Dolce & Gabbana per Smeg al Salone del Mobile 2016

Non solo moda per Dolce & Gabbana, freschi di una nuova avventura, questa volta nel mondo del design. Il duo di stilisti ha infatti firmato un’esclusiva linea di frigoriferi in collaborazione con Smeg. Una limited edition di 100 pezzi deluxe che sarà presentata in esclusiva domani, al Salone del Mobile 2016 di Milano.

La Trinacria con i suoi simboli più noti diviene protagonista assoluta del nuovo frigorifero firmato Smeg, in un inedito sodalizio tra moda e design. Il Barocco, i pupi siciliani e la magia delle ceramiche di Santo Stefano di Camastra e Caltagirone sono i motivi che decorano i nuovi frigoriferi. Design altamente competitivo ma anche tecnologia avanzata, per modelli che coniugano estetica e funzionalità.

E chi meglio di Dolce 6 Gabbana avrebbe mai potuto immortalare con tanta perfezione la Sicilia? Inutile ricordare che Domenico Dolce è originario di Polizzi Generosa (provincia di Palermo); ma basterebbe solo andare indietro nell’archivio della maison e citare le celebri campagne pubblicitarie, che da oltre vent’anni celebrano ad ogni scatto la Sicilia. Ora quella terra ricca di storia e contraddizioni diviene protagonista dell’esclusivo e sofisticato design creato in collaborazione con l’azienda italiana, leader nella produzione di elettrodomestici.

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Uno dei modelli firmati Dolce & Gabbana per Smeg (Foto Pinterest)

(Foto tratta da Marie Claire)
La Trinacria e i pupi tra le decorazioni dei nuovi frigoriferi Smeg (Foto tratta da Marie Claire)


Iper tecnologici ed esteticamente impeccabili, gli esclusivi frigoriferi non sono molto economici: 33,000$ sembra essere il prezzo del nuovo oggetto di culto. I modelli saranno presentati nell’ambito del Salone del Mobile 2016, dal 12 al 17 aprile 2016.


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Alessandra Branca: design tra passato e presente

Alessandra Branca: design tra passato e presente

Stampe floreali si mixano al paisley e al cachemire, per pattern sofisticati e unici: le vestigia di un glorioso passato rivivono in ambienti colorati e ricchi di charme, rivisitate in chiave contemporanea. Lei è una delle eccellenze italiane, un nome che, da Roma, sua città natale, è divenuto sinonimo e garanzia di stile anche oltreoceano.

Alessandra Branca ha imparato presto gli intrinsechi legami tra la bellezza classica e la vita di tutti i giorni, in una incessante ricerca estetica e stilistica che l’ha portata, nel 1981, a fondare la sua azienda di design. Oggi è una delle firme più apprezzate in Europa e America: con uffici a Chicago, New York e Roma, la sua clientela attraversa il globo.

Il suo stile è unico, caratterizzato da un’impronta facilmente riconoscibile e da un’eleganza senza tempo. Personalità e charme si uniscono in uno stile mirabile, che non lesina in elementi classici e suggestioni imperiali, sapientemente smitizzati attraverso una palette cromatica fresca e giovane. Tripudio di rosa e rosso, stampe e tessuti che formano arabeschi, in un inedito patchwork dal grande impatto visivo, che contribuisce alla creazione di ambienti dal fascino intramontabile.

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Designer di fama mondiale, Alessandra Branca è stata curatrice di progetti per residenze private ed edifici pubblici e ha firmato anche collezioni esclusive di raffinati tessuti, elementi e corredi per la casa, pezzi di arredamento e accessori moda. I suoi lavori sono apparsi su riviste del calibro di Architectural Digest, Departures, Town and Country, il New York Times, Elle Décor. Vincitrice di numerosi riconoscimenti, dal 2011 il suo nome è una costante nella lista annuale dei migliori interior designer del mondo stilata da Elle Décor. Inoltre è autrice del libro New Classic Interiors (edito da Stewart Tabori & Chang, 2009, ora alla sua quinta ristampa).

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Tra i maggiori ispiratori di Alessandra Branca spiccano nomi del calibro di Renzo Mongiardino, Parish-Hadley, Henri Samuel, Billy Baldwin e John Fowler. Versatile e ironica, la designer riesce a coniugare stili diversi senza mai perdere di vista la propria personalità. L’Italia, con il suo incredibile patrimonio artistico e culturale, è nel suo DNA ma anche nella sua estetica: è dal passato e dalla tradizione italiana che la designer attinge spesso per creare i suoi ambienti. “Nessuno cerca la perfezione, cercano semplicemente te”, sostiene Alessandra Branca. “Le tradizioni fungono da basi. Ma una volta che le hai acquisite puoi mischiarle con elementi diversi”, ha più volte dichiarato la designer, il cui stile tradisce una naturale inclinazione per ambienti dal gusto classico, mixati con ironia e grande consapevolezza ad elementi dal design moderno e contemporaneo.

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Prada e Gucci tra i suoi stilisti preferiti, Alessandra Branca adora il paisley e tutte le tonalità di rosso. Attualmente la designer vive tra Chicago, New York, Roma e Harbour Island. I suoi pezzi di arredamento e le collezioni da lei firmate si possono acquistare sul sito web branca.com. Inoltre una selezione di esclusivi pezzi di arredamento vintage direttamente dalla boutique Branca di Chicago è disponibile su 1stdibs.com.

