continui giochi di copia-incolla, spesso troppo ripetitivi.
Impossibile dimenticare il traumatico passaggio da Snapchat a Instagram, da un giorno all’altro sembravano essere la stessa cosa.
Nella stessa maniera, a intraprendere la stessa strada è Facebook.
Dopo un simbolico riavvio, ha inglobato il sistema delle Storie.
Ma, in fin dei conti, cos’è una Storia?
Una Storia è un’espressione visuale di pezzi di vita, momenti, sensazioni, umori, video-racconti di una giornata tipo, di un tale viaggio, di un semplice esame da preparare, di canzoni stonate, gaffe, pause caffè.
Niente è soggetto a controllo prima d’essere postato perché, altrimenti, perderebbe di senso e di valore.
Si tratterebbe di libere associazioni, risvegli traumatici, foto compromettenti che non vedrebbero luce se non su una Storia della durata di 24 ore.
Infatti, trascorso il tempo di un giorno, queste si autodistruggono automaticamente.
In media, ogni giorno, ogni utente di Instagram posta 5-6 Storie tra immagini e video.
Differentemente, sul profilo vengono postate 2-3 immagini al giorno.
Il profilo diviene così la vetrina espositrice della propria identità, come vorremmo ci vedessero, come dovremmo apparire, come dovrebbero identificarci.
Ogni post, prima d’essere condiviso, prevede un lavoro di labor limae, di ritocco, affinché le nostre vite appaiano perfette, uniche, sensazionali, alternative, e quindi affinché l’io stesso sia il post.
In altre parole: se ti mostro una vita splendente, attiva, partecipante, sempre al passo coi tempi, penserai che io sia la mia vita, che mi appartenga, e quindi che io sia splendente, attivo, partecipante e sempre al passo coi tempi.
Nonostante, appunto, non siano le Storie ad identificarci ma a fare da cornice alla vita che si decide di mostrare, anche queste posseggono un minimo di capacità di ripresa.
Ovvero, non è importante che siano bellissime ma che ritraggano momenti bellissimi.
Perché, quindi, duplicare un prodotto, un sistema già esistente?
Forse perché vincente?
Quali tipi di Storie, allora, sono da pubblicare un un social e quali sull’altro?
Il quesito rimane irrisolto, almeno fino al prossimo aggiornamento.
Come, invece, disattivarle?
Per chi non ne potesse più di continui riavvii, di insolenti notifiche o di adattarsi a nuove grafiche, esistono soluzioni non del tutto efficienti ma possibili.
Ecco tre opzioni per non aver a che fare con Facebook Stories:
1. tornare a una vecchia versione di Facebook
2. installare Facebook Lite
3. utilizzare un’applicazione alternativa non autorizzata
Stay connected!