Ermanno Scervino tra Escher e Cina – fall winter 2017/18

ERMANNO SCERVINO COLLEZIONE UOMO AUTUNNO – INVERNO 2017/18

Contaminazioni orientali ma anche illusioni ottiche della mano olandese di Escher, la collezione fall winter 2017/18 di Ermanno Scervino mixa eleganza e originalità.

Mantenendo un’allure classica e classy, l’uomo Scervino veste le visioni escheriane dalle prospettive invertite, sui maglioni in cashmere e capispalla, ma anche sulle maxi sciarpe.

Untitled-4

Untitled-3

Di gran gusto l’utilizzo delle texture maschili quali il Principe di Galles e il pied-de-poule trattati, il colore preponderante della collezione rimane il grigio, serietà, affidabilità, nessun eccesso, anche se le vestibilità sono contemporanee e i capi metropolitani, dalle camicie senza colletto in pashmina ai pantaloni a vita alta, dai parka al bomber rivisitato.

Per la sera l’uomo Scervino sceglie lo smoking dal fit strutturato, il cappotto cammello e il velluto nero.

La contaminazione orientale, con i draghi e le sue alchimie, si fa strada sui bomber ricamati e sui maglioni. Ermanno Scervino ama unire capacità e stili, accostando leisurewear e sartoriali, modernità ed eleganza retrò, rock e sobrietà, per una collezione autunno inverno 2017/18 che non rinuncia mai alla qualità dei materiali e al processo tecnologico di lavorazione.

Untitled-1

Untitled-2

Sfoglia la gallery della collezione Ermanno Scervino FW 17/18 + backstage:



Potrebbe interessarti anche:

SFILATA ERMANNO SCERVINO – COLLEZIONE AUTUNNO/INVERNO 16/17

L’UOMO DAKS PIACE, MA CON LA VITA PIÙ CORTA!

IL LAVORO NOBILITA L’UOMO E CHI LO VESTE – PORTS 1961 FALL WINTER 2017/18

IL TEATRO AUTOBIOGRAFICO DI ANTONIO MARRAS – COLLEZIONE FW 2017/18

MARCELO BURLON E LA REVOLUCIÓN – COLLEZIONE FALL WINTER 2017/18

LA SFILATA CHRISTIAN PELLIZZARI A/I 2017/18

ERMANNO SCERVINO, CAMPAGNA AUTUNNO INVERNO 2016-2017

MILANO MODA UOMO: LA SFILATA DI ERMANNO SCERVINO P/E 2016

ERMANNO SCERVINO: LA CASTITA’ DELLA TRASPARENZA

Opulenza, femminilità barocca ed eterea bellezza in passerella da Ermanno Scervino. Il défilé dello stilista toscano presenta sofisticati giochi di trasparenze per una donna che non ha bisogno di scoprirsi troppo per sedurre. Suggestioni ladylike per un’ammaliante femme fatale dalle note romantiche, stretta in abiti di pizzo ed organza. Largo a raffinati arabeschi nelle ricche lavorazioni in pizzo; neoromanticismo nei ricami preziosi in astrakan; sublime delicatezza nelle cascate di fiori di tessuto e pizzi sottilissimi, in un tripudio di balze, sete plissé, macramè e nude look casti ma sensuali, in un magistrale gioco di vedo-non vedo. Come una ninfa, la donna Scervino sfila in impalpabili vestiti di pizzo plissettato e organza acquamarina, per ammaliare senza mai esibire troppo. “Ho creato la castità della trasparenza”, commenta lo stilista. Il pudore sembra finalmente tornare in auge, in tempi in cui farfalline e scollature hot regnano sovrane. Le trasparenze sono sensuali ma mai volgari, per un’eleganza assoluta. Largo anche a giacche da uniforme dalle note army-chic, intrise di suggestivi dettagli napoleonici. Bellezza allo stato puro e sfarzo, per una principessa contemporanea. Chic evergreen nei dettagli, come i bottoni di madreperla e le borse lavorate con cristalli. La palette cromatica abbraccia nuance delicate, come il cipria, per nude look dall’allure sofisticato. Lo stilista più amato dalla First Lady Agnese Landini ammalia con una collezione primavera/estate 2017 che inneggia alla sartorialità e al made in Italy. In passerella Sara Sampaio e la svedese Elsa Hosk. Nel front-row Carolina Crescentini, Dalila Di Lazzaro, Maria Grazia Cucinotta sono solo alcuni dei nomi presenti ad applaudire una sfilata salutata come un evento.

es2

es3

es4

es5

es6

(Foto: Madame Figaro)

STREET STYLE: UN PALCOSCENICO CHIAMATO MILANO FASHION WEEK

Mode, tendenze e stranezze catturate tra le vie della capitale italiana della moda. Una settimana di show a cielo aperto, per non dimenticare che la moda è prima di tutto passione. 

