Lo stile di Lauren Santo Domingo

Se l’eleganza avesse un corpo, sarebbe sicuramente il suo: sottile ed eterea, la figura slanciata capace di esaltare qualsiasi mise, i lunghi capelli biondi che incorniciano un volto dai lineamenti squadrati. Emblema dello stile wasp americano, Lauren Santo Domingo è uno dei volti più celebri del fashion biz.

Una carriera sfolgorante ed uno stile imitatissimo l’hanno consacrata influencer e trendsetter, mentre la sua eleganza l’ha portata ad apparire sulla Hall of Fame dell’International Best Dressed List stilata dalla rivista Vanity Fair lo scorso 2015.

Figlia di un imprenditore e filantropo americano, all’anagrafe Lauren Davis, la bionda imprenditrice ha sposato lo scorso 2008 il famoso discografico colombiano Andrés Santo Domingo, divenendo cognata di Tatiana Santo Domingo e Andrea Casiraghi. Il matrimonio, atteso come l’evento più glamour dell’anno, ha tenuto banco per mesi sui tabloid di mezzo mondo. Quarant’anni il prossimo 28 febbraio, cresciuta a Greenwich, in Connecticut, Lauren, algida e bionda, sarebbe piaciuta ad Alfred Hitchcock, con quella sua eleganza un po’ gelida.

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Lauren Santo Domingo è nata il 28 febbraio 1976
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All’anagrafe Lauren Davis, nel 2008 l’imprenditrice ha sposato Andrés Santo Domingo
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Lauren Santo Domingo è contributing editor di Vogue e co-fondatrice del sito Moda Operandi

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Cresciuta a Greenwich, in Connecticut, la bionda Lauren ha sempre amato la moda


Una carriera iniziata come modella per Sassy, magazine per teenager molto in voga negli anni Novanta. L’imprenditrice ha ammesso più volte di aver desiderato da sempre di lavorare nel mondo della moda. Dopo gli studi la bionda Lauren ha messo in curriculum anche un’esperienza come PR per Oscar de la Renta, tra i suoi designer preferiti. Poi la fondazione di Moda Operandi, nel 2010, in collaborazione con Aslaug Magnusdottir, e, da lì, la consacrazione a guru della moda.

Moda Operandi si è imposto in breve come uno tra i siti web più amati dai fashion addicted di tutto il mondo: l’idea le venne guardando le sfilate di moda e sognando, da fashionista che si rispetti, di poter indossare al più presto i capi visti sulle passerelle. Il sito si distingue infatti in quanto offre la possibilità di fare acquisti senza dover aspettare i lunghi tempi di consegna normalmente previsti. M’O ha aperto diverse sedi nelle principali capitali europee, a partire da Londra. Il sito offre un’ampia selezione di capi, accessori di lusso, come la celebre Birkin Bag di Hermès, e numerose collezioni di gioielli.

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Lauren Santo Domingo è un’imprenditrice, un’influencer ed un’icona di stile
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L’imprenditrice è stata inserita dal New York Observer tra le 100 newyorkesi più influenti degli ultimi venticinque anni
Lauren Santo Domingo in pelliccia Marco de Vincenzo
Lauren Santo Domingo in pelliccia Marco de Vincenzo
Lauren Santo Domingo indossa un top Johanna Ortiz
Lauren Santo Domingo indossa un top Johanna Ortiz
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Nel 2010 Lauren Santo Domingo ha fondato Moda Operandi insieme ad Aslaug Magnusdottir

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Trench, jeans e ballerine: la quintessenza dello stile


Nel 2005 la bionda Lauren torna a far parte della redazione di Vogue, dove aveva iniziato anni prima a lavorare come editor: con la sua rubrica “APT with LSD” entra negli appartamenti delle donne più influenti del fashion biz, affermandosi anche come una delle firme più seguite e apprezzate della celebre testata.

Presenza fissa sulle riviste patinate come anche nei front row delle sfilate e nel parterre degli eventi più glamour ed esclusivi, Lauren Santo Domingo secondo il New York Observer è una delle cento newyorkesi più influenti degli ultimi venticinque anni. La bionda fashion editor e il marito Andrés formano una coppia molto glamour e sono spesso paparazzati negli eventi mondani, come illustri esponenti di quel jet set internazionale che forse oggi apparirebbe annacquato senza icone della portata di Lauren. Il suo nome, divenuto celebre -quasi un logo vivente- viene spesso abbreviato come LSD.