(Tutte le foto sono tratte da branca.com)


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Madeline Weinrib: quando il design si tinge di etnico

Madeline Weinrib: quando il design si tinge di etnico

Profumo di spezie e incenso, tripudio di colori e suggestioni che vengono da lontano: nel design firmato Madeline Weinrib si respira l’atmosfera della Medina di Marrakech, tra i bazar in cui spiccano tappeti e vesti cariche di stampe e pattern.

Stoffe pregiate, patchwork di stampe che provengono da culture lontane e millenarie, tra Marocco, Nepal, India. Un design altamente contemporaneo che trae la sua linfa vitale dalle tradizioni di popoli lontani e di culture differenti dalla nostra. Madeline Weinrib è oggi una delle designer più apprezzate al mondo, che ha all’attivo collaborazioni con brand storici. I suoi showroom a New York e San Francisco contano ogni giorno migliaia di visitatori letteralmente estasiati dall’atmosfera che si respira lì dentro, mentre il suo sito web (madelineweinrib.com) si impone come una straordinaria fucina di spunti ed idee cariche di eleganza e stile.

Il design le scorre nelle vene: il bisnonno di Madeline era infatti Max Weinrib, storico fondatore di ABC Carpet & Home, tempio newyorkese del design. Una carriera iniziata come artista e pittrice, Madeline Weinrib ha anche lavorato come insegnante presso l’Università della Città di New York. Dopo un periodo di apprendistato in Venezuela, nei primi anni Novanta, la sua attività di design di tappeti inizia nel 1997.

Madeline Weinrib (foto di Buck Ennis)
Madeline Weinrib (foto di Buck Ennis)
Pattern etnici ed elementi boho-chic nello showroom di Madeline Weinrib  (foto Andrea Chu per The Observer).
Pattern etnici ed elementi boho-chic per Madeline Weinrib (foto Andrea Chu per The Observer).
Lo showroom di Madeline Weinrib (foto Architectural Digest)
Lo showroom di Madeline Weinrib (foto Architectural Digest)

Lo showroom di San Francisco (foto Architectural Digest)
Lo showroom di Madeline Weinrib a San Francisco (foto Architectural Digest)


Intanto colleziona antichi tappeti tibetani e diviene un’esperta nell’accostare le stampe: Suzani, Ikat, ma anche Batik e Wax, di chiara origine africana, divengono pattern privilegiati per cuscini, tappeti e monili pregiati con cui firma il suo design. Pur essendo rimasta sempre estranea rispetto al business di famiglia, le viene commissionato il design di alcuni tappeti proprio dalla celebre ABC Carpet & Home, la storica istituzione newyorkese fondata dal bisnonno. Per lei è la consacrazione a livello internazionale. Il resto è storia. I suoi tappeti stampati in pattern etnici sono divenuti la sua firma iconica, per un design a prezzo abbordabile (con prezzi che vanno dai 450 ai 35,000 dollari) ma ricco di suggestioni.

Madeline Weinrib è considerata esponente di spicco del “Gypset”, un nuovo lifestyle pensato anche per la casa, che unisce il tradizionale concetto di lusso allo stile gypsy: i suoi pezzi di arredamento stampati in tessuti ricchi di suggestioni folk ammaliano. Un concetto particolare di lusso, che trova nel folclore e negli elementi tribali spunti inediti per arredare con stile gli interni.

Lo studio di New York (foto habituallychic)
Lo studio di Madeline Weinrib a New York (foto Habitually Chic)
Madeline Weinrib nel suo atelier di New York
La designer nel suo atelier di New York
(Foto di Marili Forastieri)
(Foto di Marili Forastieri)

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Non solo arredamento ed accessori per la casa ma anche caftani stampati da Madeline Weinrib


Una casa chic, fatta di souvenir di viaggio, ricordi vibranti e vivi nella memoria, per uno stile sofisticato e originale. Tra i consigli di Madeline Weinrib per arredare una casa con eleganza, vi è il privilegiare un mix di colori e patchwork di stampe, per non annoiarsi mai. Secondo la designer occorre inoltre investire sulla qualità degli oggetti. “Amo una casa che abbia un’anima”, ha detto più volte la Weinrib, che consiglia di mixare non solo le culture, ma anche i periodi storici, in un inedito ponte tra passato e presente. Avere sempre un occhio di riguardo per la contemporaneità e per gli artisti e i designer emergenti è utile per trarre sempre nuovi spunti.

Madeline Weinrib ha al suo attivo collaborazioni con Barneys e con Manolo Blahnik. Ora la designer si è aperta anche al mercato della bellezza, firmando prodotti realizzati con 100% di olio di Argan proveniente dal Marocco. Non solo pezzi di arredamento, cuscini e tappeti nei suoi atelier, ma anche un’ampia selezione di caftani stampati, borse e capi di abbigliamento in pieno stile boho-chic. Per intenditori.

