Chanel – 31, Rue Cambon

Tornano gli editoriali moda di D-Art, mirati a creare una vera enciclopedia visiva per imprimere nella mente dei lettori la storia della Moda e dell’Arte.

A seguito dell’ultimo progetto, ispirato alla carriera di Marina Abramovic qui e, in occasione del finissage della mostra Mademoiselle Privè, dedicata a Coco Chanel, svoltasi a Londra, D-Art riunisce un team di professionisti per ripercorrere la sua storia tra le stanze della Maison omonima, sita in Rue Cambon a Parigi.
Pochi giorni fa si è chiusa la mostra che, per i pochissimi giorni di apertura, ha registrato un boom di presenze presso la Saatchi Gallery di King’s Road.
Con un particolare focus sull’Haute Couture, le riedizioni delle creazioni di altissima gioielleria “Bijoux de diamants” e il tributo all’intramontabile Chanel n.5, l’esposizione ha svelato i segreti più intimi della vita di Mademoiselle Coco rievocandone i tratti irriverenti a cui Karl Lagerfeld, il direttore creativo, si è più volte ispirato.
Un percorso fatto di codici, simboli e icone, come la camelia, il matelassè, le perle, la petite robe noir, lo stile garçonne, l’orientalismo e l’iconico tailleur, che ritroviamo anche nell’editoriale esclusivo, scattato a Villa e Palazzo Aminta, sul Lago Maggiore.
Location scelta appositamente dopo aver analizzato l’archivio fotografico atto a documentare la Chanel nella sua quotidianità. Tale materiale è servito anche come linea guida per gli scatti fotografici e il posing della modella interprete.

Forte è l’interesse della testata nel proseguire con tale sezione creativa e informativa, nella speranza di colpire il cuore del pubblico affezionato e i nuovi estimatori.

Fashion editor Alessia Caliendo
Photography Miriam De Nicolò
Make-up/Hair Claudia Malavasi
Model Kristina Katkova – IMG Models Milan
Fashion assistant Caterina Ceciliani
Graphic design Maria Lombardi
Location Villa e Palazzo Aminta, Stresa

Fili di perle e collarino in velluto Sharra Pagano  – Wrap dress Mauro Grifoni


Abito ‘20s Mauro Grifoni – Stivaletti Slow Wave e clutch Cocca Paula Cademartori


Giacca in lana Mauro Grifoni – Piccolo cappello in feltro Lika Hats – Collana in perle e gemme Simona B


Vestaglia in seta La Perla – Spilla in metallo e gemme Sharra Pagano


Blusa ricamata Luisa Beccaria – Pantaloni da uomo Mauro Grifoni – Cappello in pvc e perle Lika Hats


Chemisier in pizzo e seta La Perla – Panta palazzo stampati Stella Jean – Cappa in visone Simonetta Ravizza


Abito in velluto con applicazioni floreali Luisa Beccaria – Sandali Crazy Stripes Paula Cademartori – Bracciale in perle Sharra Pagano


Abito in seta stampata Max Mara Weekend

Modella del mese: Matea Plenca

MODELLA DEL MESE: MATEA PLENCA




“Back to Seventies”



Model: Matea Plenca @The Lab Models Milan

Photographer: Miriam De Nicolo’

Stylist: Valeria Semushina

Make-up: Francesca Borrello



Nome: Matea

Cognome: Plenca 

Nazione: Croazia

Salopette Carolina Wayser, montone vintage Giorgio Armani, Top Patrizia Pepe


Camicia Zara, Jeans Carolina Wyser


Jeans Carolina Wyser, maglione Sandro, giacca American Apparel, scarpe Converse All Star


Descrivici il tuo stile:

Sono sempre alla ricerca dei trends e li seguo, ma mixandoli al mio stile, a volte sporty, altre vintage. C’è un accessorio a cui proprio non posso rinunciare: i tacchi a spillo!


Esistono delle modelle-icone a cui ti ispiri? Cara Delevingne, una delle modelle più pagate del momento ha deciso di lasciare le passerelle, cosa ne pensi? 

Ho letto la notizia sui giornali, Cara Delevingne ha saputo differenziarsi per carattere e personalità, ma non è tra le mie preferite, ha lo stile di un “maschiaccio”. Io sono per la dolcezza di Miranda Kerr o la sensualità di Candice Swanepoel, supermodella testimonial  di Victoria’s Secret.

Jeans Carolina Wyser, t-shirt vintage, camicia American Apparel, scarpe Converse All Star


Camicia American Apparel


Jeans Carolina Wyser, t-shirt vintage, camicia American Apparel, scarpe Converse All Star


Ombretto Aegyptia – mascara Guerlain


Camicia Promod, dolcevita COS


Camicia Zara, Jeans Carolina Wyser


Segui delle diete particolari per tenerti in forma? 

Non faccio alcuna dieta, ma cerco di mangiare sano, prediligendo frutta e verdura, pesce, uova, insomma più proteine e meno grassi!

Quali sono i prodotti cosmetici che utilizzi di più? 

