Versatile ed eccentrica la collezione presentata da Diane von Furstenberg nell’ambito della New York Fashion Week. Jonathan Saunders non lesina in audacia e colore, per un autunno/inverno 2017-2018 che vede un tripudio di stampe otpical: il colore diviene protagonista assoluto, tra fur coat in nuance vitaminiche e grafismi caleidoscopici. “Nel realizzare questa stagione, ho continuato il processo già iniziato nella prima collezione”, ha dichiarato lo stilista. “Un mix eclettico di materiali, pattern audaci ed un senso di comodità”, ha continuato Saunders. Lo stilista ha riportato in auge lo spirito primigenio con cui Diane von Furstenberg diede vita al brand omonimo: la celebre inventrice del wrap dress, donna spumeggiante ed eclettica protagonista del jet-set internazionale, rivive oggi nella nuova collezione firmata da Saunders. Comodità ma non certo discrezione nei capi dai grafismi optical da indossare sotto pellicce declinate in tinte neon: energetica e vitaminica la palette cromatica, che non lesina in pattern audaci e materiali di vario tipo. Pioniera di un’estetica che unisse comfort a stile, Diane von Furstenberg ha sempre creduto nel potere della moda, tra collezioni iconiche e charme indimenticabile. Twill in seta e paillettes, tocchi fur e stampe patchwork costituiscono il fil rouge della collezione, che trae ispirazione dalla cultura africana e da quella giapponese, tra vivace esotismo e le immancabili citazioni Seventies. Dopo aver sperimentato un innovativo modello di wrap dress, che ricorda da vicino il kimono orientale, Saunders continua in questa stagione con le sue avvincenti costruzioni. Cura certosina è riservata ai tagli e al comfort, per un’allure rilassata e sensuale, da sempre cifra stilistica del brand. Non manca un tocco glam, per una donna che non teme di osare. Lo stilista ha dichiarato anche di essersi ispirato al libro “Idols” di Gilles Larrain (1973): un’apologia di foto eccentriche dell’entourage del fotografo, tra trasgressione e colore. L’eccentricità domina l’intera collezione disegnata da Saunders, per capi iconici, come la giacca in pelliccia blu elettrico da indossare su un wrap dress animalier e pantaloni brillanti o ancora il pigiama palazzo da indossare con bomber.
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Jonathan Saunders rifonda Diane von Furstenberg
Aria nuova in casa Diane von Furstenberg: alla guida della celebre maison arriva Jonathan Saunders, a rifondare un marchio che ha rivoluzionato a suo tempo la storia della moda e del costume. Correva l’anno 1974 quando Diane von Furstenberg arrivava sulla scena. Il suo wrap dress divenne un must have grazie al quale la blasonata designer ottenne la fama mondiale, con la consacrazione ufficiale ottenuta sulla cover di Newsweek nel 1976.
Ora si apre una nuova era per il brand, alla cui direzione creativa è salito solo pochi mesi fa Saunders. Lo stilista scozzese raccoglie la sfida di rifondare un marchio storico, ridefinendone i canoni stilistici. La sua prima collezione è stata presentata pochi giorni fa nell’ambito della New York Fashion Week: non una sfilata ma una presentazione dei capi della collezione Primavera/Estate 2017.
Colori audaci e pattern esuberanti, da sempre emblema dello stile DVF, impreziosiscono capi destrutturati e fluidi dall’appeal sofisticato. Largo a un mix & match ricco di suggestioni, per patchwork ricchi di contrasti cromatici. A farla da padrona sono le righe e le stampe floreali, in cui si avverte l’influenza giapponese e africana. Ricordano i fiori stampati su certi kimoni le cromie che illuminano fusciacche e
lunghi abiti impalpabili.
Una silhouette nuova per capi dal taglio sartoriale. Lo stilista omaggia Diane e la sua personalità eclettica. L’eleganza effortlessy-chic, tanto cara alla designer oggi 69enne, resta uno dei principi su cui si basa ancora oggi l’estetica della maison. Sensuale, indipendente, la donna di Saunders inneggia fieramente all’American Style. I prezzi non sono saliti, in linea con una linea di marketing che non rinuncia ad essere easy. Tra i materiali prediletti seta e cotone. La palette cromatica abbraccia tonalità che spaziano dall’azzurro cielo al verde al rosso terracotta.
(Le foto sono tratte da WWD)
Jonathan Saunders nominato direttore creativo di Diane von Furstenberg
“Jonathan con la sua passione per le stampe e i colori è unico, la sua estetica e il suo amore per le donne, il fatto di volerle rendere belle e affascinanti, traghetterà con successo DVF verso il futuro.”
Con queste parole, Diane von Furstenberg, annuncia la nomina di Jonathan Saunders a direttore creativo dell’omonimo marchio fondato dalla stilista nel 1970.