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La designer newyorkese immortalata nell’ambiente etnico da lei prediletto
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Patchwork di stampe etniche per Madeline Weinrib
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Suggestioni tribali e boho-chic (Foto di Jim Bastardo)

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Nepal, India e Marocco sono i Paesi da cui la designer trae ispirazione (Foto di Jim Bastardo)


Impegnata anche nel sociale, Madeline Weinrib è ambasciatrice internazionale di Project Mala, un ente benefico che lotta per l’eliminazione del lavoro minorile dalla produzione dei tappeti. L’organizzazione ha stanziato fondi per 45 villaggi rurali dell’India finanziando l’istruzione primaria e secondaria in 10 scuole nella provincia del Nord del Paese.

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Suggestioni etniche negli showroom di Madeline Weinrib
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La carriera di Madeline Weinrib è iniziata come pittrice
(Foto di Jim Bastardo)
(Foto di Jim Bastardo)

(Foto Cloth & Kind)
(Foto Cloth & Kind)


L’atelier di Madeline Weinrib sulla Fifth Avenue è uno spazio ricco di idee e dal fascino immortale: carte da parati decorate alle pareti, mobili e arredamento etnici, tappeti e cuscini, pattern tribali e colori vibranti, in un multiculturalismo chic e stylish. Il suo si conferma come uno stile sofisticato ed evergreen, in perenne bilico tra arte e design.

(Foto cover tratta da madelineweinrib.com)


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Antonia Hutt: interior design per intenditori

Antonia Hutt: interior design per intenditori

Un minimalismo in chiave chic che cede talvolta il posto a sontuosi elementi di design ultra moderno e avanguardistico, per poi rifugiarsi nuovamente nelle antiche vestigia della classicità, per ambienti sobri e funzionali. Antonia Hutt è oggi una delle interior designer più famose al mondo.

Nata a Londra, studia a Bedales, Hampshire. A 19 anni, dopo un anno di studio trascorso in Italia, a Siena, si iscrive alla Sir John Cass School di Londra, dove consegue la sua prima laurea in Gioielleria, oreficeria e arti artigianali. Un amore viscerale per le arti decorative la porta a collezionare pezzi di antiquariato provenienti da tutta Europa. Frequenti sono i suoi viaggi anche in America, a Los Angeles, dove Antonia si reca spesso proprio per la sua passione per il collezionismo.

È proprio a seguito di uno di questi viaggi, nel 1988, che decide di aprire un suo negozio di antiquariato a Melrose Place. Ormai la futura designer ha una grande cultura in materia, che la porta a prendere la decisione più importante della sua vita, studiare Architettura d’interni.

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Antonia Hutt termina il suo percorso di studi presso l’Università della California e subito entra nel mondo del lavoro. Brillante e talentuosa come poche, tanti sono i lavori che le vengono commissionati, fin da subito. La sua inarrestabile ascesa la porta ad aprire la sua prima attività a Los Angeles, dove attualmente vive e lavora. Ultimamente è tornata all’Università della California, ma in veste di insegnante. Sul suo sito web, antoniahutt.com, si trova un’ampia sezione dedicata ai suoi lavori e ai progetti già pubblicati sui magazine più prestigiosi.

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Una filosofia che parte da una innata passione per il design, poi trasformata in lavoro. Un buon gusto innato unito ad anni di studio ed esperienza l’hanno resa una delle firme più autorevoli nel mondo del design. Pubblicazioni su riviste prestigiose, del calibro di Vogue Living, Elle Decor, In Style, W Magazine, Los Angeles Times, Telegraph, l’hanno sdoganata in tutto il mondo. Un sapiente uso del colore, tocchi di ironia, grande attenzione e cura per i dettagli e un minimalismo chic che lascia il posto ad ambienti sontuosi e sofisticati: queste sono le caratteristiche dello stile prediletto da Antonia Hutt. Ambienti funzionali ma ricchi di classe, e la capacità di conferire un’anima anche ad ambienti tra loro molto diversi, dallo charme senza tempo di case d’epoca ad ambienti minimalisti ed ultra moderni.

(Foto tratte da antoniahutt.com)


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Amanda Nisbet: il guru dell’interior design

Amanda Nisbet: il guru dell’interior design

Quando si parla di interior design, il suo nome è sinonimo di stile. Regina indiscussa di New York, Amanda Nisbet ha costruito un impero nel segno dello stile e di un’eleganza ricercata e mai scontata. Dai suoi esordi nel mondo del design, nel 1998, Amanda Nisbet si è imposta come una delle personalità di spicco, amatissima da celebrities e cultori dello stile.

La sua firma sono i colori, pattern dal forte impatto visivo, texture ricche di giochi cromatici, stampe caleidoscopiche: tutto è in mirabile equilibrio, a partire dalla ricercatezza e dalla cura per il minimo dettaglio, per ambienti sofisticati e unici. Gli spazi curati dalla designer si riconoscono facilmente per quell’impronta femminile e per la saturazione del colore, vibrante, vivo, ricco di sfumature. La palette cromatica non teme colori audaci e vitaminici: dal giallo al violetto al fucsia, fino all’amato rosa: l’uso del colore diviene prerogativa per la creazione di spazi ricchi di eleganza e comfort.

Nata a Montreal e cresciuta negli Stati Uniti, Amanda Nisbet ora vive a New York. Da ragazza voleva diventare attrice: dopo aver ottenuto piccoli ruoli in alcuni spot pubblicitari, la giovane ha cambiato settore. Da sempre amante dello stile, il suo appartamento era ammirato da tutti i suoi conoscenti e spesso le veniva chiesto un aiuto nel decorare gli interni di abitazioni di amici. Un talento innato, per la designer, fieramente autodidatta.