Quando faccio casting non uso make up – e in genere ho casting tutto il giorno, fino alle 21.00.

E’ la sera che mi sbizzarrisco, quando esco con gli amici, mascara e fondotinta non mancano mai nel mio beauty-case, in genere Mac, ottimi prodotti da professionisti.

La casa di moda che più ami: 

Valentino, senza alcun dubbio: eleganza e femminilità.

A sinistra Jeans e camicia Promod, dolcevita COS – A destra Jeans Carolina Wyser, maglione Sandro, giacca American Apparel


Camicia Promod, dolcevita COS


Fondotinta Frais monde


Camicia Promod, dolcevita COS

Intervista al fotografo Pino Leone

Siamo sull’ultima spiaggia, quella dei “nuovi fotografi”, quella dei “selfie tra le gambe fronte mare”, quella dei “workshop di nudo in una fabbrica abbandonata”.
L’era del digitale ha scaravoltato (alla Parodi) la fotografia e soverchiato il buon gusto, il rigore, a volte la decenza.
Eccezioni ne esistono ancora in questa valle di lacrime, un esempio è Pino Leone, che ancora sopravvive grazie alle sue idee e forse grazie alla collocazione geografica della sua dimora.

Chi è Pino Leone? Pino Leone è un ragazzino che alle scuole medie imparava “fotografia” – Chissà in quel periodo a quanti poteva interessare la materia. Vi rispondo subito: solo 8 suoi coetanei, mentre oggi probabilmente ci sarebbe la fila come alle ore 20.30 all’Esselunga di un sabato d’estate.
Pino scattava in pellicola, ebbene, quanti “nuovi fotografi” oggi scattano in pellicola? (conoscete la risposta) ed ebbe una gran botta di fortuna, diciamolo, incontrando il grande Oliviero Toscani, che subito gli propose di andare sul set a imparare il mestiere.

Con la sua prima Zenit, il povero ragazzino cadde in una trappola tesa dal fratello: un corso di fotografa nell’esercito, tra carri armati, motori, reportage di esercitazioni alla “Full metal jacket” di Kubrick. Un inganno per calmare lo spirito ribelle di chi, alla fine, a briglie sciolte, prenderà la sua strada, ma fregato dal suo stesso sangue si spara 9 anni e mezzo tra maschiacci e parolacce.

Pino Leone, in semi-isolamento, nella sua camera oscura di 300 mq, sviluppa ritratti e la voglia di continuare con la fotografia. Le agenzie notano il suo tratto pulito, il suo bianco e nero secco, deciso e finalmente stacca il cordone ombelicale da quello che finora era stato il suo “laboratorio-sperimentale”.

La fortuna bussa alla sua porta in veste di amico – un designer di abiti da sposa – lui fa “clic” e finisce sulle pagine di Vogue. E come tutte le fortune, arrivano insieme colorate di numeri: è il 1991 , 128 pagine di pubblicità, 3 sale posa per 1 studio a noleggio e ben 7 assistenti. La moda è la sua nuova compagna.

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Gai Mattiolo Spose ADV


PIANURASTUDIO ADV Fall:Winter 2014-15 NYC
PIANURASTUDIO ADV Fall/Winter 2014-15 NYC


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Antonella Salvucci fotografata da Pino Leone


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Happy Easter


Roma, Parigi, Milano, tra cataloghi, sfilate, pubblicità, è tutto leggero eppure così solido da dover dire “No” ad alcune offerte.
Ora, Pino Leone, ha ottenuto quello che desiderava. Cosa? La Libertà! La libertà di scegliere COSA fotografare. Ed inizia il suo linguaggio espressivo: il nudo.

Tutto va a pari passo con l’ascesa della moda, apre un’agenzia a Roma dove lavora in simbiosi con la sua compagna Sara, una Roma lontana dalle competizioni meneghine, lontana dagli “sgambetti” e dai preventivi da “calende greche”.

fashion files magazine
Fashion Files Magazine


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uno scatto di Pino Leone


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uno scatto di Pino Leone


WOLF Magazine issue 2
WOLF Magazine issue 2


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Wolf Magazine


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Kory


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Roxana


 

Quando gli chiedo se apprezza qualche giovane fotografo mi risponde secco “Non ho tempo per sfogliare il lavoro degli altri, non sono in competizione con nessuno e con tutti i miei amici fotografi c’è un rapporto di stima reciproco”.

Non stento a credergli – Pino è il tipo di persona cui è facile volergli bene – la nostra intervista si è consumata al tavolo di un grazioso ristorante romano, sorseggiando del buon vino, mentre Sara (sua compagna e collaboratrice) racconta del loro orto con la sigaretta in mano e lui fantastica, con l’entusiasmo di un bambino, su una vita alle Seychelles tra rocce, spiagge bianche e fitte foreste. Il luogo delle sue fotografie.

Fotografi preferiti: Helmut Newton – Richard Avedon- Horst P. Horst

 

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Marie Claire Russia Luglio 2015


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VANESSA HESSLER


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beauty by Pino Leone


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da un editoriale di Pino Leone