Saunders, dopo la breve ma intensa esperienza lavorativa come designer del suo omonimo brand, era stato per tempo associato a maison Dior dopo l’addio di Raf Simons.
Diplomatosi presso la scuola d’arte di Glasgow nel 1999 e dopo il conseguimento di un master sul soggetto presso la Central Saint Martins College of Art and Design nel 2002, oggi è ritenuto uno tra gli stilisti più talentuosi del Regno Unito.
La dichiarazione di Jonathan non si è fatta attendere: “Sono felice di questa nuova sfida e non vedo l’ora di iniziare. Lo spirito su cui è fondato questo marchio è oggi giorno sempre più rilevante: Diane possiede l’abilità unica di entrare in empatia con le donne e sono felice di poter lavorare con Paolo Riva, CEO di DVF, al futuro di questo marchio.”
La prima collezione Diane von Furstenberg by Jonathan Saunders, verrà presentata a New York il prossimo settembre.
Fonte cover i-d.vice
Margherita Missoni per Videdressing: quando la charity fa tendenza
Dal 15 settembre è in vendita online su Videdressing parte del guardaroba personale di Margherita Maccapani Missoni Amos. Novanta pezzi esclusivi dell’armadio della giovane Margherita in vendita a prezzi esclusivi, a partire dai 40 euro: capi di Missoni ma anche di Diane von Fürstenberg e altri brand di lusso, che stanno già andando a ruba.
Un’iniziativa a favore dei bambini del Ghana: il ricavato della vendita in esclusiva sarà infatti devoluto all’associazione OAfrica, fondata da Lisa Lovatt-Smith, già fashion editor di Vogue Spagna, e presieduta in Italia proprio dalla giovane erede Missoni. Ancora molti pezzi dell’esclusivo guardaroba di Margherita sono online su www.videdressing.com.
Classe 1983, la giovane erede dell’impero Missoni, creato dal nonno Ottavio, è designer, modella e attrice. Convolata a nozze nel 2012 col pilota di auto da corsa Eugenio Amos, dal quale ha avuto un figlio nel 2013, Margherita Maccapani Missoni è da sempre attiva sul sociale e non è nuova ad iniziative di charity a favore dei più sfortunati. Perché la beneficenza è chic.
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Diane von Fürstenberg: una vita da favola
L’incubo di ogni donna è non sapere cosa indossare pur avendo l’armadio pieno di capi. Ci sono donne, invece, che con un solo abito hanno fatto la storia. Non si tratta della favola di Cenerentola, sebbene anche questa potrebbe assomigliare ad una fiaba. È la storia di Diane von Fürstenberg, incarnazione della Pop Art, designer sulla cresta dell’onda da oltre mezzo secolo e businesswoman di successo.
Belga, nata Diane Simone Michelle Halfin, classe 1945, la favola per lei è iniziata a partire dal matrimonio blasonato con il principe Egon von Fürstenberg, celebratosi nel 1969 ma seguito dal divorzio appena tre anni dopo.
Nel 1970 la giovane Diane, all’epoca appena venticinquenne, investe la cifra di 30.000 dollari nella creazione di una linea di abbigliamento femminile. È un successo clamoroso e senza precedenti. Le idee della giovane piacciono oltre ogni aspettativa. È in particolare un abito dal taglio molto semplice ed essenziale, a conquistare centinaia di migliaia di donne: è il wrap dress, l’abito a portafoglio. Uno chemisier stampato molto pratico dalla linea pulita e dalle stampe sofisticate, che lo rendono molto versatile e adatto a qualsiasi occasione.
“Il wrap dress mi rese la donna che volevo essere“, ha dichiarato la designer in una recente intervista. Suggestioni bohémien nelle stampe optical, il suo celebre vestito ha rivoluzionato la moda dei primi anni Settanta, imponendo come nuovo must have la comodità. Diane von Fürstenberg entra così nel mito e diviene brillante businesswoman nel gestire la sua mirabile carriera.
Alcune sue creazioni vengono esposte più tardi al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art. Creatrice di una linea di cosmetici e pioniera dello shopping postale, che iniziò ad usare nel lontano 1991, Diane nel 1985 si trasferisce a Parigi, dove fonda una casa editrice in lingua francese di nome Salvy. Nel 1993 acquista il monumentale studio che fu dell’artista Lowell Nesbitt, adibendolo a proprio studio nonché abitazione.
Del 1997 è la sua prima autobiografia, “A Signature Life”. Nel 2001 convola in seconde nozze con Barry Diller, magnate della Paramount e della Fox. Nel 2005 le viene conferita un’onorificenza dal CFDA, Consiglio degli stilisti d’America, di cui diviene lei stessa presidentessa nel 2006.