Amore per il bello declinato in ogni sua forma, ricercata eleganza e raffinatezza ma anche comfort e vivibilità, per ambienti prestigiosi e pregni di cultura e storia. Una passione per la storia dell’arte, coltivata durante gli anni della sua formazione presso la celebre casa d’aste Christie’s, ma anche durante gli anni degli studi, in Italia. E quale migliore location poteva scegliere la designer numero uno d’America, per coltivare quel gusto che ha poi reso i suoi lavori così unici, permettendole di firmare l’interior design delle più esclusive residenze tra Europa e Nord America. Il suo sito, amandanisbetdesign.com,seguitissimo, è una fucina di idee e charme.

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Dal suo studio di New York, sito su Madison Avenue, la designer cura svariati progetti, riuscendo ad offrire servizi anche attraverso gli uffici di Harbinger (Los Angeles), Travis (Atlanta) e Tigger Hall (Australia). Amanda Nisbet ha firmato diverse collezioni, da quella realizzata con The Urban Electric Company a quella con Studio Four e Kyle Bunting. Nel 2014, il lancio della sua prima linea di arredamento, in collaborazione con Niermann Weeks. Pezzi unici, ricchi di colore e appeal, per un talento che non smette di sorprendere, anche in veste di creatrice.

I progetti firmati Amanda Nisbet sono apparsi su numerose pubblicazioni all’interno delle principali riviste di settore, tra cui Elle Decor, House Beautiful, Coastal Living, The New York Times, Town & Country, The Washington Post, fino alla Bibbia del design, Architectural Digest.

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Amanda Nisbet

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Nel settembre 2012 la designer ha pubblicato il suo primo libro, Dazzling Design, edito da Stewart Tabori & Chang: qui Amanda presenta una selezione dei lavori da lei curati negli ultimi quindici anni di attività, prendendo per mano il lettore per un viaggio attraverso i colori e i pattern tipici del suo stile, unico ed altamente riconoscibile. Personalità, genio e cura per il dettaglio hanno reso i suoi lavori esempi di stile.

Amanda Nisbet predilige un approccio energetico e fresco, versatile, che coniuga mirabilmente la tradizione al design più moderno. Un mix di stili variegati, motivi classici si sposano a simboli della contemporaneità, in un continuo gioco di rimandi. Convinta che una casa sia fatta soprattutto per essere abitata, e che il lavoro primario di un designer sia quello di rispondere ai bisogni del cliente, ma anche ai suoi desideri, e, perché no, trasformare i suoi sogni in realtà: e le case con interior design curato da lei sono ambienti ricchi di charme e stile.

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Ambienti chic e ricchi di stile, che coniugano suggestioni vintage al design contemporaneo. Il tradizionale concetto di lusso viene ora rivisitato in chiave contemporanea, per uno stile funzionale che non lesina in colori e tocchi di geniale femminilità. Ormai famosa in tutto il mondo per i suoi spazi, caratterizzati da colori vitaminici e da una ricerca estetica incessante, volta alla conquista del bello, la designer americana è ormai un’autorità in fatto di stile, apprezzata a livello internazionale.


(Tutte le foto sono tratte da amandanisbetdesign.com)

Le creazioni surrealiste di Delfina Delettrez

Suggestioni surrealiste, visioni oniriche che ricordano l’arte dei più grandi, da Picasso a Salvador Dalí, si uniscono a dettagli pop art, per creazioni moderne, futuriste e sofisticate: Delfina Delettrez non ha certo bisogno di presentazioni. Artista apprezzata a livello internazionale, la giovane rampolla di casa Fendi ha già alle spalle tanti successi.

Personalità esplosiva e rara sensibilità artistica, Delfina è l’ultima erede della dinastia Fendi, di cui rappresenta la quarta generazione. La ragazza ha carattere da vendere, e rifiutare un posto nell’azienda di famiglia per inseguire la propria strada è solo fisiologico sbocco di un’esigenza naturale che si impone attraverso la spontanea e dirompente creatività dell’artista. È il 2007 quando Delfina esordisce come designer, presentando la sua prima collezione da Colette, a Parigi, tempio dello stile. Le sue creazioni catturano immediatamente l’attenzione, grazie ad un’estetica nuova, caratterizzata fin dagli esordi da un vasto uso di iconografie surrealiste e naturaliste: mani, occhi, bocche fanno capolino da collane e monili pregiati, insieme ad api ed elementi naturali.

Gioielli dal fascino ieratico, quasi degli amuleti declinati in chiave rock, talismani dal sapore vittoriano e dal design futurista; scenografici e al tempo stesso intimisti, a volte ermetici, più spesso ironici, i gioielli firmati Delfina Delettrez si caratterizzano per un appeal originale e per il forte impatto visivo, in un continuo gioco di rimandi e citazioni. Grandi occhi scuri dall’espressività struggente, Delfina ci porta nel suo immaginario, tra teschi e mani scheletriche, che sembrano indagare l’Unheimlich, il perturbante, il lato oscuro che alberga in ognuno di noi.