Cala il sipario sulla Milano fashion week 2016. Cinema finito ora tutti a casa. Eppure vi è quel qualche cosa che resta per le vie della città più fashion d’Italia, un qualche cosa che non puoi spiegare ma che se ami la moda, puoi capire. E sarà forse la nostalgia di quelle corse tra una sfilata e l’altra, di quel clima di fibrillazione all’arrivo di un’auto con i vetri scuri che non sai chi scaricherà o la miriade di fotografi per le vie del centro alla ricerca della blogger di turno. O più semplicemente sarà la mancanza di quelle stranezze che, diciamocela tutta, sono capaci di colorire anche una città spenta e piovosa del nord. Perché così ci ha accolto in questi giorni questa Milano della moda, un palcoscenico a cielo aperto che seppur un po’ cupa per il meteo, che non ci ha risparmiato, ha sfoderato comunque tutta la sua adrenalina ed il suo colore. Il colore degli outfit sfoggiati da loro ovviamente, blogger, giornalisti, buyer e star che per sei giorni hanno recitato al meglio il loro ruolo di protagonisti (alcuni), comparse, (altri). Ogni sfilata uno show, non solo quello vero, della passerella, delle collezioni che generano business da miliardi, ma anche fuori per strada. Bello, bellissimo… e chi ama la moda, questo lo sa. E così non puoi non carpire il dettaglio di una fascetta anni 70 tra i capelli, fatta di perle o fiori, abbinata a pelliccette eco colorate, cappotti oversize indossati con disinvoltura e abbinati a cappelli ampi di ogni colore, forma e dimensione. Non da meno le pellicce vestaglia o le cappe in cinigliato, come hanno sfoggiato al loro ingresso da Blumarine Anna Dello Russo e Candela Novembre. Più minimale Kylie Minogue in all black, ma bella come non mai, con i capelli raccolti in una coda e l’occhiale nero da vera star (nonostante la pioggia battente). E poi anticipazioni di primavera per le più temerarie che non hanno temuto freddo ed umidità, come si è visto nel pre-show di Ermanno Scervino e Cividini. Via libera così a cappottini fiorati, pantaloni ambi abbinati a bomber college style, qualcosa di militare che non guasta mai e poi capelli colorati a tutto andare. Sì, avete capito bene: rosa, grigio/azzurro, azzurro, le teste di molti fashion addict si sono tinte di gradazioni di colori così vivaci da contrastare solo loro il grigiore della pioggia. Ma alla fine si sa, la moda è un gioco e forse, in alcuni casi serve proprio per farci divertire e sorridere. Fino alla prossima fashion week, alla prossima passerella, al prossimo show.

ph: Daniele Trapletti

_MG_8837



_MG_8822

_MG_9003

_MG_8520

_MG_8523

_MG_8583

_MG_8638

_MG_8718

_MG_8759

_MG_8921

_MG_8537

Sfilata Ermanno Scervino – collezione Autunno/Inverno 16/17

ERMANNO SCERVINO – FASHION SHOW FALL WINTER 16/17

La sfilata Ermanno Scervino alla Milano Fashion Week – collezione Donna Autunno Inverno 2016/17

 

L’iperfemminilità si fonde con la sensualità androgina nella donna Ermanno Scervino.

La divisa diviene accessorio di seduzione, il pizzo per gli abiti una scusa per mostrare il corpo in trasparenza.

Gold, silver e bronzo sono i nuovi linguaggi che spiegano, insieme all’handcraftsmanship la qualità dei capi Ermanno Scervino, da sempre leader assoluto dei ricami e delle silhouette femminili.

Rimandi vittoriani nei long dress in pizzo e gotici nei cappotti black; le clutch si fanno minute, al contrario del casco in volpe, must have in primo piano.

