Alitalia cambia look a steward e hostess, affidando il compito allo stilista Ettore Bilotta.
Dopo quasi vent’anni, la compagnia di bandiera italiana, ha deciso un restyling delle divise in dotazione agli assistenti di volo, fornendo capi decisamente più glamour e dall’allure vintage.
Lo stilista milanese, tiene fede allo stile Alitalia e alla filosofia della compagnia, proponendo capi 100% Made in Italy. Le nuove uniformi femminili sono, infatti, confezionate con tessuti provenienti dalla Toscana mentre la seta è lavorata a Como; le divise per il personale maschile, sono state realizzate in Puglia e gli accessori in pelle, a Napoli. Le scarpe, sono state prodotte nelle Marche.
Line affusolate che segnano le forme femminili. Abiti fascianti ma rigorosi, marcati da una cintura sottile in vita.
Il glamour della moda anni Cinquanta e Sessanta rivive fortemente in questa collezione che Bilotta ha scelto di contraddistinguere attraverso i colori: per le donne, sono rosse per il personale di volo (per simboleggiare la passione italiana) e verdi per il personale di terra (il verde raffigura i paesaggi e con essi le ricchezze culturali e storiche dell’Italia).
Il copricapo diventa un cappellino ispirato alle terrazze delle Cinque Terre, con onde sinuose che movimentano la struttura.
Per il personale maschile, le tonalità prescelte sono il grigio antracite e il verde bosco .
“Con questa collezione completiamo il percorso di rinnovamento del nostro brand e della nostra flotta, che ha riguardato anche l’introduzione di nuovi importanti servizi per i clienti”, ha dichiarato l’amministratore delegato della compagnia, Cramer Ball.
Ettore Bilotta, entusiasta per aver contribuito al restyling della compagnia, così ha commentato il suo contributo: “Ideare e disegnare le nuove divise di Alitalia, vero e proprio simbolo del Paese, è stata un’esperienza molto emozionante perché mi ha consentito di realizzare una collezione speciale, che rappresenta non solo l’Italia, ma anche l’orgoglio di Alitalia quale ambasciatore del Paese nel mondo”.
Per la cover fonte corriere.it