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Delfina Delettrez è l’ultima erede della dinastia Fendi
Photo by Danko Steiner
Delfina Delettrez in uno scatto di Danko Steiner

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Suggestioni surrealiste ed oniriche caratterizzano le creazioni di Delfina Delettrez


Alla base della ricerca stilistica della giovane designer vi è un sapiente connubio di antiche tecniche orafe ed una costante ricerca attraverso l’uso di materiali innovativi. Sperimentazione sembra essere la parola chiave delle ultime collezioni, che vedono la pietra preziosa tornare alla ribalta, protagonista assoluta di collezioni che ancora una volta si ispirano ad un surrealismo indagato in chiave cyber, attraverso un audace gioco di illusioni ottiche, per gioielli che sembrano sospesi sul corpo, grazie ad appositi cantoni fantasma. L’antica tradizione artigianale italiana si sposa ad una visione post atomica, senza rinunciare alla cura per il dettaglio realizzato a mano. Creazioni cinetiche dal fascino atemporale e dalle suggestioni post-apocalittiche, come i bracciali e gli anelli “Tourbillon”, costituiti da centri concentrici in metallo prezioso che roteano in maniera autonoma l’uno dall’altro, ma anche bracciali e collane estendibili, che inaugurano una nuova visione del gioiello, che ora è possibile manipolare e trasformare a seconda dell’occasione. Via del Governo Vecchio, a Roma, è la sede dell’atelier di Delfina, una fucina di idee e progetti sempre nuovi, per una carriera in continua ascesa.

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Foto Vogue.it
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Occhi, mani e bocche fanno capolino da gioielli che uniscono l’antica tradizione orafa ad un’audace sperimentazione

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Visioni post atomiche si impongono tra tocchi futuristi e citazioni vintage


Tanti sono i riconoscimenti che la giovane è riuscita ad ottenere, affermandosi come una dei più promettenti designer della nuova generazione. Sicura di sé, forte di una personalità dirompente, nel 2010 le creazioni di Delfina Delettrez sono entrate a far parte della collezione permanente del Museo delle Arti decorative del Louvre di Parigi. Innumerevoli le personali dedicate alla sua opera, tra installazioni futuriste e tocchi vintage, nel segno dell’antica tradizione orafa italiana. I suoi gioielli sono tra i più amati dalle celebrities, a partire da Madonna, Anna Dello Russo e molte altre. Elegante ed impeccabile, Delfina non sbaglia un colpo e con i suoi look si è imposta anche come icona di stile, mentre una sua boutique è stata inaugurata a Mayfair, Londra. Le sue creazioni sono online sul sito www.delfinadelettrez.com.

Pitti Uomo 89: Seletti wears ToiletPaper primo design brand presente in fiera

Il sarcasmo tinto di rosa e le irriverenti immagini, note per il loro stile provocatorio, sono oramai must have tra gli appassionati di arte che di sicuro non disdegneranno le ultime novità.


Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, l’eclettico duo artistico contemporaneo che si cela dietro al fenomeno visivo, nonché cult-magazine, ToiletPaper, in connubio con Seletti, sbarcano al Pitti in qualità di prima realtà non appartenente al settore moda invitata alla manifestazione.
Forti di tale primato, la fiera è stata scelta per presentare, in anteprima assoluta , la Tote bag, unica connessione del brand con il mondo della moda, le candele e i tappeti, lanciati lo scorso dicembre presso la Miami Art Week.


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Le quattro diverse grafiche delle Tote Bag, Teeth, Pony, Lipstick e Deers, personalizzano la semplicità delle linee. Dotate di una comoda tasca interna sono adatte all’utilizzo giornaliero nel segno dell’eccentricità.
Le candele sono contenute in speciali tazze sulle quali sono riprodotte otto illustrazioni firmate Toiletpaper: Cat, Teeth, Lipstick, Pony, Two of Spades, Toad, Roses e Deers. La profumazione non poteva che essere particolare, infatti essa si differenzia in base all’ immagine rappresentata.
Mentre i tappeti, esposti in anteprima europea a Firenze, sono vere e proprie opere d’arte. Eyes, Toad, Parrot, BMW, Fingers, Insects, Sausages, Teeth, Phones, Roses, Two of Spades, Legs sono le varianti stampate sul tessuto trattato termicamente per garantire la massima resistenza e intensità dei colori.


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Per festeggiare l’importante traguardo pochi selezionatissimi ospiti sono stati invitati ad un party presso la balera La Perla. Cult anni ’80 e ’90 e esperti ballerini di liscio, oltre agli storici proprietari, Romano e Lina, hanno reso la presenza del design brand, in linea con il suo stile, davvero indimenticabile.

Pitti Uomo 89: sperimentale e evocativa è la maglieria di Vittorio Branchizio

Atmosfere post industriali per il primo fashion show del designer durante l’ultima edizione del Pitti.


Il trentenne bresciano Vittorio Branchizio, a seguito della vittoria allo scorso Who’s on Next, contest curato da Pitti Immagine, Altaroma e Condè Nast, dedito allo scouting per stilisti emergenti, torna al Pitti Uomo con il fashion show della collezione Autunno/Inverno 2016.


