Frances Bean da Kurt Cobain e Courtney Love a Marc Jacobs: è la musa della SS ’17

“Ho incontrato Frances Bean per la prima volta quando aveva due anni. Correva l’anno 1994 e ci trovavamo al Bar Six di New York, dove stava cenando con la madre e Anna Sui. Ho sempre voluto lavorare con Frances. La sua bellezza, unicità e forza sono qualità che ho ammirato e rispettato a lungo. Poche cose rimangono costanti nella mia vita quanto la mia continua ammirazione nei confronti delle persone che grazie alla loro integrità, al loro coraggio e alla loro curiosità si sono trovati ad esplorare territori rimasti inesplorati spingendosi oltre i limiti convenzionali“, ha scritto Marc Jacobs sul suo account Instagram a proposito della sua nuova musa: Frances Bean.

Labbra pronunciate, sguardo profondo, ciocche sul viso.
Frances Bean possiede gli stessi tratti fisiognomici di suo padre, Kurt Cobain, appena conosciuto o, forse, mai conosciuto davvero.
Frances aveva solo 20 mesi quando il frontman dei Nirvana si tolse la vita nel 1994 ed è da allora, da quel punto di non ritorno, che s’è vista crescere senza un padre.
Kurt era arrivato al punto da sacrificare ogni piccola parte di sé a favore della sua arte perché era quello che il mondo gli chiedeva. Credo che questo sia stato uno dei fattori scatenanti. Sentiva di non voler essere qui e che tutti sarebbero stati più contenti senza di lui. Ma se avesse continuato a vivere io avrei avuto un padre. E penso che sarebbe stata un’esperienza incredibile per me“, ha spiegato in un’intervista a Virgin Radio.

Sulla figura emblematica e misteriosa di questa giovane donna di 24 anni insiste Marc Jacobs facendo di lei la promotrice e l’immagine della collezione Primavera/Estate ’17 scattata dal fotografo David Sims.
L’intensa malinconia e l’inquietudine sono le caratteristiche di una campagna turbolenta come il rapporto di Frances con sua madre Courtney e il ricordo dell’assenza della figura paterna.
E ancora in scena a vestire i panni di una generazione che rifiuta le proprie origini e non si riconosce in esse è la mancata partecipazione emotiva alla musica dei Nirvana, la band portavoce di quella generazione X che vide la luce negli anni del grunge.
Non mi sono mai piaciuti tantissimo i Nirvana. E mi dispiace per le persone che si occupano di promozione. Sono sempre stata più interessata ai Mercury Rev, Oasis, Brian Jonestown Massacre. Non sono mai stata molto attratta dalla scena grunge. Ma devo dire che Territorial Pissings è una bellissima canzone e Dumb mi fa piangere ogni volta che l’ascolto. E’ una versione di Kurt, del suo rapporto con le droghe e del sentirsi inadeguato nel dover essere il portavoce di una generazione“, ha rivelato la nuova musa di Marc Jacobs: Frances Bean.

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