La catena di moda francese Pimkie si apre a un nuovo corso. Il brand ha voluto segnare la propria svolta con una sfilata di moda a Parigi lo scorso 12 aprile. Camicie e gonne sono state il focus del defilé primavera estate 2017 che ha mescolato stili e tendenze per rivolgersi alla clientela più giovane e attrarre nuove fan. Pimkie ha invitato la stampa, i clienti, gli influencer a prendere parte alla sfilata di moda al Lycée Henri IV, trasmessa live sui social network e commentata da 1.300 fan del marchio. «Oggi arriviamo a una vera svolta dopo la ricostruzione degli ultimi anni – ha raccontato la direttrice marketing di Pimkie, Dorotheé Braure – vogliamo far sapere che ci siamo, ora che tutto è coerente!». Il brand è arrivato a un punto di svolta: il direttore creativo Sidney Rhule, che guida lo stile di Pimkie dallo scorso autunno, ha creato una collezione primavera estate 2017 trendy e trasversale, adatta ad accontentare la clientela più fedele, quella della fascia tra i 18 e i 24 anni, ma anche ad attrarre le trentenni.
«Il nostro obiettivo è far crescere il nostro modo di esprimerci nella moda – spiega Rhule dietro le quinte del defilé – Scegliamo dei giudizi reali, che corrispondono ai desideri del cliente; per esempio per questa stagione le gonne e le camicie». Minigonne di jeans anni ’90, abitini stampati, giacche di pelle e accessori metallizzati per una collezione che segue tutti i trend della moda primavera estate 2017. C’è la stampa Vichy, ci sono ruches e volant, sandali in suede e cappelli di paglia nella prima sfilata di moda Pimkie. E c’è anche un nuovo modo di comunicare l’essenza del brand. «La particolarità di questo evento è che abbiamo mischiato le nostre tre comunità – precisa ancora la direttrice marketing – un centinaio di influencer e giornalisti, ma anche cento collaboratori e infine anche un centinaio di clienti».
Tag: défilé
Iris van Herpen P/E 2016: la magia del 3D
Una sfilata-evento quella di Iris van Herpen, nell’ambito della settimana della moda parigina. Scenografia 3D, suggestioni cibernetiche e una performance dal vivo con l’attrice di Game of Thrones Gwendoline Christie come protagonista.
La Primavera/Estate 2016 firmata Iris van Herpen si apre nel segno della tecnologia: un connubio interessante mixa un live show di grande impatto scenografico alla moda per la prossima stagione primaverile.
Suggestiva ed altamente evocativa la passerella: su una piattaforma circolare giace in un sonno profondo la star de Il trono di Spade, mentre braccia robotiche in 3D la vestono, tessendo sul suo corpo un abito circolare dalle intricate geometrie. Il défilé è intitolato Quaquaversal: un nome altisonante, che rende onore alle stampe 3D, che si stagliano su tutte le direzioni.
Proprio come le radici degli alberi che a volte diventano dei ponti, come in India: questa, l’ispirazione alla base della sfilata. Una collezione ispirata alle piante e agli altri organismi viventi capaci di creare architetture, come le intricate trame che i capi che si alternano sulla passerella tessono sul corpo delle modelle.
Pioniera della tecnologia, Iris van Herpen fa interpretare la sua collezione alla Brienne of Tarth di Game of Thrones: i robot che vestono in diretta la diva sono coperti da un materiale particolare e vengono mossi attraverso dei magneti ideati dal designer Jólan van der Wiel, che ha precedentemente collaborato con Iris Van Herpen nella creazione di capi e scarpe usando la medesima tecnica.
Protagonista assoluto della collezione è il pizzo, declinato in chiave 2.0. Pizzo trasparente con decorazioni di cristalli, delicato come gocce di pioggia, si erge su tuniche senza maniche con cut-out in vista, da indossare sopra gonne plissettate in un argento quasi fiabesco. Diversi tipi di pizzo sono stati usati per creare i capi: un materiale proveniente da Calais ed un tipo di pelle cosparsa da decorazioni in ceramica, firmata Swarovski.
La palette cromatica indugia sui toni del bianco, tra cui il nude, il grigio, l’argento e i toni del nero. Un mood spaziale per suggestioni futuriste che hanno caratterizzato il défilé. Un connubio riuscito per la designer olandese, non nuova ad eventi di questo genere. Le stampe 3D vengono realizzate con l’ausilio della tecnologia, per capi in cui prevale la tecnica di taglio al laser. Capi in un pizzo argentato che ricorda il lattice e gonne che ondeggiano ad ogni gradino: infine, le scarpe, ankle boots platform realizzate in collaborazione con Finsk. Si chiamano Airborne, e danno l’illusione ottica di donne sospese nell’aria: la passerella è pervasa da un senso di mistero e magia, per un mood surreale che ci svela le meraviglie e il potenziale della tecnologia.
Potrebbe interessarti anche:
Emilio Pucci, il principe delle stampe