Cresciuto in un ambiente eclettico, dove l’attitudine a interagire con il mondo delle arti visive l’ha contagiato sin dalla tenera età, ha espresso da sempre il desiderio di collaborare con talenti del panorama artistico contemporaneo ai fini di fusioni e ispirazioni reciproche.
Nasce così anche la passione per l’arte del filato e del know how italiano annesso. Le tecniche artigianali e le nuove tecnologie hanno guidato Branchizio nella selezione di cachemire, seta, cotone, lino e lana merino proposti dalle eccellenze del territorio nazionale.
Romantica e evocativa la nuova collezione raccoglie le cromie e le trame delle pietre del fiume Arno.
In sincronia con la sfilata, una video proiezione ha guidato lo spettatore nella percezione dell’ispirazione creativa.


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Il blu notturno, il rosato e il glaciale delle pietre hanno preso vita sui filati e nella manipolazione dei capi finiti che ricordano, nei loro volumi, le lunghezze mediorientali e lo studio delle proporzioni giapponesi.
Questa volta la sinergia artistica è giunta con l’artista Sergio Perrero e con il designer Uros Mihic, contattati per gli elementi pittorici e lo studio dell’origami.
Concettualmente graffiante e contemporanea la maglieria di Branchizio assume, anche per le prossime stagioni, una connotazione colta e contemporanea in grado di tramandare in modo innovativo uno dei patrimoni artistici italiani.


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Giannico. Lusso e creatività secondo Nicolò Beretta

Giannico è creatività, savoir-faire, artigianalità. È il ponte che collega la vecchia tradizione calzaturiera italiana con la nuova generazione di shoes designer.

Nicolò Beretta (la mente e la mano del marchio) a soli vent’anni è considerato il successore di Manolo Blahnik. Apprezzamento meritato visto la stima che il creatore di scarpe spagnolo, nutre nei confronti del talentuoso Beretta.

Nicolò crea vere opere d’arte. Non cede nel tranello delle banalità e trae ispirazione da ogni dove: il surrealismo di Salvador Dalì e la celeberrima banana di Andhy Warhol sono state le sue principali fonte di ispirazione.

“…Vedo la creazione di una scarpa come la creazione di una scultura perché si tratta di un elemento molto astratto su cui si può sfogare moltissima creatività”, spiega Nicolò.

Il cammino di Beretta è alimentato da una forte attenzione mediatica. A catalizzare l’attenzione su Nicolò, non solo la stampa estera, ma anche celebrities che hanno scelto di calzare le sue creazioni durante eventi di un certo spessore.

Nel maggio del 2014, in occasione della serata del Premio Internazionale del Profumo,  la top model Karolina Kurkova ha scelto di indossare  le decolleté “Picasso” della collezione Autunno/Inverno 2014-15.

 

Karolina Kurkova indossa le Picasso pumps
Karolina Kurkova indossa le Picasso pumps

 

 

Arisa indossa le Lola pumps durante la passata edizione del Festival di Sanremo
Arisa indossa le Lola pumps durante la passata edizione del Festival di Sanremo

 

 

Lady Gaga indossa la Warhol pumps del brand Giannico
Lady Gaga indossa la Warhol pumps del brand Giannico

 

 

Qualche mese più tardi, durante la passata edizione del Festival di Sanremo, la cantante genovese Arisa calza le “Lola” pumps: modello continuativo del marchio.

A consacrare il successo del giovane designer milanese, ci ha pensato però l’eccentrica e stravagante (nonché bravissima) Lady Gaga che, affascinata dalle creazioni Giannico, ha scelto di indossare alcuni modelli del brand tra cui il modello Wharol.

Ma scopriamo la collezione spring/summer 2016.

 

Modello Julianne SS16
Modello Julianne SS16

 

Margot SS16
Margot SS16

 

Dettaglio wild per le Julianne open toe SS16
Dettaglio wild per le Julianne open toe SS16

 

Modello Super Lola SS16
Modello Super Lola SS16

 

Picasso pumps SS16
Picasso pumps SS16

 

Marina flat con fiori 3De cristalli Swarovski
Marina flat con fiori 3De cristalli Swarovski

 

 

Atmosfera vintage, fiori in gomma per un effetto 3D e colori sfavillanti. Non manca assolutamente il tocco wild con dettagli leopardati e cristalli Swarovski che illuminano i pistilli delle corolle.

Variegata è la scelta dei modelli proposti da Beretta. Dalle ballerine in vernice alle open toe spuntate. Calzature comode impreziosite da un grazioso fiocco, pumps audaci impreziosite da labbra seducenti.

Scegliere sarà difficile. Nell’incertezza, non ci resta che collezionarle tutte.

 

Scoprite l’intera collezione su www.giannicoofficial.com

 

 

I migliori siti di moda vintage

Il vintage oggi rappresenta più che una semplice tendenza, ma una nuova branca della moda, che piace e affascina: sempre più numerosi sono i curiosi mentre è cresciuto in modo esponenziale il numero di appassionati di moda e design vintage.

Internet si adegua, offrendo un’ampia scelta, in base al budget ma anche al decennio prediletto. In rete nell’ultimo decennio si è assistito ad un vero e proprio boom di siti di moda vintage: tantissime sono infatti le boutique specializzate nella vendita di capi autentici risalenti al passato. Ora grazie alla Rete è possibile acquistare da tutto il mondo, in modalità e tempi assai rapidi.