La collezione Ermanno Scervino Autunno Inverno 2016/17 stupisce per i tessuti, macramè petit-damier, cesellati e sovrapposti e per i colori – pennellate di gialli, bordeaux e pink, capelli della modella compresi.

Sfoglia qui tutti i capi della collezione:

 



 

Guarda la sfilata Ermanno Scervino F/W 16/17 

 


 

(foto e video Ufficio Stampa ES)

Milano Moda Uomo: Ermanno Scervino reiventa il Dandy contemporaneo

Teschi e scritte manifesto come Wild e Heroes: il nuovo dandy firmato Ermanno Scervino non è solo vanità.

La collezione autunno/inverno 16-17 attinge allo sport per l’utilizzo di tessuti tecnici e al glam attraverso le ruches delle camicette. Il parka military-chic con cappuccio in pelliccia e il robe manteau impreziosito di cristalli, elevano la collezione a livelli altissimi.

Del resto siamo sempre stati abituati all’opulenta eleganza dello stilista italiano che, senza troppi eccessi, è riuscito a far catalizzare l’attenzione dei media sulle sue collezioni.

Principe di Galles sui pantaloni dalla linea sartoriale e cappotti con manicotti in pelliccia bastano per disegnare un uomo di buone maniere, sofisticato e intelligente.

I pullover si dipingono di righe in stile marinière e il denim spalmato ci rivela un uomo dall’animo rock.

Insomma, svariate ispirazioni per un unico obiettivo: rivelare al mondo il vero volto del dandy contemporaneo.

Toni cupi compongono la collezione. Un elegante blu notte è il re indiscusso della collezione ma non mancano un evergreen come il nero e tonalità più scintillanti come il grigio che si veste di filati laminati. Ad alleggerire il progetto dello stilista, il verde e il cammello.

Ultima parola spetta agli accessori, curati nei dettagli anch’essi. Tracolle in pelle, stringate e sciarpe corpose delineano il profilo di una collezione da vero gentleman.

 

defile-ermanno-scervino-automne-hiver-2016-2017-milan-look-2

 

defile-ermanno-scervino-automne-hiver-2016-2017-milan-look-7

 

defile-ermanno-scervino-automne-hiver-2016-2017-milan-look-9

 

defile-ermanno-scervino-automne-hiver-2016-2017-milan-look-16

 

defile-ermanno-scervino-automne-hiver-2016-2017-milan-look-20

 

defile-ermanno-scervino-automne-hiver-2016-2017-milan-look-31

 

defile-ermanno-scervino-automne-hiver-2016-2017-milan-look-38

 

defile-ermanno-scervino-automne-hiver-2016-2017-milan-look-54

Prima alla Scala: lo stile, questo sconosciuto

È l’evento culturale più glamour e prestigioso, fulcro della tradizione italiana per antonomasia: in un Teatro alla Scala blindatissimo causa allarme attentati lo scorso 7 dicembre si è svolta la consueta Prima. Quest’anno è toccato alla Giovanna d’Arco di Giuseppe Verdi.

Il tempio della lirica, addobbato con dei gigli bianchi in omaggio alle vittime dell’attentato che ha avuto luogo a Parigi lo scorso 13 novembre, si è aperto al pubblico per un evento che da tradizione non smette di appassionare. Grande successo e ben undici minuti di applausi per Anna Netrebko, Francesco Meli e Devid Cecconi, protagonisti della rappresentazione di quest’anno, insieme a Riccardo Chailly, che ha diretto magistralmente l’Orchestra.

Con biglietti che hanno sfiorato la cifra record di 2.500 euro, la Prima alla Scala si riconferma come l’evento più esclusivo di Milano: appuntamento da non perdere assolutamente, sia per la crême che per le celebrities desiderose di apparire ad ogni costo, in barba agli allarmismi. Come di consueto largo a pellicce, gioielli vistosi, smoking passepartout. Ma la classe sembra essere ancora una volta la grande assente, tranne rare eccezioni. Non convince Agnese Landini Renzi: la professoressa non brilla in fatto di stile e neppure l’abito in pizzo nero disegnato per lei da Ermanno Scervino riesce nell’ardua impresa di conferire femminilità alla First Lady italiana. Nude look e appeal sofisticato per l’abito monospalla dalle preziose lavorazioni in pizzo: ma il sex appeal resta la grande incognita.