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Lauren Santo Domingo è musa di stilisti del calibro di Proenza Schouler, Nina Ricci ed Eddie Borgo
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La bionda fashion editor è amante delle pencil skirt e degli abiti scultura
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Lauren Santo Domingo è considerata l’ultima icona wasp
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Gonna Derek Lam e giacca paillettata Salvatore Ferragamo

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La carriera di Lauren Santo Domingo è iniziata con uno stage come PR presso Oscar de la Renta


Da anni considerata tra le donne più eleganti del mondo, musa di stilisti del calibro di Proenza Schouler, Nina Ricci e Alexander Wang, Lauren Santo Domingo è una brillante trendsetter, capace di anticipare le tendenze e fiutare i futuri talenti, tra cui Delpozo, di cui ha spesso indossato le creazioni. Fotografata da nomi del calibro di Annie Leibovitz e Mario Testino, non c’è rivista patinata in cui Lauren Santo Domingo non sia apparsa, da Vogue Paris a Vogue Spagna, da Elle a Town & Country, da W a Vanity Fair.

La bionda editor viaggia spesso tra Londra, New York, Cartagena, in Colombia -paese di origine del marito- e Parigi, dove vive nel quartiere Saint Germain, in un lussuoso hôtel particulier. Mamma di due bambini, sublime incarnazione della più autentica lady dell’alta società americana, l’editor è da sempre in prima linea nel valorizzare i nuovi talenti. Tra i suoi designer preferiti spiccano Giambattista Valli, Oscar de la Renta, Charlotte Olympia, Dries Van Noten, Dolce & Gabbana e Josep Font di Delpozo. Il suo stile tradisce la sua vita cosmopolita e la sua indole raffinata e sofisticata. Icona di stile contemporanea dalle mise sempre apprezzate, Lauren Santo Domingo sfoggia uno stile sempre impeccabile, che indossi capi sartoriali o abiti da gran soirée. Una predilezione per le pencil skirt e per gli abiti scultura, dal sapore couture, il suo stile è tutto da imitare.

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Uno dei look più iconici dell’imprenditrice
Lauren Santo Domingo in Oscar de la Renta ai Met Gala 2014
Lauren Santo Domingo in Oscar de la Renta ai Met Gala 2014
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Lauren Santo Domingo in John Galliano vintage

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Lauren Santo Domingo in Giambattista Valli Couture



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Addio ad Edmonde Charles-Roux, biografa di Chanel

Il giornalismo di moda perde una delle sue firme più autorevoli: si è spenta a Marsiglia, all’età di 95 anni, Edmonde Charles-Roux. Pioniera della comunicazione di moda e costume e scrittrice di fama mondiale, Edmonde Charles-Roux è stata una storica editor di Vogue Paris ed uno dei padri fondatori della rivista Elle.

Un’infanzia trascorsa tra Roma e Praga, a seguito del padre, François Charles-Roux, ambasciatore membro dell’ Institut de France e ultimo presidente della Compagnia del Canale di Suez, la Seconda Guerra Mondiale la vide servire la patria come infermiera volontaria, prima di prender parte alla Resistenza. Decorata con la Croce di guerra, riceverà anche la Legion d’Onore.

La carriera di Edmonde inizia nel 1946, quando la giovane fu assunta dalla neonata rivista Elle, di cui divenne in breve la firma più celebre. Nel 1950 passò a Vogue Paris, la Bibbia della Moda, assumendo quattro anni più tardi, nel 1954, il prestigioso incarico di editor-in-chief. Talent scout ante litteram, mise in luce il talento di fotografi del calibro di Irving Penn e Guy Bourdin, contribuendo col suo lavoro alla fama di Christian DiorYves Saint Laurent ed Emanuel Ungaro. Nel 1966 fu cacciata da Vogue, con l’accusa di aver messo in copertina una modella di colore, all’epoca fatto scandaloso. Nello stesso anno esordì come scrittrice, con il celebre romanzo Oublier Palerme (tradotto in italiano da Rizzoli col titolo di Dimenticare Palermo), da cui nel 1989 Francesco Rosi trasse l’omonimo film. Quest’opera le valse il Prix Goncourt, uno dei premi letterari più prestigiosi.

Edmonde Charles-Roux ritratta da Irving Penn
Edmonde Charles-Roux in un celebre scatto di Irving Penn


Seguì la biografia di mademoiselle Coco Chanel, donna che da sempre affascinava Edmonde. È il 1974 quando la giornalista pubblica L’Irrégulière ou mon itinéraire Chanel: della celebre stilista Edmonde amava soprattutto la libertà e l’emancipazione, gli stessi elementi che oggi il ministro francese della cultura, Fleur Pellerin, esalta in lei. Nel 2004 un nuovo volume dedicato a Chanel, dal titolo Le Temps Chanel. Presidente dell’Académie Goncourt dal 2002 al 2014, Edmonde era vedova dell’ex ministro dell’Interno Gaston Deferre, del governo Mitterand. Definita da Didier Grumbach, ex presidente della Federazione della della moda francese, come “la gran dama della moda” e ammirata universalmente per la sua cultura e il suo stile, Bernard Henry Lévy ha detto di lei: “Che stile! Che allure!”. “Per me, la moda non è mai stata una cosa frivola”, scriveva la giornalista nel lontano 1967. Un concetto che fa riflettere, soprattutto se a dirlo era una donna di tale cultura. I funerali di Edmonde Charles-Roux sono stati celebrati oggi nella sua Marsiglia.