Per chi vuole curiosare tra i capi messi in vendita dalle boutique di tutto il mondo specializzate in moda vintage, Etsy è il sito che fa per voi: il portale propone un’ampia scelta di capi ed accessori autentici vintage, archiviati in base al decennio e alle tendenze. Un sito che permette di fare acquisti intelligenti, con una vastissima scelta tra autentiche chicche per veri vintage-addicted. Su Etsy trovate praticamente di tutto, dall’hatinator identico a quelli sfoggiati da Kate Middleton a capi risalenti a primi del Novecento o addirittura all’Ottocento. E se tantissime sono le proposte a basso prezzo, non mancano i capi firmati, dal prezzo proibitivo, come i bellissimi caftani di Thea Porter, amati da celebrities del calibro di Kate Moss.

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Il vintage piace sempre più e tantissimi sono i siti specializzati in vendita di capi autentici vintage
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Oggi il vintage costituisce una fetta importante del mercato della moda

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Grazie ad internet acquistare capi vintage è diventato molto più semplice


L’americano ModCloth è un altro portale per nostalgici del gusto retrò: non capi autentici vintage ma rivisitazioni riuscite, per uno stile bon ton a basso costo. Il sito propone abbigliamento ed accessori anche per la casa, dal gusto delicato che profuma di antico: deliziosi i mini cardigan a pois e l’abbigliamento per la casa. Col cambio euro/dollaro favorevole lo shopping è ancora più divertente.

In una rassegna di siti vintage impossibile non citare 1stdibs: benvenuti nel tempio del lusso, qui si respira stile allo stato puro, declinato in ogni sua forma, dall’abbigliamento agli accessori agli oggetti d’antiquariato fino all’arredo per la casa. Gallerie d’arte mettono in vendita i propri pezzi esclusivi, mentre boutique di lusso propongono una vastissima scelta di capi vintage. Fashioniste, avvisate: sedetevi prima di passare in rassegna le preziose creazioni messe in vendita. Da Christian Dior a Madame Grès, da Paul Poiret a Chanel fino alle immancabili Birkin di Hermès: in questo portale per autentici gourmet dello stile sembra non mancare veramente nulla. Splendido alla vista, meno per le finanze. Ma cosa non si fa per lo stile.

Un abito Madame Grès Haute Couture del 1981, in vendita da 1stdibs
Un abito Madame Grès Haute Couture del 1981, in vendita da 1stdibs
Dior Haute Couture Autunno/Inverno 1948, venduto da 1stdibs
Dior Haute Couture Autunno/Inverno 1948, venduto da 1stdibs

Cappotto in velluto Paul Poiret Haute Couture del 1927, su 1stdibs
Cappotto in velluto Paul Poiret Haute Couture del 1927, su 1stdibs


Asos Market Place è l’angolo vintage del colosso ASOS e riserva sempre sorprese gradite: una selezione dei capi più interessanti delle boutique online di tutto il mondo, per uno stile easy dai prezzi contenuti. Le tante proposte strizzano l’occhio in particolare agli anni Ottanta e Novanta, per suggestioni grunge oggi quantomai attuali.

Vaunte è il sito dell’elite della moda: una rassegna esclusiva dei pezzi tratti dai guardaroba di addetti ai lavori. Stylist, designer, editor, PR delle maison più famose, creativi di moda ed esperte vintage di gran gusto vi prendono per mano portandovi alla scoperta dei loro armadi, ovviamente invidiabili. Di base a New York, Vaunte accetta solo soci. Per uno stile elitario.

Da Shop.Hers si inizia creando il proprio identikit in base alla taglia e ai brand prediletti: trovare il proprio soul mate in fatto di stile è facile in questo sito che mette in contatto persone dai gusti simili. Brand del calibro di Alexander Wang, Norma Kamali, Emilio Pucci, Dolce & Gabbana, Hervé Léger, venduti a basso costo, mentre vere e proprie vetrine si aprono sulle borse Chanel e sulla mitica Birkin di Hermès. Imperdibile.

Non solo moda, ma anche design per intenditori, da 1stdibs, come questi lumi gemelli risalenti al 1870
Non solo moda, ma anche design per intenditori, da 1stdibs, come questi lumi gemelli risalenti al 1870
lv1st
Suggestioni optical nel tailleur Louis Vuitton in vendita su 1stdibs
Modello originale anni Ottanta in vendita da Rusty Zipper
Modello originale anni Ottanta in vendita da Rusty Zipper

Abito anni Cinquanta proposto da Rusty Zipper
Abito anni Cinquanta proposto da Rusty Zipper


Se amate gli anni Cinquanta e lo stile Rockabilly, Collectif è il sito che fa per voi. Con sede a Londra, il sito propone una vasta gamma di modelli ispirati agli indimenticabili Fifties. Gonne a ruota, suggestioni da pin up e una vastissima selezione di accessori, per un gusto impeccabile e sofisticato.

Rusty Zipper è la più grande vetrina online di capi vintage originali: una selezione vastissima, suddivisa per decennio, dagli anni Quaranta agli anni Ottanta, per abiti, capispalla, accessori e quant’altro. Il sogno di qualsiasi vintage addicted.

 Nasty Gal è uno dei portali vintage più amati: nato come vintage shop, nel 2006, si è poi ampliato, grazie ad un incredibile successo, fino a vendere nuovi brand, tra cui Edelman e Jeffrey Campbell. Proposte sfiziose per capi da sogno. Da non perdere.