Mood tirolese tra maxi gonna in raso verde en pendant con inedito papillon e bolero in pelliccia dello stessa nuance: è apparsa così Daniela Santanchè, a fianco del compagno Alessandro Sallusti. La sua è stata la mise che in assoluto ha destato più clamore da parte dei media, che non hanno perso occasione di criticarne il look alquanto improbabile. La parlamentare dal canto suo si difende strenuamente e cita il designer reo di aver scelto per lei il bizzarro outfit: trattasi di Diego Dossola, titolare della boutique Ultrachic, di Milano. Lo stilista, classe 1975, originario di Vimercate, è titolare insieme alla socia Viola Baragiola, della boutique sita nel cuore di Milano: il piccolo atelier propone capi ironici e divertenti, ma la mise sfoggiata dalla Santanchè non convince assolutamente.





Certamente nella Prima alla Scala non ritroviamo più nulla o quasi del glamour che caratterizzava tale evento nei tempi andati: e se la massima del “less is more” non ha mai trovato grande seguito tra le attempate signore del foyer, convinte da sempre che la mera ostentazione sia sinonimo di stile, è pur vero che ormai le vestigia di un tempo sono solo un ricordo lontano: per rendersene conto basta osservare nel parterre una Efe Bal in Roberto Cavalli con scollatura hot, intenta ad auspicare il ritorno alle case chiuse e la solita Valeria Marini, che punta tutto sul sandalo in vista, tra un’esplosione di botox e glitter all over. Sabina Negri, ex compagna del ministro Calderoli, sfila in un improbabile abito da dark lady: completano il look una serie di tatuaggi che inneggerebbero a suo dire alle religioni monoteiste, simbolo di pace in tempo di guerra. Risaliamo la china del bon ton con Giovanna Salza, moglie di Corrado Passera, che sfoggia un abito nero profilato di viola con annessa mantella, mise funzionale a nascondere le forme arrotondate dalla gravidanza. Nel parterre della serata evento anche couturier storici come Renato Balestra e Raffaella Curiel.

Spiccano come perle rare in questo ambaradan Nathalie Dompè, aggraziata come poche in un Valentino dalle suggestioni surrealiste, e Margareth Madè in Armani: l’attrice è stata la più fotografata della serata, insieme al nuovo fidanzato, il collega Giuseppe Zeno, anche lui vestito Giorgio Armani. Total look white e consueta classe per l’etoile Carla Fracci ed eleganza d’altri tempi per Roberto Bolle.

Vincitrice morale della serata Patti Smith: la diva della musica New Wave sfida l’etichetta e il bigottismo imperante sfoggiando con ammirevole nonchalance un berretto di lana, tailleur pantaloni e anfibi dal mood country. In un tripudio di botox il suo viso marcato da qualche ruga e i lunghi capelli lasciati grigi incarnano la classe di chi non ha nulla da dimostrare e ci impartiscono una grande lezione di stile. Meditate.


Potrebbe interessarti anche:
Stampe: tra storia e curiosità

Milano Moda Uomo: la sfilata di Ermanno Scervino p/e 2016

COLLEZIONE UOMO PRIMAVERA ESTATE 2016
NATURAL GLAM

In uno sfondo optical fatto di righe, sfila la collezione Primavera-Estate 2016 di Ermanno Scervino.

Contaminazioni militari e combinazioni inattese fatte di infradito accompagnate da maglie tricot e  giacche in macro pied-de-poule.

Una collezione che gioca e sperimenta gli accostamenti tra fibre naturali – iuta, canapa, lino, cotone/carta – per un effetto sorpresa in cui l’uomo ne esce come originale vincitore.

L’uomo veste militare ma non va in guerra, amoreggia seducendo con spille, eleganti foulards, fili di paillettes e preziosi intarsi floreali.

Il camouflage smorza la sua natura selvaggia con il pied-de-poule, le cravatte diventano accessori-comparsa: si (s)coprono sotto le giacche o fanno capolino dalla maglia.

L’uomo Scervino indossa la giacca Napoleonica che diventa piumino o caban in canapa – chiamerà anch’egli la sua bella Giuseppina per chiederle di attenderlo a braccia aperte?  Nel frattempo confonde con le sue righe che dal collo si spostano in maniera vertiginosa verso il basso.

Guarda la collezione Ermanno Scervino Primavera – Estate 2016