Consuelo Crespi, il glamour italiano nel mondo

La contessa Consuelo Crespi è stata una delle personalità che più hanno influenzato la moda italiana ed internazionale negli anni Cinquanta e Sessanta.

Viso dolce incorniciato da riccioli neri, uno stile bon ton e raffinato, Consuelo Pauline O’Brien O’Connor Crespi nacque a New York il 31 maggio 1928. Cresciuta in Nova Scotia, nel 1945 la graziosa Consuelo posa come modella per Look Magazine.

Due anni più tardi segue il suo debutto in società e nello stesso anno, avviene l’incontro con il conte Rodolfo Crespi detto Rudi. Il matrimonio tra i due fu celebrato l’anno seguente, nel 1948, e dall’unione nacquero due figli, Brando e Pilar Crespi.

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La contessa Consuelo Crespi fu fashion editor di Vogue US e Vogue Italia
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Consuelo Crespi a Manhattan, 1961

 

Consuelo fu fashion editor di Vogue US e braccio destro della mitica Diana Vreeland. Il suo contributo alla diffusione della moda italiana nel mondo fu enorme.

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Rudi e Consuelo Crespi

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Consuelo Crespi in Valentino, 1960


Protagonista del jet set internazionale, mirabile trendsetter e influencer ante litteram, secondo Roberto Capucci Consuelo Crespi fu l’ambasciatrice della moda italiana nel mondo per tutti gli anni Sessanta e Settanta. Dopo aver scoperto Valentino Garavani, i cui abiti indossati dalla sorella gemella di Consuelo affascinarono Jackie Kennedy, notò per le vie della Capitale la bellezza di Benedetta Barzini, mentre a Venezia scoprì Veruschka.

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La Crespi fu modella e braccio destro di Diana Vreeland a Vogue

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La contessa in Valentino per Vogue Italia 1963, foto di Leombruno-Bodi


Spinse Irene Galitzine a debuttare alle sfilate di Palazzo Pitti, nel 1959, e sdoganò negli States il marchio Fabiani, indossando una sua gonna nella Grande Mela di ritorno da uno dei suoi viaggi a Roma.

Un riuscito mix di bellezza e glamour, Consuelo Crespi ottenne la cover di Sports Illustrated nel 1956 be fu redattrice di Vogue Italia dal 1964, scelta personalmente da Diana Vreeland, con cui aveva già collaborato a Vogue US.

Presente al leggendario Black and White Ball organizzato da Truman Capote nel 1966, la Crespi si classificò al terzo posto tra le meglio vestite secondo il New York Dress Institute, dopo la duchessa di Windsor e davanti alla Regina Elisabetta II e ad Audrey Hepburn. Ricordata per la sua dolcezza e per le sue incantevoli mise bon ton, fu inclusa nella prestigiosa International Best Dressed List, lodata per il suo stile dall’eleganza naturale priva di ostentazione o stravaganza. PR ante litteram per diversi designer, la contessa Crespi coinvolse anche il marito nei suoi lavori per Vogue Messico e Vogue Brasile.

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In copertina su Sports Illustrated 26 agosto 1957
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Consuelo Crespi fu influencer e trendsetter ante litteram

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Un ritratto della contessa. I coniugi Crespi lasciarono definitivamente Roma nel 1975


Ma gli anni Settanta videro un declino inesorabile di quell’eleganza e di quel bel mondo che aveva invece caratterizzato i decenni precedenti e un’icona come lei, sensibile alla bellezza, soffrì molto per il cambiamento di vita. “In Italia vogliono essere ricchi ma sembrare poveri”, si lamentava Consuelo, fino alla decisione, nel 1975, di lasciare definitamente Roma per trasferirsi col marito a New York, dove ricevettero i Reagan a casa ai tempi della Casa Bianca, evento pressoché unico nella storia della Presidenza americana.

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La fashion editor fu scopritrice di talenti come Valentino Garavani, Fabiani, Galitzine

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La contessa con la figlia Pilar Crespi, Costa Smeralda 1968


Amatissima per la sua eleganza e stimata sul lavoro, Consuelo è la regina del jet set internazionale. Nominata Cavaliere del Lavoro negli anni Settanta, per il suo prezioso contributo nell’affermazione della moda italiana nel mondo, la contessa si spense nel 2010 nella sua Manhattan, all’età di 82 anni. Il suo amore per il bello è stato ereditato dalla figlia Pilar, che ha lavorato a lungo come editor di Vogue, mentre la nipote Chloé è fotografa di moda. Buon sangue non mente, ça va sans dire.