Blazer Moschino in vendita da Nasty Gal
Blazer Moschino in vendita da Nasty Gal
Maxi gonna in lana patchwork Missoni vintage, in vendita su Nasty Gal
Maxi gonna in lana patchwork Missoni vintage, in vendita su Nasty Gal
Chiffon di seta e stampe floreali per il maxi dress Givenchy vintage, su Nasty Gal
Chiffon di seta e stampe floreali per il maxi dress Givenchy vintage, su Nasty Gal

Caftano vintage online su Nasty Gal
Caftano vintage online su Nasty Gal


Unique Vintage è il luogo ideale per collezionisti ed amanti di moda vintage, dagli anni Trenta ai Cinquanta. Un tripudio di gonne a ruota, pois, quadretti vichy e stampe animalier, per una selezione interessante e un occhio di riguardo per le taglie curvy. Bellissime le proposte di costumi da bagno firmati Esther Williams. Per pin up contemporanee.

Come una pin up, col costume da bagno firmato Esther Williams, in vendita su Unique Vintage
Come una pin up, col costume da bagno firmato Esther Williams, in vendita su Unique Vintage
Quadretti vichy e gonna a ruota per il modello da perfetta pin up, Unique Vintage
Quadretti vichy e gonna a ruota per il modello da perfetta pin up, Unique Vintage
Modello originale anni Cinquanta in vendita su Unique Vintage
Modello originale anni Cinquanta in vendita su Unique Vintage

Direttamente dagli anni Trenta il lungo abito in chiffon di seta in vendita su Unique Vintage
Direttamente dagli anni Trenta il lungo abito in chiffon di seta in vendita su Unique Vintage



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Tra originalità e invenzione: i fratelli Castiglioni in mostra a Milano

Omaggio ad Achille e Pier Giacomo Castiglioni” mette in mostra nello Zanotta Shop Milano, dal 21 ottobre al 7 novembre 2015, i capolavori del design italiano immaginati dai due fratelli e prodotti da Zanotta da oltre 40 anni, raccontati in un allestimento sorprendente degli architetti Calvi Brambilla e con il commento grafico di Leonardo Sonnoli. L’inaugurazione avverrà oggi giovedì 22 ottobre alle ore 19.

 

Joy

 

All’inaugurazione, i contributi sotto forma di racconto di Giovanna Castiglioni (figlia di Achille, docente, curatrice dello Studio Museo del padre e vicepresidente della Fondazione omonima) e di Beppe Finessi (architetto, docente e critico di design). Sui fratelli Castiglioni molto si è detto e scritto a cavallo dei due secoli. I loro oggetti senza tempo nati da un mix di guizzo espressivo, utilità e simpatia formale restano nella memoria collettiva come pezzi d’uso quotidiano che resistono al tempo e alle mode. Molti di questi oggetti sono nei principali Musei d’arte e design del mondo, e una gran parte è tuttora sul mercato. Zanotta ha mantenuto in catalogo la quasi totalità dei pezzi che i fratelli Castiglioni hanno disegnato dal 1957 in poi, e che il fondatore Aurelio, consapevole dello straordinario valore di quei mobili e complementi, aveva messo in produzione.

 

Serie Servi

 

«Un buon progetto nasce dall’ambizione non di lasciare un segno, ma dalla volontà di instaurare uno scambio, anche piccolo, con l’ignoto personaggio che userà l’oggetto da voi progettato», dalle parole del padre Achille scelte da Giovanna Castiglioni emerge il valore di un metodo progettuale che prima i due fratelli insieme (fino alla scomparsa di Pier Giacomo) e poi Achille hanno portato avanti: un’originalissima sintesi di arti applicate, funzione e ricerca di forme e tecniche nuove, ironiche e spiazzanti. Leonardo Sonnoli, progettista della grafica per l’azienda di Nova Milanese, conferma: «Rivedo nei progetti di A. e P.G. Castiglioni per Zanotta quelle intuizioni che scaturiscono dall’osservare le cose banali che mi ha insegnato Michele Provinciali: vedere qualcos’altro quando si guarda il quotidiano».

 

Zanotta Allestimento Castiglioni_10x15_01

 

L’allestimento è una piccola sintesi dell’approccio “alla Castiglioni”, come affermano gli architetti Fabio Calvi e Paolo Brambilla: «Lavorare con questi oggetti è per noi come realizzare un sogno. Siamo due fanatici dei prodotti dei mitici fratelli, e siamo loro collezionisti seriali! Privilegiando il lato sperimentale degli oggetti dei Castiglioni li abbiamo fatti vivere in un contesto giocoso: ed ecco gli sgabelli Mezzadro (design 1957) che “arano” un pezzo di prato, i sedili Allunaggio (1965) che atterrano sul pianeta e i Sella (1957) in fuga. Ironia e funzione marciano affiancati: del tavolino Cumano (1978) abbiamo estrapolato l’appendibilità e del sedile a inginocchiatoio Primate (1970) il disegno ergonomico. Raccogliendo la sfida con curiosità e senza lasciar perdere, come esortava Achille Castiglioni».

 

Zanotta Shop, Piazza del Tricolore 2 – Milano
Dal 21 ottobre al 7 novembre
Martedì – Sabato dalle ore 10:30 alle ore 19:30