Leggenda vivente, regina del jet set internazionale, DVF è amica di Oprah Winfrey ed Anna Wintour. Presenza storica dello Studio 54, è stata grande amica di Andy Warhol, per cui ha posato nel 1973. Curiosi gli aneddoti che si celano dietro quel celebre ritratto. Diane desidera uno sfondo bianco, ma casa sua aveva le pareti tappezzate di colori vivaci, e l’unico spazio bianco si trovava nella cucina. Qui però non c’era abbastanza spazio per posare in piedi: da qui la mano sopra la testa con cui è stata ritratta. Non un vezzo, quindi, ma un’esigenza di natura pratica.
Protagonista indiscussa della Pop art, DVF ha avuto davvero tutto dalla vita: apparsa sulla copertina di Newsweek a meno di 30 anni, travolta ad appena 25 anni da un successo inaspettato, il suo brand oggi consta di 85 stores sparsi per il mondo. Inoltre la stilista ha festeggiato lo scorso anno a Los Angeles il quarantesimo anniversario dalla creazione del wrap dress con la mostra “Journey of a Dress”.
“La cosa bella dell’invecchiare è che hai un passato”, sostiene Diane, che deve tutto al suo wrap dress: dal suo appartamento sulla Fifth Avenue all’educazione dei suoi figli alla sua indipendenza, la cosa a cui tiene maggiormente.
Eppure la designer ha dichiarato di non indossarlo più, il wrap dress: “Non ho più il punto vita”, ha ironizzato in un’intervista dello scorso anno. Gambe favolose, viso che mostra fieramente qualche ruga, DVF si dichiara apertamente contraria alla chirurgia plastica. Carismatica e dalla personalità granitica, la stilista è molto impegnata nel sociale: da anni è membro di VitalVoices, un’organizzazione che si batte per i diritti delle donne.
Inoltre DVF è grande amante dell’high-tech e ha scritto un articolo per il New York Times in cui ha esaltato le potenzialità offerte dalla rivoluzione digitale e dalle nuove tecnologie. Dichiara felicemente di saper usare l’iPad e l’iPhone e si dice “vecchia abbastanza da aver ballato allo Studio 54 ma giovane da saper mandare una email”. La degna protagonista di una vita da favola.
Fiori d’arancio bis per Beatrice Borromeo
Si è celebrato lo scorso primo agosto il matrimonio religioso di Beatrice Borromeo e Pierre Casiraghi. Le nozze, precedute dal rito civile, hanno avuto luogo nella splendida cornice delle isole Borromee, sul lago Maggiore.
Se i due sposi ci avevano già fatto sognare due settimane fa, il rito religioso si è svolto nel pieno rispetto della tradizione: un sontuoso abito bianco per la Borromeo e un tight per Pierre Casiraghi.
Per la cerimonia in chiesa la sposa ha scelto Armani: un lungo abito in pizzo chantilly della collezione Armani Privé. Linea classica e sofisticata, strati di chiffon di seta, e un lungo velo in pizzo chantilly a corredare il look principesco. Frac grigio chiaro per Pierre Casiraghi, in un look da perfetto principe azzurro.
Per il ricevimento la Borromeo ha indossato un secondo vestito sempre Armani Privé in tulle di seta. Profonda scollatura sul seno e drappeggi che partono dalle spalle per creare un lungo strascico in tulle di sera plissettata. Pezzo forte: due antiche spille tramandate dalla sua blasonata famiglia, che la sposa portava appuntate nel vestito. Scene fiabesche per l’arrivo dei due sposini a bordo di un piroscafo decorato con fiori d’arancio.
Tra gli invitati la cantante Lana del Rey col fidanzato Francesco Carrozzini, Mette-Marit di Norvegia e le famiglie Grimaldi e Borromeo al completo. Marta Marzotto ha indossato due degli immancabili caftani che l’hanno resa celebre; Charlotte Casiraghi, un po’ spenta durante il rito religioso, in un abito in pizzo giallo, è esplosa in mood bucolico al ricevimento, con un lungo abito a fiori.
Tripudio di fiori anche negli outfits indossati al ricevimento dalle tre sorelle della sposa, Isabella, Lavinia e Matilde. Mood boho-chic per Tatiana Santo Domingo e Franca Sozzani, in uno splendido Valentino. Quadretti vichy alternati ad un sontuoso abito Giambattista Valli per Bianca Brandolini d’Adda.
Semplicemente perfetta la celebre stylist Giovanna Battaglia, con un delizioso hatinator. Total look Chanel per la madre dello sposo, Carolina.
Altre invitate illustri, Diane von Furstenberg e la socialite Poppy Delevingne, la stilista americana Carolina Herrera e le top model Elisa Sednaoui, Eva Herzigova ed Ana Beatriz Barros.